Cosa provo per te

x Neko

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  1. MidoriNoBakeneko
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    Dietro di te OwO

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    Vederlo contorcersi per lei, sentire la sua carne rispondere al suo tocco e suo soltanto, ascoltando poi la sua bocca dirgli, anche semplicemente col cambio di respiro, cosa significasse per lui essere toccato proprio da lei, era la migliore dichiarazione di sempre per Jadis, nonché l'unica che contasse davvero qualcosa. Più delle parole, più delle bugie che avrebbe potuto dirle per non deluderla o, peggio, delle verità malcelate che ogni fremito dei suoi muscoli, o degli organi, sembrava invece gridarle a gran voce. Come quando da piccola usava un bicchiere cavo per amplificare i suoni dei suoi genitori mentre cercava di spiarli, in quel momento la giovane si tese verso l'oggetto del suo desiderio con l'orecchio e con l'intero corpicino, ascoltando ogni minimo suono che gli stava strappando. Era come se fosse uno strumento nelle sue mani, in grado di creare una melodia meravigliosa. E se anche prima di allora aveva pensato la medesima cosa di qualcuno che non fosse lui, non era mai stato tanto emozionante. E no, non fu gentile nell'afferrare il cazzo che ormai considerava suo. Non ci fu alcun riguardo nelle dita che ancora una volta gli si infilarono tra i riccioli rossi, tirandolo verso di lei e graffiandolo appena. Tantomeno l'altra mano che disperata si ancorò alle sue spalle, carezzandole per l'intero tragitto, sembrava intenzionata ad andarci leggera, affatto: sembrava più volesse scavargli la schiena, il petto, fino a incidere il suo nome anche lì. Più Sho la stringeva, tenendola ferma sul suo cazzo, più Jadis si dimenava e ancheggiava lascivamente cercando lei stessa di cavalcarlo e accarezzarlo in quella strana posizione che solo un guerriero come lui poteva reggere così a lungo e con tanta fermezza. Solo quando le baciò il collo la presa si fece meno selvaggia ma altrettanto passionale, divenendo una carezza piuttosto che un semplice arpionarlo con le unghie curatissime pur di non lasciarlo fuggire via. Ammesso che lui avesse voluto fuggire. Si inarcò sotto la carezza della sua lingua, lasciando cadere la testa ed esponendo il collo perché lo succhiasse. Non si preoccupò neppure di eventuali segni e anzi, quasi sperò che gliene lasciasse... una cosa decisamente inconsueta per lei. Amava lasciare i marchi ma, solitamente... detestava riceverne uno.
    Mi... piace... toglierti le parole di boccah.
    Lo sentì sbattere contro qualcosa e il fatto che non cedesse di un solo passo la fece sorridere e la costrinse a dimenarsi di più, impaziente tanto quanto lui. Di sicuro non gli rese il tragitto più facile, anzi, i suoi capezzoli minacciavano di ferirlo talmente erano eccitati per lui e cercarono la sua pelle a ogni singolo passo, strusciandovisi sopra tanto quanto le sue grandi labbra, perfette e glabre, contro il suo cazzo. Quando la lasciò a terra, Jadis ansimava visibilmente, il petto che si alzava e si abbassava mentre lui armeggiava con la porta, le labbra che si schiusero di fronte allo spettacolo della sua schiena senza maglietta. Chissà come, leccare ognuna di quelle cicatrici le sembrava l'unica cosa che avesse senso nella sua vita in quel momento... ma quando Shouta si voltò verso di lei, il suo sguardo di sfida la fece tornare in sé brutalmente. Oh... se n'era quasi dimenticata. Per un momento si era dimenticata che mentre lui si innamorava di lei per il suo carattere indomito e dispettoso, lei faceva esattamente lo stesso per il suo modo di tenerle testa, disobbedirle persino... facendo comunque, sempre, esattamente ciò che desiderava, esplicitamente o meno che fosse. Per questo nel voltarsi Shouta avrebbe potuto trovarla con un sorriso malizioso che lentamente si apriva in quel viso da bambolina, mentre il suo corpo minuto diceva tutt'altro. Lì, in mezzo alla stanza, non c'era affatto una ragazzina innamorata, ma una giovane donna determinata a divorarlo per intero. In modo tutt'altro che amorevole. Mentre era voltata si era liberata velocemente della sottile sottoveste, e mentre parlava la fece ondeggiare di lato sull'indice, lasciandola cadere alla fine delle proprie parole un po' come se si stesse esibendo in un piccolo spettacolo burlesque.
    Oh, capisco... Il mio Kuma ha bisogno che lo riporti al proprio posto? Non temere: non sarà MAI gentile con te. E non voglio neppure che tu lo sia con me, anzi...
    Ancheggiando, con un portamento a dir poco felino e camminando sulle punte un po' come se indossasse dei tacchi invisibili, si avvicinò a lui guardandolo negli occhi. Voleva che lui la fissasse, esattamente come quando lo aveva ammaliato prima di afferrargli il cazzo a tradimento e Shouta avrebbe potuto riconoscere lo stesso trucchetto, ma non per questo, da bravo amante, poteva ignorare il suo corpo quasi completamente nudo, coperto solamente da slip succinti, che si muoveva verso di lui. Il seno minuto sussultava ad ogni singolo passo mentre i muscoli delle cosce si tendevano ogni volta che la punta dei piedi perfetti si abbassava verso il pavimento, creando una danza ipnotica. Se anche il suo petto poteva considerarsi una secondo scarsa, i suoi capezzoli erano gonfi e invitanti e lei aveva sempre amato il modo in cui li aveva succhiati in passato, quindi rese particolarmente eloquente il fatto che ci stesse pensando in quel preciso momento, mordicchiandosi le labbra e mettendoli in mostra. Se Shouta l'avesse guardata come desiderava, sarebbe arrivata a un passo da lui in un istante, il tempo dilatato e al tempo stesso compresso all'improvviso dallo spettacolo che gli offriva. Lì, tenendo ancorati gli occhi ai suoi, Jadis gli posò le mani al petto, premendovi il palmo completamente e promettendogli un bacio che non sarebbe mai arrivato, perché avrebbe avvicinato il viso al suo per poi scendere in ginocchio in una carezza completa lungo tutto il suo corpo, senza mai posare le labbra carnose su di lui. Durante il tragitto delle sue mani avrebbe afferrato i boxer, abbassandoli con un unico movimento del suo piccolo corpo che strusciava sul suo, centimetro dopo centimetro, prima che andasse in ginocchio davanti a lui, il tutto senza staccare un solo istante gli occhi dai suoi. Lo avrebbe invitato a guardarla anche da quella posizione, dove teoricamente la stava sovrastando: accovacciata, le labbra schiuse, i lunghi capelli sciolti con alcuni ciuffi che formavano quasi un perverso vestito sulla sua pelle segnata dal sole, con indosso solamente delle mutandine visibilmente zuppe e tese sulla vulva perfetta. Il suo clitoride era piccolo ma così gonfio che ormai si intravedeva persino della mutandine. Ed era solo colpa sua.
    Scavalcale e metti le mani dietro ai gomiti, come se avessi le mie corde intorno. Ricordi come ti ho legato per l'allenamento con Fumiko, vero? Voglio che le tieni ferme così finché non ti dico diversamente. Puoi farlo per me... Kuma?
    Gli sorrise maliziosa, senza interrompere il contatto visivo. Voleva che sollevasse i piedi per poter lanciare via i boxer, ancora in quella posizione oscena davanti a lui e anzi, spalancando bene le gambe perché la potesse vedere tutta, accovacciata ai suoi piedi ma dal portamento fin troppo vittorioso e impaziente, un po' come se sapesse di avere la vittoria in pugno. Alla fine delle sue parole si leccò le labbra, inumidendole lentamente, quasi pregustasse qualcosa. Sapeva perfettamente che quelle semplici parole avrebbero risvegliato in lui ricordi che non appartenevano soltanto a lei. Quel giorno lui e Fumiko si erano scambiati il primo bacio, li aveva visti... e lei voleva esattamente che ci ripensasse, quasi potesse sovrascrivere quel ricordo con ciò che si apprestava a fargli. Decisamente Shouta si era preoccupato inutilmente: l'amore non rendeva Jadis gentile, ma solamente più spietata e decisa a prendersi ciò che considerava già suo.
     
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10 replies since 23/3/2023, 07:37   209 views
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