Segreti inconfessabili

per Amy

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  1. Kira dietro lo specchio.
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Bowen correva a piedi nudi sul pregiato marmo del Vaticano: per quanto non fosse mai stato troppo attento alla forma, essere uscito in quelle condizioni gli dispiaceva un po' (in più, se Evan l'avesse visto, gli avrebbe fatto una ramanzina interminabile sul "decoro" che un bravo cavaliere avrebbe dovuto mantenere) ma per riuscire a salvare la vita ad Adam non c'era un secondo da perdere! Inoltre, più dei piedi nudi o dei pantaloncini gli dispiaceva non aver potuto dare un bacio a Raiko, tanto che mentre correva non poteva fare a meno di leccarsi le labbra con un'aria tra il frustrato e l'amareggiato. Fortunata che c'era sempre la visione della guerriera, poco dietro di lui, ad allietargli l'animo e gli occhi: certo, sempre con una punta di amarezza perché, a quell'ora, in mezzo a quelle tette meravigliose ci poteva esserci la sua faccia... ma Bowen cerca di pensare in maniera positiva.
    Purtroppo per lui, non durò molto: Raiko si pose una domanda tanto lecita quanto inevitabile e il demonietto si ritrovò a voltarsi con gli occhi sgranati, prima di maledirsi per le sue stupide trovate. - No! Ma che dici?! - esclamò con un tono decisamente pieno di panico, prima di fermarsi e invitarla a fare lo stesso. La vita di Adam poteva anche essere appesa a un filo, ma il demonietto non intendeva mettere in pericolo il suo rapporto con Raiko per NULLA al mondo. - Raiko, so che può sembrare diversamente, ma ti giuro che non mi sono mai vantato di te con nessuno! Il mio era uno scherzo, volevo soltanto far andare nel panico Adam: sai quanto è facile farlo agitare: io lo trovo... molto buffo quando fa così, tutto qui. - spiegò e, per quanto quel monello non fosse tipo da mostrare imbarazzo o pentimento per i suoi dispetti, si mostrò sinceramente dispiaciuto: al di là del fatto (molto, molto importante) che Raiko fosse bellissima e, se fosse stato per lui, avrebbe spostato la propria residenza nel suo seno, teneva sinceramente alla guerriera e la riteneva una persona dolce e buona. Non si sarebbe perdonato di averla ferita o di aver tradito in qualche modo la sua fiducia, per questo decise di spiegarla la faccenda in maniera più completa e seria. Le prese le mani tra le sue, più piccole, guardandole un'espressione seria e un po' contrita che, in un visetto come il suo, era davvero carinissima, soprattutto se considerate le morbide orecchie da cerbiatto abbassate e quegli occhioni pentiti: sarebbe assomigliato davvero a uno di quei dolci, timidi fanciulli che la giovane pareva davvero adorare... e per una volta non stava fingendo, sebbene il suo aspetto lo aiutasse a far risaltare le sue emozioni. - Scusami se ho esagerato, non volevo. - non è facile per nessuno scusarsi, ma per Bowen era particolarmente difficile: lo fece soltanto perché teneva alla stima che Raiko nutriva per lui... soprattutto in un momento in cui non poteva di dire di nutrirne per sé. - E adesso, andiamo a prendere l'Insetto Stecco! - affermò quasi bruscamente, lasciando le mani di Raiko e tornado a correre: possibile che fosse un po' imbarazzato da una situazione per lui nuova? - Se lo trovo prima di Domino giuro che lo ammazzo io!! - pensò, sfogando la sua irritazione sull'ignaro Adam, ormai decisamente in pericolo. E non certo per Bowen!
    Quest'ultimo, infatti, stava bussando alla porta di Raiko con animo decisamente lieto malgrado un imbarazzo latente e, quando sentì un rumore metallico alle sue spalle, si voltò prima ancora di ricevere il gentile saluto di Domino. Ora, la guardia del corpo della Papessa gli incuteva sempre un certo timore, ma Adam aveva una certa confidenza con lei e non avrebbe mai dimenticato il loro primo incontro o, ancora più pregnante, quando lo spronò a credere, ad affrontare la vita con coraggio e speranza: nutriva una profonda ammirazione verso di lei, mista a una sincera gratitudine, quindi quando la vide fu lieto di poterla salutare. Certo, era decisamente imbarazzante farsi trovare con le mutandine di Raiko in mano ma, a parte il fatto che erano entrambi adulti e vaccinati, gli sarebbe bastato spiegarle dello scherzo di Bowen per stemperare la tensione e magari chiederle aiuto per contenere il demonietto. - Buongiorno, Domino! Che bello vederti: non ci incontriamo da un po', dal nostro... corso avanzato! Come stai? Io ho davvero molte cose da raccontarti, sai mi sono f-eh? - il desiderio di Adam di socializzare era evidente, magari un po' goffo ma autentico, per questo scosse il capo un po' incredulo quando vide l'espressione di Domino mutare di colpo, prima travolta dall'imbarazzo e poi dalla rabbia. Immediatamente la tiranide si agitò e mentre si chiedeva cosa avesse sbagliato, Domino gli rivolse una domanda che, semplicemente, lo allibì: - Quali... che... m-mutandin... tue??!!! - Adam guardò le mutandine in questione come se vedesse per la prima volta loro e pure la sua stessa mano che le teneva, mentre un panico evidente s'impossessava di lui. Non ci voleva un genio per capire che Domino fosse furiosa e, quando percepì la pressione energetica della donna aumentare di colpo, la sua confusione fu totale. - I-io, i-io, i-i-i... - la lingua gli si era inceppata, ormai gli tremavano le ginocchia e, nella sua mente sopraffatta dal terrore, un unico pensiero emerse con forza: - Sono spacciato. - la sua Hilda sarebbe diventata vedova (la paura lo aveva fatto diventare drammatico) prima ancora che i suoi amici la conoscessero, anzi prima ancora che riuscisse a informarli che stavano insieme! Quando la vide metter mano all'impugnatura di quella terribile spada, raccolse tutto il suo coraggio e fece l'unica cosa possibile: - Ti prego, è... è tutto un qui pro quo!!!! - supplicò, gettandosi in ginocchio e pregandola con le mani giunte, agitando senza volere quelle mutandine come se fossero il fazzoletto pieno di lacrime di un questuante... e in effetti erano ancora belle bagnate. Difficilmente quel gesto avrebbe potuto aiutarlo a tenergli la testa attaccata al collo, ma anche le tiranidi pasticcione possono avere un colpo di fortuna.
    FERMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! - gridò Bowen, trovandosi dinnanzi al secondo scenario peggiore possibile (il primo lo si può facilmente indovinare): immediatamente il demonietto si frappose tra la tiranide e Domino, allargando le braccia si per trattenerla che per proteggere Adam. Quest'ultimo, terrorizzato, lo afferrò in un convulso abbraccio da dietro e cercò di nascondersi dietro la sua schiena, generando un involontario gesto comico per due ragioni: la prima che, in ginocchio, era alto quanto il demonietto alzato, la seconda che le braccia con cui lo stringeva erano larghe quasi quanto il suo torso. Ad ogni modo, per quanto quella del demonietto fosse stata un'entrata in scena e decisamente coraggiosa, Domino infuriata era uno spettacolo spaventoso anche per lui, tanto che ci mise qualche attimo a esordire con un discorso improvvisato, anche perché Adam lo stringeva tanto forte da togliergli il respiro. - Domino, capisco perfettamente che vorresti potare di qualche decina di centimetri l'Insetto Stecco ma... ti devo proprio raccontare una storia davvero, davvero divertente. Il tipo di storia che ti farà sbellicare dalle risate, eheh! - si sforzò di ridacchiare, ma non fu un risultato particolarmente notevole e, d'altronde, malgrado il demonietto mostrasse una parodia del suo consueto sorrisetto strafottente, bastava guardare le goccioline di sudore sulla sua fronte per capire quanto fosse nervoso.
    Tipo, se ti dicessi che qualcuno ha preso le tue mutandine senza sapere che fossero le tue e le ha messe sulla scrivania di Adam per fargli uno scherzetto innocente... tu non lo troveresti buffo? - le chiese, allargando quel rachitico sorriso quanto più che poteva, mentre Adam arrischiava ad alzare la testa dalla spalla di Bowen e ad annuire con forza. - E'-è a-andata propri così, l-lo g-giuro! - aggiunse un Adam ancora terrorizzato ma, quantomeno, con un cuore che riprendeva a battere.
    Eheheh, che razza di storia, vero? Ma adesso lui ti restituisce le mutandine e, come dicono le fiabe, vissero tutti felici e contenti, giusto? Ah ah ah ah! - arrischiò una sorta di risata forzatissima, mentre un Adam desideroso di sbarazzarsene letteralmente gli metteva in mano quelle dannate mutandine e lo costringeva a porgergliele lui alla terribile spadaccina. - Pensa un po', Domino, che storia avremo da raccontare ai nostri nipoti... ma tutto è bene quel che finisce bene, no? No? - chiese, totalmente madido di sudore freddo, mentre si rivolgeva con gli occhi a Raiko, per chiedergli manforte in quella situazione delicatissima. Sarebbe bastato? E, soprattutto, Bowen avrebbe avuto modo di farli quei nipoti a cui avrebbe tanto volentieri raccontato quella storia? La risposta era nelle mani di Domino... e una era già occupata!
     
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