Segreti inconfessabili

per Amy

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  1. Kira dietro lo specchio.
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Nessuno dei due aveva intenzione di cedere dinnanzi alla richiesta dell'amico: Adam era davvero infuriato e ciò lo aiutava a tenere sotto controllo la sua cronica insicurezza, mentre l'orgoglio di Bowen gli impediva di cadere in un tranello tanto evidente. Insomma, si stavano comportando come due galletti e probabilmente avrebbero continuato a battibeccare ancora a lungo, se un tonfo violento non li avesse fatti sobbalzare spaventati e stringersi l'uno con l'altro istintivamente: se, infatti, la felicità è capace di unire (come dimostrato dall'intervento salvifico di Veronica), altrettanto può fare la paura... e, a Neovenezia (ma più probabilmente in tutto il mondo) non c'era nulla di più spaventoso di una Domino irritata! Poi, che Domino fosse sempre irritata, questo era un altro paio di maniche.
    Come suggeritogli dal loro istinto di conservazione, chiusero immediatamente le "boccacce" e osservarono con sincera preoccupazione quell'assurda, terribile spada ancora rinfoderata e già spaventosa: certo, avrebbero potuto ricordare alla spadaccina più dark del Vaticano che, per essere una Portatrice di Luce, minacciava fin troppo spesso di utilizzare la violenza... ma nessuno dei due aveva fretta di correre verso il martirio, quindi stettero zitti sperando che non perdesse nuovamente la pazienza. Per loro fortuna era lì presente la Papessa che, dolcemente, le ricordò che erano alleati. - Ehi, io non sono un pastmhhh!! - Bowen era grato alla piccola e la trovava tenerissima, ma non poteva accettare di venir assimilato a un impiastro come Adam, quindi provò a far valere le sue ragioni; peccato che Adam, con una mossa rapidissima e decisa, gli tappò la bocca con una di quelle sue mani enormi, al punto da coprire mezza faccia al povero demonietto, mentre la tiranide sorrideva a pieni denti e annuiva come a dire sì, erano dei notori pasticcioni e andava benissimo così. A rabbonire completamente la spadaccina, però, ci pensò il tenero gioco che la Papessa cominciò con quelle imbarazzanti mutandine, neppure fossero un elastico per capelli bizzarramente colorato: una vista che fece ridacchiare il demonietto e che imbarazzò appena Adam, sebbene in lui la tenerezza fosse decisamente più ampia della vergogna.
    A, però, sciogliere il cuore di entrambi ci pensò il piccolo, dolce rimprovero che la piccina rivolse alla sua guerriera, che arrossì travolta dalla dolcezza e trovò più consono nascondere gli occhi sotto l'immancabile cappello: - Oh, Veronica...! - esclamò un Adam con gli occhi brillanti di dolcezza, reprimendo appena il desiderio di abbracciare la Papessa e tempestarla di bacetti sulle gote paffute, mentre Bowen si limitò a sorridere intenerito e a scuotere appena il capo, come se al contempo volesse scrollarsi di dosso quell'emozione così d'impaccio per la sua natura da birbante. Ad ogni modo, Domino non avrebbe tenuto fede alla sua nomea di inflessibile darkettona guerriera, se avesse mostrato troppa dolcezza, indi nel rassicurare la piccola sulle sue intenzioni non realmente violente, minacciò nuovamente i due poveretti, con Adam che si ritrovò di nuovo a sobbalzare sotto quello sguardo fin troppo duro. - M-ma certo, a-assolutamente! - balbettò, sebbene in realtà non avesse nulla... o meglio, sentì di non aver gestito al meglio lo scherzo del demonietto e questo era più che sufficiente per farlo sentire in difetto.
    Per Bowen, invece, le cose stavano molto, molto diversamente: - Certo che ho imparato! Ho imparato a rubare le mutandine giust... Bowen! - s'inserì un allarmato Adam, timoroso che il demonietto riuscisse davvero a farsi sparare per la ionosfera. - Uff, va bene, va bene! Ho imparato che non si devono rubare le mutandine. Non lo farò più. - si arrese, incrociando le braccia al petto e volgendo lo sguardo altrove, come se fosse scocciato o comunque quella fosse una concessione che faceva di malavoglia. Il che era verissimo, ma c'era anche dell'altro: quello scherzo, in effetti, aveva avuto più conseguenze del previsto e, soprattutto, il motivo per cui lo aveva fatto lo agitava, lo faceva sentire in colpa malgrado il gesto in sé non lo considerasse davvero grave. - Ecco, bravo. Anche perché sei più dispettoso del solito e ci manca soltanto che ti metta a rubare la biancheria della gente. - sentenziò la tiranide, per una volta muovendo un rimprovero senza alcun timore. - Quante storie per uno scherzo innocente! Non so com'era nel tuo albero, Insetto Stecco, ma dalle mie parti ci piace ridere. - il demonietto sbuffò e rivolse uno sguardo divertito sul povero Adam, come se lo avesse puntato per qualche battuta tagliante o qualche frecciatina un po' troppo caustica. - Evan non ride affatto, lo tormenti da giorni! - purtroppo per il demonietto, la tiranide mantenne la sua fermezza e non si fece intimorire da quegli occhioni fastidiosamente furbetti. - Eeeeh, che parolona: "tormenti"! Che avrò fatto mai? Gli hai messo una puntina da disegno sul suo posto, in mensa. Gli hai sostituito l'ammorbidente con l'inchiostro... e gli hai mandato la commissione del Museo di Storia Naturale di Neovenezia assicurandogli che avrebbero trovato un fossile antichissimo! - sciorinò, mentre il demonietto allargava gli occhi e... beh, ridacchiava fin troppo soddisfatto: soprattutto la storia del Museo era una genialata! Aveva pure girato un video per immortalare un Evan in vestaglia che si trovava davanti la porta tutta quella gente impaludata che gli chiedeva del fossile, uno spasso! Però il sorriso gli morì quasi subito e, stringendosi sulle spalle, si mostrò indifferente a quel piccolo ma pregnante elenco. - Non ti sei mai comportato così, prima d'ora... possiamo fare qualcosa per te? - il bel volto di Adam distese l'espressione seccata in una apprensiva, mentre lanciava uno sguardo eloquente alle Papessa e alle due guerriere: teneva davvero al suo piccolo amico e intuiva che qualcosa non andasse ma, da solo, non sarebbe mai riuscito a superare il muro di monelleria e silenzio che Bowen sembrava volergli mettere davanti. Le ragazze avrebbero potuto dargli una mano? E, soprattutto, Domino sarebbe stata in grado di farlo senza minacciare nessuno?
     
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