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.C'era qualcosa che non andava, Iceringer lo sentì sempre più distante, percepì a pelle che era ancora arrabbiato con lei, e ciò la faceva sentire sempre più fragile.
Intrappolarti? Così poi mi avresti odiata? Non è ciò che voglio, io voglio il tuo amore Ice. Cosa significa hai scelto lui? Cosa stai cercando di dirmi?
Non poteva credere a ciò che stava sentendo, non poteva credere che la stava per allontanare. Provò ad afferrarlo per un braccio ma si scottò, facendole capire che non si era calmato per niente.
Ice... ti prego...
Non osò interromperlo quando chiese fulminando con lo sguardo Vega se Endymion fosse suo figlio. Ricevendo una risposta positiva, alla fine anche Ice lo rimproverò del fatto che aveva abbandonato Endymion, il figlio. Iceringer era davvero severo e crudele con se stesso. Nariko invece riusciva a comprenderne le ragioni che lo avevano spinto a fare una cosa del genere, poteva arrivare a capire i sentimenti che lo avevano mosso a fare una cazzata grande come quella. Iceringer invece era ancora troppo convinto di dover mettere il suo dovere prima di tutto, pensava di poter spegnere il suo cuore in favore del mondo che voleva proteggere. Non poteva ancora comprendere cosa significava davvero il dolore di perdere qualcuno che amavi profondamente, di vedere tutto il proprio mondo crollare. Le era già successo ed aveva fallito nel suo intento lasciandosi andare all'oscurità, quindi poteva comprendere anche se con quello non poteva giustificarlo. Forse perdonarlo ma non giustificarlo.
Aspetta!
Fece a gran voce, correndo per potersi piazzare davanti ad iceringer ed impedirgli di andare via in quel modo. Stava andando tutto a rotoli, ma cosa poteva fare ormai? Continuare un castello di menzogne non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose. Non poteva godersi entrambi e fingere che tutto andava bene. Se gli avesse mentito sarebbe stato sicuramente molto peggio, e non poteva far credere ad Iceringer che lo aveva tradito con il suo maestro per un capriccio personale. Non era ciò che sentiva. Iceringer sembrava deciso più che mai a percorrere una strada che aveva già dichiarato apertamente. Dopo però cosa voleva fare? Una volta che avrebbe ritrovato Endymion, avrebbe tagliato tutti i ponti con lei? Quel pensiero le torturò il cuore, non poteva credere che fosse così. Gli occhi lucidi non riuscirono più a trattenere le lacrime.
Che diavolo significa? Quindi non vuoi proprio perdonarmi? Dopo che riporti indietro Endymion cosa farai? Mi ... lasce..rai?
Non riusciva nemmeno a dirlo, il groppo in gola si fece troppo grande per poter parlare in modo normale. Cercava il suo sguardo, per capire cosa diamine gli stesse passando per il cervello, ma non riuscì a frenare un singhiozzo.
Non hai capito proprio niente.... -
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Iceringer si fermò, non esitò un solo istante nel farlo e non provò neanche per un secondo a scavalcarla o scansarla. Non avrebbe mai avuto la forza di farlo. La vedeva piangere, soffrire, e non riusciva a concepirlo. Aveva fatto di tutto per renderla felice e darle pace e adesso colui che la stava facendo soffrire di più era proprio lui. Ancora una volta sollevò la mano destra per poterla toccare, ma memore di averla scottata prima si trattenne di nuovo. Non fu così codardo da distogliere lo sguardo da lei, a differenza del suo "vecchio" sé, non aveva proprio nulla di cui vergognarsi, al massimo di cui sentirsi in colpa.
Non troverò mai la forza per lasciarti Nariko... perché non è quello che voglio. Ma ti farò soffrire e basta. Adesso che so che morirete tu e Syndra non ho intenzione di permetterlo. Farò in modo che non succeda. Ti dimostrerò il mio amore... prima salvando tuo figlio, poi te e Syndra... ma lo farò a costo della vita, e sarà sempre così. Deciderai tu se è quello che vuoi da me. Io non posso offrirti Vega... posso darti solo l'Iceringer che odi nel profondo del tuo cuore. Quello che da valore al ragazzo di cui ti sei innamorata.
Avrebbe aspettato che fosse lei a lasciargli spazio, perché lui non lo avrebbe fatto. Voleva che capisse cosa significava quello che le stava dicendo. Che lui l'amava, dal profondo del cuore, ed era la cosa più preziosa al mondo, ma proprio perché al mondo c'era qualcosa di così importante non poteva ignorare tutto ciò che la circondava, e avrebbe continuato la sua strada, com'era sempre stato. Ma se Nariko aveva capito che quello che le stava offrendo, allora doveva lasciarlo andare, e pensare molto bene a cosa volevano fare in futuro. Lui avrebbe fatto altrettanto. Nei suoi occhi avrebbe letto una risolutezza matura, quasi innaturale sul suo volto: le stava chiedendo di lasciargli il tempo per decidere cosa fare. Doveva decidere se era disposto a rinunciare a tutto ciò in cui credeva per stare con Nariko, e non era una scelta facile. Gli serviva tempo, ma non poteva impiegarlo rannicchiato in un angolo, né in un comodo letto insieme a lei e Syndra. Doveva trovare quel bambino, che era il simbolo e il succo di tutta l'intera storia. L'amore che vedeva Nariko era davanti a lei, ma quello di Iceringer era rivolto a ciò che quel bambino rappresentava. Forse vedevano la stessa cosa in maniera diversa, forse due cose opposte. Ora però dovevano scoprirlo. Vega sentì un morso allo stomaco e la necessità di intervenire, dire la sua, riportare tutto alla normalità cercando di alzare la voce. Aveva già viaggiato indietro... poteva farlo ancora, no? Ovvio che no... aveva solo incasinato tutto. Non poteva permetterselo di nuovo. Non poteva continuare a cancellare i suoi fallimenti. Aveva fatto un errore. Tutto quello che aveva davanti era sbagliato. Eppure eccolo lì, a fare i conti con qualcosa che aveva fatto di tutto per evitare. Era dunque davvero destinato a fallire e basta?. -
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Erano di nuovo a quel punto, ancora una volta Nariko scoppiava a piangere davanti a lui mentre lui le mostrava le sue spalle e continuava sui suoi passi, ma questa volta non poteva permetterlo. Non poteva semplicemente lasciarlo andare e magari anche mandarlo a quel paese per la frustrazione. La rincuorò un pochino sentirgli dire che non aveva la forza di lasciarla, ma ciò che disse dopo le fece capire che se un giorno sarebbe stato costretto a farlo, lo avrebbe fatto, e odiò il fatto che lo avrebbe fatto proprio per il suo bene. La mandò in bestia, al punto che fu Nariko ad avvicinarsi a lui ed afferrarlo per i lembi del suo cappotto, avvicinandosi così tanto a lui che finì inevitabilmente per piazzargli i seni sul petto, non era una cosa voluta, era solo un problema di "spazio", non aveva nessuna intenzione di sedurlo, era solo frustrata e disperata.
No, non capisci! Non capisci! Mi fai soffrire ogni volta che tenti di allontanarmi, ogni volta che pensi che sarebbe meglio stare lontano da me. Ogni volta che lo fai mi spezzi il cuore. Perché tutto ciò di cui ho bisogno è saperti al mio fianco, sapere che posso abbracciarti, che posso stare con te quando il mondo ce lo permette. A cosa serve combattere, cercare di poter dire di essere una strega senza la paura che qualcuno voglia ucciderti per questo? A che mi serve addestrare altre come me a non soccombere, se poi alla fine di tutto questo, se alla fine di questa fatica, di tutto questo dolore io non posso averti, e devo solo guardarti da lontano? Tu non lo hai visto, non hai visto com'è Endymion, se lo vedessi capiresti che possiamo farcela! Che possiamo essere felici. Che senso ha sopportare tutto se poi ti immoli per me? E' una enorme stronzata!
Abbassò lo sguardo e si allontanò da lui, consapevole che probabilmente niente di ciò che avrebbe detto avrebbe calmato Ice. Forse doveva semplicemente lasciarlo andare, farlo sbollentare, così che a mente fredda poteva riflettere. Quando avrebbe visto Endymion, quando avrebbe notato che aveva fatto di tutto per somigliargli, sia nell'aspetto che nel suo potere, avrebbe capito che quel ragazzino gli voleva un mondo di bene, che desiderava essere davvero figlio di Ice. Sicuramente si sarebbe infuriato con Vega, ma avrebbe potuto capire che Nariko lo amava così tanto da aver influenzato perfino il figlio ad amarlo.
Non chiedermi di rinunciare a te Ice, non posso farlo. Non voglio farlo!
Fece un passo indietro e liberò la strada, se voleva andare via non lo avrebbe più fermato, ma lo guardò con uno sguardo deciso: non gli avrebbe permesso di allontanarla ancora. Ne era stufa.. -
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Mentre si scambiavano le lacrime, la frustrazione, la rabbia e l'odio verso quello che erano costretti a sopportare, divenne maledettamente chiara una cosa: quei due non erano deboli. Non piangevano perché si aggrappavano a qualcosa di maledetto e disperato, non erano dipendenti l'uno dall'altro perché altrimenti non valevano niente. Non erano deboli. Erano disposti entrambi a combattere fino alla fine, a dare tutto pur di raggiungere l'obbiettivo che tanto disperatamente bramavano, fino in fondo, senza mai concedersi un istante di tregua. E proprio per questo era difficile conciliare il tutto perché i loro obbiettivi erano diametralmente opposti. Nariko voleva ricreare il suo clan, e addestrare solo un gruppo ristretto di prescelti. Iceringer invece voleva salvare tutti, per rendere il posto un mondo migliore non solo per le streghe di Umbra ma anche per l'ultimo dei disperati che ha invocato anche solo una volta l'aiuto di qualcuno.
Devo farlo perché posso. E perché voglio. Non è il mio potere a rendermi speciale, ma proprio questo desiderio. Chiunque può infiammare un pugno per abbattere un muro, ma non tutti lo farebbero per salvare il figlio di qualcun altro. E alcuni hanno bisogno di questo aiuto. Aiutare solo chi posso non è abbastanza, non è giusto. Non ti sto chiedendo di rinunciare a me, ma devi capire che non esistono Iceringer e il suo infantile sogno. Sono una cosa sola... cerca di capire se riesci a convivere con questo. Lo farò anche io...
Con quelle ultime parole non stava mettendo un punto, voleva farle capire che anche lui aveva bisogno di pensare, di trovare le risposte, e non le avrebbe mai trovate stando abbracciato a lei, a piangersi addosso e a consolarsi sulle sue tette, perché sarebbe stato troppo facile. Doveva crescere, diventare abbastanza forte non solo nel corpo ma anche nello spirito, e non accontentarsi di ciò che gli veniva offerto. Doveva tracciare la sua strada, e Nariko doveva fare altrettanto, altrimenti non sarebbero mai stati assieme davvero. Ma per ora, l'unica priorità era metterei n salvo quel bambino e pur di salvarlo avrebbe rivoltato il mondo intero. Iceringer quindi iniziò a correre, timoroso che solo camminando Nariko avrebbe potuto raggiungerlo e fermarlo una volta per tutte stavolta. Doveva andare, non poteva restare, o avrebbe ceduto. Vega rimase al suo posto, alzando lo sguardo al cielo e piazzando la testa contro il muro. Non era sicuro di cosa sarebbe successo a quel punto perché... per dirlo in parole povere: era andato tutto a puttane.
Questo... non doveva proprio succedere...
Non riuscì a trattenere una punta di amarissima ironia in quelle parole, seguite da un sorriso che aveva davvero poco di divertito: era un sorriso nervoso perché sapeva già cosa avrebbe detto Traesto al loro prossimo incontro, e non era mai bello sentirsi dire "te lo avevo detto". Si piazzò una mano sulla faccia e nascose gli occhi gonfi di lacrime dietro quel sorriso amaro.. -
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Ciò per cui combatteva Nariko e che Iceringer non voleva capire era che non poteva combattere come lui ed aiutare gli altri, perché lei per prima era in serio pericolo. Era evidente che non aveva ben capito l'entità dei nemici che loro chiamavano "Saggi del Lumen". Lei doveva rendere il suo clan abbastanza forte da non doversi più preoccupare, da non avere paura di dove sia Syndra, da non guardarsi sempre le spalle ovunque andasse. Se non metteva al sicuro se stessa come poteva aiutare gli altri? Non avrebbe fatto altro che metterli in pericolo a sua volta. Era quindi quella la cosa che nel futuro avrebbe ucciso Syndra e Nariko? Se lì Gil non c'era più, non le venivano in mente altri nemici che avrebbero voluta vederla morta.
Non potrai fare tutto Ice, il mondo è troppo grande per le tue piccole braccia!
Avrebbe voluto aggiungere ed accusarlo del fatto che stava salvando tutti, tranne lei e Syndra che in teoria dovevano essere le persone più importanti al mondo per lui. Non lo fece, non era di certo con il ricatto morale che voleva tenerlo al proprio fianco, non voleva impedirgli di inseguire il suo sogno. Forse semplicemente era lei che doveva sbrigarsi a sbarazzarsi dei suoi nemici così che potesse essere libera di raggiungerlo e camminare mano nella mano con lui ed aiutarlo nel suo sogno. Lo lasciò andare, non aveva senso insistere, era troppo agitato per poter ragionare lucidamente, e lei troppo emotiva per poter essere la solita Nariko ferrea. Così si ritrovò a fissare le sue spalle sempre più lontane, mentre lei sentiva una enorme fatica sul fisico e sul cuore.
Mi dispiace. Non potevo tacere, non potevo sopportare l'idea che Iceringer pensasse che lo avessi tradito con un uomo a lui vicino. Che cosa assurda! Non riesco nemmeno a sopportare più il tanfo degli uomini, come potrei tradirlo con qualcun altro?
Si asciugò le lacrime che avevano lavato via il sangue dal suo viso, poi si avvicinò a Vega con la testa china.
Anche nel tuo mondo non facevi altro che allontanarmi? A non vedere che ero io quella che aveva più bisogno di aiuto?
Glielo chiese frustrata, dandogli anche un piccolo pugno sul petto, poi si allontanò sospirando. Vega non centrava nulla in tutta quella storia, lui l'aveva cercata, aveva viaggiato nel tempo e nello spazio per ritrovarla, e qualsiasi fosse stato il motivo, era lì. La Nariko di quel mondo era stata molto più fortunata di lei.
Scusami, ma se ti può consolare, io penso che niente di ciò che avresti fatto o detto potrebbe influenzare questa realtà, perché il tuo mondo è diverso dal mio. Era solo questione di tempo, io ed Ice avremmo avuto comunque questo tipo di conversazione. L'Iceringer di questo mondo non mi concede nessuno sconto, nessun compromesso.
Guardò ancora verso Iceringer che ormai era diventato un piccolo puntino all'orizzonte. Se lo voleva doveva per prima risolvere i propri problemi, così che gli avrebbe mostrato di non avere bisogno di lui, che ciò che voleva era solo quel ragazzo che tanto amava, non l'eroe mascherato.
Portami a casa.
Era stanca, triste. Ancora una volta doveva fare a meno di lui, doveva andare avanti come aveva sempre fatto, prendersi ciò che voleva. Per quella notte, Nariko non avrebbe avuto la forza di fare nient'altro, non avrebbe parlato ne con Vega e nemmeno con Syndra. Si sarebbe fatto un bagno bollente ed avrebbe fissato il soffitto per tutta la notte.. -
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Vega era pronto a prendersi la ramanzina di Nariko, ma non aveva la forza per fargli la sua su quanti problemi potevano nascere da una piccola frase di troppo. Come se non fosse già evidente. Si risollevò a fatica, avrebbe voluto dare ragione a Nariko, prendere le difese di Iceringer e magari provare a rimettere insieme i pezzi ma... era piuttosto evidente a quel punto che non sarebbe servito a granché. Almeno per ora. Il fumo deve abbassarsi per iniziare a ricostruire qualcosa, e purtroppo la polvere li avrebbe ammantati ancora per un pò. Prima di riportarla a casa però, Vega volle dire un ultima cosa a Nariko, qualcosa che aveva cambiato molto il suo modo di pensare fino a quel momento e che gli aveva permesso di andare avanti.
C'è una cosa che ho capito quando mi sono buttato nel vuoto, Nariko: di solito chi ha bisogno di aiuto è chi cerca disperatamente di aiutare gli altri.
Valeva tanto per Iceringer quanto per lei. Lo scopo di Vega nei Watchmen era anche aiutare chi voleva aiutare gli altri, per questo non aveva avuto la forza di controbattere ad Iceringer, perché aveva ragione lui: per quella notte aveva fallito. Poteva accettare che un cane venisse investito per strada dall'altra parte del mondo mentre lui salvava qualcuno, ma gli stessi alleati che aveva addestrato e giurato di proteggere... quello era tutto un altro paio di maniche. Avrebbe accompagnato Nariko a casa senza saluti drammatici, ma le disse "ci vediamo presto", per farle capire che non aveva comunque intenzione di abbandonarla. La sua notte però non sarebbe finita lì. Aveva molto da fare ancora. Beccarsi i "te l'avevo detto" di Traesto, raccogliere i cocci della loro base, riorganizzare la squadra e soprattutto assicurarsi che la situazione non peggiorasse oltre. Ammesso che fosse possibile....
