Posts written by Hikaru Fumi

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    La sua voce calda e sensuale provocò un brivido lungo la schiena di Hikaru. Le piaceva quel suono e le piaceva il suo modo di stringerla. Tornò a baciarlo con passione dopo le sue parole sempre più eccitata da lui. Forse era strano che si sentisse già a suo agio con un ragazzo conosciuto da pochissime ore, ma non poteva negare che si sentiva attratta da lui e la sua dolcezza. Infondo che male c'era nel lasciarsi andare con qualcuno con cui si stava bene? Difatti non si sentì violata quando avvertì le dita calde del ragazzo sulle mutandine. Un brivido intenso e poi un benessere si diffuse in tutto il corpo, aiutato maggiormente dal calore dei loro corpi stretti uno all'altro. Decise di andare fino in fondo anche lei così lasciò scivolare la mano sul petto verso il basso, non senza fatica e muovendosi come meglio poteva senza fare rumore. Riuscì a posare la mano sulla protuberanza dei pantaloni di Gabriel, massaggiando per bene per poter sentire sotto la mano la sua durezza. Si staccò un attimo dalle labbra senza nemmeno allontanarsi troppo, mentre l'altra mano andò ad infilarsi fra i capelli del ragazzo all'altezza della nuca per carezzarlo e tenerlo incollato alle proprie labbra.
    Gabriel... accarezzami ancora... fece con voce bassa e sensuale, ormai persa nell'eccitazione del momento. Cercò di slacciare i pantaloni del ragazzo per poter liberare il suo sesso dalla stoffa che lo stava opprimendo. Quando finalmente ci riuscì, senza alcuna esitazione lo afferrò con la mano, ansimando quando avvertì il suo calore e la sua consistenza. Quasi come a voler sfogare la sua voglia lo baciò con maggiore foga, insinuando la lingua nella sua bocca per soffocare il suo respiro pesante, temendo che potessero sentirli. Intanto mentre Gabriel continuava ad accarezzarla sulle mutandine avrebbe potuto notare non solo che era caldissima ma che era anche bagnata di umori.
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    Dopo un primo attimo di panico per il gesto appena fatto in modo così impulsivo, si lasciò andare quando sentì il tocco leggero di Gabriel sul fianco e poi sulla nuca. Lo sentì ricambiare e ciò la portò a schiudere le labbra per far incrociare bene le loro labbra, lasciando che la lingua scivolasse nella bocca del ragazzo o gli faceva strada nella sua, avviando così un bacio lussurioso. La mano che era intrappolata fra i due corpi iniziò a carezzare il petto di Gabriel dolcemente. Si rilassò nel sentire la mano di Gabriel sulla sua coscia e le carezze non fecero che aiutarla a sentirsi meno nervosa. Si allontanò un attimo soltanto dalle labbra di Gabriel per guardarlo negli occhi e sorridergli prima di tornare a baciarlo nuovamente con meno paura e più complice. Si sentì fortunata di essere finita in quel posto assieme a Gabriel che sembrava così gentile e dolce con lei. Non stava mostrando paura nonostante la situazione stranissima e continuava a provare a tranquillizzarla, nonostante non sapesse cosa stava accadendo realmente. Gabriel probabilmente lo faceva in modo del tutto naturale, ma per Hikaru era un gesto molto gentile. Grazie a quel suo modo di fare Hikaru si sentì realmente attratta da lui e non soltanto per via della situazione surreale in cui si trovavano. Quindi con la scusa del fumetto poteva lasciarsi andare e godersi la compagnia e le carezze di Gabriel senza sentirsi in colpa. Così fece, si strusciò contro di lui per sentire ancora una volta la sua erezione premersi contro di lei. Sentirlo tramite i vestiti era dannatamente eccitante per lei. In quel momento le venne un grosso dubbio: era eccitato per via di ciò che vedeva fuori o perché stava vicinissimo a lei?
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    Non ho capito la tua domanda. La storia si costruisce man mano che scriviamo, facendo interagire i due personaggi. Comunque sì, il tizio grosso che cito nel mio post era riferito al tuo personaggio e quindi hai fatto bene a rispondere tramite lui. E ti assicuro che il mio post precedente è cortissimo rispetto agli altri. E sì, bisogna scrivere per far capire cosa sta succedendo, gli stati d'animo delle persone, i gesti, non essendo un fumetto non si vedono immagini qunidi bisogna descrivere tutto quanto. Mi dispiace ma se non ti piace scrivere hai scelto l'hobby più sbagliato per te. Non siamo ad un GDR by chatt, ma è narrativo, e quindi si "narra" ciò che fanno i personaggi. Non siamo fiscali quindi non andiamo a rimproverare per errori grammaticali o la forma, ma almeno il contenuto deve esserci.
    Per esempio nel tuo post potevi spiegare per quale motivo il tuo personaggio era finito in quel posto, cosa pensava di Hikaru e del suo aspetto, o altre cose del genere. Così è davvero corto come post ed è poco dettagliato per poter interagire bene.


    Quando l'uomo si voltò verso di lei dandole retta capì quanto potessero essere spaventosi gli americani. A Kurayami non vedeva uomini di quella stazza, era davvero raro. Sussultò quando lo sentì parlare, perfino la sua voce era imponente quanto lui. Si sentì punta sul vivo quando l'uomo la additò come "ragazzina". Va bene che le asiatiche sembrano sempre più piccole della loro età ma quel tipo iniziava ad irritarla. Insomma non tutte le ragazzine avevano una quarta di seno no? Divenne seria perdendo il suo solito sorriso solare e cordiale, avrebbe voluto fargli un rimprovero, ma sapeva che sarebbe sembrata scortese e magari avrebbe perso anche una possibilità di farsi aiutare.
    Mi scusi... fece sforzandosi molto di sorridere e cercando di non pensare al modo brusco con cui l'uomo le aveva risposto.
    Mi sembra ovvio che ho letto la guida, ma mi sono smarrita lungo la via, non sono più riuscita ad orientarmi e ho perso il gruppo con cui ero venuta qui. fece con un tono leggermente più seccato e meno gentile. Non riusciva a nascondere del tutto i suoi sentimenti quando le persone la irritavano a quel modo. Portò una mano sul petto allargando l'altro braccio verso l'esterno con fare teatrale.
    Mi addolora averla disturbata signore, ma non ho la più pallida idea di dove mi trovo, sarebbe così caritatevole verso questa piccola fanciulla indifesa e mi aiuta a ritrovare la via per la città? Purtroppo non ho qualcun'altro a cui poter chiedere, altrimenti non l'avrei mai distrubata mi creda. incrociò le braccia al petto con rabbia, stranamente il timore di poco prima era sparito del tutto. Non era mica colpa sua se quel dannato posto sembrava un labirinto, e non era colpa sua se aveva incontrato proprio lui. Non capiva perché fosse così seccato con lei, non doveva essere una persona con molti amici. Nonostante il nervosismo che si era cumulato sia per la perdita del gruppo che per l'aiuto forzato, era speranzosa che l'uomo la aiutasse a ritrovare la via, anche solo per non ritrovarsi il suo cadavere fra i piedi semmai avesse incontrato seriamente qualche predatore.
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    I due ragazzi non conoscevano i dettagli sui due personaggi dentro l'armadietto, ma evidentemente erano legati in qualche modo ad uno dei personaggi. Probabilmente nella storia originale i ragazzi avranno ricattato il ragazzo o le donne dicendo loro di aver visto tutto, magari coinvolgendoli in altre avventure peccaminose, ma in quel preciso capitolo quei due personaggi erano chiusi nell'armadietto. Annuì all'idea del ragazzo, magari bastava davvero spiarli fino alla fine. Seguirono le parole di conforto di Gabriele e Hikru si sentì davvero rincuorata dal fatto che non la stesse odiando per averlo coinvolto forzatamente in qualcosa senza nemmeno chiedergli il permesso.
    Grazie Gabriel per la tua comprensione, per me significa tanto davvero... fece prima di avvertire la mano di Gabriel che continuava a farsi strada sulla sua coscia. Sentì più caldo di prima e per fortuna non soffriva di claustrofobia. Le voci fuori dall'armadietto erano dannatamente eccitanti. Ringraziò il cielo di essere finita in quel posto nascosti, non avrebbe mai potuto reggere la tensione di guardarli con intenzione e da vicino. Tuttavia adesso doveva scoprire qual'era il loro compito, e i personaggi lì fuori sembravano immersi in un loop in cui facevano sempre le medesime cose, come se aspettassero qualcosa per andare avanti, Hikaru iniziò a capire, non bastava spiarli soltanto.
    Siamo in una storia hentai... iniziò fortemente imbarazzata. Si avvicinò al ragazzo e avvertì qualcosa fra loro due all'altezza del bacino più solido di prima. Tremò per un istante, ma si sentì di nuovo più calda, sopratutto al basso ventre.
    Siamo chiusi qui e vicinissimi... continuò mentre sentiva il cuore martellarle nel petto come impazzito.
    Forse.... avvampò, non riusciva a dirlo, così agì subito avvicinandosi per dare un bacio sulle labbra di Gabriel. Un bacio un tantino goffo ma rimase premuta contro la sua bocca con gli occhi serrati per la vergogna, intanto prestò l'attenzione con l'orecchio a ciò che succedeva fuori e sembrò che i tre personaggi del fumetto stavano continuando nella narrazione.
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    Era già da qualche oretta che vagava nell'enorme riserva americana alla ricerca di suo nonno e le sue amiche con cui era andata in quel posto. Ne aveva tanto sentito parlare di questo luogo incontaminato dove gli animali vivevano selvaggi e indomiti e la natura cresceva rigogliosa, ma solo in quel posto. Si era fermata a fotografare delle curiose rane coloratissime, e aveva perso di visto il suo piccolo gruppetto. Hikaru non era mai stata brava ad orientarsi in posti come quelli, cresciuta in città non aveva mai imparato a riconoscere i sentieri nella vegetazione, alla fine si era smarrita e vagò per varie ore fin quando non ritrovò il viale principale del parco dove vi era di nuovo traccia di civiltà. Non c'era quasi nessuno nei dintorni così si avvicinò al primo uomo che aveva visto. Era altissimo in confronto a lei, sembrava anche parecchio muscoloso, sembrava in grado di schiacciare un cranio a mani nude. Quasi quasi pensò di attendere il prossimo passante, ma dalla desolazione sembrava dover passare tanto tempo e ne aveva già perso troppo, così si fece coraggio e cercò di attirare la sua attenzione con un sonoro "ehi".
    Mi scusi... ha per caso visto un vecchietto con tre ragazze giovani? chiese rivolgendosi speranzosa all'uomo appena incontrato. Non aveva idea di dove adare e non aveva idea nemmeno di quale zona della riserva era finita, un'ora di camminata poteva essere parecchia strada. Hikaru indossava il suo tipico abito tradizionale giallo e blu, ma ai piedi per comodità aveva messo un paio di stivaletti dello stesso colore delle calze.
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    Grazie Texeki =)
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    Non preoccuparti, in effetti nella descrizione del potere non è molto chiaro, sistemerò la descrizione così che sia più chiaro anche per i prossimi giocatori.


    Non poteva finire in una storia più scottante. Non era di certo una delle prime volte che finiva dentro un fumetto, tuttavia ogni volta era una sorpresa perché non riusciva ancora a capire a fondo come poteva fare per controllare bene la sua abilità. Alle volte succedeva anche solo agitandosi, altre volte quando cercava di concentrarsi molto sul contenuto di ciò che stava leggendo o vedendo. Inizialmente non capì dove fosse finita, sentì caldo e l'ambiente era buio. Ci mise qualche attimo prima di capire che era in uno spazio molto ristretto assieme a Gabriel. I suoi seni si schiacciavano contro il petto del ragazzo, le loro gambe erano incrociate e le braccia erano in posizione scomode e strane. La mano destra di Hikaru era intrappolata contro il petto del ragazzo e non aveva abbastanza spazio di manovra per toglierla. L'altra era poggiata contro la parete interna sotto al braccio di Gabriel. Sentì delle voci e lo sguardo di Hikaru si spostò sulle piccole griglie che mostravano ciò che stava succedendo fuori da lì. Hikaru capì che era finita proprio dentro l'hentai che stava leggendo, non potevano esserci dubbi, anche se non conosceva bene la trama di quel volumetto era palese ciò che doveva succedere per uscire e tornare nel mondo reale. Arrossì vistosamente: il primo giorno di scuola e già si ritrovava in situazioni parecchio imbarazzanti. E la più ardua era lo spiegare cosa era successo e che era colpa sua.
    Mi dispiace, ecco... non ho ancora il pieno controllo... è una maledizione che mi perseguita da qualche anno. Non so come funzioni esattamente e cosa sia a scatenarlo, ma mi capita di venire risucchiata dentro a qualche storia che sto leggendo, o alle volte capita che il personaggio venga fuori dal disegno e sparisce dopo un pochino di tempo. Lo so che sembra pazzesco ma siamo realmente dentro il fumetto che stavo leggendo... scusami davvero, nel momento in cui ti ho toccato ti ho coinvolto. fece tesa e mortificata. Stava per aggiungere altro al suo discorso ma sentì chiaramente la mano di Gabriel muoversi sulla coscia, sussultò sorpresa, non tanto per quella carezza che sul momento le sembrò involontaria, ma per il fatto che era stato un intenso brivido. Non riusciva a ignorare i gemiti che sentiva provenire fuori dall'armadio che la imbarazzavano ma allo stesso tempo iniziarono ad eccitarla. Oltretutto loro due erano una sorta di capitolo bonus di quel fumetto: erano i due studenti che stavano trattando delle droghe e sentendo il rumore di persone che si avvicinavano si erano rifugiati in quel posto, con la fretta e il panico erano entranti insieme finendo intrappolati lì. Era ovvio ciò che doveva succedere e Hikaru non sapeva ancora come spiegarglielo.
    Se adesso usciamo fuori roviniamo la narrazione e ricominciamo da capo. L'unico modo per scogliere questo maleficio è portare a compimento la storia. disse tutto in un fiato stando attenta a non farsi sentire fuori. Arrossì vistosamente, era tutto così maledettamente imbarazzante. Erano così vicini che percepiva il respiro caldo di Gabriel sulla propria pelle. Provò a guardare fuori per non essere costretta a guardare Gabriel negli occhi ma la scena che vide era ancora più vergognosa. Vide con chiarezza il membro del ragazzo che si insinuava dentro le carni della donna. Quella visuale le ricordò quanto fosse bella la sensazione di ciò che stavano facendo lì fuori. Sentì un calore al basso ventre farsi sempre più insistente, si fece forza e tornò a guardare Gabriel mortificata e dispiaciuta.
    Perdonami, sono un vero disastro.
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    Perfetto allora proseguo tranquillamente, non editare nulla ^___^
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    Guarda che se l'idea ti piaceva, ho già in mente come giustificare il tutto e continuare tranquillamente, ma devo avere il tuo consenso XD
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    Ehm, il potere di Hikaru funziona che devono portare a compimento la storia per poter uscire dal fumetto in cui sono finti. Un modo è sostituirsi al posto dei protagonisti e quindi completare la scena del fumetto. Un'altro è prendere il posto di personaggi chiave della trama del fumetto che stanno leggendo anche se non protagonisti. Ma se te scrivi che sono finiti in un armadietto significa che non devono interagire con il mondo del fumetto. Conosco l'hentai che hai scelto, e hai messo tutte e 3 i personaggi lì, Hikaru e Gabriel a quel punto non hanno alcuna utilità, a meno che non fanno parte della storia, ma visto il fumetto scelto sembra di no. Se l'idea ti piace molto posso inventarmi una trama per cui poi saranno costretti a interagire con i personaggi del fumetto, altrimenti se le tue intenzioni erano solo che i due guardassero e si divertivano fra di loro di nascosto non ha molto senso con il potere di Hikaru. Fammi sapere che poi agirò di conseguenza.
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    Hikaru in quel momento non diede alcun peso al fatto che lei era una ragazza che stava sfogliando fumetti e riviste porno. Normalmente le altre ragazze avrebbero reagito imbarazzate, probabilmente curiose, ma non avrebbero avuto il coraggio di sfogliarle in quel modo disinvolto. Essendo una accanita lettrice di fumetti, non era strano che prima o poi sarebbe finita a leggere anche quel tipo di fumetti, ma questo ovviamente Gabriel non lo sapeva. Difatti quando fece quel commento rivolto a lei, Hikaru si rese conto di quel piccolo errore. Avrebbe dovuto recitare la parte della ragazza imbarazzata, ma era troppo divertita dalla scoperta per pensarci.
    Eh? Beh ne ho letti un paio per curiosità, so già cosa contengono. A dire il vero alcuni mi divertono anche, li trovo un filo comici sopratutto quelli con le situazioni più strane. Perché qui le ragazze non leggono hentai? chiese curiosa per poi aprire il fumetto che aveva tra le mani leggendone qualche riga. Nella vignetta che stava visualizzando c'era la rappresentazione del momento in cui veniva denudato l'uomo. Chissà perché in quel momento si ritrovò a chiedersi come fosse stato quello di Gabriel. Lo guardò di sfuggita per poi sentirsi parecchio imbarazzata: non erano pensieri casti da fare e non le sembrava proprio il momento. Un conto era vedere situazioni esterne disegnate o fotografate, ma un'altro era averlo vicino e immaginarsi coinvolti in situazioni del genere. L'agitazione per il suo filo di pensieri la portò ad attivare inconsciamente il suo potere. Le pagine del fumetto si illuminarono. Per istinto afferrò il braccio di Gabriel quasi come a voler cercare aiuto, ma combinò un guaio perché la luce che proveniva dalle pagina divenne abbacinante e accecò i due ragazzi momentaneamente. Quando gli occhi si riabituarono alla luce normale, ciò che li circondava cambiò radicalmente....


    Mi piacerebbe che fossi tu a introdurre il mondo in cui sono finiti, e magari spieghi anche il tipo di fumetto in cui sono capitati
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    Da come aveva risposto alla sua domanda, Hikaru capì che il ragazzo non era il solito studente che cercava di essere popolare fra i compagni, non era nemmeno qualcuno che si lasciava trascinare dai gruppi. Aveva detto anche se indirettamente che era un tipo solitario, eppure non le sembrò un tipo antipatico o diffidente. Era stato cortese e disponibile con lei, le sembrava impossibile che nessuno a scuola gli stesse sempre accanto. Ciò la portò a pensare che Gabriel fosse un ragazzo con una sua personalità già sviluppata e aveva sempre chiaro ciò che gli piaceva e che voleva fare. Non scendeva a stupidi compromessi con se stesso per non rimanere soli, quindi Gabriel era una persona più matura di quanto pensasse. Avrebbe spiegato il motivo per cui gli altri compagni più giovani o superficiali non amavano stare in sua compagnia. Ne fu felice perché sentiva di poter parlare in modo tranquillo con lui.
    Non saprei ancora dirti, è il primissimo giorno. Però devo dire che l'ambientazione è molto bella, sopratutto questo giradino. disse allargando un braccio per indicare il posto attorno a loro con un sorriso estasiato. Proprio mentre faceva quel gesto notò qualcosa di strano.
    Guarda... disse indicando un punto vicino l'aiuola. Si avvicinò al punto indicato chinandosi per raccogliere una sorta di busta di plastica scura, ripiegata ordinatamente e nascosta fra alcuni rovi delle rose. Hikaru fece attenzione mentre infilava le mani fra le spine e riuscì a cogliere l'oggetto senza ferirsi, giusto una piccola puntura. La busta conteneva qualcosa, curiosa come non mai andò a scartare il contenuto scoprendoci vari fumetti e giornaletti. Erano di vario genere, per lo più hentai, c'era perfino un libro con un racconto erotico. Hikaru rise divertita.
    Guarda qui, ho trovato il tesoro di qualcuno. fece scherzando mentre tirava fuori i vari volumetti. Li maneggiava senza alcuna vergogna, guardandoli curiosa e anche divertita.
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    Hikaru si affidò completamente al ragazzo, seguendolo fiduciosa fra i corridoi e i cortili della scuola. Era strano per lei, ma si sentiva completamente a suo agio quando Gabriel le afferrò la mano, le sembrava quasi di conoscerlo da tempo. Correndo fra gli altri alunni e alcuni professori si sentì quasi coinvolta in una piccola avventura. Quando giunsero a destinazione Hikaru si guardò attorno meravigliata. Anche se era una scuola aveva i suoi giardini perfettamente curati, erano di una bellezza unica. Si fermarono vicino una panchina situata accanto ad una fontana, dietro la panchina c'era un aiola piena di rose bianche e rosse. Non aveva mollato la presa dalla mano di Gabriel distratta com'era dalla bellezza del posto. Quando udì la voce di Gabriel si girò verso di lui sorridente ed estasiata.
    Non preoccuparti, è stato un bene andare di fretta. Questo posto è bellissimo, le nostre scuole a Kurayami hanno un'aspetto molto più teconologico e asettico, il massimo di giardino che abbiamo sono giardini zen, sassi e sabbia così non serve manutenzione. fece avvicinandosi alla siepe di rose, e solo in quel momento si accorse che stava ancora tenendo la mano al ragazzo. Sorrise imbarazzata e lasciò la presa dolcemente mormorando un "scusa". Raccolse una rosa annusandola incuriosita. Sospirò soddisfatta per poi sedersi alla panchina vicina.
    Come ti trovi in questa scuola? chiese giocherellando con i petali della rosa.
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    Sorrise con entusiasmo quando il ragazzo le diede la piena disponibilità. Non si aspettava di trovare tanta gentilezza in quel paese, sopratutto dopo la fama che avevano di persone fredde e scostanti.
    Grazie sei gentilissimo. fece in risposta al ragazzo prima di notare gli sguardi curiosi. Fortunatamente le regole della scuola erano abbastanza libere, e oltre a poter rimanere dentro l'aula, potevano anche scegliere il posto dove dirigersi per fare la loro pausa. Probabilmente la scuola confidava nel fatto che gli studenti socializzassero in quel piccolo lasso di tempo, non preoccupandosi del fatto che gli studenti potessero usare luoghi non adatti. Inizialmente pensò di rimanere in aula, ma in quel modo avrebbe dato modo agli altri studenti della classe di andare da lei e riempirla di domande. Forse sarebbe stato gentile da parte sua rimanere disponibile alla curiosità degli altri, ma non ne aveva la minima voglia. Era appena arrivata e voleva solo prendere confidenza con il luogo e la lingua. Il disagio per tutte quelle occhiate venne smorzato dalle parole gentili di Gabriel. Lo guardò grata, continuando a sorridergli in modo dolce. Si avvicinò a lui portando una mano sulla bocca.
    Non è tanto per il fatto che mi parlano dietro, ma che ogni sguardo che mi lanciano diventerà una domanda, e se sono come quelle che mi hanno fatto fino ad adesso sono anche abbastanza indiscrete. gli sussurrò per non farsi sentire dai banchi vicini.
    Pensa che una ragazza mi ha chiesto addirittura che taglia di seno porto, ma ti pare domanda da fare ad una che non conosci? raccontò serena ma divertita. Intanto arrivò il professore che iniziò la sua lezione attirando l'attenzione dei ragazzi. Chiese a Hikaru di raggiungerlo e già la ragazza iniziò a sudare freddo: era ovvio che voleva presentarla al resto della classe. Sospirò ma obbedì, affiancò il professore e si presentò alla classe con nome e cognome, spiegando che sarebbe rimasta lì solo una settimana. La lezione proseguì normalmente, Hikaru fece fatica a seguire bene i discorsi del professore, di tanto in tanto si girava verso Gabriel chiedendogli di ripeterle il concetto che aveva spiegato il professore. Stranamente si sentì a suo agio vicino a Gabriel, era gentile ma non invadente e ciò la portò a renderlo una sorta di figura di riferimento all'interno della scuola. Le ore passarono e finalmente giunse la ricreazione che venne annunciata con il suono di una campanella. Vide gli studenti iniziare a mettere le cose al loro posto, non sembravano aver fretta di uscire, Hikaru capì che presto l'avrebbero circondata. Attirò l'attenzione di Gabriel afferrandolo per un braccio, si alzò poi di scatto e guardò dritto negli occhi Gabriel.
    Ti prego accompagnami in un posto lontano dai studenti. fece anche con una certa fretta. Non c'era tempo per esitare, se Gabriel avesse perso troppo tempo sarebbe uscita dall'aula in fretta.
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    Quando il ragazzo le diede la conferma che era u posto libero, prese posto accanto a lui, posizionando la sua cartella nel posto apposito. Afferrò la mano di Gabriel con un gran sorriso, sembrava un ragazzo gentile, certo forse sarebbe stato meglio sedersi vicino ad una ragazza per chiederle anche qualcosa di inerente ai bagni o cose tipicamente femminili, ma Gabriel era anche carino quindi Hikaru si sentì più che soddisfatta.
    Piacere, io sono Hikaru Fumi e hai indovinato, non sono inglese. Vengo da Kurayami, starò qui per una settimana per studiare bene la vostra lingua. lasciò andare la mano e si poggiò con un gomito sul banco girandosi con il busto verso Gabriel.
    Devo avvisarti però, sarò una gran rompiscatole. fece scherzando.
    Ti riempirò di domande sulla scuola o magari quando non riesco a seguire la lezione. Sicuro che sia un piacere? continuò sorridendo divertita. Aprì la sua cartella prendendo un quaderno il suo astuccio con le matite e si preparò diligentemente alla lezione che sarebbe sicuramente iniziata da un momento all'altro. Difatti gli allievi iniziarono a riempire l'aula ognuno prendendo il proprio posto, e guardando spesso nella direzione di Hikaru. Notò alcuni bisbigliare dopo aver dato una occhiata a lei, altri che si giravano spesso per guardarla e poi parlare fra di loro. Hikaru iniziò a giocherellare nervosamente con una matita sentendosi stranamente a disagio. Perché diamine aveva accettato a cuor leggerlo la proposta di studiare all'estero? Sembrava una cosa figa all'inizio, ma iniziava a sentirsi un pesce fuor d'acqua.
    Alla ricreazione c'è il permesso di poter rimanere in aula? chiese speranzosa che la risposta fosse un Sì. Era sicura che le sarebbe servita una pausa lontana dai curiosi.
211 replies since 19/1/2013
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