Posts written by Poe Crisis

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    Vi ringrazio per i complimenti, mi fa piacere che il racconto sia piaciuto. Ecco la seconda parte, come promessa. Questa volta il punto di vista è quello di Gabriela. Spero vi piacerà anche questa seconda e ultima parte.


    Aprì gli occhi e si rese conto, con enorme sorpresa, di essersi addormentata. Eppure lei non dormiva senza un reale bisogno di recuperare le forze e, soprattutto, non dormiva di notte. Si alzò a sedere, realizzando in quel momento di avere addosso una delle coperte che aveva portato per la cenetta e di sedere sulla tovaglia. Le luci appese ai rami erano ancora al loro posto a illuminare romanticamente l'ambiente.
    « Oh, vi siete svegliata. »
    Si voltò verso la fonte di quella bella voce. Kalen, con indosso i pantaloni e la camicia, sedeva a pochi passi da lei. Aveva i capelli sciolti e spettinati, le gote rosse e un sorriso dolcissimo sulle labbra.
    « Non pensavo poteste addormentarvi così. »
    « Nemmeno io, a dire il vero. »
    « Inizialmente mi ero preoccupato ma il vostro volto era sereno e ho pensato foste solo stanca per... »

    Non riuscì a completare la frase e tornò a guardare il piccolo falò.
    « Mi avete messa vicino al fuoco. » notò finalmente lei. Lui la guardò con sguardo imbarazzato.
    « So che non vi piace, milady, ma ho pensato potesse asciugarvi i capelli. E non mi piaceva l'idea di lasciarvi lì, lontano da me. »
    Gabriela si mise una mano davanti alla bocca per soffocare una risata. Era troppo carino quando faceva il premuroso.
    « Vi ringrazio della gentilezza, milord. Ma, ditemi, come mi avete spostata dal bordo del laghetto a qui? »
    Lui mise un accenno di broncio, non gli piaceva che lei lo prendesse in giro.
    « Vi ho portato in braccio. Sono più forte di quel che sembro. »
    « Oh, ho notato. »
    rispose lei con voce maliziosa. Kalen tossicchiò un paio di volte per schiarirsi la voce.
    « Vogliamo passare alla cena? Non vorrei mai sprecare ciò che avete con tanta premura portato. »
    « In realtà grazie a voi io sarei già a posto. »

    La vampira puntò le iridi sul collo della fata lasciato scoperto della camicia non totalmente abbottonata. I fori dove i suoi canini erano penetrati nelle carni erano lì, ancora molto visibili. Forse le capacità rigenerative delle fate avevano qualche difficoltà a curare i morsi di vampiro. Le piacque aver lasciato quel segno come fosse un suo marchio.
    Kalen si chinò verso i vassoi di cibo che aveva tirato fuori dal cestino prima di entrare in acqua e ne prese uno. In esso c'erano della carne cotta e delle patate. Assaggiò un boccone e si voltò verso Gabriela.
    « Molto buono. Ammettetelo, senza Kein sareste persa. »
    « Non posso negarlo. »
    confessò lei alzando le braccia in segno di resa. La coperta sulle sue spalle cadde all'indietro rivelando il suo invitante seno. Kalen distolse subito lo sguardo e la cosa la divertì.
    « Mangiate con calma, abbiamo tutta la notte. » lo rassicurò lei senza avere la minima intenzione di ricoprirsi. Prese a sistemarsi i capelli districandoli con le dita. Sapeva che era diritto della fata rifocillarsi un po' dopo la fatica visto che lei aveva già avuto questa fortuna. Ripensò al sangue di Kalen. Era stato ancora più buono di quanto si aspettasse, più buono di qualunque sangue di fata che avesse mai bevuto. Non le sarebbe mai bastato bere una sola volta, come non si sarebbe accontentata di unirsi a lui una sola volta. Aveva sospettato che non fosse inesperto in materia, nonostante l'imbarazzo, ma era stata contenta di constatare che i loro modi di godere fossero compatibili.
    Nel frattempo Kalen aveva concluso di cenare.
    « Mi spiace che voi non abbiate toccato nulla, era molto buono. » le disse senza ancora guardarla.
    « Non preoccupatevi. Credo però che prenderò uno di quei pasticcini. » rispose lei indicando il vassoio colmo di Baci di Vampiro, la specialità di Kein per quanto riguardava la dieta vampirica. Lui prontamente prese il vassoio e lo porse alla dama, cercando di guardarla esclusivamente in volto.
    « Che ne dite di passarmelo direttamente voi? » gli domandò languidamente. Lui sembrò indeciso sul da farsi per qualche istante ma alla fine cedette. Prese uno dei pasticcini e lo porse alla vampira che si mise carponi, lasciando che la coperta la scoprisse definitivamente, e si chinò verso la mano di lui. Aprì la bocca lentamente e morse metà del pasticcino, stando attenta a non mordere le dita di Kalen ma assicurandosi che avvertissero le sue labbra. Lui reagì con un brivido ma rimasse stoicamente in quella posizione. Dopo aver ingoiato la prima metà la vampira prese in bocca anche l'altra e, quando lui cercò di ritirare la mano, gliela fermò a mezz'aria tenendolo per il polso.
    « Avete un po' di crema sulle dita. »
    Tirò fuori la lingua e prese a leccare la punta delle dita della fata che rabbrividì in modo evidente. Le piaceva fargli tutto quell'effetto. Prese l'indice di Kalen tra le labbra e cominciò a succhiarlo mimando una pratica vecchia come il mondo.
    « Mi...milady... »
    Quella voce tremante di eccitazione e imbarazzo era troppo per la lussuria di Gabriela.
    « Ne vorrei un altro. »
    Lui allungò la mano libera per eseguire la richiesta ma lei lo fermò.
    « Pensavo a un altro tipo di dessert... »
    Sempre trattenendolo per un polso perché non potesse allontanarsi da lei, la vampira si mosse verso la fata e, arrivata a portata di bacio, unì le sue labbra con quelle di Kalen. Lui rispose immediatamente, come se lei avesse semplicemente premuto un interruttore. Per un po' rimasero così, lui seduto a gambe incrociate e lei davanti a lui a carponi, uniti in un bacio passionale, poi però lei appoggiò le mani sulle spalle di Kalen e lo spinse indietro, senza troppa forza ma abbastanza da fargli capire che non aveva altra scelta se non eseguire. Una volta che la fata si fu stesa di schiena la vampira gli si mise sopra mettendo le ginocchia attorno ai fianchi di lui. Ora non avrebbe più potuto evitare di guardarla e lui non si trattenne. Studiò ogni centimetro della sua figura, arrossendo in modo troppo invitante. Gabriela si chinò in avanti e prese a mordicchiare il lobo dell'orecchio di Kalen, scoprendo che la cosa alla fata piaceva molto. Passò quindi all'incavo del collo, leccando la zona che prima aveva morso. Dovette usare moltissimo autocontrollo per non replicare la scena. Infilò le dita tra i bottoni della camicia di Kalen e la aprì, senza curarsi di rovinarla, scoprendo il petto di lui. Lo aveva notato anche prima in acqua ma ora poteva ammirarlo meglio. La fata aveva pochi peli e, nonostante da vestito sembrasse mingherlino, aveva i pettorali ben delineati. Si chinò e prese a baciargli il torace, tormentandogli i capezzoli con la lingua, quasi fosse una ripicca per prima. Lui cercò di muoversi, forse per prendere in mano la situazione, ma lei gli bloccò le braccia premendole con le mani al suolo. I baci continuarono, giù per lo sterno, poi sullo stomaco, passando sulla pancia, continuando poi fino all'inizio dei pantaloni. Inizialmente baciò l'erezione di Kalen da sopra il tessuto e dovette metterci più forza per tenerlo fermo. I gemiti della fata erano terribilmente eccitanti e la spingevano a fare molto di più. Con attenzione strinse tra i denti il bottone della chiusura e tirò, rompendolo e liberando così il sesso di Kalen. Se n'era già accorta quando erano in acqua, lui era ben dotato per avere un corpo così piccino.
    « Milady, aspettate... »
    Insensibile alle richieste della fata Gabriela prese a leccargli l'asta su e giù, provocando degli spasmi di piacere. Non contenta si portò la punta alle labbra e lentamente lo lasciò scivolare dentro la bocca, muovendosi ritmicamente, prima piano e poi sempre più forte, aiutandosi con la lingua per regalargli ancora più godimento. Kalen sembrava impazzire tanto erano forti i suoi gemiti. Continuò a tormentarlo per parecchi minuti prima di lasciargli andare le mani. La fata si issò sui gomiti per poterla osservare all'opera e lei lo guardò intensamente negli occhi mentre si occupava del suo sesso. Kalen le mise una mano sul capo e le afferrò i capelli, come se sentisse il bisogno di stringere qualcosa di lei. Gabriela continuò con quella dolce tortura fino a quando lui sembrò non poterne più. A malincuore lasciò che il sesso della fata lasciasse le sue labbra e si posizionò nuovamente sopra di lui. La vampira era già pronta a riceverlo dentro di sé e si lasciò penetrare con un colpo secco. Gemettero entrambi e Kalen le strinse le cosce con forza. La dama prese a muoversi su e giù, ritmicamente, senza sosta. La fata non le staccava gli occhi di dosso, sembrava in adorazione del suo corpo, soprattutto del suo seno. Kalen allungò una mano per massaggiarle il petto, prese un capezzolo tra le dita e cominciò a stuzzicarlo facendo urlare Gabriela. La vampira ansimava sopra di lui, mentre, instancabile, continuava a farsi possedere. Anzi, si potrebbe dire che questa volta era lei a possedere lui. Presa dal momento la dama prese il braccio libero di Kalen e portò il suo polso all'altezza della bocca. Spalancò le fauci e vi infilò le zanne. Di nuovo Kalen gemette, rosso in viso dal piacere. Gabriela banchettò una seconda volta quella sera, sapeva che non ne avrebbe più potuto fare a meno. Lasciò la presa solo quando si sentì vicina all'orgasmo. Aumentò ancora il ritmo aiutata da Kalen che muoveva i fianchi in senso opposto. Il piacere arrivò intenso, travolgente. La vampira gridò con tutto il fiato che aveva in corpo e la fata si alzò a sedere per stringerla a sé. Dopo pochi attimi venne anche lui, tremando e gemendo. Gabriela sentiva la testa vuota e ancora una volta un'enorme stanchezza le pervase le membra. Non voleva però lasciarlo andare e rimasero abbracciati alcuni minuti durante i quali si scambiarono altri baci.
    « Grazie per il dessert, milord. » gli sussurrò lei alla fine, scherzosamente.
    « Sempre a disposizione, milady. »
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    In un altro topic hai detto di essere transgender, un'informazione che può essere utile per avere un quadro della situazione più completo. Cosa cerchi al momento? Una storia con uomini o con donne? Sesso o amore? Credi che il tuo essere transgender influisca in questa tua sensazione o pensi che i fattori possano essere altri?
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    Se il tempo c'è penso mi piaccia rimanere a letto per farsi le coccole e chiacchierare. È da queste situazioni che magari riparte un secondo round.
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    Grazie, Penth.
    Domani dovrei mettere la seconda e parte.
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    CITAZIONE (wenom89 @ 4/4/2017, 16:44) 
    Wow molto bello come racconto, anche se nella storia non vengono molto approfonditi i due personaggi sono stato molto preso.
    Pensi di fare anche un continuo?

    Purtroppo preso a sé il racconto è molto lacunoso perché il loro rapporto è sviluppato nelle role e nel racconto è dato per scontato.
    Ci sarà una seconda parte a breve.
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    Nota prima della lettura
    Questo è un racconto che ho scritto per due personaggi che muovo in un GdR a tema fantasy medievale. Poiché lì non dovevo presentarli non ci sono spiegazioni su chi siano i protagonisti o quale sia l'ambientazione, perciò scrivo qui alcune note per comprendere meglio la lettura.
    Kalen: fata maschio dall'aspetto di un ragazzo di sedici/diciassette anni, ha delle ali che tiene (quando è concentrato) rimpicciolite, è un medico.
    Gabriela: vampiro femmina di bell'aspetto che si nutre quasi esclusivamente durante il sesso, ha messo da molto tempo gli occhi su Kalen, il suo sangue preferito è quello delle fate.
    Kein (nominato): umano proprietario della taverna vicino al maniero dove vivono i personaggi, uno dei favoriti della regina.

    Il primo racconto è scritto dal punto di vista di Kalen. Il secondo sarà scritto dal punto di vista di Gabriela.

    So di aver ripetuto fino alla nausea "lui" e "lei", non sono riuscita a fare meglio di così. Se vedete eventuali errori segnalatemeli senza problemi, a furia di rileggere non vedo più niente.



    « Tadà! Che ne pensate? »
    Il luogo dove la vampira lo aveva portato per il fantomatico picnic era splendido. Era andando spesso nella foresta eterna ma non si era mai spinto così in là. Si trovavano davanti a un piccolo laghetto dall'acqua incredibilmente limpida circondato da alti alberi verdi e una vegetazione rigogliosa. La poca luce che filtrava dalle fronde era rossa come il bel tramonto che stava precedendo la notte. Kalen rimase affascinato da quel posto ma nulla era paragonabile alla splendida voce di Gabriela, così fiera di sé.
    « Avete decisamente buon gusto, milady. » le rispose con un bel sorriso. La vampira aveva indossato un abito che le metteva in risalto la bellezza. Era fatto di un materiale morbido, di colore giallo chiaro, che le ricadeva delicato sul corpo fino a coprirle i piedi lasciandole le spalle scoperte, mentre uno scialle semitrasparente di colore verde acqua le impreziosiva le braccia. I capelli lunghi erano, come al solito, sciolti e il vento glieli faceva danzare. Avrebbe passato ore semplicemente a guardarla.
    « Vogliamo cenare? » gli domandò muovendosi verso uno dei grossi cestini che avevano portato. O meglio, che aveva portato lei. Era incredibile la forza fisica che nascondeva quel bel corpo.
    « Faccio io, milady, non preoccupatevi. » si affrettò a dire la fata per poi aprire il coperchio di uno dei cestini e tirarvi fuori una coperta che sarebbe servita da tovaglia. Continuò a tirare fuori il contenuto del cestino, rivelando molti piatti invitanti, tra cui un piccolo vassoio dei pasticcini di Kein, i Baci di Vampiro.
    « Avete pensato in grande, mi pare. Avrete lasciato un patrimonio a Kein. » le disse con tono imbarazzato. Lei ridacchiò.
    « Non preoccupatevi, abbiamo trovato un accordo conveniente per entrambi. »
    Il volto di Kalen si fece scuro. Non aveva mai visto una simpatica particolare tra Kein e Gabriela e sapeva che la regina si sarebbe adirata se il suo umano prediletto fosse stato morso ma conoscendo le abitudini della vampira non riuscì a rimanere calmo dopo quelle parole. Forse lei se ne accorse perché cambiò argomento.
    « Che ne dite di andare a cercare della legna per il fuoco? Tra poco non ci sarà più luce e la temperatura calerà. » gli propose. Lui la guardò per qualche attimo. Sapeva che Gabriela non apprezzava affatto il fuoco, che non soffriva il freddo e che non aveva problemi a vedere nell'oscurità, quindi nel fare quella proposta stava pensando a lui. Le sorrise in risposta.
    « Certamente, vado subito. »
    Si allontanò dal laghetto inoltrandosi di un centinaio di metri nel fitto della foresta. Fu fortunato, c'erano molti rami secchi che facevano al caso suo. Ne raccolse un bel mucchio e tornò soddisfatto dalla dama che, però, non trovò. Lo spiazzo dove avevano lasciato la coperta col cibo era vuoto. L'atmosfera, in compenso, era notevolmente cambiata. Tante piccole lanterne erano state appese sui rami più bassi degli alberi tutto attorno allo spiazzo e al laghetto. Le fiammelle dondolavano mosse dal vento e, nell'oscurità quasi ormai completamente calata, rendevano il paesaggio decisamente romantico.
    « Gabriela? » la chiamò mentre posava vicino ai cestini la legna che aveva raccolto. Si guardò attorno cercando segni della dama e vide sul bordo del lago il vestito giallo che la vampira indossava poco prima. Non fece ora a domandarsene il perché che degli scuri capelli fecero capolino sulla superficie del laghetto. La dama si alzò all'improvviso dall'acqua, rivelando il suo splendido corpo dalla vita in su. Kalen quasi ebbe un infarto.
    « Milady! » esclamò imbarazzatissimo. Perfino le orecchie gli diventarono rosse. Si voltò di spalle per non guardarla, anche se la tentazione era fortissima. Era la prima volta che le vedeva il petto e i suoi bassi istinti gli suggerivano grandi cose che avrebbe potuto fare con quei perfetti seni.
    Una risata cristallina riempì l'aria.
    « Milord, non fate così. Non sarà mica il primo corpo nudo che vedete. » lo canzonò lei.
    « No, certo, però... »
    Però non poteva paragonare quella dea ai corpi su cui, come medico, aveva lavorato. Né con quelli delle donne con cui nella sua vita era stato. Niente era paragonabile a Gabriela.
    « Potete voltarvi, Kalen, mi sono coperta. »
    Titubante, la fata si voltò. La dama si era appoggiata al bordo del laghetto, nascondendo così il seno. Erano visibili solo le sue spalle e le braccia appoggiate incrociate sul terreno ma tanto bastò perché i bassi istinti di Kalen avessero ancora molto peso nelle sue capacità di ragionamento. Lei con una mano si portò dietro la testa i ciuffi ribelli, liberando il roseo viso.
    « Venite anche voi, l'acqua è splendida! » lo invitò, ammaliante come suo solito.
    « Non posso, milady, devo accendere il fuoco. »
    Era solo una scusa ma l'impegno che dovette metterci per compiere quella che in quel momento gli risultò un'impresa gli servì per calmarsi e ritrovare un equilibrio. Mentre sistemava la legna sentiva chiaramente il corpo della vampira muoversi nell'acqua ma resistette stoicamente all'impulso di guardare. Quando il fuoco fu finalmente acceso non ebbe più scuse per ignorare Gabriela e lei colse subito la palla al balzo.
    « Non sapete cosa vi state perdendo. »
    " Oh, purtroppo ne ho un'idea. " lui si ritrovò a pensare dolorosamente.
    « L'acqua è calda, vi piacerà. Prometto che non vi guardo mentre vi togliete gli abiti, me ne starò qui buona voltata dall'altra parte. Forza, fatelo per me... »
    Quella donna sapeva esattamente cosa dire e, soprattutto, come dirlo per far cedere un uomo.
    « Va... va bene, milady. Voltatevi, per favore. »
    La vampira gli diede le spalle e Kalen prese a levarsi gli abiti. Li lasciò vicino a quelli di lei e si avvicinò al bordo. La dama aveva ragione, sentiva il calore emanato dall'acqua anche se ancora non ci era entrato. Com'era possibile che fosse una fonte termale? Mise un piede nel laghetto e, appoggiandosi al bordo, entrò completamente cercando di non provocare schizzi.
    « Devo concordare con voi, l'acqua è splendida. Come fa ad essere calda? » le domandò mentre l'acqua lo bagnava fino a poco sotto il petto. Lei si voltò nella sua direzione ma ebbe la cortesia di rimanere abbassata lasciando sopra il pelo dell'acqua solo le spalle.
    « Ammetto che questo è merito mio. Ho piazzato del fuoco nero al centro del laghetto e questo sta scaldando l'acqua. »
    « Anche le lanterne sono merito vostro? »
    « Vi piacciono? »

    Kalen si mise a guardare l'ambiente che li circondava. Gabriela si era presa il disturbo di procurarsi cibo che per lo più non avrebbe mangiato, di portare piccole lanterne che creavano un'atmosfera romantica e di scaldare dell'acqua fredda che a lei non avrebbe dato alcun fastidio. Aveva fatto tutto questo per lui.
    « Mi piace tutto moltissimo. » ammise, guardandola negli occhi. Era incredibile quanto le cose tra di loro fossero cambiate negli ultimi tempi. Erano partiti da un bacio rubato ed erano giunti a degli appuntamenti in piena regola.
    « Posso avvicinarmi un po' a voi, milord? »
    « Eh? Ah. Ehm, certo. »

    La dama si mosse sinuosa, sempre con l'accortezza di coprire le sue grazie, arrivando a pochi centimetri da lui. L'acqua era davvero limpida e Kalen non resistette all'impulso di guardarla. Avrebbe voluto stringere quel corpo a sé. Per quanto si ritenesse un gentiluomo era pur sempre un uomo con degli istinti e dei bisogni.
    « E posso baciarvi? »
    Di nuovo il rossore fece capolino sulle gote di Kalen. Si erano già scambiati dei baci ma sempre da vestiti.
    « Sì... »
    Vergogna o meno, non poteva rifiutare una tale richiesta. Non voleva. La vampira allungò le braccia verso di lui, passandogliele dietro al collo, lui l'attirò a sé cingendole la vita con le mani. Venire a contatto con la pelle nuda della dama gli diede un brivido che lei non mancò di notare.
    « Vi faccio tutto questo effetto? » lo canzonò mentre i loro corpi si toccavano e il seno di lei veniva premuto sul petto di lui.
    « Ah no, è questo l'effetto che ho su di voi. » aggiunse sorniona mentre con la propria intimità poteva sentire quanto quella situazione stesse eccitando la povera fata.
    « Milady, perdonatemi, io... »
    « Fate silenzio. »

    E lo baciò, intensamente. Lui rispose subito, inebriato da quelle sensazioni. Strinse a sé il corpo della vampira, assaporando la sensazione di freddo che gli provocava quel contatto. Le loro lingue danzavano e la lucidità di Kalen venne completamente dissolta. Prese di peso la vampira, cosa facilmente fattibile grazie all'acqua, e la mise con la schiena al bordo del laghetto. Gabriela si mostrò sorpresa per una tale iniziativa ma si dimostrò contenta. Cinse con le gambe i fianchi della fata, sentendo col proprio sesso l'erezione di Kalen.
    « Se fate così non rispondo più di me... » la avvertì con tono supplichevole. Non poteva pretendere che, con lei tra le braccia, non agisse di conseguenza.
    « Fatemi vedere di cosa siete capace, Kalen... » gli sussurrò lei all'orecchio con un tono così eccitante che la fata non poté contrastare più le sue voglie. Continuando a tenere una mano sulla sua schiena con l'altra le afferrò un seno. Era morbido e grande, assolutamente splendido. Gabriela gemette e la cosa lo eccitò, se possibile, ancora di più. Lasciò la bocca della vampira e si chinò verso il basso. Aiutandosi con la mano portò il capezzolo di lei tra le labbra e prese a succhiarlo. La dama cominciò a gemere senza controllo. Gli accarezzò i capelli per poi spingergli la testa sul proprio seno, in un gesto che inequivocabilmente significava "continuate". Kalen non aveva intenzione di interrompersi, continuò a leccare e succhiarle il seno mentre con la mano glielo massaggiava. Lei tra un gemito e l'altro sussurrava il suo nome e lui ad un certo punto non poté più resistere. Lasciò la presa sul seno e portò la mano sul viso di lei, invitandola a guardarlo. Non ci fu bisogno di parole, riuscirono a comunicare con lo sguardo. Lei era più che pronta e Kalen aveva bisogno di possederla. Allontanò di poco il suo sesso da quello di lei per facilitare la penetrazione. Non appena cominciò ad entrare dentro Gabriela un gemito gli sfuggì dalle labbra. Si sentiva benissimo, come se stesse facendo la cosa più naturale del mondo al pari di respirare. Avrebbe voluto cominciare lentamente ma non aveva la lucidità necessaria e la penetrò con un colpo secco. Lei sussultò e lo strinse ancora di più a sé. La fata prese a muoversi, aiutandosi grazie al fatto che lei fosse appoggiata con la schiena al bordo. L'aria si riempì dei loro gemiti e mugolii. Continuò a muoversi sempre più velocemente, mentre la vampira gli graffiava la schiena. Le ali di Kalen si stavano man mano ingrandendo poiché la sua mente non poteva concentrarsi su nulla che non fosse Gabriela. Possederla in quel modo era la cosa più bella del mondo, ascoltare la sua voce eccitata ed osservare il suo bel volto contrarsi dal piacere poteva essere la sua nuova ragione di vita. Con una mano ricominciò a stuzzicarle il seno mentre si chinava a cercare nuovamente le sue labbra. Si baciarono in modo appassionato, come se stessero bevendo da una fonte di acqua pura dopo giorni e giorni nel deserto.
    « Gabriela... mordetemi... »
    Riuscì a fatica a tramutare in parole quel pensiero. Lei lo guardò se possibile con ancora più desiderio.
    « Siete sicuro? »
    « Mordetemi. »

    La vampira si chinò verso il lato sinistro del collo della fata. Aprì le fauci e con un colpo secco penetrò la carne della fata. Lui gemette, inizialmente dal dolore, poi si rese conto che quel dolore gli piaceva enormemente. Gabriela prese a succhiarne il sangue e lui ne fu talmente eccitato che aumentò, se possibile, la frequenza delle penetrazioni. Gemette senza vergogna, lasciando che la vampira lo facesse suo in ogni modo possibile. Lei dopo alcuni abbondanti sorsi si staccò dalla sua pelle e tornò a guardarlo. La fata vide il proprio sangue sporcare le labbra della dama e d'istinto gliele pulì con la lingua. Quel nuovo bacio fu l'apoteosi. Kalen si rese conto di essere arrivato al suo limite. Strinse forte la vampira a sé, baciandola con passione, mentre, dopo l'ennesima spinta, rimase dentro di lei e venne copiosamente. L'orgasmo che ebbe fu il più intenso di cui avesse memoria. Gemiti gutturali vennero fuori dalla sua bocca, quasi che quel piacere fosse così intenso da essere doloroso. Quando l'orgasmo finì si abbandonò, esausto, tra le braccia di lei, appoggiando il viso nell'incavo del collo di Gabriela. Nessuno dei due parlò, rimasero in quella posizione per parecchio, forse alcuni minuti.
    « Siete stato intenso... » alla fine disse lei con un tono tra l'esausto e l'estasiato.
    « Non ho ancora finito. » le rispose lui, serio.
    « Cosa? »
    La fata la afferrò per le gambe e la issò in modo tale che lei fosse seduta sul bordo del laghetto. Nonostante fosse una fata, in quel momento avrebbe potuto abbattere chiunque a mani nude tanta era la forza che si sentiva scorrere nelle membra. Si piazzò tra le cosce di Gabriela e ne ammirò il sesso, grondante del piacere di entrambi. Lei lo fissò perplessa ma comprese presto quali fossero le intenzioni di lui. Kalen le allargò le gambe con le mani e prese a leccarle il clitoride. La dama fu costretta a distendere la schiena sul manto erboso per il nuovo livello di eccitazione. Cercò però di tenersi sui gomiti per poter vedere la bocca di Kalen lavorare tra le sue gambe. La fata, dal canto suo, non aveva la minima intenzione di risparmiarsi. Basandosi sulle reazioni del corpo di Gabriela continuò a leccarle e succhiarle il clitoride, rallentando e accelerando all'occorrenza. Avere un tale potere sul piacere della dama gli inebriò i sensi. Continuò così, instancabile, finché non sentì il corpo della vampira irrigidirsi e lei esplose in un fortissimo grido. Quando pure lei ebbe goduto del suo orgasmo la fata baciò delicatamente il suo sesso e si issò fuori dal laghetto, mettendosi accanto alla donna. Lo sguardo che aveva la dama era stupendo e non poté impedirsi di baciarla ancora.
    « Milord, devo dirvelo. Ci sapete fare. » lo canzonò lei quando finalmente separarono le labbra. Erano distesi l'uno accanto all'altra, abbracciati.
    « E voi mordete in modo molto piacevole. »
    « Non vi ho fatto male? »
    « Mi comportavo come un uomo sofferente? »

    Lei sorrise e lui sentì il calore crescergli dentro.
    « Il vostro sangue è probabilmente il migliore che io abbia mai bevuto. Spero di poterlo assaggiare ancora. »
    « Tutte le volte che vorrete, milady... »
    « Ora però dovete assaggiare anche la cena che ho portato per voi. Non vorrei andasse sprecata. »
    « Tutto ciò che volete. »

    E rimasero a guardarsi in volto, scambiandosi delle dolci carezze, mentre ormai la luna era alta e la notte era calata abbracciando tutto quanto.


    Parte 2: #entry424467450

    Edited by Poe Crisis - 21/4/2017, 23:57
  7. .
    Buon compleanno Luna e Old!
  8. .
    Prova a spiegare in modo esaustivo cosa tu intenda per "racconto a 4 mani", così non ci saranno fraintendimenti.
  9. .
    Vuoi forse aggiungere qualche tua domanda invece che ripetere pari pari il primo post?
  10. .
    CITAZIONE (1993 @ 13/3/2017, 16:36) 
    speriamo che sara' dick grayson

    Questo è un commento riferito a cosa?
  11. .

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    Titolo: Kong: Skull Island

    Regia: Jordan Vogt-Roberts

    Attori:
    Tom Hiddleston
    Samuel L. Jackson
    John Goodman
    Brie Larson
    Jing Tian
    Toby Kebbell
    John Ortiz
    Corey Hawkins
    Jason Mitchell
    Shea Whigham
    Thomas Mann
    Terry Notary
    John C. Reilly

    Genere: azione, fantascienza, fantastico, avventura

    Paese e anno: USA 2017

    Durata: 118 minuti.

    Trama e Commento: Nel film, un gruppo eterogeneo di scienziati, soldati ed esploratori si avventura nelle profondità di una mitica e sperduta isola del Pacifico, tanto pericolosa quanto affascinante. Al di là di ogni loro aspettativa, la squadra procede inconsapevole di entrare nel dominio del potente Kong, innescando la battaglia finale tra uomo e natura. Nel momento in cui la loro missione di scoperta diventa una lotta per la sopravvivenza, dovranno combattere per sfuggire da un Paradiso primordiale dove gli uomini non sono contemplati. [comingsoon.it]

    Visto senza alcuna aspettativa ho passato due ore senza annoiarmi. La storia non ha nulla di originale ma l'ho trovata scorrevole e senza punti morti. A differenza di altri film del genere "mostri", questo mostra Kong dopo non molti minuti dall'inizio. I personaggi sono molti, per lo più secondari, ma alcuni si fanno riconoscere nel corso del film grazie alla loro caratterizzazione. La figura femminile principale non mi è dispiaciuta poiché non le hanno dato il compito di fare la tipica D.I.D. (donzella in difficoltà). Anzi, la sua parte poteva essere tranquillamente interpretata da un uomo e al personaggio non sarebbe mancato nulla comunque. Mi ha lasciata invece un po' così il personaggio interpretato da Hiddleston di cui non ho capito assolutamente nulla (ex militare, ora fa il cacciatore, per qualche motivo vuole salvare Kong). Invece il personaggio di Jackson è quello che mi è piaciuto meno. Partiva come un soldato a cui la fine della guerra non andava a genio ma che comunque teneva al suo squadrone ma poi diventa il solito militare esaltato che non ragiona più e si fa muovere dal suo rancore, un personaggio insomma visto in moltissimi film. Parlando ora del vero protagonista della pellicola, Kong, trovo che se ne veda troppo poco ma quel che si vede è senza dubbio spettacolare (soprattutto la battaglia finale con lo "strisciateschi"). Devo fare una menzione d'onore alla colonna sonora con il rock anni '60, '70 che ho davvero apprezzato.

    Piccolo appunto. Il film fa parte dello stesso universo di un film di un'altra serie, Godzilla, realizzato anch'esso dalla Legendary Pictures nel 2014, ed è previsto un crossover tra le due creature protagoniste di tali saghe intitolato Godzilla vs. Kong nel 2020. Spero verrà fuori una figata.

    SPOILER
    In una scena post-credit vengono mostrati dei filmati di repertorio di pitture rupestri raffiguranti Godzilla, King Ghidorah, Rodan e Mothra. Spero che ci saranno tutti nel film Godzilla vs. Kong, sarebbe figo vederli animati con le tecniche moderne dopo aver visto i pupazzoni dei giapponesi.



    Voi lo avete visto? Che ne pensate? Altrimenti, avete in programma di andare a vederlo?
  12. .
    Il trailer promette bene, spero che sarà meno noioso di Batman v Superman.
  13. .
    Ieri ho finalmente visto il film. Anche se in generale mi è piaciuto molto devo dire che mi ha lasciata devastata.

    SPOILER

    Vedere Xavier così vulnerabile e Logan così stanco mi è spiaciuto tantissimo. Abituata a vedere nelle altre pellicole sempre saggio e paterno il primo e sempre cazzuto e immortale il secondo sono rimasta scossa nel vederli in questa nuova veste.
    Il personaggio di Laura ha tenuto alto il livello di figaggine che mancava a Wolverine. L'attrice mi è piaciuta molto, davvero espressiva. Le sue grida erano agghiaccianti e piuttosto realistiche.
    Il film è stato un po' lento, soprattutto la seconda metà, ma forse il mio giudizio dipende da ciò a cui mi hanno abituato gli altri film degli X-Men.
    Ammetto che X-24 non me l'aspettavo e ci sono rimasta quando ho visto "Logan" uccidere Xavier.
    Laura che mette alla fine la X sulla tomba di Logan è stata l'ultima goccia che il mio curiosino ha potuto sopportare.


    In soldoni: bel film, tanto triste.
  14. .
    Io andrò a vederlo sabato. I trailer mi hanno attirata, a differenza dei precedenti titoli di Wolverine. Sembra meno colorato, meno "botte e basta". Sono molto curiosa.

    CITAZIONE (Penthotal Fiabeschi @ 9/3/2017, 14:26) 
    Solo a me l'immagine di questo Logan trasandato con la barba, in viaggio con questa bambina da proteggere, ha fatto pensare a The Last Of Us? :asd:
    Intendo principalmente come estetica, né è una critica. Anzi, questa è una delle cose che mi hanno subito attirato.

    L'ho pensato immediatamente anche io, assomigliano tanto a Joel e Ellie. Pure per questo mi è venuto voglia di vederlo.
  15. .
    Racconto molto carino!
3517 replies since 24/1/2007
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