Posts written by Il Capitolo Hadler

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    Il desiderio è forse il fuoco più forte che esista in tutto l'universo. Amore e Odio sono solo due estremi aspetti del basilare bisogno che rappresenta il desiderio di completarsi con una antitesi, perchè dopotutto di completamento si parla, di trovare il pezzo che manca a un puzzle che merita di essere completo. Le braci con cui Ryo immaginava la propria volontà avrebbero preso letteralmente vita, tramutandosi in diversi bracieri che avrebbero ridato luce alla sua vista. Fluttuavano intorno a lui, coppe dorate la cui fiamma azzurra e spettrale non permetteva ancora a null'altro di prendere forma.
    Fastidioso, vero? Intendo quel momento in cui vorresti fare qualcosa ma si mette tutto in mezzo a darti fastidio. Sai che il Giappone è famoso per la pratica di mettere oro come collante per le cose rotte? Pensi di avere il tempo per la riparazione che ti serve?
    La voce calda ed educata che si rivolgeva a Ryo proveniva dalle sue spalle, ma se avesse provato a girarsi o a tentare di vedere chi fosse la figura con cui avrebbe cominciato a interloquire avrebbe avuto subito chiaro che sarebbe stato sempre alle sue spalle, in linea con la sua nuca rendendo impossibile metterlo a fuoco. Intorno al ragazzo poi sarebbero comparsi numerosissimi equipaggiamenti di ogni genere, comprensivi di spade, lance, scudi, guanti, ali e anche tridenti, reti, gemme e scettri e così via. Avevano tutti la particolarità di essere fatti di oro massiccio, dalle vaghe linee egiziane ma stranamente ammodernati e dallo stile quasi contemporaneo.
    Questa nave non durerà molto come viatico, pensavo che tutto quello che avevano sottratto avesse caricato abbastanza potere maledetto, ma anche Geras sta recedendo la sua influenza e con essa la mia capacità di sottrargli pezzi... Fa nulla, il tuo legame è stato in qualche maniera abbastanza forte da guidarmi a te, hai per caso fatto qualcosa di nuovo nella tua vita? Hai messo piedi in qualcosa di proibito? Di speciale? ... Non è importante, scegli come morire ora, dopotutto un'arma serve a questo. Se è quella giusta, se è l'arma destinata a te e solo a te, morire sarà solo un passaggio. Ma se è quella sbagliata...
    La voce avrebbe fatto dei versi di dolore e dispiacere nei confronti di Ryo, che ormai poteva comprendere di essersi adattato allo spazio in cui si trovava e poteva finalmente muoversi liberamente. Chiunque gli stesse offrendo quella possibilità non gli stava offrendo poco, ma nemmeno a un prezzo ragionevole: toccare o scegliere qualsiasi arma di quel luogo la avrebbe fatta scatenare contro di lui, e se fosse stata quella sbagliata sarebbe morto e basta... Come fare a scegliere qualcosa che non si conosce ma si desidera con così tanta forza? Doveva cercare il suo pezzo mancante in mezzo a tutte quelle opzioni, assurgere al suo potere e al suo vero aspetto di fronte alla moltitudine di un magazzino di armi probabilmente dal potere leggendario. Era il momento di diventare ed essere quello che da sempre il suo cuore sapeva di poter divenire.
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    La decisione di Ryo di optare per un mezzo a motore era la migliore viste le sue condizioni fisiche, affidarsi al caso e vedere cosa poteva trovare senza una scelta precisa decisamente meno. Per l'occasione sarebbe andato bene tutto, e di fatto vi era un bellissimo camioncino dei gelati acceso, il cui occupante stava scappando via come il vento siccome inseguito da una delle evocazioni di Falkien. Appena Ryo si fosse messo al volante, la comodità di avere solo il pedale di freno e accelerazione avrebbe risolto qualsiasi sua mancanza di conoscenze meccaniche e di guide, era praticamente al pari di qualsiasi volante da videogioco che avesse mai visto anche per sbaglio, al massimo la musichina estremamente fastidiosa avrebbe reso il suo attirare l'attenzione fin troppo facile. Nel mezzo c'erano vari ghiaccioli e simili dedicati a uno tizio squalo americano, forse un Gladiatore o roba simile, era capitato di vederlo in tv delle volte tra pubblicità e news, ma che avesse una serie di gelati dedicata venne assolutamente a favore degli intenti di Ryo, che nel dramma di avere poche idee e confuse, la avrebbe pagata soltanto per essere ricordato come il coraggioso studente che avrebbe affrontato il pericolo con la colonna sonora più disturbante. Avrebbe avanzato fiero e dritto oltre Falkien, che in un primo momento sembrò non avere intenzione di agire su di lui siccome effettivamente non lo aveva interessato ma lo stava passando solo di lato, ma quando fu abbastanza vicino gli occhi bianchi dell'uomo sembrarono recepire qualcosa e lo fecero girare verso Ryo che avrebbe potuto chiaramente sentire come se venisse scrutato nel profondo.
    ... Non è possibile...
    Falkien! La tua attenzione è meglio che rimanga su di me!
    Swansen stava portando il suo gioco sempre più in alto, siccome stavolta aveva staccato dal terreno una cisterna di circa 10 metri di lunghezza e 2 m di altezza, per metterla in orizzontale e spingerla in avanti col suo singolare potere come un grosso schiacciasassi. Falkien non potè fare altro che rispondere alla minaccia caricando energia nel suo Focus e rilasciando una serie di raggi che tagliuzzarono il metallo della cisterna. Quest'ultimo però si sarebbe piegato come se delle dita lo stessero manipolando aprendosi e formando una sorta di ombrello messo al contrario per colpa del vento, obbligando Falkien a fare un lungo salto all'indietro per non rimanerci sotto, mentre molte delle evocazioni al suo servizio rimanevano tagliate fuori dal raggiungere gli studenti e altri presenti. Il nemico sarebbe quindi rimasto immobile, come a valutare la situazione ma con una calma davvero innaturale e sinistra. Ryo dal canto suo aveva la strada libera per raggiungere la nave e infilarsi dentro l'apertura a tutta forza. A pochi metri dall'entrata la sensazione che aveva sentito durante l'arrivo a Edo si fece fortissima, palpabile e stavolta avrebbe avuto piena coscienza di come stesse fisicamente spaccando una sorta di barriera cristallina a diversi strati che distorceva lo spazio intorno a lui e lo accelerava per brevi tratti. Per colpa di questo innaturale movimento si sarebbe schiantato entro uno dei bordi, e si sarebbe trovato lanciato dentro il relitto. Poteva aspettarsi una caduta rovinosa, o uno schianto letale contro le lamiera, invece all'interno del relitto si sarebbe ritrovato come in caduta libera, come se l'orizzontale fosse diventato il verticale. Ma l'oscurità innaturale interna alla nave lo avrebbe avvolto uccidendo tutti i suoi sensi, escluso il tatto che lo avrebbe salvato dal farsi male da solo stringendo troppo i denti o sbattendo in maniera improvvisa. Il buio era composto dal nulla più totale, ma stranamente aveva anche placato qualsiasi disturbo del suo corpo, come in un bilanciamento innaturale. Che cosa avrebbe fatto Ryo nel buio più totale e senza appigli?
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    Il figuro di nome Falkien non fu troppo sorpreso dalla reazione di Swansen, e sembrò avere tutto sotto controllo quando dalla propria mano destra fece comparire una sorta di Focus dalla potente aura energetica. Era una sfera viola con dei monili d'oro che andavano a formare un occhio, legato con una catenella al polso dell'uomo ma capace di rimanere sospeso in aria a pochi centimetri dal palmo rivolto verso l'alto. Un raggio violaceo sarebbe stato lanciato dal focus, incidendo la strada come un laser e tagliando a metà il mezzo che gli era stato tirato in offensiva, obbligando anche Swansen a schivare di lato, in maniera opposta a dove si stava pian piano avvicinando Ryo. Quello che successe dopo è più importante siccome una gran quantità di energia venne convogliata nel focus e Falkien lo avrebbe portato sopra la testa, modificando anche la sua ombra sul terreno che si sarebbe espansa come migliaia di petali che si aprivano su ogni cosa che lo circondava. Di seguito a questo si sarebbe materializzato un enorme falco energetico che avrebbe preso il volo per qualche attimo prima di schiantarsi verso il basso investendo lo stesso Falkien e liberando nella zona un quantitativo di fiamme spettrali così corposo da obbligare tutti e coprirsi in qualche maniera. Non avrebbero prodotto nessun tipo di bruciatura, ma tutti avrebbero potuto notare come fossero ricoperti da una sorta di polverina energetica viola, c'era anche qualche altra cosa che era cambiata ma era difficile da mettere a fuoco a meno di non voler indagare, ma ce ne si poteva accorgere siccome le figure bianche si sarebbero scelte target specifici incalzandoli come dei barboni drogati e armati che stanno cercando un portafoglio facile per assicurarsi la loro dose. Ryo si era vagamente salvato siccome non c'erano nemici disponibili, la polverina viola che aveva addosso rendeva il nascondersi dietro degli ostacoli probabilmente inutile, un sentore che poteva provenire dalla natura energetica di questa sorta di marchio che aveva subito. La nave era lontana, Falkien in mezzo alla strada ancora abbastanza distante, e i nemici intorno a lui intenti ad attaccare gli studenti che aveva deciso di ignorare, aveva qualche idea per muoversi più velocemente nonostante il malore?
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    La determinazione di Ryo poteva essere letta in vari modi. Per prima cosa nessuno dei presenti si conosceva davvero, una condizione che non era una novità nel mondo attuale e soprattutto alla Gakuen, che per ambiente, Kamen e dinamiche interne tirava fuori tante cose dalle persone, compresa la paura di lanciarsi oltre la barriera che ci divide dal prossimo; agli occhi di Swansen il ragazzo era sicuramente pieno di spirito, ma anche di tante altre cose che lo mettevano in una condizione pessima. Nella scuola di Kurayami era facile combattere, scontrarsi e mettersi a confronto nella praticità del contatto diretto, e Ryo era stato accompagnato passo per passo proprio per avere abbastanza spazio per non essere schiacciato immediatamente, anche se Sovereign aveva avuto il suo modo di penetrare per vie traverse la sua integrità. Il Custode rimase fermo qualche secondo, indispettito dal gergo usato dal ragazzo, che anche se contestualizzato non era meritevole di condivisione, e gli permise di fare qualche passo verso la breccia che dava al porticciolo, assecondando il momento di delirio magari causato da un miraggio, poi avrebbe allungato la propria mano ricolma di energia con l'intento di riacchiapparlo come un gatto per la gollottola e spedirlo sul pullman, ma qualcosa lo trattenne e anche Ryo se ne sarebbe accorto: un ombra innaturale si era stagliata dal fondo della via, in linea con lo squarcio della nave, allungandosi lungo tutta la via e tremolando anche sulle palazzine adiacenti come se le stesse graffiando, e seguendone la sagoma umanoide sarebbe stato facile che una buona 40 di metri davanti a loro vi era una figura singolarmente elegante, giovane e dai capelli argentei. Da quella distanza solo il vestito nero con l'interno dorato era la cosa più nitida per Ryo, ma Swansen sembrava aver già messo a fuoco chi aveva di fronte e la sua pressione energetica sembrò traboccare.
    Bastardo... FINO A QUI VOLETE SPINGERE LE VOSTRE MALEDETTE UNGHIE?!
    Il Custode avrebbe urlato con tutto il fiato nei polmoni, attirando l'attenzione del figuro che non avrebbe risposto verbalmente, ma avrebbe messo mano a un sacchetto lanciando poi intorno a sè dei... Canini? Si, erano proprio denti che si sarebbero conficcati nel terreno in maniera innaturale provocando anche un leggero tremore appena percepibile dai presenti. Poi un'altra manata di denti e alcuni studenti non poterono che girarsi sia per l'urlo del Custode che per la singolare scena che stava accadendo. Dopo il terzo lancio, Swansen avrebbe del tutto lasciato stare Ryo per lanciarsi in avanti di incontro alla figura, che accolse volentieri l'invito silenziosamente facendosi avanti camminando. Ad ogni passo che lo portava oltre i denti che aveva piantato, delle creature bianche e sinistre sarebbero uscite violentemente dal terreno, similmente umanoidi, alte circa 165 cm, con un paio di corna, occhi e un sorriso molesto stampato sul viso. Ridacchiavano muovendosi in maniera distorta ma ancora non dando troppa attenzione alle due figure che si stavano per scontrare. Swansen avrebbe allungato il braccio energetico per stampare letteralmente la sua impronta su un camioncino che avrebbe passato correndo, per poi chiudere la mano ed energizzando l'intero mezzo sollevandolo come se qualcosa lo avesse aggrappato per lui, portando in avanti il braccio e rilasciando il mezzo lungo la via per colpire quello che a quanto pareva era un nemico.
    FALKIEEEEEEEEEN!
    Ryo, insieme agli studenti presenti, avrebbe potuto avere le tipiche reazioni di sorpresa e incapacità di dare un senso alla situazione, ma a differenza degli altri percepiva dalla nave un urlo metallico ancora più forte, tanto che buona parte della poppa e della prua sembrarono crollare e contorcersi indicando come qualcosa stesse pian piano consumandosi e che la nuova figura comparsa aveva a che fare col problema. Ma ci sarebbe stato poco da fare al riguardo, siccome nei pochi secondi passati gli altri nemici dal colorito paonazzo si sarebbero armati di coltelli, e data la moltitudine avrebbero avuto modo di lanciarsi sugli studenti in libertà. Chiunque fosse questo Falkien, ciò che divideva Ryo dal suo obbiettivo stava per trasformarsi in breve in una zona di combattimento.
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    Ryo purtroppo avrebbe avuto davvero pochissimo ritorno dalle pillole di Samus, questa volta ci sarebbe stato solo un breve lasso di tempo di ripresa prima di sentire il montare delle proprie interiora farsi strada con foga verso la bocca. Swansen era perplesso e preoccupato dalle parole di Ryo siccome mostrava chiari sintomi di disorientamento, confusione e anche alterazione delle percezioni, siccome il Custode si sarebbe girato verso le macerie degli edifici e la banchina, ma non vedeva nessuna nave.
    Ascolta bene la mia voce e cerca di concentrarti sul mio volto, fammi guardare le pupille. Dimmi cosa senti e cosa vedi di questa nave.
    Il Custode non poteva fare a meno di preoccuparsi, e il ragazzo anche avrebbe potuto rispondere poco perchè i suoi malori cronici si sarebbero fatti avanti alla grande. Almeno, un primo getto poteva di sicuro trattenerlo, forse concentrandosi un secondo, ma il terzo conato lo avrebbe obbligato a cercare un posto dove liberarsi o sporcare tutto lì dove si trovava. Swansen avrebbe cercato di dare supporto come poteva, sorreggendogli la testa ma lo sguardo che dedicava a Ryo era pessimo.
    Ryo, sei sicuro che le tue condizioni siano stabili? Magari hai un problema di circuiti energetici che non c'entra nulla con la Gakuen o il non avere poteri... Se torniamo a scuola posso aiutare l'infermeria a darti una mano. Forse questo viaggio ad Edo è qualcosa che potrai fare più avanti, non ti corre dietro nessuno. Anche diventare Akira richiede di arrivarci intero o avrebbe poco senso no? Rinuncia per oggi...
    Il linguaggio del corpo del Custode era chiaramente leggibile, e stava cercando di allontanare Ryo dal luogo per riportarlo ai pullman, annullare qualsiasi cosa stesse accadendo e portarlo via da lì, alla sicurezza dei pullman, delle cure di Samus e di un letto tranquillo e comodo che potesse ospitarlo. Ma per il ragazzo bastava anche la minima spinta dell'uomo per sentire il metallo della nave emettere suoni striduli e sinistri, come se allontanarsi equivaleva a peggiorarne lo stato, quasi come se lo squarcio nella pancia della nave che nessuno sembrava vedere se non Ryo stesse per divorare tutto e portarsi via l'enorme mole metallica. Discutere con un Custode mentre si ha mal di stomaco non è proprio una prova di dialettica facile, ma Ryo doveva provare a giocarsela.
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    DiavalJ? Uno sciogli lingua. Se vuoi ho dell'acqua in macchina, te la potrei portare mentre aspettiamo?
    La guardia avrebbe ascoltato il resto di quello che aveva da dire la ragazza, prendendosi un paio di secondi per elaborare meglio la questione e trattare l'argomento nella maniera più esaustiva.
    Capisco. Bhè, per prima cosa non c'è nessunissimo problema se ti interessano solo delle indicazioni. La Justice Gakuen è circa a 350 kilometri seguendo quegli enormi solchi nel terreno.
    Ed effettivamente Diaval(J) avrebbe potuto seguire il gesto della mano dell'uomo per intravedere dietro i mezzi di scarico, la folla dei presenti e la sicurezza del porto che il profilo della città era interrotto da una sorta di striscia di distruzione, parti di danneggiamenti che sembravano del tutto consoni ad una creatura che si sia fatta strada dal mare poi verso l'entroterra. C'erano anche segni di danni collaterali causati da scontri, indicando che la città non era rimasta con le mani in mano qualsiasi cosa fosse passata di lì nei giorni precedenti.
    Ma se per caso non avessi a disposizione settimane per fartela a piedi, più che chiedere passaggi a sconosciuti permettimi di consigliarti di ascoltare Lady Usagi cosa ti può proporre. E' una figura influente di Edo, nonchè una ottima conoscente della Gakuen sia come struttura che come persone. Mal che vada può almeno accompagnarti fino al NEST, uno snodo importante della Nazione e già ti farebbe guadagnare buona parte dei 350 kilometri che ti ho detto prima.
    La guardia tentò di sorridere al meglio, ma per tutta l'esposizione aveva avuto un tono davvero propositivo e disponibile, gentile quasi come se non fosse la prima volta che aveva a che fare con qualcuno che venisse dall'estero per andare alla Gakuen. Ma questo venne chiarito dalla guardia che incalzò velocemente l'argomento.
    E' assolutamente normale che nel porto principale della nazione arrivino ragazzi e ragazze giovani come te che vogliono raggiungere l'istituto. Certo, normalmente sono accompagnati o comunque hanno conoscenti ad accoglierli... Non mi stupirebbe che ti sei fatto il viaggio da clandestina, dovessi averne avuto il motivo, ma posso assicurarti che qua la gente si è fatta in quattro per preoccuparsi di accogliere e supportare chiunque venga per unirsi alla scuola. Per Kurayami è vitale dare forma al prossimo Akira, quindi tutti sono i benvenuti, non abbiamo paura dell'ignoto, al massimo condiscendenza per chi crede che ci si debba impegnare per metterli alla prova: la Gakuen è una giungla ben organizzata e sempre in evoluzione, una Natura ben più grande della semplice istruzione...
    Continuo io se permetti. Sei sempre bravo con le introduzioni ma permettimi di allietare questa fanciulla e accreditare i suoi dubbi...
    Una figura a dir poco "lunare" si sarebbe fatta avanti da dietro le spalle della guardia, posandosi con la mano destra al suo braccio per farlo spostare, e usando la sinistra per sistemarsi la montatura degli occhiali per permettere al suo sguardo cremisi di mettere meglio a fuoco Diaval(J) e la sua apparenza. La donna, probabilmente un ibrido dato le lunghe orecchie da coniglio, appariva "minuta" siccome alta più o meno come la ragazza di fronte a lei, ma estremamente generosa nelle forme femminili, dimostrando la sua maturità come donna e la sua seducente avvenenza morbida e delicata come una nuvola. Era vestita di un pesante cappotto che faceva scendere da una sola spalla, tenuto per un bottone in vita e che metteva in mostra il seno. Aveva un aspetto etereo e ciondolante, come se si muovesse mossa dalla leggera brezza marina, e possedeva una voce chiara e piacevolmente educata.
    Io sono Lady Usagi, ti prego di ripetermi il tuo nome.
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    Per chiunque altro le reazioni di Ryo sarebbero state davvero interessanti, ma Valeria sembrava davvero una persona che una volta che raggiunge i piccoli obbiettivi che si da poi tende a disinteressarsi del mondo che la circonda, anche se bisognava dire che ogni suo comportamento era rivolto al ragazzo con un linguaggio di contatto singolare, magari difficile da assecondare, ma positivo nella sua essenza. Man mano che il panorama cambiava, Ryo si sarebbe reso conto che il pullman avrebbe fatto solo la prima tratta su ruote, ma raggiunta la periferia di Kurayami ben fuori il perimetro della gigantesca mole della Justice Gakuen, vari meccanismi avrebbero sollevato il mezzo su delle rotaie speciali che si illuminarono sulla strada. In un primo momento non ci sarebbe stata nessuna sensazione differente di velocità, se non fosse che il panorama intorno al mezzo scorreva davvero velocemente, e delle protezioni cominciarono a interessare i vetri esterni, coprendoli come della paratie lasciando solo delle piccole feritoie orizzontali. La luce interna sarebbe stata sostituita dall'accendersi di vari schermi che avrebbero dato coscienza dell'esterno come se venisse visto dall'alto. Sembrava assolutamente una precauzione di sicurezza, e man mano che la strada proseguiva, sugli schermi apparivano in tempo reale le geografie interessate dall'atto dei giorni precedenti: grossi solchi, zone demolite e altre scavate profondamente, palazzine distrutte e segni dei soccorsi ancora all'opera. Non era stato un evento piccolo e ininfluente, non era stato solo un danneggiamento della scuola e appena sarebbero arrivati la porto la cosa non sarebbe stata differente: il porto si presentava come un>> ... <<di diverse organizzazioni multinazionali. Ryo poteva osservare che la conformazione di Edo era davvero ricc>> ... <<Ragazzi e ragazze, ora vi faremo scendere in ordine per dividervi in gruppi di responsabilità dei Professori e dei Custodi. Ora chiamerò i nomi per il gruppo che andrà con il Custode Swansen... Vediamo, la lista la avevo qui... Valuperia, Mare, Aura, >>Ryo<<
    >>Ryo...<<
    Ryo!
    Una mano particolarmente forte e intensa nella presa avrebbe aggrappato il braccio del ragazzo, che avrebbe preso coscienza di essere fuori dal pullman, in una via di Edo gremita di persone con i vari compagni di classe distratti tra le bancarella, le esposizioni e l'osservazione di varie statue, tra cui i cani guardiani tipici giapponesi e anche delle statue di guerrieri dalle espressioni molto arricciate in pose tradizionali. La mano che lo teneva per il braccio era... Strana. Sembrava fatta di energia, o meglio sembrava carne energizzata abbastanza da avere una pulsazione luminosa naturale. Era di un uomo elegante, vestito con un completo dal colore chiaro e ricercato, molto lussuoso a dire poco. Gli occhi affilati fissavano quelli di Ryo con intensità, all'interno di un volto serio e preoccupato. Le labbra si sarebbero mosse dando voce a un tono tranquillo e disponibile, ma diretto.
    Stai bene? Da quando sei sceso dal pullman sembra che qualcosa abbia catturato ogni tua attenzione. Anche all'appello sei stato discostante, e sembra non interessarti molto la città.
    Swansen, di cui Ryo era assolutamente sicuro di averci fatto conoscenza qualche minuto prima dopo essere sceso dal pullman alla fine del lungo viaggio di andata, avrebbe mollato la presa dal suo braccio, lasciando dapprima una impronta energetica marcata, che però si sarebbe dissipata in qualche decina di secondi.
    Anche io sarei poco avezzo a farmi portare in giro da gente estranea, non solo a te ma anche alla scuola, ma noi Custodi lavoriamo su Edo da parecchio tempo, e penso avrai capito che non si tratta di un trattamento di serie B... Noi siamo esperti. La vostra classe è un pò svantaggiata per le situazioni personali, quindi una spinta differente potrebbe sbloccarvi. Sono sicuro che non vuoi essere sballottolato solo per il gusto di farti ripetere i tuoi limiti attuali... Superarli è l'obbiettivo che in qualche maniera brucia in tutti voi alla Gakuen.
    Il Custode sembrava molto disponibile nei confronti di Ryo e lo aveva riancorato alla presente realtà che lo vedeva nel pieno della gita a Edo. Qualcosa era successo, difficile da decifrare, ma dal mal di stomaco che gli stava salendo in petto era come se fosse stato su delle montagne russe per diverse ore, in accelerazioni brusche che lo avevano toccato molto più internamente del semplice corpo. Forse aveva bisogno di un bagno alla velocità della luce, ma prima di potersi focalizzare su quello, qualcos'altro avrebbe catturato la sua attenzione: la strada dove si trovava era per lo più dritta, ma un grosso solco passava tra i palazzi che normalmente avrebbero impedito la vista del porto, si parlava di 200 o 300 metri al massimo, ma di fronte a lui vi era una banchina totalmente inglobata dal relitto di una nave merci gigantesca, orientata di traverso col fianco squarciato dall'approdo. Assomigliava assolutamente a una sorta di caverna, ma composta da un dedalo di metallo piegato, container in bilico e portelloni semi aperti. I conati però stavano arrivando fortissimi e Swansen sembrava aver notato il malore.
    Sei sicuro di star bene?
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    Valuperia non cambiò espressione nonostante le domande incalzanti di Ryo, e nemmeno la sua presa sulla sua gamba; semplicemente avrebbe aspettato che fosse il suo turno per parlare, non aveva fretta o emozioni incalzanti, era più che altro una sorta di singolare educazione e disciplina.
    Sto pensando a che odori avrei addosso se ti sedessi su di me per tutto il viaggio... Sto in silenzio perchè stavate rispondendo alle mie domande e stavo pensando a che odori avrei avuto addosso se ti fossi seduto su di me per tutto il viaggio... E' qualche mese che sono alla Gakuen, ma è il primo vero evento in cui mi sono lanciata per proseguire la mia vita scolastica. Non so esattamente come potrebbe procedere la cosa... Ho un cerotto in testa perchè ho colpito il sopracciglio contro uno spigolo.
    Tono di voce basso, continuo e sicuramente a cui Ryo si stava velocemente abituando, meno particolare di quello che avrebbe sentito aggrappando il braccio della ragazza: la tuta che indossava era qualcosa di molto simile al latex, forse leggermente più spessa e vicina al cuoio, ma comunque dalla consistenza molto sdrucciolevole, mentre invece la consistenza dei muscoli di Valuperia era decisamente solida e nervosa, durissimi già al semplice sfiorarli. Non avrebbe avuto però il tempo di ritarare la mano siccome la ragazza ie la avrebbe aggrappata con quella libera, prendendolo per il polso con qualcosa che rasentava la sicurezza di una morsa idraulica, ma incredibilmente accorta al non essere dannosa ma comunque impossibile da fuggire o dal potersi divincolare. Per la prima volta Valuperia si sarebbe girata dando completa attenzione a Ryo.
    Stavi cercando di toccarmi...?
    La ragazza avrebbe scrutato gli occhi di Ryo per poi osservare la mano e analizzarla con attenzione e relativa calma. Avrebbe avvicinato il viso per annusarla leggermente, prima di rimettere lo sguardo sul volto di Ryo e tenerlo sott'occhio molto attenta. Avrebbe lasciato la coscia del ragazzo per prendere il polso della mano che stringeva con ambo le mani, in modo da invitare il ragazzo a portare il palmo verso l'alto e con le lunghe dita rivolte al suo mento, avrebbe aspettato giusto un paio di secondi prima di appoggiarsi sulla mano e strusciarsi con tutta la faccia socchiudendo gli occhi, praticamente da guancia a guancia, strusciandosi con tutto il muso e finendo per far toccare anche la parte di attacco del collo poco sotto le orecchie, prima di lasciare la mano libera e tornare al suo posto nella stessa posizione iniziale con lo sguardo fisso in avanti.
    Hai delle mani davvero piacevoli...
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    Valeria avrebbe ascoltato le parole di Ryo rimanendo impassibile, tradendo forse un pò che qualsiasi spiegazione le sarebbe andata bene fin tanto che fosse almeno una scusa per conversare, soprattutto quando il ragazzo decise di attirare l'attenzione e porre le sue domande. Y'Shtola si prese un attimo per assimilare la richiesta di Ryo, che dopotutto era composta da più parti, alcune consequenziali della presentazione che stava tenendo e altre riferite alla radice stessa dell'organizzazione di quella visita. La donna si sarebbe portata la mano libera agli occhiali per rialzarli un'altra volta e perdere qualche secondo a squadrare tutti i presenti, mettendo enfasi su quanto davvero avessero percepito il bisogno di essere proattivi in quel frangente o avessero capito cosa stesse chiedendo effettivamente Ryo.
    Andiamo per ordine. Per quanto Kurayami e la Justice Gakuen siano il cuore pulsante di tutta la nazione, alcune città hanno un valore aggiunto e hanno mantenuto la loro presenza lungo tutto lo sviluppo storico del paese. Edo e i suoi Pilastri sono l'esempio pratico. Tra persone, mezzi e potere ci deve essere armonia, quindi 4 fondamenti che poi necessitano di una Voce e di un Carisma, per un totale di 6 Pilastri. La maggior parte delle fazioni del Giappone sono solo essenze passeggere, mentre ciò che rimarrà per sempre sono la Terra e il Cielo, e i Pilastri sono quelli che, dicendolo in maniera molto becera, garantiscono che Edo non perda il contatto con l'ambiente di cui fa parte.
    La poeticità e il misticismo della spiegazione però sarebbero stati subito razionalizzati per evitare fraintendimenti.
    Lady Usagi e altre 5 personalità sono le autorità di Edo che gestiscono il territorio locale a favore dei progetti di Kurayami. Senza loro a gestire Edo come città e come centro portuale, il contatto col continente Euro-Asiatico e i traffici del Pacifico sarebbero totalmente fuori controllo, ma al contempo sono così fondamentali che sono immobili e hanno un... "Disperato" bisogno che Akira sorga il prima possibile, il che ci porta al progetto della visita di oggi...
    Se Ryo, Valeria o chiunque altro fosse presente sul pullman avesse dimostrato capacità di comprendere davvero quel discorso, il flusso di pensieri di Y'Shtola era a dir poco prezioso: non solo aveva descritto la città nel suo ordinamento e nella sua funzionalità nazionale, ma anche nella sua dipendenza dal potere centrale di Kurayami e nella sua energica spinta a stimolare la crescita e l'apparire della figura pivotale a cui ogni studente stava aspirando, appunto "Akira".
    Edo è piena di "fonti di potere", di cimeli, di luoghi e di tradizioni che trasudano energia. E' il luogo di "incarnazione" per eccellenza, ovvero dove qualsiasi cosa la vostra anima sia capace di raggiungere ha una altissima occasione di prendere forma, di poter essere impugnato e di poter diventare il viatico del vostro potenziale. Ci sono i templi che ospitano le armi più leggendarie di Kurayami, come anche la tecnologia sviluppata dai centri multinazionali che hanno dato sostanza alle stesse infrastruttura che usate a scuola o per muovervi nel resto del paese. E sono solo due degli esempi di quello che potreste trovare, quindi ripeto il mio monito: "Cercate di darvi una svegliata."
    Y'Shtola avrebbe concluso così le sue spiegazioni, sbuffando in maniera indispettita facendo capire come quella "gita" non aveva a che fare per nulla con la semplice attività di istruzione che avrebbe potuto propinare qualsiasi altra scuola, ma era una letterale inzuppata in ogni cosa che potesse diventare il mezzo con cui i ragazzi presenti avessero modo di sbloccare i loro poteri e le loro capacità. Era un appuntamento col destino che andava letteralmente strappato via in corso d'opera per rendere quel viaggio fruttifero. Anche l'atmosfera del pullman era molto differente ora: Ryo sapeva che quasi tutti i presenti erano quelli che nella scuola avevano problemi fisici o condizioni peculiari, una sorta di sezione speciale che avrebbe avuto la propria occasione dedicata di trovare qualcosa a Edo, una precisa organizzazione della Gakuen a favore delle loro possibilità per poter avere una chance anche nel buio dell'incertezza. Tutte le parole di Onibi ora erano ancora più pesanti, più radicali e per nulla facili da digerire: Edo era una finestra sul futuro, per cui gli studenti presenti avrebbero dovuto dimostrare intraprendenza, furbizia, abilità e fame di potere per accaparrarsi qualcosa che andava ben oltre la semplice conoscenza del luogo. Ryo poi era di famiglia ricca e avrebbe capito anche un'altro meccanismo nascosto nella ricerca del premio: chi aveva già i propri poteri o addirittura la Kamen aveva quindi occasione di affermare la propria presenza in città, magari con un gesto eclatante, o accaparrandosi le affezioni dei Pilastri, oppure ancora mettendo fuori gioco ogni singolo studente per non fargli ottenere nulla e cementare il proprio vantaggio. Era una Battle Royale. Valeria avrebbe leggermente stretto la gamba di Ryo, senza cambiare espressione ancora ma trasmettendo un senso di istintiva coscienza di cosa stavano per affrontare. Non diceva nulla la ragazza, ma era come se Ryo che le permetteva ancora di toccarlo fosse una sorta di persona su cui potersi appoggiare. Che fosse una sorta di vaga e pratica proposta di alleanza?
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    Di primo acchitto la guardia non fece molto caso a Diaval, nel senso che escluso il posizionarsi nella sua direzione, siccome stava approcciando le figure eccentriche, non avrebbe concluso altro che fare da ostacolo, era quasi un movimento naturale, almeno finchè la ragazza dal corpo vagamente draconico fece una domanda così diretta che la guardia non potè che notarla in maniera particolareggiata.
    Non sei di queste parti, eh? Se sei scesa con la nave che ha appena attraccato, ma non hai direzioni o conoscenti, penso che ti convenga parlare con Lady Usagi... Aspetta un secondo che chiedo se ci puoi parlare.
    Il figuro portò la mano destra alla bocca, stringendo in maniera alquanto singolare la manica della giacca, come se stesse premendo qualcosa. Aveva la voce bassa e il labbiale era coperto dalla mano, ma era fin troppo chiaro che stava facendo qualcosa per comunicare. Poi si fermò meglio a squadrare Diaval, osservandola attentamente da capo a piedi, flettendo un pò la testa e il corpo prima a destra e poi a sinistra così da carpirne meglio i dettagli, per poi riparlare con la manica alla bocca. Avrebbe aspettato qualche attimo immobile, per poi ricominciare a rivolgersi a Diaval riprendendo una postura rilassata con le braccia lungo il corpo.
    ... Lady Usagi sarà qui tra pochi attimi. Potresti dirmi come ti chiami? Mi occuperò io delle presentazioni, poi starà a lei decidere come aiutarti.
    Richieste abbastanza semplici e chiare, che Diaval poteva assecondare o meno a seconda di come avrebbe valutato la disponibilità della guardia o se aveva in mente altri modi per portare avanti i suoi intenti. Certe volte essere gentili e accorgersi di quanto siano gentili gli altri è un'ottima abilità sociale, però anche le informazioni sono qualcosa di importante: elargirle o ottenerle è un gioco di parti e una valutazione delle singole interazioni, e per Diaval forse il proprio nome era ininfluente al momento, ma il suo cognome apparteneva a una famiglia ricca Romana che di sicuro la stava cercando ancora, come anche i vari gruppi tra cui era finita durante il suo viaggio; sull'altra sponda del ragionamento Lady Usagi era ancora una perfetta sconosciuta di cui non conosceva ne la figura ne gli interessi, un ammontare di situazioni che magari potevano intervenire sullo smorzare l'essere diretta della ragazza, oppure mantenere una linea sincera e trasparente proprio per rendere il tutto semplice e gestibile. Una piccola interazione alla fine, ma che poteva scontrarsi con l'inesperienza della ragazza, le sue poche conoscenze delle persone e del luogo e dare spazio alla sua immaturità di portarla in errore. Il mondo è vasto e soprattutto vivo, e Diaval voleva appunto conoscerlo al meglio, era un'ottima occasione per sperimentare un pò quanto sapeva essere scaltra.
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    Schiarendosi la voce, Y'Shtola catturò subito l'attenzione di tutti i presenti impugnando un microfono e diffondendo la propria voce attraverso le casse acustiche interne.
    Per prima cosa, buongiorno! Per evitare di sgolarmi inutilmente, trasformeremo la prima parte del viaggio in un tipico tour guidato fino alla destinazione. Mi è stato chiesto di tranquillizzarvi sugli avvenimenti dell'altro giorno che hanno interessato buona parte dell'edificio scolastico: per prima cosa vorrei che poneste tutti l'attenzione alla vostra destra in pochi secondi da ora...
    Un vociare generico fu la prima reazione, ed effettivamente quando il pullman avrebbe finito di chiudere la curva a gomito per uscire dai cancelli, era impossibile non notare i grossi danni in via di ricostruzione che aveva subito la scuola qualche giorno prima. Di base era come se qualcosa di grosso e potente si fosse schiantato dritto contro le mura esterne, mentre altri segni come crateri e crepe dai bordi disciolti davano l'impressione di un combattimento decisamente intenso. Ryo aveva già osservato questi segni al suo arrivo, come anche i ritardi delle navette, quindi era abbastanza naturale che il problema venisse accreditato e le risorse per le ricostruzioni subito interessate. Così a prima vista alcuni dei mezzi più pesanti avevano marchi riconoscibili di motorizzazioni e industrie metallurgiche nazionali, mentre i corpi di sicurezza come polizia e vigili erano decisamente più coloriti e variegati: come delle squadre di corse di macchine, avevano tute antisommossa dai colori sgargianti e dagli stemmi e scritte facilmente riconoscibili, eterogenei da gruppo a gruppo ma innegabilmente ben coordinati e assolutamente professionali. Alla realtà di oggi di Kurayami bisogna considerare come tutti abbiano messo una parte del proprio impegno nel creare una struttura statale completa, assolutamente funzionale e funzionante per le sfide di tutti i giorni, dimostrando come lo spirito nazionale Giapponese non si sia mai assopito nemmeno dopo tutte le trasformazioni che aveva subito il paese. Per Ryo una considerazione pratica poteva essere come fosse naturale che la nascita di un nuovo Akira attraverso la scuola avesse quindi il senso compiuto di dare a tutti un futuro a cui guardare, quello che mancava era solo il percorso per poter portare la corona nelle proprie mani.
    ... Non si sa bene cosa e perchè abbia deciso di attaccare la scuola, ma per certo sappiamo che proveniva dal mare. Il Pacifico, nonostante il nome, è ricco di folklore ma anche di residui di grandi periodi di esplorazioni e guerre, ed è una delle parti sommerse del mondo più vasta e ancora sconosciuta. E per l'amor di qualsiasi divinità in cui credete non fatevi abbindolare dai vostri compagni Leviatani su racconti fantascientifici e mitologici di chissà quale segreto conoscano, ho visto tentativi di aggancio molto meno puerili e stupidi. Accettate il fatto che al momento degli oceani sappiamo poco e niente, e l'ultima volta che qualcosa di grosso ha avuto a che fare con le acque che circondano il paese la Polizia del tempo si è trasformata in un enorme palazzo con le gambe che per poco non distruggeva tutta la città...
    Kurayami è stata da sempre il centro del Mondo, dopotutto.
    Parlando della nostra destinazione, Edo, ovviamente ci sono segni del passaggio dell'entità, e parte dell'area portuale è in uno stato abbastanza caotico, ma le nostre principali mete sono tutte nella parte più culturale della città. E qui mi collego alla visita di oggi in particolare: i Pilastri di Edo!
    L'ultima frase venne esposta con un tono squillante e gioioso, un cambio di comportamento che fece apparire Y'Shtola come una cheerleader che ha appena visto entrare la propria squadra nel campo di gioco. Valeria avrebbe posato la propria mano sulla coscia di Ryo per richiamarne l'attenzione.
    Scusami Ryo, ma tu quanto ne sai di Edo e di questi Pilastri?
    La compagna di posto non smetteva di guardare dritto verso Y'Shtola, e non avrebbe cambiato il suo tono basso e scorrevole, ma non perdeva mai di risultare invasiva, anche se dopotutto la sua mano era chiusa all'interno di un guanto lucido, quindi quel contatto personale era comunque ben limitato da quella costrizione che indossava. Forse Ryo poteva permettersi un pò di socialità e accondiscendenza e permetterle quel contatto fisico.
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    Man mano che Ryo si sarebbe avvicinato ai posti, la ragazza avrebbe progressivamente alterato lo sguardo tra l'esterno oltre il vetro e lui, sempre più velocemente ma con espressione totalmente priva di alcun modo di essere tradotta in emozioni specifiche, neutra, quasi di porcellana. Lo stava squadrando con una certa attenzione per i dettagli, ma ancora era impossibile capire cosa ne stesse traendo. Per Ryo invece l'avvicinarsi coincise col mettere meglio a fuoco la compagna: aveva la tipica divisa alla marinaretta con il colore della gonna e del fazzoletto viola spento, i capelli leggermente ispidi poco più scuri, e uno sguardo rosso spento, ma la vera sorpresa era che sotto la divisa spuntava chiarissima una tuta lucida completa! Dal colletto da cui spuntava era facile intuire quanto fosse aderente, per poi proseguire sotto tutta la divisa coprendo perfino le mani e scendendo nella scarpe. Era difficile non capire di che materiale fosse fatta, ma che fosse un vestito normale era tutto un altro universo di affermazione. Fatto sta che che la ragazza, alla richiesta di Ryo, rimase taciturna scrutandolo per bene da capo a piedi, per poi osservare i movimenti di Y'shtola e stare attenta a quando avrebbe dato il segnale all'autista per partire. Deciso il momento giusto si sarebbe fatta stretta nel sedile per far passare Ryo, che apparentemente avrebbe avuto tutto lo spazio. Era ininfluente il lato con cui avrebbe deciso di attraversare l'invito di lei, siccome al primo scossone di accelerazione del pullman la ragazza gli avrebbe impedito di proseguire allargando le gambe, e sfruttando il momento di disequilibrio di lui lo avrebbe aggrappato per le cosce spingendo la faccia in avanti. Che fosse il pacco o il sedere, Ryo avrebbe chiaramente capito che era il piano della ragazza per sniffarselo intimamente quasi come un animale che vuole sentire la maturità del partner, e lo spintone dell'ingranaggio della marcia del mezzo li avrebbe schiacciati entrambi sul sedile, facendo sfuggire un mugolio soddisfatto alla compagna, che avrebbe quindi mollato il ragazzo per lasciarlo sedere al posto, spingendolo come un asciugamano usato per essere precisi. Ora, Ryo era libero di reagire come voleva, ma indipendentemente dallo sfogo avrebbe notato come a nessuno sarebbe importato molto della scena, come se quei posti liberi che la ragazza aveva attorno non fossero un caso fortuito, ma più o meno tutti sapessero delle sue particolari abitudini.
    Odore di pulito... Curato e, me ne scampi la Luna, di pelle liscia e depilata... Qualcuno come te, se si facesse avanti la mattina a svegliarmi così, mi toglierebbe questa espressione da fantasma stampata che ha il mio volto... E sento anche l'aroma di qualcuno che stanotte ha avuto dei... Bollori... Per la Luna, uno come te dovrebbe dormire nel mio letto e profumare tutte le mie lenzuola...
    Il tono della ragazza era basso, udibile, ma calmo e cadenzato che faceva pensare che stesse svagonando i suoi pensieri senza accorgersi che lo stesse facendo a voce. Poi uno sguardo dei suoi occhi rossi che fissavano Ryo nelle eventuali reazioni sembrarono farla ricollegare alla realtà e a capire che magari si era fatta sentire.
    Il nome è Valuperia... Valeria se non vuoi morderti la lingua. Ho sentito che ti chiami Ryo, adoro il tuo odore.
    Avrebbe concluso con lo stesso tono per poi perdere totalmente di interesse e rimanere inamovibile a guardare Y'shtola che faceva i controlli del percorso e si preparava a fare alcuni annunci. Buongiorno.
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    Diaval. Un nome che racchiude in sè già parecchia storia se uno ripensa al primo passo fuori da casa sua. Un gesto improvviso, spavaldo e pericoloso, ma altrettanto necessario. Oltre quel passo poi ce ne sono stati molti altri, ognuno con un peso differente e con una piccola finestra affacciata su un'avventura unica. Non nel bene, non nel male, ma sicuramente vita vera che alla ragazza era mancata da sempre per colpa dell'asfissiante rapporto con i suoi genitori. Lasciare le coste di quella che una volta era la Kamchatka fu come il primo passo fatto al di fuori di casa sua, siccome oltre la breve rotta marina che stava percorrendo avrebbe finalmente raggiunto il Giappone, un luogo di cui non conosceva nulla se non una unica importante informazione: vi esisteva la Justice Gakuen, un istituto di formazione che prometteva la possibilità di raggiungere una vetta altissima, il ruolo di "Akira", e guidare l'interezza della nazione verso un nuovo futuro. Quando la nave avrebbe attraccato, Diaval si sarebbe ritrovata di fronte uno spettacolo unico: il porto, a partire dalla banchina su cui si sarebbe ritrovata, era estremamente curato, con macchinari e profili moderni, misti tra tecnologia e magia, veloci e precisi nelle complesse operazioni di carico e scarico delle merci e dei passeggeri. Vi erano varie figure di riferimento appena lasciato il pontile: per prima cosa le forze di sicurezza di Kurayami si presentavano come un gruppo abbastanza numeroso di diverse squadre dai colori sgargianti e dalle scritte messe in risalto che rappresentavano le differenti unità. A primo acchitto davano l'idea di quelle squadre di corsa di macchine professionistica, che hanno sponsor e visivamente sono subito riconoscibili grazie a abbinamenti e forme geometriche preponderanti, e il loro equipaggiamento aveva anche questo particolare accento di personalizzazione. Le pochissime nozioni di Diaval a questo punto avevano ben poca importanza per tentare di capire questo mosaico, almeno per il momento. A seguire nelle figure di spicco vi erano non pochi figuri dai vestiti unici, eccentrici, ampollosi e luminosi, che tendevano dal bianco al giallo oro, col lor personale enturagè di staff, persone affiliate e anche qualche guardia di sicurezza banalmente in giacca e cravatta scura. Poi vi erano un sacco di famiglie che aspettavano i propri congiunti, e a chiudere gli scaricatori, pronti ad armeggiare con i loro macchinari. Nessuno sembrava avere problemi con Diaval o la sua figura... unica? Anzi c'era un certo senso di menefreghismo e sarebbe potuta passare con facilità attraverso tutto il nuvolo di persone per addentrarsi dove preferiva. Ora che era sul suolo di Kurayami, quale era la prima mossa?
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    Ryo dovette da subito constatare come le pillole fecero subito effetto. Non sembravano affatto pagliativi o placebo, ma anzi era qualcosa di più studiato che di sicuro lo avrebbe fatto stare bene durante lungo tutto il tragitto. Seriamente, nemmeno se il pullman si fosse ribaltato il suo mal di stomaco e il resto dei malori avrebbe avuto modo di far capolino. Questa sensazione gli avrebbe regalato per la prima volta anche una certa chiarezza mentale, una tranquillità personale che forse aveva provato poche volte ma che di sicuro gli avrebbero dato modo di focalizzare il suo sguardo con fermezza. Dopotutto si era messo in mezzo alle scatole così di impegno vicino all'entrata, che tutti quelli che dovevano salire dopo avrebbero dovuto fargli almeno un cenno di attenzione, un segno di fastidio o anche semplicemente una spallata di troppo per farsi spazio. Tutte facce sconosciute o poco di spicco purtroppo, pressioni energetici flebili o assenti, oppure così attentamente occultate che avrebbero messo il ragazzo in serio dubbio che la qualità degli studenti andasse valutata sotto molteplici aspetti ed esperienze. Fatto sta che una figura molto elegante, sinuosa e femminile avrebbe chiuso la fila, alzandosi gli occhiali dalle lenti tonde sopra la testa e facendo scoppiare una gomma da masticare per rivolgersi direttamente a Ryo.
    Mmmm... Faccia da trasvolata sull'Atlantico, ordinato e appariscente, posto in prima fila per seguire la strada e non sentirsi più male del dovuto. Tu devi essere Ryo Hassan Ohta. Scusa, ma insieme ad un altro paio di casi medici mi siete stati evidenziati con particolarità, quindi... Bhè, faccio un discorso unico a tutti o devo ripetere due volte le stesse cose, ma tu prima che partiamo poi ti vai a sedere da qualche parte, mi hanno assicurato che ti era stato dato l'occorrente per non sentirti male, sono sicura che a breve farà effetto. Mush! Andare!
    La donna avrebbe fatto il gesto con ambo le mani come se dovesse mandare via un cane offrendo il dorso delle stesse e facendo aria per prendersi il suo spazio e poi rivolgersi al resto della scolaresca presente.
    Mi chiamo Y'Shtola, sono la responsabile degli studenti che si trovano sul Bus numero 2, quindi voi. Non tentate di capire se mi avete già vista a scuola siccome NON sono una vostra Professoressa. Mi piace tantissimo la Justice Gakuen, ma anche la mia posizione nei Custodi e la libertà di girare il mondo. Sono originaria di Edo, la nostra meta per l'attività culturale di oggi che ha richiesto sia al vostro corpo docente che ai nostri rappresentanti di mettere insieme un'opera di divulgazione congiunta.
    Avrebbe preso il tempo di schiarirsi meglio la voce e dare il tempo a Ryo di cominciare ad avviarsi al proprio posto, che a occhio e croce era nella parte posteriore dell'autobus, di fatto il corridoio centrale divideva due coppie di posti, una delle quali era occupata nel posto che dava verso l'interno da una ragazza mogia e poco appariscente con un cerotto in testa.
    Incredibilmente rimanete voi i protagonisti, siccome vi godrete una bella visita guidata di Edo illustrata non solo da gente autoctona, ma conoscitori di area e storia del cuore tradizionale pulsante di questa nazione. Vorrei che un minimo di pensiero lo dedicaste a come la vostra direzione costruisca ponti per promuovere le vostre possibilità e mostrare la stabilità nazionale. Sarò pesante, ma se non ingranate la marcia sui vari aspetti che rappresenta essere parte attiva di Kurayami, a mio avviso dovreste darvi una svegliata...
    Avrebbe concluso con un sorriso forzatissimo prima di rimettersi gli occhiali e far esplodere di nuovo la gomma che stava masticando, dando poi le spalle a Ryo e combricola, per fare cenno all'autista di mettere in moto e far partire il codazzo. Ryo ora poteva tranquillamente sedersi nei posti disponibili. Cosa avrebbe scelto?
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    MISSIONE RANK B
    Le vostre capacità deduttive verranno messe a dura prova da questo tipo di missioni che a volte si rivelano letali per i giocatori che combattono troppo cuor leggero, e che soprattutto non riconoscono i loro limiti. I nemici sono più preparati, hanno spesso poteri o equipaggiamenti utili e sanno organizzarsi. Spesso conosceranno le vostre abilità basilari per cui dovrete utilizzare l'ingegno. E' una buona idea aver sbloccato non solo il proprio potere ma aver distribuito sapientemente le abilità fisiche e acquistare arti magiche e occulte utili per compensare le vostre mancanze. Assicuratevi anche di aver potenziato la vostra arma personale per non dover attingere subito alla vostra energia. Qui il dramma inizia a farsi sentire, dei PNG potrebbero morire e il vostro PG soffrire, queste sono le missioni che iniziano a coinvolgervi davvero nello storyline quindi inizierete a vedere cose molto particolari, siate forti.
    Difficoltà: Media
    Possibilità di Morte: Presente
    Stelle massime: 2
    Conseguenze sulla Scala: +1
    Compensi:
    - Punti esperienza: 300
    - Soldi: 500
    - Soul Point: 200



    Info Personaggio


    Grado missione richiesta: B
    Generi da evitare: Scat, pissing, guro
    Target: Pro
    Stelle: //
    Link ultima missione svolta: //
    Link degli ultimi combattimenti: //
    Nome: Ryo
    Livello: 1
    Energia: Expert
    Abilità Fisiche: Tutte al 3
    Livello del Potere: 1
    Tecniche Personali: CryStar Saber - CryStellar Glaive - Nebular Impact - Starburst - New Genesis
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu 2,5,7,8,10 - Rinjutsu 1,2,3,5,6,8,9 - Geomanzia 1,2,5,6,7,8
    Armi & Equipaggiamento: Dhal (Resistenza+), Respiratore




    Ryo e sua sorella avevano passato una notte tutt'altro che desiderabile. L'esperienza con Sovereign aveva avuto un peso non indifferente sulla psicologia di tutti e due, ma se da un lato era comprensibile come una situazione così avviata e gravosa potesse spezzare i loro più rosei desideri di vivere la vita scolastica, il mattino sarebbe comunque arrivato per tutti e due. Kasumi poteva contare sulla stazza, sul portamento e sulle generose forme per non apparire depauperata di ogni energia, un pò di trucco leggermente più accorto e anche le occhiaie erano coperte, ma Ryo? Per quanto stesse a lui riconsiderare come aveva passato davvero quella notte e come si trovasse fisicamente in quel momento, l'unica accortezza che gli avrebbe potuto strappare una nota di positività era il piccolo contenitore che avrebbe trovato accanto alla sua porta, nulla di appariscente se non un cofanetto con un appunto su post it giallo canarino: "Bada alla tua salute più di chiunque altro, o i tuoi disturbi saranno l'ultima cosa di cui dovrai preoccuparti. ^^ ". Esclusa l'inquietantissimi faccina segnata alla fine, l'interno del cofanetto era ben ordinato in diversi scomparti divisi per giorni e ore della giornata, con pillole colorate e marcate da alcune lettere, una legenda sul coperchio che indicava i dettagli di assunzioni ed effetto degli eccipienti. Era molto chiaro chi e perchè glielo avesse consegnato, e data la trasferta che lo aspettava, era la cosa più utile che potesse desiderare nell'immediatezza. Quindi, come stava Ryo? Come si sarebbe preparato per la gita e cosa si sarebbe portato? Sua sorella sarebbe uscita prima di lui indipendentemente dalla sua velocità, e in poco tempo un gruppo folto di studenti avrebbe fatto capire quali autobus e mezzi erano dedicati alla gita nei quartieri portuali di Edo. Da subito il ragazzo sarebbe stato intercettato da alcuni alluni con delle fasce rosse a una stella sul braccio, che a quanto pare avrebbero indirizzato singolarmente i vari partecipanti al proprio mezzo di trasporto. Kasumi sarebbe salita in un mezzo praticamente di sole alunne, mentre Ryo si sarebbe ritrovato in uno differente misto, poi a seguire altri pullman di solo ragazzi e misti, come se ci fosse una ratio alquanto pratica ma difficile da comprendere. C'erano molteplici posti liberi, e il viaggio sarebbe stato lungo, quindi a Ryo decidere come passare al meglio il tempo.
4015 replies since 7/9/2004
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