Posts written by Hina-Poppezinga

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    Sae percepì il brivido che afferrò Banner, anche se emulò calma davanti a lei. Cosa che gli riuscì meno quando gli confessò cosa stavano organizzando con Thresh, rendendolo nervoso. Sae si aggrappò di nuovo alla maniglia della macchina, parlandogli a cuore aperto. Si aspettava che la rimproverasse, che gli dicesse di non farlo, lo percepiva a pelle, ma questa volta non lo fece, capendo che Sae sarebbe comunque andata avanti in quella faccenda. A ben pensarci lei era diventata la consulente della squadra, sarebbe stato stranissimo se non ci fosse andata. L'uomo però non nascose che pensava che fosse una brutta idea rimanere in balia di Thresh, ma accettò di prendersi cura di Aurora, rincuorando moltissimo Sae. Era stata una sciocca ad allontanarsi da lui per quel breve periodo. Banner si stava rivelando un amico preziosissimo. Probabilmente se non si fosse innamorata di Mike, non le sarebbe dispiaciuto approfondire la loro amicizia.
    Grazie, non hai idea di quanto questo mi aiuti. E sì te lo prometto, non prenderò decisioni affrettate, c'è troppo in ballo. Ti terrò costantemente aggiornato. Non ti lascerò senza notizie. Ma ti prego non preoccuparti così tanto per me. Anche se le intenzioni di Thresh sono un mistero, ciò che sembra certo è che non può permettersi che mi facciano del male, e compromettono le mie capacità di vedere il labirinto. Da come mi ha parlato prima, sembra quasi che mi veda quasi come una specie di prescelta o robe del genere che mi inquietano comunque. Se dovesse succedere qualcosa di pericoloso ti chiamerò. Non ti terrò all'oscuro ti prometto anche questo. Gli diede una carezza su una spalla con affetto, sorridendogli grata. Cercò poi di sdrammatizzare un pochino la situazione, andando su un argomento che avrebbe potuto interessare il buon studioso. Prese il fazzoletto che aveva disegnato Marcus, lo distese sulle gambe, così che quando ci sarebbe stato un momento in cui erano fermi, Banner potesse guardarlo.
    Prima ho chiacchierato con Marcus, gli ho chiesto perché mi avesse mandato quel disegno. Te lo ricordi vero? E mi ha dato una risposta davvero enigmatica. Mi ha detto che non è un immagine, ma è un suono. Ha tracciato questo simbolo seguendo un ritmo ben preciso con il pennarello. Mentre lo faceva mi diceva che gli angeli comunicano in un modo tutto loro, usando dei canti. Così mi è venuto in mente che forse questo simbolo potrebbe essere qualcosa che è legato a delle testimonianze o ricerche che riguardano le sfere celesti. Nella tua collezione di libri hai per caso qualcosa che potrebbe aiutarmi a fare delle ricerche? Marcus inoltre mi ha detto che ha percepito provenire da me questo suono. Lo indicò con il dito, guardando Banner molto perplessa al riguardo. Poiché Sae non era del tutto sicura di aver capito cosa aveva cercato di dirle Marcus.
    Il ragazzo ha sempre mostrato un alto interesse nella razza degli angeli, anche se ho la sensazione che per "angeli" lui intende qualcosa di diverso da ciò che intendiamo noi. Forse si riferisce ad una sfera celestiale superiore a quei angeli che ci sono sulla terra. In effetti a ben pensarci, i suoi occhi... Hai notato anche tu che Marcus è un bel ragazzo? Si dice che di solito gli angeli sono di natura molto belli. E quelle cose strane che mi dice, mi fa pensare che forse è per metà angelo...o aah lascia stare, mi sto facendo troppe pippe mentali. Però mi ha portato a pensare, quando guardo questo simbolo, mi da una strana sensazione, come se avessi dimenticato qualcosa di importante. Forse mi è capitato di vederlo ma non riesco proprio a ricordare dove. Glielo poggiò sul cruscotto, così che potesse tenerlo lui il fazzoletto e magari se avesse avuto voglia, dilettarsi con ricerche sull'occulto.
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    Banner fortunatamente l'aveva aspettata, ed aveva concluso tutte le pratiche burocratiche del ospedale. Si sentì sollevata nel poter stare in compagnia, tutta quella faccenda di Morgana le aveva messo addosso delle ansie davvero difficili da calmare. Ridacchiò nervosamente alla promessa di Banner di guidare piano, ma annuì seguendolo. Quando furono in macchina Banner volle condividere con lei il suo punto di vista, spiegandole che in teoria quel tipo di faccende dovevano considerarsi normali, non nel senso che erano cose considerate normali, ma che non era strano che facessero quel tipo di agguati. Ciò spiegava perché Morgana avesse parlato in quel modo dicendosi che l'avevano vista come l'anello debole.
    Quando ho percepito con i miei sensi che Morgana non era finita nel labirinto, avevo tirato un sospiro di sollievo, sperando che fosse qualcosa di molto più ordinario. Non so magari anche una crisi da parte della ragazza che voleva avere del tempo per sé. Pensi che sto diventando paranoica? Che magari il rapimento e lo stupro di Morgana sia solo una specie di vendetta da altre squadre? Anche se fosse, sapevano che in questa scuola c'è qualcuno che può seguire delle tracce spiritiche. E' qualcuno che ha fatto i compiti. Quindi penso che in ogni caso sia il caso di indagare e scoprire chi ci sia dietro. Se fossero davvero solo una vendetta crudele sulle partite vinte, allora le mie visioni e ciò che ho visto sono tutte frutto di manipolazioni mentali, e sto perdendo molti colpi come medium. Sarebbe davvero umiliante scoprire che le chiacchiere di Thresh mi abbiano influenzato a tal punto. Però se chi ha attaccato Morgana lo ha fatto per stanarmi, se ciò fosse vero, la situazione sarebbe davvero preoccupante. Per colpa mia i ragazzi finirebbero in situazioni del cazzo. Ed io voglio che loro vivono la loro adolescenza spensierati, che si divertono, che le uniche preoccupazioni che devono tormentarli sia se hanno studiato per gli esami. Non mi piace l'idea che fanno il tragitto da casa a scuola con la paura che qualcuno possa braccarli e fare loro del male. Sì lo so che sono il futuro di Roma, che un giorno dovranno combattere, ma c'è tempo per quello, c'è tempo per soffrire e imparare sul campo. Voglio vederli ridere, voglio vederli fare a botte per una ragazza. Sono ragazzi e meritano di vivere la loro spensieratezza. Sae si perse a fissare il traffico esterno alla macchina e rilassò il corpo contro il sedile.
    Ho chiesto a Thresh di organizzare un ritiro sportivo, così da tenere i ragazzi insieme al sicuro. Nel mentre dobbiamo indagare a fondo alla faccenda, e spero davvero che sono solo una stupida fifona che ho creato inconsciamente visioni inesistenti. Voglio capire cosa sta succedendo e credo che l'unico modo sia avere Thresh alle mie calcagna. Ho bisogno del tuo aiuto. Vorrei che durante questo periodo del ritiro sportivo tu ti prenda cura di Aurora. Non posso portarla dai miei genitori, non sarebbero in grado di difenderla in caso le mie visioni fossero vere. Sei l'unico a cui affiderei Aurora ad occhi chiusi. Posò la mano su quella di Banner quando la posò sul cambio dell'auto.
    Potresti farmi questo enorme favore? Lo guardò con occhi pieni di supplica, non aveva idea di come fare altrimenti. Il suggerimento di Thresh non era stato stupido, anzi tutto l'inverso. Banner era l'unico combattente che conosceva affidabile. Aurora poi aveva già mostrato che apprezzava l'uomo.
    Ho chiesto a Marcus di venire con noi, così che se le cose si mettessero male, potrà far intervenire Tarabas. Non sarò da sola, ci sono anche i ragazzi. Non devi preoccuparti per me. Ma non so davvero come fare con Aurora, se arrivassero a lei, io... Strinse la mano sul petto con forza, e cercò di non farsi assalire dalla paura. Non voleva nemmeno pensarci, perché non sarebbe sopravvissuta ad una cosa del genere.
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    Adorava provocare in quel modo i suoi amanti, vederli sempre più affamati, si cibava del loro desiderio fino ad arrivare a somigliare ad una tortura. Adorava sentirli gemere rumorosamente dopo che li aveva provocati a lungo, mostrando la totale soddisfazione nel godere finalmente. Nariko avrebbe voluto ridacchiare vittoriosa, ma non ci riuscì, facendosi sfuggire a sua volta un gemito soffocato nella bocca della sua adorata allieva. Era da tantissimo tempo che non si concedeva del sano sesso magico, per non parlare del fatto che era riuscita a sentire benissimo anche l'ingombro di Iceringer dall'altro lato. Le sembrava di sentirlo pulsare, o forse era lei che pulsava più forte, o forse Syndra o tutte e due insieme, ma era meraviglioso poter sentire entrambi i suoi amanti con un unico affondo. Smise di baciare Syndra unicamente per potersi allontanare quel tanto che bastava per vedere il suo volto stravolto di piacere. Abbassò lo sguardo notando che le aveva sporcato il ventre con i suoi fluidi, fu uno spettacolo che la eccitò tantissimo, pulsando ancora dentro di lei. Si accorse poi che anche Iceringer la fissava colmo di passione. Nariko allungò le mani portandole dietro le natiche del ragazzo, per stringerlo e palparlo e sentire entrambi molto più stretti a lei.
    Sì anche io ti sento, ti sento pulsare, che meravigliosa sensazione, mi sembra di star scopando entrambi. Affermò con una piccola risatina maliziosa. Poco dopo iniziò a muoversi, sentendosi ubriacare di piacere. Cercò di prendere il ritmo con Iceringer, affondando dentro Syndra con un ritmo lento ma deciso, così da darle modo di adattarsi con le sue carni. Quando sentì che scorreva più fluida iniziò ad accelerare il ritmo gradualmente, stringendosi sempre di più a Syndra così da poter sfregare il suo ventre morbido e caldo anche contro l'erezione magica della ragazza, così che sarebbe stata stimolata anche in quel punto. Di tanto in tanto fissava il suo volto, iniziando ad invidiare quel piacere che la stava sciogliendo totalmente. Dato che lei era così persa nella lussuria, Nariko si allungò con il collo per poter baciare di nuovo Iceringer, infilandogli la lingua in bocca senza tanti complimenti. Godeva da impazzire e non si rese conto che la sua lingua mostruosa iniziò ad occupare quanto più spazio possibile nella bocca del ragazzo fino ad arrivargli in gola. Le sembrò bellissimo, le dava una soddisfazione mai provata prima. Iniziò a lasciarsi andare sempre di più, affondava dentro Syndra con decisione, deliziandosi al contempo dell'energia che percepiva provenire dalla verga del ragazzo. Sentiva che stava per giungere già ad un orgasmo, non poteva farci niente, era da troppo tempo che non si concedeva un momento intimo con loro due. Le erano mancate moltissimo e adesso ci sguazzava come una bambina sguazzava fra i regali di natale. Dovette rinunciare alla bocca di Iceringer, per potersi muovere più agevolmente, ma non lasciò la presa sulle sue natiche, tirandolo verso loro due come se avesse voluto spingerlo dentro Syndra con più forza. La sua energia magica iniziò a trasmettersi nel corpo dei suoi amanti, rendendo quell'amplesso ancora più coinvolgente e irresistibile.
    Non resisterò a lungo... aaah insieme, voglio sentirvi venire con me. La sua voce era strozzata dal piacere. Il suo membro pulsò sempre più forte, gonfiandosi e indurendosi ancora più di prima, stava per venire ma non voleva lasciarsi andare se non avesse sentito anche loro venire a loro volta.
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    Elise era ubriaca di eccitazione, aveva agito di istinto per darsi piacere sfregandosi con maggiore enfasi contro il membro della belva. Per farlo aveva poggiato i piedi sul materasso per fare perno, ma per Berith fu semplice afferrarla con la coda e sollevarle la gamba. In un primissimo momento Elise mugugnò quasi frustrata, poiché in quel modo non poteva più sfregarsi contro di lui come prima. Protesta che durò molto poco dato che Berith decise di prenderla subito, mettendo fine a quella disperata eccitazione, per sciogliersi nel piacere più puro. Elise gemette rumorosamente con la bocca piena, sentendo il corpo indebolirsi improvvisamente per quella scarica di piacere nel sentirlo affondare dentro di lei. Poi lo sentì ingrossarsi improvvisamente, facendole premere con forza la nuca contro il materasso spalancando gli occhi per la sensazione intensa che la colse. Era caldissimo, non si era mai sentita così piena in vita sua. Quella sensazione non aveva niente a che fare con le sue precedenti esperienze sessuali. Percepì la passione del kaiju, non lo aveva visto così le altre volte. Era stato sempre contenuto, probabilmente si era sfogato in passato dandosi una sorta di contentino. In quel momento invece sentiva che Berith si stava lasciando andare. Avrebbe dovuto averne paura, ma non c'era spazio per quel tipo di sentimento. Il piacere sovrastava qualsiasi altro tipo di istinto. Si sciolse totalmente in quel abbraccio mostruoso, lasciando che lui la manipolasse e la facesse impazzire. Con il cambio di posizione Elise si aggrappò con entrambe le mani alle lenzuola stringendole con forza, mentre la propaggine nella sua bocca affondò fino in gola soffocandola. Ci volle un attimo prima che le carni di Elise si adattassero al membro mostruoso del kaiju, ma quando si sentì pronta, il piacere avrebbe eclissato qualsiasi altra cosa. Era una fortuna che la propaggine le occupava la gola, così non avrebbe gridato, non si sarebbero sentiti i suoi versi che avrebbero potuto spaventare la piccola che dormiva nella sua stanza. Elise non sarebbe riuscita a controllare il volume della voce. Era troppo intenso per farlo, quel cazzo era enorme e la faceva sentire inerme ma allo stesso tempo in paradiso.
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    Era debole a quella definizione, era buono a sapersi, ma rimaneva un mistero su come la pensasse lui al riguardo. Lo vide esitare, ma quando storse il naso temette che avrebbe rifiutato, insultandola di nuovo in qualche strano modo.
    Credimi, so come ti senti a sapere di dover rimanere in un luogo chiuso ed isolato con lui. Gli altri studenti adorano Carnovash, ho proprio bisogno di qualcuno come te al mio fianco. il tuo aiuto sarà prezioso per me. Sae era molto sincera, non aveva chiesto il suo aiuto perché glielo aveva suggerito Thresh, per lei era solo una felice coincidenza. Lo voleva vicino perché lui riusciva a sentire meglio di lei i pericoli. Dava per scontato che Thresh non avrebbe fatto del male a lui, o i ragazzi, sarebbe molto stupido da parte sua dopo ciò che era successo con Morgana. Non voleva rimanere da sola con lui, per combattere una battaglia impari.
    Credimi, sono molto sincera a chiedere il tuo aiuto. Mi hai protetta due volte quando meno me lo aspettavo, quando sei apparso all'improvviso per fermarmi hai impedito che mi braccassero. I tuoi doni sono preziosi per tenere tutti al sicuro, per scoprire se ci sono minacce e poter intervenire tempestivamente. Il tuo sesto senso è molto più sopraffino del mio. Lo guardava dritto negli occhi con aria di supplica, ed era davvero sincera. Non aveva dimenticato quella volta che l'aveva strappata via da quelle mani rosse, sarebbe potuto capitare di nuovo, ed avere lui vicino, era rassicurante. Thresh non avrebbe potuto salvarla in casi come quelli come invece avrebbe fatto Marcus.
    In realtà non disprezzo tuo padre, sono solo molto arrabbiata con lui. Stava per dirgli che se l'avesse incontrata quando lo aveva cercato, probabilmente non avrebbe avuto un rapporto completo con Thresh. Ma pensò che era meglio risparmiargli una notizia del genere, non poteva sapere come l'avrebbe presa, infondo era pur sempre un ragazzo.
    Grazie, ti manderò tutti i dettagli appena conosco il posto. A quel punto lo lasciò andare mentre lei rimase lì sola ed in ansia. Il cubo attirò la sua attenzione, lo sentì vibrare ma non capì il "messaggio" che voleva darle. Mica voleva cambiare forma? Se la sarebbe cavata da lì in avanti? Prima di tutto però era saggio tornare a casa con i mezzi? Provò a cercare Banner, così da tornare con lui.
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    Dopo avergli toccato la mano, il ragazzo la ammonì di nuovo per quel gesto, facendo ritirare subito Sae, anche un pizzico perplessa, soprattutto se pensava che una volta aveva ficcato la sua testa fra le sue cosce, e non gli era dispiaciuto affatto.
    Scusami, non lo faccio apposta, toccarti mentre parlo di cose che mi stanno a cuore mi da conforto, mi fa sentire più vicina a te. E' una cosa istintiva, scusami. Posò le mani sulle proprie gambe e cercò di intrecciare le dita così da non farsi venire di nuovo la voglia di toccarlo. Quel ragazzo continuava ad essere un vero mistero e le sue risposte enigmatiche non la aiutavano mai a capirci di più.
    No, ti sbagli io non mi fido di Carnovash, e non comprendo le creature del labirinto, entrambi mi fanno molta paura. Non credermi così ingenua, anche se ho un faccino innocente. So che Carnovash cerca qualcosa da me, e che sta cercando di manipolarmi. Nella mia situazione non ci sono finita per mia volontà. Come dice tuo padre, per me è tardi tornare indietro. Confessò, prima che Marcus tirasse fuori un pennarello e le spiegava cosa fosse il segno che le aveva mandato. Lo guardò un attimo stralunata quando le spiegò che quello era un suono e non era un immagine. Fissò il disegno, sperando scioccamente che potesse percepire da esso qualcosa. L'unica cosa che le riportava alla mente erano concetti legati ai ricordi, ma non riusciva a capire. Il ragazzo non le disse chi era o cosa fosse, ma era più che evidente che non era un comune ragazzo, forse la teoria che fosse per metà angelo non era poi così strano. Fissò il ragazzo stralunata, non riusciva proprio a capire cosa stesse cercando di dirle, a parte il fatto che in lei qualcosa fosse cambiato. A cosa si stava riferendo? Rimase lì imbambolata a cercare di capire, quando improvvisamente Marcus si alzò dopo averle detto che non era stato Tarabas a mandarlo.
    Aspetta! Si affrettò ad alzarsi a sua volta, per mettersi vicina a lui.
    Tu vuoi aiutarmi? Mi aiuti a proteggere i ragazzi? Cercò di attirare la sua attenzione in quel modo.
    Ti andrebbe di farmi ancora da angelo custode?Scelse proprio quelle parole perché la prima volta che le aveva usate avevano colpito il ragazzo, e l'avevano spinta ad aiutarla.
    Organizzeremo un ritiro sportivo, così da tenere i ragazzi tutti vicini in un posto sicuro. Ed ovviamente ci sarà anche Thresh, che temo non mi lascerà in pace. Non so cosa abbia in mente, ma sono sicura che vuole fare qualcosa di losco, sfruttando la mia volontà di trovare i colpevoli che hanno aggredito Morgana. Mi piacerebbe che partecipassi anche tu, per sentire, per avere un occhio in più in caso io finisca di nuovo in quelle orribili condizioni che poi mi hanno fatta litigare con tuo padre. Venendo con noi inoltre potresti aiutare anche tuo padre a trovare qualche indizio. Forse non vuole più avere a che fare con me, ma tu potresti chiamarlo in caso di emergenza. Fece una piccola pausa e se avesse notato che Marcus esitava o sembrava sul punto di rifiutare, giunse le mani in preghiera.
    Ti prego...
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    Notò che Marcus l'aveva ascoltata pazientemente, ed infine disse la sua usando delle metafore fin troppo specifiche: a cosa si stava riferendo? Era davvero curiosa, ma sapeva che se glielo avesse chiesto si sarebbero persi in discorsi strani.
    Vedi Marcus dal mio punto di vista, le persone sotto di me, sapranno nuotare, e se non sono le mie gocce di sangue a farli annegare lo saranno quelle di qualcun altro. E gli aguzzini sopra di me tormenteranno comunque, io non posso fare nulla per aiutare quelli sotto o quelli sopra, anche se volessi, ma posso salvare la persona che stava precipitando. Solo lei posso salvare ed impedire che muoia. Quelli sopra e sotto hanno più possibilità di salvarsi, mentre la persona che ami e che tieni per mano no, sei tu l'unica possibilità di salvezza. E quando riuscirò a salvarla allora posso pensare anche di aiutare quelli sopra e sotto. Come dicevo è un discorso complicato da riassumere. Affermò leggermente in imbarazzo perché parlare con Marcus non era mai facile. Tuttavia le fece capire che il suo atteggiamento che sembrava egoista non lo era affatto. Vedeva il mondo in modo diverso dagli altri, e ciò la affascinava. La risposta di Marcus all'apparenza fuori contesto ed inutile fece capire a Sae che forse quell'essere poteva essere davvero un angelo: non riusciva a comprenderlo e non riusciva ad osservarlo. I suoi occhi si allargarono a quelle informazioni, erano un indizio da non sottovalutare. Marcus tornò di nuovo a parlare del punto per cui le stava parlando, e si sorprese nel sentirgli chiederle di dare una seconda possibilità a suo padre. L'aveva mandato lui? Perché magari aveva capito solo dopo i suoi errori? Stava iniziando a innervosirsi nel sentirsi dire che aveva una mente limitata, quel ragazzo mancava proprio di tatto. Il suo discorso però poi si addolcì tantissimo, arrossì quando Marcus le disse che lei era una guida di cui i ragazzi avevano bisogno quando Carnovash non ci fosse più stata. Infine gli sorriso dolcemente quando le disse che gli sarebbe dispiaciuto se le fosse successo qualcosa di male. Sollevò una mano verso di lui, lo fece istintivamente con l'intenzione di dargli una carezza materna sul viso, ma si fermò prima di arrivare a destinazione, poiché si ricordò che non gli piaceva essere toccato.
    Grazie Marcus è molto dolce da parte tua. Anche io mi sto affezionando a te. Temo che però sia tuo padre a non volermi più dare una possibilità. A meno che non sia lui ad averti mandato a chiedermelo. Io però non ho nessuna intenzione di diventare una vittima sacrificale. Questo è un concetto su cui io e tuo padre siamo in disaccordo a quanto pare. Io sto lottando per salvare l'anima di mio marito, per salvare i ragazzi dal giogo di Thresh. E se devo sfruttare Thresh per farlo lo farò, se devo sopportare i suoi modi barbari per capire come sconfiggerlo lo farò. Su questo sono sempre stata sincera anche con lui. Se tuo padre continua a considerarmi una pedina, non potremo mai collaborare davvero. Devo fidarmi di lui e lui deve fare altrettanto. Sospirò esausta. Comprendeva la lotta che faceva Tarabas, comprendeva che non era malvagio, ma aveva capito che il modo di fare di Tarabas stava diventando un grosso ostacolo.
    Sono stata io una sciocca ad aver cercato in lui un sostegno morale, un'ancora di salvezza. Mi stanno succedendo tante cose strane, tante cose che per me sono del tutto nuove e che sto cercando di comprendere. Ad esempio c'è un essere che sta cercando di contattarmi dal labirinto. Ma non riesco a comprenderlo, non riesco a vedere le sue forme, è come se fosse lontanissimo ai miei sensi, le uniche cose che sono riuscita a vedere sono delle ali ed una mano con sei dita. Non so se sia un angelo, ma se lo fosse forse potrei trovare un modo per comunicare facendo un tentativo, con qualche ricerca. Mi ha protetta, due volte. Ecco perché ti chiedevo come fossero questi angeli, da come avevi agito quel giorno, "correggendo" la statua, tu sembravi saperlo. Inoltre, cos'era quel disegno che mi hai mandato? Lo hai fatto tu? Mi ha ricordato moltissimo degli occhi che ho visto nei miei viaggi astrali. Tu riesci a vedere le creature del labirinto? Riesci ad entrarci? Lo guardava negli occhi, fissando le iridi del ragazzo, saettando da uno all'altro occhio quasi avesse cercato di vedere in quei due punti qualcosa di lui che non poteva vedere normalmente, perdendosi in quell'azzurro quasi irreale per la loro bellezza. Provò a poggiare una mano su quella di Marcus.
    Chi sei, cosa sei? Come fai a vedere e capire cosa succede oltre il velo di questo mondo? Se Marcus si fosse ritratto dal suo tocco, avrebbe chiesto scusa. Tarabas forse non poteva aiutarla, ma Marcus lo aveva fatto più volte. Desiderava tanto che anche lui fosse al ritiro con i ragazzi, la confortava sapere che non sarebbe stata l'unica con i sensi sviluppati.
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    Sae non rispose a Thresh, ma lei non pensava che Tarabas sarebbe stata una scocciatura, o per lo meno non per lo scopo per cui avrebbero fatto il ritiro scolastico. Era evidente che aveva dei piani anche per altro oltre alla difesa dei ragazzi. In quel caso avrebbe però scoperto cosa volesse fare sul momento. Provare ad indagare o a tirargli fuori informazioni in quel momento era inutile. Quando arrivò alla sala di attesa, le suonò il telefono dove lesse il messaggio di Mike. Quel ragazzo era un amore, lo avrebbe ringraziato a dovere appena le sarebbe stato possibile. Intanto notò che Marcus era rimasto, e senza tanti giri di parole andò dritto al punto. Sae sospirò massaggiandosi una tempia, prese posto accanto a lui. Diede prima una occhiata verso la stanza in cui era stata per assicurarsi che potesse parlare liberamente.
    Sei un ragazzo sensibile, le tue sensazioni non sono sbagliate. E' complicato. Tuo padre ha promesso di aiutarmi, mi ha dato la sua disponibilità per soccorrermi in caso di bisogno. Quando però l'ho chiamato perché avevo bisogno di lui, di un aiuto, non mi ha risposto, e come conseguenza è finita che lui mi ha fatto del male. Tuo padre però, nonostante avesse sentito ogni mio dolore e difficoltà, perché mi ha fatto a mia insaputa un legame spirituale, non ha fatto niente, nonostante io lo avessi cercato. Ho capito che non posso fidarmi di tuo padre, perché avrebbe messo al primo posto il suo scopo, sempre. In un certo senso posso capirlo, non sta affrontando una battaglia facile, ma ho capito che non posso gestire anche lui. E' inutile collaborare se l'aiuto è unilaterale. In realtà ho trovato sciocco ciò che ha fatto. E' naturale per me avere dei dubbi lungo il mio cammino, sarebbe innaturale il contrario. A tuo padre è bastato questo per chiudersi a riccio e guardarmi come se fossi in combutta con Carnovash. Fece una risatina amara, poiché non riusciva a credere che potesse dare quell'impressione quando tremava sempre al suo cospetto.
    Quando in realtà io ne sono una vittima. Se continuo, se tengo duro è unicamente per le persone che amo. Per la mia famiglia, per i miei studenti. Per fartelo capire con una metafora: se tu stessi tenendo per una mano tua madre, che penzola da un burrone, non la lasceresti mai per farla precipitare no? Resisteresti con tutto te stesso per salvarla, anche se arrivasse un rapace a beccarti il braccio, resisti per non lasciarla cadere, e pian piano recuperi centimetri tiri sempre più su tua madre, fin quando non è salva. Anche se avrai il braccio distrutto, sai che ne è valsa la pena. Se collaboro con Carnovash è perché nonostante tutto è l'unico ad avermi aperto un varco verso la persona che voglio salvare. In un certo senso Carnovash è sia il rapace che la roccia che mi sostiene. E' un concetto difficile da spiegare. Però su una cosa puoi stare sicuro, io non farò mai niente per fare del male agli altri. Finito quel discorso lo guardò negli occhi, con un espressione triste. Non sapeva se avesse compreso, ma qualcosa nel suo istinto le diceva che almeno l'avrebbe ascoltata.
    Senti, ho bisogno di chiederti una cosa. Ricordi quando sei arrivato a scuola? Dicevi che gli angeli non erano come l'opera d'arte che avevi visto. Come sono fatti? Oltre alle ali, per caso hanno sei dita? O qualcosa del genere?
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    Sae aggrottò la fronte perplessa quando lui le disse che l'idea di un ritiro sportivo gli sembrava rischiosa. A lei sembrava l'esatto contrario, era come trincerarsi dietro una difesa solida. Non conosceva altri modi per poterli tenere tutti insieme ed al sicuro, senza far allarmare genitori o assistenti sociali. Sae riprese respiro dopo che lui la lasciò andare, non poteva di certo rischiare di fare un viaggio astrale incontrollato proprio in quel frangente, con i ragazzi in ospedale e preoccupati. Man mano che lui attenuò l'influenza della lanterna, notò anche che le era rimasta addosso un certo appetito, ma non era più fortissima come le altre volte. Non si sentiva più una drogata in piena crisi di astinenza. Che fosse per via del fatto che aveva copulato con Thresh e poi con Mike? Oppure... Un sospetto si fece strada nella mente di Sae, ripensò al legame spirituale che le aveva messo di nascosto Tarabas. Era un effetto collaterale di quella magia? Se così fosse stato, avrebbe desiderato dare un pugno fortissimo nello stomaco di Tarabas, solo per il gusto di vederlo rannicchiarsi per il dolore mentre le chiedeva scusa. Ma non aveva prove e certezze, quindi la lasciò come una ipotesi nel suo cervello. Thresh sembrò accogliere con entusiasmo l'idea di Sae, quasi non riusciva a crederci che fosse d'accordo con lei. Sapeva già come fare per organizzarsi, ed infine le fece una richiesta, ovvero tenere fuori dalle scatole Tarabas, facendosi aiutare da Marcus. Sae si mise le braccia conserte e ghignò malefica.
    Quindi un pochino ti preoccupa Tarabas eh? Però se venisse sarebbe una mano in più per difendere i ragazzi in caso di agguati. Certo sempre se riuscisse a trovare una scusa plausibile per poter partecipare ad un ritiro sportivo di cui lui non fa parte. Affermò grattandosi il mento pensierosa: probabilmente sarebbe venuto di nascosto e infondo non le dispiaceva avere un aiuto in più anche all'insaputa di tutti. Infine Thresh le fece notare una cosa importantissima per lei, ovvero Aurora, se Dalamadur non proteggeva più lei e la sua casa doveva trovare un posto sicuro, e la stupì scoprire che Thresh sapeva già che aveva spesso lasciato Aurora dai nonni. Non che fosse difficile da immaginare, era una tradizione di tutto il paese condividere l'educazione e le cure dei pargoli con i nonni. La proposta di chiedere a Banner le sembrava molto sensata: si fidava di lui ed era sicuramente in grado di difenderla. Annuì senza battere ciglio. Non rimaneva che organizzarsi per bene.
    Proverò a convincere Marcus a venire con noi, è una buona idea per tenere Tarabas calmo. dichiarò, ma in realtà pensava che Marcus poteva essere un enorme aiuto a lei, le sue abilità avevano mostrato più volte di poterla aiutare concretamente. Infondo non aveva mai rivelato a Thresh che aveva sentito lui durante uno dei suoi viaggi astrali, e che probabilmente Marcus riusciva come lei a vedere il labirinto. Se non c'era altro da aggiungere, Sae preferì tornare dai ragazzi, nella speranza di poter parlare con Marcus.
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    C'era un detto che diceva "tieni gli amici vicini ma i nemici ancora più vicini." Se provava ad assecondarlo forse avrebbe potuto trovare quelle prove che cercava, poteva capire cosa volesse davvero. Capì che serviva una enorme forza d'animo quando si ritrovò il suo faccione vicinissimo, provò ad indietreggiare di nuovo ma la piccola falce si era ingrandita ed aveva costretto Sae ad avvicinarsi a lui con tutto il corpo. Quando i loro ventri entrarono in diretto contatto, Sae percepì di nuovo l'intensa energia dell'uomo, le ricordò cosa si provava ad unirsi nella carne con lui. Qualcosa di così intenso da farle paura. Una normale combattente poteva apprezzare e crogiolarsi in una sensazione del genere, lasciarsi andare. Era quello il punto che frenava sempre Sae: "lasciarsi andare" al piacere, proprio con una persona che considerava una specie di nemico era impensabile per lei. Farlo con Mike, o perfino con Lancillotto era stato diverso, invece con Thresh aveva paura di perdersi, di non riuscire a controllarsi, ed era già successo, era giunta al Guf ed aveva attirato dei nemici pericolosi che avevano fatto del male ad un suo prezioso studente. Anche se il suo corpo reagiva, come se fosse assetata di piacere, la sua mente era ancora ferrea. Thresh accettò l'offerta di Sae, e sembrava già avere in mente qualche piano, dicendole che le serviva molta più energia, aggiungendo che sapeva come fargliela ottenere. Sae aggrottò la fronte, immaginando dove volesse andare a parare, era pronta a rimproverargli che fosse un pervertito. Non le diede il tempo, si ritrovò le labbra incollate alle sue, era stretta a lui e dovette poggiare le mani contro il suo petto in un inutile tentativo di spingerlo via. Mugugnò sorpresa e indignata, una pessima scelta poiché la lingua le finì in bocca. Le sembrò di perdere le forze, le mani che prima premevano contro il petto dell'uomo scivolarono via, sentì le gambe afflosciarsi, mentre l'energia le si propagò in corpo, facendola sospirare smarrita in quelle sensazioni che la rapivano ogni volta. Non si rese conto che ad un certo punto ricambiò quel bacio, assorbendo l'energia che le stava donando ubriacandola totalmente. Quando si staccarono, Sae era leggermente ansante, gli occhi languidi e smarriti, come se si fosse fatta una dose di una droga potente. Thresh blaterò qualcosa sul fatto che a scuola c'erano altri che potevano donarle energia, e lei poi avrebbe dovuta darla ai ragazzi. Sae lo guardò confusa, non aveva idea di cosa intendesse esattamente. Il suo buon senso le suggeriva che non poteva star parlando di una specie di orgia con gli studenti. Sarebbe stata una follia. C'erano sicuramente altri modi per condividere energia, ed altri modi per addestrarsi a dovere.
    Col cavolo che voglio essere come te! Io voglio essere una guida, ma non come te. Non sono una metallara pervertita. Lo disse senza pensarci, come se avesse parlato sotto effetto dell'alcool, quindi sincera totalmente.
    Dobbiamo studiare un piano, non posso riempirmi di energia così a caso, ti ricordo che ogni volta che me ne hai data ho fatto dei viaggi astrali incontrollati! Non sembrò più lottare per spingerlo via, non le dispiaceva più quella sensazione, ma lottava per cercare la lucidità che le serviva.
    Dobbiamo tenere i ragazzi insieme, fino a quando non becchiamo il nemico. Organizziamo un ritiro sportivo, così da poterli tenere sott’occhio 24 ore su 24. Non voglio rischiare che giochino altri scherzi del genere sfruttando momenti di distrazione. Pensare al bene dei ragazzi riuscì a farle riportare le mani contro il petto dell'uomo per cercare inutilmente di spingerlo via. Le sembrava di star spingendo contro una colonna di marmo della piazza del cupolone.
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    Come poteva biasimare la povera Sae? Era del tutto nuova a quel livello di "poteri" e fenomeni particolari, era ovvio che Sae fosse come una studentessa che aveva molte cose da imparare riguardo a ciò che le stava capitando. Thresh cercò di farle capire che era sempre stata speciale, che però fino a quel giorno non aveva avuto modo di usare le sue facoltà poiché non ne aveva bisogno. Le ricordò una cosa fondamentale che riguardava le persone che diventano forti e combattevano, ovvero che era grazie alla volontà che molti di loro ci riuscivano, ed adesso che aveva scoperto che l'anima di suo marito era in pericolo era riuscita a trovare la volontà di lottare a sua volta. Non l'aveva mai guardata in quell'ottica, ma non poteva negare che le sue facoltà si erano potenziate sempre di più al punto da riuscire a capire le intenzioni del prossimo anche senza toccarli fisicamente. Era una bellissima cosa, ma continuava a pensare che non era forte abbastanza per poter fare la differenza. La spiegazione di Thresh continuò e si fece aiutare da una rappresentazione magica per farle capire il concetto. Vedersi così sfacciata la imbarazzò: era così che la vedeva Mike quando lo seduceva? La trovava volgare, sperava di essere più elegante. Il suo viaggetto spirituale aveva attirato fin troppe attenzioni, ma il problema era che non era stata lei a cercarlo, era quasi come se una entità divina ce l'avesse portata. Questo era il concetto che Thresh non voleva capire, o meglio non voleva capire che turbava tantissimo Sae. Se glielo avesse detto era sicurissima che avrebbe detto che era destino, o una volontà divina, che non era una cosa che accadeva per caso. Tutte quelle anime quindi bramavano il Guf, ed a quanto pare anche gli adepti sulla terra ne volevano fare qualcosa. Thresh avrebbe visto che Sae muoveva gli occhi a destra e sinistra, un chiaro segno che stava riflettendo velocemente su molte cose. La trasformazione di Thresh fece fare un passo indietro alla donna, vederlo con quell'aspetto spettrale lo rendeva troppo simile ad una creatura del labirinto. Per non parlare del fatto che il suo fisico sentiva una forte attrazione per quell'energia. Le disse cristallino cosa voleva fare, voleva dare la caccia ai colpevoli, e le trasmise un brivido di frenesia che per un momento contagiò anche lei. Avevano fatto del male a Morgana e quando ripensava a come l'aveva trovata. anche il suo cuore ardeva di sete di vendetta. Era una brava persona, ma mica una santa. Thresh poi andò a pigiare su un tasto sensibile per lei: i ragazzi, il fatto che sarebbero stati in pericolo e che per avere quella dannatissima informazione, avevano fatto del male a qualcuno a cui teneva. Lei VOLEVA fare qualcosa per proteggerli, ma non sapeva come farlo.
    Smettila di dire "i MIEI ragazzi" lo imitò con il vocione basso, mostrandosi stizzita. Fece qualche passo avanti avvicinandosi a lui con fare agguerrito, facendo poi mezzo passo indietro quando si rese conto che era troppo vicina a lui.
    Non sono una TUA proprietà, credi di essere l'unico a tenerci? Anche io e Banner ci teniamo molto a loro ed anche per me loro sono la priorità! Non permetterò loro di toccare un solo capello dei NOSTRI ragazzi. Voglio tendere loro una trappola. Se sono un "faro" che li attira come mosche al miele, allora accendiamolo e poi diamogli il ben servito! Ma non posso farlo da sola! Sono esperta di spettri e come aiutarli ad accettare la morte e passare oltre. Ma sono una bambina davanti ai misteri del labirinto. Abbassò lo sguardo, non poteva fare altrimenti, doveva farsi aiutare da Thresh, anche se non riusciva a fidarsi di lui.
    Collaboriamo, Nefertiti non è l'unica che vuole dare un morso a quei farabutti.
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    Lo odiava quando lo rimproverava di essere uno sprovveduto e lui le rispondeva dandole dell'infantile. Era come se non la ascoltasse nemmeno, dicendo la cosa più irritante possibile per zittirla. Non aveva contestato il fatto che se ne fosse andato a spasso, ma che reputava quasi un bene ciò che era successo. Non aveva però tempo e voglia di spiegarglielo come si doveva, quindi andò dritta al punto raccontandogli cosa fosse successo e cosa pensava. Per un solo attimo le era sembrato di vedere un lampo di crudeltà passare negli occhi del non morto, come se potesse da un momento all'altro, afferrarla legarla ed umiliarla come era già successo.
    Non hai capito cosa ti sto dicendo! Affermò Sae rimanendo seria senza abbassare lo sguardo, ma le gambe le sentiva molli ma allo stesso tempo inchiodate a terra. Non poteva farci nulla, continuava a farle paura, ed anche a volerlo dipingere come il più bieco manipolatore come si era descritto prima, non riusciva a superare quella paura completamente. Forse perché percepiva in lui qualcosa di così oscuro e terrificante che non riusciva nemmeno a comprenderlo e quindi le faceva paura.
    Non è così! Non metterei mai a rischio Mike! Sbottò offesa prima di sentirsi afferrare dalla mano del non morto che la fece irrigidire. Le gambe tremavano ma i suoi occhi erano agguerriti, di chi non aveva intenzione di farsi mettere i piedi in testa, per lo meno moralmente. Lei non aveva fatto nulla di male, aveva agito bene perché le cose potevano essere molto peggio. Avrebbe voluto mordergli la mano per farsi lasciare andare, ma decise invece di lasciarlo parlare. Quando le chiese di smettere di fingere di essere una qualunque aggrottò la fronte perplessa. Che diamine stava dicendo? Lei ERA una qualunque, cioè forse non proprio una donna comune, ma non si sentiva affatto così speciale come invece lo erano le persone che sapevano combattere e portavano i loro poteri a livelli inimmaginabili. Non ribatté alle sue parole, lasciandolo parlare a briglia sciolta, misteriosamente quando era nervoso parlava molto più volentieri. Doveva imparare a urtare i suoi nervi più spesso se voleva avere delle risposte da parte sua, ma pensare che poi rischiava che la torturasse con i suoi giocattoli infernali, la faceva sempre desistere. Thresh quindi trovava straordinario ciò che per lei era una maledizione, e che non riusciva ancora a comprendere del tutto. La sorprese sentirgli dire che il cubo non la stava consumando, e che la "serviva".
    Davvero pensi questo? Io però non comprendo cosa intendi tu con "faro in mezzo ad un oscuro mondo". Prima di trovare il cubo ero una semplicissima donna che parlava con i morti. Non conosco niente di quel mondo oscuro di cui parli, sono come un bambino disperso in un bosco. Che senso ha bramare un fiammifero nell'oscurità se appena lo prendi si spegne? Tu mi sopravvaluti, io sono impotente. Ho fatto un sogno, ho avuto la premonizione, ma non ho potuto fare niente. Vedere e non poter fare niente equivale ad una punizione, ad una tortura. Qui non si tratta più di usare le mie capacità per avere un vantaggio, per ricattare o per scoprire segreti. La minaccia non è più di entità che appartengono al labirinto che potrebbero bloccarmi lì. C'è qualcuno che vive su questa nostra stessa terra ed ha aggredito uno dei ragazzi. Come fanno a sapere di me? Ed anche se mi avrebbero potuto vedere da qualche parte durante i miei viaggi astrali, come potrebbero mai sapere di cosa potrei essere capace? Loro hanno percepito qualcosa, ed il fatto che hanno aggredito Morgana mi fa pensare che hanno puntato ad una cosa ovvero l'energia che tu hai condiviso con me e con i ragazzi. Un energia che conoscono a quanto pare. Sae continuava a guardarlo negli occhi, perché cercava di capire qualcosa che però non le arrivava.
    Come faccio a proteggerli? Da sola non posso fare niente. Non fraintendermi, non ho intenzione di piangermi addosso, ho degli indizi e voglio usarli per stanare il nemico. Non so ancora come ma lo farò. Quanti altri colleghi religiosi tuoi conosci che potrebbero interessarsi a me e conoscere la tua energia?
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    Sae lo lasciò parlare senza mai interromperlo, ma le sue sopracciglia si aggrottavano in un espressione scocciata. Quando le ripeteva sempre che niente succedeva per caso, le faceva sembrare quasi che avesse ordito lui tutto quanto e ciò la faceva sentire presa in giro. Le disse senza tanti problemi che era stato ad Alagadda, come se fosse stato un quartiere di Roma, spiegandole che era andato lì per dare sostegno a qualcuno. Confessandole che a quanto pare aveva anche altre persone da proteggere laggiù in quella dimensione infernale. Incrociò le braccia al petto pensando che se aveva così tante persone da proteggere, diventava automaticamente inaffidabile per qualcuno, non poteva avere anche il dono dell'ubicazione. Difatti Morgana ci era finita vittima, e fin lì Sae rimase abbastanza "serena", quando però iniziò a dirle che ciò che era successo a Morgana fosse un miracolo. Poteva essere d'accordo solo sul fatto che magari l'avevano trovata viva e che si era ripresa presto, ma per il resto ne era fortemente contraria.
    E' questo ciò che mi fa incazzare di te! Gli insegnanti devono guidare e fin quando sono sotto il nostro stesso tetto è nostro dovere proteggerli! Soprattutto quando loro sono innocenti. Non sono dei cazzo di soldati, sono ragazzi, hanno bisogno anche di un sostegno morale. Morgana è una ragazza forte, ma credi che se ne starà buona come se niente fosse? Ma l'hai vista Nefertiti? Ho sentito un chiaro istinto omicida provenire da lei quando ha trovato Morgana. Potrebbe mettersi nei casini perché si fa guidare dalla sete di vendetta. Non puoi startene in un angolo ad osservare fin quando non sono quasi in fin di vita ed intervenire solo alla fine! Tu... aaargh mio dio più ti conosco e più mi dai ai nervi! Si passò una mano sul volto mugugnando parole incomprensibili, per cercare di riprendere il tema di cui dovevano parlare, ed i ragazzi erano decisamente più importanti dei loro battibecchi.
    Stamattina i ragazzi sono corsi da me disperati perché non riuscivano trovare Morgana nemmeno andando in perlustrazione con Raizex. Ti potrebbe fare piacere sapere che non sono subito corsi a cercare aiuto, ma hanno fatto le loro ricerche. Sono venuti da me quando non avevano altre buone opzioni, sospettavano che fosse finita nel labirinto. Hanno cercato prima te per verificare, ma te non ceri. Insomma alla fine mi hanno cercata poiché sanno che con i miei poteri avrei potuto trovarla. Ciò che ho sentito e trovato non mi è piaciuto, poiché mi sono accorta che avevano nascosto le loro tracce spirituali. Così ho chiesto a Mike di usare i suoi poteri particolari, ed è riuscito a interagire con quella traccia nascosta e seguire il percorso della ragazza. Ho motivo di credere che mi hanno teso una trappola, hanno usato Morgana per spingermi a fare un viaggio astrale. Chiunque abbia preso Morgana, ha coperto le sue tracce anche spirituali. E' evidente che sapevano benissimo cosa stavano facendo, ma mi chiedo perché mai si siano nascosti in questo modo. Se volessero trovarmi non era più logico che lasciassero una specie di firma così da spingermi a cercarli? Quindi ti dico quali sono le ipotesi a cui sono arrivata. 1) Hanno nascosto le tracce per non farmi capire chi fosse stato, quindi il sospettato numero uno sei proprio tu dato che sei sparito proprio quando hanno preso Morgana. 2) Hanno coperto le loro tracce per non farsi riconoscere da qualcuno che frequenta questa scuola, perché magari li conosce benissimo.
    La situazione è grave, stanno prendendo di mira i ragazzi e questo non posso perdonarlo. Avrebbero potuto rapire chiunque, ma hanno preso proprio uno dei ragazzi che hanno la tua stessa energia... non ti sembrano fin troppe le coincidenze?
    Fece una piccola pausa, giusto per dare modo a Thresh di immagazzinare le informazioni, e riprese poco dopo.
    Se voi adepti delle lanterne potete entrare ed uscire dal labirinto quando cavolo vi pare, perché diamine vogliono arrivare a me? Io cosa potrei mai avere di così importante da spingerli a rapire e stuprare e torturare una ragazza? Non lo capisco! Sono solo una cacchio di medium che vede i morti, e sto cercando mio marito, perché interesso così tanto i mostri del labirinto o tuoi colleghi di religione? Fissava Thresh seria come non lo era mai stata, non era più una questione di cosa desiderasse lei, non era più una questione di studiare e scoprire cose nuove. Hanno preso di mira i ragazzi della scuola e il peso dei loro esperimenti era cambiato radicalmente.
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    Il sospiro di Banner dopo che Thresh gli aveva chiesto di occuparsi del congedo di Morgana, divertì un poco Sae ma ebbe il buon gusto di non far trapelare niente. I ragazzi sembravano molto affiatati, Sae poteva immaginare che per quella giornata non avrebbero lasciato da sola Morgana per nessun motivo. Soprattutto Nefertiti che dava l'idea che volesse perfino dormire insieme a lei per essere sicura che fosse al sicuro. Prima che potessero andare via Sae si affrettò a raggiungerli, posò una mano sulla spalla di Lancillotto, ma guardò uno per uno i ragazzi.
    Per oggi cercate di rimanere sempre insieme, non lasciate nessuno di voi da solo. Nefertiti sollevò le sopracciglia sorpresa, poi però si fece seria ed annuì. Ci avrebbe pensato lei a tenerli tutti al sicuro. Forse era una prudenza esagerata, ma non voleva lasciare nulla al caso, non poteva sapere con chi avevano a che fare, e come avrebbero agito. Thresh chiese a Sae di conferire, ed era sicura che volesse sapere da lei cosa fosse successo. La donna annuì facendogli capire che lo avrebbe raggiunto. Aveva dell'ansia sottopelle, non le piaceva rimanere da sola con lui perché aveva sempre la sensazione che sarebbe finita in situazioni spiacevoli. Tuttavia dalla sua aria seria, immaginava che non era in vena di crudeli scherzi. Stava recitando? Oppure Sae stava costruendo troppi castelli in aria? Se ci pensava bene infondo Thresh aveva già avuto da lei l'informazione più ghiotta delle sue avventure nel labirinto. Forse c'era altro che voleva da lei? Parlare con lui avrebbe potuto risolvere sicuramente qualche altro dubbio. Nel frattempo notò che Mike la guardava come se si aspettasse delle istruzioni. Gli scrisse un messaggio con il cellulare.

    Sei stato bravissimo oggi, grazie a te abbiamo salvato Morgana! <3
    Stai assieme agli altri assicurati che nessuno rimanga da solo, e riposati ne hai bisogno.

    Sae seguì il professore, rabbrividendo nello scoprire che anche in ospedale c'era una stanza molto simile a quella che aveva a scuola. Si ritrovò un momento a fissare le pareti e gli oggetti ed intuì che non era l'ospedale ad avere una stanza dedicata a lui. Doveva sicuramente essere un potere dell'uomo, probabilmente poteva agire su una stanza chiusa applicando i suoi sigilli, rendendo il territorio suo. Qualcosa nel suo istinto le diceva che quando lo faceva era per isolarli per non far sentire niente a possibili orecchie indiscrete. Dopotutto con loro c'era anche Marcus, con cui doveva parlare appena ne avrebbe avuto l'occasione.
    Immagino che hai intuito che la situazione è più grave di quanto non sia vero? Affermò indicando con un movimento delle mani l'ambiente attorno a loro.
    Prima di spiegarti tutto, rispondi cortesemente ad una mia domanda: Sei stato attirato in luoghi lontani dalla scuola? Non voglio farmi gli affaracci tuoi, ma puoi dirmi dove sei stato? Con chi sei stato? Potrebbe essere un indizio importantissimo. Lo guardò dritta negli occhi, sperando di poter leggere almeno nella sua mimica facciale qualcosa, dato che con i suoi poteri non riusciva proprio a percepire niente da lui. Sae era seria, e stava cercando di capire qualcosa di più sul nemico: avevano attirato Thresh lontano dalla scuola con qualche scusa? Oppure Thresh era solito sparire in giorni come quelli e quindi il nemico ne era a conoscenza?
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    In quella situazione conoscendo Nefertiti, se fossero stati da soli, lo avrebbe picchiato con dei pugni contro la pancia, o gli avrebbe tirato dispettosamente i capelli, solo per il gusto di fare i capricci, ma non poteva mostrare quel tipo di intimità davanti agli altri, non voleva ferire Artù o far capire cose strane ai due professori sullo stipite della porta che guardavano. La risposta di Thresh non soddisfò per niente Nefertiti, ma era consapevole che probabilmente non poteva dire apertamente davanti a tutti dove fosse stato. Nefertiti poteva anche intuire che probabilmente aveva avuto a che fare con il labirinto, ma ignorava del tutto che Fortinbras voleva avere il suo cuore, letteralmente. Sae nel frattempo notò che Thresh aveva guardato Mike incuriosito, e non gli era piaciuto per niente quel sorrisetto soddisfatto che aveva fatto. Che diamine significava?
    Intanto tutti non osavano parlare, a parte Marcus che non perse occasione di fargli capire come la pensava, indispettendo anche un pochino Sae dato che con lei era sempre così dannatamente enigmatico e criptico. Nefertiti sembrava pronta a dirgliene ancora, ma prima che potesse dire la sua alle sue spalle fece capolino Morgana. Si era ripresa bene, e già era in piedi lì a ricordare a tutti che non si sentiva sconfitta, che non aveva intenzione di starsene in un angolino a piangersi addosso. Nefertiti si voltò verso di lei, si sentì così sollevata a vederla che faceva la gradassa. Le si annodò lo stomaco perché le ricordò se stessa quando faceva la voce grossa per coprire la propria debolezza. Lei però sapeva benissimo quanto facesse male essere stati stuprati, quando ti facevano sentire impotente, lo schifo che non ti lascia anche se ti lavi. Infine la sua risata nervosa colpì duramente Nefertiti che si fiondò ad abbracciare Morgana con forza. Rimase un lungo momento così, per farle capire che le era vicina, che non serviva sforzarsi di fare la dura.

    Gliela faremo pagare. Le sussurrò per poi lasciarla andare e guardarla negli occhi risoluta: lo avrebbero fatto insieme, le avrebbe donato la vendetta che meritava.
    Sae intanto guardava la scena sentendo il cuore scaldarsi, quei ragazzi erano molto forti, non solo fisicamente, ma anche nella loro mente. Una normalissima ragazza si sarebbe chiusa nella stanza per starsene da sola, traumatizzata e sconvolta. Lei invece si era fatta vedere per calmare tutti, per dimostrare che non l'avevano abbattuta, era una guerriera. Sorrise sentendosi così orgogliosa di loro.
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