Segreti inconfessabili

per Amy

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  1. Kira dietro lo specchio.
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Lo sguardo della spadaccina era assai meno dolce, comprensivo di quello dei presenti ma, stranamente, Bowen non ebbe difficoltà a sostenerlo, quantomeno non in quel momento: sentiva, con una precognizione tutta istintiva, che entrambi avevano condiviso colpe o fardelli simili e, in qualche modo, l'idea che a guardarlo ci fosse qualcuno di simile a lui, con le stesse ferite o quasi gli rendeva più semplice fissarla in quegli splendidi occhi chiari, determinati e taglienti forse quanto l'acciaio della sua spada. Tutto ciò, però, non valeva per Veronica e per quanto quell'incredibile, meravigliosa ragazzina esprimesse soltanto dolcezza e comprensione, per quanto fosse circonfusa da una tenera aura di affetto e premura, il demonietto ebbe difficoltà a sostenere il suo sguardo e accogliere nel suo cuore tanta dolcezza; aveva troppe colpe nel cuore per poter accettare su di sé tanto amore (nella sua accezione più pura) con semplicità, come se non sentisse il rischio di contaminare l'animo candido, delicato che voleva sfiorare il suo. Veronica era come un Sole e lui temeva che le tenebre del suo passato o, peggio ancora, le ombre di quella nottata maledetta, potessero in qualche modo offuscarne la luce. Quell'affetto, però, era una tentazione assai dolce e il grido d'aiuto che il suo animo aveva congelato in un vuoto desiderio di indispettire, iniziò un veloce disgelo: pronunciare le prime parole fu difficile, poi come in una frana o in una valanga, vennero giù tutte le altre e il nome di Evelynn le trascinò verso la luce, verso la verità.
    Raccontò, fu più sintetico e asciutto del tumulto che gli agitava il cuore, ma fu sincero e, sebbene se lo aspettasse, sobbalzò alla reazione infuriata di Domino: l'aveva messa in conto e, per quanto gli apparisse incredibile, non provò la paura che lo prendeva quando l'aveva immaginata, dopotutto se la meritava ed era giusto che la ricevesse. Chinò il capo, implicitamente accogliendo la punizione lo attendeva, fosse uno schiaffo o parole taglienti, ma non avvenne nulla di simile e rialzò gli occhi, stavolta illuminati da una luce sorpresa: Veronica aveva trattenuto l'impeto di Domino e gli rivolse parole tanto dolci, così piene di comprensione da dargli quasi una vertigine. Quegli occhioni così bizzarramente colorati divennero luminosi, pieni di un'intensa tristezza e, allo stesso tempo, di una viscerale commozione: - Sì... lo credo. - sussurrò, annuendo col capo e stringendo forte i piccoli pugni, mentre sul viso di disegnava una smorfia di dolore: lui credeva, sperava che oltre quell'oscena parodia di Evelynn ci fosse ancora la sua amica, la donna che aveva amato... e che amava tuttora, malgrado tutto.
    A quelle parole, l'ira di Domino eruppe per venire ancora una volta contenuta, stavolta dal tenero abbraccio di Raiko: la spadaccina, così calmata, fece un'affermazione che già pesava sul cuore di Bowen da tempo. Doveva avvertirle prima, doveva informarle già la mattina dopo o addirittura la notte stessa! Invece ne aveva avuto paura, vergogna ed era rimasto in un limbo da codardo. Si morse il labbro inferiore con le zannette appuntite, mentre abbassava ancora una volta lo sguardo da una scena troppo dolce per meritarsi i suoi occhi che la fissavano. Fu in quel momento che Adam, rimasto silente fino ad allora, gli mise una mano sulla spalla, facendogli alzare il capo e rivolgendogli un sorriso pregno di comprensione, di affetto. Non credeva che le sue parole potessero apportare un ulteriore valore a quelle già pronunciate da Veronica o Domino, ma intendeva comunque mostrargli la sua vicinanza e il suo affetto. Fu in quel momento che Veronica, con un'espressione incredibilmente seria e decisa per un visetto tanto dolce, rimarcò la necessità di impedire a Evelynn di fare altro male e di metterla nelle condizioni di farsi aiutare... proprio come lui. Bowen sgranò gli occhi, non tanto per le parole ma per il gesto che seguì: la Papessa lo abbracciò con forza, mostrandogli quanto ogni fibra di quel corpicino addirittura più minuto del suo e, soprattutto, di quell'animo luminosissimo volessero accogliere il suo dolore e placarlo, trasformarlo in serenità e consapevolezza. - Veronica... - il demonietto sussurrò il suo nome tra lo stupito e l'intenerito, col visetto che si distendeva finalmente in un sorriso e la stringeva a sua volta, circondando quell'esile vita con le sue braccia, in un abbraccio sentito ma delicato.
    Inutile dire che Adam era incredibilmente intenerito, tanto che si perse a osservare la scena con un sorriso commosso e non vide l'appropinquarsi di Raiko, tanto che si ritrovò in quel morbidissimo abbraccio senza quasi accorgersene, stupefatto e in una prima istanza imbarazzato ma, quando arrivò l'affermazione meravigliosa della guerriera, si sentì sciogliere e le lacrime scintillarono nei suoi occhi azzurri: - Sì, è vero! E' la nostra missione! Non c'è tenebra che la nostra luce non possa spezzare! - proruppe, evidentemente commosso anche lui, stringendo a sua volta Raiko e quindi i due piccini nel mezzo, mentre sull'onda di quell'entusiasmo non riusciva dosare la sua forza e li sollevava tutti e tre, semplicemente felice di trovarsi legato a persone tanto straordinarie come la Papessa e gli altri portatori di luce. - Se Adam non mi mette giù, tra poco ti sembrerà di essere all'ospedale, Domino, perché mi romperà di sicuro qualcosa! - scherzò il demonietto che, grazie a tutta quella dolcezza, aveva ritrovato la voglia di fare battute e, magari, pizzicare il suo maldestro amico che, naturalmente, arrossì e posò immediatamente tutti, profondendosi in mille scuse: non che si fosse fatto male nessuno, Raiko era una guerriera e Veronica si ritrovò tra il corpo a dir poco sofficissimo di quest'ultima e quello innaturalmente elastico e accogliente del demonietto che, pur avendo un'aspetto decisamente tonico, mostrava una consistenza assolutamente piacevolissima, grazie a delle caratteristiche demoniache a dir poco peculiari. - Veronica, se continui così finirò col rammollirmi e diventare come Adam! - affermò, quasi con rimprovero (cosa che, naturalmente, fece assumere un'espressione tra l'imbarazzato e l'interrogativo proprio a quest'ultimo), prima di sciogliere il visetto in un sorriso commosso e darle un lieve, affettuoso buffetto sul nasino col dito. - Grazie di cuore, Papessa. - i suoi occhioni si fecero lucidi e grati: non era tipo da svenevolezze, ma Veronica era molto importante per lui e le era grato non solo per l'affetto che gli aveva dimostrato fino ad allora ma anche, soprattutto, per incarnare col suo animo, con le sue azioni il significato e il senso dei Portatori di Luce.
    E grazie anche a voi, ragazze. Io... avevo dimenticato quanto è forte la luce che portiamo dentro di noi. E quanto facciano bene gli abbracci di Raiko. - soggiunse mostrando per un attimo un'espressione davvero birbante, prima di ritornare serio, deciso a raccontare meglio quanto accaduto. - Evelynn non sembrava interessata a ottenere informazioni su Neo Venezia, voleva soltanto conoscere... i miei sentimenti su di lei. - anche se pacificato, non era comunque facile parlare di quanto era accaduto, scendere nei dettagli e la voce del demonietto si fece incerta, con le sue bizzarre orecchie da cerbiatto che fremettero, come se avessero espresso il brivido che gli corse lungo la schiena. - Quando li ha scoperti, li ha usati contro di me. Io... - era difficile dire che non era stato propriamente stuprato perché l'aveva supplicata fino all'ultimo e che, malgrado questo (anzi, proprio per questo), si sentiva terribilmente violato. - Io non sono fiero di cos'ho fatto mentre ero con lei. Mi sono piegato al suo gioco, mi sono umiliato. E' che... non ho semplicemente la speranza di rivedere l'Evelynn di un tempo, mi sento anche in colpa con lei. Non... - la voce gli si ruppe in un verso di stizza, mentre stringeva i pugnetti fin troppo adirato. Doveva, poteva dir loro di quella notte in cui avevano bevuto molto entrambi? Quella notte che gli appariva ora così bella, ora così sbagliata? Aveva appena ricordato che aprire il proprio cuore ai suoi compagni, ai suoi amici permetteva alla luce di entrare e dissipare le tenebre... ma certe tenebre non si ha il coraggio di mostrarle alla luce del Sole, soprattutto se questo ha gli occhi dolci e puri di Veronica. - Non importa. Non so quali siano i suoi piani, ma sono certo che se la vuole prendere coi suoi vecchi compagni, soprattutto con noi Cavalieri. Dobbiamo avvertire Evan e Krolia e sorvegliare la stanza di Abramo: se siamo bravi, potremmo pure tenderle una trappola! - affermò con decisione ed era sicuramente la verità, oltre che un approccio doveroso, ma non sarebbe sfuggito a nessuno che stava cambiando discorso: era chiaro che c'era un grosso nervo scoperto che il demonietto non voleva toccare. L'avrebbero fatto loro al suo posto?
     
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83 replies since 5/6/2023, 17:35   1032 views
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