Posts written by White Raven

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    Gabriel fu molto efficiente nel suo lavoro, pulendo le ultime scritte con velocità e decisione. Togliendo ogni rimasuglio con lo stesso straccio che Rengoku aveva usato. Guardò con la coda dell’occhio Rengoku mettere via le sue cose con un sorrisetto; che fosse impaziente di provare quel che lei gli avesse proposto? O stava per caso viaggiando fin troppo con la sua fantasia? In ogni caso, quando anche lei ebbe finito diede una veloce occhiata anche alla porta, decidendo che non era meglio toccarla. Sia mai che la facesse cadere di nuovo, concentrandosi piuttosto su Rengoku che ribaltava il letto e lo “preparava”.
    Re- oh, hai già fatto…
    Come se le avesse letto nella testa, Rengoku si mise al centro del materasso e la ragazza si portò una mano al mento -dopo ovviamente essersi asciugata le mani sui suoi stessi pantaloni, ovviamente-. Era piacevolmente sorpresa, forse un po’ imbarazzata, che avesse capito così velocemente cosa voleva fare. Lo guardò per qualche attimo, pensando a effettivamente come avrebbe dovuto fare, per poi effettivamente annuire a se stessa. Si sarebbe slacciata la cintura che conteneva la sua spada, posando il fodero insieme a quella a terra. Inutile tenerla addosso. Così come anche lei stessa si tolse le scarpe per salire sul letto.
    Con permessoo!
    E senza esitazione si sarebbe messa in grembo a Rengoku, o meglio. Avrebbe scavalcato le gambe del ragazzo, così da mettere le proprie ginocchia ai lati del suo bacino e tenendo così il suo busto sollevato. Bene o male, a quel punto, la testa del ragazzo sarebbe stata vicino al petto di Gabriel- che senza esitazione alcuna nel mentre che gli saliva sopra gli avrebbe avvolto la testa nelle sue braccia!
    Però se ti offri in questo modo non riesco a resistere- sei troppo carino~ finirò per prendermi una cotta, eh!
    Lo avrebbe detto per scherzare, ma forse… aveva davvero un debole per le cose carine? E il come il ragazzo in quel momento si stava comportando rientrava per bene in quella categoria, nonostante la pelle strana. In ogni caso, avrebbe rilassato la sua presa andando piuttosto a ridacchiare leggermente. Lei poi aveva stretto i loro corpi nuovamente, rendendoli di nuovo quasi attaccati. Forse perché le piaceva sentire in parte la muscolatura di Rengoku? O anche solo per dargli nuovamente un assaggio della sua morbidezza...
    Sei pronto? Se vuoi godertelo al meglio chiudi gli occhi e rilassati! Se vuoi appoggia pure la guancia come ho fatto io prima!
    Avrebbe istruito, senza accorgersi di come i propri pantaloni senza la cintura erano ancora più larghi e che per via dei suoi movimenti erano scesi a metà dei fianchi, esponendo dunque le sue mutandine e in parte la forma del pube. Se Rengoku guardava- anche perché non è che avesse un seno così grosso da impedirgli di guardare tra i loro corpi, avrebbe potuto quasi anche percepirne il profumo. O era semplicemente l’odore della sua pelle? In ogni caso, a quel punto la presa di Gabriel si sarebbe rilassata di molto, avvolgendosi con dolcezza intorno al ragazzo: la mano sinistra tra i suoi capelli e l’altra che scivolava sulla sua schiena, tra le scapole. In quel modo poteva dare dei leggeri massaggi alla tempia del ragazzo e allo stesso tempo quasi cullarlo in quel mix di morbidezza, calore e affetto. Il proprio volto poi si sarebbe piegato per essere vicino ai capelli di Rengoku, con le labbra a pochissima distanza dalla sua fronte. Probabilmente da sdraiati sarebbe stato anche più rilassante, ma per ora- l’attacco abbraccio coccoloso in arrivo! Usò lo stesso abbraccio che le veniva spesso riservato dal suo fratello o quello della madre quando era ancora in vita, dunque ci sarebbe stato oltre l'affetto... anche una estrema dolcezza all'interno.
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    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 64
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      64
    • Inviato il
      17/5/2023, 15:33
      White Raven
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    Seguendo il suo consiglio, Rengoku andò ad ricambiare l’abbraccio e fu divino. Chiudendo gli occhi si lasciò andare ad un sospiro soddisfatto. Sapeva che lui poteva sentire le forme del suo corpo, così come lei poteva percepire il suo. E onestamente fu sorpresa in un primo momento, per poi effettivamente dirsi che era anche stupida per pensarlo visto che tutti volevano diventare Akira li, e che era normale volersi allenare e diventare forti. Anche se sentire il sesso del ragazzo- beh, non era propriamente nei piani- aspetta, perché era così grosso?! Ed era a riposo giusto? Se diventava duro in cosa si sarebbe trasformato? In un’arma di distruzione di massa?! Gabriel non aveva mai visto il membro maschile- se non quello del fratello quando erano piccini e si facevano il bagnetto insieme. Ma anche in quel caso, non è che avesse avuto pensieri super sporchi- almeno non fino a quando non era diventata un’adolescente e si era ritrovata a domandarsi il motivo- no, stava pensando troppo. Infatti si sarebbe bloccata nell’abbraccio di Rengoku, stringendolo silenziosamente per diversi secondi, prima di ricordarsi di ritornare con i piedi per terra. Però il conforto dato da due corpi stretti innocentemente era davvero qualcosa che le mancava. Mentre la ragazza dunque era persa in quel suo pensiero, Rengoku al contrario avrebbe potuto percepire con la mano sulla schiena di Gabriel qualcosa di particolare. Non molto visibile ad occhio nudo- se non completamente invisibile- v’era lievi fossette la cui pelle era diversa da quella morbida. Sembrava più fragile e più sottile- e poteva molto facilmente dedurre che fossero cicatrici abbastanza vecchie. Probabilmente vecchie di molti anni. Alcune erano addirittura più vecchie di altre.
    Te l’ho detto che non serve essere bravi… Devi solo rilassarti. Chiudi gli occhi e lasciati cullare dalla sensazione.
    Avrebbe inizialmente fatto un lieve broncio, prima di rilassare il volto e sorridere. In seguito tale sorriso si trasformò in qualcosa di più biricchino, andando a spostare la mano sinistra di fronte, così da fare prima un piccolo “Poke” con l’indice sul ventre scoperto del ragazzo ed in seguito appoggiarci il palmo della mano.
    In verità potrei fartelo capire meglio in un altro modo, e sarebbe molto più semplice. Dovresti appoggiare la tua testa sul mio petto- però abbiamo un chiaro problema.
    Era implicito a quale problema si riferisse- decisamente a quei trenta centimetri di differenza. Infatti a quel punto avrebbe rivolto il suo volto sul materasso del ragazzo, vedendo la chiazza rossastra capì bene o male che fosse sangue e per quanto non le interessi se si sporcava o meno- stare sopra di quello la metteva comunque abbastanza a disagio…
    Però ho un’idea, mio caro Rengoku! Finire di pulire la stanza, ribaltare il materasso e poi usarlo per mostrarti cosa intendo!
    Lo chiamò poi anche con il suo nome senza nessun suffisso onorifico, come se fossero già piuttosto intimi. Ovviamente non aveva MINIMAMENTE idea di come potesse fraintendere le sue parole, vista la decisione con cui lo avrebbe detto. Solo a quel punto avrebbe sciolto l’abbraccio- seppur avrebbe sfregato in modo involontario il sesso del ragazzo con i propri fianchi. Senza nuovamente accorgersene. Una seduzione molto intelligente, che lo invitava nel perdersi nel piacere della carne- che tuttavia non era decisamente così. Infondo non aveva una linea di pensiero così avanti nel tempo.
    Cedo sia meglio che sia io ad occuparmi dei muri adesso… dubito tu voglia che vado a toccare la tua biancheria.
    Avrebbe detto, piegando lievemente la testa di lato e chiudendo un occhio, portando allo stesso tempo lo stesso indice che aveva usato per fargli il poke alle labbra, poco distante da esse, come se lo stesse invitando proprio a guardarle. Voleva vedere se riusciva poi a farlo arrossire o fargli addolcire lo sguardo. Si era già dimostrato enormemente tenero e le stava sciogliendo il cuore!
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    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 28
    • 1d100
      28
    • Inviato il
      16/5/2023, 15:50
      White Raven
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    Ovviamente con l’esitazione e l’indifferenza di Rengoku- avrebbe dovuto agire lei e abbracciarlo. Si sentiva in deprivazione di contatti fisici; avendoli limitati a pochissime persone nelle ultime settimane. In un primo momento lei stessa si ritrovò in un mondo di beatitudine, non accorgendosi minimamente dell’imbarazzo di Rengoku. Il come il bacino degli fosse ben a contatto con il proprio, malamente coperto da dei vestiti leggeri. Infatti il ragazzo non solo poteva percepire il calore d’ella ma SOPRATUTTO le sue forme. Non indossava un reggiseno, dunque poteva percepire i capezzoli, la loro forma e il come nonostante fossero piccoli, sembravano premersi così deliziosamente contro il suo corpo. Con dunque anche una testa di differenza- Gabriel si ritrovava con il petto di Rengoku davanti e- era un male dire che era tentata di stringergli i pettorali per vedere se fossero più grossi del suo petto? Probabile. Già aveva tentato di rimproverarmi.
    Non importa essere bravi o meno! Un abbraccio tra due o più persone… devi solo goderti la sensazione, no?
    Avrebbe infatti fatto la ragazza, mentre le sue mani si sarebbero mosse sulla schiena di Rengoku, così da stringerlo quasi con una certa possessività al proprio corpo, passando le dita sulla colonna vertebrale con la mano destra. Sentì anche il tentativo di ricambio- o almeno quello che lei pensò fosse di ricambio, e fece una lieve risata andando piuttosto a cambiare la posizione del suo capo. Con dunque quasi nulla a distanziare, Gabriel gli avrebbe fatto una lieve linguaccia, la testa rivolta verso l’alto e la guancia premuta sul petto del ragazzo invece che della propria fronte.
    Mhmhm! Mi piace la mano sui capelli, ma piuttosto che mettere l’altra sulla spalla prova ad avvolgerla dietro le mie spalle, ti sembrerà una sensazione totalmente diversa!
    Con un lieve versetto felice e soddisfatto, Gabriel si sentì in paradiso tra poco. I capelli della ragazza erano dannatamente morbidi, fili dorati che parevano fatti di luce propria, ma allo stesso tempo decisamente resistenti. Gabriel ovviamente sapeva di avere un problema per quanto riguardava i contatti fisici- il come le piacevano troppo, ma non aveva mai pensato a come potessero causare problemini… fisiolici.
    Comunque me lo hanno detto spesso- ma poi scusa, a chi non piace un po’ di calore umano? Dovresti essere un po’ onesto- perché sembra proprio che ti piace!
    Forse aveva confuso il suo rossore? Molto probabilmente. Ovviamente aveva notato il come aveva parlato di questo Sovere, ma non voleva che Rengoku ci pensasse molto per evitare che si intristisca o finisca per provare qualche emozione negativa. Piuttosto, preferiva che il ragazzo si distraesse con lei. Non era a conoscenza del suo oscuro passato- le bastava però guardare la sua pelle e i suoi occhi spenti per capire che non era stato molto felice. Per quanto certe parole poi potessero sembrare stupide, scritte su un muro, alla fine andavano comunque ad intaccare la mentalità di qualcuno seppur leggermente e senza che loro se ne accorgano. L’aveva provato sulla sua stessa pelle, dopotutto.
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    Guardando verso l’alto e guardando Rengoku tentare di sorridere- beh, allargò gli occhi sorpresa. Non sembrava un sorriso naturale- ma solo deformato. Sembrava quasi che non avesse provato reale felicità da un botto di tempo, e che dunque non sapesse sorridere. Un male proprio; sentì il cuore dolerle leggermente. Normalmente avrebbe dovuto lasciar perdere e lasciare che si rilassassero di loro spontanea volontà; però Rengoku le sembrava quasi un caso perso- però non riuscì a trattenere una lieve risata. O meglio, uno sbuffo che tentava di soffocare una risata. Almeno ci aveva provato… Forse poi aveva anche il metodo giusto per farlo sorridere! Sia mai che lasciasse un suo amico con quel muso lungo. Sentendolo però parlare dei bulli e dunque rispondere alla sua domanda, si ritrovò ad ascoltare attentamente. Però non si ritrovò a ridere.
    No, non credo di averlo ancora incontrato. Probabilmente sarei in una situazione simile alla tua se lo avessi fatto. Quindi insomma! Le persone che hanno fatto questo hanno una mentalità di gregge e la pecora a capo di tutto è un ragazzo che immagino usi la Kamen per nascondere la sua identità?
    Gabriel non era buona; nel momento in cui un bullo cercava di fare per l’appunto il bullo, lei finiva per sentirsi quasi in dovere di rimetterlo con i piedi per terra. Sperava davvero di non incontrare mai quel Sovere, altrimenti sapeva che uno dei due sarebbe sicuramente finito in ospedale o in infermeria. Solo dopo aver messo in ordine le riviste si sarebbe alzata, andando a pulirsi le mani sui propri pantaloni che erano finiti per caderle leggeri sui fianchi. Troppo larghi per tenersi sulla vita.
    Onestamente mi sembra un codardo che vuole imporsi sulle persone deboli- ma in che in caso trovi qualcuno di più forte, lascia il lavoro ad altri così da non rischiare.
    A quel punto si sarebbe avvicinata a Rengoku, così da guardare meglio le scritte ed in seguito il ragazzo, sorridendo lievemente sornione. Ovviamente aveva notato la finestra aperta sul ventre del ragazzo- e aveva una dannata voglia di toccarlo per fargli avere qualsiasi reazione che non fosse neutralità.
    Tu invece mi sembri uno a cui non frega nulla dei atti di bullismo che subisce, però sono sicura di una cosa!
    Lasciando da parte i suoi pensieri molesti, Gabriel avrebbe interrotto momentaneamente Rengoku cercando di mettergli una mano sulla schiena. Così che i loro occhi si potessero guardare nuovamente. Solo a quel punto avrebbe allargato lievemente le braccia così da offrire un abbraccio e anzi, dargli la possibilità che fosse lui stesso a fare il primo passo- avendo già però in programma di farlo lei stessa se lui non l’avesse fatto.
    Sei buono. E di certo non meriti venir bullizzato in questo modo.
    Il ragazzo poteva vedere come in un primo momento la sua linea di pensiero fosse decisamente profonda- e di come ben preso, venne messa da parte per “consolarlo”. Ma che non lo faceva perché lo compativa, ma piuttosto perché era lei ad volergli offrire calore e conforto se lo volesse o meno. Dopo aver visto quel tentato sorriso, Gabriel si era presa il difficile compito di riportare naturalezza nei suoi comportamenti.
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    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 91
    • 1d100
      91
    • Inviato il
      13/5/2023, 20:56
      White Raven
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    Come al solito non aveva lasciato respiro all’altra persona, finendo per parlare in modo logorroico. Forse doveva imparare a stare un po’ zitta. In ogni caso; il fatto che non si fosse soffermato sulle sue emozioni era tanto meglio. Significava che la sua valanga di parole aveva funzionato a sviare il discorso. Lasciando andare la mano di Rengoku, lei si sarebbe portata le proprie sui fianchi con uno sbuffo.
    Almeno non devi preoccuparti per un costume ad Halloween! Parlando seriamente- no, non è troppo presto! Mi stai simpatico, hai dei bei occhi e sei gentile. Per me basta e avanza.
    Infatti, spesso e volentieri, era lei quella ad avere difficoltà nell’avere amicizie. Certo, usando un po’ di carisma e la sua parlantina, a volte riusciva a far breccia nel cuore delle persone. Ma non sempre funzionava, e non sempre le rimanevano accanto proprio per quel suo brutto vizio nel non dire nulla di quel che le capitava. In ogni caso; vedendo Rengoku pulire i muri, decise dunque di occuparsi di qualcosa della sua altezza- ovvero raccogliere le riviste da terra. Alcune erano pure sporche! Probabilmente se non fosse stata così tanto emozionata, sarebbe riuscita a fare un collegamento- ma per fortuna(O sfortuna?) non ci riuscì in quel momento. E avrebbe messo ogni rivista in due pile; le sporche in una e quelle pulite in altre. Ovviamente non toccò la biancheria, per quanto invasiva- non lo era così tanto.
    Ah, giusto per chiarezza- non ti sto forzando a considerare me come amica! So che tutti in questa scuola si considerano nemici giurati- ma non credo sia così male avere degli amici? Degli amici che poi sono anche i tuoi rivali! La migliore delle cose! Poi scommetto che saresti anche un ottimo amico- anche se hai un muso lungo. Dovresti sorridere di più, saresti anche più figo secondo me.
    Non aveva molte aspettative in fatto di amicizie, però la speranza era l’ultima a morire. E poi non aveva una asticella così alta per considerare una persona un amico- probabilmente anche per questo era finita in delle situazioni non molto raccomandabili. Senza rendersene conto poi, gli fece un ennesimo complimento. Era raro che ne facesse uno, figurarsi due!
    Però non mi hai detto chi ha fatto questo- è un bullo è un gruppo di bulli?
    Non rivolgeva il suo sguardo verso di Rengoku, lasciando che piuttosto fossero i suoi sensi a dirle dove il ragazzo stesse. Poi, non esitò nel rifare la domanda che aveva fatto all’inizio; sia curiosa che… un po’ vendicativa. Non avrebbe fatto nulla contro questi bulli! Per ora…
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    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 37
    • 1d100
      37
    • Inviato il
      11/5/2023, 19:12
      White Raven
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    Rengoku non sembrava molto bravo nel ricambiare i complimenti- ma non le interessava parecchio. Non li faceva per riceverne indietro! Però come tentativo era piuttosto tenero. Non gli dava nessuna colpa. Infatti avrebbe solo ricevuto un sorriso come risposta. Probabilmente poi, mentre “esplorava” la stanza sarebbe sicuramente caduta mentre pestava qualcosa -avrebbe voluto guardare per capire cos’era- ma per fortuna Rengoku la fermò. La mano sulla spalla la fece fermare completamente, e lei avrebbe percepito la texture particolare delle sue dita. Che quindi tutto il corpo del ragazzo fosse messo in quel modo? Era per caso un callo vivente? Però non aveva l’aspetto di un callo. Allo stesso tempo, mentre Gabriel poteva percepire il come la sua mano fosse fatta; Rengoku avrebbe toccato la pelle nuda della spalla di Gabriel- e se le sue mani erano morbide, le spalle erano simili a quelle bambole da cui non vorresti mai togliere le mani via. Oltre ad irradiare calore, ovviamente, al contrario di quelle bambole. Il volto della ragazzina si sarebbe poi acceso in un sorriso ancora più grande, nel sentire il suo nome. Le coincidenze aumentavano! Era simile a quello del suo padre adottivo, dunque come poteva non piacerle?
    Ah, mi stai ancora più simpatico! Non importa se non siamo in un parco di divertimenti, effettivamente - Oh?
    Venne però interrotta dalla domande del ragazzo, così il come spostò la mano sul suo volto per rigirarlo verso di lui. Non che le dispiacesse, l’aveva già detto che i suoi occhi erano belli, però il suo sguardo le fece saltare qualche battito. Era… preoccupato? Si stava preoccupando? O semplicemente era interessato a capire il perché fosse così tonta? Avrebbe voluto scherzare e ridere- però sentì il respiro bloccarsi in gola. Le erano capitate troppe cose. Senza che lo volesse, i suoi occhi andarono ad inumidirsi. Aah… non voleva piangere. Si ricordò solo a quel punto perché sarebbe dovuta andare in stanza; per avere un posto isolato dove poteva piangere e crogiolarsi nella propria sfortuna. Invece quest’ultima l’aveva portata proprio di fronte a Rengoku. Abbassò lo sguardo, guardando via. Continuare a fissarlo negli occhi l’avrebbe solo fatta cedere. Però a quel punto, cosa poteva fare? Dirgli delle sue disavventure? Magari poteva nascondere la gravità. Al contrario di quando doveva spiegare agli adulti cosa le capitava- e per cui provava un enorme vergogna- parlarne con un suo coetaneo era più semplice. Si sentiva meno giudicata, per certi versi.
    Uhm- beh sì. E’ una storia piuttosto divertente sotto certi punti di vista. Ho provato ad aiutare una ragazza quando ero in giro e i malviventi che erano li mi hanno conciata per le feste, solo perché li avevo sottovalutati un po’ e avevo esitato. Però prima che le cose diventassero più gravi è arrivato qualcuno a salvare la situazione. Avrei voluto essere un po’ più di aiuto, ma sono stata completamente inutile! Avevo promesso anche di chiamare dei rinforzi, ma prima ancora di arrivare alla polizia sono svenuta. E dire che ero andata li, con tanto di battuta da super eroe- e invece sono finita per fare una figuraccia!
    Avrebbe fatto la ragazza, spiegando in un modo più o meno generico quella serata. Il tutto anche con tono leggero e divertito, come se stesse parlando di un avvenimento di tutti i giorni. Finì per ricadere anche nel suo tunnel logorroico, dato più però dall’ansia che da vera e propria eccitazione. Pure mentre rivolgeva tutto il suo corpo verso di Rengoku, una mano si sarebbe posata sul fianco dove era stata ferita. E solo con una certa attenzione, era possibile vedere un alone arrossato e biancastro lievemente allungato. E ve n’erano quattro. Aveva tolto le bende visto che non le piaceva percepirle sul suo corpo. Grazie alla tecnologia medica dell’ospedale probabilmente sarebbero scomparsi senza lasciare traccia il giorno dopo, ma poteva ancora percepire il dolore fantasma. Anche per questo le avevano dato dei antidolorifici piuttosto forti. Purtroppo non esistevano delle medicine che la fermassero dal pensare, dunque avrebbe dovuto affrontarli da sola- sia quelli che gli incubi che le sarebbero arrivati. Ma ormai ci era abituata.
    Sto bene ora però, quindi è tutto okay. Piuttosto! L’avevo già capito da un po’ che ci sarebbero stati dei atti di bullismo- ma così? Ah! Preferisco passare poi del tempo con dei amici a pulire piuttosto che stare in un parco di divertimenti da sola- certo, conoscerei nuove persone, ma preferisco passarlo già con qualcuno che conosco! Quindi va bene se passiamo un po’ di tempo insieme? Poi non è bello dormire in una stanza con quelle brutte scritte!
    Come a dar man forte alla propria voce e pensiero, entrambe le mani della ragazza si sarebbero posate su quella di Rengoku. Andando poi a portarla vicino alla propria guancia, che avrebbe premuto contro il palmo del ragazzo, attaccandolo dunque con la sua mossa segreta di super cuteness distraente! Ovviamente il tutto comunque fu accompagnato da occhi simili a quelli di un gattino tenerissimo e dolcissimo. Sembrava una persona dallo sguardo disinteressato e neutro- ma Gabriel aveva dalla sua un carattere espansivo e molto aperto. Oltre che travolgente e decisamente invasivo.
    Non ti dispiace poi se ti considero un amico sì?
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    Lo aveva sempre saputo; se doveva scegliere un lavoro nella sua vita quella sarebbe dovuta essere divinazione. Perché era dannatamente brava a predire le sfighe si abbattevano sulla gente- no, su di lei. Era già pronta a ribattere quando lo vide scattare verso di lei. Però non le scattò addosso, ma bensì a fermare la porta che stava per caderle in testa. Tenendo gli occhi spalancati, la biondina guardò verso la porta momentaneamente, prima di riportare il suo sguardo sullo strano studente. I loro volti erano vicinissimi, e- Gabriel notò la sua pelle. Mentre il ragazzo spingeva la porta, incastrandola nuovamente, non distogliere lo sguardo dal suo volto. La sua sorpresa si trasformò subito in curiosità.
    Anche volendo, non credo basti! La mia sfortuna è già quasi mortale! Ora, se mi permetti-
    E senza esitare, avrebbe allungato entrambe le mani per appoggiarle sulle sue guance, spalancando nel mentre i propri occhi. Non era liscia come la pelle normale, ma più ruvida, mentre la parte di colore diverso non emanava calore, come la pelle bruciata normalmente faceva, dunque non era una vera e propria ferita. E per di più aveva dei piercing- graffette? che tenevano insieme il tutto; però non sembravano semplici gioielli. Percepiva qualcosa provenire da loro. Gabriel non lo esaminò per ore e ore per arrivare a quella conclusione, semplicemente gli diede un’occhiata prima di riportare lo sguardo sui suoi occhi, dove i propri pollici sarebbero andati a passare poco sotto. Non perché la pelle del ragazzo non meritasse attenzione, ma perché quest'ultimi avevano qualcosa in più che attirava decisamente di più la biondina. Non era raro che invadesse lo spazio delle persone, come in quel caso. La pelle dei palmi della ragazza a sua volta sarebbe stata morbidissima, così come le mani sarebbero sembrate piccole. Rengoku avrebbe potuto percepire una lieve forza nelle sue manine, che non lo forzava a rimanere lì ma piuttosto come un invito a rimanere fermo, e anzi. Se lo avrebbe potuto godere di un tocco attento e gentile nonostante il suo spazio personale fosse stato invaso in quel modo.
    Hai dei occhi molto belli, sai?
    Lo avrebbe chiesto con molta naturalezza, e innocenza quasi. Infatti la ragazza più dalla pelle impressionante di Rengoku, fu più impressionata dai suoi occhi: Erano limpidi, e di un colore che era particolare e piacevole da guardare. Non sembravano gli occhi di una persona malvagia; deduzione intelligentissima fatta anche grazie al fatto che l’aveva protetta dalla porta e che le aveva consigliato di andarsene. Che pensasse che la sua situazione fosse sfortuna, e che dunque poteva contagiare gli altri? A quel punto, a meno che Rengoku non si allontanasse di sua spontanea volontà, la ragazzina avrebbe avuto il proprio naso arrossato vicino a quello di Rengoku da come gli osservava gli occhi. Non si era nemmeno accorta di quanto vicini erano! Solo dopo qualche altro secondo gli avrebbe lasciato stare la faccia, con un lieve verso sorpreso.
    Ho esagerato! Però insisto- anche se dovessi tornare in camera mia, finirei per annoiarmi. Mi è stato ordinato di non fare nulla- ma finirei per automaticamente sforzarmi. E forse, finirei anche per perdermi prima. Non mi dispiace scoprire nuove parti della scuola, ma preferirei farlo mentre i miei sensi non sono intontiti da dei antidolorifici.
    Parlando come il suo solito, invece che fare passi per allontanarsi, Gabriel si sarebbe addentrata nella stanza. Evitando però le riviste e qualsiasi cosa che potesse farla scivolare. Sembrava un classico posto vandalizzato dove le persone senzatetto vivevano. E si sentiva in debito per aiutare quel strano ragazzo per averle evitato quella botta in testa. Dunque sarebbe stato difficile se non impossibile convincerla con le buone a uscire. Però non lo avrebbe ammesso facilmente. Rengoku poi avrebbe potuto facilmente notare che non stava effettivamente dicendo delle cazzate; nonostante si fosse presa una botta al volto non sembrava poi così affetta da quella.
    Chiamami pure Gabriel, mi sono iscritta alla Gakuen da poco. E’ un piacere conoscerti!
    Come un sole che ogni giorno usciva nonostante le brutte esperienze subite, Gabriel risplendeva con energia. Il sorriso sulle sue labbra, che non si era levato nemmeno per un istante da come Rengoku l’aveva aiutata, andò solo ad allargarsi.
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    Guai seri (1 tiro)
    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 50
    • 2d100
      37
      13
    • Inviato il
      9/5/2023, 21:02
      White Raven
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    Abbastanza distratta? No, era completamente distratta. Nella sua testa rivedeva la scena di tutta la giornata, pensando a come avrebbe potuto rispondere e creandosi dei veri e propri teatrini mentali. Da quelli più seri, dove lei era fighissima e serissima, a quello più stupidi. E sarebbe stata completamente sommersa da quei pensieri, fantasticando sul come aveva vinto contro Gin in macchina e su come gli rispondeva indietro, così tanto che nemmeno si accorse della strada sbagliata. In verità, ebbe qualche dubbio nel vedere la porta quando la aprì. La sua non era così messa bene. Eppure tale pensiero passò in secondo piano, perché il rumore della sua scarpa che incontrava dei fogli le riempì le orecchie. E poco dopo, mentre la sua maledetta sfortuna prendeva atto, anche la voce di un ragazzo. Ebbe solo il tempo di alzare la testa -avevano più di trenta centimetri di differenza- per guardarlo mentre parlava. Avrebbe probabilmente girato i tacchi -nuovamente- per andarsene ma come al solito la sua era una fortuna pazzesca. Infatti improvvisamente piuttosto che stare in piedi sui suoi piedi, stava volando. No, meglio. Stava cadendo come un sacco di patate. Invece scivolò come un bradipo spastico che non riusciva a coordinare i propri arti, e Gabriel si rese conto troppo tardi che quella non era la sua stanza. Probabilmente se fosse stata un minimo attenta si sarebbe ripresa subito, come una normale persona. Peccato che non sarebbe stato così. E con un sonoro “SPLAT” dove la sua faccia incontrava il pavimento, messa praticamente a stella, Gabriel capì che forse era davvero maledetta. Non solo era entrata dentro una stanza non sua, non solo il proprietario era all’interno- ma ora cadeva pure come un’idiota. Meglio di così si poteva morire, le sarebbe mancato solo se la porta le cadesse in testa, e sarebbe stata la combo perfetta per farle capire che non era sfigata ma di più. Con molta calma si sarebbe alzata, mettendosi seduta come uno di quei samurai, con il sedere sui propri talloni. Il volto pura neutralità, nonostante il naso fosse arrossato per via della botta subita.
    Sapevo già di essere sfigata. Ma non così tanto.
    Avrebbe mormorato, a denti stretti. Gli occhi vuoti e fissi nel vuoto. Altro che bella figura da eroe. Era, e sarebbe rimasta, una scimmia con problemi mentali. Probabilmente il suo commento sarebbe pure uscito male, e inteso come se fosse una di quei studenti che avevano vandalizzato la stanza di quel povero studente, ma non era per nulla così. La biondina avrebbe alzato lo sguardo a quel punto, così da guardare il ragazzo.
    Cercavo il bagno.
    Disse la prima cosa; e quella fu la più stupida scusa che le uscì. Non poteva semplicemente dire che stava cercando la sua stanza?! Chiaramente no. Rendendosi conto della cazzata appena detta, si schiaffò entrambe le mani sul volto, così da coprirlo mentre mormorava una soffice imprecazione.
    Ok- no, ascolta. Ci sta un grosso malinteso. Non-
    Avrebbe cominciato, esasperata da se stessa, prima di fermarsi. Solo a quel punto si accorse del sangue. O meglio, dell’odore del sangue. Uscendo dunque completamente dalle nuvole, Gabriel avrebbe spostato le mani dal suo volto per usarle come perno per alzarsi. I suoi occhi passarono da ogni dettaglio della stanza, al come ci fosse pure sangue sul materasso, per poi finire sul ragazzo stesso. Era esattamente come temeva, gli atti di bullismo anche se evidenti non avrebbero mai fatto agire i professori. Sentì un nodo allo stomaco, un contorcersi nel petto che quasi le portò dolore. Non era giusto. Andò a muovere le mani tra i propri capelli, così da tirarli all’indietro in un gesto stressato e per liberarsi un po’ di tensione. Nemmeno si era accorta del fatto che avesse la pelle strana; non per il momento.
    Per quanto può sembrare incriminante; posso spiegarmi. Non so chi abbia fatto dei riti vodoo nella tua stanza, ma non sono io-
    Non era una esperta nella magia del sangue, se esisteva, però dannazione. Avrebbe dovuto chiedere scusa ed andarsene, probabilmente usare quel che rimaneva delle lenzuola per nascondersi dal mondo intero.
    ... Posso darti una mano a ripulire? Chi diamine ha fatto questo?
    Invece le sue labbra andarono a dire qualcosa di totalmente diverso. Infatti nonostante volesse lasciarlo nei suoi affari- come le era stato detto: non immischiarsi nei problemi anche se vengono da te- non riusciva proprio ad farsi gli affaracci suoi. Solo che non si accorse di come, mentre apriva la porta, forse ci aveva messo più forza di quel che pensava. Infatti le buone preghiere del studente non sarebbero riusciti a mantenere la porta su molto a lungo. E il creeak che davano lasciava presagire molto presto il fato di Gabriel, se non si fosse spostata.


    Edited by White Raven - 9/5/2023, 23:10
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    Riuscì a rilassare le spalle solo quando Gin andò ad allotanarsi, a ritirare quella maledetta penna. Il professore si era accorto perfettamente di quel che lei provava- senza che nemmeno lei lo sapesse! Non avendo la maturità emotiva o comunque conoscenza di se stessa, non si era accorta di come il suo corpo aveva parlato chiaramente a Gin senza che lei lo volesse. Nasconendo il suo volto nella propria mano, una volta che rivolse la testa a guardare fuori dalla finestra, la ragazzina semplicemente gonfiò le guance sia dall’imbarazzo che dalla offesa; in una espressione piuttosto buffa. La sua testolina rimase completamente vuota, ma iniziò comunque a riprendersi nel vedere gli edifici principali della scuola. Aspettò fino al momento più giusto, quando la macchina fu ferma all’interno di un garage isolato- probabilmente per evitare che venisse vandalizzata oppure coinvolta negli scontri degli studenti- che Gabriel uscì a sua volta dall’auto. Sentire aria nuova andò a calmarle leggermente il cuore, e guardare la spada fu l’ultimo incintivo per lasciar perdere quell’imbarazzante momento alle spalle. Lei non era una bambina che si imbarazzava facilmente, no! Facendo un silenzioso sospiro, chiudendo gli occhi momentaneamente, cercò di ritrovare la propria calma. Gin era riuscito a farla imbarazzare solo perché l’aveva beccata in un momento debole, sì! O almeno era questo di cui si convince lei. Avrebbe alzato lo sguardo su di Gin, quando le avrebbe parlato. Le gote d’ella sarebbero state ancora un po’ rosse, ma così come Gin cercava di dissimulare le proprie emozioni- anche Gabriel cercava di farlo. Sentendo ancora quell’imbarazzo, avrebbe però guardato lateralmente mentre prendeva tra le dita della mano sinsitra una ciocca di capelli, rigirandosela. Nella destra manteneva la fodera che conteneva la spada, stringendola con forza.
    ... Quindi adesso so dove vivi! Però professore, mi aspettavo che mi avresti invitata però effettivamente hai ragione! Saltare subito al dunque senza una cena romantica prima? Che assurdità! Ci vediamo domani!
    Parland a raffica, senza prendere fiato quasi, Gabriel avrebbe girato i tacchi e avrebbe selezionato l’opzione “Fuga” nel suo menù. Ovviamente non riuscì a femare la battuta ironica- che a quel punto era palese fosse una facciata e che non rappresentava completamente quel che pensava. E decidendo che era meglio evitare di farsi vedere troppo a lungo con Gin -non voleva passare per la cocca del professore- decise di addentrarsi nel corridoio con passo molto, MOLTO, affrettato. E solo una volta che sarebbe stata fuori dalla vista di Gin, avrebbe fatto un grosso sospiro sollevato. Cercando di ignorare quella lieve adrenalina che aveva cominciato a scorrerle nel corpo -o era quello che pensava che fosse- decise di camminare con passo calmo verso i dormitori... Sperando pure di ricordarsi dove era la sua stanza, e di non infilarsi per sbaglio in quella di un altro studente.
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      8/5/2023, 18:13
      White Raven
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