Il richiamo del deserto Pt.2

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    Un pochino si sentiva in colpa, in effetti, ma più per il suo gesto che non la situazione in sé. Non si sentiva né sporca né stupida per essersi data sollievo in quel modo, tanto insoddisfacente quanto piacevole, le dispiaceva più che altro di aver fatto la guardona in maniera tanto spudorata pensando di poterli utilizzare come mero sfogo. Forse a Lotor stava bene, ma Muria cosa avrebbe detto se avesse scoperto di essere stata il sollazzo di una sua consorella? Quel borioso pervertito forse non voleva vantarsi di essere un esibizionista ma senz'altro non aveva preso troppo a cuore i sentimenti di Muria. O era Syndra che si stava facendo tanti problemi? Distolse lo sguardo da lui, sbuffando, non perché si sentisse offesa ma perché aveva decisamente bisogno di distrarsi. Se fissava ancora quel corpo meraviglioso e saturo di potere non sarebbe stata capace di concentrarsi a dovere, quindi chiuse gli occhi e portandosi i palmi delle mani davanti al volto concentrò energia, abbassando gradualmente le braccia e i polsi in modo da darsi una magica ripulita eliminando sudore e umori così che i suoi vestiti apparissero presentabili. Per il rossore sul volto invece non poteva farci proprio niente...
    Anche per una troppo orgogliosa sarebbe stupido mentire, e lo farei se dicessi di non essere impressionata, ma non farti strane idee Lotor... tu non mi conosci, altrimenti sapresti che non basta così poco per sedurmi.
    Il ragazzo avrebbe potuto percepire un sentimento ferito nella sua voce, non disprezzo o sdegno nei suoi confronti, anzi non era affatto adirata con Lotor né poteva biasimarlo nell'aver provato a sedurla. Lo aveva inquadrato oramai, forse per lui cercare di coinvolgere qualcuno non era neanche strumentalizzarle, forse addirittura poteva essere un complimento, ma ciò che aveva passato Syndra l'aveva segnata profondamente e se non era allo stesso livello di Nariko nel rapporto con uomini che non fossero Iceringer c'era davvero poco margine di scarto. Ma soprattutto l'amarezza era rivolta verso sé stessa e la sua ingenuità, verso chi l'aveva davvero gettata nell'inferno, non di certo l'ultimo arrivato che voleva solo godersi una meritata vittoria. Portò le braccia in posizione conserte e dopo un profondo respiro tornò a guardarlo, alzando il mento con aria quasi superiore, voleva fargli pensare che gli stesse dando un ordine o qualcosa del genere sebbene il suo tono risultasse abbastanza amichevole.
    E poi se devo essere sincera... sono rimasta fino alla fine solo perché non volevo che ti affaticassi troppo. Lady Nashandra mi ha raccomandato di portarti da lei appena saresti stato sveglio e non volevo deluderla. Non preoccuparti, non si adirerà di certo perché hai fatto tardi concedendoti un piccolo sfogo di lussuria, ma fossi in te non la farei aspettare...
    Quella era la cosa più importante: al di fuori del gioco di seduzione e del reciproco rispetto che stavano sviluppando, nessuno di loro due poteva mancare di rispetto a Lady Nashandra e ciò che rappresentava. Dopotutto era stata lei a prevedere la buona riuscita della missione e Syndra non poteva fare a meno di pensare che il loro gioco di squadra er astato decisivo per portare in salvo le streghe del deserto. Senza dubbio le Principesse erano su tutto un altro livello di percezione e loro non potevano che ringraziarle per una guida tanto saggia. Fece per staccarsi una volta per tutte dal velo che la divideva da quella stanza, come un a definitiva sentenza verso quell'invito, ma prima di fargli strada si fermò, piegando il collo verso di lui tanto per essere chiara.
    Questo non è un rifiuto definitivo Lotor... ci penserò su. Ma non oggi, non così.
    Dopodiché gli fece cenno col capo di seguirla, amichevolmente. Voleva portarlo da Nashandra il prima possibile così che entrambi potessero ricevere il loro vero compenso.
     
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    Forse non era facile da sedurre ma Lotor poteva dire per certo di aver fatto colpo su di lei, sembrava proprio che Syndra non avesse avuto molte figure di riferimento maschili nella sua vita e forse questo poteva giocare a vantaggio di Lotor. Ma in una situazione del genere non riuscì proprio a pensare a trucchetti assortiti per poterla sedurre e spingerla tra le coperte con lui, la ragazza non sembrava proprio volergli offrire una sfida o provocarlo suscitando il suo lato più competitivo, anzi lo stava accettando un pò come se in fondo capisse molti dei suoi bisogni. Quei due si somigliavano molto di più di quanto fossero disposti ad ammettere. Il ragazzo non volle dunque articolare troppo quel discorso, pensando che si fosse ampiamente esaurito, e dopo essersi concesso un sorriso soddisfatto iniziò a placare la sua energia, scendendo dal letto mentre concedeva un ultima affettuosa carezza sul volto e sui capelli di Muria per augurarle un buon riposo. Lentamente i marchi brillanti sul suo corpo si affievolirono fino a rimanere come delle macchie più scure sulla sua pelle, appena percettibili e che sarebbero scomparse del tutto nell'arco di poco tempo, ma ancora presenti. I suoi capelli tornarono alla normalità e con un rapido gesto della mano destra Lotor li riportò all'indietro, in ordine e alla loro naturale magnificenza. Quasi come un movimento involontario, appena la chioma di Lotor fu di nuovo al suo posto, Rakhna rispuntò alle spalle del giovane, con lo sguardo attento di chi aveva osservato interessato la conversazione e a differenza di Lotor lui non riusciva proprio a distogliere lo sguardo dalla giovane strega.
    Lei ci piace, ma tu sei lento... lo fai di proposito? Vuoi affamarci? Non sei così diverso da tuo padre Lotor...
    In quel caso, la cosa non sembrava affatto un'offesa per lui, e dopo essere sceso dal letto Lotor fece ampio sfoggio del suo potere dimostrando di sapersi controllare anche dopo un amplesso tanto focoso, allargando leggermente le braccia e vestendosi in maniera più ordinata. I capelli assunsero le fattezze della sua divisa da studente, consapevole che probabilmente Nashandra avrebbe gradito vederlo in ordine e pronto ad inginocchiarsi se fosse stato necessario. Era tentato di presentarsi in vestaglia ma aveva l'idea di non essere ancora così importante e famoso da mettersi in mostra. Ma la verità era che Nashandra si era dimostrata una donna lungimirante e poco interessata ai giochi di potere, provocarla non sarebbe servito a niente e anzi col suo atteggiamento materno Lotor era più portato a rispettarla ed ubbidirle che non provare a mettersi in mostra. Non era poi così male cedere al fascino delle dotte in quel modo, una sensazione che l'apprendista stregone aveva assaporato di Rado ma che le streghe di Umbra gli stavano facendo riscoprire con grande piacere. Si affiancò a Syndra, aspettando che fosse lei a farsi strada. Per quanto labirintica fosse quella scuola per lui non era un problema trovare la strada, visto che aveva vissuto molta della sua esistenza in luoghi assai più caotici, ma non avrebbe mancato di rispetto la sua alleata lasciandole incarnare il ruolo che sembrava determinata a ricoprire senza obbiezioni né fretta.
    Non lasciamo aspettare la nostra Principessa allora. Sono pronto.
     
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    Quando si trattava di mettere in gioco i gradi Lotor scattava sempre sull'attenti, Syndra non riusciva proprio a vederlo come un comportamento davvero devoto, quanto piuttosto... opportunista. Ma non nel senso negativo del termine. Era un pò come il cocco della maestra quando deve farsi bello davanti a lei, con la differenza che le maestre in quel posto erano potenti e affascinanti streghe che quel bell'imbusto aveva la possibilità di deflorare nella maniera più piacevole possibile. Una cosa che Syndra guardava quasi con sorpresa non rendendosi conto che era un pò quello che aveva fatto anche lei una volta tornata al cento per cento nel clan. Si, quei due si somigliavano davvero molto più di quanto sembrasse. La ragazza fece strada, notando come Lotor la seguisse a passo spedito tra i corridoi magici e imprevedibili della scuola, pensò subito che si stava ambientando molto bene, forse anche troppo bene, per uno che non era mai cresciuto con la magia di Umbra. Certo è vero che esistono molte altre scuole magiche che non c'entrano proprio niente con il Clan delle streghe a cui apparteneva ma non poteva fare a meno di pensare di quanto fosse portato per quel ruolo. Era comprensibile vista da fuori: Syndra aveva sempre osservato sue consorelle e maestre destreggiarsi tra le mura della Oxford mentre uomini maghi invece... non somigliavano proprio a quelle che lei considerava streghe sue pari, perfino Iceringer che era un ragazzo molto forte e un combattente provetto aveva difficoltà ad ambientarsi in quella scuola. Lotor era decisamente più unico che raro.
    Lady Nashandra si era ritagliata un piccolo angolo di Oxford solo per lei, dato il saggio uso che faceva delle magie dimensionali per allargare spazi molto piccoli nessuno aveva mosso obiezioni: la Principessa, data la sua natura, aveva imparato a fare ampio uso di incantesimi così semplici quanto utili e molto spesso dava consigli alle streghe anziane per ottimizzare i loro spazi. L'unica cosa più grande di un drago tra le mura della Oxford erano la quantità immane di libri che andavano smistati a accatastati. Man mano che si avvicinavano a lei Lotor avrebbe potuto percepire questa dicotomia: da una parte gli spasi che sembravano rimpicciolirsi, dall'altra l'immensa mole energetica di una Principessa che sembra quasi chiamare a sé l'istinto oscuro di Umbra che fluisce nel corpo di ogni strega e stregone. E poi all'improvviso, tra quelle mura sempre più strette, ecco un portone enorme erigersi davanti a loro: vermiglio nella sua interezza, con placche di metallo nero che ne rinforzavano la struttura e miniature in un argento scurissimo che ritraevano simboli arcani come decorazione. Il portone infatti non aveva nessuna maniglia, e Syndra si posizionò davanti ad esso come se avesse dovuto lasciarsi riconoscere. La ragazza fece cenno a Lotor di avvicinarsi a lei, così che potesse affiancarla, e quando furono spalla a spalla lei sollevò il braccio sinistro, portando il palmo aperto davanti al portone. I simboli argentati iniziarono ad accendersi di energia violacea, ma solo alcune parti, come se nei simboli arcani ci fosse un codice criptato che andava messo in evidenza rispetto agli altri. Poi il chiaro sentore si un sigillo magico che completa il suo circuito, sbloccando la porta non meccanicamente ma in maniera del tutto magica. Lotor avrebbe avuto la sensazione che fino a quel momento la porta fosse una semplice decorazione a muro, mentre ora invece c'era qualcosa dall'altra parte, e la pressione energetica di Nashandra si fece all'improvviso più intensa.

    Ti confesso che... quando mi trovo davanti ad una Principessa per me è sempre qualcosa di unico. La loro magia è diversa da quella degli altri, è come se fossero ascese ad un nuovo livello. C'è molto da imparare, non è semplice ammirazione... è quello che i semplici umani considererebbero un viaggio per la vita verso l'illuminazione. La differenza è che noi siamo illuminate dall'oscurità. Ma credo che questo tu oramai lo abbia capito...
    Dopo quello che avevano passato assieme, le stava venendo spontaneo iniziare ad aprirsi con lui. Forse prima di provare l'energia di Lotor dentro di sé avrebbe preferito conoscerlo meglio. Nulla avrebbe potuto impedire loro di diventare amici, soprattutto dopo che l'aveva salvata d auna situazione spinosa. Quando la porta si aprì, i ragazzi si ritrovarono davanti uno spettacolo insolito: la grande stanza che ospitava Nashandra era all'apparenza enorme e spaziosa ma estremamente vuota. Somigliava alle segrete di un castello abbandonato, non diroccato, ma che non lasciava intravedere anima viva se non la Principessa stessa. Lei se ne stava al centro di quella grande stanza, seduta su un trono enorme che potesse contenere la sua figura maestosa e imponente, con le braccia morbide sui braccioli e le gambe accavallate, mentre una lunga coda coperta di scaglie nere faceva il giro dell'intero trono come a volerla circondare. Lo sguardo imperscrutabile di Nashandra era enigmatico, il suo sorriso ricordava quello di una Monna Lisa enigmatica e impossibile da decifrare, che esprimeva semplicemente un grande amore materno. Delle piccole fiammelle nere erano visibili intente a circondare le corna sul suo capo, a forma di mezza corona, che le dava un aspetto quasi angelico seppur decaduto. Le sue fiamme nere non emettevano luce, eppure le pareti, i drappi e le superfici lucide della stanza riflettevano una luce fioca, simile al riflesso della luna durante una notte molto buia. I candelabri spenti, le colonne lucide, le strutture metalliche risultavano tutte in una romantica penombra. Nashandra li attendeva con gli occhi, chiusi, e quando li vide fermarsi davanti a lei sollevò leggermente le palpebre, scoprendo il suo sguardo inumano ma incredibilmente amorevole. Quando lo fece, altri occhi si aprirono in tutta la stanza: come se ogni riflesso fosse una porta per altri mondi, occhi dragonici e serpentini si spalancarono alle sue spalle, come misteriosi guardiani che vegliavano su di lei e che tenevano sott'occhio i misteriosi ospiti. Il volto di Syndra era quello di una bambina davanti alla sua festa di compleanno: era felicissima, col labbro inferiore stretto tra i denti e il respiro a pieni polmoni di chi aspetta di esplodere di gioia. Fece subito per inchinarsi, ma Nashandra sollevò la sua mano destra tenendo il palmo spalancato, allargando infine il suo sorriso benevolo.
    Figli miei... quest'oggi non vi inchinate davanti a nessuno. Quello che avete fatto è meraviglioso. Avete ritrovato nostre consorelle considerate perdute, avete affrontato i Saggi con coraggio e senza accettare sacrificio alcuno. L'onore di essere al vostro scopetto appartiene a me.
    Socchiuse di nuovo lo sguardo, portando le mani sul ventre e piegando leggermente il capo, con un solenne e umile saluto. Nashandra aveva affidato loro una grande missione e loro erano tornati vivi e vincitori, meritavano un simile trattamento. Il volto di Syndra in quel momento era rosso, una maschera di sorpresa, si teneva il ventre come se dovesse vomitare per l'emozione dal un momento all'altro. In quel momento Lotor poteva osservare il lato più infantile di Syndra, ma fortunatamente per lei non stavano ancora parlando di Nariko altrimenti avrebbe visto molto di peggio. Diciamo che finché si trattava di una principessa la sua dignità era intatta... più o meno.
     
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    Conoscendo il passato di Lotor, Syndra probabilmente non sarebbe stata poi così sorpresa di vederlo mentre si destreggiava tanto bene in un luogo magico e sfuggevole alla naturale logica umana. Lui di certo non era nato sotto una stella tanto banale e noiosa. Non che disprezzasse di base gli umani, ma Lotor ne comprendeva a fondo l'ignoranza se si trattava di materie difficili, tanto quanto la magia, tanto quanto la scienza. E la sua naturale boria non aiutava di certo quel giudizio inflessibile, mentre per lui era motivo di vanto poter conoscere d'istinto cose tanto complicate e oscure. Di certo non poteva dirsi un banale sesto senso, solo una grande capacità di osservazione e una buona previsione di ciò che poteva trovarsi davanti. Di solito ciò che manca agli occhi di un osservatore è l'attenzione, e in un posto pieno di bellezze come le streghe di Umbra l'attenzione non cala mai, almeno per Lotor. Si aspettava una passeggiata silenziosa, convinto forse che Syndra fosse troppo in imbarazzo (o adirata) per rivolgergli la parola, e si aspettava quindi qualche commento di Rakhna difficile da ignorare. Ma il suo oscuro passeggero era probabilmente più attento di lui perfino e non disse assolutamente, lasciando che fosse la strega stessa a rompere il giaccio. Lotor fu colto alla sprovvista, convinto di averla si forse impressionata ma di certo non di aver fatto breccia nel suo cuore. Forse Syndra aveva riconosciuto la buona volontà di Lotor e questo era più importante dei suoi vizi a letto, o più semplicemente lei stessa ne aveva altrettanto e non lo avrebbe giudicato per essi. La cosa si fece piuttosto interessante ma il grosso di quel mezzo sorriso sul volto di Lotor non fu una perversa soddisfazione quanto più un moto di genuina felicità. In un modo o nell'altro stavano legando.
    All'inizio pensavo che incontrare una Principessa fosse alla stregua di incontrare un personaggio influente nella politica, o più semplicemente una rockstar. Ma adesso mi rendo conto che è molto di più. E' un pò come raggiungere l'apice incontrando il più grande dei maestri, ora lo capisco molto bene...
    Maestri... una parola strana per Lotor. Suo padre lo aveva costretto ad essere un vero e proprio autodidatta, i suoi "maestri" erano più simili a prove, o degli avversari forse, che non delle guide, forse anche per quello di fronte alle streghe di Umbra manteneva un tono reverenziale e rispettoso, non perché le temesse o perché dovesse loro qualcosa, ma semplicemente perché per la prima volta qualcuno gli stava insegnando con lo scopo di istruire e non di punire. Forse era questa la chiave per legare con loro? Forse aveva bisogno di una VERA guida, forse era ciò di cui aveva bisogno per legare con Nariko. Quei pensieri lo assorbirono a tal punto che non si rese neanche conto di aver raggiunto la sua destinazione, e lo risvegliò solamente Syndra con le sue movenze magiche che risvegliarono quella porta decorata e misteriosa. Immediatamente la pressione energetica di Nashandra divenne talmente palese da togliergli il respiro per un momento, non in negativo però... un pò come ci si ritrova davanti ad una gradita sorpresa. Il luogo era inusuale, di certo non la stanza che assoceresti ad una "Principessa" ma come anticipato prima aveva da lungo tempo dissociato l'idea di "Sovrana" da quella parola. Anche vista da lontano, la figura di Nashandra risultava imponente e maestosa, di sicuro non aveva niente di umano e il suo potere era incredibile. Per la prima volta percepiva una forza colossale che non fosse terrificante quanto più un abbraccio materno e incredibilmente avvolgente. Man mano che stava con loro Lotor si rendeva conto che la sua infanzia non era stata proprio delle migliori ma lungi da lui confessare una simile debolezza a qualcuno. Divenne solenne e marziale, si fece impettito addirittura avanzando al fianco di Syndra senza superarlo, anche lui era entusiasta di conferire di nuovo con Nashandra ma cercava di non darlo a vedere. Un istante prima che lui e Syndra potessero inginocchiarsi, la Principessa li invitò a non farlo, offrendo loro degli omaggi inattesi. Lotor alzò lo sguardo verso di lei sorpreso, risollevandosi dalla mezza posizione genuflessa che aveva assunto, allargando poi un sorriso soddisfatto. Non c'era niente di male nell'accogliere il meritato rispetto.
    Voi ci onorate, Principessa Nashandra, abbiamo solo fatto il nostro dovere seguendo la vostra preziosa guida. E' grazie alla vostra visione se le streghe del deserto sono state portate in salvo, ed è grazie a Syndra se sono riuscito ad andare fino in fondo a questa missione. Confesso che mi aspettavo di essere decisivo nella battaglia ma senza rimpianti ammetto che senza Syndra non ce l'avrei mai fatta.
    Era partito con l'intento di prendersi tutti i meriti ma più andava avanti più capiva che in quel nuovo universo che stava esplorando non avrebbe dovuto lottare per la cima perché altrimenti la catena alimentare lo avrebbe divorato, ciò che voleva era essere considerato un loro pari e dimostrare quanto grande poteva diventare.
     
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    Saltati i convenevoli, Lotor colse subito Syndra alla sprovvista tessendo le sue lodi e attirando lo sguardo della giovane su di sé. La cosa non passò inosservata alla Principessa che tuttavia non disse nulla immediatamente, lasciando che fosse Syndra stessa a dire la sua, visto che aveva tutta l'aria di non essere d'accordo con l'affermazione di Lotor. A mente fredda forse i fatti davano ragione al nuovo apprendista, ma nei ricordi di Syndra le cose non stavano così. serrò le labbra e si rivolse di nuovo a Nashandra, più accorata di prima, tanto da mettersi una mano sul petto come se stesse compiendo un implicito giuramento verso la sua Principessa mentre si confessava in quel modo.
    Lady Nashandra, riconoscere i miei meriti in questa missione mi fa onore ma se il mio aiuto è stato prezioso, la presenza di Lotor è stata fondamentale. Non ci sarei mai riuscita da sola, neanche al massimo della mia potenza. I saggi ci conoscono bene e nuovi alleati come lui sono preziosi poiché più resistenti ai loro rituali di purificazione. Il merito va riconosciuto a lui.
    Nashandra si concesse un sorriso ampio e soddisfatto a quel punto. Quella missione era partita come una vera e propria competizione, mentre ora i due adepti di Umbra tessevano le loro vicendevoli lodi definendosi nel miglior modo possibile. Dal punto di vista di Nashandra quella era una vittoria importante alla pari di aver salvato le loro sorelle del deserto. Ma non disse nulla a tal proposito, perché dopotutto quel sentimento era nato in maniera spontanea e tale doveva rimanere. Socchiuse gli occhi e annuì col capo, lasciando intendere a Syndra che aveva ben compreso cosa voleva dirle, dopodiché prese parola sollevando il braccio destro ma senza staccare il gomito dalla poltrona, con fare regale e composto.
    Sono orgogliosa di voi, il vostro successo non ha riguardato solo le nostre consorelle ma anche il vostro morale. Avevo promesso un premio a chi di voi due si sarebbe distinto, e io mantengo sempre la mia parola...
    Con uno schiocco delle dita della mano sollevata, Nashandra attirò a sé l'attenzione di ognuno di quei piccoli occhi luminosi nascosti nelle tenebre alle sue spalle, che per quanto calmi e distanti sembrarono quasi iniziare ad agitarsi. Un paio in particolare, avanzò diventando sempre più grande affiancandosi alla principessa. Una creatura dragonica dall'estremo potere magico, molto simile a quello di Nashandra, si mostrò ai due adepti di Umbra stringendo tra le mani quella che sembrava a tutti gli effetti una lancia, oppure uno scettro, saturo del potere del sangue di drago intriso di un potere magico oscuro dall'indescrivibile purezza. La creatura era molto alta e massiccia, le sue dimensioni rispecchiavano quelle di Nashandra e nonostante l'aspetto dragonico era evidente che il suo corpo fosse stato riforgiato attingendo al potere magico di Umbra, per somigliare più ad una strega che ad un vero e proprio dragonico, tant'è che le sue scaglie coprivano le vergogne sui capezzoli, le natiche e il ventre come a voler simulare un corpetto perfettamente mimetizzato tra le sue membra e la sua pelle. Syndra colse subito la solennità del momento e inghiottendo un bel grumo di saliva per l'emozione, scansò lo sguardo su Lotor alzando di colpo il mento, come ad invitarlo a farsi avanti. Il potere magico di quello strumento era tale che solo guardandolo gli occhi di Syndra si erano accesi di un violaceo bagliore e le ciocche finali dei suoi capelli si erano mosse leggermente verso l'alto. Il dono che stava venendo affidato a Lotor era davvero unico. Se il ragazzo si fosse avvicinato, la creatura dragonica al fianco di Nashandra, gli avrebbe allungato la lancia con le mani, chinando leggermente il capo e la sua mole mastodontica per potersi mettere all'altezza del giovane.
    Bloxavada, una lancia oscura forgiata da scaglie di drago e ossa di strega, uno strumento di grande potere... ora appartiene a te, Lotor.
     
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    Stupito ma non di certo messo in imbarazzo dall'onestà di Syndra, Lotor si ritrovò a pensare che forse aveva fatto colpo sul serio su di lei se una strega all'apparenza tanto orgogliosa e solida nei suoi punti di vista gli concedeva tanto spazio, pensare però che non era riuscito a sedurla lo destabilizzava... come aveva fatto a conquistarla senza conquistarla? Il mondo magico delle streghe di Umbra è molto più misterioso di quanto Lotor non fosse capace di elaborare, e dal suo sguardo era facile per Rakhna comprendere tale sentimento, per questo l'oscuro passeggero se la rideva sotto i baffi, sibilando silenzioso e senza dire una sola parola. Articolare oltre la frase di Syndra sarebbe stato inutile se non imbarazzante e lasciò quindi a Nashandra il compito di tirare le somme, rimanendo spontaneamente incantato sia dalla sua bellezza che dalla solennità di quel momento. Doveva ammettere che anche togliendo l'intercorso con Muria quel festeggiamento del successo si stava rivelando molto piacevole. Le streghe sanno per certo come mettere su un piedistallo chi ha dimostrato di farsi valere. La principessa sottolineò quanto fosse importante la sua parola e prima ancora che i giovani potessero gonfiare il petto per il successo ottenuto, ecco spuntare dalle tenebre una creatura dragonica dal fascino non inferiore a quello di Nashandra che portava con sé uno strumento decisamente simile ad un cimelio magico. Appena lo vide, lo sguardo di Lotor s'infiammò, e fu un effetto pressoché letterale e visibile visto che i suoi occhi si riempirono di un bagliore tetro quasi affamato. Il suo corpo non reagì, come se volesse dissimulare una calma apparente, ma percepiva distintamente il potere che proveniva da quello strumento e ne fu subito attratto, se non addirittura affamato. Il primo istinto, dopo aver sollevato lo sguardo verso la stupenda creatura che gli porgeva il dono, fu quello di allungare le mani per poterla afferrare. Le mani erano chiaramente orientate in modo diverso come se una stesse afferrando la lancia e l'altra invece la creatura che la impugnava. Ma Lotor esitò a metà strada, spostando gli occhi su Nashandra con uno sguardo un tantino colpevole. Ebbe il sospetto che quello fosse una sorta di test, che non doveva accettarlo, non a cuor leggero almeno, dato che odiava l'idea di perdere il rispetto che aveva guadagnato fino a quel momento, non senza fatica o rischio. Indipendentemente dal risultato della missione era arrivato a quota tre saggi affrontati e che si erano trasformati in temibili rivali, quindi Lotor non considerava esattamente una passeggiata di poco conto il percorso appena intrapreso. E fu proprio in quel momento, con quei pensieri stretti tra i denti che prima di esprimere le sue perplessità afferrò la lancia con la mano destra, deciso ad impugnare il premio della sua vittoria. No, non avrebbe chiesto se poteva averla davvero, né si sarebbe dimostrato umile dicendo che forse non la meritava: la afferrò concentrando potere nella sua mano destra come a voler dimostrare di non esserne solo degno, ma di sapere anche che lo aveva meritato col sangue e col sudore, pertanto non avrebbe celato la sua vittoria dietro falsa umiltà. Le streghe dovevano capire che quello che avevano davanti non era un sottomesso servitore ma un mago che aveva tutta l'intenzione di diventare il migliore.
    Bloxavada, ora mi appartieni... serviremo Umbra assieme, sotto il mio comando!
    Non l'aveva impugnata con umiltà, ma con potere, intenzionato ad attivarla immediatamente come suo primo gesto. Non voleva lasciarsi accettare da quel cimelio, voleva dimostrare di poterlo controllare alla perfezione, indipendentemente dallo sforzo che si sarebbe rivelato necessario. Grazie all'energia che aveva assorbito dall'amplesso con Muria si sentiva più forte che mai ed era certo di poterla attivare, di poterla controllare, e lo avrebbe fatto davanti alla Principessa che lo stava onorando con quel dono. strinse la lancia prima nella destra, accumulando potere, poi la afferrò con due mani facendola passare da una posizione orizzontale a una verticale, stringendola vicina a sé come se fosse un parafulmine. Ne avrebbe canalizzato il potere e poi l'avrebbe sbattuta per la punta a terra, cercando di controllarla.
     
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    Il fascino che Loto trovò in quello strumento oscuro non passò di certo inosservato alle streghe che lo circondavano. Quel ragazzo aveva una sensibilità al magico molto rara, non era il suo corpo a reagire in maniera spontanea, senza controllo, ma lui che risultava capace di osservare oltre quel velo che l'oscurità usa per circondarsi e diventare enigmatica. Evidentemente quel giovane era ancora un mistero per loro, non sapevano davvero nulla su di lui, il suo passato, la sua origine, e più diventava potente tra le loro fila più quelle domande si facevano intriganti. Questo valeva per Syndra tanto quanto per Nashandra. Lotor sapeva davvero come rendersi interessante. Lo sguardo della principessa si fece particolarmente affilato quando il giovane impugnò la lancia, non esitò minimamente né per studiarla né per dimostrare riconoscenza: la sua priorità era unicamente quella di conquistare e fare suo un simile dono. La prima pulsione di Syndra fu quella di farsi avanti, come a volerlo frenare, spiegandogli cosa significa ricevere un potere in più in dono da una strega anziana, ma ciò che derivò da quella oscura unione la zittì e pietrificò completamente per la sorpresa. Lotor non si limitava ad osservare la magia: la impugnava saldamente col preciso desiderio di controllarla. Non era un mero sciupafemmine dunque, conquistare le cose era nella sua personalità che si trattasse di donne, cimeli preziosi o potere e in certo senso Bloxavada incarnava tutte e tre quelle cose. L'oscurità rispose al suo comando, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, si potrebbe dire che "illuminò" la stanza dove si trovavano ma sarebbe stato incorretto. Nessuna luce venne accesa o divenne più brillante, semmai era giusto dire che gli occhi di Syndra e Nashandra si accesero in risposta come se volessero accompagnare quel richiamo oscuro, e lo stesso fecero gli sguardi che circondavano la sala del torno di Nashandra. Con un solo gesto Lotor aveva impressionato praticamente tutti in quel luogo, e non solo. Il corpo di Syndra aveva reagito in maniera più palese di tutti gli altri, illuminandosi di un bagliore violaceo che rese quasi evanescenti i suoi occhi e la sua bocca, mentre il corpo si riempiva di tatuaggi neri simili a fiamme oscure che seguivano i suoi circuiti magici. Nashandra non fu da meno: le sceglie intorno alla sua gola, le labbra e quelle che formavano la corona fatta di corna si accentuarono come se stesse per trasformarsi, e delle fiamme più tenui sul suo corpo divennero più alte come se del vento stesse soffiando su un elegante e oscuro candelabro. Una splendida risposta: quell'arma apparteneva a lui senza il minimo dubbio.
    Stupefacente... l'oscurità risponde alle tue preghiere come un canto, e per noi streghe un "coro" ha un significato molto importante Lotor. Non rifiutare mai quella chiamata, ne farai tesoro.
    Syndra sentiva di dover dire qualcosa a sua volta, ma si trovava in un limbo dalla quale non riusciva a liberarsi: da una parte estrema invidia, dall'altra pura ammirazione. Quel ragazzo era il suo esatto rovescio della medaglia: vissuto lontano da Umbra ma così abile nel richiamare l'oscurità a sé, mentre lei invece era rimasta tanto vicina alle tenebre da rimanerne abbagliata. Senza l'aiuto di Nariko non avrebbe mai trovato la giusta via, mentre per quel giovane era tutto naturale come respirare. Aveva davvero bisogno di conoscerlo meglio, ma il suo orgoglio faceva ancora da tremenda barriera. ancora una volta dimostrò di essere diventata più saggia, rimanendo in silenzio dato che non aveva nulla di utile da dire.
    Ora che avete il vostro compenso potete riposare, a meno che non siate alla ricerca di altre risposte. La vostra fedeltà è lungi dall'essere messa in dubbio a questo punto, e sono certa che ci sono molte cose che volete comprendere ancora. Sono qui per donarvi le risposte.
    Placando la sua oscura fiamma, Nashandra incrociò le gambe in maniera lenta, quasi sensuale, ma quel movimento pacato era più dettato dalla volontà di non intimorirli che di apparire affascinante. Poi incrociò le mani sul ventre, aspettando una loro risposta. Stavolta però fu Syndra a farsi avanti, decidendo per sé cosa voleva fare.
    Io seguirò il vostro consiglio mia principessa, ho molto bisogno di riposare ora. Lascio Lotor alle vostre cure, se me lo permettete.
    Concluse quella frase volgendo lo sguardo al giovane: non un volto di sfida ma piuttosto di comprensione. Quello era il suo momento e aveva intenzione di lasciare che se lo godesse a pieno. La Principessa non si oppose e con un gesto del capo la invitò a congedarsi.
    Vereor Nox, figlia mia.
     
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    Come al solito Lotor era riuscito ad attirare l'attenzione di tutte le presenti, stavolta più nel bene che nel male. Rakhna ne era molto compiaciuto perché aveva percepito il potere unico di quell'arma e smaniava all'idea di scoprire cosa potevano farne. Curioso che fosse più lui quello analitico al momento, forse perché Lotor era troppo impegnato a pensare alle streghe e non riusciva a mettere in prospettiva la cosa. Ad esempio: cosa poteva fare quello scettro nelle mani di Emyss? C'erano molte cose che DOVEVANO scoprire e avevano così tanto tempo per provarle. A quel punto Nashandra si offrì di rispondere alle domande degli adepti ma Syndra si fece indietro, desiderosa di riposare. Lotor non la biasimò e con un cenno del capo la ringraziò.
    Grazie di tutto Syndra, ci vediamo presto.
    E quella era più una promessa che un augurio. Dopo il congedo della giovane strega, Lotor avrebbe abbassato leggermente lo scettro per dimostrarsi meno aggressivo, senza però lasciarlo andare. Aveva tutta l'intenzione di gustarsi la sua conquista ed iniziare a prenderci confidenza, tuttavia la sua attenzione era completamente rivolta alla Principessa che si apprestava ad interrogare. Aveva molte domande da farle ma sapeva benissimo a quale dare la precedenza. Prese un pochino d'aria, non sospirando ma piuttosto ordinando i pensieri. Diede l'idea di voler partire in quarta con le domande ma in realtà socchiuse gli occhi, chinando il capo con un'aria un tantino amareggiata.
    Mi sono ritrovato in un mondo magico molto più interessante di quanto mi aspettassi. Sono grado al fato, o alla luna se è questo il caso, di avermi trainato fin qui, ma ho ancora tanti dubbi. Non sulla forza della mia missione o dell'obbiettivo di Umbra, ma piuttosto su ciò che tiene in piedi questo teatro. Ad esempio... Umbra e Lumen hanno a disposizione un potere immenso, grandioso, ho avuto modo di assaporarlo profondamente su entrambi i lati e non posso fare a meno di chiedermi quanto sarebbero grandi se lavorassero assieme. Eppure mi ritrovo in mezzo ad una guerra apparentemente senza vincitori, sterminio, pregiudizio... ho sempre pensato che la magia e la conoscenza portassero all'illuminazione, invece mi ritrovo davanti agli stessi conflitti che provocano anche pietre e bastoni. Lo trovo un tantino demoralizzante... ho bisogno di capire, di trovare un senso a questa battaglia, anche il considerare i saggi dei meri bambini lagnosi per me è disarmante.
    Decise di esprimersi senza peli sulla lingua, e sebbene non avesse tra i denti un tono accusatorio, d'altro canto non nascose nemmeno il suo disprezzo per qualcosa di tanto inutile come la battaglia che animava i saggi e le streghe.
    La mia avversaria in questa battaglia è stata una donna. Ho sentito di streghe purificate dai saggi ma lei non sembrava affatto plagiata... né svuotata. No lei aveva scelto con grande fermezza la sua parte nonostante conoscesse la sua natura. Sono forse diverso da lei, io? Non sono un saggio né una strega, eppure eccomi qui. Quindi Principessa ti chiedo... perché questa guerra? Da dove ha origine? E' davvero necessaria?
    In momenti come questi l'urgenza di tirare fuori quel lato di suo padre che tanto difficilmente tratteneva usciva a galla. La verità era che la cosa che lo incuriosiva di più era come potessero unirsi il potere di lumen e di Umbra in una cosa sola, ma non lo disse apertamente sia perché non voleva distrarsi dal suo obbiettivo, sia perché quell'istinto apparteneva anche e principalmente a suo padre, e un poco lo disdegnava. Se solo avesse avuto il sospetto di quanto vicino fosse a duna risposta...
     
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    Una volta uscita di scena Syndra, Nashandra ebbe subito la sensazione che qualcosa fosse cambiato nella stanza, forse la serietà o il tono con cui avrebbero affrontato il resto del discorso, o più semplicemente aveva captato i sentimenti di Lotor come se fossero un segnale di allarme. Non perché rappresentasse una minaccia, ma perché si trovava al posto giusto al momento giusto. Cos'è una Principessa se non una guida, dopotutto? Il discorso assennato del giovane non venne mai interrotto dalla strega anziana che gli stava davanti, che anzi aprì leggermente di più le palpebre come a volergli concedere maggiore attenzione. Come non comprenderlo? Il suo ragionamento era molto interessante e non aveva di certo nascosto le sue aspettative. Nashandra capiva sempre meglio quanto in realtà Lotor fosse un giovane capace di comprendere perfettamente cosa desiderava, e più il suo obbiettivo si allontana più forte e deciso lo insegue per compensare quell'inaccettabile distanza. Davvero un ragazzo affascinante sotto ogni punto di vista. Nashandra quindi si scompose, perdendo il suo sorriso materno non per tristezza o delusione ma per serietà: se Lotor voleva una risposta completa allora l'avrebbe ricevuta.
    Le domande che ti poni ti rendono molto saggio Lotor, spero un giorno di potermi dire orgogliosa di una creatura tanto affascinante, anche se già da ora non ho motivo per trattenere questo moto di gioia. Tuttavia i tuoi dubbi sono sensati e saprai per certo che non sei l'unico ad averli avuti. Noi streghe anziane stesse ci siamo poste le stesse domande, e alcune anche più complesse se vuoi saperlo.
    Nashandra decise dunque di mettersi in piedi, sollevandosi dal trono con fare pacato ed elegante, sciogliendo la coda che circondava il terreno intorno al seggio per potarla invece intorno a sé. Fece qualche passo verso Lotor e la differenza di stazza fu subito chiara ed evidente ma mai la mole di Nashandra gli avrebbe dato l'impressione di essere aggressiva o pericolosa. La strega sollevò le mani delicatamente, avvicinando ai suoi palmi le fiamme che illuminavano lievemente quel luogo, alterando i loro colori. In una mano fu chiaro, e nell'altra fu scuro, due fiamme complementari perfettamente identiche.
    Luce e oscurità non nascono dal semplice caos primordiale, non esisterebbe nulla di più frettoloso da dire. Ciò che anima queste forze è lo spirito degli esseri viventi. E' mutevole, e potente, come domandarsi cos'è nato prima tra l'uovo e la gallina... la risposta è che è complicato, ma tutti vogliono una risposta semplice, proprio come te.
    Mentre Nashandra parlava, i palmi si avvicinavano: le forze si univano e si completavano, mescolandosi e alimentandosi a vicenda, nonostante fossero solo due colori la strega mostrò a Lotor forme e variazioni di riflessi difficili da immaginare, e tutto semplicemente partendo da delle forze primordiali.
    Serve una risposta semplice perché oltre al desiderio di conoscere c'è anche quello di controllare... la volontà di controllare è animata da molti sentimenti: paura, odio, violenza, brama. L'acqua e la terra creano un mondo di vita e alcuni uomini pensano di poter sopravvivere di solo acqua scordandosi della terra su cui poggiano i piedi. Chiedermi perché alcuni uomini, bestie o saggi che siano, desiderino il potere... è come domandarmi perché quel gambo ha un certo numero di spine. La risposta meno pragmatica invece, è ciò che di più semplice riesci ad immaginare: ai saggi non interessa più la potenza che si può raggiungere unendo le nostre forze, anzi la temono... e preferiscono piuttosto divorare tutto ciò che rappresentiamo per far si che il loro potere cresca. Lumen e Umbra rappresentano i due piatti di una bilancia in continuo conflitto, e se una delle due parti prende il sopravvento, l'altra ottiene un potere immenso. Non c'è combinazione per i nostri mondi, solo prendere il sopravvento. Potevamo vivere in equilibrio, ma i saggi hanno scelto per noi di voler vivere nella lotta.
    Le fiamme si spensero quando Nashandra unì le mani come in un gesto di preghiera ma con le dita rivolte verso il basso. La principessa chiuse le distanze con Lotor, circondando il terreno intorno alle sue gambe con la coda e portandogli una mano sulla spalla con fare materno mentre lo guardava dritto negli occhi.
    La vera domanda che devi porti a questo punto è la stessa che si è fatta la tua avversaria: da che parte voglio stare? C'è sempre tempo per riconsiderare le proprie scelte Lotor... questo vale per te, ma vale anche per gli altri. Non vergognarti di avere pietà, o bramosia, o desiderio... è ciò che ci anima, l'importante è che tu sappia verso quale obbiettivo è rivolto quel desiderio. Non dimenticarlo mai, o rischierai di perderti.
    Detto questo, con la stessa voce e dolcezza materna, Nashandra raccolse a due mani il volto del giovane, carezzandolo col suo tocco ma quasi sfiorandolo, senza entrare realmente in contatto con lui. Si chinò in avanti e gli diede un brevissimo bacio sulla fronte, sufficiente per scottarlo un pizzico ma che interruppe subito appena delle piccole fiamme nere si misero tra di loro. Non un plagio, ma un semplice gesto di apprezzamento nei confronti di un figlio che maturava al meglio.
     
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    Lotor si aspettava una risposta molto meno filosofica, ma non rimase deluso. Appena Nashandra iniziò ad argomentare il suo discorso, il giovane temette subito che gli avrebbe raccontato qualche sorta di favola oppure un discorso molto ampio, quasi religioso. La sua mente ripercorse distrattamente e dolorosamente i sermoni di suo padre, o anche ricordi assai più banali come esponenti religiosi o banalmente politici tanto quanto santoni che si professavano come illuminati. Ma Nashandra fu abile a stabilire un punto di vista assai diverso dal solito, gli diede subito la sensazione che quella donna giudicasse l'apparenza in maniera molto, molto diversa da una persona comune. Lotor aveva colto la natura della Principessa come insolita ma non la attribuiva né alle scaglie né alla sua levatura manica, era rimasto un enigma fino a quel momento ma adesso la inquadrava come una creatura molto più chiara, per quanto intrinsecamente misteriosa. il concetto che Nashandra espresse era complesso, ma Lotor lo colse nella sua forma più pura: le forze che si oppongono non dipendono da una volontà intrinseca ma da quella degli esseri viventi che le muovono. Una fiamma non vuole la distruzione o il cambiamento, la mano che la impugna invece si. Le forze contrapposte di Lumen e Umbra andavano gestite in qualche modo e i Saggi avevano semplicemente preso l'iniziativa. Adesso però toccava a lui. Il succo del discorso di Nashandra era tutto lì: interrogarsi sui fasti e giudicarli come se fossero capricci o risultati prevedibili era saggio, ma ininfluente. Nashandra aveva riconosciuto la futilità apparente di quella battaglia, ma l'esame di Lotor non aveva portato a nessuna conclusione, perché si era limitato a giudicare, non a prendere una parte. Il giovane lo capì immediatamente, e Rakhna captò subito il cambiamento nella sua linea di pensiero, dato che fece qualcosa che non capitava spesso: rivolgersi verso di lui. Rakhna viveva in simbiosi con quel giovane in ogni sua parte, eppure in quel momento sentì il bisogno di osservarlo per capire davvero cosa fosse successo, curioso di non perdersi neanche un istante di quel cambiamento. Lotor rimase immobile, assecondando i gesti di Nashandra e lasciandosi baciare sulla fronte socchiudendo gli occhi, senza fare una piega anche quando subì la leggera bruciatura. Lo fece di proposito per dimostrarsi fermo. Fece un passo indietro, non subito e non frettolosamente, ma piuttosto per farsi vedere da Nashandra, evitando accuratamente di schiacciarle la coda. Afferrò saldamente la lancia e le rispose.
    Immagino allora che vi accorgerete della mia decisione e della mia fermezza quando le mie azioni avranno parlato per me.
    Allargò un sorriso appena accennato, furbesco ma risoluto, stringendo la presa sulla sua nuova arma come a voler lasciar intendere che l'avrebbe tenuta stretta a sé. Che quella era la sua decisione ma sottolinearla a parole non aveva senso, avrebbe lasciato spazio piuttosto ai fatti e le azioni che avrebbe mosso da quel momento in avanti. A quel punto voleva dimostrarsi più risoluto che mai e capì immediatamente quale doveva essere la sua prossima mossa.
    Principessa: ho bisogno di incontrare una persona adesso, pertanto se posso vorrei congedarmi. Prometto che tornerò da voi appena sarò pronto a dimostrarle quanto valgo.
    Se voleva davvero diventare uno stregone votato ad Umbra non si sarebbe accontentato di assimilare la loro energia e comprendere i loro incantesimi. Aveva bisogno di una guida e sapeva esattamente a chi rivolgersi. Lo sguardo di Lotor era deciso e risoluto, mentre Rakhna sghignazzava soddisfatto, ben consapevole di cosa attendeva entrambi da quel momento in avanti.
     
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