Quando Sae riaccese il telefono e vide tutti quei messaggi, sospirò già esausta. Si prospettava una lunghissima giornata, ed i suoi impegni sembravano accavallarsi uno sopra l'altro. Da quando era iniziata tutta quella storia con il cubo, gli spiriti tormentati avevano iniziato a farsi da parte, cercando meno il suo aiuto. Forse temevano qualcosa che proveniva da lei? Era l'energia di Thresh che aveva addosso a farla sembrare meno indicata come medium? Eppure lei si sentiva molto più potente a livello di medianità. Magari era una cosa positiva poiché avrebbe potuto concentrarsi sulla sua missione e sul suo dovere. Dopo aver accompagnato Aurora all'asilo, si prese un attimo per rispondere a tutti i messaggi.
Usalo pure?<i> Mormorò interrogativa, fissando il messaggio di Thresh. Intendeva dire di "usare" Dalamadur come aveva fatto con lui? Le sembrò un idea fuori dal mondo. Quell'essere sembrava in grado di spezzarla come un grissino, forse era meno inquietante di Thresh ai suoi occhi, ma non meno spaventoso. La inquietava sapere che Dalamadur era così TANTO obbediente a Thresh da darle un sostegno "energetico" per conto suo. Anche se Dalamdur si era rivelato gentile con lei, non riusciva a fidarsi, lo vedeva come una sorta di scagnozzo di Thresh. E non era poi così lontana dalla verità. Il messaggio che l'aveva irritata di più quel giorno era stato quello di Tarabas. il modo di fare di quell'uomo la iniziava ad innervosire. L'aveva ignorata quando lo aveva cercato, e non si era manco degnato di chiamare per sapere se stesse bene. Sapeva quindi che non era mai stata in pericolo? Oppure l'aveva lasciata andare apposta fra le braccia di Thresh per guadagnare informazioni? Non voleva pensarci, ma la preoccupava molto che lui sapesse cosa aveva sognato. Come faceva a saperlo? Perché l'aveva sognato anche lui? E perché anche suo figlio l'aveva contattata? Il primo che voleva incontrare era senz'altro Tarabas, il sogno premonitore a quel punto era diventato un messaggio diretto, e centrava anche Tarabas in qualche modo. Quello spaventapasseri nel sogno le ricordava troppo Mike ed aveva bisogno di sapere se era in pericolo. Quel giorno era diventato prioritario pensare alla sicurezza di Mike e dei suoi studenti.