Il terzo incomodo

per Hina

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  1. Kira dietro lo specchio.
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Bowen non ci poteva fare proprio nulla: si stava divertendo un mondo! Hilda sapeva essere una compagnia davvero gradevole (c'è anche da dire che, a parte le attitudini criminali, era proprio il suo tipo) e prendere in giro Adam era semplicemente delizioso, tanto che il rischio di perdere di vista il suo scopo iniziale era alto. Fortunatamente, la sua volontà era più salda di quanto le apparenze suggerissero e, benché ridesse sinceramente alle battute di Hilda, la sua diffidenza e i tentativi di indagare sul rapporto di quei due non venivano meno. Certo, quando la vampira sorrise maliziosa alla sua allusione su Enas e su quanto accade dopo il treno, lo fece sorridere di rimando (non meno malizioso di lei, tra l'altro) ma non ci poteva fare niente: in situazioni del genere ci sguazzava fin troppo bene.
    Anche la situazione di Adam era complessa, poiché si stava indubbiamente divertendo ma, allo stesso tempo, la presenza di Bowen lo metteva anche a disagio e, soprattutto, titillava una gelosia per lui inaspettata. - Come fa a essere educato, se è amico suo! - pensò, infatti, al commento di Hilda su quel ragazzo sconosciuto (lo immaginava già come un adone scolpito e dalla chioma fluente), senza avvedersi che era anch'egli un amico di Bowen e che, insomma, si era fatto torto da solo. Ad ogni modo, la gelosia della tiranide non rimase a lungo sul trono delle sue emozioni, giacché Bowen pensò bene di mandarlo nel panico, suggerendo che Hilda non potesse nutrirsi come loro due e che rischiasse di rimanere digiuna. La tiranide si preoccupò terribilmente e andò velocemente nel pallone, mentre Hilda (forse deformazione personale?) si lamentava dei loro studi: - Che vuoi, Hilda, quando andavo a scuola io non c'erano professoresse belle come te e non stavo mai attento... - si "schermì" il demonietto, che non esitò nemmeno a rivolgerle un occhiolino giocosa, con Adam che lo fulminava con lo sguardo prima di imbarazzarsi terribilmente: era dura dire a una professoressa che, concretamente, lui non è mai andato a scuola! - I miei studi sono stati un po' disconti-oh. - non riuscì a finire che, inaspettata, sentì la mano di Hilda sul suo collo: istintivamente s'irrigidì per un attimo ma non si allontanò, anzi dopo l'iniziale stupore, si sciolse e si offrì al tocco delicato della vampira. - Hilda... - forse voleva essere un sussurro di stupore, ma gli uscì piacevolmente languido e non se ne accorse nemmeno. Come non si accorse che l'altra mano della vampira finì sul collo del suo amico che, senza far mostra di stupore, glielo offrì sorridendo birbante: avrebbe potuto percepire come la pelle di entrambi fosse morbida e piacevole, ma con le peculiarità di entrambi; Adam aveva un collo possente e magnificamente disegnato, assolutamente degno del resto del suo corpo scolpito e imponente, mentre quello di Bowen era decisamente più morbido ed esile. - Non tutte le tentazioni sono uguali, tesoro. - le rispose il demonietto, più malizioso di quanto volesse (Hilda la malizia gliela strappava proprio!). - E poi il nostro sarebbe più un sacrificio... vero, Adam? - purtroppo per lui, Adam era perso in una fantasia spaventosamente allettante: era bastata quella carezza sulla sua gola e che Hilda parlasse di morderlo, perché si perdesse a immaginare la sua adorata vampira che si alzava da tavola e, sotto gli occhi di tutti, lo mordesse senza alcun pudore e timore. Una fantasticheria, certo, ma dotata di una carica erotica spaventosamente intensa, tanto che la tiranide ebbe un'erezione pressoché istantanea, senza che potesse farci alcunché. In realtà, a dirla tutta, non poté fare nulla neanche per quella fantasticheria, semplicemente gli bastò avere le dita di Hilda sul collo e sentirla parlare di bere del sangue perché, semplicemente, si eccitasse in una maniera assolutamente incomprensibile e inusuale.
    Ritornò alla realtà soltanto alla domanda diretta di Bowen, realizzando al contempo di avere un'erezione sotto gli occhi di tutti, tanto che sobbalzò sulla sedia e, strisciandola sul pavimento, si attaccò letteralmente al tavolo, nascondendo così ogni vergogna sotto alla tovaglia. Inutile dire che era rossissimo in volto, anche perché riuscì a far tremare tutti i bicchieri e i piatti. - Eccitato? C-cioè, eccitata?! Ehm, no, e-ecco... come dici tu, B-bowen! - balbettò, pregando tutti i santi che nessuno avesse capito il motivo del suo imbarazzo e l'avessero imputato alla sua consueta goffaggine. In effetti Bowen lo guardò un po' interdetto ma non ebbe modo d'indagare, poiché giunse il cameriere per prendere le loro ordinazioni: ovviamente diede la precedenza a Hilda che, tra la sorpresa di entrambi, ordinò parecchio; Bowen e Adam seguirono e, quando il camerieri si allontanò, il demonietto era pronto a fare qualche osservazione divertita ma la vampira, non certo meno furba di lui, lo anticipò adeguatamente. Al demonietto non sfuggì come parte di quel discorso fosse rivolto ad Adam che, dimentico di ogni imbarazzo, sorrideva teneramente a Hilda e cercava la sua mano, per stringerla con dolcezza; naturalmente la cosa lo incuriosì, ma non poteva sapere a cosa si riferissero, sebbene il tema fosse preoccupante per più di un aspetto: da come parlava sembrava quasi che Adam si fosse abbandonato alla ferocia ma ciò era evidentemente impossibile!
    Non ebbe molto tempo per interrogarsi su questo punto, poiché Hilda rivolse a lui una domanda inaspettata: - Sì, sono un demone... anche se non lo sono stato sempre. E' una storia lunga, in effetti. - svelò, sorridendo birbante mentre Adam lo sguardava stupito: come si può diventare demoni da un giorno all'altro? - Comunque, i lati oscuri non mi vengono dalla mia natura ma dal mio passato. Anche questa è una storia lunga. - benché avesse terminato con un'affermazione scherzosa, si sentiva una certa gravità nella voce del demonietto. - D'altronde noi portatori di luce non siamo tali perché senza ombre, tutt'altro: perché ci impegniamo a far risplendere la nostra luce e quella degli altri. - s'inserì per una volta con decisione Adam, facendo aggrottare le sopracciglia del demonietto che, però, gli sorrise gentile. - Qualcuno, qui, vuole proprio fare colpo! - scherzò, scoccando un'occhiata eloquente a Hilda, prima di ridacchiare divertito al rossore di Adam, che non si aspettava quell'accusa. - Ma hai ragione, funziona proprio così. I portatori di luce sono passabili, Hilda, perché non ti chiedono da dove vieni ma dove vuoi andare. E io del buio ne avevo abbastanza... - si lasciò andare a una confessione un po' più personale, mentre prendeva il suo calice di vino (un cameriere aveva portato la bottiglia scelta da Adam e aveva colmato i loro calici) e gli dava un sorso. - A proposito di lati oscuri... Hilda, sei sicuramente una brava vampira e un'ottima professoressa ma, come dire? Picchi gli Insetti Stecco e assalti i treni neanche fossimo nel Far West, insomma mi pare che sai come ci si diverte. Quindi, quali sono i tuoi lati oscuri? Se vuoi me li puoi dire all'orecchio, così non ti sente. - le chiese e sebbene la sua proposta fosse scherzosa (si era anche voltato un attimo per offrirle proprio l'orecchio), il suo sguardo era molto intenso: forse non era stato in grado di condurre quella conversazione in maniera adatta ai suoi scopi, anzi si era aperto senza che ne avesse l'intenzione, ma poteva sempre recuperare. Inoltre quell'atmosfera leggera e amichevole poteva aiutarlo a scioglierla e a carpirle qualche informazione di più, in modo che potesse finalmente capire che intenzioni avesse con Adam... e che razza di persona fosse davvero.
    Hilda non ha nessun lato oscuro. Al massimo è... un po' impulsiva in certi frangenti. - s'intromise Adam, guardando colmo di tenerezza la vampira, tutto sommato felice della presenza di Bowen quella sera: lo stava conoscendo meglio e gli stava facendo un'ottima impressione ma, soprattutto, grazie alle sue domande stava scoprendo il modo di pensare di Hilda e il modo in cui si vedeva. Inoltre, altro aspetto importante, con quei discorsi interessanti e privi di elementi erotici, la sua eccitazione stava scemando e presto avrebbe potuto allontanare la sedia dal tavolo, sedendosi in maniera più comoda e meno ridicola. Forse.
     
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