Posts written by Athan

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    Ho partecipato ad uno studio in cui avevano bisogno di gente che trascrivesse testo presente dentro delle immagini in testo "semplice" per addestrare un'AI. L'idea era che ciascun partecipante completasse 100 trascrizioni e venisse pagato 10€, tuttavia il ricercatore sbagliò ad impostare il task e, anziché 100 trascrizioni per utente, fece partire 100 trascrizioni "condivise" tra tutti gli utenti. Risultato: i primi partecipanti completarono il task dopo un paio di trascrizioni a testa, gli altri (tra cui io) entrarono e si trovarono alla schermata "task completato" che faceva partire in automatico il pagamento.
    Non ho mai restituito quei 10€ né mi vennero chiesti indietro :omb:
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    L'altro giorno stavo leggendo le risposte alla domanda "Se gli uomini guardano i porno lesbo, le donne guardano i porno gay?" ed era nata una discussione sul fatto che gli yaoi non contassero perché sono fondamentalmente disegni e quindi possono rappresentare situazioni impossibili nella realtà, ad esempio gli uomini che rimangono incinti (mpreg), a differenza dei porno lesbo/yuri che sono sempre concreti.
    Poi l'indomani è uscito il trailer del film in cui Ficarra mette incinto Picone :omg:
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    CITAZIONE (Shogoki @ 30/10/2023, 21:38) 
    Athan, è il destino di noi introversi essere così... Non ti dico di sforzarti un po' di più perché nemmeno io ci riesco e la cosa fa male parecchio,prova a trovare un modo per rompere il ghiaccio.

    Non è tanto un problema di rompere il ghiaccio quanto di avere gli stessi loro interessi altrimenti sei tagliato fuori a prescindere.
    Anche provando a chiedere, così da venire quantomeno coinvolto le prossime volte, mi trovo di fronte un muro di "Non conosci / Non capiresti / Si sta troppo a spiegare".
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    Non mi piacciono le lenzuola rumorose, che frusciano troppo quando mi ci infilo.
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    Mi piace scorrere i menu di locali in cui non andrò (potenzialmente) mai ed immaginare cosa ordinerei.
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    Preferisco sentirmi dire l'amara verità così ho tutto il tempo per farmene una ragione e passarci sopra. Con una dolce bugia avrei il sentore che qualcosa non va, che le cose sono andate troppo bene, che ci sono punti che non collimano, ... per chissà quanto tempo prima che la verità venga a galla e solo a quel punto inizierei ad elaborare sia la realtà dei fatti che la menzogna che mi è stata detta.
    Per quanto riguarda il dire una o l'altra dipende dalla persona che ho di fronte, di solito preferisco dire la verità così non devo ricordarmi la bugia che ho detto.

    Dazen scopri che la tua vita lavorativa è stata costantemente ripresa da telecamere nascoste. Non puoi opporti perché hai dato il consenso quando hai firmato le carte per l'assunzione, che nessuno legge. Quanto saresti nei guai se il tuo datore di lavoro ne guardasse i fuorionda (cose che hai detto/fatto a lavoro mentre pensavi di non essere sentito/visto)?
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    CITAZIONE (Penthotal Fiabeschi @ 14/10/2023, 22:41) 
    CITAZIONE (Athan @ 14/10/2023, 21:46) 
    La figlia di amici di famiglia ha ripreso l'università dopo diversi anni ed è spiazzata dai corsi nuovi che richiedono competenze informatiche oltre l'aprire e scrivere un'email. Ovviamente ha chiesto aiuto a me "che ne so" ed ha messo vicino un gruppetto di sue colleghe universitarie sopra l'età media che, tramite lei, mi chiedono consulenza per problemi tipo creare una tabella in HTML o fare grafici con Excel.
    Quando ringraziano dicono sempre che dovranno trovare il modo per ricambiare il favore e tutto ciò a cui io penso in quelle occasioni è "Non chiedere foto di mutandine in cambio. Non chiedere foto di mutandine in cambio. Non chiedere foto di mutandine in cambio".

    Io credo che chiederle sbloccherebbe la situazione. :zizi:

    Sarebbe la soluzione più logica: se accettano ci guadagniamo entrambi, se rifiutano (e mi bollano come maniaco con cui non vogliono avere più nulla a che fare) mi libero da un impegno.
    Però non credo accadrà perché non ho il tatto per avanzare richieste simili, soprattutto a persone con cui potrei continuare ad avere a che fare in futuro e nella vita reale.
    Inoltre brucia ancora il ricordo di quella volta in cui una compagna di classe delle medie mi chiese di lasciarla copiare durante la verifica ed io in cambio le chiesi di mostrarmi che mutandine indossasse: non solo rifiutò, ma raccontò l'episodio all'intera scuola. Elisa, sappi che non l'ho mai dimenticato :titto:
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    La figlia di amici di famiglia ha ripreso l'università dopo diversi anni ed è spiazzata dai corsi nuovi che richiedono competenze informatiche oltre l'aprire e scrivere un'email. Ovviamente ha chiesto aiuto a me "che ne so" ed ha messo vicino un gruppetto di sue colleghe universitarie sopra l'età media che, tramite lei, mi chiedono consulenza per problemi tipo creare una tabella in HTML o fare grafici con Excel.
    Quando ringraziano dicono sempre che dovranno trovare il modo per ricambiare il favore e tutto ciò a cui io penso in quelle occasioni è "Non chiedere foto di mutandine in cambio. Non chiedere foto di mutandine in cambio. Non chiedere foto di mutandine in cambio".
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    Non mi piace il fatto che questa tastiera non abbia il tastierino numerico, ma l'ho pagata troppo per ammetterlo pubblicamente.
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    So leggere un pochino il giapponese, ma mi stufo e mi arrendo subito quando incontro una frase scritta in quella lingua.
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    Sono il primo a dire di non essere di buona compagnia né di bella presenza, non ho parlantina né la battuta pronta e non ho mai nulla da raccontare; per questo non mi offendo se i colleghi organizzano pomeriggi o serate per conto loro senza considerarmi, io stesso ho declinato gli inviti a quelle poche cene aziendali "plenarie". Me la prendo un po' di più, al punto di farmi il viaggio di ritorno con un nodo in gola, quando vengo trattato come un collega di serie B che non merita nemmeno i saluti. Cerco di dirmi che in fin dei conti sono solo cose stupide, però appunto perché sono sciocchezze, inconsciamente, mi aspetto che vengano rispettate dato che penso siano alla base di qualsiasi società civile.

    Passa il capo, saluta esplicitamente per nome il collega seduto di fronte a me ed io non vengo nemmeno degnato di uno sguardo.
    Siamo a pranzo, il collega seduto alla mia destra vuole far vedere qualcosa di divertente ai presenti, mi passa davanti con il braccio e lo mostra al collega seduto alla mia sinistra ed a quelli seduti di fronte, io rimango fisicamente tagliato fuori.
    La sera mi alzo, saluto, non risponde nessuno.

    Questa è una giornata tipica in ufficio, aggiungendo anche dei bonus come il sentirmi dire "Ah ci sei anche tu? Non ti avevo visto" o "Perché sei qui oggi? che, secondo me, dopo la quarta o quinta volta in un mese diventano commenti che potrebbero anche risparmiarsi. Mi sembra di essere tornato alle medie/primi anni delle superiori, anzi peggio perché almeno quella volta, ad una certa, avevano smesso di prendermi in giro perché non bevo alcolici, mentre ora devo sorbirmi ogni. volta. la sceneggiata "Ah non bevi? Aspetta che vado ad avvisare in cucina se preparano un menu bambini".
    Ovviamente non è un discorso che si estende a tutti i colleghi: escludendo il capo c'è solo un gruppetto di "bulli" che fa quadrato e minimizza (per non dire ridicolizza) le varie lamentele che riceve e può farlo perché vi fanno parte colleghi "importanti", inoltre la cosa ancora più fastidiosa è che, singolarmente, sono anche persone apprezzabili, quando si trovano insieme diventano odiosi. Paradossalmente, mi "spiacerebbe" dovermi staccare da loro perché sono gli unici che escono a pranzo e l'alternativa di farmi anche la pausa delle 13 chiuso in ufficio non mi attira, però se devo farmi restare ogni volta il mangiare sullo stomaco dal nervoso penso mi convenga iniziare (o meglio, ritornare) ad andare a pranzo da solo :rovescio:
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    Ho conosciuto solo rapporti disfunzionali, quindi anche se qualcuno/a non mi risponde, risponde dopo settimane o risponde "Tutto bene, volevo dirti che ho aggiornato la wishlist in bio :*:" non serbo alcun rancore e non ripago mai con la stessa moneta. Non credo mi renda superiore, a volte (non in questo caso, ovviamente) mi sento semplicemente stupido.

    Mrs. in quanto vittima a tua volta della non-risposta de La Castellana ad una tua domanda in questo topic, come la puniresti? :mrs:
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    Sono molto ostinato riguardo ai miei gusti: se odiavo una cosa da bambino è molto probabile che la odii anche ora. Una delle poche eccezioni che mi vengono in mente sono i jeans: da giovane, fino alle superiori, mi rifiutavo di indossarli perché li consideravo stretti, duri, ... invece ora non riesco ad immaginare di uscire di casa con altro addosso.

    Il Terribile puoi vivere la vita del protagonista di qualsiasi film, libro, videogioco, serie tv, ... a patto di perdere il libero arbitrio, ovvero devi comportarti e prendere decisioni così come ha deciso l'autore dell'opera. Chi sceglieresti?
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    Scusate mi sono dimenticato di quello che succede quando scrivo ad una ragazza, ovvero niente.

    Giro la domanda a wenom89 :ahse:
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    La paura di finire in povertà, quella che ti costringe a vivere per strada proprio.
    Le altre mie paure, in un modo o nell'altro, smettono di diventare un problema, però il dover dormire in strada perché non si ha un posto dove andare, il dover trascorrere delle giornate vuote, il doversi sempre guadare le spalle, ... è una condizione da cui sento di non poter uscire e mi spaventa molto.

    La Castellana c'è qualcosa che ti piaceva (fare, mangiare, vedere, ...) quando eri più giovane e che invece ora detesti?

    Edited by Athan - 14/9/2023, 00:38
4881 replies since 2/1/2011
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