Posts written by Hikaru Fumi

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    Quando il nonno le diceva che voleva le migliori istruzioni per lei non scherzava mai. Non per nulla l'aveva iscritta ad una scuola privata costosissima, che tuttavia aveva i suoi metodi e i suoi corsi molto speciali. Essendo già molto brava nelle lingue, il professore di inglese aveva organizzato appositamente per lei una breve esperienza in una scuola londinese per "allenare" la lingua e metterla in pratica proprio nel luogo natio. Era il primo giorno per lei nella scuola londinese, quindi indossava la sua divisa scolastica giapponese, totalmente differente da quella della oxford che la faceva risaltare parecchio all'occhio in mezzo agli altri studenti. Sopratutto ai maschietti che non mancavano occasione di avvicinarla e riempirla di domande. Cercò di essere gentile con tutti e venne ripagata con il loro aiuto che la guidarono alla classe che le avevano assegnato. Le lezioni non erano ancora cominciate così cercò di non farsi notare ancora avvicinandosi al primo banco libero più vicino per sedersi. Non le dispiaceva stare al centro dell'attenzione ma arrivati ad un certo punto faticava a seguire i discorsi, gli inglesi parlavano davvero velocissimi rispetto a come era abituata a studiare lei. Se non riusciva a capire cosa le dicevano iniziava ad entrare in crisi perché non sapeva come rispondere e non aveva voglia di farsi ripetere ogni frase, non ci avrebbe fatto una bella figura visto che era stata mandata lì con tutte le raccomandazioni della scuola. I banchi erano a posti da due, completamente diversi da quelli giapponesi che erano rigorosamente a posti singoli per non far distrarre i studenti durante le lezioni. Il posto vacante che aveva avvistato lei era occupato per metà da un ragazzo dai capelli neri.
    Scusami, è libero questo posto? chiese in inglese. Si avvertiva parecchio il suo accento orientale ma parlò in modo corretto e fluente. Sorrise al ragazzo con una mano posata sullo schienale della sedia libera e leggermente piegata in avanti per non parlare a voce troppo alta. Ovviamente non si sedette se prima non le avesse detto che era libero.
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    Wow ma quanti complimenti *^*
    Grazie a tutti <3
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    Hikaru ridacchiò soddisfatta, per poi esplodere in una risata decisamente troppo divertita nel momento in cui vide il ragazzo arrossire. Poi scosse la testa, facendogli cenno di calmarsi col capo in modo che smettesse di agitarsi.
    Dai ti prendevo solamente in giro!
    Sfogò ancora un pò la sua risata, poi restando sempre sull'uscio della porta placò il suo tono, cercando di riprendere a parlare senza squittire troppo a causa delle risate che ancora tratteneva a stento.
    Ascolta... pare che quei tipi là fuori abbiano finito. Ho intenzione di prendere i miei bagagli e andare finalmente in albergo. Ma per me è stato un vero piacere conoscerti e vorrei incontrarti di nuovo se possibile. Quindi restiamo amici ok?
    Hikaru purtroppo non aveva tutto il giorno da perdere in aeroporto e per quanto la compagnia di Kimimaro si fosse rivelata estremamente piacevole era giunto il momento di salutarsi. C'era comunque tempo per una stretta di mano finale o magari un amichevole abbraccio per congedarsi. A meno che la timidezza di Kimi non lo avesse pietrificato lì... o perché no tutto il contrario.
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    Hikaru si gustò il gelato fino in fondo, facendosi congelare il cervello qualche altra volta tra un assaggio e l'altro, lo finì con tutta la calma del mondo per poi gettare via i fazzoletti che aveva utilizzato. Kimi in tutto quel tempo non era ancora tornato e ciò insospettì molto la ragazza, senza preoccuparla affatto. Nella sua mente sciocca infatti, Kimimaro non si era ritrovato alle prese con delle macchie insistenti, ma era andato in bagno per motivi molto più personali, forse proprio per colpa della performance poco casta di Hikaru avvenuta poco prima. Curiosa e anche un tantino dispettosa, la ragazza decise che valeva la pena scoprirlo così, silenziosa e quatta, si sarebbe avvicinata al bagno dove si era infilato Kimimaro, cercando di vedere attraverso la fessura della porta cosa stessa facendo. Ridacchiò divertita nel vederlo intento a pulirsi proprio in quel punto, che la foga lo avesse colpito a tal punto da sporcarsi da solo? Non poté resistere: la ragazza aprì la porta sfoggiando un sorrisetto soddisfatto, per poi attirare subito l'attenzione verso di sé.
    Tutto ok Kimi? E' un pezzo che stai qui dentro...
    Cercò con lo sguardo il volto del ragazzo, non rendendosi conto che già per la seconda volta era entrata nel bagno dei uomini senza un motivo serio.
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    Finalmente Hikaru si rese conto di aver esagerato come al solito, iniziando a parlare in maniera ambigua senza volerlo e provocando reazioni strane da parte del prossimo. Kimi rimase imbambolato, ritrovandosi con la mano decorata dal gelato che nel mentre si stava sciogliendo. La ragazza cercò di trattenere una risata all'inizio, ma subito dopo esplose, incapace di tenere per sé quella scena decisamente troppo divertente. Portò una mano davanti alla bocca per poi ammonire il ragazzo.
    Guarda che ti stai decorando la mano col gelato Kimi!
    Continuò a ridacchiare divertita, leccando di nuovo con malcelata malizia il gelato preso per sé. Tuttavia con grande destrezza riusci a sfilare un fazzoletto da un distributore lì vicino usando una mano soltanto, porgendolo a Kimi nella speranza che riuscisse a ricomporsi un pochino. Ovviamente non ignorava il motivo dietro la quale il ragazzo potesse essere rimasto così colpito, che stesse iniziando a riconsiderare il ruolo di Hikaru?
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    Hikaru come al solito non nascose il suo entusiasmo e pur non sembrando frettolosa e animalesca come prima, degustò il gelato con grande golosità temendo che potesse sciogliersi o scappare da lei. Era davvero una golosa. Lo leccava frettolosamente con ampie lappate, alcune erano decisamente troppo lente e sensuali, altre invece le portava avanti chiudendo le labbra su quel morbido dolce e succhiando tutto quello che era riuscita a sciogliere senza esitazione. Quando Kimimaro le fece quella domanda stava già per rispondergli annuendo con la testa, ma prima che potesse anche parlare si fermò, portandosi una mano dolente sulla fronte, indice che lo stava mangiando fin troppo rapidamente.
    Cavolo se è buono, non riesco a togliermelo dalla bocca... vorrei continuare a leccarlo e a succhiarlo fino a farlo sparire e magari scoprire che non finirà mai. Non hai idea di quanto mi piaccia mettere cose buone in bocca e se possono sciogliersi mandarle giù così tutto il corpo può godere... oh che esplosione di sensazioni...
    A giudicare dalla sua faccia arrossata e dal fiato smorzato dal piacere non sembrava proprio stesse parlando semplicemente di cibo e anzi il discorso era anche ambiguo. Sembrava più la dichiarazione di una ragazza poco prima di un orgasmo, ma lei non ci fece ovviamente caso e con le gote rosse come non mai mandò giù un altro sensuale boccone, non provando nemmeno a trattenere il gemito di piacere che ne derivò.
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    Avrebbe voluto rimanere ancora con Recundis e per un attimo aveva sperato che le comandasse di non andare. Certo il nonno sarebbe andato su tutte le furie, avrebbe iniziato a cercarla a piedi lui stesso, magari armato di forcone, ma lei non ne avrebbe avuta alcuna colpa. Fece un piccolo mugugno annoiato e si rialzò da Recundis per andare a casa.
    Grazie qualche minuto guadagnato potrebbe fare comodo. gli disse per poi seguirlo in strada. Non parlarono molto durante il tragitto impegnati com'erano a correre, alla fine però giunsero a destinazione ed Hikaru salutò Recundis con un ultimo lungo bacio davanti ad una lunga scalinata che portava ad un tempio. Dopo averlo salutato Hikaru salì le scale in fretta cercando di fare il più veloce possibile, quando arrivò in cima si voltò per salutare con la mano il ragazzo, poi si dileguò verso il tempio. A quanto pare Hikaru non viveva "vicino" al tempio, ma viveva proprio al tempio e il nonnino non era che il sacerdote che lo custodiva.

    Direi che la rolata si è conclusa. Dono a te gli SP di questa rolata come gran benvenuto sul nostro GDR. Abbiamo il mese bonus in corso quindi sono: 120 SP e 400 soldi che però tengo io così da poter acquistare pilloline necessarie alle rolate ^__-
    Grazie per la bella esperienza e spero che rimarrai con noi a lungo.
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    Ehm... ho già descritto che gelato ho preso... devo rifarlo?
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    Le penetrazioni che si alternavano alimentavano la sua eccitazione senza mai soddisfarla. Quando sembrava che da una parte il piacere stesse crescendo tanto, Recundis si fermava per passare all'anfratto libero e dare di nuovo sfogo al piacere. Sembrava un circolo vizioso che non finiva mai. Le sembrava di impazzire, fortuna che alla fine Recundis si decise ad andare fino in fondo dedicandosi al suo sesso reso ormai sensibilissimo dalla performance. Le spinte violente e veloci portarono subito Hikaru ad un picco altissimo di piacere. I suoi gemiti si fecero molto più rumorosi e il suo viso divenne sempre meno lucido e perso nella lussuria. Amava quando la defloravano in quel modo selvaggio, rendeva tutto molto più eccitante e piacevole. Si rese conto che ormai stava per giungere al limite e percepì chiaramente il sesso di Recundis pulsare dentro di lei pronto a far esplodere il suo orgasmo. Quasi come se ormai i due corpi fossero in sintonia, l'accelerazione del ritmo aiutò Hikaru a raggiungere il tanto voluto orgasmo. E corrispose nell'esatto momento in cui la riempì nuovamente di caldissimo sperma. Le gambe di Hikaru tremarono vistosamente mentre la sua schiena si inarcava alla meravigliosa sensazione. Emise un lungo gemito, mentre il calore si espandeva nel suo corpo facendole provare sensazioni sublimi e di profondo appagamento. Quando Recundis finì di riempirla e si allontanò da lei, Hikaru si afflosciò sul divano ansante e stanca. Aveva tenuto le gambe in tensione per troppo tempo e le serviva riposarsi un attimo. Guardò Recundis sorridendo affannata girandosi con calma per potersi sdraiare su un fianco a sua volta. Pian piano il respiro tornò regolare, si rilassò guardandosi attorno per ammirare qualche disegno appeso. E proprio mentre rilassata si guardava attorno notò l'orologio. Si tirò su con uno scatto.
    Oh cavolo! fece allarmata.
    Si è fatto tardissimo, nonno mi ucciderà. aggiunse scendendo dal divano alla ricerca dei suoi vestiti sparsi per la stanza. Iniziò a rivestirsi in fretta.
    Devo scappare, se mio nonno non mi vede tornare entro le venti inizia a chiamare la polizia. Perdonami avrei voluto sbaciucchiarti ancora ma devo proprio andare. fece mentre si abbottonava la camicia scoprendo che la maggior parte dei bottoni erano saltati via. Tuttavia non si scoraggiò, andò da lui a baciarlo sulle labbra per poi allontanarsi e cercare i calzini. Continuò a rivestirsi e quando finì si sentì sporcatissima e accaldata, ma non poteva farci nulla. Ormai conosceva il posto del negozio, semmai avesse voluto rivederlo sapeva perfettamente dove andare. Stava per imboccare la strada per andarsene ma prima tornò da Recundis tuffandosi fra le sue braccia per dargli ancora almeno un ultimo caldissimo bacio prima di andare.
    Grazie, hai reso tutto bellissimo oggi. gli sussurrò con un sorriso sincero. Ormai le venti erano passati da svariati minuti e il dovere di andare diventava sempre più pesante.
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    Quella specie di bisticcio venne facilmente scavalcato dall'ottimismo di entrambi e la risposta che Kimi si sentì udire da Hikaru una volta ascoltata la sua proposta fu un sonoro Si! Accompagnato dal braccio destro alzato in segno di vittoria. Hikaru si sarebbe aggrappata al braccio di Kimimaro in gesto di affetto, lasciandosi guidare verso il più vicino chiosco dei gelati a disposizione. Ovviamente essendo una grande golosa la sua scelta sarebbe ricaduta sul cono più grosso e farcito, mettendoci dentro tutte le leccornie più spettacolari: cioccolato, nocciola, vaniglia, stracciatella e chi più ne ha più ne metta. Il risultato finale sarebbe stato più simile ad un pupazzo di neve variopinto che un vero e proprio gelato, Hikaru lo avrebbe ammirato tremando impaziente come non mai di farsi venire un terribile mal di testa per la fretta di doverlo mangiare subito.
    Oggi ti avrò fatto spendere un capitale, non so davvero come sdebitarmi!
    Anche se entusiasta per il gelato celava una punta di dispiacere nella voce, Hikaru sperava davvero di poter fare qualcosa per sdebitarsi nei confronti di Kimimaro, i suoi grossi occhioni colmi di speranza lo dicevano chiaramente.
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    Il gesto di Kimimaro la spiazzò del tutto: era passato da diffidente e chiuso ad aperto e gentile, al punto che l'aveva perfino abbracciata. Hikaru rimase con lo sguardo granato e un pò perplesso per i primi istanti, dopodiché sollevò lentamente le mani, non ricambiò esattamente l'abbraccio ma appoggiò le mani all'altezza delle spalle, dandogli qualche pacca amichevole nella speranza che non cambiasse di nuovo idea.
    Credo che sia tutto ok non preoccuparti... ma se fai così l'espansivo all'improvviso mi spaventi.
    Allargò comunque un dolce ed ottimistico sorriso una volta che si furono separati. Hikaru si guardò attorno, sospirando mentre metteva le braccia conserte. Kimimaro la stava invitando ad andare con lui. Certo aveva altri programmi, ma oramai l'aveva assecondato e il ragazzo era anche stato così gentile da offrirle il pranzo.Non poteva lasciarlo solo.
    A quanto pare la mia giornata al mare dovrà aspettare... fai strada, ti seguirò volentieri!
    Non perse comunque il suo entusiasmo, sorridendo allegramente aspettandosi che stavolta Kimi avrebbe fatto qualcosa di più interessante che fuggire nei bagni a piagnucolare.
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    La sensazione del suo membro che la penetrava in un posto così stretto fu così intenso che si sentì ancora più bollente e accaldata di prima. La corolla di carne lo strinse di tanto in tanto impedendogli l'ingresso per via della nuovissima sensazione a cui non era abituata. Notava che quando si irrigidiva con il corpo la penetrazione nel suo ano doleva, eppure Recundis sembrò paziente e attese il momento giusto per spingere dentro, aiutandola con le stimolazioni sul sesso per farla rilassare. Il piacere delle dita sul sesso le permisero di rilassare anche i muscoli pelvici dando la possibilità al ragazzo di affondare dentro di lei. Emise un gemito espirato mentre il piacere la inondò. Era stranissimo per lei ma allo stesso tempo era piacevole, sopratutto quando si muoveva, rendeva il tutto ancora più perverso e intenso. Era quasi come se si sentisse privare delle forze, eppure non cadde.
    E' così strano... ma bello. biascicò con voce ansante. Si sentiva sempre più eccitata, ormai le sue labbra vaginali grondavano di umori e quando sentì l'uomo scivolare fuori per poi penetrarla dentro il suo sesso, le sue grida di piacere aumentarono. Era così eccitata che il membro di Recundis scivolava dentro di lei con facilità permettendo un amplesso più violento ed appagante, poi però si tornava alla stimolazione dell'ano che inumidito di umori rendeva l'ingresso più semplice donando ad entrambi gli amanti un'esperienza unica e dannatamente piacevole. Hikaru non si trattenne più, era troppo per lei, ormai aveva perso la lucidità e l'unica cosa che le importava davvero era godere. Lo fece capire benissimo con i suoi gemiti e le sue gambe allargate per un maggior piacere negli affondi.
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    Senza neanche avere la possibilità di capire il perché, Hikaru si ritrovò ben presto sballottata a destra e a sinistra per quel posto, prima dentro il bagno e poi fuori senza nessuna ragione apparente. Per lei inseguire una persona bisognosa era normale, indipendentemente dal luogo in cui finivano, per questo non si fece scrupoli ad entrare nel bagno degli uomini. Ma prima ancora di poter iniziare a parlare il ragazzo la riportò fuori, facendola sentire come una grossa pallina da ping pong. Ma cosa gli era preso all'improvviso?
    Non mi stai dando molti argomenti di cui parlare Kimi! Si può sapere che ti prende? Stavamo mangiando così tranquillamente...
    A quel punto abbassò lo sguardo, perdendo il suo spiccato ottimismo e abbassando di molto il tono di voce, come se avesse realizzato qualcosa che non la faceva star bene.
    Ti ho irritato? Non volevo farti domande scomode. Se vuoi ti lascio in pace.
    Hikaru non amava sentirsi di troppo, se per qualsiasi ragione aveva messo Kimimaro a disagio o più semplicemente non voleva più stare in sua compagnia, allora si sarebbe fatta da parte senza problemi tornando sulla sua strada. Si domandava solo cosa avesse potuto sbagliare per averlo fatto reagire in quel modo...
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    Si vergognava un pochino per come si stava comportando, non era di certo abituata a flirtare in quel modo. Recundis la stuzzicava continuando a dirle che era una piccola pervertita. Mugugnò infastidita a quelle parole: non era vero, era una normalissima ragazza. Ecco ciò che pensava ma non ebbe il coraggio di dirglielo sopratutto quando premeva le mani dell'uomo contro di sé, quindi il suo mugugno poteva essere scambiato per un mugugno di impazienza ed era vero. Si sentiva impaziente voleva tornare a godere ma Recundis continuava a stuzzicare il suo corpo già eccitato. Perfino la sua calda voce sussurrata nell'orecchio le dava intensi brividi. Si lasciò piegare dalle sapienti mani del Vampiro, felice perché sapeva che presto si sarebbero uniti di nuovo. Ancora una volta venne sorpresa dal tocco del suo amante che andò a stuzzicarle la corolla di carne con le dita. Si irrigidì un momento e si voltò leggermente con le spalle, senza però togliersi dalla posizione in cui erano messi. Stava per chiedergli cosa stesse facendo ma il dito che si insinuò nel suo stretto anfratto la fece tremare. Era una sensazione del tutto diversa di quando veniva toccata sul sesso, ma stranamente sembrò piacevole. Strinse le mani sulla poltrona e si voltò di nuovo per non mostrare il suo estremo imbarazzo al vampiro. Quello che stava per fare le sembrò perverso, ma non si aspettò che potesse essere piacevole. La domanda di Recundis la fece irrigidire di nuovo, si sentì accaldare, voleva fare sesso anale? Si sentì così inesperta e goffa. Sarebbe riuscita a farlo? Poteva essere piacevole? Il secondo dito diede la risposta alla ragazza che le scappò un gemito mentre le sue mani si strinsero ancora più forte attorno ai braccioli del divano.
    No... si limitò a rispondere. Le gambe iniziarono a tremare. Si sentiva aprire dolcemente e stranamente non le faceva male. Anzi le terminazioni nervose della corolla di carne le davano intensi brividi, diversi da quelli che di solito provava con il sesso tradizionale, ma comunque ugualmente intensi.
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    La domanda di Hikaru parve turbare il ragazzo che, senza motivo apparente, si ritrovò a reagire in maniera decisamente impulsiva e incontrollata, attirando l'attenzione di tutti i presenti ma soprattutto lo stupore di Hikaru. Cosa gli era capitato di colpo? Hikaru non fece in tempo nemmeno a finire di mangiare che Kimimaro lasciò lì il suo portafogli dandosela a gambe, come se stesse scappando da qualcosa di molto pericoloso oppure di ingestibile per lui.
    M-ma... hey aspetta!
    Ovviamente non poteva abbandonarlo così, prima di tutto perché non era una buona idea lasciare il portafogli lì come se nulla fosse, pertanto Hikaru lasciò perdere l'immonda dose di cibarie ammucchiate lì sul tavolo afferrando il portafogli del ragazzo per poi iniziare a seguirlo con tutta la velocità che aveva in corpo. E non fu facile lo stesso visto che lui non scherzava affatto a velocità di fuga. Le rimase attaccata alle calcagna di pochissimi e per poco non lo perse del tutto, neanche si rese conto di essere entrata nel bagno degli uomini dell'aeroporto per la fretta, tuttavia non ebbe alcuna vergogna ad entrare lì con il fiatone, sfoggiando il portafogli come un cartellino rosso nel disperato tentativo di restituirlo al proprietario.
    Se non vuoi più parlare... anf... mi sta bene... anf... ma non lasciare le te cose in giro... anf... potresti pentirtene...
    Era veramente stanca, stava quasi per sudare e a stento si reggeva in piedi. Come se non bastasse si trovava nel bagno degli uomini, un posto sbagliatissimo per una vestita in quel modo...
211 replies since 19/1/2013
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