A caccia di manzi

x Demi

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    Un anno e mezzo. Ovviamente aveva un po’ arrotondato il tempo, visto che molti ricordi dei tempi in cui sua madre era morta erano tutti offuscati. Ricordava la solitudine, il come si era nascosta e come in seguito… no, certe cose era meglio tenerle nel cassetto. Non c’era bisogno che Ryo sapesse di quel che le era accaduto. Al contrario, Nael notò come divenne più assente. Forse stava passando anche lui un periodo non molto allettante e per questo aveva un portamento più contenuto, come era accaduto a lei. Corrugò leggermente la fronte nel sentire il rifiuto di mangiare, che il cibo dato ai studenti normali fosse meno prelibato? O era stato preso di mira? Dubitava, a parte le solite occhiatacce dalle persone che vedevano la loro accoppiata la donna della mensa non lo stava malguardando.
    Sicuro? Guarda che è buono!
    Avrebbe chiesto, andando con le proprie mani a sistemarsi la fascia tra i capelli, così che non andassero di fronte al suo volto mentre mangiava e da evitare che le desse fastidio. Non fece commenti sulla vicinanza di Ryo, anche perché lei stessa adorava sentire un corpo vivo vicino. Forse per il calore, ma non poteva dirlo con certezza. Non appena Ryo avrebbe messo le sue braccia sul tavolo, Nael avrebbe invece preso la forchetta e il coltello che le erano stati dati, cominciando a tagliare un piccolo pezzo di quella bistecca e portarsela alle labbra. Nel momento in cui la carne toccò il suo palato, Nael avrebbe fatto un versetto soddisfatto mentre il suo volto si arrossava. Però alla domanda di Ryo, avrebbe posato per qualche attimo le posate per potergli rispondere con il massimo della sua attenzione.
    Abbastanza. Era una corazza che partiva dalla mano fino alla spalla, e si potenziava ogni volta che usavo la piromanzia. Però… diciamo che ad un certo punto perdo il contatto con me stessa e finivo per perdere il controllo. All’inizio era pura rabbia, non avevo modo per controllarlo o controllarmi. Grazie a questa scuola ero riuscita a controllarlo meglio, così che invece della rabbia fosse qualche altra emozione ad alimentarlo. Rimaneva un po’ problematico visto che dopo stavo male in ogni caso.
    Avrebbe spiegato, prima indicando con la mano sinistra la lunghezza di quella corazza ed in seguito ritornando a tagliare la sua amata bistecca. Solo che a quel punto, invece che portarselo alle sue labbra quel pezzo lo avrebbe offerto a Ryo, alzando la forchetta e mostrando la deliziosa carne che non aspettava altro di essere divorata. Con una mano lo teneva alzato, mentre l'altra era sotto per evitare che il delizioso succo cadesse sul tavolo o i vestiti. Anche se in quel momento non stava gocciolando.
    Prova almeno un po’! Sono sicura che ti potrebbe piacere!
    Avrebbe a quel punto fatto, gonfiando le guance e volendo che Ryo provasse non solo la sensazione di carne di alta qualità ma anche di un pasto di una strega. Non si era resa conto di come poteva sentirsi il ragazzo, visto come lei sembrava volergli far mangiare quella cosa non solo dalla sua forchetta ma anche imboccandolo! Se Ryo però avesse ceduto alla tentazione, oltre al gusto superbo, avrebbe potuto percepire come i suoi circuiti energetici venivano riparati e spinti ad migliorarsi. Nael aveva modificato il proprio pasto proprio in quello, dopotutto. Doveva mantenersi in forma, non poteva rischiare di impazzire!
    Ti alleni fisicamente molto anche tu, no? Devi assicurarti di prendere il giusto quantitativo di proteine, carboidrati e grassi. Una dieta equilibrata oltre a farti risplendere, ti rende anche più forte!
    Una cosa che le era stato detto più volte: un pasto equilibrato era una delle chiavi fondamentali per lo sviluppo del corpo e della mente. E Nael non negava assolutamente che Ryo fosse di cattiv aspetto. Anzi, aveva un che di affascinante. Era forse il colore della pelle? Gli occhi? I muscoli di cui sapeva già di avere un debole? Dannazione a lei e la sua fissazione con gli allenamenti fisici. Era un grosso peccato che doveva nascondere il suo corpo sotto quei vestiti sì, belli, ma non abbastanza per lei.
     
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    Ryo rimase molto attento al discorso di Nael non appena quest'ultima cominciò a parlargli del suo potere, il suo sguardo osservandola con una evidente curiosità. Se prima aveva fatto più caso al fascino della strega quel nuovo argomento sembrò riprendere del tutto la sua concentrazione. Certo, il caso dell'albina era decisamente più particolare rispetto al suo, ma poteva capire cosa significasse avere un corpo che non ti obbediva, anche se per lui magari si trattava più di imbarazzanti e fastidiosi inconvenienti che non qualcosa di drastico come perdere totalmente il controllo. Seguito con le pupille la mano della ragazza mentre percorreva il suo braccio e si spiegava, chinò lievemente il capo piegandolo al contempo di lato con un certo assenso in risposta alla sua confessione sulle proprie mancanze, non spiccicando una parola ma tradendo una punta di comprensione proprio come chi sapeva di cosa stesse parlando. Si ritrovò poi però a guardare perplesso la forchetta con la carne che Nael teneva alzata, gli occhi socchiudendosi in uno sguardo chiaramente interrogatorio non appena notò anche la mano della strega sotto di essa. Per un attimo si chiese cosa diavolo stesse facendo, non appena sentì la sua richiesta facendo subito per risponderle, aprendo la bocca e una delle sue mani mentre l'alzava con già l'intento di fermarla e controbattere con un lapidario "No.", ma si bloccò nel vederla quasi indispettita e con le guance gonfie mentre aspettava, proprio l'aspetto di chi si era intestardito e deciso. La mano semi aperta che aveva alzato per rafforzare il suo rifiuto allora si sarebbe portata alla fronte del ragazzo, mentre quest'ultimo si abbandonava ad un sospiro esasperato e chiudeva per un istante gli occhi.
    Va bene, ma solo un assaggio.
    Premesso quell'appunto, avrebbe allungato la mano verso la forchetta un po' come se si aspettasse che la ragazza glie la cedesse, dimostrando di non aver dunque compreso l'intenzione di Nael di imboccarlo, quantomeno inizialmente. Ci arrivò poco dopo però e gli fu impossibile a quella realizzazione non dare spazio sul suo viso a un'espressione genuinamente imbarazzata. Nessuno lo aveva mai imboccato, nemmeno la madre, motivo per cui si bloccò per qualche attimo in un misto tra l'esterrefatto e l'agghiacciato mentre un rossore evidente gli invadeva il volto, non sapendo neppure cosa dirle. Una parte di lui voleva tirarsi indietro, ma ormai aveva accettato, quindi senza pensarci portò la mano già alzata al polso della ragazza che teneva la forchetta come se volesse assicurarsi di non sottrarglisi, senza fare caso all'ambiguità del gesto e nemmeno alla scintilla di piacere che quella presa decisa ma non soffocante avrebbe scaricato sul suo polso e lungo tutto il corpo della studentessa, arrivando solo poi con i denti a staccare e prendersi parte di quella bistecca per assaggiarla, indietreggiando con il capo e lasciandole il polso solo successivamente, mentre masticava, religiosamente a bocca chiusa. Era buona, certo, ma al di là della bontà Ryo non avrebbe percepito nulla. Nael invece avrebbe visto le iridi dei suoi occhi cangiare colore, non in modo improvviso o repentino ma piuttosto sfumando fra le varie tinte come una specie di arcobaleno interno, una transizione che alla fine li avrebbe riportati alla loro forma originale, ma più curioso della semplice colorazione sarebbe stato ad un occhio attento il cambiamento proprio nello sguardo del ragazzo, come se stava attraversando non semplicemente un ampio spettro di colori, ma proprio occhi diversi, non suoi, essenzialmente per la strega sarebbe stato come vedere innumerevoli sguardi tutti di persone diverse, amalgamati, sfocati e uniti assieme, prima che la vista ambrata di Ryo tornasse alla normalità.
    Beh, sì, sembra buono... ma non sono esattamente un critico culinario.
    Finto di masticare e assaggiare quell'offerta, avrebbe riportato il suo sguardo sulla ragazza, facendo spallucce chiaramente non condividendo il suo stesso entusiasmo, d'altronde non era stato questo gran buongustaio, non essendosi assolutamente accorto di nulla.
    Comunque, parlavi al passato del tuo potere... è stato un errore dettato dalla fame, o è successo qualcosa? Non lo hai più?
    Poteva sembrare insistente forse, magari fastidioso, ma Ryo non poteva farci molto: le sue passioni non giacevano nella cucina e i suoi pensieri più recenti, da quando aveva iniziato la sua carriera scolastica, non si concentravano sui piccoli piaceri della vita. Sotto quel punto di vista Nael sicuramente riusciva ad essere più spensierata e felice in un certo senso rispetto a lui, e non glie ne faceva di certo una colpa. Avevano responsabilità e obiettivi diversi.


     
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    Nael sorrise sornione nel vedere il rossore sulle guance di Ryo, così come i suoi gesti meccanici. L’imbarazzo del ragazzo era qualcosa di palpabile, ma lei non ci avrebbe premuto troppo su. Piuttosto, non appena percepì la mano di Ryo sul proprio polso, fece ben attenzione alle sue reazioni. Non ebbe alcuna esitazione Nael, chiaramente non le dispiaceva il contatto fisico, però si fermò a osservare gli occhi del ragazzo con curiosità e una certa perplessità. Che fosse parte del suo potere?
    Anche se non sei un critico culinario, è comunque delizioso! Molto meglio rispetto a quelli che andavano di moda molti anni fa…
    Rabbrividì, e sapendo bene che certe cose potevano disgustare le persone, trattenne per lei quei dettagli. Si ricordava che quando l’aveva detto la prima volta, le streghe si erano messe a ridere, mentre quando l’aveva detto con persone normale l’avevano guardata stranita. Beh, infondo cosa si poteva aspettare. Notando però che Ryo sembrava concentrato sul suo potere, Nael strinse leggermente le labbra mentre ritornava a mangiare pacatamente.
    Mi è capitato un… piccolo incidente, di recente. Non posso rivelare altro, visto che lo considero una cosa privata e parlarne così in pubblico potrebbe attirare attenzioni non molto desiderate.
    Cercò di sviare il discorso, finendo il suo cibo ed in seguito versando l’acqua dentro il bicchiere di plastica e prendendo il suo succo di frutta Nael sembrava molto a disagio nel parlare di quel che era capitato. Anche perché molti l’avevano rispettata per la sua forza devastante, sapere che non aveva più quella corazza era un problema.
    Anche se effettivamente, di “piccoli incidenti” ne ho avuti parecchi…"
    Ammise con una risatina nervosa. Dal finire su un treno con un monarca al venir assalita dai saggi, ormai aveva perso i conto di tutti i guai che le erano capitati. Era una calamita a quanto pare! Gli occhi della strega non avrebbero guardato in direzione di Ryo, ma verso il piatto. Non voleva far deprimere il ragazzo, ma tutte quelle cose che erano capitate erano comunque un peso sul groppone! Sperava che questi guai le rimanessero lontani per un po’, davvero!
    E tu che mi dici? Da quanto tempo sei un combattente?
    Avrebbe chiesto con curiosità, andando a portare la cannuccia tra le sue labbra e riportando lo sguardo verso il ragazzo. Curiosità verso di lui. Le aveva chiesto alcune cose, quindi era normale che anche lei si incuriosisca di lui. Aveva notato il cambio dei suoi occhi, ma lui non ci aveva fatto molto caso. O non se n’era accorto, o era abituato.
     
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    Appurato che quello di Nael non fosse stato un semplice errore di espressione, a Ryo sarebbe piaciuto indagare più a fondo per chiederle riguardo la a quel punto evidente perdita del proprio potere. Come era accaduto, cosa si provasse... tutte domande e sensazioni insomma che lui logicamente sperava non avrebbe mai dovuto fronteggiare, dato che sapeva fin troppo bene come ci si sentisse ad essere impotenti e senza capacità di combattimento. Non era però uno stolto, e capì la titubanza di Nael sebbene decisamente meno l'appunto che aggiunse subito dopo. Avrebbe chiesto di che tipo di incidenti parlasse, ma intuì dal suo nervosismo che probabilmente non era esattamente entusiasta di parlarne.
    Capisco.
    Fece allora per distogliere lo sguardo da lei pensando di lasciarla al suo cibo in pace, prima che ebbe modo di voltarsi verso il proprio zaino però sentì la sua domanda, bloccandosi. Avrebbe allora congiunto le mani sul tavolo dinanzi a sé, i suoi occhi per un attimo alzandosi verso l'alto mentre sul suo volto si instaurava un'espressione pensierosa tipica proprio di chi sta cercando di ricordare. Nel suo caso non tanto alla ricerca di una vecchia data, ma piuttosto anzi ricontando proprio i giorni che erano passati.
    Un paio di settimane, più o meno.
    Il suo sguardo ambrato allora si sarebbe posato di nuovo su di Nael, non sul suo volto o guardandole le tette ma dritto negli occhi con la piena serietà di qualcuno che non aveva nulla da nascondere, ed in effetti era totalmente sincero. Non voleva essere un metodo per intimidirla o cercarla di mettere in soggezione, ma più semplicemente Ryo non era mai stato bravo a mentire né gli era mai particolarmente interessato. Non per nulla d'altronde risultava irritante proprio perché ammetteva apertamente sempre ciò che gli passava per la testa. La sua sincerità però implicava una crescita fin troppo rapida, un problema o benedizione, a seconda di come la si voleva interpretare, di cui lui stesso era al corrente e che lo aveva spinto a riflettere poco prima, ma che lui personalmente non vedeva come impressionante, più per severità nei propri confronti che non per mancanza di autostima, una distinzione importante e che avrebbe messo in chiaro subito anche con Nael.
    Ho ancora molta strada da fare, lo so.
    Le sue labbra ripeterono quelle parole un po' come se fossero abituate e le avessero già dette altre migliaia di volte, ma nonostante la convinzione dello studente sarebbe stato evidente all'albina che la sua pressione energetica non era esattamente quella di un novizio. C'erano comunque ancora tantissime incognite e basarsi solo su quella sarebbe stato assurdo, ma non era sicuramente solo l'ombra invisibile che cercava di essere passando inosservato. Nel mentre l'occhio dell'egiziano sarebbe ricaduto naturalmente sul suo piatto, per controllare se la ragazza avesse finito di mangiare o se avesse ancora da consumare.
    Se vuoi, comunque, potremmo sempre ritirarci altrove, in un luogo più privato. Per me non è un problema.
    Non aveva proprio nessun pelo sulla lingua. Il suo sguardo si sarebbe fatto più attento, scrutatore, forse velando un qualche intento più malizioso ma nascondendolo fin troppo bene come magari stesse prima aspettando di vedere la reazione dell'albina. Era un tentativo molto ben celato di avvicinarla, o semplicemente un sincero e genuino appunto per lei mosso dalla curiosità proprio di informarsi di più su ciò che le era accaduto? La verità era nel mezzo, come spesso accadeva; non impazziva neanche lui per i luoghi pubblici e sentirsi sotto i riflettori e gli occhi altrui gli piaceva ancor meno, soprattutto quando doveva parlare di affari propri.
    Camera tua?
    Zero esitazione, diretto e tronfio come un leone.


     
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    Nel sentire la risposta di Ryo, e di come egli non andò a cercare di indagare di più, Nael sembrò tranquillizzarsi, non tanto perché non era andato a curiosare ma perché apprezzava che non lo faceva! Una cosa complicata, ma semplice in verità. Solo che non riuscì a trattenere una certa sorpresa quando egli le confermò che era un combattente da poco. Corrugò anche la fronte nel sentire quelle parole, trovandosi confusa. Nella Gakuen erano così severi?
    Solo un paio di settimane? E’ una crescita ben più veloce di quel che una persona normale subisce.
    Avrebbe commentato la fanciulla, prima di sospirare. Beh, in ogni caso. Una volta finito il suo cibo, Nael si sentì di piena e soddisfatta. Forse pronta per affrontare il resto della giornata. Avrebbe rivolto lo sguardo su di Ryo quando propose di andare in un posto più appartato. Stare fuori così, con la divisa, era molto stancante. E doveva assolutamente rimediare. Nael si sarebbe alzata, prendendo il vassoio in mano per riporlo tra quelli sporchi. Fece un leggero verso, portando i suoi occhi a guardare verso il soffitto mentre pensava. Aveva proposto di andare in camera sua, dunque doveva pensare a non avere niente che potesse incriminarla. Non aveva nessun libro di magia o fogli in giro, visto che era molto ordinata con i propri documenti. E l’espansione del suo dormitorio lo poteva giustificare con tecnologia londinese e la struttura che era strana.
    Beh, non ci vedo nessun problema. Però ti avverto, non ho alcun insetto mostruoso brutto e cattivo da prendersi cura e-
    Si bloccò. E spalancò gli occhi. L’insetto mostruoso brutto e cattivo ci stava eccome invece! Ed era nero, pulito (per fortuna) ma lasciato sul tavolino di fronte al divano! Dannazione. La linea di pensiero della streghetta non sarebbe passata inosservata, da come avrebbe spalancato gli occhi di poco e il volto assumeva un colore rossastro. Alla fine nessuno entrava dentro la sua stanza, dunque alcune volte quando era presa dalla fretta dimenticava qualcosa. E in quel caso, era un qualcosa molto imbarazzante.
    A pensarci bene- c-credo sia meglio di no. Facciamo la tua stanza, si? Mi mostri quel che ti hanno dato! Ah-ahah!
    Avrebbe fatto in modo molto meccanico la fanciulla, stringendo le mani sopra i propri fianchi e cercando di sembrare sicura di lei. Ma da come i suoi occhi guardavano da per tutto tranne che Ryo, e il suo volto rosso, c’era qualcosa che stava palesemente nascondendo. Così come spostava il peso da una gamba all’altra. L’imbarazzo e l’agitazione della ragazza era palese.
     
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    Sarebbe stato molto difficile far capire ad uno testardo come Ryo che il suo sviluppo poteva essere un motivo di vanto, tant'è che rispose alle parole iniziali di Nael semplicemente facendo spallucce, svendendo il proprio traguardo perché già concentrato piuttosto sul prossimo, ma soprattutto focalizzato su studiarla e osservare la sua risposta alla propria proposta. Non sembrò minimamente intaccata dall'idea e anzi a primo impatto sembrò quasi rasserenarla, un po' come se la semplice promessa di potersi rintanare in un luogo più privato l'avesse rassicurata. Un pensiero che lui stesso d'altronde condivideva. Non appena la ragazza si alzò lui avrebbe fatto altrettanto, riprendendo zaino e giacca e accompagnandola durante il percorso, convinto ormai che una volta restituiti gli utensili si sarebbero dunque diretti in camera sua, ma proprio non appena si apprestò a rimettersi le mani in tasca fermamente convinto di ciò, dovette confrontarsi con un improvviso cambio nell'atteggiamento dell'albina. Gli sarebbe stato impossibile non accorgersi del suo improvviso blocco, così come dell'evidente imbarazzo che sembrò soprassalirla in volto. Fermo davanti a lei con le braccia ai propri lati, l'espressione di Ryo si fece più curiosa, portando lo studente a piegare il capo lievemente di lato mentre la sua bocca si serrava e i suoi occhi si concentravano.
    Sembri un ciocco di legno. Non dirmi che ti sta venendo la tremarella adesso...
    Il fatto che fino a poco fa Nael si fosse atteggiata e tenuta vicino a lui come una civetta canterina avrebbe naturalmente contribuito a far risultare ancora più strano quel cambiamento, un mutamento che a Ryo fece uno strano effetto perché in parte ci si rivide, ripensando a tutte quelle sensazioni che fino a qualche settimana fa gli erano estranee e lo costringevano ad uno stato simile, ma non gli ci volle molto per capire che quello non poteva essere il caso della ragazza. Con fare molto analitico si sarebbe avvicinato ancora di più a lei squadrandola da capo a piedi come se alla ricerca di qualcosa fuori posto, appropinquandosi al punto da arrivarle praticamente al volto inizialmente fissandola negli occhi come se stesse cercando una minuscola briciola all'interno del suo sguardo, portando poi pacatamente la sua mano libera ad una spalla della ragazza, stringendola fermamente, non forte ma con presa decisa, tastandola come se la stesse perquisendo. Sarebbe stato a tal punto che la strega avrebbe avvertito una scarica incendiaria, ma involontaria, di stordente energia invaderle il sistema e raggiungerle facilmente e velocemente il cervello, un torrente che avrebbe lenito al suo dubbio come una marea che cercava di travolgere la sua preoccupazione, facendole pensare che forse non era poi affatto un problema se quel ragazzo si accorgeva della presenza di quel suo amico, ed anzi magari poteva anche aggiungere al divertimento.
    La mia stanza è stretta e scomoda. Sono un ospite, ricordi? La mia roba l'ho lasciata alla Gakuen.
    Ovviamente però quelli sarebbero stati tutti pensieri che avrebbero tentato di avvelenare la mente di Nael: in quella dell'ignaro Ryo tutto ciò che c'era era semplicemente una crescente curiosità che cercava di capire per quale motivo si fosse tanto irrigidita, ma ironicamente forse sarebbe stata propria la sua vicinanza ad aiutarla a quietarsi, perché la studentessa ogni attimo che passava vicino a lui avrebbe percepito quella sensazione e quei suoi pensieri fare leva sulla sua stessa forza di carattere per stimolarla e rafforzarla, come una specie di coach molto perverso che la incitava a non dare spazio all'imbarazzo né al timore del suo erotismo, ma anzi trarre forza da esso. La mano di Ryo d'altronde non si sarebbe staccata da lei dopo quella prima pacca, ma piuttosto sarebbe scivolata lungo tutto il suo braccio in una lenta discesa il cui passaggio Nael avrebbe potuto avvertire con estrema chiarezza come se non ci fossero neppure i vestiti a separarla da quella presa, arrivandole fino al polso dove l'avrebbe stretta per sentire il suo battito ed assicurarsi che non stesse avendo una sorta di mancamento.
    Senti, se è perché camera tua è in disordine o qualcosa del genere non farti problemi, non hai visto la mia. Dubito che possa impressionarmi.
    Che stesse parlando in codice forse? La stava provocando, sfidando? Era un modo molto articolato e ben studiato per farle capire che con lui non doveva affatto imbarazzarsi, e anzi le stava già facendo capire sin da subito che nessuno dei suoi giocattolini avrebbe potuto reggere il confronto? Domande lecite e che volevano tempestarle la mente, a cui lei stessa avrebbe dovuto trovare risposta e convincersi, ma una cosa in tutto ciò era certa: non appena appurò che non fosse in alcuna sorta di pericolo, Ryo l'avrebbe tirata a sé tenendola di nuovo comunque stretta, con il fare determinato di chi aveva già deciso per entrambi e voleva tranquillizzarla, in un chiaro invito a fare strada. Se si fosse concessa inerme alla sua forza avrebbe avuto un primo assaggio almeno superficiale della muscolatura bronzea che si celava sotto i suoi vestiti, tanto definita e gonfia da rendersi nota persino attraverso i tessuti, e lui non l'avrebbe assolutamente allontanata.


     
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    Tremarella? Sarebbe stato un eufemismo! Sentiva le dita tremare e fremere, per questo le avrebbe poggiate sui fianchi come a fermarle. Inoltre guardandola attentamente negli occhi sarebbe stato più che ovvio la marea di pensieri che aveva, tutti incentrati su un singolo punto. Nascondere il misfatto. Peccato che Ryo disse una cosa piuttosto ovvia: la stanza dei ospiti non era grande come quella dei normali studenti. Quindi in due sarebbero stati molto scomodi. Normalmente avrebbe risposto, cercando di sviarlo ulteriormente, peccato che non appena Ryo le aveva toccato la spalla una scarica energetica l’aveva invasa. Stordita e confusa, avrebbe riportato lo sguardo verso di Ryo. Visto che erano quasi alti uguali grazie ai tacchi della ragazza, se non con ella più alta di pochi centimetri, non doveva alzare lo sguardo di molto. Il volto di Nael sarebbe stato diviso tra due enormi dubbi, il farlo andare nella sua stanza senza nessun problema oppure lanciare qualcosa contro il suo amichetto per nasconderlo…
    Hai ragione..”
    Avrebbe sospirato colpevole, abbassando lo sguardo, guardando piuttosto verso la mano che era posta sulla propria spalla. Nel momento in cui questa scivolava lungo il braccio, intensi brividi scivolavano lungo la schiena della strega che non era mai stata affetta da arti come l’eromanzia, finendo dunque per risultare stregata da essa. Il dubbio palese, ma allo stesso tempo la tentazione che prendeva poco alla volta piede. Stringendo leggermente le labbra, Nael era davvero indecisa, ma le seguenti parole di Ryo portarono una certa tranquillità nella mente della ragazza.
    Ci sono cose che nessuno dovrebbe vedere..
    Avrebbe mormorato, triste. Ryo avrebbe potuto percepire un battito veloce, dato ovviamente da quell’imbarazzo che la ragazza stava provando, ma a parte quel ritmo leggermente più veloce ma che si stava calmando non v’era nulla che comunicasse un malessere dell’albina. Dunque quando lui la tirò a sè, e la strinse. Nael non riuscì a fermare il rossore che si dipinse sul suo volto. La muscolatura di Ryo, o almeno quella che riusciva a percepire, le fece battere all’impazzata il cuore. Maledizione a lei.
    Va bene, va bene. Possiamo andare in… camera mia..
    Avrebbe cominciato a dire, abbassando in seguito il tono di voce. Era un po’ imbarazzante annunciare a chiunque li guardava che sarebbero andati nella sua stanza. A quel punto, la fanciulla decise di agire. L'energia erotica aveva rilassato il suo corpo abbastanza per permetterle di stringere la mano di Ryo e iniziare a fare strada. Infatti invece che passare per la libreria per uscire, avrebbero preso delle strade più strette e pregne di energia, circondati da stanze dove stavano principalmente studenti della scuola.
    Puoi resistere un paio di minuti senza giacca o ti vuoi fermare a metterla?
    Avrebbe chiesto, mentre camminava. Non avrebbe fermato il suo passo, anche perché alcune volte i corridoi scolastici cambiavano come volevano. E fino a quando erano in una posizione favorevole, non aveva motivo di esitare. Per far desistere Ryo dal mettersi la giacca e dunque fermarli, Nael avrebbe rilasciato un po’ della sua energia nella loro presa, così che lo attraversasse in modo volontario. Energia bollente, quasi simile ad un fuoco vivo, ma lo avrebbe fatto in modo quasi impercettibile. Non voleva che notasse che era lei a influenzarlo in quel modo.
     
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    Nael era chiaramente tormentata in volto da dei dubbi che Ryo non poteva neanche sperare di immaginare, e avendo capito che l'origine del suo strano comportamento non derivasse da alcun malore, il ragazzo finì per meravigliarsi non appena si accorse che il battito della ragazza era disumanamente veloce, come il suo quando aveva appena terminato uno di quegli allenamenti intensivi che lo portavano allo sfinimento. In passato probabilmente a quel punto lo studente avrebbe potuto scioccamente collegare una tale anomalia ad una sorta di malessere, ma nel ritrovarsela stretta a sé in quello stato ora invece gli sarebbe stato impossibile non vederlo per quello che era davvero, o almeno ciò che pensava tale. I segnali dopotutto c'erano tutti: si accostava a lui, gli evitava lo sguardo, avvampava d'imbarazzo... e soprattutto non lo aveva ancora mandato al diavolo. Inavvertitamente divenne un poco più teso, e sotto il suo tocco Nael avrebbe potuto percepire quei grossi muscoli che l'avevano attratta a loro inspessirsi ed indurirsi proprio in risposta a quel suo contatto, mentre si arrendeva finalmente all'idea di portarlo da lei. Arrossato parzialmente in viso dopo la sua deduzione, dopo un'iniziale espressione di sorpresa Ryo riuscì a ristabilire una sorta di facciata sicura di sé nonostante tutto, limitandosi però ad annuire in risposta finalmente alla concessione della studentessa, forse proprio per paura che la sua voce potesse tradire una certa incertezza riguardo come meglio affrontare quella situazione. Incoraggiatasi e con le loro mani strette si sarebbe lasciato guidare dalla strega lungo i corridoi scolastici, durante il percorso facendo più caso al corpo della giovane e quanto piene fossero le sue forme, non permettendo però a quelle accortezze di far crescere il suo imbarazzo ma anzi rinnovando un certo senso di fierezza, di chi vedeva qualcosa che gli interessava a voleva prendersela. Pensieri molto sinceri e diretti che avrebbero fomentato anche eventuali occhiatacce a chi, guardandosi in giro, vedeva cercare di metterlo, ma soprattutto mettere lei, in soggezione. Una preoccupazione a cui le parole di Nael avrebbero dato ulteriori fondamenta non appena, mentre camminavano ad un passo decisamente rapido, la sentì chiedergli se poteva continuare.
    Non preoccuparti, anche se fosse è solo un po' di freddo.
    Quella ragazza si preoccupava fin troppo di lui, e detta francamente non ci era affatto abituato. Non era abituato a quell'intera situazione in verità, e probabilmente anche in parte per tale motivo non avrebbe fatto troppo caso al calore che l'albina gli stava trasmettendo. Nael era libera di condurlo come meglio credeva, ma nonostante il suo silenzio dovuto semplicemente alla volontà del ragazzo di farla concentrare sul percorso, vedendola particolarmente presa, ancora attraverso il semplice contatto con la mano l'energia eromantica del giovane si sarebbe lasciata influenzare dalle emozioni e pensieri di quest'ultimo riversandosi in lei, sotto forma di una fin troppo strana sensazione di desiderio, o meglio, sentirsi desiderata. Sarebbe stato come poter sentire una mano spettrale scivolarle lungo la schiena, alle spalle, arrivando a toccarle il sedere ed affondare con insistenza nella sua pienezza, solo per poi sparire e riapparire posandosi sui suoi fianchi, massaggiandola e tentandola. Se avesse provato a controllare però si sarebbe potuta accorgere che Ryo era sempre dietro di lei e nella stessa posizione. Avrebbe potuto cercare di scaricare la colpa sugli spettri della Oxford, ma se il suo sguardo si fosse posato sul corpo aitante del ragazzo e anche un solo accenno di pensieri simili a quelli che stava avendo lui l'avrebbero contagiato, anche lui a sua volta avrebbe accusato quella stessa sensazione, e guardandolo in volto avrebbe avuto modo di associare quella sensazione fugace ed effimera proprio a lui. Portare al termine quel tragitto il prima possibile sarebbe stata decisamente la mossa più saggia.


     
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    Nael non avrebbe notato il rossore sul volto di Ryo, presa dal proprio di imbarazzo e vergogna. Stava già pensando a diversi metodi con cui risolvere il problema giocattolino, dunque non aveva tempo per pensare agli sguardi che attiravano o il come il ragazzo si era imbarazzato. Peccato che avrebbe percepito qualcosa toccarla, scivolare sul suo corpo, però guardandosi attorno in modo palese spostando la testa a destra e sinistra non notò nulla. I fantasmi della scuola? Non li aveva mai visti, ma il solo pensiero di avere a che fare con un fantasma le faceva venire la pelle d’oca. Però quei tocchi erano assai piacevoli. Che disgraziata che era. Avrebbe rivolto il suo sguardo verso di Ryo, per vedere se anche lui aveva subito tale trattamento, ma nel vederlo piuttosto tranquillo… non riuscì a trattenere un sorriso sincero, che le avrebbe piegato le labbra verso l’alto. Anche gli occhi si sarebbero socchiusi leggermente, come se stessero sorridendo insieme a lei.
    Non devi sforzarti se non vuoi. Il freddo di Londra non è così clemente.
    Avrebbe commentato con un sorriso e dolcezza. Infondo prima le era sembrato che desiderasse stare al caldo piuttosto che sotto la neve. Cosa che comunque Nael trovava carina. In ogni caso, anche se con comprensione per chi non era abituato alle temperature rigide, Nael non riuscì a trattenere un singolo pensiero. Il come le sarebbe piaciuto toccare con mano piena il petto del ragazzo, scivolare sul collo e toccare il mento con le dita. Forse era davvero troppo presa dai muscoli. Era un fetish? Non lo sapeva. Ben presto però sarebbero arrivati all’uscita, e stringendo le dita e dunque la mano di Ryo, Nael avrebbe fatto strada verso il dormitorio. Una camminata di appena un minuto prima che ritornassero al calduccio.
    Mi puoi promettere una cosa? Puoi tenere gli occhi chiusi per… un minuto, prima di entrare dentro la mia stanza? Voglio avere la possibilità di- err… sistemare il casino. Poi quando li apri, non toccherò più nulla!
    Una sorta di “cerco di sistemare il possibile, e poi pace”. Alla fine comunque, lei doveva lanciarsi sul maledetto dildo e nasconderlo in un cassetto. Bastava ed avanzava! Nonostante la continua energia erotica che subiva, la fanciulla non sembrava essersi dimenticata del suo pudore. Nael comunque mentre lo chiedeva avrebbe fatto strada verso uno dei tanti corridoi, arrivando sempre più vicino alla sua stanza. Stranamente, invece che il cognome, v’era solo il suo nome vicino la porta.
     
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    Fu un bene che qualsiasi sorta di energia o influenza Ryo stesse inavvertitamente esercitando sulla sua compagnia ancora il ragazzo non avesse imparato appieno a esercitarla, quantomeno per quanto riguardava la sua efficacia, perché altrimenti la ragazza avrebbe potuto percepire quanto quel suo semplice sorriso lo attecchì tanto quanto il suo corpo voluttuoso. Era talmente abituato alla competizione, costante allerta e aperta sfida che un semplice sorriso gentile per lui risultava estremamente alienante, ma decisamente mai quanto le parole della giovane che seguirono subito dopo. Per quanto sapesse appieno che fossero in un contesto del tutto diverso rispetto a quello a cui era abituato, non poté fare a meno di chiedersi per quale motivo si preoccupasse tanto di lui, ormai fin troppo condizionato nel credere che cordialità e simili benevolenze non fossero altro che forzature sociali tutt'altro che autentiche. Forse proprio per paura di sbagliarsi e dover mettere in discussione quella che era una delle poche verità che conosceva distolse lo sguardo, ponendo il volto di profilo rispetto a ciò che la sua accompagnatrice poteva vedere, ma questo non avrebbe impedito alla propria energia di ritorcersi contro di lui non appena cominciò a sentire una calda mano partirgli dal petto e risalirlo lentamente. Cercando di velare un'espressione sorpresa con lo sguardo avrebbe cercato la fonte di quel tocco effimero, ma non potendo vedere nulla finì per posarsi di nuovo in conclusione sul volto di Nael, vedendo sul suo volto la stessa curiosità che prima lo aveva spinto a cercare di saggiare con la vista il suo corpo. Capì che c'era qualcosa sotto, ma non spicciò parola né la allontanò, piuttosto anzi avvicinandola in risposta a quella sensazione fugace, tutt'altro che dispiaciuto. Difficilmente si sarebbe definito esibizionista, ed anzi per quanto spesso tentava di evitare le attenzioni altrui era considerabile l'esatto opposto, ma sentirsi esplorato in quel modo suscitò in lui una sensazione quasi inebriante, ma che ebbe troppa poca durata per cementificarsi dato che finalmente sembrava che stessero arrivando alla loro destinazione. Alla richiesta di Nael, però, non poté che inarcare un sopracciglio sinceramente perplesso prima di socchiudere la bocca e spezzare la sua espressione confusa in quella di uno che sentiva di aver appena ottenuto l'ultimo pezzo del puzzle.
    Aaaah, ho capito... hai lasciato qualcosa fuori posto.
    Insomma: Nael si era dimostrata già da prima piuttosto intenta a mantenere segreti, ed un minuto non era di certo abbastanza tempo per sistemare un'intera stanza, non ci voleva di certo un investigatore geniale per arrivare ad una conclusione tanto scontata. Lo sguardo di Ryo era concentrato interamente sull'espressione della giovane proprio per capire se quella sua deduzione potesse essere corretta, ma poi ripensò anche all'improvviso cambio d'atteggiamento della studentessa, molto più timido e avvampata d'imbarazzo, e con quell'ultimo tassello gli occhi dorati dell'egiziano finirono per allargarsi mentre le sue labbra già pronte a parlare si serravano, bloccandosi per un istante. La sua faccia tradì fin troppo nitidamente la tempesta di pensieri contorti e perversi che cominciarono a tormentarla, ma soprattutto rendendo chiaro a Nael che probabilmente aveva capito anche lui cosa stava cercando di nascondere.
    Non...
    Cercò di prendere parola per risponderle, ma senza ben sapere come continuare si ritrovò per un attimo semplicemente a fissarla incerto e con la bocca socchiusa, prima di portarsi una mano alla bocca e schiarirsi la voce.
    V-va bene...
    Alla fine, decidendo che fosse meglio per lei per non farla sprofondare nell'imbarazzo, le concesse quella richiesta senza fare storie, chiudendo gli occhi una volta arrivati davanti la porta subito dopo aver notato la particolarità della sigla che la designava con il suo nome. Sicuramente strano, ma Ryo sarebbe stato troppo preso dal non cercare di pensare a cosa la ragazza stesse afferrando, agitando o sistemando, per farci troppo caso. Lui avrebbe rispettato la sua parte lasciandola andare e Nael sarebbe stata libera di sistemare ciò che doveva, ma ciò che nessuno dei due poteva sapere era che interrotto il loro contatto e preso come sarebbe stato il ragazzo dall'immaginario della sua mente, inconsciamente il suo corpo avrebbe cominciato a preparare a sua volta una sorpresa tutta per l'albina, immagazzinando in abbondanza le proprie energie per lei mentre lo studente aspettava all'ingresso, i suoi occhi chiusi, ma i suoi sensi fin troppo affinati per essere elusi solamente per via dell'assenza della vista...


     
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    Ryo aveva delle reazioni interessanti, per questo Nael avrebbe osservato queste quanto più poteva. Peccato che anche Ryo non sembrava stupido, e capì subito che non era la stanza in disordine… ma bensì qualcos’altro che era in bella vista! Infatti Nael spalancò gli occhi, incredula, mentre il volto diveniva di tonalità talmente rosse da fare invidia ad un pomodoro. E poi così come lei diventava rossa, anche Ryo sembrò accorgersi effettivamente di cosa potesse nascondere, cosa che fece imbarazzare ancora di più Nael. Maledizione, era così facile leggerla? Abbassando lo sguardo, imbarazzata oltre ogni modo, lasciò che i capelli bianchi le coprissero un poco gli occhi. Non voleva mostrare l’espressione che aveva in quel momento. Fatto sta, che Ryo per sua grazia divina decise di acconsentire. E quando chiuse gli occhi, Nael aprì la porta. Istantaneamente i suoi occhi si puntarono su quel dannato affare, messo in bella vista su un asciugamano violaceo, lavato dopo esser stato usato. Una strega non si sarebbe scandalizzata, probabilmente solo offesa. Usare dei giocattoli invece che chiedere un momento intimo con una compagna… che cosa triste! Solo che Nael lo aveva fatto davvero con le più buone intenzioni. Senza aspettare troppo, Ryo avrebbe percepito come Nael gli avrebbe lasciato la mano e si sarebbe allontanata, ad una velocità disarmante. Qualunque cosa stesse nascondendo, era davvero così tanto vergognoso che aveva bisogno di nasconderlo subito. Per questo scattando, Nael lo avrebbe coperto con l’altra parte dell’asciugamano e brutalmente messo all’interno di uno dei cassetti, senza guardare effettivamente cosa ci fosse dentro. Lo avrebbe fatto velocissima, cercando di metterci il meno tempo possibile, prima di rialzarsi e mettersi a centro di stanza. Fingendo una finta tosse, con le gote arrossate e gli occhi chiusi, avrebbe finalmente parlato.
    P-puoi riaprire gli occhi. E-entra pure! Non ho un posto per la cucina, però ho un bagno molto grosso al piano superiore e due letti su questo inferiore. In fondo invece ci sta la stanza dove mi alleno di solito. Non ti consiglio di entrare, ci sta ancora del fumo.
    Avrebbe spiegato, cercando di mantenere una espressione seria e di non pensare a cosa aveva nascosto. Inoltre, Ryo avrebbe potuto perfettamente percepire i movimenti di Nael, dunque sarebbe stato anche palese dove avesse nascosto l’oggettino. Aprendo gli occhi si sarebbe trovato di fronte la camera di Nael, e avrebbe potuto notare come sul basso tavolino v’erano dei fogli e un libro di fianco, probabilmente le note della strega. Alla fine anche con una veloce occhiata si poteva capire subito che si trattava di un libro intermedio sull’uso dell’energia e un semplice libro di storia.
    Non è enorme, però l’ho reso un ottimo posto per potermi rilassare.
    Per lei quello non era enorme, però sembrava davvero chiaramente come un appartamento degno di nota. Inoltre Ryo avrebbe potuto percepire come molte cose in quel posto fossero ripiene di energia, incantesimi fatti dalla strega così da mantenerli in ordine o per mantenere la loro funzione.
     
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    Fermo sul posto con solamente l'udito a poterlo guidare, sarebbe stato fin troppo facile per Ryo seguire con precisione estrema Nael mentre si apprestava a sbarazzarsi di quello che era per lei chiaramente un motivo di grande imbarazzo. Il ragazzo non poté fare a meno di viaggiare con la fantasia, dopotutto quella non era di certo una situazione esattamente normale e lui aveva una mente tutt'altro che pura e casta, assolutamente non aiutata dai suoi ormoni. Che genere di aggeggio potesse star nascondendo da portarla a provare tanta vergogna da doverglielo nascondere, nonostante prima si fosse dimostrata tutt'altro che timida? La curiosità era molta, al punto che per un istante considerò davvero la possibilità di sbirciare, ma fortunatamente per Nael fu abbastanza veloce da riuscire nel suo intento prima che la malizia dello studente potesse persuaderlo a dare un occhiata, sebbene avesse capito fin troppo bene in quale cassetto e dove avesse nascosto il suo "aiuto". Non appena la sentì tossire dandogli poi il via libera, finalmente si sarebbe tolto dal volto la mano riaprendo gli occhi, facendo qualche passo all'interno della stanza per poi chiudere la porta dietro di sé, guardandosi in giro con ancora un lieve rossore sul viso, ancora in parte tormentato dai propri pensieri ed evitando di guardare subito la giovane in parte proprio per timore di soffermarsi troppo su di lei.
    Non è enorme? Ma è praticamente una reggia...
    Genuina invidia sarebbe trapelata dalla voce di Ryo rispondendo fin troppo seccamente, mentre il suo volto si piegava in una smorfia quasi di stizza. Non sarebbe stato difficile per Nael intuire dalla sua immediatezza e sincerità che lui, al contrario, non poteva affatto vantare un simile alloggio neanche alla Gakuen, un ulteriore metodo per lei magari per farle capire che l'istituto del ragazzo era molto più severo e rigido dei lussi a cui lei invece sembrava essere abituata. L'egiziano tirò un sospiro sconfitto sforzandosi di non soffermarsi troppo sulla spaziosità di quella stanza per concentrarsi invece sulla mobilia, inconsciamente ritrovandosi per qualche istante a fissare proprio il cassetto dove sapeva che la ragazza avesse nascosto il suo timore, prima di eventualmente però avvicinarsi a lei e al tavolino che aveva vicino, poggiandoci sopra sia la propria giacca che zaino per poi prendere il libro di storia.
    Ah, ma allora non mentivi prima quando mi hai detto di aver studiato... o almeno averci provato.
    Le avrebbe lanciato uno sguardo chiaramente furbesco assieme a quella frecciatina, gli occhi affilati e dorati contornando un sorriso palesemente provocatorio ma giocoso, prima di prendere a sfogliare quel tomo con fare interessato, più alla ricerca di annotazioni o appunti della ragazza stessa per vedere come se la cavasse o cosa le interessasse che non sulla storia di per sé: quella se l'era già abbondantemente studiata e conosceva fin troppo bene.
    Non ti viene la paranoia a startene da sola in un posto tanto immenso?
    Ovviamente Ryo non aveva minimamente interpellato la possibilità che potesse condividere quella stanza, d'altronde sulla porta d'ingresso c'era solo il suo di nome, ma quella che per lui fu una domanda spontanea e fatta senza pensarci troppo, tenendosi sul filo del discorso, a Nael invece sarebbe forse potuta apparire in modo ben diverso: man mano che si era fatto più vicino la ragazza avrebbe cominciato a sentire e soprattutto percepire una strana sensazione, una sorta di folata di piacevole brezza calorosa che sembrava emanare da lui come se per l'appunto fosse una specie di confortevole focolare, difficile da indicare con esattezza ma decisamente papabile per la ragazza non solo grazie ai suoi sensi e alla sua sensibilità all'energia, ma anche per merito proprio del fatto che le fonti di quest'ultima presenti nella stanza stavano venendo quasi distorte dove passava il ragazzo, come se per l'appunto ci fosse una bolla attorno a lui che le disturbava e sovrastava, probabilmente colpevole anche di quell'aura invitante che lo permeava. Ryo non sembrava essersene accorto, al punto che se Nael avesse impiegato troppo tempo a rispondergli sarebbe tornato a guardarla chiaramente confuso dal suo silenzio.


     
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    Nael corrugò la fronte, andando a girare la sua testa per osservare la sua stanza, prima di scuoterla leggermente. Non era tanto grande secondo il suo punto di vista, forse era una cosa culturale?
    Una reggia? Sarebbe molto più grande di questo!
    Avrebbe detto, prima di ricordarsi come il suo senso di “Grande” e “piccolo” erano un po’ tanto sfanculati. Aveva vissuto con sua madre, una strega, per tutta la sua vita. Ed in seguito, dopo pochi mesi, si era avvicinata di nuovo alle streghe. Forse era una cosa sua e di sua madre, a cui piacevano le cose grandi? Più spazio equivaleva più robe che poteva metterci dentro. Notò come Ryo andò ad avvicinarsi a se stessa, notando come il suo sguardo si era soffermato dietro di lei. Un leggero rossore comparve sulle sue guance, sapendo perfettamente che lui sapeva dove aveva nascosto il suo oggetto d’imbarazzo. Però non fece domande su di quello, e la cosa la tranquillizò. Almeno fino a quando non guardò il libro che aveva studiato fino a quel momento. Il volto di Nael assunse una colorazione rossastra, presa in pieno, non appena Ryo avrebbe potuto notare che il libro di storia… era completamente privo di annotazioni. Se non disegni casuali ai lati; cuori, una M stilizzata e diverse stelline. Su altre parti invece erano presenti dei occhi, disegnati accuratamente. Era palese, davvero palese, che a Nael non piacesse la storia. Anche i appunti che aveva sul tavolo erano pochi, nonostante scritti bene.
    Ci sono cose in cui sono più ferrata che in altre… storia non è una di queste…
    Avrebbe ammesso con vergogna Nael. Si era impegnata, ci provava, ma la sua attenzione finiva per affievolirsi e distrarsi su cose che pensava fossero più interessanti. Come la sua Mer- uh, come la sua insegnante. Era un caso perso. Peccato che molti dei propri pensieri vennero interrotti. Sia dalla domanda di Ryo, che in seguito dalla continua sensazione che la permeava. Le lasciava una leggera sensazione di solletico sul corpo, facendola sentire calda. Però facendo caldi respiri calmi, andava a cercare di spegnere quel fuoco che si stava creando dentro di lei. Lo stava facendo apposta? Farlo? Gli occhi di Nael divennero un po’ assenti, mentre osservavano il suo volto. Ma non guardava esattamente lui, ma quello che circondava. Non riusciva a vederla perfettamente, quello no. Però lo percepiva. L’energia che veniva sprigionata. Così calda, così dannatamente invidante e- notando gli occhi confusi di Ryo, si risvegliò di sopprassalto. Ispirò d’improvviso, confusa dalla propria reazione. Normalmente aveva un certo autocontrollo, ma sentiva che questo stava scivolando dalle sue mani.
    Ecco.. uh. D-di solito no. Essere soli è meglio. Voglio dire. So che sono in un posto mio sicuro. E poi in caso non voglio stare da sola, posso chidere a delle compagne di scuola di farmi compagnia o alle proff- volevo dire, persone esterne!
    Come se le avesse sciolto la lingua, Nael sentiva come se stesse per rivelare un segreto che non avrebbe dovuto. Infondo non poteva far sapere in giro che si portava nella stanza persone che non erano lei o altri studenti. E di certo non solo per studiare. Onestamente parlando, Nael piaceva stare da sola perché sapeva che quello era un posto sicuro. Nessun saggio sarebbe andato a rompere dentro la sua stanza.
    E poi, ora non sono sola no? Ci sei tu.
    Avrebbe fatto, con un leggero sorriso. Avrebbe fatto gesto al ragazzo di prendere posto sul divano, mentre lei si portava le mani al collo così da cominciare a staccare alcuni bottoncini per iniziare a staccare la mantella. Avrebbe cominciato a camminare verso le scale, continuando a togliere passo per passo il vestiario, esponendo la delicata pelle perlacea del collo.
    Ah, il camino è una Tv. Se dici il nome di un canale, cambierà in quello. Figo vero? Io vado a togliermi la divisa, non devo più indossarla per un po’ e quindi è meglio se la metto da parte. Oppure vuoi darmi una mano?
    Avrebbe rivolto il suo sguardo verso di Ryo, girando appena la testa non appena avrebbe poggiato il piede su uno scalino. Lo sguardo malizioso e provocatorio, giocoso quasi. Era ovviamente tradito dal colore rossastro delle guance, di imbarazzo. Però si stava rilassando abbastanza da provocare Ryo, da come i suoi occhi si sarebbero fissati sul volto e da come si sarebbe formato il sorriso birichino.
     
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    ipDxl5v
    Completamente all'oscuro di quella piacevole sensazione che Nael invece stava sperimentando grazie alla sua vicinanza, per qualche secondo Ryo la osservò perplesso vedendola incantata come se fosse in una specie di trance, alzando un sopracciglio incuriosito. Giusto qualche attimo tuttavia, dato che poi la ragazza sembrò riprendersi non facendo troppo caso al modo in cui inciampò sulle proprie parole. L'egiziano a quel punto non poté che pensare che era davvero strana ma carina a suo modo, il che inconsciamente lo avrebbe spinto a dimenticarsi del suo "amichetto" nascosto per vederla sotto una luce meno oscena, quietamente placando almeno in parte i suoi ormoni ma non per questo quella maledettissima energia erotica che emanava, come se di tutta risposta quest'ultima avrebbe anzi cercato di sopperire. L'appunto della strega riguardo il fatto che ora ci fosse lui a tenerle compagnia gli avrebbe strappato un leggero rossore sul volto, facendogli distogliere lo sguardo da lei mentre si metteva a sedere sul divano indicatogli.
    Sì, beh... non sono esattamente questa gran compagnia.
    Finalmente lontano dal gelido freddo Londinese e al beato calduccio di una stanza a cui la sua bronzea pelle era più abituata, avendo tolto lo sguardo da lei non si accorse inizialmente di cosa Nael stesse facendo, portandosi piuttosto le mani alla parte inferiore del suo dolcevita per toglierselo ora che poteva farlo, dato che non riusciva proprio ad sopportare di sentirsi stretto con tutti quei vestiti addosso. Toltosi il dolcevita infatti avrebbe rivelato sotto di esso una canottiera bianca senza manica, che poco e nulla avrebbe fatto per nascondere il fisico scolpito del ragazzo perfettamente delineato e visibile anche sotto l'indumento. Non aiutava di certo che quel vestito sembrasse aver sofferto piccoli tagli un po' ovunque, ma soprattutto una lacerazione molto più ovvia e palese al centro di quei due mattoni maledettamente marmorei che erano i pettorali dello studente, come se qualcosa lo avesse trafitto in pieno petto. Con molta nonchalance Ryo avrebbe poggiato il dolcevita di fianco a sé, sospirando esasperato vedendo sotto di sé lo straccio a cui era stato ridotto il suo vestiario, riportando poi però la propria attenzione a Nael non appena la sentì di nuovo parlare e accorgendosi solo in tal momento di come anche la ragazza avesse iniziato a spogliarsi, e soprattutto notando fin troppo chiaramente il sorrisetto che le era spuntato sul volto, che unito alle sue parole invitanti mandarono segnali tanto stimolanti quanto di immenso pericolo al ragazzo. La strega avrebbe potuto vederlo spalancare palesemente gli occhi, come se in quel momento d'improvviso il ragazzo avesse potuto sentire una pistola puntata sulla sua schiena, pronta a crivellarlo a bruciapelo, e nella sua espressione impietrita una piccola gocciolina di sudore e tensione cominciare a colargli dalla fronte.
    M-ma... ma come, prima mi chiedi di mettermi comodo e poi vuoi che ti segua di sotto? Vieni tu qui, se vuoi il mio aiuto.
    Iniziò balbettando e chiaramente incerto su cosa fare o come continuare, la sua stessa espressione inizialmente titubante rapidamente poi riacquisendo una parvenza di sicurezza, mutando in un sorriso strafottente ma palpabilmente diverso, più tentennante, dubbioso, come se d'improvviso stesse sforzandosi di sfoggiare un'espressione arrogante che di solito gli veniva naturale, in modo tuttavia fin troppo palesemente artificiale e finto, in un certo senso quindi forse rimandando a come potrebbe comportarsi un ragazzino che tentava di atteggiarsi per farsi bello e prezioso, odioso, ma la realtà molto più semplicemente era ben altra. Stava davvero tentando di sforzarsi di essere antipatico e di allontanarla perché ne andava della sua vita, ma sfortunatamente per Ryo il fatto che non sapesse proprio mentire si riflesse in quel caso anche su quella prova, ironicamente facendolo apparire insincero nella sua cattiveria come un ragazzo incapace di imporsi, e i suoi ormoni a mille non avrebbero affatto aiutato la poca fermezza di quel suo mezzo tentativo.

     
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    Nael già pronta per salire le scale sentì la provocazione di Ryo. Lo sguardo della ragazza si sarebbe impuntato su di lui, osservandolo da testa a piedi. Apprezzando- dannazione- anche quel che vedeva. Ormai non poteva più negare il come i muscoli fossero il suo punto debole. Però sembrava anche teso, il ragazzo. Visto che voleva sembrare altezzoso e strafottente, Nael gli avrebbe dato un piccolo assaggio di una strega. Per questo sorrise leggermente, scendendo dalle scale.
    Oh…? Ma io non ho problemi nel venire da te.
    Avrebbe fatto con un ghignetto provocatorio. Il dubbio che il ragazzo provava andava solo ad alimentare la curiosità d’ella. Per questo, in modo lento e muovendo in modo suadente le gambe, si avvicinò verso il ragazzo, andando piuttosto a tentare di incalzarlo mentre gli si sarebbe messa di fronte. Il mantello della divisa ben dimenticato per terra e lei che lentamente apriva i bottoni della camicietta.
    Però questa tua sicurezza uhmmm— sento un po’ di esitazione?
    Avrebbe fatto la streghetta, che avrebbe poggiato il proprio ginocchio sul divano, tra le gambe dell’egiziano, senza però essere effettivamente vicina a lui. A quel punto anche le mani della ragazza si sarebbero avvicinate, sempre più lentamente, fino a poggiarsi non sulle spalle del ragazzo, ma il divano dietro.
    Paura di una donna?
    Avrebbe chiesto, intendendo probabilmente una cosa totalmente differente da quel che poteva intendere Ryo. Infondo Nael non sapeva del motivo dell’ansia del ragazzo. Dava per scontato che fosse così perché era ancora alle prime esperienze con il genere femminile. Le guance di Nael però erano anch'esse arrossate. Stava tentando il tutto e per tutto, rilassata grazie all'eromanzia, di avvicinarsi e far abbassare un po' la cresta a Ryo- anche solo facendolo arrossire. Quello lo avrebbe considerata una vittoria.
     
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