Posts written by Poisonwind

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    Premi per Amerika
    Un nemico dal passato (role 1 tiro)

    Lancio dado: 45
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      45
    • Inviato il
      5/5/2023, 16:32
      Poisonwind
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    Pungolare un Drago nell' orgoglio, dava sempre risultati immediati. Ora che i loro cuori erano collegati, Barghest poteva percepire una punta di disappunto in Kulvia, ma piuttosto che generare frustrazione, sentiva la brama di carne fresca crescere di pari passo con la voglia di "punire" il suo Cavaliere tanto impudente. Barghest non avrebbe fatto nulla per sfuggire a tutto questo, anzi avrebbe completamente offerto il suo splendido corpo al drago, quasi sfidandolo a dimostrare cosa sapeva fare realmente.
    La maestria con cui Kulvia manipolava il metallo prezioso, era sorprendente, unica e decisamente affine ai suoi desideri più profondi. Le aveva dato una chiara traccia da seguire, mostrandole quali fossero i suoi gusti più perversi, ed era incredibilmente contenta che si trovassero sulla stessa lunghezza d' onda. Da delicati nastri, quei fili si stavano trasformando in corde ben più ruvide ed opprimenti, represse a malapena una risatina quando le solleticarono la pelle, cercando di mantenere un espressione impassibile, mentre veniva man mano avvolta sempre più stretta, ma la sua pelle l' avrebbe tradita concedendosi un brivido di piacere ed aspettativa. Shibari si chiamava quella pratica, giusto ? Barghest era decisamente contenta di aver appreso quelle complesse e perverse pratiche orientali, anche se le aveva sempre inflitte e mai subite, a differenza di Alice. Questo perché sinora, nessuno era mai stato in grado di sottometterla. Ci sarebbe riuscito il drago ? Osservandola con attenzione, capì che quei movimenti nobili ed eleganti non erano affatto studiati, bensì venivano naturali a Kulvia così come per lei lo era respirare. Ma la sua attenzione sarebbe stata presto distolta dalla verga artificiale, decisamente più grossa, vigorosa e strana di quella di qualsiasi umano. Stava cercando di replicare l' idea di Barghest, oppure era il frutto della sua pura esperienza ? Con che genere di partner aveva avuto a che fare il drago in passato ? Un mistero che avrebbe scoperto ben presto. Se Kulvia pensava di intimorirla non aveva capito con chi aveva a che fare. Prima dell' onore, prima dell' orgoglio, Barghest rispettava innanzitutto la forza. I più deboli dovevano essere sottomessi, era il ciclo naturale delle cose per lei, e se il suo partner avesse provato a farlo senza possederne a sufficienza, l' avrebbe spezzato in due. Il suo corpo era fatto per il piacere e la violenza, era bagnata, lubrificata più che a dovere e decisamente eccitata dal rapporto precedente, non vedeva l' ora di accogliere dentro di sè quel vigore soverchiante. Dapprima fu solo la punta, ma con delicatezza e forse eccessiva prudenza, Kulvia l' avrebbe spinta pian piano dentro di lei.

    Sia maledetto chi chiede pietà. Avrebbe risposto il Cavaliere, mascherando quella frase crudele con il sorriso di chi si aspettava il pieno godimento. Le sua intimità avrebbe opposto una timida resistenza, ma presto le labbra si sarebbero chiuse attorno all' oro, come i petali di un fiore che si ritira nella notte, umidi di nettare, incredibilmente morbidi ma al contempo consistenti e vigorosi grazie alla muscolatura allenata. Fu come se quella verga venisse divorata, sparendo lentamente dentro di lei, forse anche troppo lentamente. Se non fosse stata legata, probabilmente Barghest avrebbe cinto le gambe possenti attorno al bacino di Kulvia, costringendola ad entrare con più violenza e meno garbo, ma l' unica cosa che poteva fare era spingere in avanti i fianchi cercando di accellerare il processo il più possibile, godendosi la consistenza e le irregolarità dell' oro che penetrava sempre di più, gonfiandole in maniera oscena il basso ventre, come se qualcosa di alieno le stesse crescendo dentro. Poteva essere un po' doloroso all' inizio, ma Barghest avrebbe trattenuto ogni gemito nel timore che Kulvia potesse tirarsi indietro. Avevano appena iniziato, per le suppliche c' era ancora tempo.
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    CITAZIONE
    Nome: Alice Folkenfanel
    Livello: 1
    Energia: Virtuous
    Abilità Fisiche: Tutte al 3
    Livello del Potere: 1
    Tecniche Personali: Nutcraker, Marrowshards, Bloody Roots, Galatine.
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #1: Moltiplicazione, Ninjutsu #2: Evocazione di munizioni e di armi, Ninjutsu #4: Stretta di ferro, Ninjutsu #5: Passo energetico, Ninjutsu #10: Rankyaku; Rinjutsu #2: Lampo Fumogeno, Rinjutsu #4: Scudo crociato, Rinjutsu #8: Tekkai Profondo, Rinjutsu #9: Tekkai Skull, Rinjutsu #10: Liberatore crociato; Aitromanzia #2: Lama della tempesta, Aitromanzia #4: Onda sonora, Aitromanzia #8: Sfera del flusso, Aitromanzia #9: Distortion Tornado, Aitromanzia #10: Cicatrice del Vento.
    Armi & Equipaggiamento: Diario Personale
    Operazione richiesta: Operazione Gemma
    Informazioni extra: Livello di allarme +1, Gemma dell' infinito interessata: Llamrei
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    Barghest avrebbe continuato a tirare e manipolare le corde di Kulvia per tutta la durata dell' orgasmo, come un abile direttore d' orchestra. Nel frattempo, l' intimità di Kulvia sembrò strizzarle via e risucchiare ogni goccia di virilità dal suo corpo, era davvero una sensazione simile al bruciore delle carni, ma piacevole, impetuosa ma anche dolce nel suo calore. Poteva sentire tutti gli spasmi delle loro fibre, violenti e rapidi come i battiti dei cuori. Non c' erano dubbi che dopo tutto questo si sarebbe potuta sentire svuotata, ma non era ancora del tutto sazia e poteva essere l' occasione per venire riempita a dovere. Il drago non l' avrebbe lasciata andare tanto facilmente, ma l' effetto della pillola stava scemando e così la temporanea virilità di Barghest, che si sarebbe ritratta sino a venire riassorbita del tutto, sfuggendo da quell' antro bollente non senza dare un ultima carezza alle sue pareti. A quel punto, Barghest sarebbe discesa con passo malfermo, e con un gesto improvviso avrebbe strappato via la benda a Kulvia, ridandole il dono della vista.
    "Non male" ? Non so se la mia Signora sia sincera o solamente cortese.
    Il tono del Cavaliere appariva vagamente indispettito ed imbronciato, come se Kulvia l' avesse offesa in qualche maniera. Il suo sguardo invece, aveva un aria decisamente più birbante, e lo avrebbe mantenuto fisso su quello di Kulvia, mentre si sedeva sui cuscini direttamente di fronte al drago penzolante, con le gambe ben divaricate piegate all' altezza del ginocchio, esponendo completamente il suo corpo ed il suo fiore totalmente aperto, luccicante di umori ben più abbondanti e fragranti della rugiada al mattino.
    Aveva detto che se fossi riuscita a compiacerla abbastanza, avrebbe fatto brani di quei nastri. Per caso non sono alla sua altezza..."Eccellenza" ?
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    Io baro perché il mio son 2 in 1. La mia Alice varia molto il tono della sua voce in base alla personalità. Quando è Alice a guidarla me la immagino con un timbro piuttosto acuto nonostante la sua stazza, comunque potente ed in grado sia di sprizzare di gioia che esprimere pienamente l' imbarazzo dei suoi momenti più tsundere, per questo penso che la doppiatrice di Yoko Littner Marina Inoue, fosse perfetta per lo scopo, visto che Alice non è assolutamente in grado di nascondere le sue emozioni. Le sue origini sono britanniche, ma oramai è diverso tempo che vive a Kurayami, quindi me la immagino con una perfetta padronanza della lingua in cui ogni tanto le piace infilare qualche parola ad effetto in broken english.

    Coincidentalmente, Marina doppia anche l' altra personalità del mio pg Barghest. In questo caso mi immagino che la voce rimanga la stessa, ma il timbro cambia radicalmente diventando più fiero e vagamente militaresco, tipico di chi è abituato a dare ordini o riceverli. Il suo esprimersi è schietto e chiaro, fatto di frasi secche,brevi e ben scandite, che non lascia spazio a risposte diverse da sì o no. Anche l' impostazione me la immagino più bassa e meno acuta di Alice, vagamente mascolina anche nelle grida di dolore o piacere, se contasse qualcosa nel gdr la farei identificare più con "Ore" che con " Watashi" . Ovviamente tutto questo me la rende assolutamente comica quando è messa in situazioni estremamente imbarazzanti.
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    Tiri per Amerika
    Un nemico dal passato (role 1 tiro) 1 2
    Lancio dado: 87
    • 1d100
      87
    • Inviato il
      17/4/2023, 22:43
      Poisonwind
    Lancio dado: 36
    • 1d100
      36
    • Inviato il
      17/4/2023, 22:43
      Poisonwind
  7. .
    Kulvia sembrava ogni istante di più una fiera in cerca della libertà, ma non c' era via di fuga dal piacere che le stava offrendo Barghest. Le loro carni si erano oramai fuse dal sembrare una cosa sola, la goduria del Drago era la sua grazie al potere che le univa. Oramai Kulvia sembrava essersi totalmente arresa, riconoscendo il valore del suo primo cavaliere senza neanche averlo testato in battaglia. Non aveva giudicato male, dato che Barghest continuava ad essere piena di sorprese : i suoi spiritelli avrebbero sfruttato il nastro strappato dalla coda del drago, per estrarne una singola, sottilissima, trama dorata. Avrebbero legato questo filo alla clitoride penzolante di Kulvia, per poi unirla con uno stretto nodo attorno ad entrambi i capezzoli del drago, creando una nuova forma di stimolo e costrizione. Mentre pompava senza pause dentro di lei, la mano di Barghest sarebbe scivolata dal sedere verso l' intimità di Kulvia, stringendo la sua clitoride tra le dita con forza nel momento in cui sentiva che stava per esplodere, ed al contempo tendendo il filo come un cappio che le avrebbe stretto sia la "pinna" che i seni. La stessa sorte sarebbe toccata al collare attorno al collo, che sarebbe stato tirato con violenza al momento del climax.
    AH ! AAAAAAAAHHHHHHHH! Barghest avrebbe eseguito gli ordini, venendo in maniera abbondante dentro la sua Signora, inondandola dei fluidi dolcissimi con cui aveva sfamato poco prima la sua bocca. Il carico che si era tenuta dentro sino a pochi istanti fa era davvero cospicuo, sarebbe colato giù dall' intimità di Kulvia in maniera oscena, bianco, lattiginoso ed aromatico, denso come miele mentre gocciolava producendo un suono viscido. Una volta scaricata e sfinita, Barghest si sarebbe praticamente sdraiata sopra la schiena di Kulvia, lasciando ai nastri tutto il sostegno del loro peso. Il cavaliere non si sarebbe preoccupato di uscire dall' intimità del Drago, anzi avrebbe lasciato la sua erezione scemare poco a poco in quell' antro accogliente. Nel frattempo il peso dei suoi seni sulla schiena di Kulvia, ed il turgore dei suoi capezzoli sarebbero stati degli elementi degni di nota.
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    L' intimità di Kulvia l' avrebbe più che accolta, la sua verga ne sarebbe stata praticamente risucchiata dentro, quanto e meglio della sua comunque splendida bocca. Barghest ne sarebbe stata rapita, spingendola ad affondare con ancora più forza sino a sbattere sulle pareti dell' utero, mentre iniziava a pomparla con la giusta dose di violenza in modo che quella fosse un esperienza indimenticabile per entrambi. Da quanto tempo non le capitava un partner indistruttibile ! Il Drago aveva opposto il minimo sindicale di resistenza ed indignazione, anche se solo verbalmente, bastava appieno a stuzzicarla e spingerla a dare il meglio. Le venne l' idea di stringere con i nastri anche la bocca di Kulvia, ma probabilmente sarebbe stato osare troppo e Barghest non voleva sperimentare quel bagno nell' oro di cui Alice aveva scritto con terrore. Inoltre si sarebbe persa il canto del Drago, che mischiato ai suoni provenienti dai loro sessi avrebbe generato una melodia oscena e decisamente stimolante per i loro corpi e le loro menti.
    Aspetterò con impazienza la Sua punizione...anf...Adoro i padroni rigorosi...
    Barghest non avrebbe avuto alcuna intenzione di contrariarla, soprattutto perché i loro desideri coincidevano, non aveva alcuna fretta di uscire da quell' antro bollente e se lo sarebbe goduto a costo di sciogliersi le carni. L' intimità di Kulvia era eccezzionale, sentiva ogni protuberanza nodosa della sua verga venir stimolata e soddisfatta, come se le carni del drago fossero simili ad un anemone tentacolare che accarezzava ogni sua alterazione. Al suo affondare violento e rugoso, Kulvia opponeva un accogliente tappeto morbido come seta, che premiava e stimolava ogni sua penetrazione. Sentiva il suo cazzo pulsare, così come tutte le sue gemme decorative, Il dondolio dei nastri favoriva il ritmo e la esentava dal sostenere il peso del drago, facendola concentrare unicamente sul piacere che la Sua Signora le stava donando e la portava sul punto di esplodere nuovamente.
    Anf..anf...quindi è così che si fa...
    Improvvisamente, Barghest avrebbe afferrato la coda di Kulvia, mettendosela su una spalla per divaricare ancora di più il suo inguine, nel frattempo la verga del cavaliere sarebbe come germogliata, un ulteriore evoluzione tra il suo potere e quello di Kulvia, ed avrebbe creato delle piccole radici dorate dalle gemme sulla sua verga. Questi virgulti si sarebbero intrecciati direttamente alle piccole lingue della vagina di Kulvia, perciò ogniqualvolta Barghest si ritraeva o affondava, le loro carni si sarebbero tese come elastici, producendo una discreta tensione su entrambi i sessi e sottolineando la profondità di quell' unione carnale.
    La sua corte mi offre ristoro e piacere...anf...non c'è ragione per cui debba abbandonarla...GNAM!
    Barghest avrebbe concluso la sua risposta con un deciso morso alla coda di Kulvia , affondando i denti in quelle scaglie preziose, e contemporaneamente dando con l' altra mano un delicato schiaffo ad una natica soda della Sua Signora, producendo uno schiocco pieno ed abbondante.
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    Buona Pasqua a tutti.
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    Tiri per Amerika
    Gemma "Nemmeno l'Ombra puoi carpirne" (operazione 3 tiri)


    Lancio dado: 54
    • 1d100
      54
    • Inviato il
      6/4/2023, 23:48
      Poisonwind
    Lancio dado: 37
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      37
    • Inviato il
      6/4/2023, 23:48
      Poisonwind
    Lancio dado: 58
    • 1d100
      58
    • Inviato il
      6/4/2023, 23:48
      Poisonwind
  11. .
    Barghest si sarebbe risvegliata in una radura erbosa, invece che nel suo letto, già di per sè questo non era un buon segno. La luce del sole le dava fastidio, i rumori le davano fastidio, essere viva le dava fastidio e glielo dimostrava con un mal di testa martellante. Si sentiva la gola secca e riarsa, le labbra disidratate. Avrebbe provato a mettersi in piedi ed immediatamente il mondo iniziò a girare come se si trovasse a cavallo di una giostra : pochi dubbi, quelli erano i postumi di una sbronza colossale.
    Si è data alla baldoria la mia Socia... Avrebbe mormorato, massaggiandosi le tempie cercando di allentare il ritmo del martello pneumatico che la perforava. Barghest ormai sapeva riconoscere quando la sua Socia ci dava dentro, nessuno ci avrebbe creduto ma Alice reggeva l' alcool come il peggior frequentatore di bettole del porto, il problema è che le conseguenze ed i postumi spesso se li doveva subire Barghest, che a differenza sua non lo reggeva affatto ed anzi era quasi astemia.
    Porco mondo Sarebbe riuscita a riprendersi abbastanza per rialzarsi e camminare, in modo da riuscire a capire meglio dove diamine si trovava, ma al primo passo avrebbe rischiato lo stesso di inciampare per via delle scarpe col tacco sottile ed altissimo. Barghest non le indossava praticamente mai ed Alice solo per certe occasioni. Prendendo maggiore coscenza di sè si rese conto che indossava uno stretto e cortissimo vestito rosso, totalmente fuori luogo per chi non vuole attirare troppa attenzione. Adesso iniziava a capire in che razza di situazione si era ficcata Alice, aveva fatto una notte brava coi suoi amichetti universitari ed era finita che se n' era portato uno in camporella.
    Sospirò, poi si tolse le scarpe ed iniziò a camminare a testa bassa sinché non trovò la "vittima" di Alice. Un suo compagno di corso piuttosto carino, forse un po' secco per i suoi gusti. Giaceva nudo ed addormentato con l' espressione più beata del mondo e vistosi lividi sul bacino, più un paio di mutandine azzurre indossate sulla testa.

    Queste sono mie. Barghest gliele avrebbe sfilate via per poi indossarle, cercando di non cadere mentre saltellava quà e là . Fortunatamente la sua percezione iniziale si era rivelata errata, non si trovavano in una sperduta campagna, ma nella radura che separava gli hangar in quello che sembrava un aereoporto militare o logistico. Riconosceva il posto fortunatamente, quindi non avrebbe dovuto fare altro che cercare il mezzo di trasporto con cui erano arrivati e levarsi dai piedi.
    Avrebbe teso una mano pronta a richiamare il suo Diario con il ninjutsu di evocazione, ma qualcosa l' avrebbe bloccata. Percepiva qualcosa nell' aria, come una vibrazione o una sorta di richiamo. Era qualcosa di troppo strano da spiegare e troppo difficile da ignorare, perciò avrebbe deciso di assecondare il suo istinto e provare a trovarne la fonte. I suoi sensi l' avrebbero condotta verso uno degli anonimi hangar, ma sentiva chiaramente che qualcosa di particolare stava succedendo lì dentro, qualcosa di arcano. Mentre stava per svoltare l' angolo sentì due persone chiacchierare, immediatamente si sarebbe appiattita contro la parete, cercando di sbirciare ed origliare senza farsi vedere. Avrebbe capito poco del loro discorso se non dei nomi interessanti che avrebbe memorizzato, ma il suo bisogno più impellante sarebbe stato aspettare che si fossero allontanati abbastanza, per poi sgattaiolare dentro la struttura. Sarebbe rimasta un istante interdetta davanti alla porta divelta, ma quello che c' era dentro le interessava decisamente di più. Entrando a grandi passi nella sala, subito la sua attenzione venne colta da quella tempesta di energia. I suoi colori brillavano negli occhi incantati di Barghest, che si sarebbe avvicinata ad essa mantenendosi al centro della navata di colonne per poi fermarsi ad osservare quel fenomeno a circa 3 metri di distanza. Quell' energia caotica era qualcosa di unico, ma non per il suo aspetto quanto per il suono, o ultrasuono che emetteva e sembrava trasmetterle qualcosa. Era sicura che se si fosse concentrata abbastanza sarebbe riuscita a carpire quel messaggio.

    Fisico : Nausea
    Psiche : Postumi della sbronza.
    Energia : 80/80
    Potere : Non attivo
    Note : Diario Personale nell' equipaggiamento.
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    Premi per Amerika
    Un nemico dal passato(role 1 tiro)
    Lancio dado: 66
    • 1d100
      66
    • Inviato il
      4/4/2023, 19:45
      Poisonwind
  13. .
    Quella lingua era peggio del serpente del peccato, sembrava non finire mai e le sue spire stringevano e conquistavano ogni centimetro del suo randello bitorzoluto. Ora non poteva sfuggire in alcun modo al calore della bocca di Kulvia, era come se il drago la stesse divorando pian piano, facendole sbirciare uno spiraglio della sua vera essenza.
    Mi sembra decisamente impaziente di far sua la mia Spada, Mia Signora. Commentò Barghest tra un ansito e l' altro. Anche a lei riusciva difficile parlare, tutte le sue energie fisiche e mentali si stavano concentrando nel bacino, pronte ad esplodere e riversarsi nella bocca di Kulvia. L' intero suo corpò sarebbe stato percorso da uno spasmo ben più violento degli altri, tutti i suoi muscoli si sarebbero tesi e gonfiati mentre raggiungeva finalmente il climax. Con un potente gemito, poco acuto e piuttosto mascolino, Barghest sarebbe venuta prepotentemente in gola a Kulvia nel momento del suo massimo affondo. Mentre lo faceva, le sue mani avrebbero afferrato contemporaneamente i capezzoli tesi del drago, infliggendo una torsione decisamente violenta che avrebbe fatto praticamente spruzzare ovunque quel meraviglioso latte dorato. L' orgasmo di Barghest invece si sarebbe riversato completamente dentro Kulvia, sino all' ultima goccia di prezioso nettare fatato. Il suo sapore era incredibilmente dolce, simile ai frutti di un bosco ombreggiato, e talmente nutriente da darle una scarica di adrenalina come la più energetica delle bevande. Adesso poteva capire perché Barghest ed Alice avevano sempre intorno quello sciame di spiritelli, letteralmente si nutrivano e vivevano grazie al corpo ed i fluidi della ragazza come farfalle, tenendo contemporaneamente lontani elementi fastidiosi come insetti molesti in un rapporto simbiontico. Tenne il suo cazzo, gonfio e pulsante, dentro la bocca di Kulvia sino a che non avesse pompato gli ultimi fiotti, per poi sfilarlo lentamente, emettendo ancora dei gemiti decisamente più bassi e sommessi. Non era venuta solo lì, ma anche dalla sua vagina che aveva riversato un altra quantità oscena di fluidi direttamente sul ventre del drago, creando una piccola ragnatela appiccicosa che li collegava. Era una sensazione strana venire da più parti contemporaneamente, l' orgasmo maschile era come un esplosione che non lasciava nulla, mentre quello femminile potè goderselo ancora per molti secondi mentre scemava molto più lentamente. Forse era per questo che la sua verga era ancora gonfia e tesa anche se Kulvia non poteva vederla, ma solo percepirne il turgore mentre le sfuggiva.
    Non sarà prezioso quanto il suo, ma le consiglio di tenere ancora la bocca chiusa se non vuole perdere il mio nettare fatato.
    Non era un suggerimento impudente, bensì pratico poiché Kulvia si sarebbe nuovamente sentita manipolare, come se stesse ruotando. Barghest avrebbe infatti modificato la posizione del drago, rivolgendola stavolta a faccia in giù verso il materasso. Kulvia se ne sarebbe accorta facilmente, con quella rotazione i nastri avrebbero aggiunto un ulteriore nodo, accorciandosi e sospendendola ancora più in alto. La gravità avrebbe fatto il suo lavoro, facendo dondolare in giù i suoi seni maestosi, trattenuti a malapena dalla rete dorata che Barghest aveva strappato in più punti con la sua irruenza. Subito dopo avrebbe sentito la sua coda venire manipolata, la ragazza infatti l' avrebbe legata con un altro nastro direttamente in verticale verso il tetto del baldacchino, in modo da avere campo completamente libero tra le gambe divaricate di Kulvia. Gli spasmi violenti di quella coda quando il drago era eccitato avrebbero potuto romperle un osso, o peggio. La mano sinistra le si sarebbe mossa quasi da sola, per afferrare con decisione una delle natiche del drago e stringere tra le dita quella carne soda, divaricando la spaccatura per rivelare l' intimità grondante di Kulvia. Erano entrambi più che lubrificati non ci sarebbe stato bisogno di ulteriori preliminari, infatti dopo averne picchiettato un paio di volte la punta all' ingresso, la spada di Barghest sarebbe scivolata con incredibile naturalezza in quel fodero, come se fosse il posto perfetto per lei. Contemporaneamente all' affondo, Barghest avrebbe afferrato con la mano destra il nastro penzolante che era legato allla gola di Kulvia, dando un forte strattone indietro come se fosse un guinzaglio, costringendola ad inarcare il corpo e venire incontro alla sua spinta.
    Chiedo permesso di entrare a Corte !
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    Tiro per amerika
    Un nemico dal passato (role 1 tiro)
    Lancio dado: 63
    • 1d100
      63
    • Inviato il
      3/4/2023, 16:46
      Poisonwind
  15. .
    La bocca di Kulvia le stava riservando un accoglienza meravigliosa, spingendola ad alzare il ritmo degli affondi, avida di quegli spasmi e pulsazioni di piacere generati dalla sua "spada". Gli esseri naturali non hanno una distinzione di genere netta ed inscindibile, quindi Barghest aveva la giusta mentalità per fare il "maschio" della situazione, godendosi appieno la sensazione che le dava fottersi le fauci del drago. Kulvia di certo non l' aiutava a trattenersi, specialmente se le rivolgeva quello sguardo mentre produceva quei suoni osceni e passionali. La sua verga era tesa allo spasimo, lubrificata e lucida degli umori dorati del drago, eppure poteva fare di più, doveva dare di più. Con un ulteriore sforzo avrebbe provato a piegare ancora di più il potere di Kulvia al suo volere, come risultato il suo grosso cazzo turgido si sarebbe ricoperto di piccole gemme e protuberanze, come gioielli incastonati dalla punta alla base per tutta la sua lunghezza. Quei piccoli elementi avrebbero reso più ruvido ed irregolare il palo di Barghest, aggiungendo una nuova forma di stimolo per la bocca ed il seno di Kulvia, inoltre erano estremamente sensibili ed avrebbero amplificato non di poco anche il proprio piacere. Non era finità lì, perché le fatine zelanti continuavano la loro opera di costrizione sui polsi e le dita di Kulvia, inoltre nuovi nastri sarebbero stati avvolti attorno alla gola del drago, costringendole leggermente la gola per creare un ambiente leggermente più ristretto, ed infine una sugli occhi, come una benda che la privava momentaneamente della vista. A Barghest spiaceva privarsi di quello sguardo ma avrebbe ottenuto il risultato di amplificare tutti gli altri sensi di Kulvia, costringendola a concentrarsi su quelli.
    Cominciò ad affondare con più irruenza, assecondando Kulvia con un movimento leggermente rotatorio del bacino per tastare tutta l' ampiezza della bocca con la sua cappella bitorzoluta prima di entrarle in gola, sfregando l' asta tra i seni stretti ed il sedere sopra il rilievo degli adominali. I movimenti sempre più ampi rendevano anche quello strusciare sempre più stimolante, la vagina di Barghest non era affatto scomparsa ma si trovava ancora sotto la sua verga e stava diventando oltremodo bagnata, mischiando i suoi fluidi lattiginosi a quelli preziosi del drago. Quando Barghest si spingeva indietro, le labbra aperte arrivavano a sfiorare la "pinna" di Kulvia, percependone il turgore. In risposta Barghest avrebbe iniziato a gemere sommessamente oltre che ansimare, quei molteplici assalti la stavano mandando fuori di testa, scatenandole spasmi e brividi incontrollabili in ogni parte del corpo, anche se il massimo del piacere era concentrato tra le sue gambe. Per Kulvia doveva essere lo stesso, il suo era un mondo buio e fluttuante in cui non doveva fare altro che accogliere la goduria riempiendosi sino ad esplodere.
4257 replies since 23/1/2010
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