La donna, il sogno, il grande incubo

x Poison

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  1. Poisonwind
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    I only have one more hand left that I can play
    There ain’t no time so let’s do it now, I say
    I’m on a wave, yeah!

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    Il solo respirare quell' energia afrodisiaca l' aveva messa a dura prova, abbeverarsene direttamente dalle labbra del Professore la fece letteralmente impazzire. Inizialmente le sue labbra furono ancora un pochino timide, ma subito si lasciarono trasportare, schiudendosi come un fiore pronto a raccogliere il sole ed il calore, danzando al ritmo di Faust. Fiotti di piacere le sarebbero scesi lungo la gola, così dolci che la sua lingua ne avrebbe cercato ancora di più, avvolgendosi a quella dell' uomo, frugando dentro di lui e lasciandosi frugare da lui. Il suo godimento stava diventando quasi febbrile, ed il suo corpo avrebbe reagito di conseguenza quando Faust le avrebbe praticamente strappato la camicetta di dosso, per poi spogliarsi a sua volta. Le mani di Alice si sarebbero immediatamente protese verso quel fisico marmoreo, indugiando dapprima sulle spalle per poi tastare uno per uno tutti i muscoli principali della schiena, trovandoli perfetti. Nel mentre Faust l' avrebbe afferrata per le natiche, ed il suo sedere avrebbe iniziato ad oscillare in risposta, movimenti quasi impercettibili che facevano tendere sempre di più le sue mutandine, il tessuto elastico che pian piano affondava dentro la sua vagina, insinuandosi nello spacco tra le labbra e diventando sempre più umido. Avrebbe voluto dar voce al suo piacere, ma non voleva neanche staccarsi dalle labbra e dal corpo di Faust, sentiva i suoi seni schiacciarsi morbidamente, quasi spalmandosi sui suoi muscoli duri, inoltre qualcosa di enormemente grosso e turgido premerle sull' utero, sull' ombelico, come se volesse penetrarla nell' intimità passando direttamente dalle sue viscere.
    Fu-fueeeeeeeeeeeehhh!
    Dopo attimi che le erano parsi ore, il suo corpo non resse più talmente era saturo di tutta quell' eccitazione, le gambe le cedettero mentre si lasciava cadere in ginocchio ai piedi del Professore. Tra le loro labbra staccatesi all' improvviso, si sarebbe formato un lungo filo di saliva che ancora li univa, mentre le mutandine non avrebbero retto al peso improvviso e si sarebbero strappate, rimanendo penzolanti dal dito di Faust. Alice sarebbe rimasta per qualche istante con gli occhi chiusi a fare profondi respiri, provando a riprendere un minimo di controllo, ma quando li avrebbe riaperti si sarebbe trovata davanti sempre la verga turgida e pulsante di Faust. Con un audacia inaspettata per lei, dettata da una brama di nuovo incontrollabile, avrebbe letteralmente strappato in due la patta dei pantaloni, liberando finalmente la bestia che vi era al di sotto. Non avrebbe detto una parola, ma si vedeva dagli occhi che non ne era rimasta delusa, anzi normalmente ne sarebbe stata intimorita. Ma ora desiderava riprovare le sensazioni di pochi istanti fa, per cui si sarebbe fatta avanti, inizialmente senza neanche prenderlo in mano ma semplicemente dando una lenta leccata alla punta di quella verga protesa. Fu come se una scarica elettrica le attraversasse il corpo, Alice sarebbe praticamente caduta a 4 zampe mentre quella sensazione di piacere le scorreva dentro dalla sua gola ai suoi seni, sino ad arrivare alla sua vagina che avrebbe iniziato ad aprirsi, come se un immaginaria forza avesse iniziato a divaricarla da dietro, invisibile , insidiosa. Erano quelli gli effetti di un semplice contatto ? Alice ne sarebbe andata pazza, ma inizialmente rimase ancora cauta limitandosi a leccare lentamente la punta ed i bordi della cappella di Faust. Ogni leccata le dava stille di piacere sempre più incontenibili, il Professore poteva facilmente notarle dato che ad ogni stimolo, Alice contraeva le dita di mani e piedi, quasi graffiando il pavimento.
     
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62 replies since 16/5/2023, 09:46   416 views
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