Posts written by BOLSHAK VS DOOM

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    Quando Sae acconsentì, la speranza si accese nello sguardo dei ragazzi che subito iniziarono a muoversi per soddisfare le sue richieste. Artù deviò dal percorso per andare in palestra a prendere una delle casacche di Morgana, mentre gli altri raggiunsero l'aula dove si trovava il banco della ragazza. Sposarono di torno tutti gli altri tavoli in modo che niente desse fastidio a Sae, e pochi istanti dopo che i preparativi furono completi, Artù consegnò a Sae la maglietta, concedendole poi lo spazio per concentrarsi. Sae sapeva molto bene come fare il suo lavoro, e ottenne immediatamente il giusto livello di sensibilità spirituale per Morgana. Fu esattamente come iniziare a fiutare una traccia, e già nelle immediate vicinanze avrebbe potuto sentire il passaggio della ricercata, come se stesse ripercorrendo i suoi passi all'interno della scuola. Era un legame molto, molto solido, perché Morgana come tutti gli altri passava moltissimo tempo lì dentro. Sae sentì anche il cubo iniziare a reagire a quella forza, come se volesse a modo suo appoggiarla in quella ricerca. Era proprio come quando aveva fatto sesso le prime volte con Mike, e con Thresh: il cubo si stava preparando a compensare ciò che il suo corpo umano e normale non poteva sostenere. Si adattava al suo potere per amplificarlo. Paradossalmente un alleato prezioso in quel contesto. Mentre allargava la sua area di influenza, Sae capì immediatamente che Morgana non si trovava in una dimensione diversa, altrimenti ci sarebbero stati segni. Piuttosto, riusciva a sentire come la strada della ragazza si fosse persa: qualcuno o qualcosa aveva attivamente agito con lo scopo di far perdere le sue tracce, come se si trattasse di una fuga... o peggio ancora: un rapimento magari! Non poteva cercare una traccia scomparsa solamente usando le sue abilità medianiche, doveva "spiritualmente" inseguire l'energia di Morgana e per farlo era assolutamente necessario iniziare un viaggio astrale. Proprio a quel punto, la concentrazione di Sae si interruppe, perché qualcosa aveva afferrato il polso con la quale stava stringendo la casacca di Morgana. Tornando alla realtà, avrebbe visto le dita scure di Marcus stringerla mentre di fianco a lui, Mike osservava la scena confuso e smarrito. Sembrava cercare nello sguardo di Sae un suggerimento per capire cosa doveva fare.
    Hey idiota si può sapere che stai facendo?! La deconcentri!
    Artù diceva così, ma era stato lui a fermare il braccio di Lancillotto prima che potesse abbattersi sul muso di Marcus. Evidentemente Artù avrebbe preferito che si facesse da parte con le buone, ma era pronto a lasciare andare il suo compagno, già piuttosto nervoso e adirato, se fosse stato necessario. Marcus però non li considerava nemmeno: il suo sguardo era fisso sugli occhi di Sae e la fissava con aria estremamente enigmatica, impossibile da decifrare in quel momento.
    Non farlo.
    Non argomentò, non disse altro, sembrava quasi che stesse agendo per proteggerla, forse anche lui come Banner pensava che non fosse una buona idea fare un viaggio astrale in una situazione del genere. Mike però era lì con lei, non sapeva esattamente cosa stava succedendo ma era pronto ad intervenire, ad aiutarla in qualsiasi situazione: poteva scacciare Marcus, provare a stabilire un legame con lei oppure semplicemente proteggerla da chiunque altro. La presa di Marcus era solida, decisa, Sae ebbe la sensazione che se anche Lancillotto fosse riuscito a tirargli quel pugno, probabilmente il ragazzo non avrebbe mollato la presa.
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    Gli inviti di Sae vennero accolti ma anche se i ragazzi iniziarono a respirare con aria meno affannata, i loro volti non diventarono più calmo e lucidi. Artù piantò entrambi i pugni chiusi sui fianchi, scuotendo il capo sempre più preoccupato.
    Non lo sappiamo, siamo senza indizi! Ma quelli della squadra non scompaiono senza dire niente agli altri, è impossibile! Raizex ricorda l'odore di tutti quanti e ha già setacciato mezza Roma. Claudia dice che potrebbe essere nel Labirinto ma... neanche questo ha senso, perché avrebbe dovuto? Da sola poi!
    Da come ne parlava era evidente che quei ragazzi fossero stati almeno una volta nel Labirinto, ma era altrettanto ovvio che non fossero mai andati da soli. Sae poteva solo immaginare quanto fosse terrificante una simile spedizione, per cosa poi?
    Carnovash non c'è, sarei più sicuro se Morgana fosse sparita solo ora, darei per scontato che sono assieme, ma lei è sparita già da ieri e lui non ne sapeva niente! Forse è già sulle sue tracce, per questo non è venuto a scuola oggi, ma non riesco a stare tranquillo...
    Quei ragazzi erano davvero senza indizi, e la misteriosa assenza di Thresh non lasciava presagire niente di buono. ovviamente, senza la loro guida, si erano rivolti immediatamente alla loro Meriln. Si fece avanti Lancillotto, mortalmente serio, quasi scuro in volto.
    Aiutaci. Usa i tuoi poteri. Tu puoi trovarla.
    Nonostante il suo modo brusco di porsi, era ovvio che Lancillotto non la stava aggredendo, e se stava usando quei toni era solo perché la preoccupazione lo stava divorando profondamente dall'interno. I ragazzi si stavano affidando a lei, ma quel tempismo era davvero da maledire: le parole di Banner risuonavano ancora fresche nella mente di Sae. Forse non era il caso di fare un viaggio astrale in un momento del genere, e mantenere un profilo basso in attesa di novità o di sviluppi. Utilizzare i suoi poteri al massimo, senza la protezione di Tarabas, di Marcus o di Thresh poteva essere maledettamente rischioso. Ma poteva davvero abbandonare quei ragazzi nel momento del bisogno? In quel momento le arrivò un messaggio di Mike, che le chiedeva dove fosse e come mai tutti in giro per la scuola sembravano così agitati. Stando più tempo con lei che con i suoi compagni di squadra, Mike sembrava non essere al corrente della situazione.
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    Se in un primo momento la risposta di Sae lo aveva spiazzato, alla domanda se si vergognasse troppo di dire al suo amico che gli mancava, il ragazzo sobbalzò sul posto, iniziando visibilmente a sudare freddo, in totale e personalissimo imbarazzo. Sae li conosceva bene, quei ragazzi, e sapeva bene quanto fosse difficile per due maschi della loro età esternare affetto in maniera spontanea. La cosa che lo mortificò del tutto fu il realizzare che, a fin di bene, aveva violato la privacy del suo amico mettendosi a rovistare nella sua vita privata, agendo ben poco secondo un ideale puro di giustizia, per questo chinò il capo con fare colpevole e sconfitto.
    A-ammetto di aver fatto degli errori... forse non avrei dovuto rovistare tra le faccende personali di Mike e... ho dato per scontato che lei fosse malvagia, professoressa Klein... ma l'ho fatto solo per la giustizia, quindi non mi fermerò! Adesso però so che lei è una brava persona, perché da come parla ho capito che si preoccupa davvero per il mio amico... quindi la lascerò in pace! Ma sentirà ancora parlare di Giustizia "Shadow Justice" Ombra!
    Sembrava pronto a spararsi una posa, ma il grido di Artù mentre invocava il nome della professoressa lo fece sobbalzare e scappare a gambe levate con un discreto fiatone fin dall'inizio. Il ragazzo mascherato sparì rapidamente dalla vista di Sae, lasciando spazio ai ragazzi che fino a poco prima mancavano a lezione. C'erano Artù, Lancillotto e un altro paio di ragazzi della squadra. Sembravano tutti appena tornati da una maratona e Artù stringeva tra le mani quello che sembrava una sorta di guinzaglio, ma non c'era nulla attaccato all'altro lato. Sembrava una sorta di lunga antenna super tecnologica alimentata da un'energia verde intensa, elettrica per usare un aggettivo più chiaro.
    Prof, finalmente! La prego, deve aiutarci! Non riusciamo a trovare Morgana!
    Lo sguardo negli occhi dei ragazzi sembrava sinceramente preoccupato, perfino Lancillotto aveva una faccia sconcertata, che mai Sae gli aveva visto fare, superiore perfino alla sorpresa di sentire quella donna mentre si dichiarava disposta ad aiutarlo. Forse Sae avrebbe potuto dare per scontato che i ragazzi avrebbero preferito correre di corsa da Thresh, ma a pensarci bene l'inquietante non morto non si era ancora visto da quelle parti. Che fosse assente a scuola proprio nel momento del bisogno?
    Era già assente ieri e non rispondeva al telefono, credevamo fosse con Carnovash ma ieri ci ha detto di non averla vista. L'abbiamo cercata ovunque, i suoi genitori dicono che non è rientrata a casa perché pensavano fosse da uno di noi per lo studio, non ha lasciato traccia! La sua borsa è negli spogliatoi, i suoi libri sono a casa, siamo disperati!
    La paura e la disperazione negli occhi di quei ragazzi era sincera, non le stavano mentendo e non sembrava affatto uno scherzo. Il guinzaglio in mano ad Artù iniziò ad emettere un suono acuto, il ragazzo lo sollevò e immediatamente si aprì una comunicazione vocale.
    Claudia? Mi senti? Avete trovato qualcosa tu e Raizex?!
    Neanche per sogno! Non troviamo nessuna traccia neanche dall'alto, è come sparita nel nulla! Artù... dobbiamo considerare l'idea che sia finita nel Labirinto...
    I volti dei ragazzi impallidirono: andare nel Labirinto da sola? Senza Thresh e senza guida? Com'era possibile? I guai alla Sapienza sembravano inesauribili.
    Se vuoi infilarci Nefertiti dove pensi che abbia senso fai pure.
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    La prima frecciata di Sae parve infrangere quel velo solenne che il ragazzo aveva tenuto in piedi fino a quel momento, iniziando ad agitare le mani sotto il mantello e scuotere il capo frettolosamente.
    Ma quale cotta? A me piacciono le ragazze! E-ehm! Soprattutto le ragazze che amano la giustizia!
    Cercò di ricomporsi, salvandosi in calcio d'angolo prima che potesse perdere troppo di credibilità. Forse. La freddezza di Sae lo stava chiaramente mettendo in difficoltà, ma quel giovane non poteva avere idea che davanti non aveva una semplice adulta come tutte le altre insegnanti, quindi rimase sulla sua missione mantenendo la lucidità necessaria per andare fino in fondo.
    E' inutile che provi ad intortarmi, i malintesi sono per le coincidenze, ma qui nulla è successo per caso! Da quando sei arrivata in questa scuola, le attività online di Mike si sono ridotte notevolmente, si potrebbe dire che i suoi amici di giocate hanno notato l'assenza del ragazzo! Quelli che non lo conoscono bene potrebbero dire che è colpa degli allenamenti con i cavalieri neri, ma i suoi veri amici sanno molto bene che Mike si allenava anche prima di diventare un titolare, quindi non è questa la causa!
    Il tono si fece più serio a quel punto, e con un passo deciso in avanti, il ragazzo mascherato avanzò verso l'insegnante. Quando lo fece, Sae percepì una forte aura combattiva in lui, un potenziale inespresso che stava cercando di uscire ma che non era affatto maturo, anzi probabilmente era anche molto meno rispetto a Mike. Non era ancora influenzato dall'energia delle Lanterne, poco ma sicuro.
    Le mie indagini mi hanno portato a scoprire che Mike passa molto più tempo fuori casa, in particolare con una persona tanto che la raggiunge anche nella sua abitazione... c'è solo una spiegazione logica...
    In quell'istante Sae avrebbe avuto la netta sensazione che quel giovane stesse per gridare ai quattro venti il suo segreto, mandando all'aria il prezioso e fortissimo rapporto che Sae aveva sviluppato con il suo giovane amante. L'indice del giustiziere mascherato finì contro di lei, e il suo tono di voce si fece rotto e addolorato.
    Ha chiaramente preso dei brutti voi e adesso deve recuperare le materie! E l'unico modo che ha per farlo è di sottostare alle regole della sua crudele insegnante! Ripetizioni anche fuori dall'orario scolastico! Studio intenso! E come se non bastasse la sua insegnante ha anche iniziato ad usarlo come un servetto! Gli fa prendere sua figlia a scuola e lo costringe anche a cucinare per lei! La cronologia di Mike è piena di ricette e corsi di cucina! Quale insegnante obbligherebbe mai uno studente a fare qualcosa di simile? Sei veramente malvagia, Saebina Klein!
    Com'era prevedibile... quel tipo aveva frainteso tutto. Era solo un compagno di Mike, probabilmente uno dei suoi amici con cui passava molto tempo online, che preoccupato per il compagno di squadra aveva iniziato a fare ricerche su Sae, e aveva deciso di affrontarla in maniera fin troppo... pittoresca. Ma se non altro l'insegnante poteva tirare un sospiro di sollievo. E adesso? Come avrebbe affrontato quel giustiziere mascherato?
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    Dopo aver affrontato divinità di altre dimensioni, Sae non poteva di certo farsi impensierire da qualche ragazzino con il fraintendimento facile. La zona dei magazzini della scuola però, aveva un che di inquietante: molto isolata, silenziosa, priva dei colori che caratterizzavano l'ambiente scolastico, più simile al retro di un vecchio magazzino o di un centro commerciale. Come c'era da spettarselo, appena Sae fu sul posto venne avvicinata da una figura che a giudicare dalla sua stazza non poteva che essere un altro studente.
    Saebina Klein! Sono lieto di scoprire che quantomeno tu non sia una codarda, pronta ad affrontare il giudizio!
    Davanti a lei fece un passo deciso una figura mascherata: indossava un casco integrale da motociclista dalla quale pendevano alcuni fili, probabilmente appartenenti ad un sistema di camuffamento vocale. Il casco era decorato, ma non sembrava qualcosa di personalizzato: piuttosto un generico "stile cyberpunk" viola e nero come se ne potrebbero trovare molti su un catalogo. Sulle spalle portava un mantello scuro circondato da una pelliccia bianca, lo teneva in modo da coprire completamente la sua figura ma non lo faceva benissimo: si intravedevano le scarpe eleganti che di solito i ragazzi portavano alla Sapienza, e quando c'erano piccole folate di vento sotto il mantello si poteva intravedere la divisa. Era una figura relativamente bassa rispetto a Sae e gli altri ragazzi, e a giudicare da come gli cadeva addosso quel mantello, anche abbastanza in carne.
    Ho scoperto il segreto che riguarda te e l'alunno che risponde al nome di Mike, e non sono disposto ad accettare ulteriori soprusi... la tua condotta è imperdonabile!
    Forse a quel punto un brivido avrebbe attraversato la schiena di Sae: quel fare solenne era probabilmente immaturo, ma risoluto. Che qualcuno fosse stato capace di scoprire in qualche modo il loro segreto? Quel ragazzo stava forse per accusarla di avere un rapporto intimo con uno dei suoi studenti? Voleva metterla nei guai proprio com'era successo con Lancillotto? Nonostante l'aspetto buffo e la stazza poco dirompente, quella giovane e misteriosa figura sembrava a tutti i costi decisa a fare giustizia, almeno secondo il suo punto di vista.
    Sel 'istinto l'avesse portata a cercare risposte col suo potere, Sae avrebbe sentito chiaramente lo spirito giovane e fresco di quel ragazzo, molto simile a Mike per certi versi. Non poteva che essere un altro studente dalla Sapienza, ma aveva qualcosa di strano. Sae non sarebbe stata capace di definirlo in maniera chiarissima, perché non aveva mai visto niente del genere. Per fare dei paragoni, sarebbe stato come quando in passato aveva visto spiriti di esseri umani che possedevano animali e oggetti, oppure quando una forza portante o semplicemente un'entità spirituale entrava all'interno di un corpo che non gli apparteneva. Un indizio sulla natura non umana di quel ragazzo oppure una sorta di interpretazione del suo spirito? Magari Sae aveva quella sensazione perché il ragazzo si nascondeva dietro una maschera?
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    Banner annuì al rifiuto di Sae, non l'avrebbe obbligata e rispettò la sua decisione, voleva solo essere d'aiuto non imporle la sua visione.
    Tua figlia dovrebbe essere la preoccupazione principale, forse dovresti lasciarla dai parenti per un pò visto come sta andando la situazione... neanche questo te lo imporrò, è solo un consiglio, e sappi che se servisse mi preoccuperò che sia al sicuro.
    Ancora una volta non si stava imponendo su di lei, poteva capire perfettamente che separarsi da sua figlia poteva essere un'opzione assolutamente inaccettabile per affetto o anche semplicemente per istinto materno. Sae sapeva cos'era meglio per lei e Banner non aveva nessuna intenzione di fare l'uomo responsabile che ne sapeva più della sua collega. La situazione era delicata, chi poteva dire quando sarebbero giunti a una soluzione? Non poteva certo abbandonare la piccola per chissà quanto. Rimase spiazzato quando per ringraziarlo Sae andò ad abbracciarlo: era certo che il contatto fisico fosse una brutta idea visto quello che avevano... condiviso. Ma evidentemente Sae aveva intenzione di metterci una pietra sopra e Banner accolse con sollievo quella realizzazione, ricambiando il suo abbraccio.
    Troveremo una soluzione, vedrai. Sarò anche diventato un prof con la faccia da scemo ma sono ancora un alchimista di un certo livello.
    Concluse come se volesse vantarsi, riportandosi gli occhiali a fondi di bottiglia sul naso lasciando che quella grossa frangia scombinata gli cadesse sulla faccia conferendogli di nuovo quell'aria goffa e distante dal suo reale fascino. Si salutarono dunque con la promessa di scambiarsi informazioni preziose al più presto, dopodiché la campanella avvisò l'inizio delle lezioni. Gli altri con cui Sae voleva parlare avrebbero aspettato, per forza. Durante la lezione, Sae avrebbe notato che alcuni dei ragazzi erano assenti: Artù, Morgana, Lancillotto e altri sportivi non si trovavano al loro banco, ma la cosa capitava spesso vista la preparazione atletica di cui avevano bisogno. Strano che nessuno l'avesse avvisata. I dubbi di Sae sarebbero poi stati completamente cancellati da un messaggio inatteso: non lo trovò nel suo telefono ma bensì incastrato in modo piuttosto appariscente nel cassetto della cattedra, in un punto dove nessuno l'avrebbe trovato ad eccezione dell'insegnante. Era ovvio che quel biglietto era indirizzato a lei, lasciato lì appositamente da qualcuno che voleva restare anonimo. il biglietto era in una carta scadente, sembrava un pezzo di quaderno ritagliato, ma non era scritto a penna bensì composto da molte lettere dell'alfabeto ritagliate, principalmente tirate fuori da riviste o fumetti. Il messaggio non era lungo, ma particolarmente chiaro:

    [Spietata Saebina Klein, insegnante opprimente.
    So cosa stai facendo all'alunno chiamato Mike.
    Ho intenzione di affrontarti. Ci vedremo nel retro dei magazzini durante la pausa pranzo
    Firmato: Giustizia "Shadow Justice" Ombra]

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    Il risultato insperato di Iceringer lo lasciò molto soddisfatto, forse il suo nuovo potere si era appena risvegliato ma sentiva già che gli calzava come un guanto... una battuta che in una condizione differente avrebbe detto ad alta voce, ma in quella precisa situazione forse non era il caso. Non solo Syndra, ma anche Nariko si stava godendo le sue nuove capacità, lo dimostrava il fatto che si stesse nutrendo della sua energia, e gli stesse donando quell'intensa esperienza col suo seno. Nariko sapeva benissimo quanto Iceringer andasse matto per le tette in generale, e in particolare le sue, quindi torturare Syndra mentre la sua amata strega gli faceva quel dono non era per nulla diverso dal paradiso. Mai una riabilitazione era stata così piacevole.
    Aaahhhh... tu si che sai come farmi impazzire...
    Mugugnò tra i gemiti, chiudendo gli occhi e concentrandosi unicamente sul piacere, oramai i movimenti delle dita e del bacino erano diventati quasi automatici, poteva quindi dedicarsi unicamente ai sensi più carnali: percepire i suoni osceni delle sue amanti mentre si avvicinavano al piacere, sentire la carni di quelle due pervertite che lo avvolgevano in ma di completamente diversi, mentre lui non doveva fare altro che donare loro tutta la sua passione. Non stava raggiungendo l'orgasmo perché era prossimo al limite, ma perché desiderava esprimere tutto il suo entusiasmo e la sua passione nella maniera più spontanea possibile. Syndra lo avrebbe sentito affondare sempre più forte e di frequente dentro di lei, mentre Nariko avrebbe assaporato la sua virilità che gradualmente pulsava sempre di meno ma più forte, ribollendo non solo di potere ma anche di vigore. Col respiro impaziente in crescendo, accompagnò Syndra verso quell'incontrollato orgasmo, per poi cedere a sua volta donando a entrambe tutto sé stesso.
    Sto per venire! Ecco un primo ringraziamento!
    Le dita di Iceringer sprofondarono così forte nel culo di Syndra che quando iniziò a muoversi intorno ad esse ci fu un vero e proprio braccio di ferro osceno. Le fiamme di Arisheart si propagarono dentro di lei come se volessero folgorarla, avvolgendolo nel più caldo degli abbracci spirituali. Sarebbe stato come avere il possente corpo di Iceringer intorno a sé mentre la trascinava in quell'orgasmo. Per Nariko, l'esperienza non sarebbe stata inferiore: un fiotto bollente avrebbe invaso il suo seno, la gola e il mento, facendole sentire l'essenza virile di quel nuovo potere. Gli spasmi caldissimo della sua verga avrebbero portato quel sesso a pulsare come se un pugno violentissimo stesse vibrando colpi su un muro per addestrarsi. Poteva davvero sentire tutto l'entusiasmo di Iceringer in quel momento, e il sapore del suo seme si sarebbe mescolato agli umori di Syndra, donando alla povera strega seppellita sotto tutta quella perversione un delizioso premio di consolazione. Ma non sarebbe rimasta indietro ancora a lungo.
    Hai avuto la tua occasione Syndra... adesso tocca a noi.
    Riprese fiato solo per un istante, scambiandosi uno sguardo complice con Nariko sotto di lui, finalmente libera dal giogo di Syndra. Prese lui l'iniziativa, e non servì neanche troppo sforzo visto che il nuovo potere ribolliva di voglia, dandogli tutto il vigore di cui aveva bisogno per continuare. Infatti, quando iniziò a muoversi per mettere in pratica la sua idea, la verga durissima che aveva appena rilasciato tutta la sua passione si dimostrò ancora turgida e pulsante, impaziente di continuare. Le braccia di Iceringer circondarono i fianchi di Syndra, tirandola a sé come se volesse farle una presa di Wrestling, trasformandosi in realtà nella sua personalissima poltrona fatta di muscoli e calore. Iceringer si portò sul lato più vicino al muro del letto, sedendosi a gambe quasi incrociate, mentre le mani si infilavano sotto le cosce di Syndra, tirandola a sé e sostenendola senza sforzo apparente. Adorava sentirsi così forte da poter manipolare le sue amanti in quel modo! Syndra si sarebbe quindi ritrovata a gambe spalancate su di lui, con entrambi gli orifizi in bella mostra, così che anche Nariko potesse ammirarli. Entrambi sembravano una tavola imbandita solo per lei, con la verga di Iceringer che svettava tra i sessi di Syndra, pulsando sopra alle sue carni con aria impaziente. Si assicurò di stringere Syndra a dovere, afferrandola con le possenti braccia per l'articolazione delle ginocchia, tirandola a sé in modo da intrappolarla in quella morsa di muscoli rinvigoriti dalla magia, così forte da tenerla praticamente immobilizzata e schiacciandole anche un tantino il seno nel processo. In pratica, la streghetta sarebbe stata alla loro mercé.
    Nariko, non pensi anche tu che la performance di Syndra sia stata insufficiente? Forse ha bisogno di ripetizioni...
    A quel punto, accendendo quella verga avvolta da fiamme spettrali, Iceringer portò la punta gonfia e impaziente verso quello stretto buchino che aveva torturato fino ad un momento prima, schiacciandosi sulla corolla di carne come se fosse pronto a violarla in qualsiasi momento. Ma non si fece prendere dall'impazienza: per quanto la voglia fosse irrefrenabile avrebbe atteso Nariko, così che avrebbero potuto farlo assieme, nello stesso momento, rendendo davvero a modo loro Syndra la protagonista della scena.
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    Mentre Sae pronunciava "galleria d'arte nel Labirinto" lo sguardo di Banner si assottigliò in maniera vistosa, iniziando a contare mentalmente le cose assurde che stava ascoltando. Se non fosse stato per la fiducia che nutriva nei confronti di Sae, e la situazione fin troppo familiare, avrebbe giurato che la donna lo stesse prendendo in giro o che fosse semplicemente impazzita. Sapeva che ciò che stava sentendo era vero, solo... difficile da digerire tutto assieme. Alzò anche un sopracciglio perplesso quando gli parlò di Mike: aveva citato quel ragazzo davvero molto spesso durante la conversazione, quanto erano diventati intimi quei due? Non era neanche entusiasta di sentire che uno dei loro ragazzi fosse finito così tanto coinvolto in una situazione del genere, ma per il momento mantenne quel pensiero per sé: non voleva suonare aggressivo nei confronti di qualcuno che sapeva perfettamente volere il bene dei loro ragazzi quanto lui. Le lasciò concludere il discorso, poi disse finalmente la sua, non prima di un profondo sospiro. La situazione era complicata, nessuna soluzione semplice era una valida opzione.
    Che un terrorista del calibro di Vidocq stia dando la caccia a te mi sembra una grande idiozia, ma mi hai raccontato troppe assurde per mettere limiti alla mia visione, none escluderò nessuna possibilità. Ciò che so per certo però, è che nemmeno uno come Vidocq può pescare a caso tra le persone e cercarne una in particolare per i tuoi scopi. Forse anche Faust voleva metterti in guardia con i viaggi astrali: hai detto che puoi raggiungere il Labirinto solo in quel modo, no? Forse tenere sotto controllo il tuo potere e limitare le attività insolite potrebbe non essere una brutta idea, almeno per un pò.
    Si schiarì la voce e assunse un'espressione più seria, non voleva che quel discorso diventasse strano, ma piuttosto farle capire che le stava concedendo un opzione, un suo aiuto che poteva tranquillamente rifiutare, volendo.
    Se nel sonno non hai controllo, forse potrei aiutarti con un sigillo... come medium sai di cosa parlo: un sigillo ti impedirebbe di fare viaggi volontari, ma anche di evitare quelli accidentali. Non mi piace come soluzione e anzi come ti ho già detto credo poco alla storia di Vidocq, ma magari ti aiuterebbe a tenere sotto controllo la cosa. Se accetterai, mi assicurerò di darti un modo per interrompere il sigillo in qualsiasi momento, in caso di bisogno, quindi ne avresti il totale controllo, anche per dimostrarti che puoi fidarti di me.
    A quel punto però sollevò un dito per farle capire che aveva ancora una cosa da dirle, e che anche se una simile considerazione poteva metterla in pericolo, doveva condividerla con lei per essere al 100% onesto.
    So che mi pentirò di questo ma... voglio dirti onestamente cosa penso... hai detto che non riesci a comunicare con questa entità, né avevi l'idea di che aspetto avesse fino a che non l'ahi "incontrato" attraverso il Labirinto. Non posso fare a meno di pensare che il modo migliore per avvicinarti a lui è proprio usando il Labirinto. In netto contrasto con ogni singolo avvertimento che ti ho dato fino a ora, fare viaggi astrali e avvicinarti al Labirinto potrebbe essere il modo migliore per comunicare con questo essere, quindi rifletti bene prima di accettare il mio aiuto...
    Il volto di Banner era molto preoccupato, ma deciso ad aiutarla. Sae era di fronte a due possibilità: accettare l'aiuto di Banner e prenderla con calma, raccogliere informazioni e isolarsi da quei richiami misteriosi che la confondevano ma al tempo stesso la guidavano anche. Oppure poteva decidere di fidarsi dell'istinto, rifiutare l'aiuto di Banner e lasciarsi trasportare dalle visioni, dal cubo e dai viaggi astrali che rispondevano all'oscuro richiamo del Labirinto.
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    Dopo il breve momento di complicità dove entrambi resero chiarissimo anche solo con le emozioni quanto fosse importante quel posto per loro, Sae iniziò a perdere di vista il discorso lasciandosi andare ai suoi pensieri e alle congetture. La faccia curiosa di Banner non mutò minimamente nel vedere il disegno di quell'occhio, non gli diceva proprio niente e anzi il fatto che Sae ci stesse ricamando sopra qualcosa allarmò non poco il professore che sollevò le mani per invitarla a tranquillizzarsi, cercando di mettere fine a quel flusso di pensieri oramai lanciato a ruota libera verso il caos.
    Hey hey calma... ti stai perdendo! Ho conosciuto anche io Marcus e penso sia completamente diverso da suo padre, e poi che senso avrebbe mandarti un'immagine del genere solo per prenderti in giro? So che prende molto a cuore le rappresentazioni artistiche, magari ti ha preso in simpatia e ha voluto mostrarti qualcosa di fatto da lui, è un tipo eccentrico dovresti saperlo.
    Fece una breve pausa, lasciando che Sae si tranquillizzasse un pò, invitandola a ragionare meglio sulla figura di quel ragazzo. Immaginarlo complice di qualcuno, anche se era suo padre, risultava a dir poco surreale
    Per quanto riguarda Tarabas, probabilmente giocare con te e frugare tra le tue cose non è stato molto cavalleresco ma non mi sembra un machiavellico malvagio che non vede l'ora di farti soffrire. Siete entrati in contrasto, ma se ti allontani da lui non ti farà del male. Il legame, se c'era, adesso è spezzato, probabilmente anche lui vuole tirarti fuori da questa storia. Non sei circondata da nemici, l'unico di cui dovresti preoccuparti davvero è Carnovash.
    Portò le braccia in posizione conserte, facendosi più serio in volto. Non voleva dimostrarsi troppo preoccupato, ma se Sae aveva voglia di tirare fuori congetture, allora lui gliene avrebbe data una più valida.
    Il fatto che lui sia l'unico che fino ad ora ti ha aiutato in maniera concreta è tanto vero quanto sospetto, ovviamente anche lui ha i suoi scopi. In tutta sincerità, non credo che arriverebbe a farti del male davvero, dopotutto è ancora un professore di questa scuola, la gente non può sparire come se niente fosse! Ma bisogna comunque stare attenti. Non cercherò più di scoraggiarti, ma permettimi almeno di darti un consiglio: cerca di non muoverti da sola. Su di me puoi contare, e affidati a chiunque sia degno della tua fiducia. Non affrontare certe situazioni da sola, o rischi di perderti, o peggio. Possiamo andare in fondo a questa storia, vorrei solo che non corressi rischi inutili, Sae.
    Su questo di sicuro Banner aveva ragione. L'unico motivo per cui Sae aveva agito da sola fino a quel momento era perché non sapeva di chi potersi fidare, ma adesso il quadro era assai più chiaro. L'unico problema era che, purtroppo, anche lei aveva qualche segretuccio da nascondere.
    Facciamo così... credo che il più grosso mistero che devi affrontare ora è capire "cosa" effettivamente sta cercando di contattarti. Proverò a fare qualche ricerca, tu appena puoi mandami per messaggio la descrizione più esaustiva possibile a proposito di questa "entità a sei dita". Sono sicuro che è una buona pista da cui partire. E se possibile... fossi in te eviterei viaggi astrali per un pò. Se sei finita sotto lo sguardo di qualche Dio malvagio, farei in modo di non illuminarmi in piena notte nel bosco tetro...
    Un consiglio davvero, davvero, DAVVERO, saggio.
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    A Sonnenburg? Può essere... ci sono molte copie in giro, ma sarà un falso come tutti gli altri. Non ne ho mai visto uno originale.
    Borbottò tra sé, con aria poco seria. Non sembrava considerare plausibile la cosa, o quantomeno non una pista utile. Evidentemente un manoscritto così importante e prezioso doveva contenere delle informazioni vitali, e una narrazione profonda del Labirinto. Se davvero esistesse una cosa del genere, di sicuro tutti farebbero a gara per ottenerlo. Ma non era quello il caso: Banner aveva visto molte copie e nessuna di esse aveva le informazioni chiave, erano più che altro versioni parafrasate di quelle poche lettere e documenti ritrovati, roba per dilettanti poco interessante. Fu sorpreso però di come Sae parlava di quel misterioso "amico": invece di parlare di un'entità misteriosa pareva quasi che si stesse riferendo ad un barbone trovato vicino casa sua per sbaglio, smarrito in mezzo alla strada. Che situazione curiosa, la sua, Sae non aveva solo dei poteri unici ma sembrava anche ammantata da un velo di caos imprevedibile, difficile anche solo da decifrare, figurarsi prevedere. Quando però il discorso si fece più personale, Banner sobbalzò, rendendosi conto che l'idea di battersi con Zaborg gli aveva messo un brivido vistoso sulla schiena, impossibile da nascondere. Abbassò il capo e si passò una mano sulla nuca, lasciandola per tranquillizzarsi mentre cercava le parole giuste.
    Beh in realtà... se proprio vogliamo farla semplice... a questo progetto ci credo anche io.
    Tornò a guardarla, più risoluto, con uno sguardo sincero ma deciso.
    Non sempre ho messo i miei talenti al servizio degli altri, e quasi mai li ho usati per il bene. Sapere che c'è qualcuno che mi vuole dare una seconda possibilità... è una bella cosa. Ah, non fraintendermi... non parlo di Zaborg, lo so bene che quel tipo non mi manderebbe neanche un biglietto di auguri a Natale! Parlo dei nostri ragazzi...
    Il sorriso sognatore e colmo di speranza che si allargò a quel punto su volto di Banner si rivelò genuino e particolarmente caloroso. Quel tipo non sembrava né un assassino né un criminale, ma di sicuro aveva fatto scelte sbagliate nella sua vita. La redenzione, attraverso quelle giovani generazioni, era un dono per lui. Proprio come con Sae, i ragazzi della Sapienza, la gioventù di Roma, avevano fatto braccia nel suo cuore e adesso voleva non solo guidarli ed educarli, ma anche proteggerli. Forse non era quello lo scopo di Zaborg, ma di sicuro ne era nato qualcosa di buono.
    Credo che questa occasione sia la cosa migliore che mi sia capitata... fa ridere adesso perché qualche anno fa mai avrei pensato di dover ringraziare il governo dell'Impero per qualcosa, ma eccoci qui. Penso che se una mela marcia come me ha tirato fuori da questa storia qualcosa di buono, allora c'è davvero speranza per il progetto. Motivo per cui bisogna impedire a personaggi pericolosi come Carnovash di peggiorare la situazione...
    Banner non sperava solo di aiutare i ragazzi, ma anche di vedere altri tipi come lui che trovavano nuova motivazione e un senso ai loro talenti. Un messaggio positivo, per quanto nato dal marciume di una società che difficilmente si regola da sola.
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    Chiacchierare con Sae stava facendo suonare qualche campanello nella testa di Banner, si spremeva tanto le meningi quanto il mento serrato tra le dita, a caccia di tutti i ricordi e le nozioni che potevano essere loro utili in quel momento. Stava analizzando la situazione con metodo, senza scadere nel panico, anche per dimostrare a Sae che era possibile così che lei stessa non cascasse nel tranello del Labirinto: la più grande debolezza in certe situazione è proprio la paura.
    Disegno... divino?
    Borbottò tra sé, prima di alzare lo sguardo al cielo e allungare un braccio verso la sua borsa, da dove tirò fuori un grosso quaderno dalla quale fuoriuscivano svariati pezzi di foglietti, chiaramente appunti su appunti che si erano sovrapposti e accatastati nel tempo. Aprì un paio di pagine più grosse mostrandole poi a Sae: c'erano molti appunti scritti in maniera strana, pareva una lingua comprensibile ma in realtà era come specchiata e rovesciata, un modo molto intelligente e furbo per codificare i suoi stessi appunti, a dir poco geniale. Oltre alle scritte, c'erano delle riproduzioni schizzate di quelli che sembravano dei rilievi scolpiti nella roccia. Tra essi, era riconoscibile una figura che somigliava moltissimo a Fortinbras.
    Questi sono i miei appunti riguardo la trascrizione di un antico testo dei miei maestri, si riferiscono ad una guida che si faceva chiamare "Il Virgoforo di Kul-Manas". Attraverso i racconti di questo misterioso esploratore che pare conoscere molto bene il Labirinto, si hanno delle nozioni o quantomeno delle informazioni sulla mitologia di questo luogo.
    Non era la prima volta che Sae ne sentiva parlare, anche Tarabas aveva citato il Virgoforo riferendosi a dei testi antichi rinvenuti da alchimisti di alto livello, evidentemente Banner faceva parte di quest'ultima categoria, visto che ne parlava come se fosse qualcosa che aveva studiato.
    Nel Labirinto ci sono diverse Divinità, ognuna con la sua "Verità" che cerca di interpretare la visione della loro Dea. La figura di questa creatura è molto misteriosa, gli alchimisti la chiamavano "La strega Apocrypha" ma probabilmente la parola "Strega" è un'interpretazione semplicistica, nel senso che non ci sono parole nella nostra lingua per tradurre ciò che gli dei del Labirinto considerano una "Strega". Ad ogni modo, il passaggio non è chiaro, ma sembrerebbe che le divinità del Labirinto non siano tutte concordi su come vada interpretata la visione di Apocrypha. Ad esempio, nel caso di Fortinbras, si racconta che lui sia una specie di custode dei segreti, un campione eletto che ha trasformato il suo regno in un campo di battaglia per custodire i segreti del Labirinto da quelli che considera "Invasori", per "proteggere" la verità di Apocrypha, almeno secondo lui... almeno secondo gli scritti.
    Iniziò a grattarsi la testa ferocemente, mostrando una faccia frustrata. Si rendeva perfettamente conto che il discorso era estremamente vago, ma non poteva farci niente: per lui era come cercare di interpretare una mitologia antica e confusa scritta in una lingua che non aveva senso. Era già un miracolo che stessero collegando dei pezzi in qualche misura.
    Sappiamo che questa è solo "una" visione per questa verità, dato che esistono i cubi e le Lanterne, quindi è ovvio che in realtà ci sia una volontà che invece vuole degli invasori nel Labirinto, per qualche motivo. Il che spiegherebbe perché c'è tanto caos a proposito di questo luogo misterioso... quando cantano troppi galli non si fa mai giorno, suppongo.
    Si rese conto che quella linea di pensieri non stava portando da nessuna parte, quindi decise di cambiare argomento, parlando di qualcosa su cui poteva dirsi maggiormente ferrato.
    Il discorso sulle mani a sei dita è interessante, però... nella letteratura mistica, le 6 dita sono un simbolo di "inumanità", in senso stretto si tratterebbe di un livello superiore di "umanità", un concetto arcaico di "alieni", se vogliamo metterla così. Se consulti dei tomi abbastanza antichi, potrai vedere che molte guide su come ad esempio sviluppare una pietra filosofale oppure generare altri processi alchemici, sono rappresentati con mani che eseguono il processo, e hanno sei dita. Vorrebbe esprimere una "conoscenza superiore". Non è difficile immaginare che certi procedimenti siano stati suggeriti all'umanità da entità superiori, come aiuto o come baratto. Forse anche tu hai a che fare con una cosa del genere?
    Un angelo custode alieno? Un'idea simpatica, forse anche romantica, ma Sae avrebbe avuto la sensazione che quella fosse una risposta troppo semplice, troppo ovvia. Il suo "amico" non sembrava affatto un essere illuminato che voleva rivelarle una grande verità, o insegnarle i segreti dell'alchimia. Sembrava piuttosto un disperato, solitario, alla ricerca di un aiuto che neanche lui sapeva come chiedere, in una situazione non tanto lontana da quella in cui si trovava Sae, dopotutto. Forse a renderli affini non era un legame di angelo custode, ma la disperazione che li accomunava.
    Per finire, non credo che Zaborg nutra fiducia nei confronti di Carnovash, né di chiunque altro in questa scuola. Credo che stia semplicemente applicando una strategia di guerra: "conosci il tuo nemico". Lasciare i criminali e le entità pericolose in questo posto, controllati ma con la dovuta libertà, addirittura con la possibilità di reclutare nuovi "adepti" è il modo migliore per scoprire il modus operandi di certi pericoli. Zaborg non è un benefattore, è un combattente, e anche tra quelli come "noi" lui è qualche spanna sopra. Non si tratta solo di potere, ma di premeditazione bellica. Se i combattenti sono esperti di arti marziali, Zaborg è un soldato con i carri armati.
    Sottolineare quanto un monarca sia effettivamente potente veniva molto, molto più facile rispetto ad un vago discorso su mitologie di dimensioni oscure. Perfino tra i monarchi stessi Zaborg aveva la fama di secondo solo a Caius, Banner non stava tessendo le lodi di qualcuno che ammirava ma stava descrivendo una macchina di distruzione al livello di Thresh, se non di più.
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    Brividi sul volto e sulla schiena di Banner mentre Sae si apriva a lui: quell'uomo aveva cercato un approccio pacato e attento, mentre Sae si era gettata nel buio, forse più nolente che volente, ma senz'altro aveva fatto molti passi in luoghi oscuri che un tipo cauto come il professore non aveva nessuna intenzione di fare, non a cuor leggero se non altro. Il fatto poi che si fosse messa in contatto con una divinità blasfema stringendo un patto con lui era a dir poco terrificante, non solo per le implicazioni ma anche per le conseguenze. Sae portava davvero con sé un'arma del genere? Afferrando il rosario, Banner rimase ad ascoltarla cercando di prestare attenzione a entrambe le cose. Il racconto di Sae e ciò che gli stava mostrando era estremamente inquietante e pericoloso ma cercò di restare calmo e lucido, soprattutto perché sentiva che oramai era troppo tardi per darle avvertimenti. Quando Sae gli chiese cosa pensava di Thresh, Banner si portò un paio di dita sugli occhi per stropicciarli un attimo e fare mente locale, scacciando altri pensieri e concentrandosi su un discorso unico.
    Calma, ragioniamo con calma. Anzitutto non farti ingannare dai suoi trucchetti: la sua lanterna senza dubbio si "nutre" di anime ma di sicuro non va in giro a ostentare quelle che ci ha intrappolato dentro nel corso degli anni. Non fraintendermi... sono SICURO che lì dentro c'è qualcuno morto ammazzato, ma di sicuro non lo ha mostrato a me o a te. Di sicuro, se ha attivato i poteri di quella lanterna, ti ha fatto vedere "frammenti", o "echi" di quelle anime che ha portato con se. Sono solo "parte" di quell'anima, non l'anima intera di una persona.
    Quello che diceva Banner aveva senso, e spiegava anche come mai Thresh fosse così bravo ad affascinare gli altri. Le anime che aveva visto nella sua lanterna Sae, dopotutto, erano monotone. Ripetevano sempre le stesse cose e sembravano bloccate in un loop eterno, intente a ripetere lo stesso momento cristallizzato. Probabilmente, le anime che Thresh metteva in mostra erano frammenti di esperienze ed emozioni che aveva rubato in momenti particolari, come quando avevano fatto sesso assieme. Anche lei che si era "nutrita" di Mike non lo aveva sicuramente privato del suo spirito, ma solo di una parte. Banner le stava suggerendo che un anima intera strappata ad un corpo funzionava in maniera decisamente diversa rispetto all'eco di un frammento di essa, e questo aveva perfettamente senso in base all'esperienza di Sae e ciò che aveva visto. Dunque Thresh aveva un lato probabilmente molto più spaventoso, celato, che ancora non aveva rivelato.
    Detto ciò, se ti sta aiutando non è perché è un buon samaritano. La mia opinione è che ci sono solo due possibilità e sono una più inquietante dell'altra: la prima, è che probabilmente aiutandoti si aspetta qualcosa in cambio, magari farti diventare più forte coincide con uno dei suoi obbiettivi e quando saprà di averti in pugno, non potrai negargli un "amichevole favore", come lo chiamerebbe lui. La seconda possibilità, e più inquietante, è che probabilmente ha visto in te qualcosa di... inspiegabile. Non ha nessun tornaconto, nessuno prevedibile almeno, ma crede che tu incarni qualcosa, ora non prendermi alla lettera ma magari per lui sei come una profezia. Sta cercando di farti maturare per qualche scopo che non riusciamo neanche concepire, e aiutarti è solo un modo per far accrescere i tuoi poteri nell'attesa che succeda qualcosa.
    A quel punto, mentre faceva scorrere gli inquietanti denti di quel rosario blasfemo tra le dita, Banner venne colto da un nuovo pensiero, che lo portò ad avvicinarsi quello strumento al volto.
    Oppure... c'è una terza possibilità.
    Lo sguardo che fino a un attimo prima era perso nel vuoto, tornò verso Sae, fissandola con estrema preoccupazione.
    Magari questo è solo un gioco perverso... dove tu, io e i ragazzi non siamo altro che pezzi da far marciare verso un oscuro banchetto. Forse quel pazzo sta portando avanti un rituale così grande che non riusciamo neanche a mettere insieme i pezzi, e quello che accade a te è solo un altro piccolo frammento di quello schema enorme che sta mettendo assieme. Ma cosa potrebbe fare di così terribile? Possibile che questo sia solo il suo personalissimo teatro degli orrori? E' davvero difficile starci dietro...
    Banner la stava aiutando a mettere assieme i pezzi ma era evidente che mancava un'informazione chiave. E anche sapendo del talento di Mike, dell'esistenza del Guf o degli obbiettivi di Vidocq, mancava ancora qualcosa di così intrinsecamente profondo che non permetteva a niente di avere senso. Perché Tarabas? Perché Sae? Perché la sapienza? Cosa aveva visto Thresh che a tutti gli altri mancava? Prima che il cervello potesse esplodere per le troppe congetture, Banner ebbe un'intuizione che lo portò su altri lidi.
    Io... per quanto mi sforzi non riesco a riconoscere i denti che compongono questo rosario. Di che cosa è fatto? Sembrano appartenere a tante creature diverse, eppure sono tutti così simili...
    Thresh non le aveva spiegato nulla di quel rosario, aveva semplicemente affidato a lei quel prezioso strumento senza darle altre nozioni. Poi, col tempo, Sae era riuscita in qualche modo a farlo suo. Ma anche in quel caso brancolava nel buio: come si era legato a lei, e perché? In qualche modo, quel rosario la proteggeva dalle entità del labirinto, sia in senso fisico... che carnale. Che fosse il suo misterioso "amico" ad averla protetta in quel modo?
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    Durante il racconto di Sae, Banner no riuscì a nascondere una certa preoccupazione, celata e anche molto male solo da qualche movimento delle dita intorno alle labbra nella speranza che potessero mascherare le sue espressioni. Più Sae avanzava col discorso, più Banner si rendeva conto di quanto fosse degenerata velocemente la situazione, e proprio sotto il suo naso. Frustrazione e sensi di colpa si unirono alla miriade di emozioni che stava provando ma non interruppe Sae, ben consapevole che la donna davanti a lui stava facendo un grande sforzo per condividere tutte quelle esperienze, quasi nessuna troppo piacevole. Iniziò a mugugnare, con le labbra strette tra le dita e lo sguardo basso, perso nel vuoto.
    Santo cielo Sae... se non sapessi dove siamo ti direi che mi stai raccontando solo incubi e favole della buonanotte. Ma non ho motivo per dubitare.
    A giudicare da come aveva reagito sentendo parlare di Scorn e di Fortinbras, sembrava quasi che Sae gli stesse parlando di figure mitologiche che aveva sentito solo nei libri o in vecchie iscrizioni, chiaramente Banner non era mai entrato nel Labirinto e sapere che Sae riusciva a passare con tanta facilità era davvero stucchevole per lui. Per qualcuno che non usa il potere di una lanterna, entrare ed uscire dal Labirinto a proprio piacimento è un'impresa non da poco, ma Sae ne parlava come se fossero davvero solo brutti sogni. I "doni" che mostrava poi, suscitavano molto l'interesse di Banner.
    Capisco la tua paura, Sae. La capisco benissimo te l'assicuro. Ma adesso abbiamo deciso di aiutarci a vicenda, niente più segreti, quindi ho bisogno di sapere se hai con te altri... "souvenir", per così dire.
    Commentò mentre indicava il rosario che Sae portava al polso. Sembrava aver attirato molto la sua attenzione e già semplicemente dal riflesso dei suoi occhi, Sae poteva capire che Banner ne stava esaminando l'oscuro potere, tanto con timore quanto con fascino.
    Non che mi fidi, ma se Carnovash ti ha affidato qualcosa del genere significa che lui ha capito qualcosa che a noi sfugge. Vorrei sapere se ti ha dato anche altro, o se tu hai trovato altro. Del cubo già ne sappiamo parecchio, ma tutto il resto potrebbe essere un'informazione importante.
    Sae poteva dirgli che portava in petto un'arma spirituale pensata per un sacrificio umano? Banner sembrava davvero disposto a darle tutto ciò di cui aveva bisogno, nei limiti delle sue possibilità ovviamente. Dopotutto lui non sembrava esperto di Thresh e di Lanterne, non come Tarabas almeno, e probabilmente non aveva neanche un quadro chiaro su cosa stessero cercando di fare o lui o Vidocq. Sae poteva dirgli molto a quel punto, la misura dei segreti che la donna aveva custodito e che ora potevano essere messi a disposizione del professore dipendeva solo da lei.
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    Osservando meglio, Sae avrebbe dovuto notare che sulla gola di Banner non c'erano segni o cicatrici che lasciavano intendere una prolungata esposizione a qualche tipo di congegno che serviva a potenziare il fisico, aveva fatto quel gesto più che spiegarsi che non altro, e aveva puntato ad una vena più grande per farle capire che quel genere di operazioni non erano roba da poco, e che penetravano in profondità nella fisionomia di qualcuno.
    Non fraintendermi: ne so molto ma non ne faccio parte. Li conosco bene perché... mh, per metterla in maniera simpatica, direi che sono stato nel loro mirino per parecchio tempo. Ma come tutti gli insegnanti "speciali" qui dentro, se capisci cosa intendo. Come pensi che siano finiti dietro le sbarre certi soggetti? L'impero non è andato a supplicarli per integrarli nel programma di insegnamento e recupero...
    Il discorso di Banner si riferiva a ciò che si erano detti nel loro primo periodo: la scuola era piena di criminali e personaggi pericolosi alla quale era stata affidata una nuova missione oltre che data una seconda possibilità. Ma nessuno aveva mai detto, in effetti, che la cosa era stata pacifica o indolore. Probabilmente alcuni avevano accettato quel compromesso trovando una vocazione nei suoi studenti, come Renekton magari, mentre altri invece erano stati costretti dopo che la squadra NERA gli aveva dato la caccia. Magari Smoke, per esempio? Visto che andava in giro bloccato in quel modo, forse era un tipo pericoloso. Ma questo doveva significare anche un'altra cosa, però, qualcosa che forse Sae non aveva mai preso in considerazione fino a quel momento, ma che alla luce di queste rivelazioni aveva perfettamente senso: probabilmente qualcuno aveva sconfitto Thresh, per costringerlo a prendere parte all'operazione, o dandogliela come alternativa ad una distruzione totale. Ma chi poteva essere stato? L'unico uomo che sembrava capace di mettere tutti in riga da quelle parti, e che più volte aveva stuzzicato il timore di Thresh... era il monarca Zaborg. Lui era l'unico che nessuno si permetteva di contraddire o di discutere, perfino Thresh quando si erano diretti al Colosseo se ne era tenuto alla larga il più possibile. Forse il non morto non era così invincibile come appariva. A quel punto Banner lasciò che Sae continuasse il suo discorso, raccontandogli quel sogno mentre il professore chiudeva il libro e portava le braccia in posizione conserte, così da dedicarle la massima attenzione. Gli raccontò di quel sogno e nemmeno per un istante Banner considerò l'idea che fosse solo un caso o mera speculazione, dopo aver conosciuto bene quella donna e gli affari che riguardavano la sapienza, anche Banner ne era certo: niente succede per caso. Alzò lo sguardo pensieroso, almeno fino a che Sae non gli rivelò che anche Tarabas aveva fatto lo stesso sogno, a quel punto strabuzzò gli occhi e scosse il capo, stranito.
    Come sarebbe a dire che Tarabas ha fatto lo stesso sogno? Non ne stai parlando come se fosse un caso incredibile... ma l'unica spiegazione in quel caso è che tra di voi ci sia un legame o che... oh...
    Dallo sguardo deluso e un pochino impietosito dalla donna, Banner sembrava aver intuito cos'era accaduto, e con degli occhi che sembravano volerle dire "mi dispiace", si maledisse ancora una volta per non averla sostenuta fin da subito. Adesso anche Tarabas l'aveva messa in mezzo, usandola come una pedina e non come una persona da proteggere e da salvare. Questo spiegava il suo malumore in caduta libera verso il basso.
    Ufff... beh, vediamo il lato positivo: un legame del genere non è mai a senso unico, quindi è ovvio che nel suo di sogno qualcosa è cambiato perché c'entrava il suo subconscio. Se nel tuo caso era la paura di perdere Mike, nel suo magari c'era il timore di perdere qualcun altro, o peggio ancora... di averlo già perso. Potremmo ragionarci su, magari se scopri qualcosa grazie a ciò ti sentirai un pò meglio per averlo fregato.
    Non aveva la verità in tasca, ma poteva incoraggiarla. A quel punto però, lo sguardo di Banner si fece molto più attento. Sae vide quella scintilla analitica tipica del suo collega, altre volte le aveva mostrato quello sguardo "alchemico", ma stavolta non fece finta di nasconderlo, sempre secondo la promessa di non nascondere o tacere più nulla.
    Scusami, sto solo cercando di capire se c'è qualcosa di strano nel tuo flusso energetico ma il legame con Tarabas sembra non aver lasciato nessuna traccia dopo che l'ha interrotto... tuttavia, non posso fare a meno di notare che sembri... "influenzata", proprio come è capitato ai studenti di Carnovash...
    Alzò di nuovo lo sguardo verso di lei, non c'era giudizio né cattiveria in quegli occhi, ma sembrava seriamente preoccupato.
    Lo so che quello zombie non ti va a genio e che non lo asseconderesti mai se non fosse assolutamente necessario... ma vorrei sapere cosa ti ha costretta a fare, e cosa ti ha chiesto. In particolare... vorrei sapere se hai fatto dei "viaggi" strani. Forse chiederti se sei stata nel "Labirinto" potrebbe essere strano...?
    Banner stava cercando di scavare quanto più a fondo possibile. Se Sae voleva confidare a qualcuno del suo incontro con Scorn, con Fortinbras e soprattutto so come il cubo si stava comportando con lei, quello era il momento giusto.
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    Banner decise di stare al gioco, allargando un sorriso ironico mentre si prendeva i complimenti di Sae e ci ironizzava su, allargando le mani senza prenderla troppo sul serio a proposito dei capelli tirati all'indietro.
    Hey hey hey... abbiamo appena iniziato e ci provi già con me? Devo preoccuparmi...
    Forse non avevano iniziato col piede giustissimo, ma tra di loro c'era affinità poco ma sicuro. Entrambi sapevano cosa volevano, e si sarebbero fiondati volentieri in mezzo alle fiamme pur di far valere la propria posizione e proteggere gli altri, su questo non c'era alcun dubbio. Per questo forse la squadra che Sae aveva sempre cercato era con quell'uomo, e non con qualsiasi altro bell'imbusto fosse pronto a farsi avanti per lei o per chissà quale accecante senso di giustizia. Il tono della chiacchierata prese subito una svolta più seria e tolta di mezzo l'ironia, Banner si dimostrò immediatamente pronto a condividere con lei non solo ogni informazione, ma anche i suoi pensieri.
    Prima di tutto, voglio che sia chiara una cosa: i membri della squadra NERA, per quanto timore ispirino, sono a tutti gli effetti degli eroi per l'Impero Romano. Loro stanno agli 007 come Caius sta alla Regina della vecchia Inghilterra. L'impero deve molto ai loro sforzi e non mi dilungherò molto ma possiamo dire oltre ogni ragionevole dubbio che tolti metodi brutali e operazioni poco cristalline, senza dubbio Roma e i suoi alleati non dormirebbero sonni tranquilli.
    A quel punto portò gli occhiali sulla fronte, usandoli come una sorta di cerchietto per tenere i capelli in ordine. Dopodiché afferrò un libro che era stato preso in prestito dalla biblioteca scolastica: l'argomento riguardava le forze speciali dell'Impero e la loro storia, di sicuro era il libro che Mike aveva preso e con la quale aveva chiesto aiuto a Banner.
    Ma come ogni cosa che riguarda Roma, ci sono luci e ombre. Mike mi ha chiesto quanto è difficile entrare in un gruppo di élite così esclusivo e io non gli ho mentito: tanto. Tantissimo.
    Sfogliò rapidamente il libro sul capitolo riguardante l'argomento, ma oltre alle scintillanti armature nere, estremamente edgy e sofisticate, non erano messi in evidenza nessuno dei fattori negativi della squadra NERA, ma anzi ne venivano esaltati quelli positivi. Propaganda, ovviamente, ma tralasciare gli aspetti negativi di una questione così importante poteva essere pericoloso per Mike.
    I membri della squadra NERA vengono reclutati fin da giovani per essere sottoposti non solo ad addestramenti fisici e spirituali intensi, ma anche ad un allenamento psicologico estremamente severo. Non parlo di indottrinamento, né di condizionamento... i combattenti hanno una mente razionale predisposta al conflitto, io lo so molto bene, ma quelli della squadra NERA vengono addestrati a pensare in maniera diretta e schematica, hanno un protocollo da seguire e l'Impero viene prima di ogni altra cosa.
    Sollevò il mento a quel punto, portandosi un paio di dita al collo per indicare una vena gonfia sulla sua gola.
    Anche ai più giovani installano un collare Tetranite Armagus che li tiene costantemente svegli e carichi, lo chiamato Protocollo Berserk, serve per massimizzare l'efficienza del loro addestramento, ma li rende anche molto più instabili. Vengono seguiti direttamente da un istruttore di solito e dato che il livello di riservatezza dei membri effettivi è molto alto, questi istruttori vanno in giro in maschera... manca solo la marcia imperiale di Star Wars in sottofondo, te lo assicuro è uno spettacolo inquietante.
    Ritrovò una punta di ironia mentre si lasciava sfuggire una risatina vagamente nervosa. Ne parlava per esperienza personale, era evidente.
20828 replies since 14/1/2007
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