Effetti Collaterali

x Hyperion

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  1. Hyperion Arcade
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    C'era qualcosa di selvaggio e stranamente piacevole nel sentire il corpo di Elise irrigidirsi per la paura, col senno di poi si sarebbe vergognato di essersi eccitato ad un simile pensiero, ma in quel momento il suo istinto bestiale aveva quasi preso il sopravvento, aggiungendo alla lussuria anche il piacere della caccia, la soddisfazione di conquistare una preda. Berith non aveva quegli istinti in una misura incontrollabile, ma cercava sempre di mantenere la calma assoluta quando si trattava di quelle pulsioni. In un simile momento però, non riusciva a controllarle, se non al massimo canalizzarle verso la perversione. Evidentemente anche un mostro di quel tipo riusciva a capirlo concettualmente, ma non significava che non sarebbe stato morso dai sensi di colpa e dalla vergogna subito dopo. In questo, evidentemente, lui ed Elise erano molto simili. Berith assaporò il momento della penetrazione con tutto il tempo che avrebbe richiesto, restando dentro di lei senza muoversi mentre assaporava i versi strozzati di Elise, serrati in un dissidio interiore a metà tra l'eccitazione e la vergogna, il tutto strozzato contro quel cuscino che a poco serviva se davvero voleva celare qualcosa al suo amante. Esitava per timore che quella penetrazione fosse eccessiva, ma non ci volle molto prima che Elise cercasse la sua zampa come a volerlo incoraggiare, invitandolo poi a farsi avanti con dei movimenti che mettevano in chiaro la sua volontà. Fu molto strano sentire la carne di Elise avvolgersi intorno a lui senza che il Kaiju facesse il minimo movimento, ma la cosa lo eccitò moltissimo tanto che riprese a pulsare più forte di prima, iniziando gradualmente ad assecondare i movimenti della donna. Entrambi si erano fatti troppi problemi ad immaginare possibili difficoltà tra i loro corpi, come se fossero per natura incompatibili, ma in realtà entrambi si stavano adattando per non lasciare spazio al minimo errore e godersi soltanto l'assoluto piacere. Berith si sciolse, e invece che limitarsi a muoversi come se fosse solo uno sfogo, si avvicinò a lei il più possibile come se volesse abbracciarla da dietro. Grazie alla sua fisionomia, questo non rallentò in nessun modo le spinte del suo bacino che anzi divennero ancora più energiche e profonde. Il corpo bollente del Kaiju completamente adagiato sulla schiena di Elise le avrebbe fatto sentire le sue scaglie ammorbidite dall'eccitazione che si dimenavano su di lei, un calore intenso e disumano ma un vigore che poteva associare al più forte e affettuoso degli abbracci. Il petto di Berith pulsava intensamente, rimbombando come un tamburo da guerra che tuttavia non stava marciando verso una capitale da conquistare, ma piuttosto emetteva una ferina sinfonia di passione per lei. Anche il suono che usciva dalle sue fauci era decisamente simile a quello di una bestia affamata, ma priva di qualsiasi desiderio omicida, solo la voglia di sentirla gemere ancora. Berith allungò la sua mostruosa lingua verso le labbra di Elise, così da costringerla a liberarsi di quel cuscino, portandola a dargli un perverso bacio in modo da suggellare ulteriormente quell'unione. Mentre l'amplesso anale diventava più intenso e vigoroso, la coda di Berith si piegò verso il basso, somigliando quasi ad un cane bastonato, in realtà stava cercando un modo di "stringere" Elise a sé, tanto che i denti affilati che normalmente rendevano la coda un'arma si ritirarono lasciando spazio solamente alla sua bocca posteriore. La coda di Berith era calda e pulsante come tutto il resto del corpo e si "agganciò" al ventre di Elise come se fosse una sorta di protezione, andando a coprire il suo ventre, parte del petto e soprattutto la sua intimità. Il calore e le vibrazioni le avrebbero dato nuovi stimoli, ben diversi da una semplice mano umana che le stuzzicava le parti più sensibili. Quella grossa estremità era come un mostruoso cazzo che si adagiava contro di lei, senza penetrazione, pulsando e sfregandosi contro le sue carni per farla godere ancora di più, al ritmo di quella verga che le allargava la corolla di carne e si spingeva sempre più a fondo. Più quell'amplesso diventava mostruoso, più diventava passionale.
     
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