Un incubo decisamente TROPPO realistico

Per Exo e il suo cavallo selvaggio

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  1. MidoriNoBakeneko
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    Era tutto sbagliato. Tutto fottutamente sbagliato... Ma del resto, quando mai era stato giusto qualcosa in quella sua misera vita? Gabriel si sentiva estremamente frustrato, sia sessualmente -nonostante l'orgasmo appena avuto- che, soprattutto, psicologicamente. Come poteva cascarci sempre? Ovunque si voltasse c'era qualche creatura mostruosa, dentro o fuori che fosse, pronta a fottergli la vita... e non solo quella, purtroppo. Hecarim non faceva eccezione. Non importava che dicesse che LUI lo apprezzava, LUI lo desiderava, LUI non voleva solamente il suo corpo per svuotare le palle. Sarebbe stato forse dolce crederci, un balsamo per il suo orgoglio ferito, ma non poteva farlo... perché sarebbe stato come ammettere di essere uno stolto ingenuo. Aveva gonfiato i muscoli per poter apparire più mascolino, per abbandonare un po' di Carnelia e tornare a essere Gabriel e basta, almeno fuori dai giorni di servizio... ma non era bastato. Non bastava mai. Fanculo allora. Avrebbe mostrato a quel bruto che non era più un ragazzino indifeso, non importava quanto immensamente più grosso fosse rispetto a lui o quanto più forte... Non importava! Questi erano tutti i buoni propositi che aveva mentre faceva per andarsene, già… Peccato che i desideri non sempre si avverino, e di sicuro non quando un centauro infernale con tanto di lanterna formato vivente si mette sulla tua strada. Nonostante stesse impiegando tutta la forza che possedeva per tentare di scostarsi da lui e scappare, Hecarim fu subito pronto a interrompere la sua corsa ancora prima che cominciasse: lo afferrò letteralmente per le palle, sollevandolo con una facilità e un dolore che lo fecero squittire. Strabuzzò gli occhi, incredulo. Lamentandosi, subito le sue mani si strinsero intorno al braccio dell'uomo per tentare di allentare la presa, graffiandolo con ogni forza che aveva.
    Ma che faihhh?! Sei pazzo?! Ahia!
    Era come parlare a un muro. Si dimenò, ma si rese presto conto che più lo faceva e più dolore sentiva. Fosse stato solo quello, poi... Forse avrebbe potuto ignorarlo e continuare a lottare. Ma con una lanterna non era MAI solo dolore, lo aveva imparato a proprie spese, e con una della quale era addirittura attratto... Beh, semplicemente il dolore veniva bypassato dal suo corpo in favore del piacere e della tensione. Gemette, digrignando i denti e cercando di colpire Hecarim letteralmente in faccia con un pugno. Un pugno che si infranse nel nulla quando le sue dita raggiunsero un punto decisamente poco consono tra le sue natiche, premendovi contro attraverso i pantaloni... Come diavolo erano arrivate lì le sue dita? Brutto bastardo. Lo guardò in faccia, furente, pronto a insultarlo e sputarci contro ora che erano faccia a faccia, ed effettivamente mimò uno sputo... proprio prima che la sua enorme bocca si avvicinasse per divorarlo per intero. Non avrebbe saputo come altro descrivere quel bacio, se non un tentativo di mangiarselo in un sol boccone. La mano che stava per infrangersi contro la sua mascella dovette invece afferrargli la nuca e parte del viso per reggersi in qualche modo, mentre l'altra andava dietro, sopra quella di lui sullo scaffale, nel tentativo di allentare la tensione dolorosa alle sue povere gonadi. Facendo forza per sorreggersi con il braccio teso e i muscoli in evidenza, non poté fare altro che "subire" quell'assalto. Non stava certo contribuendo! Di sicuro la sua lingua non si muoveva perché era un bacio fottutamente bello... ma spingeva contro quella di Hecarim per respingerla, ovviamente. Certo. E non stava muovendo i fianchi perché le dita non erano entrate e avrebbe invece voluto cavalcarle... ma per scacciarle via e tentare di respingere anche quelle, ovviamente.
    Quando l'uomo si staccò all'improvviso Gabriel ansimava di nuovo, forse persino peggio di quanto avesse fatto quando lo aveva costretto a venire. Lo guardò sgomento, furioso... con il pene che pulsava ed era già tornato perfettamente in tiro a quel vero e proprio attacco nei suoi confronti.
    Sei un pezzo di MMH-!
    Non fece in tempo a protestare, che arrivò un secondo bacio... e con esso un suo mugolio "di protesta". Avrebbe voluto gridargli contro. Odiava l'idea terrificante di scopare lì, in biblioteca, vestito da Gabriel, non da Carnelia... con il pericolo che chissà chi potesse vederli o, ancora peggio, Hannah tornasse indietro a controllare la situazione. Non poteva neanche pensarci. Per questo cercò di fare silenzio davvero, nonostante i mugolii sommessi e lamentosi che si fecero strada dalla sua gola mentre veniva penetrato senza uno straccio di preparazione. Quasi dimenticava che l'uomo davanti a lui era un fottuto selvaggio che aveva bisogno di essere "educato" in più di una pratica sessuale! Si perse nel bacio, ma non riuscì a goderselo a pieno per il dolore, quindi quando finalmente lo lasciò libero, digrignò i denti, sussurrando pianissimo ma con tono decisamente alterato, come se in realtà volesse urlargli in faccia.
    Gh-guarda che non è una ficah! D-Devi bagnarlo prima. Mh-mi stai facendo male...
    Senza contare che ricordava fin troppo bene quanto fosse dotato e quando aveva sentito l'erezione del centauro sfiorarlo, aveva capito che forse era persino peggiorata nel tempo. Non poteva sapere se si era astenuto dal farlo con altri in quei mesi in cui lo aveva spiato, ma aveva l'impressione che anche quel grosso mostro fosse terribilmente frustrato sessualmente... Proprio come lui. Sospirò, cercando di riprendere il respiro nonostante la vicinanza con il suo perverso "aguzzino"... Forse stalker era la definizione più adatta. Aveva due scelte a quel punto (o forse solo una): dimenarsi e rendere il rapporto che SICURAMENTE si sarebbe consumato in ogni caso, un vero inferno o... beh, cedere. Cedere al fatto che quel primo orgasmo dopo mesi non era stato assolutamente soddisfacente. Cedere alla voglia che aveva di godersi una scopata decente dopo quella che gli sembrava un'eternità di frustrazione. Cedere al piacere e basta. Ebbene, cosa scegliere? Gabriel era tante cose sicuramente, uno sfigato dallo spirito lascivo su tutte, ma stupido... Quello no. Per quanto odiasse quel bastardo... La scelta gli sembrava ovvia.
    Continuando a reggersi alla nuca dell'uomo, tirò via il braccio con cui fino a quel momento aveva tentato di sorreggersi per sollevarsi un po' e non cedere alla pressione dolorosa del suo peso e, guardando il centauro negli occhi, si portò le dita davanti alla bocca e iniziò a leccarle e riempirle di saliva. Forse era la prima volta che lo provocava così apertamente e non si lasciava intimidire da lui... Ma ecco, se aveva allenato i muscoli per essere più forte, anche il suo spirito doveva adattarsi no?
    V-vedih? Tirò fuori le dita dalla sua bocca, con rivoli di saliva che colavano da ogni dove e, sempre guardandolo, si portò il braccio dietro la schiena per potersi unire alla "festa" abusiva che il centauro aveva deciso di iniziare dentro di lui. Bagnando anche le sue dita con la sua stessa saliva, piano piano cercò di farsi spazio con l'indice per lubrificarsi un po'. ... S-si fa... così.
    È più bello... anche per te... no? S-senti come si rilassa?

    Ansimava un bel po', ma cercava di stare in silenzio e bisbigliare nonostante tutto, tra un mugolio e l'altro. Un rivolo di saliva gli colò dal lato delle belle labbra, mentre la sua espressione si addolciva man mano che il piacere si faceva spazio dentro di lui. Iniziò un vero e proprio duello con il grosso dito di Hecarim... anzi, no, duello non sembrava appropriato. Era più un lento conoscersi, come se volesse masturbarsi da solo, certo, ma lasciare spazio anche a lui per muoversi e alternarsi con le sue dita. Le sue mani erano così enormi che già un semplice dito era capace di farlo sentire pieno, ma l'aggiunta del suo non era neanche lontanamente abbastanza per imitare il suo cazzo... Per questo se Hecarim non lo avesse fermato prima, durante quel mix di stimolazioni, anche il medio si sarebbe unito "alla festa", spingendo Gabriel a schiudere le labbra di nuovo e perdere potere sulla sua lingua che ormai sembrava voler uscire dalla sua bocca vogliosa ad ogni occasione, donandogli un'espressione stupidissima... ma anche irresistibile. Il suo petto si gonfiava e si svuotava ad ogni ansimare e i suoi pettorali erano ormai così gonfi da sembrare quasi un accenno di seno, ma più sodo e tondeggiante. I capezzoli era così duri da vedersi perfettamente sotto alla camicia bianca, ormai un po' aperta sul davanti e resa trasparente dal sudore.
    I-il tuo cazzo è troppo grosso. S-se proprio vuoi scoparmi senza lasciarmi la possibilità di respingerti, dopo tutte le stronzate che mi hai fattoh... Ah-almeno preparami come si deve.
    Sembrava quasi che avesse il controllo della situazione! E fu molto fiero della propria reazione. Sì, poteva farcela. Gli piaceva fare "il duro". E se solo non fosse stato per quella stupida espressione ebete che supplicava di dargliene ancora e di scoparlo a sangue... Ci avrebbe creduto davvero.

    Edited by MidoriNoBakeneko - 9/6/2023, 22:44
     
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