Cicatrici

x Hina & Amy

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    Nariko e Syndra sapevano come sfiancarlo, anche quando risvegliava nuovi poteri. Era spontaneo controllarli, ma quando avevi come avversari due streghe di quel calibro diventava davvero difficile mantenere il controllo. Al termine di quell'estasi condivisa, Iceringer era di nuovo esausto tanto che il braccio energetico scomparve, frantumandosi come se fosse fatto di vetro per poi far scomparire anche i frammenti che lo avevano generato. Non fu doloroso, né strano, ma fissarsi quel moncherino all'apparenza bruciacchiato fu decisamente curioso. Lo stesso successe anche alla sua verga che tornò a fattezze normali e umane, pur mantenendo il colorito alterato, nero con striature rosse. Anche in quel caso, curioso ma non molto strano, Iceringer era certo che ci avrebbe fatto l'abitudine. Al taglio di capelli invece... un pò meno. Prese un lungo respiro e si rilassò in compagnia delle streghe senza pensare a nient'altro per ora, accogliendo il suggerimento di Nariko assai tentato all'idea di rimettersi a dormire. Syndra però aveva capito che dovevano quantomeno ringraziare tutti quanti, e con un ampio sorriso sul volto Iceringer decise di assecondarla.
    Sono d'accordo, gli amici che ci siamo fatti durante il percorso si sono rivelati importantissimi. Si meritano almeno un ringraziamento.
    Dato che il grosso del suo corpo era già coperto dalle fasce, Iceringer non dovette fare altro che mettersi un paio di pantaloni per non dare troppo a vedere cosa avesse fatto fino a quel momento. L'unica cosa strana fu doverseli mettere usando una mano sola, cosa che non venne per niente spontanea, anzi più di qualche volta i pantaloni scivolarono verso il basso sotto lo sguardo confuso del ragazzo, ma rifiutò qualsiasi aiuto e anche la possibilità di usare i nuovi poteri: quelle ferite erano parte del viaggio e avrebbe imparato a conviverci. Quando furono pronti per andare, Iceringer aprì la porta e il trio si ritrovò davanti la prima occasione per ringraziare qualcuno: Traesto e Sho stavano passando proprio lì davanti in quel momento, erano di passaggio quindi probabilmente non avevano sentito niente, e si stavano dirigendo in un'altra stanza. Traesto aveva offerto sostegno al ragazzo dai capelli rossi che pur stando in piedi e non risultando ferito, aveva una sorta di sostegno intorno al collo che somigliava ad un salvagente, collegato ad una mascherina che il rosso portava sul volto. Aveva l'aria stanca, e con un minimo di percezione magica anche le streghe avrebbero potuto intuire che quella mascherina serviva per fargli recuperare energia in maniera rapida. Evidentemente il giovane si era spinto molto oltre per permettere a tutti di tornare sani e salvi, con dolorosi risultati.
    Hey, giovani! Che bello vedervi in piedi!
    Traesto li accolse con un ampio sorriso, e perfino Sho si sforzò di sorridere in maniera sincera. Vedendo la preoccupazione negli occhi di Iceringer, il rosso scosse il capo, togliendosi la mascherina da davanti la faccia.
    Io sto bene, voi ve la siete vista sicuramente più brutta. Sono davvero felice che siate tornati tutti sani e salvi. Non sono riuscito a vedere la battaglia ma... l'ho sentita. Deve essere stata uno spettacolo. E' un onore per me, in quanto Custode, essere testimone di un simile evento.
    Cercò di essere solenne, oltre che amichevole. Ci teneva a fare una bella figura anche e soprattutto tenendo in considerazione il suo ruolo e, visto che aveva capito che quelle streghe fossero diffidenti con tutti, preferì mantenere le distanze in modo che non si sentissero troppo a disagio.
     
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    Nariko si morse il labbro inferiore nel guardare i suoi due compagni davanti a lei, avrebbe volentieri continuato, ma sentiva le cosce affaticate e le braccia stanche, chiarissimo segno che ciò che aveva detto non era solo per darsi un contegno, ma anche per non strafare e permettere a tutti loro di riposarsi. Inoltre Nariko precedentemente al loro sipario erotico, si era imposta di dormire almeno qualche ora, giusto per riposare almeno il cervello, ma in realtà avrebbe voluto al più presto incontrare Endymion e parlare con lui, conoscerlo meglio. Anche se proveniva da una realtà alternativa, in teoria era pur sempre suo figlio, un figlio di Umbra. Così quando Syndra propose di andare a vedere gli altri, Nariko annuì e scivolò pigramente fuori dal letto. Fece un ultimo sforzo per usare la magia della vestizione dei capelli per ripulirsi dal seme e ricostruire i suoi soliti abiti composti da capelli magici. Attese che anche Iceringer si rivestisse, e quando lo vide in difficoltà anche solo per rimettersi i pantaloni, sentì una morsa nello stomaco tremenda. Si avvicinò a lui per aiutarlo, ma quando lo rifiutò fece un passo indietro. Vederlo in quelle condizioni era per Nariko una sconfitta, non era riuscita a riportarla a casa sano e salvo. Certo la medicina avrebbe potuto risolvere facilmente quel problema, ma in ogni caso quel moncherino testimoniava quanto aveva sofferto in quel viaggio solitario nel territorio nemico. Dimostrava che il suo eroe non era invincibile. Aveva rischiato di perderlo per sempre e ciò le bruciava tantissimo sul cuore. Quando uscirono dalla stanza incrociarono Traesto ed il ragazzo dai capelli rossi che li aveva aiutati durante la missione. Quando vide che indossava un curioso congegno per aiutarlo a recuperare energie capì che quella missione non era stata facile per nessuno di loro. Nariko si sentì grata a loro, poiché con il loro aiuto era riuscita a riportare a casa le persone più importanti della sua vita. Dopo uno sguardo preoccupato e le rassicurazioni del ragazzo, Nariko sorrise loro, rompendo dopo tanto tempo un muro che si era alzata da sola verso tutti gli uomini. Certo non poteva dire di aver superato tutto, ma iniziava a vedere di nuovo una distinzione fra chi era realmente malvagio e chi no. Sho inoltre le era sembrato gentile e rispettoso come Iceringer, e visto come si era sforzato meritava almeno un suo sorriso per ringraziarlo.
    Io non riuscirei a definire quella battaglia "uno spettacolo", ma è grazie a voi se siamo riusciti a tornare a casa. Avete tutta la mia gratitudine. Fece un inchino solenne verso di loro. Poco dopo si guardò attorno e cercò di affinare i suoi sensi per poter sentire in qualche modo il legame tipico di Umbra, così da poter capire se Endymion fosse nelle vicinanze. Non poteva farci niente, da quando erano tornati, aveva avuto il pensiero sempre rivolto ad Iceringer ed Endymion.
     
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    Syndra non cercò di intromettersi mentre Ice si rivestiva, né per aiutare lui, né per frenare la sua maestra. A differenza di quest'ultima, sebbene fosse comunque addolorata, osservava con dolcezza Iceringer: nonostante tutto, in fin dei conti, si preoccupava ancora di non farle sentire in colpa né di pesare sulle spalle di nessuno. Voleva affrontare il cambiamento e la sconfitta senza nascondersi e le piaceva pensare che se era maturato così tanto era anche per merito loro. Era anche piuttosto raro vedere il lato più fragile e sentimentale di Nariko, quindi Syndra faceva sempre tesoro di occasioni come quelle. Per riconsolarla, la sua allieva l'avrebbe raggiunta cingendole le spalle con le braccia, dandole un piccolo bacio sul capo per aiutarla a tranquillizzarsi. ice stava bene, aveva solo scelto di affrontare i problemi a modo suo, e quella era una vittoria per tutti. E poi se non poteva contare sempre su entrambe le braccia sarebbe stato più semplice tenerlo legato... sperava che condividendo quei pensieri con la sua maestra l'avrebbe tranquillizzata un pò, così che potessero godersi quella vittoria tutti assieme, serenamente. A quel punto uscirono assieme dalla stanza, incrociando per caso Traesto e Sho che sembravano intenti a fare recuperare le forze al ragazzo dai capelli rossi. Syndra osservò con grande curiosità il congegno intorno al collo del giovane: non disprezzava la tecnologia, semplicemente la considerava inferiore alla magia soprattutto quella pura e oscura di Umbra, quindi restava sempre molto affascinata nell'osservare lo strambo modo in cui armagus e strumenti a base di tetranite cercavano in ogni modo di imitare la magia di una vera strega. Il poverino doveva aver sforzato non poco il suo spirito se andava in giro in quelle condizioni, ma ebbe comunque la forza di salutarle e prendersi i ringraziamenti di Nariko, una cosa inaspettata dalla sua allieva dato che fino a quel momento era stata molto diffidente. Syndra decise quindi che lo avrebbe ringraziato a modo suo. Si staccò momentaneamente da Nariko ed Ice, senza dire niente a nessuno, avvicinandosi a Sho e Traesto lanciando uno sguardo enigmatico verso quest'ultimo, come a volerlo invitare d ifarsi indietro. Sollevò la mano destra verso Sho e con uno schiocco di energia circondò quell'insolito strumento tecnologico con una delle sue singolirtà, alternandone la fase per renderlo intangibile e quindi rimuoverlo facilmente. Dopo aver privato Sho di quell'apparecchio, lo fissò dritto negli occhi. Non conoscendola, forse il ragazzo avrebbe avuto la sensazione che stesse per attaccarlo, quando in realtà semplicemente lo afferrò per il collo, quasi saltandogli addosso, incrociando le labbra con le sue e infilandogli prepotentemente la lingua in gola. Syndra iniziò a levitare nel processo a causa della pressione energetica esercitata, Sho avrebbe avuto la sensazione di cadere all'indietro perché la strega lo stava quasi buttando a terra, ma restando sospesa a mezz'aria questo risultava completamente impossibile. Da fuori poteva sembrare solo un appassionato e umido bacio, estremamente rumoroso a giudicare dal modo in cui le loro bocche schioccavano. Non sapeva come Sho avrebbe reagito, ma si assicurò di renderlo il più piacevole possibile: la realtà era che Syndra gli stava donando molta della sua energia oscura, decisamente più pura e potente di qualsiasi altro strumento meccanico che Traesto avrebbe potuto utilizzare. Quel bacio gli avrebbe ridato tutta l'energia di cui aveva bisogno, e forse anche di più. Dopo avergliene data abbastanza e averlo lasciato gustarsi quel ringraziamento, Syndra si sarebbe staccata da lui tenendolo ancora con le dita intorno alle guance, guardandolo dritto negli occhi ma con un'aria molto più dolce e grata.
    Grazie mille, Sho. Spero che ci aiuterai ancora in futuro.
    Syndra aveva un modo tutto suo di dimostrare l'affetto, Sho si era dimostrato degno di fiducia e non l'avrebbe mai lasciato in quello stato di sofferenza se poteva fare qualcosa. Con uno schiocco di dita avrebbe riportato la macchina al suo posto, così che avrebbe potuto continuare il suo trattamento se voleva, ma era certa che non ne avrebbe avuto più bisogno. Dopodiché, come se niente fosse, avrebbe iniziato a guardarsi attorno, tanto curiosa di quel posto quanto impaziente di incontrare finalmente il resto della squadra. Aveva un sacco di persone da ringraziare ma soprattutto era impaziente di rivedere Endymion, Lotor e Vega!
     
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    Per un membro dei Custodi, vedere all'opera arti magiche e poteri unici com'era successo davanti ad Aluber era molto più che uno spettacolo unico nel suo genere, ma ovviamente Sho non avrebbe mai insistito su quel punto: poteva solo immaginare quanto fosse stato traumatico e pericoloso quel viaggio, quindi avrebbe trattenuto il suo entusiasmo. Non ci fu bisogno di spendere ulteriori parole, potevano stare lì a ringraziarsi a vicenda per ora e complimentarsi dei successi, ma certe volte è molto meglio lasciare al silenzio e ai gesti il compito di esprimere l'importanza di un momento. Syndra però interpretò fin troppo letteralmente quel concetto, cogliendo tutti di sorpresa mentre saltava letteralmente addosso a Sho. In un primo momento fu difficile interpretare le sue intenzioni: Traesto e Iceringer si scambiarono uno sguardo perplessi, l'inventore sembrava interrogare il giovane su cosa doveva aspettarsi ma il ragazzo fece spallucce, incapace di interpretare i gesti della strega. Poi quando Syndra saltò addosso a Sho, Traesto fece un passo indietro, particolarmente sorpreso, mentre Iceringer si portò una mano sulla faccia, alzandola verso l'alto per nascondere l'imbarazzo. Non era gelosia quella sul suo volto, o meglio forse un pizzico, ma più che altro si preoccupava di cosa avrebbe potuto pensare quel poveraccio di Sho in una simile situazione. A volte Syndra era davvero troppo impulsiva, e quando il rumore dei suoi baci divenne più rumoroso, il rossore sulla faccia di Iceringer si allargò ulteriormente. L' in mezzo, quello più sconcertato era ovviamente Sho: non aveva capito minimamente cosa lo aspettava e quando si vide togliere il prezioso strumento medico di Traesto per un attimo pensò di aver offeso la strega in qualche modo, legata forse a delle tradizioni proibitive riguardo alla tecnologia magica. Ma quando si ritrovò quelle labbra morbidissime sulla bocca venne completamente colto alla sprovvista. Il primo impulso fu quello di afferrarla e allontanarla, ma gli tornò subito in mente che Traesto aveva raccomandato delle attenzioni particolare per quelle streghe, poiché avevano un passato particolare. Poi prese il sopravvento la sua parte maschile che avrebbe voluto afferrarla e abbracciarla, ma in quel momento la sua vita era abbastanza complicata a livello sentimentale e ovviamente non aveva nessuna intenzione di fare scenate davanti a tutti. Quindi rimase completamente paralizzato, rosso come un peperone, bloccato come un verginello che cercava inutilmente di seguire il ritmo della lingua di Syndra. Aveva sempre avuto un discreto successo con le donne ma in quel momento si sentiva proprio come quando aveva a che fare con Baiken oppure con Jadis al massimo della loro potenza, e non sapeva come rispondere. Come se non bastasse, l'oscuro potere di Umbra era travolgente: Syndra era molto più potente di qualsiasi altra donna l'avesse mai baciato in vita sua, quindi si sentì al contempo carico di energia ma anche drogato di essa, assuefatto e travolto tanto da togliergli tutte le forze, almeno a livello fisico. I suoi mugugni di sorpresa durarono pochissimo, fino a che non si abbandonò completamente al bacio di Syndra, restando alla sua mercé. Quando il bacio si esaurì, lui rimase pressoché disciolto tra le sue mani, intendo a mugugnare qualcosa che suonava come un "non c'è di che". Rimase in piedi per miracolo e se non cadde subito dopo fu solo grazie alla presa tempestiva di Traesto. Quell'affare per ricaricare la sua energia non serviva più. Seguì un breve momento di imbarazzato silenzio dove Iceringer sentì il bisogno di giustificare quell'evento inatteso. Senza ovviamente trovare le parole giuste.
    Ecco... si credo che Syndra ti sia riconoscente... ma non è che possiamo vedere anche gli altri? Non vorrei che consumasse tutta la sua gratitudine su uno solo...
    Traesto, timoroso di ricevere un ringraziamento così tanto (troppo) diretto, si portò un braccio all'altezza della faccia, indicando la direzione del corridoio ai suoi amici.
    Ehm... ecco... gli altri stanno riposando... Kain è già andato via, sembrava molto di fretta... ma se volete vedere il bambino...
    Indicò una delle stanze più distanti, dalla quale proveniva una forte influenza di Umbra. Di sicuro Nariko sarebbe stata capace di riconoscere il potere di Endymion e quello di Lotor anche senza indicazioni. Iceringer ringraziò con un cenno del capo l'inventore e con un ultimo saluto verso il rosso stordito, si fece avanti accompagnando le streghe dentro la prossima stanza.
    C'è differenza tra i simboli che indicano il nome e un'azione, nonostante siano scritti come in un normale lessico si scriverebbero dei nomi propri con la maiuscola...
    Hey, salame... guarda che lo so benissimo! Per chi mi hai preso?!
    Ah si? E come si legge questo passaggio allora?
    Uhm... ecco... Telokplapl?
    Tsk... quanta inettitudine, sei un mago di terz'ordine con un ego da mago di quart'ordine.
    Ripetilo se hai il coraggio, copyright-free Legolas!
    Quando il trio entrò nella stanza, si ritrovarono davanti uno spettacolo inusuale: il lettino per riposare era stato trasformato in una sorta di banco di studio, dove il tomo di magia di Lotor e altri quaderni per gli appunti giacevano spalancati pieni di nozioni e documenti. L'apprendista stregone se ne stava con le gambe incrociate sospeso a mezz'aria e la schiena appoggiata contro la parete di fianco al lettino, tenendo le braccia incrociate e usando la lunga katana stretta tra le braccia come una sorta di bastone per mantenere l'equilibrio. Il corpo era in parte fasciato ma si vedeva che stava bene. Endymion invece, a sua volta fasciato ma pressoché indenne, se ne stava seduto sopra a duna pila di libri tenuti assieme da Rakhna che li avvolgeva con le sue spire come se avesse paura che potessero cadere. Endymion stringeva tra le mani una penna che, quando puntò verso il naso di Lotor per minacciarlo, si allungò vistosamente come la zampa di un grosso animale che pizzicò il naso dello stregone. Lotor cercava di non mostrarsi infastidito e apparire impassibile ma la vena gonfia sulla sua fronte era chiaramente pronta ad esplodere. Sembravano allievo e maestro intenti a punzecchiarsi come se si conoscessero da anni.
     
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    Il comportamento di Syndra lasciò perplessa anche Nariko, la vide avvicinarsi al ragazzo fissandolo in una maniera strana. Quando notò che usò i suoi poteri per togliergli il congegno che lo stava aiutando a riprendersi, fece mezzo passo in avanti.
    Syndra...? Stava per chiederle cosa diamine stesse facendo quando la vide fiondarsi poco dopo a "baciare" il ragazzo, lasciando tutti di stucco.
    Syndra!? Ma che .... Stava per iniziare un rimprovero, poi però percepì chiaramente che stava infondendo energia nel ragazzo. Sollevò gli occhi al cielo emettendo un suono infastidito: secondo lei non c'era proprio bisogno di dargli energia in quel modo, c'era della gelosia possessiva in quei pensieri. Iceringer era molto più aperto mentalmente su quel genere di cose, ma Nariko non riusciva proprio a ignorare quel fastidio alla bocca dello stomaco. Oltretutto quel ragazzo sembrò gradire tantissimo l'aiuto della ragazza, e non riuscì a fare a meno di guardarlo male, assottigliando gli occhi. Anche se non aveva detto nulla glielo si leggeva sulla faccia cosa stesse pensando, si limitò solo ad un infastidito "pfui" afferrando per il braccetto Syndra e tirandola via dal ragazzo che venne soccorso da Traesto. La stima che aveva provato per il ragazzo si era affievolita tantissimo, a mente fredda forse poteva capire di aver esagerato, ma in quel momento il ragazzo era stato classificato di nuovo fra gli schifosi uomini.
    Se la sarebbe cavata benissimo da solo... Sussurrò alla ragazza, non nascondendo affatto la sua gelosia. Il gentilissimo Traesto indicò loro la stanza in cui si trovava Endymion e non esitò nemmeno un istante a dirigersi verso quelle camere. Man mano che si avvicinava sentiva l'influenza tipica di Umbra, quella che solo gli adepti ovviamene potevano captare. Iceringer fece gli onori di casa accompagnandole nella stanza dove Endymion si stava intrattenendo con Lotor. Nariko li guardò molto incuriosita, notò il libro di magia, e i vari quaderni con gli appunti. Stavano studiando? Quindi il piccolo Endymion era stato addestrato al culto di umbra dalla sua se stessa del mondo parallelo. Notò che quei due erano già molto in confidenza, e quando il ragazzino chiamò Lotor con quel nomignolo buffo, dovette trattenere una risatina divertita stringendo le labbra. Non intervenne, osservava piuttosto il comportamento del ragazzino per poterlo in un certo senso conoscerlo un pochino di più. Le poche volte che avevano interagito era sempre stato in situazioni spiacevoli e pericolose. Notò che la sua pelle era rimasta scura, ed aveva ancora quelle strisce di colore fra i suoi capelli. Notò che aveva il naso aggraziato e piccolino, proprio come ce lo aveva lei alla sua età. Quel ragazzino era il figlio che aveva deciso di non mettere al mondo, e le si strinse il cuore poiché pensò che invece ne sarebbe valsa la pena. Un rimpianto enorme le si piantò nel cuore.
     
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    Syndra sghignazzò malefica nel constatare la reazione di tutti. Non inquadrò di preciso come mai il suo gesto era stato affrettato, ma non le dispiaceva apparire imprevedibile. Ma soprattutto non le dispiaceva stuzzicare la gelosia di Nariko e di Iceringer. Se sentivano il bisogno di punirla lei sarebbe stata ben felice di subire le conseguenze delle sue azioni... alla fine, l'unico ad averci rimesso probabilmente era il povero Sho. Purtroppo per lui, nessuno aveva il tempo di riconsolarlo al momento, visto che la loro prossima destinazione era la stanza dove riposava Endymion. Syndra era molto curiosa e dovette quindi lottare tantissimo con la sua impazienza, restando dietro i suoi amanti solo per rispetto della situazione. In un contesto diverso avrebbe spalancato la porta fiondandosi sul diretto interessato per coprirlo di domande e trovarsi le risposte con i suoi poteri, ma sapeva benissimo che quello era un momento delicato per tutti, specialmente per Nariko. Quando aprirono la porta, trovarono Lotor ed Endymion immersi in quella che sembrava una sessione di studio. Un grande senso di nostalgia la colse, perché in quella scena ricordò i giorni in cui lei e Nariko avevano fatto amicizia e avevano deciso di aiutarsi a vicenda. Rimase in silenzio e con gli occhi sgranati, assalita dai ricordi e dai pensieri. Era anche sorpresa di vedere Lotor in quella veste: certo non faceva fatica a vederlo nel ruolo del saputello ma era chiaro che non si stava semplicemente impegnando a mortificare il piccoletto, lo stava spronando anche se in un modo tutto suo. Aveva preso molto sul serio il suo ruolo di adepto di Umbra e aveva riconosciuto in Endymion uno di loro. Senza fare domande si era messo di fianco a lui, prendendosene cura mentre stavano tutti a riposare, distraendolo con nozioni difficili visto che anche Endymion a quel punto doveva essere sopraffatto dai pensieri e dai sensi di colpa. Magari dal suo punto di vista tutta quella situazione era scoppiata per colpa sua, e Lotor lo aveva aiutato a distrarsi in un certo senso. Le si strinse la gola e il cuore, ma sul volto comparve anche un mezzo sorriso, felice di come si era concluso il tutto sebbene il viaggio non si fosse rivelato di certo una vacanza. Spostò lo sguardo su Nariko e la vide esitante, probabilmente anche lei bloccata dalle emozioni, dai pensieri e dai sensi di colpa. Non avrebbe accettato di vedere ancora una volta tutti fermi sopraffatti dalle emozioni, quindi decise di farsi avanti. Allargò un energico sorriso, passando di fianco alla sua maestra e dandole un colpetto col braccio sul fianco, invitandola a farsi avanti assieme a lei.
    Ma cosa mi tocca vedere! Si prende le lodi di una principessa come Nashandra una volta sola e adesso fa da maestrino a qualsiasi figlio di Umbra che incontra! Avresti proprio bisogno di un guinzaglio, Lotor!
    Decise, ovviamente, di prendere le parti di Endymion. Dopotutto era comunque una sua zietta! O una matrigna? Che situazione strana... ma che non le dispiaceva affatto. Dopo aver rimproverato Lotor, si rivolse ad Endymion senza però avvicinarsi troppo, allargando un sincero sorriso mentre portava le braccia sul lettino, appoggiandosi su di esso, in ginocchio davanti al piccolo sebbene le gambe non toccassero il pavimento, lasciandola leggermente in levitazione.
    Sono contenta che tu stia bene, Endymion. La tua magia ci ha protetti, grazie! Io vorrei soltanto che tu ti riposassi per ora, ci sarà tempo per parlare ma... avrei una richiesta da farti. Solo una, dal profondo del cuore...
    Dopo aver incrociato lo sguardo con lui, rivolse il capo verso Nariko, nella speranza che la sua maestra avesse trovato la forza per farsi avanti.
    Non so quanto possa essere strano per te... per noi lo è tanto quanto una strana magia che ha avuto effetti inattesi, ma davvero molto positivi. Quindi vorremo soltanto darti il benvenuto tra di noi in maniera ufficiale... saluteresti la mia maestra? Prometto che non ti chiederò altro.
    Forse Syndra lo stava trattando con troppo riguardo, in maniera eccessivamente infantile: dopotutto quel ragazzo era un figlio di Umbra, aveva dimostrato di avere grande potere e chissà quanto avanzato era come stregone nonostante la sua giovane età. Ma Syndra sapeva benissimo cosa significava essere una calamità naturale con l'aspetto di una persona... conosceva le aspettative e i timori nello sguardo degli altri mentre li osservi attraverso le sbarre. Non poteva sapere cosa aveva passato Endymion, ma sapeva per certo che anche il più prodigioso dei giovani ha bisogno di una dimostrazione di affetto ogni tanto. E lo stesso vale per una strega forte e potente come Nariko.
     
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    Assurdo. Non era passato neanche un giorno a tutti gli effetti, ma Nariko aveva già trovato un magico babysitter per Endymion! Iceringer sgranò gli occhi osservando quello scenario, strabuzzando lo sguardo mentre cercava di capire come e quando. Insomma, quella scena era difficile da fraintendere! Il tipo con le orecchie a punta e la pelle strana non poteva essere umano, doveva tipo somigliare a Midna magari, un costrutto di sicuro! Oppure una sorta di demone con la quale avevano stretto un patto che adesso era costretto a cambiare pannolini per le streghe di Umbra. In effetti non ce le vedeva proprio delle potenti fattucchiere a portare passeggini a spasso mentre cercavano nuovi modi per invocare le forze infernali. Era ovviamente una buona notizia, visto quanto era peculiare il caso di Endymion, ma pensa che Nariko fosse così efficiente era assurdo. Non le disse nulla, si sarebbe complimentato più avanti con lei, e sorrise con orgoglio verso Lotor. Non se la immaginava così una Mary Poppins stile strega di Umbra, ma sembrava abbastanza figo e preparato, inoltre quella katana sembrava abbastanza grossa da poter difendere tranquillamente Endymion! Mettendo da parte i suoi pensieri su magici oompa loompa, Iceringer rimase in silenzio nel notare quanto Nariko si fosse immobilizzata di fronte a quello spettacolo. Probabilmente incontrare Endymion in quelle condizioni non sarebbe stato semplice, ma a pensarci bene quale occasione poteva essere migliore? Dopo che Syndra si fece avanti, Iceringer si avvicinò a Nariko, senza spronarla o spingerla, limitandosi a sfiorarle le dita per stringerle la mano e farle capire che era con lei. Le avrebbe lasciato lo spazio di cui aveva bisogno, restandole al fianco e supportandola in un momento dove sentiva che dovevano restare tutti uniti. Lotor aveva capito immediatamente che quello scenario non era normale e richiedeva le giuste attenzioni, già da prima che entrassero tutti nel Labirinto. Aveva raccolto informazioni silenziosamente, osservando tutto nella maniera più meticolosa passibile e si era fatto un quadro generale che no richiedeva conferme, al momento. Sapeva solo che quel ragazzino era importante per Nariko, quindi doveva tenerlo d'occhio. Aveva percepito subito il potere di Umbra e, dato che quel posto era una fortezza sconosciuta, doveva impedire che scienziati abili come Traesto indagassero. Lotor aveva preso sul serio il dover mantenere i segreti di Umbra, dopotutto lui stesso sapeva bene quanto era importante mantenere il silenzio su quelle cose. Fortunatamente da quelle parti sembravano tutti alleati privi di secondi fini, quindi non era stato necessario combattere, ma non per questo si sarebbe adagiato sugli allori o avrebbe abbassato la guardia. Inoltre quella era l'occasione perfetta per sondare le capacità del giovane, realizzando che doveva sicuramente aver avuto un addestramento di altissimo livello, degno del suo. Dava quasi l'idea di essere stato allenato proprio da Nariko ma... questo era impossibile. I suoi tratti, la sua energia e le emozioni che suscitava nella sua maestra però, lasciavano molto poco spazio all'immaginazione, ed essendo Lotor avvezzo alle cose strane non poteva che raggiungere la conclusione più ovvia e... perché quel pesce lesso senza un braccio lo stava fissando con aria inebetita? Sembrava quasi che avesse visto un folletto dei boschi uscito da qualche libro delle favole per bambini. Lo sguardo di Lotor lo fulminò mentre le sue orecchie a punta si agitavano con aria stizzita.
    Per quanto riguarda Endymion, invece, appena le due streghe entrarono nella stanza si ritrovò immediatamente sorpreso e con lo sguardo rivolto verso il basso. Sentì un profondo senso di mortificazione che fino a quel momento Lotor era riuscito a scacciare con la sua compagnia, ma che ora lo aggrediva in maniera crudele senza lasciargli respiro. Era stato egoista, come altri certo, ma questo non giustificava le sue azioni. Aveva tante spiegazioni da dare ma si sentiva come se qualsiasi riposta potesse dare a quelle persone fosse a prescindere sbagliata. Vega, dopotutto, glielo aveva detto più volte: un viaggio come quello che avevano fatto loro non era un bene, né una bella azione. Dopotutto Nariko in quel mondo era libera da responsabilità genitoriali, lui che diritto aveva di entrare nella sua vita ?Specialmente considerando il modo in cui era stato concepito... un profondo senso di terrore e dolore si fece strada nel suo cuore, ma prima che la sua energia potesse alterarsi troppo in risposta a quelle emozioni, Syndra si fece avanti, raggiungendolo per parlargli con tono dolce e affabile. Attirò subito lo sguardo di Endymion verso di sé, facendo arrossire quella pelle bruna scurita dall'influenza magica, come succedeva spesso tra le streghe più sensibili alla magia. Le parole di Syndra fecero subito breccia nel suo cuore e trovò il coraggio di alzare lo sguardo verso Nariko. Endymion prese un profondo respiro e, sforzandosi di non sembrare esitante, si tirò su mentre stringeva con le dita il lettino. Nonostante il suo dissimulare sicurezza, le dita tremavano e sudavano, annegando nell'emozione. Sì, quel sentimento che traspariva dalla sua espressione non era tanto paura o vergogna, ma emozione. Certo si sentiva ancora mortificato e aveva una paura folle di essere rigettato, ma più di ogni altra cosa era emozionato all'idea di poterla rivedere ancora. Si fermò davanti a Nariko, con le mani strette e la testa leggermente piegata verso il basso. Endymion nonostante la sua giovane età non era minuto né basso, era slanciato come sua madre e portava sul corpo l'addestramento magico che perfezione il fisico dei guerrieri di Umbra. Emanava un'energia forte ma ordinata, indice che sapeva controllarsi, e l'unico disturbo derivava proprio dalle sue emozioni. Era ancora un'adolescente ma cercava di comportarsi come un uomo, era evidente che anche Vega lo avesse addestrato con perizia per il combattimento. Con le labbra strettissime, Endymion alzò lo sguardo verso Nariko.

    Madr... La gola gli si strinse, gli occhi si abbassarono per un momento, ma riprese fiato per non sembrare debole. ...maestra...
    Ogni singola fibra del suo corpo avrebbe voluto chiamarla in un altro modo, ma sentiva di non averne il diritto, non ancora. In questo quei due si somigliavano pure troppo, in caso avessero avuto bisogno di ulteriori prove. Era così difficile parlare a cuore aperto. Mentre Endymion si sforzava di fissarla negli occhi a mantenere la postura, Nariko avrebbe visto quelle sfere sincere farsi lucide, trattenendo con immenso sforzo le lacrime. Si portò una mano sul petto con fare solenne.
    Vereor Nox, Maestra... mi rendo conto di aver provocato un sacco di guai e... sono mortificato. Ho pensato che se non avessi interferito forse... forse avrei potuto prendermi un'altra occasione. Per te... per voi... non avrà senso ma... ho sentito il bisogno di avere un posto in cui stare. Io prometto che... sarò molto più cauto ma... ma se decideste che non è questo il mio posto allora... lo accetterei...
    Sembrava in procinto di vomitare altre giustificazioni, fiumi di parole, di scuse, di spiegazioni che molto probabilmente avrebbero avuto poca, pochissima importanza. Iceringer aveva il cuore in gola, sentiva il bisogno di abbracciare quel piccoletto, dirgli che sarebbe andato tutto bene e che non doveva preoccuparsi, ma soprattutto di non stringerlo troppo perché sembrava abbastanza forte da spezzare una persona in due porca vacca...
     
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    La situazione che stava vivendo Nariko era surreale, era ancora molto emozionata, ed essendo abituata a nascondere i suoi sentimenti, finì con il rimanere lì ferma a fissare la scena. Per una volta non riuscì a trovare le parole, e non la aiutò nemmeno la presenza di Lotor, a cui avrebbe potuto dire qualcosa di sprezzante. Adesso che sapeva chi era quel ragazzino, le sembrava quasi irreale. Fortuna che Syndra la conosceva molto bene ed intervenne per poter spingere loro a fare i primi passi a uscire da quel vortice di pensieri ed emozioni difficili da districare. Nariko non aveva nemmeno notato lo scambio di sguardi fra Lotor ed Iceringer, i suoi occhi erano calamitati sul ragazzino. Notò la sua mortificazione, le sembrò di captare ogni piccola emozione sul quel visetto angelico. Si fece avanti con coraggio e quando i loro occhi si incrociarono ancora, a Nariko mancò un battito. Anche se le forme ricordavano quelle di Gil, la luce nei suoi occhi invece le ricordava tantissimo Iceringer. Quando sentì le dita di quest'ultimo avvicinarsi a lei, gliele strinse, sembrava seria, ma il ragazzo avrebbe sentito come le tremava la mano. Non aveva idea di come comportarsi, non aveva mai avuto dei genitori che si erano presi cura di lei. Tuttavia Nariko sentì qualcosa nascere nel suo cuore, no anzi, farsi più forte, perché quel sentimento era sbocciato quando le aveva rivelato il suo nome. Ne era meravigliata, non lo conosceva affatto eppure sentiva un affetto smisurato farle battere il cuore. Endymion si mostrò più deciso e coraggioso di lei, salutandola con il tipico saluto del clan. Le parole che pronunciò, il suo modo di chiedere con infinito garbo e rispetto, il fatto che stesse pensando più a ciò che voleva lei e non ciò che voleva lui, le ricordò tantissimo Iceringer. Quel ragazzino sembrava davvero il figlio di Vega, di Iceringer. In quella dimensione alternativa lo avevano cresciuto loro e avevano reso quel ragazzino qualcosa di unico e speciale. Non aveva proprio niente di Gil, era una copia sputata di Iceringer nei suoi modi di fare, con la caparbietà che contraddistingueva lei. Gli occhi di Nariko si inumidirono, pensò al suo enorme errore di decidere di abortire, di credere di fare il bene per tutti. Ecco ciò si era persa, cosa non avrebbe visto. Si era persa ogni fase della sua crescita, ogni sforzo che Iceringer avrebbe fatto per insegnare ad Endymion di essere un grande uomo. Adesso però era lì davanti a lei, vedeva tutte le somiglianze che aveva con lei, la forma delle sue orecchie, delle sue labbra. Sentì un groppo in gola, ma chiuse gli occhi per impedirsi di scoppiare in emozioni imbarazzanti. Il fato le aveva dato un'altra possibilità, le aveva portato qualcosa che altrimenti non avrebbe mai potuto avere. Era stata la grande madre di umbra a farle quel dono? Era stata davvero una stupida, ma poteva rimediare al suo errore. Infine riaprì gli occhi e gli sorrise, allungando una mano per poggiarla sulla guancia del ragazzo.
    Non dire fesserie, il tuo unico posto è accanto a me. Solo a quel punto la sua mano scivolò sulla spalla del ragazzo e lo tirò verso di lei per un mezzo abbraccio, perché non aveva avuto la forza di mollare la mano di Iceringer. Gli diede un bacio sul capo, poi lo lasciò andare.
    Promettimi che non scapperai più. Lo ammonì puntandogli un dito contro. Poco dopo guardò negli occhi Iceringer e gli sorrise con infinita gratitudine, con complicità, sapendo che lui avrebbe sostenuto quel legame.
     
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    Fu davvero, davvero DAVVERISSIMO difficile per lei tenersi in disparte, ma Syndra sapeva benissimo che quel momento era delicato e apparteneva unicamente a Nariko. Non per questo si sarebbe fatta da parte: sarebbe rimasta lì, per la sua maestra, per Iceringer e anche per Endymion. Aveva capito con l'esperienza che spesso un semplice sorriso e una presenza calorosa era più potente di qualsiasi incantesimo. Lasciò spazio a Nariko ed il piccoletto, avvicinandosi piuttosto a Lotor. Non gli disse nulla, si limitò a guardarlo con rispetto, annuendo col capo per fargli capire che approvava il suo gesto. Probabilmente non lo avrebbe mai ammesso, conoscendolo, ma era ovvio che stava imparando ad apprezzare e rispettare la loro realtà. Anche per lui Nariko era una guida da osservare con la massima riverenza, quindi si fidava di lui. Si ripromise che non sarebbe stata lei quella a piangere perché di sicuro Nariko aveva bisogno di sfogarsi, non poteva di certo rubarle la scena! Ma mentre vedeva il piccoletto farsi avanti così mortificato, fragile e timoroso di essere rifiutato, non riuscì proprio a trattenersi. Gli occhi le divennero lucidissimi in poco tempo, quel momento di riconciliazione sembrava dettato dal destino, come se volesse cancellare per sempre quello che era successo con Gill, dimostrando che anche dalle cose più terribili e maligne poteva nascere qualcosa di bellissimo. Syndra fu estremamente tentata di fiondarsi e abbracciare Endymion per dirgli che quello era il suo posto, che non lo avrebbero abbandonato mai e che chiunque avesse provato a fargli del male lo avrebbero azzannato al collo seduta stante, ma sapeva che non era compito suo dirgli quelle cose. Così con il nodo alla gola e gli occhi pieni di lacrime iniziò ad asciugarsi come poteva usando il vestiario di Lotor come una pezza, senza mai staccare lo sguardo da quella scena. Non pensò mai che Nariko avrebbe potuto rifiutarlo, solo che non sapeva in che modo la sua maestra avrebbe elaborato la cosa. Doveva essere difficile per lei, forse si sentiva perfino in colpa per averlo "rifiutato" una volta, ma che cosa doveva rimproverarsi? Portava ancora addosso i segni di quello che era successo loro, tanto da renderle repulso l'intero genere maschile! No, nessuno dei due aveva niente da biasimarsi e se avesse potuto li avrebbe spinti uno contro l'altro per farli abbracciare. Quando poi finalmente Nariko lo rassicurò, concedendogli quell'abbraccio materno, Syndra iniziò a frignare sparando acqua dagli occhi come una fontanella, tenendo lo sguardo alto nella speranza che nessuno vedesse la sua espressione infantile. Inutile dire che avrebbe continuato a stropicciare il vestiario di Lotor per asciugarsi la faccia e soffiarsi anche il naso.
    Che belli questi lieto fine...
     
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    Le parole di Endymion morirono in gola appena Nariko lo toccò e si avvicinò a lui per poterlo abbracciare. Iceringer le strinse le dita per incoraggiarla, ma non la trattenne: l'avrebbe lasciata per permetterle di abbracciarsi finalmente a quel piccolo dono che il fato gli aveva concesso dopo tanta fatica e sofferenza. Endymion tremava perché non riusciva a crederci. Sollevò le mani timidamente come a voler ricambiare quell'abbraccio, e si tratteneva solo perché non gli sembrava vero, non poteva aver guadagnato qualcosa di così importante semplicemente infrangendo le regole e comportandosi in maniera egoistica. Alzò lo sguardo gonfio di lacrime verso Iceringer, e il ragazzo gli sorrise. Un sorriso dolce che voleva mandargli un messaggio chiaro: non era l'egoismo ad averlo portato fin lì, ma l'affetto che provava verso le persone. E quel senso di colpa, la volontà di scusarsi con gli altri, era la dimostrazione che non aveva agito solo per sé stesso, ma perché i sentimenti che provava erano sinceri. Realizzando quel pensiero, Endymion strinse la gola ed iniziò a provare un forte calore in petto. Sbattendo gli occhi incredulo non riuscì più a trattenere le lacrime e, con un coraggio che non pensava di trovare, si strinse a Nariko con tutte le sue forze. La strega avrebbe sentito chiaramente il cuore del giovane iniziare a battere fortissimo, l'emozione di ricongiungersi finalmente con la madre che pensava di aver perduto per sempre era più forte di qualsiasi altro potere.
    Lo prometto... lo prometto... *sniff* non scapperò mai più. Voglio... voglio restare con te.
    Si strinse più forte al suo petto nella speranza di nascondere quanto forte stava piangendo a quel punto.
    Fino a quel momento, Lotor era rimasto in disparte mantenendo uno sguardo serio. L'approvazione di Syndra venne accolta come al suo solito con fare altezzoso, con uno sguardo che sembrava dire "ovvio che è così". Non si aspettava riconoscimenti per aver fatto così poco. Sopportò in silenzio i piagnistei della ragazza, resistendo alla tentazione di darle il manico della spada sulla testa, ma ad un certo punto si arrese e con uno sbuffo le allungò direttamente un pacco di fazzoletti. Quando Madre e figlio si ricongiunsero, lui si alzò e senza aggiungere altro decise di farsi da parte. Incrociò di nuovo lo sguardo con Iceringer che lo ringraziò con un cenno, Lotor non replicò in alcun modo ma si limitò a salutare. Sapeva che a quel punto era di troppo e il suo compito si era esaurito. Sarebbe rimasto nei paraggi ma non aveva intenzione di fare il terzo incomodo. Ci sarebbe stato tempo per parlare, adesso però doveva lasciare spazio ai diretti interessati. Rakhna lo seguì senza dire nulla, senza mai staccare lo sguardo dal piccoletto che aveva in un modo enigmatico attratto molto la sua curiosità. Una fortuna che pochi potessero vederlo, altrimenti Endymion si sarebbe sentito molto osservato. Mentre si stringeva a Nariko, Endymion finì inevitabilmente sulla sua spalla, dove finì per osservare Iceringer che lo guardava commosso. Gli lanciò un sorriso sincero, dato che non aveva ancora ringraziato anche lui.

    Grazie per essere venuto... anche se è andata in questo modo... mi hai cercato lo stesso, non mi conoscevi nemmeno.
    Iceringer si lasciò sfuggire una risatina nervosa, ben conscio che per l'ennesima volta aveva agito di pancia. Ma se non altro aveva fatto qualcosa di buono seguendo il suo istinto.
    Sapere che c'era qualcuno che ha bisogno di aiuto era una scusa più che sufficiente... e avevo deciso di dare precedenza a quelli che mi stanno vicino quindi... penso che sia andata estremamente bene.
    Dal suo punto di vista avevano barattato un braccio per una persona, come potevano non considerarla una vittoria?
     
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    Mentre Nariko lo abbracciava, ripensò ai momenti in cui si erano incontrati. Quella volta che li aveva aiutati contro Yubel, ficcandosi nei guai con loro, non aveva avuto idea di chi fosse realmente, e la somiglianza con Iceringer le aveva dato da pensare che fosse una strana coincidenza. Pensò anche a quando aveva sorpreso lei e Vega che si davano alla pazza gioia, e l'imbarazzo cresceva sempre di più a quel ricordo. Capì che Endymion aveva sempre vegliato su di loro, tenendosi in disparte, probabilmente promettendolo a Vega. Dopotutto sapeva che come regola si erano detti di non interferire troppo con le vicende. Chissà quante volte si era trattenuto, quante volte l'aveva guardata da lontano sognando di abbracciarla ancora, di farsi rimproverare da lei perché si era alzato tardi, riprendere un poco quelle quotidianità che gli mancavano terribilmente. Notò che Endymion esitò un momento prima di abbracciarla, guardando verso Iceringer, quasi avesse voluto avere il suo consenso prima di intromettersi nelle loro vite. Il sorriso che lui gli rivolse, fece capire a Nariko che aveva fatto un errore madornale a non tenersi il bambino. Iceringer sarebbe stato un padre perfetto, anche se Nariko non glielo avrebbe mai chiesto. Le sarebbe stata accanto, probabilmente anche se gli diceva di non farlo, forse avrebbe fortificato il loro legame. Insomma anche se era frutto del seme di Gil, quel ragazzo non aveva nessuna colpa. Infine finalmente Endymion si lasciò andare e la strinse. Percepì le forti emozioni del ragazzo, che un pochino la contagiarono, facendole diventare gli occhi ancora più lucidi. Forse non provava ancora il sentimento della Nariko della sua dimensione, ma era sicura che conoscendolo meglio lo avrebbe amato sempre di più. Infondo sentiva già un forte legame con lui che non poteva ignorare. Avrebbe voluto dirgli così tante cose, dirgli che non lo avrebbe mai fatto sentire rifiutato, poiché conosceva benissimo quel sentimento oscuro, e non avrebbe mai permesso di farlo soffrire allo stesso modo. In quel momento Nariko stava ignorando totalmente chi c'era lì con lei nella stanza, guardava Endymion gli accarezzava i capelli, e si chiedeva se quella pelle scura fosse così di base e il suo aspetto angelico che somigliava ad Iceringer era stato un incantesimo o se aveva quell'aspetto per via di ciò che gli era successo in quel posto assurdo? Lo strinse a sé, chiedendo perdono anche a se stessa. Lo lasciò andare solo quando Endymion parlò ad Iceringer, sorridendo fiera di quanto fosse educato. Poi però sospirò spazientita alle parole di Iceringer che sminuiva la faccenda dicendo che era andato tutto estremamente bene.
    Poteva andare meglio se tornavi anche sano. Fece severa, non poteva farci nulla, era nella sua natura, non stava realmente chiedendo di più al ragazzo, semplicemente non voleva sminuire una cosa del genere. Sorrise però dolcemente a lui per ringraziarlo, poiché aveva capito che lo aveva fatto per dimostrarle che le voleva bene, dopotutto i rimproveri glieli aveva già fatti. A quel punto guardò verso Syndra, sapeva che non vedeva l'ora di riconciliarsi anche lei con Endymion, di conoscerlo meglio, di guardarlo da vicino e rendersi conto che avevano recuperato una parte della famiglia. Le fece cenno di avvicinarsi. Così che potesse finalmente strapazzarlo di coccole come suggerivano i suoi occhioni pieni di lacrime di commozione.
     
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    Nonostante tutto, Ice ce l'aveva fatta ancora una volta: come al solito riusciva ad arrivare al momento giusto, pronto a compiere qualsiasi sacrificio pur di aiutare gli altri, noncurante di qualsiasi cosa, ritrovandosi poi per abilità, per fortuna o per entrambe a godersi tutte le lodi che potevano tessergli addosso. Quel pensiero non attraversava la mente di Syndra con invidia o con disappunto, anzi oramai era così abituata a vederlo nella veste dell'eroe che non sentiva il bisogno neanche di punzecchiarlo a modo suo: era solo felice che anche gli altri potessero contare su di lui, senza che dimenticasse mai chi lo amava davvero. E sembrava averlo capito una volta per tutte anche lui. Avrebbe preferito che Lotor non andasse via, in quel contesto. Aveva l'espressione di chi aveva capito molte cose e che probabilmente era pronto a dire la sua, tuttavia li aveva aiutati senza aspettarsi nulla in cambio, guidandoli in una missione che probabilmente senza di lui sarebbe stata suicida, o quantomeno estremamente più complessa. Di sicuro meritava la loro fiducia, ma dal modo in cui si fece da parte era evidente che tra lui ed Ice ci fosse una grandissima differenza: c'era un orgoglio profondo da parte sua che doveva conservare ad ogni costo, anche se significava farsi da parte in certi momenti. Da un certo punto di vista, Syndra poteva capirlo: era ferito, in qualche misura. Non sapeva chi fosse stato a lasciargli una simile cicatrice, ma poteva riconoscerla. Anche lei ne aveva portate tante, che probabilmente sarebbero rimaste lì, sanguinanti per tutto quel tempo, se non l'avessero aiutata a richiuderle o quantomeno imparare a conviverci. Forse anche lui aveva problemi in famiglia? Decise che avrebbe indagato, ma solo dopo. Per ora lo avrebbe lasciato al suo orgoglio. Almeno quello se l'era meritato. Lei però non sarebbe rimasta in disparte, e appena Nariko le fece cenno di avvicinarsi, guizzò oltre il lettino che Endymion e Lotor avevano improvvisato a banco di studio, volteggiando a mezz'aria senza toccare il terreno come se fosse una sirena immersa dentro un grosso acquario. Le sfuggì un versetto acuto ed entusiasta mentre si tuffava addosso a loro, stringendo madre e figlio con entrambe le braccia, tirandoli a sé in modo da coinvolgerli in un ennesimo abbraccio che avrebbe fortificato i loro legami e cancellato quello strano imbarazzo che si era creato.
    HMMMM com'è bello abbracciarvi così! E' molto meglio senza tutte quelle cose inquietanti che provano a rapirti e spogliarti! E poi non ero mai stata così vicina ad un figlio di Umbra, sono così rari e le anziane se li tengono così stretti! Hai davvero un'energia unica!
    Inevitabilmente si ritrovò con la testa di Endymion tra le mani, osservandolo con aria analitica ed incredibilmente curiosa. Gli afferrò quelle guanciotte scure tirandole per sentire la morbidezza della sua pelle, e nel mentre usava la sua sensibilità magica per percepire ogni sfumatura della sua natura. Non lasciò trasparire tutti i suoi pensieri: non perché avesse qualcosa da ridire sul ragazzo in sé, ma perché non voleva rovinare l'atmosfera meravigliosa che si era creata con qualche considerazione di troppo. In lui non sembrava esserci energia delle Lanterne, e a pensarci bene aveva senso visto che Gil era diventato uno di loro solo dopo quel periodo d'inferno in qui le aveva stuprate e seviziate. Un sollievo, ca un certo punto di vista, anche se questo le fece chiedere cos'era successo nella loro "dimensione" dopo quel fattaccio. Gil era morto definitivamente? O era tornato come nel loro caso? No, non voleva saperlo, non era ciò che le interessava. Dopotutto, escluso il nome di Gil, dentro di lui scorreva il sangue della famiglia Poltergeist... un lampo le attraversò la mente a quel punto: gli occhi di Syndra si sgranarono e si voltò lentamente verso Nariko con il collo, impaziente di condividere con lei la sua realizzazione. Ma forse non servì neanche comunicare mentalmente per farle capire cosa stava pensando: la famiglia Poltergeist era famosa per avere una selezione energetica purissima, ed escluso Gil tutti i membri della casata erano maghi o guerrieri potentissimi, vedasi Stige! Se Gil era stato l'unico sfigato ad avere geni falsati che avevano saltato una generazione, forse li aveva trasmessi invece puri e completamente attivi ad Endymion! Il tutto mischiato al sangue di una strega di Umbra! Il bambino che avevano davanti doveva essere un vero e proprio portento, un miracolo della magia! Le mani di Syndra iniziarono a sudare per la gioia e l'impazienza, avevano tra le mani un potenziale Principe di Umbra se non di più!
    S-scusa Endy... hai gli occhi di Nariko e io mi ci perdo fin troppo velocemente, non volevo farti male.
    Non aveva stretto, ma si era resa conto che aveva perso il controllo delle dita e le ciocche finali dei suoi capelli si erano alzate un pochino in risposta all'eccitazione magica. Era davvero impaziente di vedere come si sarebbero sviluppate le cose!
     
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    Iceringer distolse lo sguardo passandosi una mano dietro la nuca mentre Nariko lo rimproverava, era in imbarazzo perché quel braccio monco probabilmente faceva più male a lei che a sé stesso e non poteva biasimarla.
    Dai, sono sicuro che c'è un modo per sistemarlo...
    O almeno così sperava, ma non volle insistere oltre, non era sua intenzione togliere il focus da Endymion. Il piccoletto non disprezzava di certo tutte le attenzioni che stava ricevendo, anzi tutto l'opposto: sembrava chiaramente qualcuno che era stato privato delle sue abitudini, della sua sicurezza e della sua felicità, e adesso gradualmente si stava convincendo che le aveva ritrovate e poteva tirare un respiro di sollievo. Anche quando Syndra si unì all'abbraccio esitò solo per un momento, ma ricambiò immediatamente quel gesto, sorridendole mentre si accoccolava sul suo petto in maniera del tutto naturale. Per lui Syndra era una specie di seconda madre, più di una comune zietta, per cui si lasciò andare con lei in maniera del tutto naturale, forse troppo, tanto che col senno di poi si sarebbe chiesto se forse si era concesso troppe libertà a schiacciarsi contro il suo morbido petto, ma oramai era tardi per scusarsi. Non si aspettò però di venir messo sotto la lente d'ingrandimento, tanto che i suoi occhioni si spalancarono perplessi quando Syndra lo afferrò per le guance, iniziando a studiarlo. Non gli dispiacevano quelle effusioni, sembrava uno di quei gatti troppo abituati ai suoi padroni per lamentarsi o fare lo scontroso, quindi si lasciava strapazzare senza problemi, tuttavia non riusciva a capire come mai Syndra fosse così sorpresa e curiosa. Per lui era normale essere... "Lui". Quindi non riusciva a immaginare che nella mente della sua seconda mamma si stesse formando un pensiero tanto articolato quanto vero. Aveva ragione: Endymion non apparteneva a nulla che fosse già esistito prima di allora, non era mezzosangue tra Lumen e Umbra come Nariko, né mezza Lanterna come Syndra, o contaminato in qualche modo come era successo con Lotor o Nefertiti. Endymion aveva il sangue puro di una casa nobile misto a quello oscuro e potente di una strega del caos, Gil era esatto sfortunato alla roulette genetica ma portava comunque i geni e il sangue della famiglia più potente di Londra. Ovviamente il ragazzino non aveva la minima idea di avere un simile potenziale dentro di sé. E altrettanto ovviamente Iceringer non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo con quegli sguardi sorpresi: essendo digiuno tanto di magia quanto di genetica elementare, per lui Endymion era solo un ragazzino cazzuto con un'abbronzatura da paura.
    Quella comunque non si rigenera, è una bruciatura magica.
    Commentò all'improvviso il ragazzino, indicando il braccio monco di Iceringer, cogliendolo di sorpresa.
    La rigenerazione del corpo accelerata è una conseguenza della memoria spirituale. La carne, il sangue e le ossa recuperano il corpo in base a ciò che l'anima, l'energia e lo spirito "ricordano". Se però anche queste ultime vengono mutilate, il corpo non si rigenera più allo stesso modo, è come se ti avessero tolto l'anima da quel braccio, non puoi più rigenerarlo normalmente...
    Quando Endymion concluse la spiegazione, si rese conto dell'espressione preoccupata di Iceringer e di aver utilizzato un tono fin troppo serio per quella spiegazione, quindi abbassò lo sguardo con aria imbarazzata, cercando di giustificarsi.
    M-me lo ha detto Lotor, ne stavamo parlando poco prima che entraste...
    Detto questo si ammutolì, forse aveva detto troppo. Iceringer si ritrovò con lo sguardo vagamente perso. Era difficile interpretarlo in quel momento ma non sembrava spaventato. Piuttosto dava l'idea di aver compreso qualcosa di importante: non tutto si può aggiustare. Quel braccio mancante sarebbe stato un importante memento, da quel momento in avanti.
     
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    Nariko ridacchiò divertita quando Syndra si fiondò su entrambi per abbracciarli stretti. Il sorriso le morì in gola quando Syndra affermò che le anziane del clan si tenevano stretti i figli rari di umbra. Non avrebbe mai permesso a loro di mettere le mani sul ragazzo. Sarebbe stato davvero complicato spiegare chi fosse e da dove arrivava. Non ci aveva proprio pensato quando era andata a salvarlo. Alla fine però si disse che sicuramente le avrebbero dato retta per una buona volta, visto che i loro obbiettivi erano cambiati nel tempo. Nariko al contrario di Syndra aveva più e più volte contemplato il fatto che il figlio che avrebbe dovuto mettere al mondo avrebbe avuto il sangue dei Poltergheist. Se aveva indugiato prima di prendere la decisione finale era proprio per quel motivo. Poi però aveva creduto che non avrebbe saputo amarlo nel modo giusto, proprio perché avrebbe avuto la faccia del padre, che nemmeno Syndra ed Iceringer avrebbero potuto accettarlo davvero. Invece adesso che lo aveva davanti, notava che aveva i suoi stessi occhi, che aveva molto di lei, e quel poco che vedeva di Gil era stato riscritto con un altro tipo di affetto che Nariko non credeva nemmeno di poter provare in vita sua. Solo dopo aver saputo chi fosse quel ragazzino aveva pensato ad una possibilità che non era riuscita a mettere in conto: ovvero che siccome Iceringer non poteva fare figli, allora avrebbero potuto "adottare" quel bambino che infondo alla fine dei conti era innocente. Il ragazzo infondo voleva molto bene ad Iceringer e lo si capiva dal fatto che aveva sempre tenuto un incantesimo che lo facesse somigliare a lui. Un fatto così tenero che le fece stringere il cuore. Si voltò a guardare Iceringer, e quando incontrava i suoi occhi dolci, capì che le sarebbe stato vicina, che non avrebbe più dovuto temere di perderlo ancora. A pensare a Vega, capì che avrebbe voluto bene a quel ragazzo come se fosse stato suo figlio davvero. In verità Nariko non voleva assolutamente far sapere ai Poltergheist ci fosse un altro erede. Non avrebbe permesso loro di educarlo a modo loro o di prendere qualsiasi tipo di decisione per lui. Voleva che Endymion fosse sempre libero di scegliere cosa voleva fare e dove voleva stare. Ebbe un attimo di realizzazione diversa da Syndra, ovvero che stava già iniziando come una madre, e le sembrò la cosa più difficile del mondo, anche più delle arti magiche proibite.
    Dopo le varie coccole, Endymion volle far presente al gruppo e soprattutto ad Iceringer che purtroppo le sue speranze sarebbero state vane, che la semplice medicina non avrebbe potuto risolvere il suo problema. Sembrava aver capito affondo il problema di Iceringer, ancora prima che avessero avuto modo di esaminarlo a dovere. Si sorprese poi nello scoprire che era stato Lotor a rivelarglielo. Endymion era stato in gamba a capire il meccanismo, ma Lotor come faceva a conoscerlo? Prima di lasciarsi andare ai sospetti però notò che Iceringer rimase imbambolato perso nei suoi pensieri. Probabilmente stava pensando a cosa avevano fatto poco prima, in cui aveva usato un braccio "magico" che andava effettivamente contro ciò che era appena stato dichiarato.

    Sono sicura che ci siano incantesimi adatti che possono aiutarti Ice, devo solo fare una piccola ricerca. In un certo senso volle rassicurarlo, se erano riusciti a suon di sesso a fargli spuntare un braccio colmo di potere, con della magia vera potevano raggiungere altri limiti. Lotor era stato pessimista, ma era evidente che sapeva qualcosa che loro ignoravano. Forse grazie a Rakhna. A quel punto Nariko si ricordò che lì all'appello mancava ancora qualcuno. Guardò Endymion negli occhi con fare tranquillo.
    Sai come sta Vega? Non l'ho visto, durante la battaglia gli avevano tirato un brutto scherzo, sei riuscito a parlarci? Lo osservò attentamente, per poter capire se dopo tutto quel casino fossero riusciti a fare pace, o se gli stava ancora tenendo il broncio. Chissà probabilmente era Vega stesso che voleva evitare tutti perché non si era sentito all'altezza della situazione o chissà magari pensava di aver sbagliato tutto.
     
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    La risposta di Endymion nei confronti del braccio di Iceringer incuriosì moltissimo Syndra. In un primo momento non riuscì a capire cosa intendeva il ragazzo: solo un attimo prima erano riuscite a donargli nuovo potere e fargli spuntare un nuovo braccio più potente di prima, in un modo che non avevano mai fatto tra l'altro! Tutto merito della magia di Umbra e dei loro nuovi poteri risvegliati. Era stato anche piuttosto semplice, in effetti. Per Syndra e Nariko la magia di Umbra era qualcosa di estremamente naturale, di spontaneo, era ovvio pensare che dal loro punto di vista il problema era stato risolto senza problemi. Ma a mente fredda, riflettendo bene su cosa stava dicendo Endymion, capì che semplicemente i loro punti di vista erano diversi. Probabilmente si aspettavano che un braccio potesse ricrescere e basta usando le nuove tecnologie mediche, o qualche incantesimo potente. Quello che avevano fatto le streghe da un punto di vista "tecnico" non era che una soluzione momentanea, o una "protesi magica" per così dire. Aveva senso, ma non poteva che vederla come una sentenza riduttiva: avevano donato ad Ice qualcosa di molto più interessante e potente di una banale protesi oppure un braccio rigenerato! Per Syndra, la situazione era addirittura migliorata, altro che dramma! Quel dannato di Lotor era un guastafeste, ecco cosa.
    Secondo me ti aiuterà a nascondere la tua identità come vigilante mascherato. Se è vero che questo genere di ferite non si possono rigenerare, nessuno penserà che hai un modo per farti spuntare un braccio magico! Come al solito siamo riuscite a trovare un modo per aiutarti a modo nostro, dovrai faticare parecchio per ringraziarci, Ice.
    Commentò orgogliosa, allargando un sorrisetto sornione e soddisfatto mentre piazzava una mano sulla spalla del ragazzo e l'altra sulla sua testa, dandogli dei colpetti affettuosi come se stesse incoraggiando un ragazzino che aveva appena segnato in porta. A quel punto il discorso cambiò, Nariko si preoccupò di informarsi su Vega e venne spontaneo anche alla sua allieva guardarsi attorno in cerca di sue tracce. Solo dopo scosse il capo stupendosi di quanto fosse stata ingenua: c'era Ice proprio lì davanti a lei, ovvio che sentisse la sua presenza. Cavolo quando c'erano entrambi in giro era difficile scovare la loro traccia energetica! Colpa del fatto che lei e Nariko li conoscevano così bene sa esserne praticamente abituate.
    Giusto, chissà dove si è cacciato! Anche lui ha dovuto sopportare una battaglia difficile, se Traesto mi dice che è andato via prima di risposarsi giuro che stavolta gli darò la caccia e lo incatenerò al letto...
    Si rese conto solo in quel momento che aveva pensato ad alta voce e il suo tono era uscito decisamente poco aggressivo e molto più lascivo del necessario. Non sapeva ancora come Ice avesse elaborato la cosa, per questo si sentì un pò in colpa.
     
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