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Il fuoco non purifica, annerisce.
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La strategia di Lotor era disperata a quel punto, ecco cosa pensava il saggio davanti a lui mentre allargava un ampio sorriso di sufficienza sul proprio volto. Aveva una gran voglia di mettere a tacere quel tipo dai fluenti capelli e una volta riportata la quiete nella sua piccola prigione si sarebbe occupato sia di lui che della strega che lo accompagnava. Lui e il suo demone non fecero quindi un solo passo indietro a quel punto, preparandosi alla resa dei conti con Lotor e il suo affilato compagno di viaggio. Per il saggio era facile immaginare che il colpo più letale sarebbe stato diretto a lui e volle impressionare Lotor con una dimostrazione di forza assoluta, così da mettere fine a quella farsa il prima possibile: sollevò la mano destra per poter intercettare la lama di Rakhna con un solo palmo, convinto di poterla fermare senza sforzo e dimostrargli che la sua battaglia era inutile. Ma quando quel colpo energetico lo toccò, qualcosa cambiò di colpo: lo sguardo del saggio si fece sorpreso e preoccupato nel rendersi conto che non poteva più vedere Rakhna davanti a sé. Era scomparso all'improvviso senza lasciare traccia, infliggendogli per di più uno strano effetto che aveva spezzato del tutto la sua concentrazione lasciandogli solamente una sensazione di incompletezza nell'anima, come se i morsi della fame stessero iniziando ad attingere allo spirito stesso di una persona. In realtà, il fatto che Rakhna non era mai stato invisibile davanti ai suoi occhi si era rivelato un vantaggio per Lotor visto che quando sparì di colpo il saggio si ritrovò completamente spiazzato. Questo significava che il piano di Lotor aveva funzionato, e dopo aver deviato il braccio attaccante del demone con la sua spada potenziata dal Juinjutsu, al ragazzo non restò che attaccare il braccio del demone che teneva bloccata Syndra.
Aspetta un momento... no! Non così!
Il saggio aveva identificato immediatamente quale fosse il Juinjutsu che Lotor stava per utilizzare, ma era semplicemente già troppo tardi: la cannonata oscura si scagliò contro il braccio del demone facendolo a pezzi e dato che erano tutti troppo vicini alla detonazione, vennero scagliati via rovinosamente. Quello a subire più danni fu ovviamente il demone, che vide il suo braccio esplodere in mille pezzi. Lotor venne scagliato via dolorosamente con tutti gli arti ammaccati e forse qualche costola rotta, ma allo stesso tempo si era allontanato e considerando che il saggio non aveva subito nemmeno un graffio da quella mossa, si era rivelato un ottimo scambio.
Maledetto! Come hai osato danneggiare un pezzo della mi collezione?! Non ti perdonerò mai!
Il saggio sembrava pronto ad incalzare Lotor e mettere fine ai giochi una volta per tutte, ma proprio quando stava per attaccare una sfera di oscurità densa di potere si materializzò intorno al giovane apprendista di Umbra, iniziando a tirarlo verso l'uscita. Ora che il braccio del demone non manteneva più sotto controllo il chiodo, Syndra si era liberata e bloccando la sua ferita con una sfera di oscurità aveva ripreso a salvare tutti in quella stanza, compreso Lotor. Stava usando le sue sfere per trascinarlo via da lì ed iniziare finalmente la loro fuga.
Per anni avete spadroneggiato, purificando, catturando e torturando le streghe mie sorelle, avete fatto i vostri porci comodi perché pensavate che fossimo oramai morenti... ma non è così! Non è più così! Oggi vi abbiamo dimostrato che non saremo più le vostre vittime! Oggi i saggi del lumen hanno perso! Che questo sia un monito! Le streghe di Umbra sono tornate!
Inglobata anche Emyss all'interno di una sfera oscura, Syndra si fiondò con gli ultimi compagni nel corridoio d'uscita, e per lasciarsi alle spalle quel saggio bastardo utilizzò ogni goccia del suo potere per far crollare le pareti alle sue spalle mentre tutte le sue sfere oscure ripercorrevano la strada che avevano fatto ritroso, come delle stelle oscure che viaggiavano verso la libertà. Grazie a Lotor erano riusciti a portare a termine quella missione che sembrava impossibile, salvando una ad una tutte le streghe lì intrappolate, ma soprattutto avevano dato una bella lezione a quei saggi e alla loro letale boria. Forse quella sconfitta li avrebbe resi più cauti e violenti, ma se non altro per il momento potevano godersi una meritata vittoria. Quando furono fuori dal museo, Syndra portò tutti verso un luogo sicuro dove passarono attraverso degli specchi neri, uno ad uno, per tornare finalmente alla Oxford e concedersi un meritato riposo.CITAZIONEMISSIONE COMPLETATA. -
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The unseen BOOB, is the Fappest
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Non si aspettava un risultato così positivo, forse perché aveva sottovalutato Syndra dando per scontato che non sarebbe riuscita a gestire la situazione con una freddezza del genere e soprattutto da ferita in quella maniera. Per questo quando si ritrovò trascinato a terra dalla sua stessa esplosione aveva ancora il corpo rigido e pronto a combattere di chi si aspetta un attacco a tradimento, specialmente dopo che il tuo avversario è stato ingannato in maniera tanto plateale. Ma il saggio non ebbe il tempo di incalzarlo e in men che non si dica Lotor era già dentro una sfera oscura pronto ad essere trascinato via insieme alle altre Streghe. Syndra non era poi così impreparata dopotutto. Appena sentì la sicurezza dell'oscurità intorno a sé, il corpo di Lotor si rilassò e tutta la stanchezza e i colpi subiti gli ricaddero addosso come un macigno, portandolo a sbuffare esausto: se non fosse stato per la sfera probabilmente sarebbe caduto all'indietro rovinosamente. Ma mentre riprendeva il fiato, si concesse ben volentieri un ultimo gesto di scherno verso il suo avversario, tanto per lasciarlo insoddisfatto il giusto così che non si scordasse di lui in futuro: utilizzò le ultime energie per sollevare la mano sinistra con tutte le dita chiuse ad eccezione per il medio, e mentre lo sollevava gesticolò con il polso come a lasciar intendere che quel dito andava infilato in un certo pertugio senza mascherare la sequenza di pensieri sgraziata che voleva suggerire. Insomma mandò quel saggio maledetto a fare in culo con tutti i suoi demoni purificati del cazzo, ma questo Lotor non lo avrebbe mai espresso a parole quindi si affidò ai gesti. La comicità dietro quell'ostentazione di superiorità era sempre motivo di sibilline risate per Rakhna che tutto aveva visto in quella situazione meno che un'esperienza traumatica e terribile. Era stata una splendida avventura dove avevano assaporato cose nuove e affrontato nemici temibili, oltre che scoprire qualcosa di nuovo e che andava assolutamente chiarito con le streghe anziane. ma per il momento si sarebbe concesso un istante di riposo, dato che a quel punto anche Syndra meritava i suoi riconoscimenti. . -
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Così com'erano arrivati, scomparvero senza lasciare tracci. Nel tempo la cosa avrebbe fatto discutere molto i Saggi per via dell'efficienza con cui le streghe di Umbra erano riuscite a riorganizzarsi, ma in quell'istante il Cercatore non poteva fare a meno di rimuginare su quello che era appena successo, osservando le macerie del suo lavoro con distacco e aria persa, fissando con aria assente i saggi che disperatamente cercavano di recuperare il recuperabile da quella assurda e devastante nottata. Non aveva prestato soccorso neanche al suo demone ferito: se non era riuscito in un compito tanto semplice di sicuro non era stato purificato a dovere, o più semplicemente neanche la purificazione poteva salvare quell'anima tenebrosa dal suo destino inutile e sinistro. Ma dopo quello che aveva visto come poteva pensare ad altri demoni? Riusciva ancora a sentire quell'energia dimensionale che gli attraversava i circuiti magici. Era stato assurdo: potente, travolgente... eccitante. Era sparito sotto i suoi occhi e ora lo desiderava ardentemente.
M-maestro...
Mentre se ne stava assorto nei suoi pensieri, ecco che una figura tremolante, debole e femminile si avvicinò a lui, spezzando quella distrazione e costringendolo a voltarsi. La reazione del Cercatore fu lenta ma solo perché era davvero immerso nei suoi pensieri, e sciolse le braccia conserte lentamente dando l'idea di volerla soccorrere viste le sue condizioni: mezza nuda, ferita, con gli abiti strappati, il ventre sporco di seme e lo sguardo umiliato, sconfitto.
Trix? Allora sei viva... ti hanno ridotta davvero male.
La afferrò per le spalle, la donna sentì improvvisamente il bisogno di voltarsi con lo sguardo su di lui, alla ricerca di un occhio gentile che la consolasse. Ma quando incrociò lo sguardo col Saggio, le mostrò un volto che esprimeva veramente quanto disprezzo provasse per lei al momento: era disgustato, deluso e fingeva di trattenere un'ira che in realtà lo stava logorando. La presa sulle spalle si strinse così forte da strapparle un gemito di dolore.
Perché sei ancora viva, Trix? Credevo che avresti dato la tua vita per proteggere la mia preziosa collezione, e soprattutto la nostra missione. Invece per colpa tu sono stato derubato, umiliato... con che coraggio ti presenti davanti a me come una puttana che ha appena concluso la sua florida giornata? Forse è questo quello che sei: dopo tutto quello che ho fatto per te ti presenti così davanti ai miei occhi... non so cosa mi aspettassi da una donna. Forse è colpa mia.
Con un violento strattone la lanciò a terra, approfittando della sua debolezza per farle fare quanto più male possibile: la scagliò in modo che sbattesse la faccia a terra e si ritrovasse in posizione fetale, così da poterle schiacciare la testa per una guancia con il piede, costringendola di nuovo a gridare di dolore.
Ma io non posso ucciderti, lo sai... oramai sei sopravvissuta, quindi ti serve una nuova missione. Ma prima hai bisogno di essere purificata ancora della tua lordura. Ci vorrà del tempo ma mi assicurerò personalmente che sia fatto per bene. A quel punto dedicherai anima e corpo a scoprire chi è quel ragazzo e se servirà il tuo più alto sacrificio per portarlo da me lo farai. Perché se oserai tornare di nuovo in queste condizioni... non so se riuscirò ad essere benevolo con te.
Il dolore e l'umiliazione del Cercatore si trasferirono su Trix, mortificata e terrorizzata da ciò che stava per succederle, e ciò che le sarebbe successo se avesse fallito ancora. Ma questa è un'altra storia..
