A caccia di manzi

x Demi

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    Ryo non si sarebbe lasciato granché influenzare dall'irritazione di Nael mentre continuava a camminare, estrapolando piuttosto ciò che aveva da dirgli senza fare caso al modo o l'acidità con cui si esponeva la ragazza, un po' come qualcuno che era perfettamente abituato a simili risposte. Certo, la scusa della studentessa non lo avrebbe aiutato a far chiarezza sulla sua apparente impreparazione: Londra dopotutto era stata praticamente la prima ad allearsi con Kurayami, il loro legame faceva parte della nazione stessa, e gli sembrava assurdo che un evento simile potesse esserselo dimenticato, ma a quel punto gli fu chiaro che sondare ulteriormente le sue conoscenze sarebbe stato inconcludente e invadente, ed inoltre l'appunto che gli fece subito dopo lo obbligò a riconoscere che effettivamente non essendo lei parte della Gakuen poteva effettivamente essere libera di studiare e fare ciò che voleva. Non potevano essere tutti Akira al mondo.
    Giusta osservazione. Ti chiedo scusa.
    Non si fece assolutamente alcun tipo di problema nel dire quelle parole che non risultarono affatto insincere, riportando lo sguardo davanti a sé mentre si avvicinavano a destinazione e mantenendo lo stesso tono pacato ma fermo che aveva sempre caratterizzato il suo modo di parlare, e non appena sarebbe stata lei a ritorcergli contro il suo stesso comportamento, per un attimo lo avrebbe potuto effettivamente riflettere come se ci stesse davvero pensando, alzando gli occhi leggermente al cielo e di lato.
    C'è molta competizione alla Gakuen, ma maleducati e antipatici direi no, non tutti. Puoi tranquillamente insultare solo me.
    Non c'era un sorriso a contagiargli il volto per la risposta ricevuta, non stava affatto cercando di farla infuriare per divertimento e dalla tranquillità con cui le avrebbe risposto non le sarebbe stato difficile intuire che a discapito di ciò che avesse pensato non c'era alcun secondo fine nascosto nel suo modo di porsi. Una volta giunti all'interno della biblioteca - finalmente - si sarebbe potuto togliere il cappotto rivelando ora totalmente il dolcevita sottostante che in verità forse gli stava anche un po' troppo stretto, le spalle larghe tendendo molto la parte superiore del vestito che a sua volta si affinava sulle braccia mettendo ancor più in risalto le curve dei suoi bicipiti allenati e sostanziosi. Messosi sulla stessa spalla dove riposava la cinghia del suo zaino anche il cappotto, alle ultime parole della ragazza si sarebbe limitato a riportare le mani in tasca. Le avrebbe lanciato un'occhiata, per un attimo le pupille dei suoi occhi dorati affinandosi come quelle di un felino e chiaramente pronto con un'altra risposta in canna, ma proprio nel momento in cui socchiuse le labbra e avrebbe dovuto rispondere, si fermò limitandosi invece a tirare un sospiro.
    Parlami di questa libreria. Cos'ha di tanto speciale?
    Avrebbe cercato lui di cambiare argomento a quel punto per non soffermarsi troppo su quel chiodo, addentrandosi piuttosto all'interno della stanza per dare qualche occhiata agli scaffali, ai libri, all'ambiente circostante, cercando di capire anche da solo che cosa potesse avere di particolare, e soprattutto se potesse esserci qualcosa di effettivamente interessante nascosto al suo interno, una qualche conoscenza davvero proibita e che magari non fosse incantare i vestiti per non far accusare il freddo a chi li portava.


     
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    Rimase un attimo perplessa dalle risposte del ragazzo, al partire dalle scuse al come le disse di insultarlo. Stava diventando sempre di più un mistero. O era un disadattato mentale, oppure lo faceva apposta. Sospirando lievemente, Nael avrebbe aspettato che si togliesse il cappotto, prima di fare strada poco più avanti, così che fossero in una zona più riscaldata. Apprezzò anche come si trattenne dal provocarla, nonostante avesse percepito come volesse farlo.
    Partiamo dalla base: è la libreria più fornita di tutta Londra. Infatti per entrare non devi per forza essere uno studente o avere il pass. Se stai cercando un libro, molto probabilmente lo troverai qua.”
    Avrebbe spiegato con più calma, indicando con la mano i vari scaffali su cui era possibile vedere davvero tantissimi volumi, così come v’erano delle scale per salire, dimostrando che quella libreria fosse a più piani. Infatti Nael avrebbe passato le dita sui scaffali, osservando con un sorriso i vari libri, prima di rivolgersi a Ryo.
    Ci sono diversi piani, quindi è un po’ difficile orientarsi, ma sono sicura che con un po’ di impegno è possibile riuscirci.
    Avrebbe detto la ragazza con un sorriso, mettendo entrambe le mani sui fianchi prima di avvicinarsi pericolosamente al ragazzo, guardandolo dritto negli occhi. Aveva visto quanto era allenato in modo fisico, ma voleva percepire anche quale tipo di energia possedesse, osservando dunque non solo il suo volto ma anche la linea dei capelli e del collo.
    Così tanta competizione da metterti sempre sulla difensiva? Oppure sei semplicemente fatto così?
    Avrebbe chiesto, in modo diretto e senza peli sulla lingua.
     
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    Mentre Nael parlava Ryo si sarebbe avvicinato ad alcuni degli scaffali della libreria opposti a quelli dove si trovava la ragazza e che prima controllava solo con gli occhi, allungando una delle sue mani e passando le dita attraverso le varie copertine come se stesse persino cercando di percepire persino se avessero un qualche sorta di incantamento o simile. Davvero si trattava solo di un grande deposito solo ben fornito? Gli riusciva difficile da credere vista la reputazione della Oxford, e lo sguardo concentrato del ragazzo rendeva evidente in un certo senso il suo pensiero proprio come se fosse alla ricerca di un qualche indizio. Sentì comunque i passi alle proprie spalle di Nael che si avvicinava, il che lo spinse naturalmente a voltarsi e ritrovarsela davanti intenta a fissarlo come una specie di cane che lo stava puntando. Il suo modo di guardarlo e quella domanda lo colsero relativamente alla sprovvista, non tanto per imbarazzo questa volta ma perché non sapeva genuinamente come rispondere, una incertezza che si sarebbe riflessa nei suoi occhi ricambiando il suo guardo con quello interrogatorio di uno che si stava sinceramente chiedendo di cosa stesse parlando.
    Eh? "Così" come? Che significa? Ce l'hai ancora con me per quella frecciatina?
    Limitandosi a fissarlo Nael non avrebbe potuto percepire nulla da lui, notando al massimo vista la vicinanza il trucco che marcava i suoi occhi, e che le iridi dorate del ragazzo sembravano illuminate da un tenue bagliore decisamente meno evidente sotto la luce, le pupille che raggiungevano una finezza atipica per un umano e più adeguata ad un felino. Riportandosi le mani in tasca avrebbe cercato di farsi da parte dopo aver inizialmente indietreggiato con il capo, tentando di divincolarsi da lei per spostarsi lungo lo scaffale.
    Ti ho già chiesto scusa. Che altro vuoi, un baciamano?
    Non si trovava per niente a suo agio nel parlare di sé e non sarebbe stato difficile da capire dal modo in cui cercò subito di rigirare su di lei l'attenzione, le sue parole non cariche di aggressività o rancore nonostante tutto. Forse difensivo, ma Ryo volutamente non si lasciava inquadrare facilmente. Se gli avesse permesso di allontanarsi, mentre le dava le spalle e poteva vedere gli sporgenti e marcati dorsali del ragazzo persino da sotto il suo vestito, delineando ancor più un fisico fin troppo definito, Nael avrebbe potuto vedere lo zaino del ragazzo, che si rimise bene in spalla e a coprire quella muscolatura invitante, muoversi quasi impercettibilmente per un istante, poco dopo lo studente stesso girando il collo quanto bastava per vedersi alle spalle e guardarla.
    Continuiamo?


     
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    Nael avrebbe osservato come il ragazzo si muoveva, e dalle risposte degli riuscì a inquadrarlo meglio nonostante i suoi tentativi di sviare il discorso su di lei. Anche perché non era che avesse chissà quale cosa da dire: il clan era segreto, e di certo non poteva parlare delle cose che accadevano.
    Visto? Nuovamente sulla difensiva.
    Avrebbe detto, non lasciandolo in pace. Nael era dannatamente testarda, e non si sarebbe lasciata smuovere così facilmente. Sopratutto per un qualcosa che aveva attirato non solo l’interesse, ma anche la curiosità dell’albina. Ella poi si sarebbe fatta da parte, così da permettere a Ryo di allontanarsi e guardandogli la schiena.
    Dal tuo comportamento… direi che non c’entra la scuola, ma bensì qualcosa di più personale.
    Avrebbe infatti detto la ragazza. Lei più di tutti sapeva cosa significava ritrovarsi sulla difensiva, risultando in una persona taciturna. Ovviamente da parte sua v’era stata anche il terrore, ma quello era un discorso a parte. Ryo, guardando indietro, avrebbe visto come ella sarebbe andata a sistemarsi meglio la fascetta nera tra i capelli, mentre si sarebbe mossa al suo lato.
    Abbiamo i dormitori, ma dubito potresti trovare qualcosa di interessante. Non ti è stata data una stanza a tua volta? Oppure dormi fuori dalla scuola?
    Una domanda un po’ a trabocchetto, visto come sapeva quanto i dormitori fossero sacri per molte studentesse. Lei compresa, visto come la sua stanza era incantata. E che quindi doveva assolutamente sviare l’attenzione da quelle. Magari aveva una stanza fatta apposta per lui, ma questo non significava che magari era andato ad esplorare il resto della struttura. Nael ovviamente aveva notato il fisico del ragazzo, ma non era una assatanata di sesso e dunque per quanto invitante e lanciando un’occhiata a come questi si muovevano, non fece null’altro. Anzi, si sarebbe piuttosto messa di fianco a Ryo, facendo un po’ di strada verso il centro della libreria.
     
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    Lo sguardo del ragazzo si fece scocciato non appena vide e sentì Nael continuare a battere sullo stesso chiodo della sua poca socialità, strappandogli un sospiro esasperato che servì a non farlo spazientire e uscirsene con un altro dei suoi commenti che aveva capito essere fin troppo pungenti e provocatori per lei. Stava traendo troppe conclusioni per i suoi gusti basandosi unicamente su un paio di sue parole, e solamente perché aveva avuto fortuna nell'indovinare una cosa del suo carattere non significava che il suo metodo fosse valido. Lo irritò profondamente per certi versi sentire la conclusione raggiunta dalla ragazza, non tanto per forse il tipico discorso fin troppo abusato del fatto che "non sapesse nulla di lui", ma molto più genuinamente sentirsi psicoanalizzato in così poco da una tizia che neanche conosceva la storia del suo stesso paese lo spinse irrimediabilmente a sentirsi incredibilmente banale e prevedibile, spingendolo ironicamente a chiudersi ancora di più e distogliere lo sguardo da lei dopo averla vista sistemarsi la benda. Non si pose neanche per un istante nella sua mente la possibilità che semplicemente la ragazza sapesse cosa stava vedendo per via di esperienze personali, pensando immediatamente piuttosto lui solamente di aver trovato un'altra sua debolezza a cui dover rimediare.
    Che ti interessa? Vuoi che ti porti in camera mia?
    Le avrebbe rigirato la fantomatica domanda a trabocchetto ponendogliene una a sua volta mentre camminavano, tenendosi per sé tutte le proprie frustrazioni e sforzandosi di esporre quella sua ultima frase con fare più affabile nonostante l'irritazione, guardandola negli occhi mentre gli camminava di fianco senza però intuire che con quel suo modo di fare forse quella proposta sarebbe potuta sembrare più diretta e con secondi fini di quanti in realtà ne avesse.


     
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    Nael sentendo il sospiro del ragazzo capì di star esagerando. Per quanto fosse un estraneo, non aveva il diritto di metterlo così a disagio. Però allo stesso tempo, non voleva che il discorso si concentrasse su di lei. Anche perché non aveva molto da dire, onestamente parlando. Piuttosto triste come cosa, in verità. Non poteva dire nulla.
    Non dirmi che hai bisogno di aiuto con qualche insetto per caso? Potevi usare una pick-up line migliore, Ryo!
    Sarebbe andata ad esclamare, con un sorrisetto sulle labbra furbetto, guardandolo negli occhi. Una provocazione servita su un piatto d’argento, fatta apposta per essere presa da Nael che non era una persona che provocava! Infatti l'obiettivo della ragazza a quel punto era di alleggerire la situazione, scherzando. Infatti avrebbe portato entrambe le mani dietro la schiena, spingendo dunque il formoso petto in fuori, mentre ogni passetto che faceva andava ad ondulare il busto in avanti ed indietro. Come una bambina, in pratica. A quel punto si sarebbe fermata e avrebbe fatto una lieve risatina.
    Su dai, non essere così rigido. Non ti ho mica puntato un pugnale alla schiena! Siamo studenti, è normale aiutarci a vicenda! Ah- voglio dire, almeno qui è così. Non so se alla Gakuen ogni occasione è buona per fare risse…
    Avrebbe infatti fatto Nael. Infondo la sua era stata una domanda totalmente normale ed innocente sotto alcuni punti di vista. Infondo era normale chiedere dove uno risiedesse durante uno scambio culturale. Almeno, era quello che pensava l’albina. Ella a quel punto si sarebbe portata una mano al volto, con l’indice di fronte alle labbra.
    Scusami, comunque. Non avrei dovuto insistere in quel modo. Facciamo così: io non ti chiedo nulla su di te, e tu non chiedi nulla su di me. Siamo d’accordo?
    Avrebbe chiesto con un sorriso gentile e un tono di voce più dolce. Un patto di segretezza, visto che entrambi volevano tenere i loro segreti. Fare domande sembrava sconveniente, dunque era meglio non esagerare.
     
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    Ryo non avrebbe fatto nulla per confermare o negare le parole di Nael mentre camminavano, non dando troppa importanza al suo sorrisetto e semplicemente guardandola confuso con la bocca socchiusa, un po' come se si stesse chiedendo di cosa parlava ma soprattutto cosa diavolo fosse una pick-up line, tutt'altro che avvezzo anche solo ai concetti più basilari di corteggiamento. Non aveva chiaramente mai letto neanche la copertina di uno di quei fantomatici manuali sull'abbordaggio o simili cavolate. Quando Nael si fermò lui invece avrebbe continuato a camminare lasciandosela leggermente alle spalle ma comunque ascoltando le sue parole, che inevitabilmente lo spinsero a portarsi una mano al viso premendo due delle sue dita contro le proprie tempie, come a volersele massaggiare.
    No.
    Fu una negazione schietta, lapidaria: tanto spietata quanto micidialmente trasparente riguardo il punto di vista del ragazzo, che solo in quel momento si sarebbe fermato riportando la mano in tasca per poi voltarsi verso la ragazza, fulminandola con uno sguardo stavolta non ostile, non confuso né tantomeno provocatorio, ma estremamente concentrato, le sue pupille affinate fissandola con totale attenzione, non facendo tanto caso al suo petto prosperoso, alle sue labbra invitanti né a nessun'altro degli aspetti più messi in risalto dalla sua bellezza, ma piuttosto completamente devoto a fissarla negli occhi.
    Ma se non vuoi parlare non è di certo mia intenzione costringerti. Vorrà dire che mi concentrerò su ciò che mi circonda...
    Quella concessione avrebbe dovuta rassicurarla, ma allora perché Nael avrebbe potuto probabilmente distintamente percepire un brivido percorrerle la schiena? Era lo sguardo penetrante del ragazzo su di lei che la metteva in soggezione? No, anzi, tutto il contrario: con molta probabilità era proprio l'idea che esso sarebbe rimasto su di lei ancora per poco, per andarsi a concentrare sui segreti che stava cercando di nascondere. Non era stata l'unica ad analizzare l'altro durante la loro breve compagnia, e Ryo aveva potuto notare sin dal loro incontro iniziale quanto strano fosse risultato il suo comportamento, ma soprattutto di quanto fossero vaghe le sue spiegazioni riguardo i luoghi che visitavano. Aveva percepito da lei una pressione energetica più decisa e importante rispetto alle sue amiche, quindi gli riusciva difficile pensare che fosse solo una studentessa qualunque di moda, specialmente visto quanto bene sembrava destreggiarsi fra le mura scolastiche. Nael forse avrebbe potuto sperare quantomeno che il ragazzo non riuscisse a percepire nulla di strano, ma il fatto che avesse solo da poco risvegliato il proprio potere lo rendeva estremamente suscettibile alle energie che lo circondavano, e la studentessa avrebbe potuto vedere chiaramente il suo sguardo spostarsi a quel punto verso una delle pareti vicino a loro della biblioteca. Una parete dall'aspetto assolutamente comune e indistinguibile da qualsiasi altra del complesso, se non fosse stato per una traccia energetica molto vaga e fine che inevitabilmente aveva attratto l'attenzione dell'egiziano, che aveva chiaramente qualcosa da nascondere... e sulla quale lo sguardo di Ryo, soffermatosi, si sarebbe fatto sempre più coinciso e attento, portandolo inevitabilmente ad avvicinarsi per esplorarla meglio ed interagirci, se Nael non avesse fatto nulla per fermarlo.


     
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    Alla risposta lapidaria del ragazzo Nael non riuscì a trattenere un lamento esasperato! Non voleva parlare di lui, ma poi voleva conoscere lei, ma che modi erano? Dov'era cresciuto, in un ghetto di mascalzoni a Kurayami? Però era stato gentile prima, che avesse problemi legati alla personalità? Mentali? Per caso era sfuggito da qualche centro malattia ed era finito in quella scuola? Beh, effettivamente, aveva senso come teoria. Peccato che l'ID e il comportamento del ragazzo cozzavano con quella. Notando che però non voleva costringerla a parlare, ma piuttosto osservarsi attorno, Nael avrebbe seguito il suo sguardo: Immediatamente campanellini d'allarme sarebbero comparsi nella sua testolina, visto che anche lei percepiva dell'energia e nemmeno lei era sicura di cosa fosse. Un'incantesimo? Una traccia lasciata? Molto più familiare di Ryo nel percepirlo, ma non abbastanza esperienzata da capire cosa fosse, doveva trovare un metodo per distrarlo. Cercò di ragionare, e l'unica cosa che le venne in mente fu usare lo stesso metodo che aveva usato lui poco prima con lei. Nael si sarebbe fatta avanti, cercando di prendere per mano Ryo così da attirare la sua attenzione su di lei. Non aveva la confidenza o la sfacciataggine di abbracciargli il braccio, però un tocco come quello era abbastanza per lei. Infatti nonostante il leggero colorito rosso sulle guance per via delle proprie azioni, che poteva essere davvero facilmente frainteso, Nael non poteva fargli indagare! E se Ryo si lasciava toccare la mano, avrebbe potuto percepire sulla sua stesse pelle un contatto morbido e delicato, pregno di calore ma ancora privo di una vera sensazione di pelle-contro-pelle grazie ai guanti indossati.
    "Capisco che tu abbia una testa da zuccone, ma sbattere la testa contro un muro non è la scelta migliore!"
    Un insulto più o meno gratuito, ma infondo era lui che le aveva detto che poteva insultarlo. E lei ne avrebbe aproffittato! Anche se come insulto era davvero molto innocente, ma Nael stessa non riusciva ad essere più volgare visto quanto la imbarazzava.
    "Va bene, ho capito! Se questo ti può fermare dall'andare in ospedale per un trauma cranico, puoi chiedermi quel che vuoi e-Grn"
    Come in uno dei peggiori cliché, lo stomaco di Nael avrebbe parlato per lei, producendo un suono a dir poco rumoroso visto il silenzio della libreria. Gli occhi dell'albina si sarebbero spalancati, mentre tutto il suo corpo si sarebbe bloccato. Il suono sarebbe perdurato per diversi secondi, prima che Nael si portasse l'altra mano di fronte la bocca come a nascondere il suo imbarazzo con una tosse palesemente finta.
    "Potremmo andare ad un bar, è quasi ora di pranzo."
    Il tutto mentre cercava di tirarlo leggermente insieme a lei così da allontanarlo da quella stupida missione che si era messo in testa. Il suo piano perfetto, rovinato da un rumore volgare. Infatti il volto dell'albina sarebbe divenuto di un colore rossastro acceso, mettendo in evidenza il colore dei suoi occhi. A quel punto la decisione spettava a Ryo, se accoscentire e seguirla oppure continuare con il suo intento di indagare.

    Edited by White Raven - 23/9/2022, 21:56
     
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    Non appena tentò di dedicarsi all'investigazione di qualsiasi cosa fosse ciò che aveva percepito, Ryo si sentì afferrare per la mano e non poté che sorprendersi nel vedere Nael aver portato la sua mano alla propria per afferrarlo. Non avrebbe cercato di tirarla via o allontanarla nonostante quella vicinanza e anzi, percependo il calore particolare della sua mano avrebbe portato i suoi occhi a quelli della studentessa, mentre accogliendo quel contatto avrebbe stretto con la propria mano quella della ragazza per arrivare a carezzarle il dorso con il pollice, in un contatto incredibilmente gentile per uno come lui che poco prima l'aveva provocata e che poteva quasi sembrare dolce, sebbene il volto dell'egiziano rimanesse almeno per il momento leggermente perplesso. Fu incuriosito da quell'azione e soprattutto dal tocco della ragazza, abbastanza da fargli perdere interesse sebbene avesse intuito che c'era qualcosa sotto, ma non gli importava. Per un istante rimase semplicemente in quel modo, con un passo verso il muro e afferrato da lei, vedendola arrossire per poi però venir tradita dal suo stomaco. Nonostante il suo imbarazzo da Ryo non sarebbero partite frecciatine, ma il modo in cui cercò di dissimularlo tossendo e l'evidente rossore più palese che si manifestò sulle sue guance resero chiaro persino a lui quanto la cosa l'avesse messa a disagio, prima di sentirsi tirato da lei con più insistenza. Non si sarebbe minimamente opposto, e anzi avrebbe fatto per avvicinarsi a lei ancor prima che sentisse il bisogno di portarlo a sé, affiancandosi senza però lasciarle la mano, e anzi assicurandosi di stringergliela come se volesse proprio continuare ad esplorare quel suo calore.
    Non hai niente di cui vergognarti... avere fame è normale, specialmente per chi si allena spesso.
    Appropinquatosi, vicino a lei non si sarebbe lasciato intimorire dalla loro prossimità, continuando anzi a guardarla mentre pronunciava quelle parole come se provenissero da qualcuno che aveva fin troppa esperienza personale a riguardo, e sentite le parole della ragazza avrebbe preso stavolta lui a camminare prima di lei e portarla con sé come se sapesse benissimo dove fosse la mensa che cercavano, rivelandosi più che ben disposto ad abbandonare la sua intuizione passata anche solo per accompagnarla.
    Ah, ma ora che ci penso...
    Fermandosi e fermandola con sé per un istante, avrebbe cercato di portare le loro mani congiunte davanti al suo ventre per invitarla a frenare assieme a lui, alzando di scatto l'altra spalla su cui teneva lo zaino per portarlo davanti a sé in un gesto abile di chi lo aveva fatto e praticato già fin troppe volte, aprendo poi la cerniera in cima per guardarvi all'interno qualche attimo. Attimi dopo avrebbe allungato la mano chiaramente con l'intento di prendere qualcosa all'interno, ma se avesse fatto attenzione Nael avrebbe potuto vedere un accenno di piccole zampette fuoriuscire di pochissimo dallo zaino per estendere verso la mano di Ryo uno di quei contenitori in plastica sottovuoto, con dentro un tramezzino. Il ragazzo avrebbe accennato un sorriso, per la prima volta da quando lo aveva visto, prima di afferrarlo per poi richiudere la cerniera e rimettersi in spalla la borsa, estendendo poi la mano contenente il pasto verso Nael.
    Tieni. Così hai qualcosa da sgranocchiare durante il tragitto.
    Il tramezzino che le stava offrendo sembrava contenere un misto di carne e verdure, nulla di strano o esagerato, almeno all'apparenza. Decisamente più bizzarro sarebbe stato ciò che poteva sentire dalla mano del ragazzo: una sensazione di formicolio piacevole, calorosa, come se una essenza fantasma stesse coccolando lei e i suoi circuiti senza che però la mano si muovesse o sembrasse avere nulla di strano.


     
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    Con l’attenzione di Ryo su di lei avrebbe dovuto ritenersi soddisfatta, eppure il fatto che il suo corpo l’aveva tradito in quel modo palese era a dir poco imbarazzante. L’albina non notò come Ryo andò a strofinare il dorso della sua mano con il pollice, sollevata dal fatto che egli non era più intenzionato ad indagare. Una vittoria, ma a quale costo? Quando venne tirato, Ryo non fece alcuna resistenza e anzi, si avvicinò di sua spontanea volontà sorprendendo non poco Nael. Che avesse sbagliato approccio fino a quel momento? La mano della strega emanava calore come ogni altra persona, ma con qualche particolare in più. Dettagli però che erano un po’ difficili da descrivere, ma rimanevano comunque un poco strani.
    Lo so che è normale!
    Avrebbe infatti fatto, arrossendo. Era la seconda volta che il suo stomaco decideva per lei, portandola in una situazione simile. Quando però Ryo cominciò a camminare e a… guidarla, Nael andò a corrugare la fronte. Notò immediatamente come stessero andando verso la mensa. cosa strana perché non aveva mai nominato che ce ne fosse una a scuola. E cosa ancora più strana, lui sapeva dov’era!
    Non vorrei che - uh?
    Mentre avrebbe cominciato a parlare, Ryo fermò la sua camminata e lei stessa, notando solo in quel momento che le loro mani erano ancora strette. Cosa che trovò alquanto strana. Se ne stava approfittando? Oppure stava flirtando con i gesti? Nael avrebbe portato l’altra mano sul proprio fianco, mettendo quasi in evidenza la forma della propria vita grazie alla stretta. Con un lieve broncio, ma incuriosita dalle gesta di Ryo, notò come egli avrebbe aperto lo zaino. Ed, in seguito, delle piccole zampette. In modo impercettibile, Nael avrebbe spalancato gli occhi prima di ritornare ad una espressione poco più normale. Un animale? Un cane? Gatto? Chimera?! No, era impossibile fosse una chimera. Però erano chiare zampette quelle! Si stava incuriosendo anche lei a quel punto, ma non si sarebbe mai permessa di intrufolarsi di cattiveria negli affari degli altri. Piuttosto, la sua attenzione venne attirata dal contenitore che Ryo tirò fuori. E che in seguito andò ad offrirlo a Nael. Che avrebbe accettato, non senza un accenno di rosso sul volto. Per quanto fosse imbarazzante, aveva fame. Infatti lo avrebbe aperto quasi subito per iniziare, siccome sentiva che il suo stomaco avrebbe ben presto cominciato un nuovo concerto altrimenti.
    Quindi puoi sorridere anche tu- no aspetta- allora. Come fai a sapere dove sta la mensa?
    Avrebbe cominciato, distratta prima dal cibo e il sorriso che aveva visto, prima che effettivamente si ricordasse di dove dovevano andare e che dunque Ryo la stava prendendo in giro. La cosa sarebbe risultata alquanto buffa, siccome fulminava con lo sguardo Ryo mentre aveva le guance piene e un broncio sulle labbra, sembrando quasi un criceto con le guanciotte grosse. Espressione che normalmente si sarebbe trattenuta dal fare, ma che per qualche motivo non era riuscita. Forse per la sensazione che percepiva? Infatti si sentì rilassata, lo sforzo fatto durante la mattina sarebbe passato chiaramente all’ultimo piano, mentre i suoi circuiti magici andavano ad aprirsi e lasciar fluire sulle dita un poco di quella magia; risultando però in una sensazione strana anche per Ryo. Infatti gli avrebbe mandato come delle scosse di calore, piacevoli e quasi elettrizzanti, ma incomplete. Questo grazie al guanto. Per quanto Nael apparisse pacata, e tranquilla, in verità ella era una esplosione di emozioni. Forse era anche fin troppo emotiva.
    Mi hai preso in giro?
    Nael non stava molto attenta ai studenti che camminavano in giro per la scuola, presa dai propri studi e problemi per accorgersi se Ryo effettivamente si era destreggiato già tra quelle mura. Dunque il notarlo in quel momento la fece borbottare. Unito ovviamente dal rossore sulle guance.
     
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    Consegnatole il tramezzino Ryo avrebbe ripreso a camminare tirandola con sé, non mostrando affatto neppure una punta di imbarazzo. Il tramezzino che le aveva offerto come stuzzichino - stuzzichino per lui almeno - non era affatto male e anzi decisamente rifocillante in abbondanza, chiaramente non avendo risparmiato sul contenuto. Mentre continuava a stringerla e tenerla per mano cominciò a sentire quella strana sensazione di accaloramento partirgli dalle dita serrate attorno alla mano della studentessa risalirgli lungo il palmo e il braccio fino a spargerglisi su tutto il corpo, come la vivacità di un focolaio dalla fonte molto localizzata. Tutt'altro che spiacevole, ma una sensazione comunque estranea. Forse una persona normale in risposta a quella percezione si sarebbe insospettita, ma Ryo pur di norma diffidente invece se ne ritrovò incuriosito e tutt'altro che spaventato, contagiato chiaramente dalla sua solita avventatezza che lo spinse istintivamente a cercare di studiarla intrecciando le dita con quelle della ragazza senza fare particolarmente caso al gesto, e a sua volta la strega a quel punto avrebbe avvertito quel formicolio che già sentiva farsi più pronunciato, partire dai cinque punti dove le dita di Ryo toccavano la sua mano per poi come iniettarsi nelle sue vene cominciare a risalirle l'arto fino ad arrivarle al petto. Non era più un semplice, confortevole brivido, ma stava iniziando a divenire come una sorta di irresistibile massaggio, pacato e affabile senza risultare invadente.
    Non ti ho preso in giro. Ti ho detto che mi sarebbe piaciuto fare un giro con te, non che ne avessi bisogno per orientarmi.
    Tralasciando quella sensazione maledettamente appagante, Ryo l'avrebbe guardata dritta negli occhi nonostante il suo sguardo graziosamente truce, non cercando scusanti e anzi senza la minima traccia di vergogna o esitazione nei propri occhi d'ambra. Se Nael si fosse sforzata per un attimo di ricordare il loro scambio d'altronde ciò che le aveva detto era vero, una magra consolazione a rincuorarla e magari darle man forte per fronteggiare l'espressione assolutamente priva di timidezza che le avrebbe rivolto. Non si faceva problemi a dire ciò che pensava dopotutto, e questo era nel male ma anche nel bene. Vederla con quelle guance piene e intenta a fissarlo gli avrebbe ricordato il suo pappagallo, per lui un'immagine tutt'altro che offensiva dato che la riteneva adorabile, anche se nel caso della studentessa forse si trattava più di carineria, e si ritrovò per un istante a fissarla in volto per una volta non volendola scrutare ma semplicemente facendo più caso alla bellezza che prima aveva trascurato, la sua espressione scongelandosi un poco per rivelarne una semplicemente e genuinamente più affascinata.
    Mi hai detto che la storia non ti interessa, ma alla fine non mi hai mai rivelato cosa ti piace studiare effettivamente... ti interessa una qualche sorta di carriera o ti stai allenando solo per essere una combattente pronta, ma alla deriva?
    Nonostante la frecciatina, l'aveva ascoltata anche quando prima si erano provocati vicendevolmente, e al contrario di ciò forse aveva inizialmente creduto l'intento di Ryo non era affatto bistrattarla ma anzi, a muoverlo era un intento genuino di conoscerla meglio, capirla, e quella domanda per quanto forse molto diretta e potenzialmente difficile, specialmente se rivolta ad una studentessa nel pieno dell'adolescenza, ne era testimone.


     
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    Nonostante l’aspetto piuttosto petite in apparenza di Nael, anche lei era piuttosto allenata. Solo che i vestiti che indossava in quel momento non lo mettevano in risalto. Per questo lo “stuzzichino” di Ryo non le sarebbe stato sufficiente per nulla. Però per lo meno, avrebbe calmato il suo stomaco per il momento. Anche se mentre veniva tirata e mangiava, iniziò a percepire una sensazione particolare risalirle il braccio e raggiungerle il petto, e se ne accorse solo quando percepì come questo rilassò completamente i suoi circuiti magici, aprendoli e lasciando percepire a Ryo un assaggio dell’energia che la fanciulla conteneva. Non sarebbe stato come un vero e proprio contatto, ma poteva percepire una sensazione oscura ed inusuale provenire da lei. Ma anche se oscura, di certo non era spiacevole. Come se non bastasse, stavano anche attirando l’attenzione per via della loro accoppiata. Non erano stati molto silenziosi, dunque v’erano diversi sguardi scontenti, ma mentre lasciavano la libreria per addentrarsi in un corridoio che li avrebbe portati alla mensa, nessuno si sarebbe messo a rimproverarli. Anche se alcuni di questi sguardi - principalmente studenti- continuavano ad osservarli. Dopotutto era una ragazza, una strega di umbra, che si faceva tirare da Ryo verso la mensa. Una cosa più che inusuale.
    Avevi detto un giro d’orientamento! Non un semplice giro.
    Avrebbe risposto a sua volta, arrivata già a metà del suo tramezzino. Ormai era divenuto suo, com’era giusto che sia, ma quando Ryo le avrebbe chiesto cosa le piacesse effettivamente studiare, Nael abbassò lo sguardo verso terra. Non poteva rivelargli ogni cosa, ma certe cose su lei stessa sì. Avrebbe assunto quasi un’espressione un poco intristita, prima di riprendersi ed alzare lo sguardo.
    Se mi chiedevi qualche anno fa, ti avrei risposto senza esitare sartoria. Adoravo cucire vestiti. Adesso quasi tutta la mia concentrazione è sul studiare il controllo dell’energia, delle arti occulte e magiche. Voglio essere una combattente degna di proteggere le persone a cui tengo. Che poi ho detto che non mi sono interessata, non che non mi piace! Non so cosa sia “Akira” ma so cosa era Il Palazzo e l’Umbrella!
    Chiaramente non molto aggiornata su nomi, Nael seguiva i vecchi titoli dei libri di storia che aveva. Ma chiaramente la sua testolina era occupata da pensieri come “Diventare forte”. Aveva poi tenuto molto vago il suo obiettivo, seppur mantenendo un fondo di verità. Voleva mandare all’altro mondo ogni saggio che si trovava davanti, ma la sicurezza delle sue consorelle aveva priorità su di tutto. Inoltre lo studio dell’energia era necessario, visto che come molte streghe v’era il rischio di perdere il controllo. Ryo avrebbe potuto notare però come diversi sentimenti passavano sotto quelle orbite quasi ghiacciate: il come da tristi divennero decisi, ad preoccupati, prima di cambiare nuovamente ad essere indispettita. Ovviamente il tutto si sarebbe ben presto calmato grazie al tramezzino, che ella avrebbe continuato a consumare.
     
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    Non diede particolare peso alla precisazione di Nael, ma mentre camminavano e si avvicinavano sempre più alla mensa, Ryo invece non avrebbe potuto ignorare il mutamento dell'energia della ragazza e la sensazione ad essa collegata che proveniva dalla sua mano. Non avrebbe portato gli occhi sulle loro dita, ma la sua espressione si fece chiaramente più interrogativa, concentrata, socchiudendo gli occhi proprio come quella di qualcuno che si era appena ricordato un quesito di cui cercava la risposta. Non gli interessava assolutamente nulla delle occhiate che si sentì addosso e il suo menefreghismo si sarebbe riflesso perfettamente anche nell'atteggiamento, continuando imperterrito sia nel suo intento di scortarla che devoto più al cercare di studiare la natura del potere di Nael e lei stessa, e anzi inconsciamente si sarebbe fatto anche più deciso, avvicinandola placidamente a sé per invitarla ad accostarglisi di più, non tanto con il diretto intento di sedurla ma piuttosto in una mossa istintiva fomentata dalla sua indole sprezzante. Tentare di intimorirlo o imporsi su di lui era un po' come cercare di impaurire un gatto sul tavolo che aveva una zampa già pronta a far cadere un bicchiere: se avesse continuato ad avvertire quelle occhiatacce si sarebbe messo a ricambiarle lanciandone in cagnesco a sua volta mentre la sua vicinanza con la strega si faceva ancora più audace, prendendola come una sfida aperta. Nael dal canto suo se si fosse lasciata trasportare dalla presa del ragazzo si sarebbe ritrovata essenzialmente non più solo con le loro dita intrecciate ma ora anche le loro braccia, arrivando essenzialmente a incrociare le parti interne dei loro gomiti e potersi praticamente quasi poggiare sulla sua spalla con la testa.
    "Akira" e "Il Palazzo" sono la stessa cosa... "Il Palazzo" era solo il suo soprannome. È come se io ti avessi appena detto che non so cosa sia "Vercingetorix" conoscendo però "Orca".
    La strega lo avrebbe visto riportare il suo sguardo su di lei, inarcando un sopracciglio chiaramente perplesso dalla sua concessione di ignoranza, non necessariamente con l'intento di redarguirla, bensì genuinamente confuso riguardo la sua conoscenza solo parziale. Prima che potesse ritrovarsi però a dare sfogo ad una qualsiasi di quelle vivacità che vedeva popolarle gli occhi, saltellanti fra lo scoppio di un'emozione e l'altra, Nael avrebbe sentito quella vicinanza con lui accrescere ancor di più quella sensazione di beatitudine e rilassante che già prima sembrava starla delicatamente massaggiando, arrivare a spargersi più placidamente sul suo corpo cominciando a lentamente riscaldarle le vene e i circuiti, non opponendosi all'origine oscura della sua natura energetica ma piuttosto viziandola, arrivando a rilassare i suoi muscoli ed ogni tensione che potesse avere ed invitandola inconsciamente a farsi ancora più vicina a lui per rafforzare quella affinità come se il corpo di Ryo e il suo potere ospitasse una sorta di magnete su cui poggiarsi e da poter sfruttare per dare sfogo all'instabilità naturale del suo elemento. Era maledettamente piacevole, come sentirsi cullati e coccolati allo stesso tempo dall'interno, un conforto inebriante che prometteva puro sollazzo, e che l'avrebbe invasa al punto da non farle accorgere che tra una cosa e l'altra erano già arrivati alla mensa e si trovavano di fronte al bancone, dove Ryo le stava già allungando un piatto da poter utilizzare, se desiderava, per prendersi ciò che voleva da mangiare.
    Quindi sei una combattente solo da poco? Hai risvegliato di recente il tuo potere o lo hai sempre avuto?
    Era libera di scegliere ciò che più gradiva, dopo tutto sicuramente sapeva anche meglio di lui, lei, quale fosse il menù scolastico e cosa ci fosse disponibile, ma mentre lei prendeva da mangiare lui invece si sarebbe limitato ad aspettarla, non facendo nulla per impedirle di allontanarsi se avesse voluto o le fosse stato necessario. Spettava dunque a lei la scelta se soffermarsi in mensa a mangiare o se voleva prendere qualcosa di più rapido da poter continuare a consumare camminando.


     
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    Solo nel momento in cui Nael percepì il gomito di Ryo, si ricordò delle loro mani. Un lieve sorriso sarebbe comparso sulle sue labbra, notando come il ragazzo la stava tirando a lui. Se la voleva vicino, lei gli avrebbe servito la stessa zuppa. Per quanto il ragazzo stesse cercando di esaminare il flusso d’energia della ragazza, sarebbe stato piuttosto difficile determinare cosa fosse. Sopratutto per come lei avrebbe tentato di divincolare la sua mano, per avvolgerla attorno al braccio di Ryo e stringerlo al petto. Il costante massaggio a cui l’aveva sottoposta aveva rilassato la ragazza abbastanza per fare quel gesto abbastanza avventato, sopratutto perché a quel punto Ryo sarebbe stato premuto in mezzo al suo seno, potendo percepire attraverso alla fabbrica il come era fatto l’intimo d’ella quasi. Non avrebbe però perso a lungo il contatto con la mano e le dita di Nael, visto che queste sarebbero tornate a toccargli nuovamente il palmo della mano e a stringerlo.
    L’ho detto che non mi ero mai interessata molto! Non mi ricordo i nomi, ho già troppe cose da ricordare!
    Come gli incantesimi. Quelli erano un sacco e doveva sempre ricordarseli, alcuni di questi davvero utili per la vita di tutti i giorni mentre altri erano particolari ed erano necessari per muoversi all’interno della scuola. Il tutto ovviamente unito alla classica espressione di chi aveva un sacco di robe da studiare. Non che le dispiacesse, ma erano davvero tante le cose! Se Ryo si fosse lasciato toccare ed avvicinare in quel modo, sarebbe stato più a contatto non solo con la mano ma anche con lo stesso corpo di Nael. Il cui calore era più alto rispetto a quello di una normale persona. Probabilmente per quello non aveva problemi con il freddo di Londra. Inoltre in quel modo il ragazzo avrebbe potuto percepire in modo più presente quella energia: già assaggiata sarebbe stato più facile percepirne il flusso. Quel corpo che lo abbracciava non sarebbe stato caldo, infatti. L’energia oscura sarebbe andata ad avvolgerli il braccio, a tentare di risalire lungo il suo corpo ed invaderlo, a sedurlo a cercarne di più. Una vera e propria seduzione non dichiarata. Così come Nael si stava rilassando, non aveva più ragione per evitare di scherzare e provocare in un modo più… piccante. Inoltre, data la vicinanza, Ryo avrebbe potuto anche notare dettagli della ragazza che prima erano facilmente ignorabili. Il neo sotto il labbro, la pelle che comunicava una grande cura e, stranamente, nessun trucco. Quando avrebbe notato il piatto che Ryo le offriva, uno di quelli di plastica che aveva più buchi dove mettere il cibo e che dunque sembrava più un vassoio che altro, lei si sarebbe staccata lentamente. Infatti sarebbe stata una separazione graduale, dove cercava di affamare il ragazzo non solo con la propria energia ma anche con il suo corpo. Preso quel vassoio a due mani, avrebbe piegato leggermente la testa con un sorriso sulle labbra.
    Più o meno. Il mio risveglio è capitato un anno e mezzo fa. Non è stato molto piacevole, infatti fino a quando non sono entrata in questa scuola non ho combattuto quasi mai ed esitavo nell’usarlo.
    Avrebbe ammesso, i ricordi di quel periodo buio ad invaderla. Però ora non era più bloccata dalla sua stessa paura, di esser rimasta da sola. Adesso aveva la scuola, le professoresse- il clan. E ancora meglio: Mercury. La strega era sempre stata un suo punto debole, non riusciva a non pensare a lei. Infatti il suo sguardo da leggermente intristito sarebbe passato ad uno più affezionato. In seguito si sarebbe girata, così da avvicinarsi al bancone della mensa. Avrebbe tirato fuori il suo ID, così da mostrarlo alla donna dietro, che dando uno semplice sguardo le sorrise dolcemente.
    Posso avere il solito?
    Avrebbe fatto, dando il vassoio, che venne preso. Un “Certo cara” sarebbe uscito dalla donna, che in seguito avrebbe riempito il vassoio non di semplice cibo, ma bensì quello fatto apposta con incantesimi e le giuste spezie per qualcuno che si allenava come Nael. Infatti ben preso il suo vassoio sarebbe tornato, con quello che sembrava un pasto decisamente completo. Una bistecca, con contorno purè di patate e verdure accompagnati da acqua ed un succo di frutta senza zucchero, il tutto con porzioni piuttosto grosse per qualcuno con la figura come quella di Nael. Inoltre l’odore lasciava ben intendere la delizia di tale cibo.
    Dovresti pranzare anche tu, il cibo a quest’ora è appena stato preparato quindi è bello caldo e buono!
    Lo avrebbe invitato la streghetta, con un sorrisetto furbo sul volto. Era facile vedere come v’era una chiara mancanza di cibo zuccherato: nessun dessert, dolce o pasticcino. A quel punto Nael si sarebbe seduta ad uno dei tavoli rettangolari, con un sorrisetto felice e aspettando Ryo.
     
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    Se Ryo fosse stato lo stesso di qualche settimana prima, indubbiamente l'audacia di Nael lo avrebbe immediatamente messo in difficoltà, spingendolo probabilmente ad una titubanza molto più marcata ed evidente che avrebbe stonato terribilmente con il suo comportamento precedente, ma fortunatamente per entrambi, o forse più sfortunatamente per l'adolescenza del ragazzo, la Gakuen lo stava costringendo a crescere in fretta, una differenza che lui stesso avrebbe notato ritrovandosi a sgranare gli occhi mentre il suo volto si bloccava per qualche istante in un'espressione sorpresa, non appena sentì il suo braccio sprofondare nel tessuto della divisa di Nael, ma soprattutto percepì il suo calore e la sua energia tanto più vicini. Fu una sensazione estremamente strana, non dovuta al contatto con la studentessa di cui anzi poteva sentire il richiamo tutt'altro che spiacevole, ma a una ritrovata accortezza di sé che fino a quel momento sembrava aver trascurato. L'occhio esterno della strega difatti in quell'attimo lo avrebbe visto chiaramente perdersi con lo sguardo nel vuoto come se si fosse appena ricordato di qualcosa, evidentemente dunque non messo a disagio dalla sua stretta ma semplicemente sovrappensiero, le pupille dapprima dilatate del suo sguardo dorato rimpiccolendosi per quel brevissimo momento, per poi tornare ad osservarla e riguadagnare la loro nera grandezza posandosi di nuovo su di lei e la sua bellezza. Da quando era diventato tanto... abituato al contatto con gli altri, soprattutto con le ragazze? Non sapeva esattamente cosa pensare, sotto un certo punto di vista la cosa lo intimoriva perché era come se non si riconoscesse, ma mise a tacere la tormenta di pensieri che cominciarono ad affliggerlo non appena alla sua presenza e incanto Nael unì anche le parole, rispondendogli mentre prendeva il vassoio. Non gli piacque decisamente doversi separare da lei, e quasi lo turbò accorgersi di come si soffermò tanto sul loro distacco, avvertendo un istinto naturale invaderlo che lo spronava a riportarla a sé come se ormai averla stretta fosse una seconda natura. Mentre si ritrovava a interrogarsi fin troppo in quella inaspettata introspezione e Nael allungava il vassoio alla donna dietro il bancone, la risposta che gli concesse lo spronò ad una ulteriore analisi.
    Un anno e mezzo...
    Inavvertitamente borbottò ripetendo le parole della ragazza fra sé e sé mentre di nuovo staccava lo sguardo dalla strega e lo portava verso il basso, come se fosse incapace di elaborare le sue parole nella propria mente. Lei si stava allenando da un anno e mezzo? A quel punto gli risultò impossibile non mettersi a riflettere anche sulla sorella e sugli altri studenti, pensando non tanto direttamente a loro ma confrontandosi i loro percorsi e la loro crescita, chiedendosi se nella sua devozione alla propria non stesse mettendo da parte tutto il resto, facendo il passo più lungo della gamba. Con le mani in tasca e assorto del tutto in quella considerazione, non fece affatto caso né all'odore invitante del pasto di Nael né al fatto che si stesse spostando, venendo poi però di nuovo riportato alla realtà dal suo invito, come un uomo appena riportato a galla da un'immersione profonda. Immediatamente i suoi occhi prima assenti si sarebbero ravvivati, spronandolo a voltarsi verso la strega già sedutasi ad uno dei tavoli vicino.
    Ah... no, meglio di no. Non ho fame.
    Una mezza verità. Da una parte potendo ora sentire l'odorino invitante di cibo che aleggiava nell'aria sarebbe stato impossibile per chiunque non sviluppare un certo languorino, ma dall'altra la parte di lui che temeva ancora la possibilità di poter incorrere in problemi per via del suo potere lo aiutava ampiamente a fargli perdere l'appetito. Riemerso dal mare dei suoi pensieri dunque si sarebbe portato allo stesso tavolo di Nael, sedendosi non davanti a lei ma di fianco, disposto ad accogliere quella parte di sé che lo incoraggiava ad avvicinarla a sfavore della sua passata, tipica diffidenza, togliendosi lo zaino e la giacca in spalla e poggiando entrambi sul lato vuoto dall'altro fianco.
    Scusa. Sto... pensando a... cose.
    Poggiate le braccia sul tavolo, gesticolò un po' con le mani mentre cercava di spiegarsi, ma il suo volto si piegò in una smorfia chiaramente non soddisfatta, accortosi lui stesso delle sue parole tutt'altro che chiare, costringendolo a perdersi in un sospiro quasi sconfitto dovendo fare i conti, crescita o meno, con una chiara incapacità di esporsi al meglio. Fortuna volle che il suo sguardo finì per cadere sul vassoio della ragazza, la particolare assenza di dolciumi incuriosendolo e rimettendo in moto il suo cervello abbastanza da spronarlo a non incagliarsi e terminare su quella nota fin troppo goffa.
    Hai un potere problematico quindi?
    Avrebbe potuto indagare quella curiosità, ma in quel momento la sua curiosità lo stava incitando ad approfondire ciò che già Nael gli aveva detto, chiaramente mosso da un genuino interesse, forse non solo per l'argomento ma anche per lei. Sebbene non stesse facendo assolutamente nulla per mettersi in risalto, ora che si era privato degli ingombri e che poteva guardarlo di profilo da vicino, Nael avrebbe potuto meglio notare la figura robusta ed atletica del ragazzo, i suoi pettorali e dorsali spingendosi esternamente verso i loro rispettivi lati evidenziando anche troppo la sua muscolatura, null'altro che il contorno perfetto per lo sguardo magnetico a cui costantemente l'aveva e continuava a sottoporre.


     
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