Un incubo decisamente TROPPO realistico

Per Exo e il suo cavallo selvaggio

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  1. Exogenesis
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    In quel momento Gabriel era un vero e proprio caleidoscopio di emozioni diverse e l'occhio attento di Hecarim fece di tutto per non perdersene neanche una. La rabbia bruciava nei suoi occhi e in quel ringhiare strozzato sotto la presa della sua mano ma il suo corpo tremava in preda alla paura di fronte alla consapevolezza di trovarsi in una trappola da cui non poteva sfuggire e di fronte ad una creatura che non ammetteva disobbedienza. Il suo corpo, invece, il più sincero, sprizzava eccitazione da tutti i pori quasi a volersi mettere in mostra per il centauro che non aveva occhi che per lui, per quei muscoli appena accennati di un ragazzo che si era impegnato parecchio per fare colpo su una giovane della sua età finendo solamente per attirare le attenzioni di una belva selvaggia. Voleva leccare quei pettorali e succhiare e mordere i capezzoli sotto la divisa, così turgidi che poteva vederli attraverso essa. L'odore pungente di sesso proveniente dal suo basso ventre gli riempiva le narici trasformandosi in veri e propri stimoli per il proprio cazzo che come una gigantesca anaconda nascosta in una stretta cava cominciava a muoversi e a pulsare, vicino allo svegliarsi dal suo profondo torpore. Gabriel arrivò addirittura a calmarsi nell'udire il suo racconto ma ciò che lo eccitò maggiormente fu il suo spirito combattivo che, invano, tentò in ogni modo di difenderlo dall'assalto di Hecarim, dalla mano che gli strizzò le guance e da quella che optò per una meta molto più ambita. Sentirsi toccare da Gabriel era una sensazione paradisiaca anche se quelle fragili dita perpetravano uno scopo tutto diverso da quello che avrebbe voluto vedere. Cercavano di scacciarlo, di spingere via le sue braccia con ben poco, anzi nessun, successo e più tentavano più Hecarim si faceva opprimente, arrapato e arrogante fino a raggiungere il suo pacco che strinse con una foga tale da rischiare di stritolarlo come una lattina. Bastò quel brevissimo ordine e il suo sigillo fece il resto bruciando come un tizzone ardente sulla carne della natica del suo amato cucciolo.
    Bravo, così cucciolo mio.
    Sussurrò soddisfatto il centauro, incurvato su di lui come un mostro pronto a divorarlo. Hecarim fissava con occhi spettrali e spiritati il giovane sotto di lui contorcersi come un verme contro la mano che teneva saldamente i suoi genitali per intero beandosi dell'intensità dell'orgasmo che stravolse il giovane studente e degli effetti che ebbe su di lui. Stringeva in risposta le dita ogni volta che Gabriel si premeva contro di esse ancheggiando pateticamente davanti all'uomo che un attimo prima aveva cercato in tutti i modi di rifiutare ma come poteva biasimarlo? Quel povero ragazzo aveva passato mesi torturato dall'impossibilità di godere di un orgasmo completo e soddisfacente e ora che finalmente ne stava attraversando uno... non voleva assolutamente fermarsi. Il centauro dovette combattere con il bruciante desiderio di strappargli i vestiti e montarlo come una furia e lo stesso Gabriel con quei teneri versi da cucciolo in calore non gliela stava rendendo assolutamente facile tanto che nel momento in cui percepì le sue mani arrendersi e adagiarsi sul petto villoso dell'omone, quest'ultimo abbandonò la presa sul viso del ragazzo per poter poggiare la mano sugli scaffali alle sue spalle e arricciare le dita come a voler afferrare un oggetto invisibile che poteva stritolare per sfogare e alleviare i suoi più bestiali istinti. Chiuse gli occhi per un breve attimo, sospirando per poter mantenere la calma necessaria per non avventarsi su quel meraviglioso gioiello ancora impegnato a godere del suo orgasmo per poi chiudere improvvisamente le distanze con il ragazzo, infilando la sua gamba destra tra le gambe di Gabriel quando quest'ultimo tentò inutilmente di allontanarsi.
    Dove pensi di andare Gabriel? Credi che sia finita? Vieni subito qui.
    Nonostante quel leggero atto di ribellione, la voce del centauro rimase composta e profonda ma ciò che fece immediatamente dopo avrebbe sicuramente fatto strabuzzare gli occhi del suo tenero amante. Rinsaldò la presa sui suoi genitali, gonfiando i muscoli del braccio che in uno sfoggio di forza erculea avrebbe sollevato verso l'alto lo studente tenendolo schiacciato tra il corpo caldo di Hecarim e la sfilza di libri alle sue spalle. La compressione dei suoi poveri testicoli sarebbe risultata dolorosissima per qualsiasi essere umano ma per una lanterna come lui, corrotta dal marchio del centauro, il dolore sarebbe stato solo il principio di un piacere incontenibile che avrebbe infiammato tanto lui quanto l'omaccione da cui tentava tanto di allontanarsi. Quando ebbe sollevato Gabriel fino all'altezza del suo volto, Hecarim sfruttò il braccio e la mano liberi per agguantare, per quanto possibile, entrambe le natiche del suo amato cucciolo in modo tale da spingere con il dito indice tra di esse fino a raggiungere il suo morbido ano su cui premette sfruttando il peso stesso del ragazzo. Lasciò andare i genitali, sollevando il braccio in modo tale da poggiare il gomito di fianco al capo di Gabriel che si sarebbe ritrovato finalmente faccia a faccia col suo peggiore aguzzino sostenuto solamente da una singola grossa mano impegnata a torturargli il buchino posteriore. Hecarim avvicinò il suo viso a quello di Gabriel e senza dargli il tempo di elaborare il metodo doloroso e umiliante che aveva usato il centauro per sollevarlo si premette contro le sue labbra prendendosi un intenso bacio con tale foga che il povero studente non avrebbe potuto fare nulla per sottrarvisici. Gustò quelle giovani labbra prima di deflorarle con la tozza lingua che invase l'interno della sua bocca con la stessa aggressività con cui ben presto avrebbe posseduto il suo adorato cucciolo baciandolo con una tale passione da potergli risucchiare l'anima. Si staccò improvvisamente, senza nessuna gradualità, ansimando profondamente a pochi millimetri dalla bocca di Gabriel.
    Voglio scopare. Ora.
    Una dichiarazione, non di certo una domanda, un consiglio o una richiesta e fu per quello che non diede tempo a Gabriel di rispondere, schiacciandosi di nuovo sulle sue labbra in un nuovo bacio che doveva distrarlo dalle mani del centauro che tornarono in azione. Entrambe le mani scesero sulle natiche e mentre una lo teneva sollevato, l'altra abbassava una parte dei pantaloni dello studente, alternandosi in modo tale da scoprirgli almeno il morbido e sodo culetto che Hecarim allargò per tornare alla ricerca della stretta corolla premendo su di essa il dito medio della mano destra. Era incredibilmente abile in ogni sua azione e riusciva ad agire emettendo il minimo rumore possibile per non attirare sguardi indiscreti e soprattutto non disturbare gli altri studenti in quel luogo che esigeva silenzio.
    Non fare rumore cucciolo, siamo in una biblioteca. Sentenziò sfiorando la bocca del suo cucciolo prima di penetrarlo con quel tozzo dito fino ad almeno metà della sua lunghezza, staccandosi dalle labbra di Gabriel poco prima di cominciare a muoverlo su e giù con incredibile dolcezza. Talvolta lo stantuffava, talvolta lo muoveva in circolo, cercando di affondare sempre più in profondità alla ricerca di un bottoncino magico presente nel didietro di ogni maschietto.

     
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6 replies since 28/3/2023, 11:32   204 views
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