Posts written by White Raven

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    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 27
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      27
    • Inviato il
      6/7/2023, 13:27
      White Raven
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    Un verso di dolore andò a sfuggirle, nel momento in cui il ragazzo la afferrò per i capelli. Lo sguardo di Gabriel sarebbe stato di puro disgusto. Sentì il sapore della bile risalirle in gola, man mano che veniva leccata, man mano che il suo corpo veniva toccato da persone che non meritavano di toccarlo. Se solo avesse avuto abbastanza energia- o potere. Digrignando i denti, sentì la lingua sui suoi capezzoli e anche se era disgustata, il suo corpo reagiva contro il suo volere.
    Mettimi qualsiasi cosa in bocca e te lo stacco a morsi…
    Avrebbe minacciato con voce spaventata, prima di trattenere anche il respiro nel momento in cui egli slacciò i pantaloni. Nel vedere il suo sesso, così vicino, si sentì ancora più in panico. Voleva andarsene, non voleva stare li. Le sembrava l’inizio di una tortura. Come diavolo avrebbe dovuto fare?! Non poteva muovere il suo corpo, che non era nemmeno stanco per via della sua stupida natura angelica. Non aveva davvero nessun metodo, se non stare li a subire? Poteva sopportare dolori… ma quel genere di cose non le piacevano, nemmeno un po’. Senza che nemmeno se ne accorgesse, percepì le lacrime scivolare lungo le guance senza che riuscisse a fermarle. Il panico che aumentava poco alla volta sempre di più. Cercò di muovere le dita, di dimenarsi.
    DIsgustoso… sei un disgustoso maiale! Se pensi solo con il cazzo- non sei meglio di una bestia senza cervello!
    Provò a dire nuovamente, l’odore maschile unite al suo corpo eccitato non lo stava aiutando per nulla. Infatti visti i loro orfatti- era più che palese l’odore proveniente dalla sua intimità. Non lo voleva, lo detestava con tutta se stessa, ma il suo corpo sembrava avere una mente tutta sua per certi versi. Inoltre non sembrava per nulla prona nel fare il primo passo. Ovviamente aveva anche le sue mutandine zuppe in tasca… dunque non aiutava per nulla la sua situazione. Quello che Gabriel non sapeva, era che essendo priva di energia non sarebbe mai stata in grado di usare tutta la sua forza per impedire a quel tipo di volenza. Dunque nessun morso, o comunque stretta mortale. Era letteralmente un piatto delizioso che non poteva far altro che essere degustato.
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    Guai seri (1 tiro)
    Lancio dado: 32
    • 1d100
      32
    • Inviato il
      30/6/2023, 18:20
      White Raven
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    Quasi le venne un sorriso di soddisfazione nel momento in cui riuscì ad afferrare e tirare il tizio con la kamen. Poteva tirarsi su e affrontarli- ma un nuovo strillo di dolore andò a lasciare le sue labbra nel momento in cui la bestia la attaccò- facendola cadere con la scheina a terra. Il dolore ormai era alquanto alto, e sentiva il panico risalire con forza. Come un topo che combatteva con le sue ultime forza, nonostante le sue braccia fossero molto danneggiate e non riusciva a muoverle- rivolse le dita verso la bestia. Che la stava tenendo premuta contro il terreno, lasciando che quella saliva particolare le colasse all’interno delle ferite. Una sensazione paralizzante cominciò a farsi sentire nel suo corpo- ma non sentendo la stanchezza o comunque non essendo a conoscenza dei suoi limiti…
    Tsk- Non mi faccio mettere i piedi in testa così facilmente e- cazzo!
    Si rese conto che nel momento in cui tentò di rilasciare dei fasci neri- come non aveva energia. Anche il suo potere, luminoso e presente, sembrò spegnersi. Lasciandola nella oscurità completa. E lei nel panico più completo. Spalancando gli occhi, si rese conto che tutto il suo corpo non era paralizzato perché era un effetto di paralisi, ma perché non aveva più le forze o l’energia per muovere il suo corpo. Nel sentire la lingua, le sfuggì uno squittio disgustato. Il dolore che percepiva era troppo forte per farla concentrare, e sentiva fin troppa debolezza nelle sue carni.
    Schifo- non toccarmi! Disgustoso- non hai fottutamente il permesso per toccarmi- leccarmi ne niente!
    Tentò di ribattere, cercando di muovere il suo corpo, ma inutilmente. La sua disperazione stava diventando lentamente sempre più forte. Doveva allontanarsi- farli allontanare. E sapeva che il suo accecamento non sarebbe durato a lungo. Era una cosa momentanea fatta apposta per darle un momentaneo vantaggio. Ma in quel caso non le era servito a nulla. Con la parte del suo vestito superiore completamente strappato e che dunque mostrava il suo corpo, ora rosso dal sangue, Gabriel si sentiva nauseata. Doveva fuggire, chiedere aiuto. Ma la sua bocca non riusciva a muoversi. Al contrario, il suo corpo ormai aveva associato l’adrenalina e il dolore con il piacere, dunque i suoi capezzoli erano turgidi e il suo seno pieno. Sentiva le lacrime salire, ma le stava ancora trattenendo. Voleva scappare, voleva andare via da quel dolore- Voleva rimanere, voleva sentirlo di più, voleva dargliene di più, voleva… voleva fargli molto male. Gabriel iniziò a sentire i suoi pensieri più oscuri aumentare, man mano che il panico aumentava.
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    Aveva già il sospetto che quelle sarebbero state delle illusioni, ma nel momento in cui il proprio attacco andò a vuoto sentì come una sensazione di vuoto ingonfarla. Quasi non avrebbe reagito, sentendoli dietro di loro, però non servì nemmeno. La bestia andò a usare una zampata sulla sua schiena. Gabriel fece un mezzo strillo, trattenuto, dal dolore cadendo in avanti e sbattendo le proprie ginocchia a terra. Il proprio top si teneva su solo per pochissime striglie di tessuto, e se anche quelle venivano rimosse probabilmente sarebbe stata con il seno all’aria. Ma quello non era un problema. Fu il fatto che cadendo a terra, si ritrovò con il polso premuto e una certa difficoltà nel mantenere la presa. Ah, già, anche i nervi strappati e che le provocavano un dolore immane nel muovere le braccia. Probabilmente si sarebbe messa a piangere, ma non voleva lasciare questa soddisfazione a quel tizio.
    Maledetto… uh? Sovereign?
    Quel nome le suonava familiare, non l’aveva detto Rengoku? Che l’avessero presa di mira perché si era avvicinata a lui o semplicemente perché sembrava debole? Sentì il terrore aumentare, così come il respiro iniziare a farsi corto. Sentiva il caldo sangue colarle dalla schiena, creando un mosaico macabro ma bellissimo sulla sua pelle rosata. Se non fosse capitato a lei quello, Rengoku sarebbe stato quello preso di mira, giusto? Quasi si sentì rincuorata che era lei quella in quella situazione. Sentendo le sue parole su come poi questo tizio sarebbe dovuto diventare Akira, Gabriel non riuscì a fermare una lieve risata.
    Quindi servi Sovere come un cane pretendendo di essere un cacciatore? MI fai pena. Posso essere anche debole, ma ho ancora dell’amor proprio.
    Avrebbe fatto, rivolgendo i suoi occhi verso di lui. E- una delle sfere che possedeva sarebbe esplosa. Stringendo la mano destra a pugno, una delle sfere che erano vicino alla testa di Gabriel si sarebbe spaccata e una luce abbagliante ne sarebbe uscita. Gabriel non aveva bisogno di vedere, ma gli altri?
    Se dovessi diventare il mastino di qualcuno, quello sarebbe di una sola persona. E non di certo di un coglione che si crede chissà chi usando trucchetti di merda…. Dovresti trovarti qualche lavoro più utile, magari riusciresti a permetterti una operazione per sistemarti la gola.
    Ma non aveva intenzione di allontanarli, non era da lei. Ora che era vicino, difficilmente lo avrebbe lasciato andare. Infatti anche se aveva tentato di accecarlo, avrebbe mosso la propria mano destra per afferrare la caviglia del piede che il ragazzo stava usando per premere sul suo polso.
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    Ah, merda. Fu quello il primo pensiero di Gabriel, nel vedere come il ragazzo sembrò anche più entusiasto di prima. Non voleva combattere, voleva solo tornare nella sua stanza. Ne aveva già vista di troppa merda quel giorno e- dannazione, avrebbe dovuto combattere in quello stato? Anche se la cosa le stava provocando intensi brividi lungo la schiena. Differenti rispetto a quelli che aveva provato con Rengoku, che strano. Lasciando che lo sguardo da pazza le si togliesse dal volto, Gabriel semplicemente esaminò la situazione. Un ragazzo e una bestia. Non sapeva se erano più forti di lei, però sembrava che fossero in grado di usare delle illusioni? Aveva reso quel corridoio lunghissimo, e per di più tutti erano scomparsi. E a meno che non avesse perso la testa, Gabriel era piuttosto sicura della sua teoria. Alle parole del ragazzo comunque, avrebbe schioccato la lingua infastidita. La sua solita sfortuna, uh?
    Che grosso peccato.
    Avrebbe semplicemente detto. Non sapeva nemmeno lei se si stava riferendo al fatto che il ragazzo non voleva attentarle alla vita, o semplicemente a quella situazione. Scappare sarebbe stato inutile, aveva un segugio che sicuramente era più veloce di lei. Dunque l’unica cosa che poteva fare era affrontarli di faccia. Stringendo nella mano la propria spada, ma con un obiettivo ben diverso in mente, Gabriel avrebbe lasciato che dalla propria schiena si allargasse una cortina di fumo oscuro, attivando la tenebra assoluta del Juinjutsu. Tenendo la mano destra vicino al proprio corpo ma con le dita rivolte verso i suoi avversari, avrebbe rilasciato 5 fasci neri che si sarebbero allungati per molti metri. Tre dei quali erano puntati tramite indice medio e pollice verso il ragazzo e due verso il suo cane. Sapeva che il cane avrebbe probabilmente schivato, dunque doveva prima rallentare il ragazzo per evitare un attacco cordinato e piuttosto concentrarsi su di uno e poi sull’altro. Aveva anche le gambe abbastanza larghe, con i piedi ben saldi, come se fosse pronta a scattare anche lei o anche a resistere un possibile scatto. Avrebbe infondo avuto tempo per usare la sua spada per la spada del ragazzo, e il braccio per il suo cane. Usare la propria mano come sacrificio, poi, le sembrava una buona idea se poteva sconfiggerli.
    Ti chiederei il perché tu lo stia facendo, ma dubito tu me lo dirai, giusto?!
    La voce della ragazza sarebbe uscita vagamente ansante- no, eccitata. Il combattimento mentale di Gabriel era a dir poco sottile; non aveva nulla da proteggere in quel momento se non la propria incolumità. Dunque non aveva motivi per non trattenersi. Se poi lei si rivelava più debole- beh, avrebbe dovuto solo sopportare. Era finita in una trappola, e doveva solo conviverci.
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    Sorridendo soddisfatta, e uscendo dalla stanza di Rengoku, riprese il suo cammino cercando questa volta di orientarsi meglio. E in ogni caso, dopo aver messo il proprio intimo in tasca, non riuscì a non pensare a cosa sarebbe successo se non si fossero fermati. Un po’ se ne pentiva, desiderava con tutta se stessa ricevere affetto. Anche se questo era formato sul momento, e probabilmente se ne sarebbe pentito dopo. Il sorriso soddisfatto si sarebbe trasformato in uno amaro, mentre si portava la mano sinistra al volto e si lasciava andare ad un sospiro. Era meglio così, Rengoku non meritava quella cattiveria. Averla al suo fianco era solo un male, visto quanti guai portava. In ogni caso, iniziò a sentirsi un po’ spaesata. Nessuno la guardava - per fortuna- ma adesso non sembrava esserci proprio nessuno! Si guardò attorno con confusione, i suoi sensi non le dicevano che stava venendo attaccata e dunque nemmeno l’adrenalina aveva cominciato a pomparle dentro. Sapeva che esistevano degli esami in questa scuola, improvvisi come quelli dentro una scuola normale, ma quello non lo sembrava affatto. Anche perché ne aveva appena superato uno, di esame. Sarebbe strano sottoporla ad un altro! Però il suono di quel fischio la fece allarmare, girare la testa di scatto a guardare. Nascosto dall’ombra e accompagnato da bestie, ci stava probabilmente un altro studente. Nascosto da una Kamen. Dannazione, l’aveva detto lei che era una calamita per i guai. Non esitò nel far percepire la propria energia, e l’attivare il proprio potere. Lasciando che le sfere lucenti andassero ad illuminarla, mettendo anche in evidenza lievi riflessi causati dalle goccioline che si stavano ancora asciugando dalla doccia di poco prima.
    Ti avviso di allontanarti. Sono state giornate un po’ piene e potrei finire per farti molto male.
    Avrebbe fatto il suo primo e unico avviso. Per quanto il ragazzo sembrasse un cacciatore- lei non sarebbe stata una preda facile. Avrebbe infatti sguainato la sua spada senza esitazione. Così come avrebbe chiuso gli occhi, mantenendo la spada però nella mano sinistra. Non voleva scherzare, voleva solo riposarsi e avere la sua dannata lezione con Gin il giorno dopo. Sentì un certo desiderio oscuro annidarsi nel suo stomaco.
    In verità fallo. Non vedo perché dovrei esitare con qualcuno che fa questi giochetti sporchi. Troppa paura nell'affrontarmi faccia a faccia? Devi portarti man forte? Piccolino, forza. Non ho problemi nel tagliarti un braccio o due.
    E allo stesso tempo, un sorriso malsano che si faceva strada sulle sue labbra. Ovviamente stava fingendo. Non si stava realmente divertimento, era solo incredibilmente annoiata e, forse un po', preoccupata. Sperava di spaventarlo con le sue parole, visto che di solito bastava quello per far indietreggiare quelli più deboli. Ma aveva come la sensazione che non sarebbe servito a molto... Aveva già rischiato molto in pochissimi giorni, sperava che anche questo tizio con i suoi cani se ne sarebbe andato lasciandola andare ed etichettatola come pazza.

    Edited by White Raven - 19/6/2023, 10:10
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    Gabriel si sarebbe lasciata andare in una risata quasi di pancia, nel sentire con quale risposta seria il ragazzo le aveva risposto. In ogni caso, non ci avrebbe messo molto a darsi una veloce lavata. Anche solo per togliersi la sensazione di dosso e calmare il suo corpo. Probabilmente nella sua stanza avrebbe fatto un bagno più lungo e rilassante. Intanto stare con Rengoku aveva tolto dalla sua testa molti dei pensieri negativi che aveva e non si sentiva più sull’orlo di piangere o scoppiare, ma era piuttosto rilassata. Per modo di dire, visto che vorrebbe davvero tornare a percepire le labbra del ragazzo… Parlando di lui, sembrava essersi messo vicino alla porta, e quando l’acqua finì di scorrere riprendere a parlarle. Effettivamente aveva ragione, entrambi non volevano sbagliare e volevano essere amici. Mettendosi il top senza che si fosse nemmeno così tanto asciugata bene - per fortuna non aveva dovuto lavarsi i capelli. Almeno non le aveva schizzato li sopra- così come i pantaloni. Senza mettersi su le mutandine che dannazione, avevano sicuramente bisogno di una lavata. Avrebbe spalancato la porta, le guance rosse sia dall’imbarazzo che dalla lavata, mentre si faceva avanti. Le goccioline d’acqua delineavano ancora meglio il suo corpo, cadendo sulla stoffa e venendo assorbita da quella. Era possibile anche vedere la forma dei capezzoli…
    Non parlare come se non ci rivedremo mai più! Comunque hai ragione, per quanto invadere anche il tuo bagno mi sia stato utile non hai dei vestiti di ricambio che posso usare- a meno che tu non voglia darmi una delle tue magliette e che la usi come un vestito lungo.
    Al che gli avrebbe fatto un occhiolino, sempre mentre teneva nella mano sinistra le mutandine… E lasciando ben poco alla immaginazione: sia dello stato di queste che di come adesso non avesse nulla a coprirla. In ogni caso, avrebbe preso la propria cintura con la spada su e avrebbe fatto un lieve ghigno.
    Non pensare di liberarti così facilemente di me. Appena posso andrò a inviarti meme o comunque disturbarti. Sono piuttosto assillante sai?
    Forse esagerava nel volerlo spaventare così, ma voleva solo avvertirlo per quelle ore dove passerà dal silenzio totale al messaggio ogni due secondi. Solo a quel punto si sarebbe messa vicino alla porta, come pronta per uscire.
    Ricorda però di scrivermi anche tu, eh…
  9. .
    Guai seri [1 tiro]

    Lancio dado: 31
    • 1d100
      31
    • Inviato il
      14/6/2023, 10:28
      White Raven
  10. .
    Sbagliava, o quello era un sorriso? Stava riuscendo nel suo malefico e malvagissimo piano nel far sorridere con più sincerità Rengoku? Dire che fosse ben più felice era poco, era soddisfatta. Notando come le avesse indicato il bagno ripensò alla propria stanza e… beh, che le costava? Farsi un veloce lavaggio era più che necessario! Anche solo per calmare i suoi bollenti spiriti. Sopratutto perché per quanto cercasse di essere non chalante, stava avendo difficoltà nello stare in piedi. Anche perché il gesto di Rengoku non passò inosservato, e Gabriel dovette portare il suo sguardo via. RIcordava fin troppo bene la sensazione vicino al proprio di sesso, e dannazione. La voglia stava aumentando.
    Allora non ti dispiace se ti prendo il bagno per una decina di minuti!
    Perché era ovvio che visto quanto era invasiva, si sarebbe fatta piuttosto una doccia. Lasciando dunque la propria arma in compagnia di Rengoku, come se in un certo senso si fidasse nel lasciarlo con qualcosa di suo, si sarebbe diretta al bagno e- come aveva detto, sarebbe andata a lavarsi in modo veloce. Trovando anche scomodo usare le mutandine bagnate. Dunque solo una volta in cui sarebbe stata nel bagno, porta chiusa, e già completamente spoglia e con la propria maglietta e pantaloni da qualche parte invece che per terra avrebbe nuovamente parlato.
    Sai, stavo pensando- potrei farti un regalino! Ti lascio le mie mutante, va bene?
    Ovviamente lo stava palesemente prendendo in giro. Ma il suo sorriso biricchino non lo avrebbe visto. A quel punto, sarebbe andata a farsi una veloce lavata a meno che il ragazzo non la fermasse.
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    Stava esagerando nel fargli venire tutti i sensi di colpa, però il come andava a sentirsi in colpa le sembrava davvero un cagnolino depresso. Era anche divertente vedere il come rimaneva sorpreso da come si comportava, al che comunque avrebbe fatto un lieve broncio. Avrebbe visto il telefono del ragazzo e la sua esitazione.
    Stai parlando con una che nemmeno nel primo mese di scuola è già finita in ospedale. Diciamo che i guai arriveranno in ogni caso, che lo vogliamo o meno. Opla!
    E senza dargli tempo di reagire, avrebbe preso con la sua mano sinistra il telefono del ragazzo. Si sarebbe alzata pure, così da mettere distanza dal suo tesoro rubato e il ragazzo. Il tutto con un sorriso birichino. Così da stare in piedi, al lato del suo letto.
    E avresti dovuto pensarci, di nuovo, prima che mi chiedessi di leccartelo.”
    Avrebbe provocato, facendogli la linguaccia, ben vedendo quanto fosse eccitato. I pantaloni di Gabriel erano veramente bassi, lasciando dunque vedere a Rengoku anche la linea che andava verso il pube e questo ben delineato dalle mutandine. Entrambi stavano cercando di mantenere la calma, era palese. Ma allo stesso tempo era inutile negare come i loro corpi stessero bruciando. In ogni caso, Gabriel avrebbe scritto “Gabriel < 3” con il proprio numero di telefono, e solo quando sarebbe stata soddisfatta si sarebbe girata verso di Rengoku. Piegando il busto in avanti per ridargli il telefono, e allo stesso tempo soddisfare un po’ della propria voglia che le stava rendendo la testa ancora più leggera del dovuto. Infatti gli avrebbe dato un lieve bacino sulla guancia. Non tenendo però in conto che così Rengoku avrebbe visto il come il suo seno sarebbe stato nuovamente in bella vista al ragazzo. Con i capezzoli che erano talmente turgidi da fare male.
    Non farti problemi inutili. Comunque, hai dei fazzoletti? Non voglio mettermi su il mio top senza… pulirmi un po, ecco.
    Visto che sul petto della ragazza erano ancora presenti le gocce del piacere di Rengoku. Per quanto fosse una bruta, non lo era così tanto! La sua voce era normale- era palese che stesse fingendo-, ma il suo respiro e le sue labbra sarebbero stati caldissimi. Di certo non poteva usare un telecomando per spegnere o accendere le voglie che aveva.
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    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 45
    • 1d100
      45
    • Inviato il
      9/6/2023, 17:40
      White Raven
  13. .
    Gabriel rimase per quasi ipnotizzata dal come il corpo di Rengoku reagiva al suo; il come si leccava le labbra dopo il loro bacio, la sua verga che era li e che dannazione, era così bello e voleva strofinarsi su di lui e- vederlo portarsi una mano al volto, cercando di contenersi. Dunque anche se in parte aveva sperato che le sue parole non funzionassero, alla fine lo aveva portato con i piedi per terra. Lasciandola ovviamente con un grosso problema. Ovviamente rimaneva comodamente sdraiata sopra di lui, adorando il calore che il ragazzo emanava e le trasmetteva. Però la sua “magia” si spezzò nel momento in cui Rengoku diventò frustrato -che doveva dire lei?- e la afferrò per le spalle. Ovviamente fu molto scontenta da ciò, voleva ancora ricevere quelle carezze al volto, ma sapeva che non era giusto. Anche nei confronti del ragazzo. L’espressione di Gabriel si sarebbe tramutata in una di dispiacere e frustrazione, anche e sopratutto quando Rengoku distolse lo sguardo da lei. Da una parte del suo profondo, ci stava una vocina che le diceva, no, le urlava di fare in modo che il ragazzo la guardasse di nuovo. Le aveva fatto succhiare il suo cazzo dopo averle toccato le tette, e poi manco la guardava in volto! Che tipo. Invece che allarmarsi Gabriel avrebbe portato la propria mano sul volto di Rengoku, così da spostare la mano del ragazzo e invece premere il proprio pollice contro il suo naso. Come se lo stesse punendo in modo goffo e infantile.
    Non pensi sia un po’ tardi per vergognarti? Che poi credo che la colpa sia di entrambi… Dammi un attimo...
    Avrebbe mugolato, chiudendo momentaneamente gli occhi. Cercò di concentrarsi su di lei, sul suo stesso respiro, così da tenare di calmarsi anche se di poco. E cazzo, nel farlo si rese conto di quanto il suo corpo era disperato di attenzioni. Ma almeno facendo così sarebbe riuscita a staccare il proprio torso da quello di Rengoku, portando entrambe le mani sui pettorali del ragazzo come sostegno. Solo a quel punto avrebbe riaperto gli occhi per guardarlo. Ovviamente percepirlo e toccarlo erano differenti rispetto al guardarlo, e dannazione. Si pentì moltissimo per aver parlato. Avrebbe voluto godersi ancora quella vicinanza. Beh, doveva tornare ad essere Gabriel, si era dimostrata anche fin troppo debole per i suoi standard.
    “Che poi, voglio essere sincera, quando ho detto che potevi toccarmi pensavo a spalle e braccia, così come testa e volto. Non le tette! Sei andato direttamente li! Che pervertitoo
    Lo avrebbe provocato con un sorrisetto malizioso, che in verità nemmeno se lo sentiva. Alla fine era lei quella che era entrata li e lo aveva molestato con i suoi contatti fisici. A quel punto avrebbe alzato il bacino, con ESTREMA lentezza, scavalcando Rengoku così che fosse seduta di fianco a lui e vicino a dove aveva buttato la sua maglietta e la sua spada. Gabriel poi cercava di parlare con il suo solito tono - che le sarebbe anche riuscito- ma sarebbe stato palese il come nonostante la sua voce sarebbe stata tranquilla e maliziosa e giocherellona, il suo corpo sembrava tutt’altro che tranquillo. Nonostante aggiunse anche un movimento delle mani, come se volesse fargli paura, gli occhi di Gabriel non si sarebbero mossi via dallo spettacolo che il ragazzo le offriva. Anche solo con il suo volto.
    Scherzi a parte, non credo mi dispiacerebbe farlo con te. Ma la mia verginità la voglio dare a qualcuno che... al momento non ci sta più. Però... so anche che sono sogni stupidi, e la possibilità l'ho persa. E piuttosto che darla a qualcuno di antipatico preferirei darla a te, alla fine mi stai simpatico e mi piaci. Anche se onestamente non lo farei oggi. Voglio conoscerti di più, passare più tempo insieme! Ah- magari ci possiamo scambiare il numero?""
    Ammetterlo era difficile, ma non voleva che Rengoku si guardasse male. Alla fine bene o male era entrato nella sua lista di persone con cui non le dispiacerebbe condividere la sua prima volta. Ma come aveva detto sapeva che esisteva la possibilità che venisse messa KO o venisse direttamente stuprata- non se lo augurava, certo. Ma avendo quello in prospettiva, con la conoscenza che suo fratello sarebbe tornato chissà quando, alla fine non era meglio se si lasciava andare con qualcuno che era buono? Ah, che mal di testa. Non era abbastanza lucida per fare pensieri troppo complicati.
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    Guai seri (1 tiro)

    Lancio dado: 7
    • 1d100
      7
    • Inviato il
      7/6/2023, 13:37
      White Raven
  15. .
    Il come Rengoku andava ad assecondarla era incredibilmente tenero per certi versi, nonostante i loro corpi fossero tutt’altro che proni alla tenerezza in quel momento. Come se non bastasse, non serviva nemmeno che glielo chiedesse che Rengoku la accontentò senza nessuna esitazione. Sia dal morso, che alle carezze. Socchiudendo gli occhi, e lasciandosi coccolare da quella sensazione stupenda, si domandò se non stava effettivamente esagerando in quel momento. Stava approfittando fin troppo della gentilezza del ragazzo, e una come lei non meritava certe attenzioni. Inoltre il come le teneva il volto, il come le accarezzava le guance e le labbra, le ricordò il passato per brevissimi momenti. Cosa che la fece rilassare ancora di più. Anche se in passato quel tipo di attenzioni servivano a calmarla, in quel momento non aiutavano il suo corpo e il come si era eccitato. Riportando gli occhi sul volto del ragazzo, si perse però in una trance. Niente più pensieri, niente più dubbi. Il modo in cui entrambi si sarebbero avvicinati sarebbe stato naturale, un gesto così sentito che non sembrava per nulla sbagliato. Lasciando che le loro labbra si toccassero, Gabriel chiuse gli occhi e si perse in quella sensazione stupenda. Ovviamente non era una stupida, non era un semplice bacio a stampo, e quando il ragazzo aprì le labbra lei fece altrettando andando a muoverle in modo impacciato e timido. Non usò la lingua, ma non perché non volesse ma perché non aveva la minima idea che durante un bacio si potesse usare. Andando piuttosto a piegare lievemente la testa così da non far scontrare i loro nasi come dei stupidi e continuare quel bacio. Ovviamente dire che Gabriel era inesperta era un eufemismo, visto che andò a trattenere il respiro non sapendo come respirare durante un bacio. Semplicemente era fin troppo presa dal percepire con le sue labbra la forma e la texture delle labbra del ragazzo, che erano diverse rispetto alle proprie. Che erano morbide e lisce. Mentre si lasciavano andare in quel contatto intimo, Gabriel avrebbe mosso la propria mano così da distendersi sopra il volto del ragazzo, muovendosi vicino al collo e i capelli. Allo stesso tempo, l’altra si sarebbe mossa così da toccare la dove lo aveva morso, andando ad accarezzare con il pollice la pelle che aveva deciso sarebbe stato il suo pasto. Ben presto però sentì come il suo corpo stava raggiungendo una frustrazione enorme, inoltre come posizione era abbastanza scomoda- Non era vero. Ma aveva bisogno di mettersi più comoda. Infatti le gambe di Gabriel si sarebbero spostate così da essere ai lati del corpo di Rengoku, con le ginocchia premute ai lati del suo corpo. Ancora bellamente distesa sul ragazzo, e con pochissima voglia di distanziarsi. In quel momento le sue altra labbra si sarebbero premute in modo involontario contro il sesso di Rengoku, che avrebbe potuto percepire anche attraverso i pantaloni il calore e la forma di quel fiore che doveva solo essere raccolto. I pantaloni di Gabriel erano umidi, certo, ma le sue mutandine erano a dir poco fradice. E nel momento in cui i loro sessi si sarebbero incontrati, Gabriel avrebbe fatto un mugolio disperato, agitando di poco il bacino così da far scorrere la propria intimità ancora ben coperta contro l’asta di Rengoku un paio di volte. Interrompendo il bacio momentaneamente per poter respirare, la ragazza sentiva la testa leggerissima. Ma non sarebbe stato una interruzione completa, ma bensì solo un attimo dove le sue labbra si sarebbero staccate da quelle di Rengoku per potergli baciare il labbro inferiore, il mento e la guancia. Proprio le parti di derma che erano di un colore differente. Come se con quel gesto volesse dirgli che non la spaventava la sua pelle, ma che anzi meritava attenzioni come tutto il resto del suo corpo. Che avessero una chimica particolare? Visto come il toccarsi era stato così naturale, e il come- no. Probabilmente era solo la sua immaginazione, visto che era stata lei quella ad imporsi su di Rengoku. Lasciando dondolare la testa in avanti, o comunque tra le mani del ragazzo, si lasciò andare in una risatina.
    Il prossimo step è portarmi fuori a cena, e poi chiedermi un appuntamento? Ho questa impressione che abbiamo invertito l’ordine, sai?”
    Non voleva fermarsi, i suoi occhi e il suo corpo lo comunicavano chiaramente, però aveva ancora un po’ di buonsenso. Non era completamente preda dei suoi ormoni, riusciva ancora a fare dei pensieri coerenti. Voleva dargli la possibilità di chiarirsi la mente, con quella provocazione. Così che entrambi non facessero una scelta sbagliata. Inoltre il giorno dopo lei aveva lezione con Gin, sicuramente l’uomo si sarebbe accorto che il suo modo di camminare fosse strano. Quel coso era decisamente enorme per poter camminare normalmente il giorno dopo…Almeno per un corpo come il suo.
    Non vorresti… uhm… conoscermi un po’ meglio prima? Fare queste cose non- uhm… non dovresti farlo con delle persone speciali a cui vuoi bene?
    Forse era un po troppo romantica, ma lo avrebbe detto con una certa serietà. Infondo per lei era la sua prima volta, non sapeva dello stato di Rengoku ma sembrava che anche lui non avesse così tanta esperienza. E anche se cercava di controllarsi, era palese dalla sua voce ansante e eccitata il quanto fosse disperata per attenzioni. Rengoku alla fine aveva raggiunto l'orgasmo, mentre lei non ne aveva nemmeno visto l'ombra...
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