Sulla traccia di una colpa

x Hype

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Il Capitolo Hadler
        Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    La Legge

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    5,459
    Location
    Ah, Shit! I almost kept it straight...

    Status
    OFFLINE
    Le notti a Roma sono difficili da descrivere siccome ogni zona della capitale la percepisce e la vive a modo suo. Nelle zone periferiche le luci non sono così forti da far perdere di vista le stelle o il colore oscuro della volta celeste, mentre in città il tono giallastro e a tratti rossastro definito dall'illuminazione cittadine crea una sorta di bolla di realtà ovattata, semplice, quasi affabile e dolce. In macchina si potrebbero vivere le spaziose strade vedendo ogni ombra alternarsi alla luce dei lampioni in una serie di fotogrammi sbiaditi ma comunque piacevoli. Le zone più movimentate dai locali o dalla presenza di eventi non mancano, ma da parecchi mesi a questa parte la lucentezza che potrebbero produrre è macchiata da una lunga linea nera, una zona definita da un incidente accaduto mesi prima ma che per la sua pesante e sconosciuta manifestazione ha reso molto lente le operazione di rioccupazione della case e del ripristino delle linee della metro, dell'elettricità, dell'acqua o di tutti i servizi più primari. Il numero delle vittime è stato davvero alto, una letterale razzia di vite che ha portato a uno scontro concitato tra un enorme mostro oscuro e tre figure alqaunto eterogenee tra di loro che alla meglio del peggio erano riuscite a contenere i danni. Superficialmente il mostro era finito per essere assorbito da una dimensione esterna, ma le persone che lo avevano combattuto sapevano la verità, ovvero che qualcosa di ancora più abissale e pericoloso aveva ottenuto un potere inimmaginabile grazie a quella strage. Ira, uno dei tre combattenti, ne era uscito gravemente ferito. In tutte quelle settimane i medici lo avevano riattoppato come potevano, con grossa difficoltà a causa della natura delle ferite sconosciuta, e la sua vita era stata assicurata solo dalla non letalità dello strappo arrecatogli. Il braccio sinistro era ancora fasciato e imbragato al corpo, bende che abbracciavano il torace spesse e con piccoli accenni di sangue dove i punti delle suture avevano più difficoltà a tenere tutto chiuso. Antidolorifici, qualche antidepressivo e tanta pazienza avevano permesso all'uomo di Chiesa di rimettersi in piedi e uscire dall'ospedale, di sfuggita lontano da telecamere o investigatori. Sopratuttto questi ultimi in maniera ufficiale avevano poco da cavarne fuori, se non vaghi riferimenti al potere nascosto dal Krampus e l'implicazione di una sorta di setta che aveva corrotto qualcosa di ancestrale e prezioso. Ira però non poteva lasciare andare quella storia come una sconfitta e una brutta esperienza da tenersi alle spalle, doveva e voleva ficcarci il muso per scoprire in che cosa era stato coinvolto. Ma la sua indole doveva però scontrarsi con i traumi mentali e fisici subiti... Il Labirinto lo aveva segnato mentalmente fino a dei recessi che nemmeno lui conosceva, e lo avevano avviluppato in una sensazione di panico e pesantezza mentale che lo aveva obbligato ad affidarsi di più ai farmaci per tenersi fermo nel suo incedere. Così su quella via nera e ancora piena di danni, Ira si presentava quasi come un vagabondo, uno sciacallo, con un grosso cappotto grigio sulle spalle e indossato solo nella manica del braccio sano, con la schiena leggermente ricurva e un'andatura incerta, a tratti debole e lenta, ritmata dagli scarponi che indossava e che strusciava sul terreno quando la coscenza veniva meno. Pantaloni grigi con tasconi e il torso coperto solo da una maglietta nera per avere un minimo di vestiario oltre le medicaizoni. Passo dopo passo, mentre si appoggiava a qualche muro per riprendere fiato, con i capelli scompigliati e il sudore che imperlava la fronte, gli occhi spalancati come un segugio in caccia, ma a momenti alterni persi nei flashback di quella esperienza man mano che i luoghi tornavano a essere familiari e si avvicinava ai posti dove vi erano stati gli scambi più intensi.
    ... Quel Watchman... Aveva parlato di una zona sotterranea... La metro... Devo tornare lì alla metro...
    Ira si ripeteva queste parole alternandole con lunghi e profondi respiri affannati, passi pesanti e colpi di tosse dati dalle fitte al costato. Data la situazione era chiaro che non stesse vagliando la possibilità di essere solo, o che ci fossero ancora dei pericoli, ma se qualcun'altro stesse indangando sull'evento era chiaro che Ira era una delle persone da ricercare, e la sua decisione di tornare sul luogo dell'incidente non faceva altro che attirare ulteriore attenzioni su di sè.
     
    .
24 replies since 4/6/2021, 14:47   279 views
  Share  
.
Top