L'incubo del grano rosso

x Doom

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    Anche mentre Nefertiti si ribellava e lo intimava di non dire nulla di vuoto o frettoloso, Thresh continuò a scandire quelle parole senza mai fermarsi, come una cantilena, no anzi... come una preghiera. Non di quelle che ripeti perché sei fiaccamente in processione in attesa che giungano le luci del mattino. Una preghiera sentita, di quelle pronunciate a denti stretti, con le dita rosse e le nocche pallide. Una preghiera che si incrinò soltanto mentre la carne di Nefertiti lo avvolgeva, facendolo tremare di piacere. Riprese a muoversi, più forte, più intenso, voleva farla gemere, zittirla col piacere ma l'aveva addestrata bene e la cosa divenne maledettamente chiara mentre sembrava quasi volersi opporre a lui. Piangeva, ma non scoraggiò Thresh perché il professore sapeva che quelle non erano lacrime di rabbia o di frustrazione, men che meno disperazione. Quelle erano lacrime di gioia, perché voleva esattamente ciò che Thresh le stava dando. Con un affondo più deciso le fece sentire la cappella contro l'entrata dell'utero e prese a spingere gradualmente per poterla penetrare, lento ma inesorabile, mentre i loro corpi si schiacciavano uno contro l'alto. Le dita di Thresh la tenevano ancora col mento sollevato, e lui le respirava addosso impaziente, sentendo l'odore di quelle lacrime salmastre che le rigavano il viso. Forse rovinandolo, per alcuni. Ma per lui... quello era il tocco finale, un dettaglio da artista che non poteva avere né nome né forma. Quell'opera non apparteneva a lui, né a Nefertiti, era qualcosa che avevano creato assieme... e che avrebbero continuato a coltivare assieme.
    Pensi che siano false? Senza significato? Ascoltale di nuovo... ti amo...
    Lo pronunciò più velocemente stavolta, perché cedette come un bimbo impaziente alla tentazione di leccarle via dalla guancia quella grossa lacrima che le solcava il viso. Fu un gesto così possessivo e lussurioso che la ragazza avrebbe sentito chiaramente tutto il desiderio del suo maestro mentre finalmente penetrava la parte più profonda della sua carne e riprendeva a scoparla con vigore, senza riprendendo quella preghiera oscena che sembrava sempre più vera man mano che la pronunciava. Dare senso a quelle parole non era una provocazione, ma un obbiettivo. Non le pronunciava per ingannarla o per tenerla buona, le ripeteva fino allo sfinimento perché Nefertiti capisse che non aveva importanza quante volte le avrebbe pronunciate. Non avrebbero mai avuto il valore che in realtà Thresh voleva darle, neanche tra mille anni, neanche passando tutta la sua immortalità a pronunciarle senza mai smettere. Sapeva che Nefertiti poteva comprenderlo, dopotutto lei stessa gli aveva chiesto di restare tutta la notte con lei. Non sarebbe stato semplicemente il suo premio, né la banale valvola di sfogo per entrambi. Quel momento avrebbe ottenuto valore, sarebbe stato unico, come unico era il loro legame.
    Ma se vuoi zittirmi sul serio... puoi sempre baciarmi, mi adorata Nefertiti...
    Sospese la preghiera solo per mostrarle il suo volto: eccitato, intrigato, affascinato da lei, preso completamente. Non era sconvolto né melenso, era sempre il suo professore, il Thresh che aveva imparato a conoscere e che sarebbe stato sempre al suo fianco. Come guida... e come amante. Voleva il suo bacio, e se Nefertiti glielo avesse concesso si sarebbe bloccata in una danza con la sua lingua e le sue labbra vorticosa, impaziente, carica di desiderio, più emblematica e potente di qualsiasi "ti amo" pronunciata fino a quel momento. Nel mentre, i loro corpi avrebbero ripreso a unirsi con vigore, così forte da far tremare il letto, da far sbattere i muscoli possenti del ventre di Thresh contro le natiche morbide di Nefertiti, creando una fontana di umori e suoni perversi che li avrebbe portati a scopare ancora una volta senza freni. Forse si stavano limitando nell'uso delle loro capacità, ma per il momento Thresh non voleva impressionarla con piaceri fuori dalla sua percezione, voleva dirle esattamente cosa provava in modo che Nefertiti non avesse più dubbi su di lui.
     
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