L'incubo del grano rosso

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  1. Hina-Poppezinga
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    Sae iniziava a capire perché Thresh sorrideva a quel modo quando gli aveva parlato di Tarabas. Lui pensava di essere nel giusto, in realtà Sae continuava a pensare che aveva fatto qualcosa di assolutamente scortese e invadente, non era molto differente da quello che aveva fatto Lancillotto. Solo che Greg era un suo alunno, da guidare e proteggere e poteva perdonarlo, Tarabas invece le risultava molto più difficile da perdonare. Come se non bastasse scaricava pure la colpa sul figlio? Che razza di padre era? Voleva forse indorarle la pillola, forse aveva capito che non riusciva a portare rancore ai giovani studenti?
    Sì infatti sei un invasore di questa dimensione, mannaggia a te. Le scappò, non poteva continuare a fingere che poteva passarci su come se niente fosse. Un conto era fare un pensierino sul mandare Lancillotto a spiarlo, un altro peso aveva farlo nel modo più rischioso possibile. Non avrebbe mai pensato di mettere a rischio Lancillotto per un suo tornaconto. Lo lasciò parlare e quando lo vide farsi diffidente ed accusarla di doppio gioco, del fatto che fosse stata indecisa, iniziò a ridere nervosamente, scuotendo la testa, come se lui stesse dicendo una marea di cavolate.
    Da quello che mi hai detto è chiarissimo che sei un dilettante come medium. Non hai capito proprio un bel niente di ciò che hai sentito. E se mi avessi risposto se mi avessi ascoltata quando ti ho cercato avresti capito molte più cose e avresti capito di che natura era la mia indecisione. Afferrò la propria borsa vicina e ci frugò dentro per cercare la chiave che gli aveva assegnato l'uomo. I gesti con cui lo faceva divennero sempre più nervosi e irritati, così come lo sarebbe diventata la sua voce mentre parlava.
    Su una cosa hai però capito bene: io non credo proprio di farcela a battere Carnovash. Sono distante anni luce anche solo per torcergli un capello. Io da sola non posso fare niente, sono debole, sono impotente, a lui basta schioccare le dita e sono morta. Se non mi ha ancora reso una specie di bambolina lobotomizzata raccogli sperma è solo perché crede che io vedo cose e posso fare cose che interessano a lui e di cui non ci ho capito niente. Ciò che hai sentito è la mia paura perché mi sono sentita da sola contro tutti quanti. Io sto dalla MIA parte perché non riesco più a capire di chi posso fidarmi. Io sto cercando di proteggere le persone che amo, sto cercando di salvare l'anima di mio marito. E tutti voi! Cazzo tutti voi mi scaricate addosso le vostre frustrazioni, i vostri problemi, mi credete una specie di femme fatal che non vede l'ora di ficcare un pugnale alle spalle del prossimo per chissà quali ricchezze. Il suo viso era colorato di rosa per la rabbia, i suoi occhi erano umidi, stava tirando fuori ciò che si era tenuta dentro fino a quel momento, poiché sentiva che Tarabas non le sarebbe stato di nessun aiuto in tutta quella storia. Si stava rivelando un ostacolo e non poteva permettergli di interferire e mettere in pericolo tutti quanti con i suoi scherzi spirituali. Quel briciolo di speranza che aveva visto in lui si stava sgretolando del tutto, e con esso anche la resistenza delle lacrime che iniziarono a scorrere lungo le guance.
    Mi è capitato quel fottuto cubo fra le mani senza manco capire che diavolo fosse, e spunti tu a dirmi che ormai è troppo tardi e se voglio salvarmi devo arrivare fino in fondo. E mentre tutti mi guardate come se fossi una specie di fenomeno da baraccone intanto vengo invasa da visioni, viaggi astrali che mi portano davanti a entità mostruose che mi condannano. Che vogliono farmi uccidere una mia studentessa, e nessuno di voi ha capito che preferisco morire mordendomi la lingua piuttosto che fare del male ai miei ragazzi. Tirò fuori la chiave dalla borsa e la piazzò sul tavolo con rabbia.
    La verità è che a te non frega proprio un cazzo di me, tu mi stai usando per arrivare ai tuoi scopi! Mi hai promesso aiuto e protezione ed invece mi si è scagliata addosso una nuova maledizione che mi fa stuprare dall'uomo che odio di più al mondo! Quello non l'hai sentito vero? Non hai sentito lo schifo, la frustrazione, la fottuta paura! Voi bastardi con i poteri non lo capite come si ci sente ad essere impotenti! Hai sentito solo ciò che volevi tu. Adesso osi anche chiedermi da che parte sto? Che razza di cavaliere sei? Non ho bisogno di questa merda! Ho problemi molto più seri di cui occuparmi! Non lo stava facendo con malizia, fu totalmente sincera a dirgli che non stava dalla parte di nessuno se non dalla propria parte. Odiava sentire parlare Tarabas come se lei fosse una complottista che sta facendo le sue mosse per vincere. Lei stava cercando di sopravvivere in tutto quel caos. A quel punto quello che aveva bisogno di Sae era Tarabas. Se aveva letto il suo spirito se aveva ascoltato le sue parole, avrebbe dovuto capire che Sae era andata davvero avanti, che si era immersa molto di più in quel viaggio assurdo e folle come avevano pattuito. Lei aveva mantenuto la sua parte, Tarabas no. Starsene lì a cercare di convincerlo che poteva fidarsi era totalmente inutile, doveva mostrargli che non aveva bisogno di lui se non voleva aiutarla seriamente. Ecco perché gli aveva ridato la chiave di chissà cosa che gli aveva dato lui. Si alzò in piedi e se Tarabas non avesse fatto niente per fermarla se ne sarebbe andata via, sbattendo la porta alle sue spalle. Sae non era una calcolatrice, era davvero una donna semplice che era finita in un casino colossale.
     
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