La mia Tempra

x Doom

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    Nonostante ci avesse provato con tutta se stessa, nemmeno la meditazione che le aveva insegnato Shagaru era stata utile ad insegnarle l'autocontrollo. Le era praticamente impossibile rimanere concentrata, poichè nel preciso istante in cui il pensiero di quello scheletro carbonizzato le attraversava il cervello Chandra perdeva di nuovo completamente il controllo. Era questo che il dragone nero temeva, che nonostante la sua determinazione la ragazza non fosse ancora semplicemente in grado di rimanere calma, ma aveva voluto tentare la meditazione, giusto per vedere se ne sarebbe valsa la pena. Purtroppo, niente di ciò che fecero la aiutò in maniera significativa, anzi: tentare di meditare dopo una stressante giornata di lavoro le impediva di scaricare tutta la rabbia e l'ansia accumulata durante il giorno, ed aveva effetti quasi catastrofici, l'unica cosa che tratteneva Chandra era proprio la presenza di Shagaru. Dopo due giorni di tentativi falliti, però, dovette ammettere che c'era davvero bisogno di Bolshak, e pertanto diede la giornata libera a Chandra dal suo stage e le indicò dove andare per incontrarsi con il drago senza ali. A Bolshak avrebbe mandato un semplice messaggio dove gli chiedeva di vedere se era in grado di risolvere un problema per il quale lui non aveva una soluzione efficiente, e che probabilmente lui era il drago più adatto alla situazione. Nel messaggio parlò della ragazza e di come fosse in disperato bisogno di imparare a controllarsi prima che diventasse un pericolo per se e per gli altri, che era cosciente di questo suo problema ma che non riusciva semplicemente a risolverlo da sola, che fosse per inesperienza o immaturità, e che le serviva una guida. Shagaru però non poteva lasciarla andare da sola dai Theryannan, non potevano sapere se, così come loro stavano investigando sulla questione dei Tiranni, non fosse stato mandato qualcuno per tenere loro sotto controllo, quindi far incontrare a Chandra Sarsha e tutti gli altri Theryannan poteva essere pericoloso finchè la ragazza non fosse stata più... Affidabile. Per questo aveva organizzato di farli incontrare ad un Mega Mall abbastanza in periferia, in un giorno infrasettimanale e di prima mattina, in modo che ci fosse meno gente possibile e non apparissero comunque sospetti nell'incontrarsi in un buio vicolo dello Sprawl: a volte, per fare le cose in maniera discreta, bisogna farle sotto gli occhi di tutti. Shagaru disse a Bolshak che la ragazza era una draconica dai capelli rossi di nome Chandra, e che probabilmente la avrebbe riconosciuta subito non appena l'avesse vista.
    Ma che cazzo, ma sei serio?!
    Una volta arrivato all'entrata del Mega Mall, Bolshak non avrebbe avuto difficoltà a capire quale fosse la sua nuova conoscenza.
    SETTE dollari per un gelato?! Ma è fatto d'oro?!
    In uno dei bar appena dentro al Mega Mall, fatti apposta per permettere ai clienti della catena di negozi di rilassarsi tra un acquisto e l'altro, si trovava una gigantesca ragazza, forse leggermente più alta di Bolshak stesso, con un'enorme coda spinata ed una criniera di capelli rossi selvaggi che stava discutendo animatamente con il proprietario del bar, chinandosi per osservarlo dritto negli occhi in maniera aggressiva.
    S-signorina, la prego, sta disturbando gli altri clienti... Q-questi sono i prezzi, non posso farci molto...
    E questo FURTO sta disturbando me! Come fai a rimanere aperto con questi prezzi?!
    La prego, abbassi il tono! E-e va bene, se serve a farla calmare posso-
    All'improvviso, Chandra sbattè un pugno sul bancone, crepandolo vistosamente e facendo sobbalzare il proprietario del bar, ma non ci fu alcuna altra risposta violenta da parte della ragazza: aperto il pugno, infatti, rivelò una banconota da dieci dollari, che lasciò li per poi strappare il gelato dalle mani dell'uomo.
    Bah, lascia perdere, non voglio la tua carità. E tieniti il resto, strozzino.
    La realtà era che la ragazza sapeva benissimo che sfogarsi su quel pover'uomo era a dir poco assurdo, ma non era stata una settimana gradevole per lei, e nonostante fosse molto ingiusto aveva bisogno di alleviare lo stress in qualche modo. Forse lo aveva fatto poco, ma quella sfuriata la aveva aiutata a calmarsi un po'. Si voltò, tornando alla postazione che aveva usato per un paio d'ore adesso, in attesa di incontrare "il drago senza ali", arrivata con larghissimo anticipo perchè troppo ansiosa: il muro al lato destro dell'entrata del Mega Mall, dal quale aveva una visuale molto chiara dell'entrata per rendersi conto di chi sarebbe stato il suo... Insegnante. Scartò il gelato, iniziando a leccarlo con il viso chiaramente imbronciato, sbuffando.
    Almeno è decente...

    EDIT 30/06/2020: avevo lasciato delle tecniche usate nel combattimento precedente perchè ho copiaincollato la scheda.
    EDIT 30/06/2020: aggiunti gli acquisti di Doom.
    EDIT: 08/07/2020: tolta la scheda iniziale di combattimento, verrà aggiunta quando il combattimento vero e proprio avrà inizio.


    Edited by White T. Hebi - 8/7/2020, 15:19
     
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    Era una fortuna che Shagaru avesse organizzato un incontro del genere al Mega Mall, era uno dei posti costruiti dagli umani che Bolshak apprezzava di più. A differenza dei suoi simili, il Brachydios non disprezzava molto l'architettura umana, il fatto che tendessero ad estendersi verso l'alto piuttosto che in larghezza era in un certo senso affascinante, per lui che era un drago senza ali aveva poi un significato tutto suo. Certo, è vero anche che molto spesso certe costruzioni tendono ad invadere gli spazi naturali, ma dire che erano semplicemente dei mostri ecologici era come fare di tutta l'erba un fascio, cosa assolutamente ingiusta nei confronti di chi pensava al progresso e non di certo alla distruzione della natura. Per questo quando poteva, Bolshak dedicava un pò del suo tempo al centro commerciale. Il fatto che tra i draghi avesse un grande controllo della sua forma gli permetteva di indossare ottimi abiti, ma quasi mai cedeva alla tentazione di vestirsi troppo bene dato che rischiava sempre di danneggiarli quando cambiava forma. Al contrario di Shagaru, non poteva di certo permettersi abiti fatti su misura da strappare di continuo, per questo prediligeva sempre la sua casacca blu simile ad un abito ninja, fatto perlopiù di fasce leggere. La cosa che apprezzava di più nelle sue visite al mega mall era gustarsi un buon gelato: di solito un Brachydios disprezza i cibi troppo freddi ma il sapore dolce e il contrasto con la sua naturale temperatura corporea lo rendeva un cibo intrigante, a patto di consumarlo velocemente prima di trasformarlo in poltiglia per via delle sue scaglie calde. Certo, non si trovava lì per fare una passeggiata ma perché privarsi di un simile vizio? Allegro e baldanzoso, inconsapevole di essere in netto contrasto con la ragazza che doveva incontrare, Bolshak si diresse verso il chiosco dei gelati, dove assistette ad uno spettacolo piuttosto infelice. Realizzò subito dalla tempra della massiccia ragazza che doveva essere lei l'obbiettivo designato da Shagaru, e al solo vederla Bolshak rabbrividì un pochino. Non di timore, ma perché somigliava decisamente troppo ad un essere umana per i suoi gusti, in netto contrasto con la natura armoniosa e ferale di Sarsha, sicuramente più in linea con i suoi istinti primordiali. Difficile spiegarlo, sembrava quasi una di quelle ragazze che si vestono per somigliare ad altre creature in maniera piuttosto forzata, ma con qualche chilo di muscoli in più. Pensandoci bene, forse la muscolatura era la cosa che lo turbava di meno, quello che più lo stizziva era il suo comportamento e non tanto l'aspetto fisico. Sospirò, abbassandosi la sciarpa intorno al capo per poi avvicinarsi al chiosco e rassicurare il venditore.
    Perdonala, è nuova in città e deve ancora ambientarsi. Posso avere anche io un cono?
    Dopo la dovuta mancia di scuse, Bolshak si voltò verso Chandra deciso ad iniziare subito la conversazione con lei. Lo sguardo del Brachydios era piuttosto calmo, non sembrava affatto un feroce drago distruttore e questo poteva essere un primo indizio su quanto effettivamente fosse abile nel controllarsi. Chandra avrebbe capito che si trattava di un suo simile dall'odore, perché i Brachydios emettono costantemente un forte odore di maschio pronto all'accoppiamento. Non a caso, i cacciatori che in passato affrontavano i Brachydios, usavano spesso definirsi "stuprati" piuttosto che "sconfitti", anche se non si trattava di un evento letterale.
    Tu devi essere Chandra, giusto? Shagaru mi aveva lasciato intendere che fossi un peperino, ma avere un pessimo carattere non è come essere piena di energie. Un buon modo per gestire la rabbia è saperla incanalare, e prendersela con gli uomini del gelato non è un buon modo per farlo...
    La sua paternale venne interrotta dal con oche stava iniziando a sciogliersi e lo costrinse quindi a recuperare il gelato fuso che su stava spargendo sulle sue mani. Leccandolo, Bolshak mostrò subito la sua lingua massiccia ricoperta di melma, lasciandosi qualche traccia sulla sua stessa mano che emetteva una leggera fluorescenza.
    Mi chiamo Bolshak Deidalos, sono un Brachydios.
     
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    Non fece in tempo a tornare ad appoggiare le spalle al muro poichè sentì una voce alle sue spalle scusarsi con il gestore del bar. Cos'è, qualcuno le stava facendo da badante adesso? Avrebbe lasciato perdere, ma il chiaro rumore di passi che si avvicinavano a lei la fecero voltare di scatto, portandola ad essere faccia a faccia con il suo interlocutore. Era già pronta a rispondergli male ma quando inspirò profondamente sentì un odore quasi invadente, lo conosceva bene, l'odore di un maschio in calore. Immediatamente e solo per un istante i suoi occhi azzurri diventarono dorati mentre lo fissava e le sue pupille si assottigliavano, ma quasi subito tornarono del loro colore originale, rilassandosi, mentre la ragazza espirava senza reagire aggressivamente. Quello era un drago. Ed un drago... Molto potente. Nonostante fosse chiaro che si stesse controllando, c'era qualcosa nella pressione che emanava che le impediva di avvicinarsi senza doversi sforzare, e sentiva quasi come se qualcuno stesse spingendo delicatamente il suo capo verso il basso, ma mantenne il collo dritto e lo fissò intensamente, incuriosita dal suo aspetto. Era sicuramente un drago, ma la sua forma era completamente e totalmente umana. Doveva essere un drago esperto per poter mantenere una tale forma. Chandra sapeva che per Shagaru era totalmente intenzionale rimanere quasi interamente mostruoso nella sua forma umanoide, ma era anche certa che se avesse voluto avrebbe potuto nascondere completamente la sua forma originale essendo un drago davvero potente, quindi anche quello che aveva davanti non era assolutamente una persona da prendere alla leggera. Questo ovviamente non rese le parole che sentì meno pungenti, visto che il rosso non sembrava avere peli sulla lingua e le fece subito capire che quel carattere non l'avrebbe portata da nessuna parte. Si interruppe quando notò che il suo gelato gli stava colando sulla mano, mettendosi a leccarlo mentre Chandra rispondeva, evidentemente alterata.
    Pessimo carattere?! Vorrei vedere te dopo una settimana del cazzo come la mia a sgobbare come un mulo per cercare di- Oh.
    La draconica si fermò, inspirando profondamente per poi espirare, portandosi indice e pollice all'attaccatura del naso mentre chiudeva gli occhi. Li riaprì per vedere l'enorme lingua coperta di quella che non era assolutamente saliva lasciare una traccia di quella sostanza sulla sua mano, per poi rivolgersi di nuovo a lei con calma, come se il suo scoppio di rabbia non lo avesse toccato minimamente.
    Dio, lo sto facendo di nuovo. Ottima prima impressione. Scusami, sono davvero un disastro in questi giorni...
    Portò la mano libera davanti a se, come a chiedergli di stringerla mentre il suo sguardo si faceva decisamente meno teso, non rilassato ma di certo non ostile.
    Si, sono Chandra. Sono un Nergigante dello stormo dei Tiranni... Un'amica di Shagaru.
    L'esitazione della ragazza avrebbe reso chiaro che "amica" non era la prima parola che avrebbe usato, ma il leggero imbarazzo non le impedì di presentarsi al drago che apparentemente era proprio il Bolshak di cui le aveva parlato Shagaru, definendolo la persona più adatta ad aiutarla nel tenere sotto controllo la sua indole più che focosa.
    Shagaru mi ha detto qualcosa sul tuo conto, ma non ha menzionato la tua razza... Un Brachydios? Non ho mai sentito di voi.
    Nonostante fosse fin troppo grezza persino Chandra sapeva che non sarebbe stata una buonissima idea parlare immediatamente del perchè non possedeva delle ali, perciò evitò completamente l'argomento, incuriosendosi piuttosto sulla sua razza mentre iniziava a leccare di nuovo il ghiacciolo. Per Bolshak sarebbe stato chiaro che anche lei in quanto drago aveva una temperatura corporea decisamente esagerata visto che quando la sua lingua (anch'essa davvero enorme persino per una ragazza) toccava il ghiacciolo lo iniziava immediatamente a sciogliere, e la ragazza doveva decisamente adoperarsi con una certa abilità per evitare di farlo colare completamente sulla sua mano, sul suo braccio e poi per terra, forse in una maniera che per un essere umano sarebbe parsa un po' troppo oscena, ma che per un drago era semplicemente un modo come un altro di mangiare visto che il metodo in cui muoveva la lingua e masticava pezzi di ghiacciolo tra le fauci era più indiscreto di quanto una persona normale avrebbe fatto. Gli avrebbe lasciato il tempo, se voleva, di parlare di se e della sua razza un po' mentre finiva il ghiacciolo, per poi finire di pulire lo stecco e gettarlo nel bidoncino di fianco a loro, ancora un po' accaldata per via delle temperature esagerate che la megalopoli raggiungeva in quelle torride giornate estive, persino dentro ad un Mega Mall.
    Shagaru ti ha già spiegato il... Motivo per cui ho chiesto il tuo aiuto? Non vorrei ti avesse detto solo il minimo indispensabile... Gli piace rendere tutto una lezione.

    Edited by White T. Hebi - 8/7/2020, 16:40
     
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    Chandra lo avrebbe visto inarcare un sopracciglio perplesso verso di lei nel sentirgli parlare di "settimane del cazzo", uno sguardo chiaramente inquisitorio che serviva a farle capire che la lingua non era certamente la sua arma più raffinata. Una settimana di merda può capitare a tutti per gli svariati motivi, e ognuno può avere i suoi problemi. Non c'è un problema più grave dell'altro se visto dal punto di vista di una persona civile, pertanto era fondamentale non cercare giustificazioni mentre si interagisce pacificamente con qualcuno. Lo sguardo del Brachydios riassumeva molto bene quel concetto, difatti non le disse nulla, lasciandole il tempo di correggere il tiro e così facendo anche lui abbassò quel sopracciglio, assumendo un'aria più tranquilla e gioviale. Di fronte a quella stretta di mano, il drago blu sorrise e allungò anche la sua, dando poca importanza che ci fosse qualche goccia di melma sopra, stringendo quella di Chandra con fare amichevole.
    Le scuse sono sufficienti, non serve mortificarsi Chandra. Gli amici di Shagaru sono anche miei amici.
    Se di "amici" si poteva parlare ovviamente. L'istinto di maschio alfa di Bolshak gli permetteva di sentire distintamente l'odore di Shagaru su Chandra sopra sotto, dentro fuori... praticamente ovunque su di lei, era impossibile da ignorare ma non un buon motivo per pensare male. Semplicemente è difficile coprire certe tracce, soprattutto davanti a qualcuno con i sensi così affinati. Non gli diede quindi troppa importanza, concentrandosi sulle cose positive... ad esempio che Chandra sembrava in salute e che anche lei gradiva i gelati, forse potevano iniziare col piede giusto.
    A dirla tutta Shagaru non mi ha detto molto di te, so che hai difficoltà a controllare la rabbia e lui probabilmente non è il miglior insegnante in quel senso, quindi ha chiesto a me di mostrarti una via un tantino più calma. O equilibrata, se preferisci.
    La mano che prima la stringeva indicò il ghiacciolo intento a sciogliersi sotto i colpi della sua lingua calda. In una conversazione più frivola Bolshak le avrebbe fatto notare che se lo leccava in quel modo lo avrebbe reso d'acciaio piuttosto che scioglierlo, ma preferì mantenere la dovuta sobrietà e lasciare le battute a quando avrebbero raggiunto un'intimità superiore.
    Hai una tempra energetica calda, lo si capisce dalla temperatura corporea e da come reagisce il gelato. So bene cosa significa, vale lo stesso per me, pensa che il primo periodo in cui sono stato in contatto con gli umani non riuscivo a mangiare la zuppa perché finivo col farla evaporare troppo velocemente. Noi draghi non siamo fatti per vivere secondo le regole e i canoni umani, ma possono aiutarci a trovare equilibrio: sapersi limitare significa anche saper sfruttare il massimo del proprio potenziale.
    Detto questo, con un gesto decisamente poco posato o "umano", Bolshak spalancò le fauci mostrando una bocca che vista dall'interno non sembrava avere nulla di umano, e anche se c'era ancora un pò di gelato sul suo cono lo divorò in un solo boccone dando prova di essere senza dubbio dotato dell'appetito di un drago vero.
    Ma dimmi più di te, sono sicuro che ognuno ha bisogno della giusta ispirazione per trovare la quiete e l'equilibrio, magari conoscendoti meglio saprò anche consigliarti meglio.
     
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    Bolshak sembrò comprensivo quando la vide scoppiare così, alzando solo un sopracciglio per poi sorriderle come se nulla fosse successo, comprensivo. Chandra tirò un sospiro di sollievo, non si era ancora giocata la conversazione con il drago. Era proprio per evitare momenti come quello che aveva bisogno, ed ora più che mai le era chiarissimo. Certo, quando le strinse la mano lasciò che qualche goccia di quello strano e denso liquido rimasse su quella della ragazza. Chandra istintivamente la portò vicino alla giacchetta di pelle per pulirla, poi si ricordò che i vestiti che aveva addosso non erano assolutamente vestiti su cui pulirsi e si limitò a sfregare le mani tra di loro finchè della melma non rimase nessuna traccia. Si, la giornata era decisamente calda, e la ragazza aveva optato per vestirsi di pelle, ma a parte i pantaloni che comunque avevano diversi strappi sulle coscie e sui polpacci, rendendo evidente la carne che tentava di strabordare da quei vestiti chiaramente di taglia umana, il resto erano indumenti piuttosto leggeri, in particolare la giacchetta di pelle piuttosto corta, che arrivava a malapena sotto al costato lasciando il suo ventre completamente scoperto, ed il top bianco sotto al quale si poteva notare piuttosto evidentemente il reggiseno rosso cremisi stringeva il suo petto quel tanto che bastava per renderlo all'apparenza ancora più abbondante di quanto già non fosse, ed enfatizzando la forma a clessidra del suo corpo, in particolare quanto sottile fosse la sua vita nonostante la ragazza fosse assolutamente più massiccia di una donna normale, espandendosi poi quando si arrivava ai suoi fianchi sui quali si notavano in maniera evidente i pantaloni a vita fin troppo bassa per permettere alla sua coda di continuare ad agitarsi liberamente, senza essere mezza incastrata nei pantaloni. Al collo aveva una leggerissima sciarpetta di seta nera, che aveva legato delicatamente attorno ad esso per poi lasciarla sventolare dietro alla schiena, arrivando circa a metà di essa.
    Si, lui ha provato a insegnarmi qualcosa ma non ha funzionato molto bene. All'inizio mi disse che potevo fare a botte con qualche deficiente in cerca di guai nei vicoli dello Sprawl, ma da quando siamo tornati da Roma ha detto che avrei dovuto provare ad usare la meditazione per impedire alla rabbia di prendere il controllo... Non ha funzionato. Mi sono persino trasformata in casa una volta.
    Si, non era andata particolarmente bene, per questo l'intervento di Bolshak era pressapoco vitale in quel momento, soprattutto se Chandra doveva davvero diventare un leader adatto al suo stormo. Quando il drago parlò di nuovo, la ragazza sobbalzò delicatamente, incuriosita.
    Anche Shagaru lo ha detto. Dice che ho una forte affinità con il fuoco e che se sapessi controllarlo potrei... Essere molto di più. Non so quante cose dice che mi riuscirebbero molto più facilmente se solo fossi in pieno controllo di me stessa. Ed ho anche capito che gli umani non sono così male... Non tutti. In ufficio ne ho incontrati molti che non hanno paura nè sono ostili verso di noi... Ci ho fatto amicizia. Non sono affatto male. Ed in effetti quando sono attorno a loro non mi arrabbio tanto facilmente.
    Bolshak dimostrò quanto in controllo fosse quando, alla fine della sua frase informativa, spalancò le fauci per mostrare una caverna di denti e melma che di umano non aveva proprio niente e divorò in un sol boccone il resto del gelato. Ecco dove nascondeva la sua parte draconica in forma umana... Forse per questo portava quella sciarpa sul viso di solito?
    I-io? Non so cosa potrei dirti di me, voglio dire, ci siamo appena conosciuti e... Beh...
    Fu in quel momento che Chandra si rese conto che Bolshak, quando aveva sentito del suo stormo, non aveva avuto alcuna reazione. Al contrario di Shagaru, che conosceva bene i Tiranni, probabilmente Bolshak non ne aveva neanche mai sentito parlare, ed a buona ragione: un clan di assassini non deve essere conosciuto da tutti. Questo rendeva un po' più difficile parlare con lui, visto che gli avrebbe dovuto spiegare un po' di loro se voleva spiegare un po' di se. Sospirò, poi lo invitò a sedersi ad uno dei tavolini del bar per non rimanere in piedi a fissarsi come idioti, prendendosi un attimo per scegliere con attenzione le parole.
    ... Come ti ho detto sono dello stormo dei Tiranni. Non è uno stormo molto fitto, saremo forse una settantina, poco più. Gran parte dei draghi del mio stormo non è della stessa razza, siamo un miscuglio di moltissimi tipi diversi perchè più che essere uno stormo è un'organizzazione... Un clan. I Tiranni vivono ponendo fine ad altri draghi.
    Attese qualche secondo per lasciargli assorbire il fatto, poi si rese conto di cosa aveva detto e portò le mani davanti a se, un po' imbarazzata.
    M-ma non io! Io non uccido, te lo assicuro! Non ucciderei nemmeno un umano, figuriamoci un altro drago! Anzi, negli ultimi tempi il leader dei Tiranni aveva iniziato a parlare di come ormai quella linea di lavoro fosse più un intralcio che altro... I draghi non dovrebbero uccidersi fra di loro. Credo sia per questo che... Che...
    Non le era facile ricordare ciò che era successo su Panarea, ed a Bolshak sarebbe stato chiarissimo che parlarne metteva Chandra a sincero disagio.
    ... Nel mio stormo c'è stata una perdita poco tempo fa. Una perdita seria. Il leader dei Tiranni non c'è più e... Il mio stormo è nel caos. Io voglio aiutarlo... E voglio renderlo migliore. Ma non ne sono ancora in grado. Ho troppi problemi nel controllarmi. Come hai visto basta davvero poco a farmi accendere la miccia, e se non fosse per il fatto che sei evidentemente più forte di me ti sarei saltato addosso. Anche per questo Shagaru mi aiuta a controllarmi... Con lui è difficile che io scoppi. Ma quello che temo io non è arrabbiarmi con una creatura più forte. Temo l'opposto. Se una persona normale o un guerriero più debole di me mi facesse arrabbiare...
    Chandra si fermò, rabbrividendo. Non voleva neanche pensarci.
    Fin'ora sono sempre riuscita a fermarmi in tempo. A malapena, a volte. Vegas è un posto dove le risse sono all'ordine del giorno, ed io ho bisogno di sfogare lo stress che accumulo durante la giornata, quindi fare a botte non è un problema. Il problema è non riuscire a fermarmi. Per quanto ci provi, ho sempre il terrore... Di non riuscirci in tempo. E con quello che è successo ultimamente sono sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Devo imparare a controllarmi, e non solo per il mio stormo. Per me stessa.
    Tornò a guardarlo, un po' troppo seria, e quasi immediatamente se ne rese conto, addolcendo un po' la sua espressione.
    Forse ti sto annoiando un po' con la storia della mia vita, eh? Scusami, è che non sapevo come spiegarmi meglio. Volevi sapere più di me... Beh, sono abbastanza nuova qui a New Vegas, quindi so solo che avete ottimi bar. Mi piace un sacco l'alcool, fare attività fisica ed i vestiti. Devo dire la verità, gli umani hanno davvero un modo fantasioso di vestirsi, e non credo di essere mai stata più grata di una forma diversa da quella originale. Non potrei indossare questo se fossi alta quattro metri e coperta di scaglie ed aculei, haha!
     
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    Bolshak conosceva molte storie su molti tipi di draghi, non perché ne avesse conosciuti moltissimi anche se aveva la sua esperienza, ma perché stando a contatto con gli umani aveva sentito molte storie. Non considerava il racconto di una persona spaventata o ignorante come informazioni preziose, ma quando ascolti una storia è bene sentire le parole di tutte le parti che la conoscono così da poterne distillare la propria esperienza. Pertanto se Bolshak non aveva battuto ciglio non era perché non conosceva la fama dei tiranni, semplicemente non stava dando per scontato che Chandra avesse le caratteristiche di un pazzo assassino razziatore. Rimase in silenzio quindi, accompagnando Chandra al tavolino per poter parlare con maggiore calma. Parlò di sé, delle sue esperienze recenti, dei suoi problemi e soprattutto del suo stormo, Bolshak assimilava quelle informazioni lisciandosi il mento con fare interessato, stava elaborando qualcosa nella sua mente in modo da dare una risposta convincente alla ragazza. Era tutto abbastanza chiaro nella sua mente, pertanto non assecondò troppo il silenzio e riprese a parlare pacato mentre ai tavoli arrivava qualcosa di fresco da bere: per il Brachydios un frappuccino gelato con maxi caffeina e altrettanto cioccolato dentro.
    Andiamo con ordine: anzitutto non dovresti preoccuparti di trasformarti in maniera "incontrollata" dentro l'abitazione che senti come un nido sicuro, a livello inconscio i draghi tendono a lasciarsi andare quando si sentono al sicuro all'interno della propria "casa", quindi non è strano. Anche dei grossi lucertoloni come noi hanno una psicologia leggibile, sai?
    Si concesse una risatina furbesca, per poi sorseggiare la sua bibita ghiacciata che gli strappò un brivido visibile sul volto. Sembrava a suo agio, non dava l'idea di voler sembrare a tutti i costi un drago grosso, tosto e cattivo, l'intenzione di Bolshak era di somigliare di più ad un buon amico di vecchia data con cui confidarsi per ottenere suggerimenti preziosi. La sua espressione tipica da brain freeze era accompagnata da un sorriso soddisfatto e tremolante, per un Brachydios bere roba ghiacciata in netto contrasto con l'alta temperatura del corpo era un pò come un essere umano che si da un pò di dolore da solo in cambio di un grande piacere. Il tutto condito col cioccolato ovviamente.
    Secondo: avere un luogo di ritrovo dove puoi stare tranquilla e trovare l'equilibrio è importante. Sono sicuro che l'ufficio di un avvocato sia parecchio impegnativo, potrebbe tenerti occupata la mente per buona parte della giornata, il che è un bene se non riesci a meditare normalmente. A differenza degli umani, noi draghi abbiamo dei processi cerebrali diversi: loro sono molto bravi col multitasking quindi possono lavorare e incazzarsi per svariati motivi senza problemi. Con un lavoro noioso un drago invece può entrare in modalità, come la chiamo io, "covata": semplicemente ti siedi e fai quello che devi fare senza pensare ad altro. Immagino che per una femmina sia anche più facile
    Non era un discorso sessista, Bolshak ammirava il lavoro delle nutrici e soprattutto non disdegnava di certo una femmina di drago che si dedicava alle sue covate, non aveva un tono dispregiativo, era un consiglio sincero. Il sorso successivo alla sua bibita fu un pochino più contenuta e lo portò ad assumere un'aria più seria.
    Il problema del tuo stormo invece... è un pochino più serio, ma lo considero piuttosto semplice da risolvere. Segui il mio ragionamento:
    Fece una breve pausa, portando un braccio intorno alla spalliera della sedia, assumendo una posizione più comoda e rilassata.
    Come hai detto tu, più che un nido siete un clan. Un gruppo solido che in passato aveva un obbiettivo preciso ma che col tempo si è perso. Ucciderci tra di noi non è una grande idea e per il momento i draghi non hanno bisogno di cacciatori che ne limitino l'espansione oppure tarpino le ali a chi si è deciso a strafare. Se vuoi il mio parere, il tuo clan non ha bisogno di riunirsi, il tuo clan ha bisogno di un nuovo scopo.
    A quel punto la scaglia dorata di Bolshak si accese di energia, come se avesse voluto dare manforte alle sue parole. A quella reazione il Brachydios sorrise e parlò in maniera chiara così che Chandra capisse il suo punto di vista senza fraintendimenti.
    So che anche tu hai una scaglia dorata, e non per tua scelta. Probabilmente chi ti ha preceduto ha pensato la stessa cosa: che aveste bisogno di un nuovo inizio. Forse il tuo destino è con i Theryannan, con altri fratelli draghi che hanno deciso di aiutarsi tra di loro. Potreste passare da cacciatori di draghi a guerrieri dei draghi, riunirvi con noi per formare un clan più grande e forte che si protegga vicendevolmente e che mantenga l'equilibrio. Sarebbe un nuovo inizio per voi tutti, aiuterebbe i Theryannan a proteggere un'altra parte dei fratelli allontanati che potremmo diventare tutti una grande famiglia. Questo è possibile, perché lo scopo della valle è quello di essere una valle prosperosa che non fa differenza per tutti i figli dei draghi.
    Detto ciò, fece un ultimo sorso del suo frappuccino concedendosene uno più lungo che gli congelò di nuovo il cervello facendogli fare una faccia buffissima e soddisfatta, così da sciogliere lo sguardo serio di prima e riprendere il discorso in maniera più leggera.
    Ti dico tutto questo perché avere un obbiettivo chiaro aiuta moltissimo a mantenere la calma e focalizzarsi su di esso.
     
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    La conversazione stava prendendo decisamente una piega positiva, Bolshak non stava tentando di nasconderle nulla di ciò che pensava ed anzi, riteneva che la sua trasformazione dentro alla casa di Shagaru significasse che si sentiva abbastanza al sicuro li da non temere di dover tornare alla sua forma originale. Non ci aveva mai pensato, anche perchè un po' si vergognava di come era fatta in quanto drago, troppo massiccia, squadrata e mascolina per apparire evidentemente agli occhi degli altri come una femmina, ma in effetti Shagaru non ci aveva mai fatto particolarmente caso.
    Non... Non ci avevo pensato. In effetti... Beh, la casa di Shagaru mi piace. Ha un odore familiare. Mi ricorda il mio vecchio nido... Quindi è sempre facile rilassarmi li dentro.
    In quel momento arrivarono le bibite di entrambi: un frappuccino per Bolshak e per Chandra, come aveva appena detto di amare, un alcolico: un White Russian con moltissima panna ed altrettanto ghiaccio, in un bicchiere extra large. Lo osservò prendere una lunga sorsata della sua bevanda e la sua espressione cambiò immediatamente per via della drastica differenza di temperatura tra il suo corpo e quella gelata bibita che però non sembrava poter fare a meno di tracannare, risultato però nel rendere la sua faccia un miscuglio di dolore per via del congelamento e piacere per via del gusto. Chandra non riuscì a trattenere una risata, decisamente più delicata di quello che ci si aspetterebbe da una ragazzona grossa come lei, addirittura si portò una mano davanti alla bocca mentre rideva, come a trattenersi, poi afferrò il suo bicchiere e trangugiò un enorme sorso del suo White Russian, lasciandosi dei bei baffi di panna che non esitò a leccare via con la lingua, per poi schioccarla con fare soddisfatto, espirando.
    Beh, la strada è ancora lunga prima che l'ufficio di Shagaru mi faccia rilassare. Sto imparando ad usare un... Computer? Si, un computer. E devo imparare tutti i lavori di una segretaria... Mentre gestisco gli attacchi di rabbia di Shagaru, oltre ai miei. Credo che in realtà siano gli umani li dentro a tenerci a bada, visto che non hanno neanche paura di noi quando diamo in escandescenze. Nessuno ha battuto ciglio quando ho lanciato la macchinetta del caffè fuori dalla finestra, alcuni hanno addirittura riso. Credo sia da quel momento che ho iniziato a calmarmi molto più facilmente li dentro. Anche se continuo ad essere un po' frustrata quando non riesco a compilare una pratica nel modo giusto... In effetti le giornate volano.
    Quando Bolshak parlò di "covata" Chandra arrossì leggermente, ma capì in fretta di cosa parlava. Nonostante l'energia che emanava, il drago risultava decisamente amichevole ed alla buona, tanto che Chandra non si sentiva per nulla forzata a parlare con naturalezza con lui. Questo era anche grazie al fatto che si fosse abituata con Shagaru ad essere un po' meno scontrosa con chiunque incontrasse, ma era felice di vedere che, anche se non era ancora pronta, c'erano comunque progressi nel suo modo di fare. Prese un altro sorso della sua bevanda e quando appoggiò di nuovo il bicchiere le sue gote erano spruzzate di un gradevole rosso che si sposava bene con il colore ambrato della sua pelle, ed in fondo aveva senso: anche se era un drago, si era appena scolata un bicchiere semplicemente enorme di superalcolico. La sua espressione si indurì però quando Bolshak iniziò a parlare dei Tiranni, ascoltandolo con attenzione, e lasciando che finisse la sua spiegazione, mostrando la sua scaglia dorata brillare sul petto.
    Uno scopo...
    Senza neanche accorgersene, Chandra rispose al richiamo della scaglia di Bolshak, ed anche la sua si mostrò risplendendo delicatamente sul suo petto, poco sopra a dove iniziava la dolce curva dei suoi seni, mentre la ragazza rimaneva pensierosa, riflettendo sulle parole del drago. Uno scopo nuovo... Era proprio quello che lei voleva per il suo stormo. Uccidere non era mai stato davvero necessario se non nei tempi più antichi, quando i draghi non potevano fare a meno di eliminare i soggetti più distruttivi, ma ora? Ora che i loro numeri scarseggiavano, e che ogni covata era di vitale importanza, porre fine ad altri draghi era un'azione disastrosa. E quella... Poteva essere l'occasione per cambiare tutto.
    Credi davvero... Che potrei portarli a New Vegas? Farli cambiare? Voglio dire... Non tutti i Tiranni sono assassini. Alcuni si occupano di questioni più di supporto, e so per certo che alcuni volevano seguire l'idea di mio no... Del leader. Volevano cambiare. Ma ora che tutto è nel caos... Serve che qualcuno prenda le redini della situazione. E voglio essere io, quel qualcuno. Se davvero riuscissi a portarli qui, a far cambiare la vita allo stormo... A renderli migliori... Anche l'immagine dei draghi ne gioverebbe, proprio come vuole Shagaru...
    Improvvisamente Chandra sembrò aver pensato a qualcosa, ed il rossore sulle sue guance aumentò sensibilmente mentre staccava lo sguardo da Bolshak. Aveva pensato che uno scopo serviva si al suo stormo, per cambiare da assassini a guardiani, guerrieri. Ma anche lei, una volta che fosse riuscita a riunire i Tiranni, aveva bisogno di uno scopo... E riusciva a pensare ad una cosa sola.
    E-e poi... C'è una cosa... Voglio dire, se davvero ci riuscirò, io... Ecco, ho sempre voluto...
    Chandra fece toccare tra di loro i suoi indici mentre guardava in basso e di lato, a terra, imbarazzata. Bolshak sembrava abbastanza gioviale ma anche molto esperto, sicuramente sarebbe stato in grado di aiutarla con quel dubbio, e Shagaru si fidava di lui, quindi, perchè non dirglielo?
    ...Ho sempre voluto una famiglia. U-una mia, intendo. Dei cuccioli, un compagno, un nido tutto mio... M-ma non so se Shagaru vorrebbe mai e-
    Spalancando gli occhi, Chandra si zittì immediatamente. Preda dell'imbarazzo si era lasciata sfuggire un dettaglio di troppo e diventì immediatamente rossa fino alla punta delle orecchie, fissando Bolshak in silenzio per diversi secondi prima di scoppiare di vergogna.
    N-NON INTENDEVO- Non- Mi è scappato! Non volevo dire Shagaru, ecco, ecco io... Io... Non dirglielo! Sono sicura che non gli andrebbe mai bene... Non vuole avere una relazione seria con nessuno perchè potrebbero prendere di mira chiunque stesse con lui e- e- sono così debole che potrei davvero metterlo nei guai per colpa mia e-
    Ci volle davvero poco perchè diventasse un vero e proprio disastro emotivo, la situazione era ovviamente seria, adesso più che mai per Chandra, però Bolshak ora sapeva bene che non solo l'obiettivo che aveva proposto le andava più che a genio, ma che c'era una forza trainante in lei, un desiderio che con la giusta spinta avrebbe davvero potuto portarla ad un livello superiore. Bastava sapere come rendere quel dubbio una certezza.
     
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    Bolshak ascoltò la sua replica scoperchiando il frappuccino ed iniziando a raccogliere la panna e i residui con l'indice, lo faceva con calma e senza sembrare un procione che rovistava nell'immondizia, gustandosi il dolce in eccesso e tutto ciò che poteva restare in fondo al bicchiere con lenti movimenti verso la sua bocca. Il Brachydios non si privava mai di certi vizi, soprattutto se pagava per poterli ricevere. L'idea sembrò piacere a Chandra tanto che iniziò a pensare anche al suo futuro. La reazione imbarazzata della ragazza alle sue stesse parole divertì Bolshak che continuò a cacciare schiuma e zucchero sul fondo del bicchiere, ridacchiando con un'aria di vago sfottò.
    Ah, non immaginavo che i Tiranni si accoppiassero per la vita, è molto inusuale per noi draghi... se poi lo dici a Shagaru che è un Magala, non potresti trovare un compagno più distante da questo punto di vista, ma chissà... solo il tempo potrà dircelo...
    Non poteva fare ameno di immaginarsi la scena, era piuttosto divertente pensare a due draghi così pericolosi che dovevano tenere a bada i loro pargoli. Bolshak non pensava mai in negativo da quel punto di vista, e sapeva per certo che due draghi pericolosi di sesso opposto difficilmente tendono a diventare un problema più grande, anzi se figliano sono troppo occupati a pensare ai pestiferi cuccioli più che ad altro. Inoltre, quello toglieva Shagaru dalla lista dei spasimanti di Sarsha, il che garantiva a Bolshak un posto speciale per la sua di prole. Non poteva che incoraggiare ed aiutare Chandra in quel senso. Dopo aver ripulito a dovere il bicchiere, decise di riprendere il discorso in maniera un pò più seria per suggerirle come fare.
    Non essere precipitosa. Prima di tutto devi assicurarti di risolvere il problema che è nato: uno stormo non si scioglie così per caso. Non ho indagato sulla faccenda ma sembra grave, servono colpevoli e punizioni, perché ai draghi piace avere una guida affidabile, anche per questo devi essere forte e capace di controllarti. Quando avrai risolto quel problema, potrai portare i tuoi familiari a New Vegas e alla valle, se lo vedi come un obbiettivo sarà sicuramente fattibile. Tutto sta nel crescere qui... e anche qui.
    Completò la frase indicando prima il petto e poi anche la testa, lasciandole capire che non bastavano coraggio e volontà, ma serviva anche una grande preparazione mentale.
    E' presto per raccogliere i cocci della tua vita passata. A volte prima di riparare un vaso prezioso è importante preparare un piedistallo su cui posarlo quando sarà di nuovo integro. Ora dobbiamo lavorare su quel piedistallo, e ti aiuterò se tu vorrai. Quello che voglio capire è se sei pronta, e se ti è chiaro il tuo obbiettivo ora.
    Avevano chiacchierato abbastanza: se Chandra aveva le idee chiare su come gestire il proprio futuro, lui le avrebbe dato i mezzi per poter tracciare una via dritta e priva di ostacoli. Il primo da eliminare in assoluto, era sé stessa.
     
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    Il commento di Bolshak fece avvampare ancora di più Chandra, tanto che la costrinse a nascondere il viso tra le mani con immenso imbarazzo, tartagliando le parole ovattate dalla bocca coperta.
    È-è che si-si fa così nel mio stormo... Dobbiamo mantenere certe razze separate e s-sono cresciuta vedendo compagni per la vita... So che i draghi non dovrebbero fare una cosa del genere, mi andrebbe bene anche se non fossimo f-fedeli... Vorrei... Vorrei solo essere speciale per lui...
    Non avrebbe mai immaginato di aprirsi così con uno sconosciuto, ma il modo in cui Bolshak si poneva rendeva il tutto molto facile. La stava prendendo in giro, si, ma non c'era alcuna malizia o ostilità nelle sue parole, anzi a dirla tutta sembrava quasi tenere per lei, e questo un po' la rincuorava. Non fermava la sua immensa coda coperta di aculei dal frustare violentemente l'aria dall'imbarazzo, completamente priva di controllo, ma di certo la rincuorava. Le ci vollero diversi minuti prima di smettere di fumare come una ciminiera, durante i quali Bolshak finì di ripulire il suo bicchiere da ogni rimasuglio di dolciume che vi fosse, e riprese l'argomento più serio. Calmandosi, Chandra tornò ad ascoltare il suo discorso, annuendo gravemente quando parlò del fatto che servisse un giudice ed un boia, oltre che un leader. Doveva essere in grado di elargire sentenze e di portarle a compimento, per dare ai suoi draghi un capostormo degno di questo nome, degno della loro fiducia. Doveva essere forte, potente, inarrestabile. Ma doveva anche essere abbastanza saggia ed intelligente da sapere quando esercitare il proprio potere, e sapere come tenersi sotto controllo. Solo così avrebbe potuto estrarre il massimo dal proprio potenziale. Quando Bolshak si indicò il petto e poi la testa, Chandra lo imitò, rimanendo per qualche istante a fissare la propria mano aperta, per poi stringerla con decisione. Si... Doveva crescere. Era il primo passo, se davvero voleva diventare migliore. Per questo quando Bolshak avanzò la sua proposta Chandra esitò solo un istante.
    Si... Voglio essere un leader in grado di guidare i Tiranni verso un futuro migliore. E per esserlo devo diventare... Meglio di ora. Devo puntare alla vetta. Non... Non so se sarò mai in grado di fare al colpevole ciò che ha fatto a... A mio nonno. Non so se ne avrò mai il coraggio. Ma...
    La ragazza si alzò, decisione che scintillava nei suoi occhi, e scaglia sul petto ancora più splendente. Aveva tanta strada da fare, ed i dubbi la avrebbero solo intralciata in un percorso che già non si prospettava per nulla facile. Fortunatamente sia Shagaru che Bolshak erano più che pronti ad aiutarla, ma di certo non poteva restarsene ferma ad aspettare che facessero tutto loro. Doveva essere lei a muoversi, ed a migliorare. Ad avanzare.
    ... Ma con i dubbi non andrò mai da nessuna parte. Insegnami.
    Lo fissò senza mai distogliere lo sguardo, con quegli occhi di un azzurro splendente che chiedevano, pretendevano di essere guardati di rimando con massima decisione. Non c'era spazio per la paura di fallire, perchè sapeva di essere debole. Sapeva di non essere ancora all'altezza del ruolo. Preoccuparsi era quindi inutile: doveva solo diventare adatta. Ed il suo primo passo lo avrebbe fatto proprio con Bolshak.
    Sono pronta.
     
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    Speciale per lui! Era melenso anche per un drago romantico come Bolshak, ma per non prenderla troppo in giro si limitò a ridacchiare con un'aria abbastanza leggera, facendole un cenno di assenso col capo per farle capire che in fondo non c'era niente di male in quel desiderio. Una volta che furono entrambi in piedi e accesa la scintilla della risolutezza in Chandra, Bolshak allargò un sorriso soddisfatto, pronto ad iniziare con un allenamento molto semplice.
    D'accordo allora, non perdiamo tempo. Iniziamo con qualcosa che possiamo considerare... "basilare".
    Le fece cenno di seguirlo e dopo aver lasciato dei soldi sul tavolo assieme all'ordinazione, il Brachydios fece strada verso i parcheggi del mega mall. Era un posto piuttosto angusto per due draghi, ma gli umani potevano starsene comodi da quelle parti e parcheggiare le loro automobili. Le auto parcheggiate formavano due file distanti l'una dall'altra pochi metri, tra un certo numero di macchine e l'altro c'erano i pilastri che sostenevano l'intera struttura. Al centro del corridoio formato dalle file di macchine c'era una splendida Harley Davidson modello Chopper, una sorta di punto di riferimento per la metà campo. Bolshak la attraversò e si posizionò di fronte ad essa, carezzandone la cromatura e la tinta fiammante, lasciando Chandra dall'altro lato del veicolo.
    Una cosa che fa uscire di testa gli esseri umani è tutto ciò che riguarda i loro veicoli: odiano guidarli, odiano vedere altre persone che guidano i loro veicoli, ma soprattutto odiano quando si danneggiano. Uno dei più grandi problemi per noi draghi è dare peso a questi fragili strumenti. Noi non ne abbiamo bisogno e di solito muoverci all'interno della natura non è un problema perché le rocce sono dure e gli alberi ricrescono. Ma i veicoli non ricrescono proprio e anzi sono molto costosi sia da acquistare nuovi che da riparare. Pertanto una prima importante lezione è imparare a non danneggiarli per sbaglio.
    Detto questo, il Brachydios si posizionò a pochi centimetri rispetto al lato destro della moto, così da scegliere la sua "Parte del campo", dato che il piccolo veicolo tagliava in due la zona di combattimento in maniera perfetta.
    Le regole sono semplici: colpisci con quanta forza vuoi ma non lasciare neanche un graffio né alle macchine intorno a noi, né tanto meno alla moto. Che tra parentesi appartiene a me, quindi se la danneggerai non sono sicuro che potrò modulare la potenza dei miei pugni...
    Sul suo volto c'era un sorriso comprensivo, ma dietro il suo sguardo amichevole si celava la minaccia di un drago furioso la cui potenza distruttiva poteva far ricredere di tutto Chandra e farle ponderare una carriera come tester di cannucce per minestrine.
     
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    Nome partecipanti: Chandra Jiiva vs Bolshak Deidalos
    Livello partecipanti: 2 vs 4
    Energia partecipanti: Berserker vs Lord of War
    Numero di partecipanti: 2
    Livello del Potere: 2 vs 4
    Abilità Fisiche G1: Gigas 4, Mach 3, Shell 4, Jumper 3, Sense 4, Strike 4, Vision 4, Energy 4, Charge 3
    Abilità Fisiche G2: Gigas EX, Mach 4, Shell 4, Jumper 3, Sense 3, Strike 3, Vision 3, Energy 4, Charge 3
    Tecniche Personali G1: Spaccafaccia, Colpo Basso, Cartavetro, Entrata Dinamica, Incrocolpo, Distacco, Megacorno, Peso Massimo, Peso Piuma, Incendio
    Tecniche Personali G2: Arco Bollente, Zanna Cerchiata, Corona Sismica, Verga Impalatrice, Dente Divoratore, Blast-Dash, Blast-Eruption, Blast-Assault, Sexual Tricks, Molten Shield
    Arti Magiche/Occulte G1: Ninjutsu #4: Stretta di ferro; Ninjutsu #8: Ombra Furtiva
    Rinjutsu #2: lampo Fumogeno; Rinjutsu #5: Corpoviscido; Rinjutsu #9: Tekkai Skull
    Sephiroth #1: Richiamo di Gaia; Sephiroth #2: Atolli; Sephiroth #3: Nixtamal; Sephiroth #5: Iztac; Sephiroth #6: Xocoatl; Sephiroth #7: Pulque; Sephiroth #10: Armonia naturale
    Kearinomanzia #1: Lancia del fulmine
    Arti Magiche/Occulte G2: Ninjutsu #2: Evocazione di munizione e di armi; Ninjutsu #4: Stretta di ferro; Ninjutsu #5: Passo energetico; Ninjutsu #13: Air Hike; Ninjutsu #14: Soru; Ninjutsu #20: Ultima Offerta
    Rinjutsu #1: Tekkai Parziale; Rinjutsu #8: Tekkai Profondo; Rinjutsu #9: Tekkai Skull; Rinjutsu #11: Tekkai
    Armi & Equipaggiamento G1: Sisma (Impatto +); Dono del patto: Frammento di Scaglia Sacra
    Armi & Equipaggiamento G2: Dono del patto: Frammento di Scaglia Sacra
    Luogo: Parcheggio sotterraneo di uno dei vari negozi della catena del Mega Mall, si presenta quasi completamente vuoto per via dell'orario ad eccezione di alcuni blocchi dove si trovano parcheggiate diverse macchine, formando delle perfette file di circa 15 metri l'una. Tra una fila e l'altra, distanti circa 6 metri, si trova la moto di Bolshak. Ogni 20 metri sia in lunghezza che in larghezza del parcheggio si trova una colonna portate di resistente marmo spessa 1 metro e mezzo, ed il parcheggio in se pur avendo diverse uscite è immenso, più di 600 metri quadrati. Il soffitto è piuttosto alto, poco più di 4 metri, poichè al piano superiore si trovano i vari negozi del Mega Mall.

    La risata gioviale di Bolshak non faceva che imbarazzare ancora di più la ragazza che sebbene non si sentisse schernita sapeva che il suo desiderio era decisamente... Inusuale per un drago. Forse nonostante l'atteggiamento aggressivo e provocatorio che vestiva di solito, la ragazza era fin troppo pura ed innocente per la sua razza. Non era necessariamente un male, ma di certo avrebbe dovuto imparare a controllare non solo la sua rabbia, ma anche il resto delle sue emozioni se voleva raggiungere l'obiettivo che si era prefissata. Fortunatamente Bolshak non le fece pesare troppo la cosa, alzandosi a sua volta quando lei riprese compostezza per poi farle cenno di seguirlo verso le scale che portavano al parcheggio sotterraneo del Mega Mall, piuttosto spazioso in quanto a larghezza, e per un umano probabilmente anche in altezza, ma non per due draghi che, persino nella loro forma più contenuta, si sarebbero sentiti costretti in una gabbia un po' troppo piccola per creature enormi come loro. Chandra non era nemmeno sicura di potersi trasformare senza toccare il soffitto con la testa, in fondo era davvero enorme per la sua età e non le giovava di certo in spazi così angusti. In mezzo alle file di macchine della gente occupata con i loro acquisti (persino in una giornata infrasettimanale e di prima mattina i Mega Mall vedevano un sacco di attività) Bolshak si fermò proprio davanti ad una spettacolare moto che Bolshak rese chiaro era di sua proprietà quando la accarezzò con affetto, come se fosse un suo fedele compagno.
    Quindi quale sarebbe l'allenamento? Devo pulirti la moto?
    Fu chiaramente ironica, ma senza apparire rude, era una semplice battuta che fece aspettando che Bolshak spiegasse quale fosse il vero motivo per cui erano andati a rintanarsi nel parcheggio, e con grande tranquillità le spiegò che il modo più semplice per farle imparare un po' di autocontrollo era farla scatenare in uno spazio angusto e ristretto pieno di cose che NON poteva assolutamente danneggiare. Semplice per lui, voleva dire. Per Chandra, che tendeva a non prestare la benchè minima attenzione a ciò che le stava attorno quando si infuriava, sarebbe stato praticamente impossibile. Fu proprio per questo che, leggermente confusa, la ragazza esitò un secondo davanti alla sua spiegazione, effettivamente anche intimorita dall'ultima, non tanto velata minaccia del drago.
    ...Ok? Voglio dire, posso provarci. Mi servirà un attimo per scaldarmi, però. E per assicurarmi di non colpire la tua moto... Puoi girarti un attimo?
    La richiesta poteva apparire sciocca se Bolshak intendeva allenarla, ma fu chiaro fin da subito che Chandra non voleva approfittare di nessun trucchetto infido quando iniziò a sfilarsi la giacchetta di pelle per poi depositarla sul sedile della moto, stendendola il più possibile.
    Non voglio davvero fare a pezzi questo vestito. L'ho preso con un anticipo sullo stipendio, e se combatto... Faccio sempre a pezzi quello che ho addosso.
    Mentre si spogliava della giacchetta il corpo della ragazza iniziò lentamente a coprirsi di scaglie, come se una goccia d'inchiostro avesse macchiato la sua pelle e si stesse espandendo sempre di più, rendendo il suo fisico più massiccio, le sue zanne ed i suoi artigli più evidenti ed i suoi occhi più affilati. Dove le scaglie non arrivavano la sua pelle diventava di un viola intenso che era spesso e volentieri attraversato da poderose linee di un arancione brillante, chiaramente il suo sangue ardente che scorreva nel suo corpo, mentre la ragazza si piegava per abbassarsi i pantaloni e toglierseli, depositandoli sulla moto vicino alla giacchetta, e la sciarpa presto fece loro compagnia.
    Girati pure, ho fatto.
    Si era ricoperta di scaglie per non apparire nuda di fronte a Bolshak, ma non aveva fatto i conti con un particolare, di cui evidentemente non si era accorta: si era tolta solo lo strato più esterno di vestiti! La maglietta, il reggiseno e soprattutto le mutandine rosso cremisi di pizzo erano ancora in bella vista, ed il contrasto che facevano con il suo corpo nero occasionalmente ricoperto di aculei d'avorio era semplicemente spettacolare, soprattutto perchè ora il suo aspetto era molto più simile alla sua forma originale ed umano solo nella postura. Adesso che era libera da vestiti che ricoprivano gran parte dei suoi arti, Chandra si sentiva un po' più libera, come dimostrò scrocchiandosi il collo mentre sulle sue braccia iniziavano a crescere spine enormi, spesse e dall'aspetto decisamente pericoloso che Bolshak non avrebbe potuto ignorare. Sul suo viso, però, c'era un sorrisetto che nonostante apparisse altrettanto pericoloso, lo era in un senso profondamente diverso, meno ostile.
    Ok, hai detto che non posso lasciare un graffio sulla moto, giusto? Ma questo non lascia graffi no?
    Metodicamente, la ragazza avvicinò un braccio alla leva dello start del veicolo di Bolshak, dandogli un colpetto per muoverla sull'accensione mentre l'altra mano girava la chiave, senza mai staccare gli occhi da lui. Probabilmente il drago blu avrebbe capito quasi subito cosa voleva fare o forse sarebbe stato leggermente distratto dal modo in cui era conciata la rossa, ma la mano che era sulla levetta dello start era già andata sul manubrio della moto per sgasare in maniera sconsiderata e decisamente provocatoria, per vedere come avrebbe reagito lui. Chandra non aveva ignorato la sua minaccia, ma sapeva anche che finchè non fosse riuscita a liberarsi completamente non avrebbe potuto imparare nulla e se si fosse concentrata esageratamente solo sul non fare danno a nessun veicolo avrebbe solo perso tempo perchè non avrebbe usato tutta la sua forza, quindi se Bolshak fosse stato in grado di forzarla a dare il massimo come senza ombra di dubbio era in grado di fare, quella era la mossa perfetta per alterarlo senza vedere i propri denti sparsi sul pavimento prima ancora che potesse reagire.

    Status Fisico: Perfetta
    Status Psicologico: Concentrata sul non danneggiare le macchine, provocatoria
    Energia: 100/100
    Potere: Corona del Tiranno (Attivo)
    Livello 2
    - A questo livello Chandra può far crescere le spine solo in due zone contemporaneamente del corpo.
    - Le spine hanno bisogno di 3 turni per essere completamente cariche:
    1) Al primo turno la loro resistenza ossea è superiore al normale.
    2) Al secondo turno la resistenza è aumentata e anche la capacità di penetrazione è superiore rispetto al normale.
    3) Al terzo turno sono completamente incandescenti: questo diminuisce la loro effettiva resistenza ma aumenta di molto la loro capacità di penetrazione.
    (Sarà sempre possibile fermare la crescita di alcune spine fermandole ad una determinata carica per poter favorire la crescita di altre.)
    - A questo livello, quando Chandra decide di far esplodere le spine attraverso una tecnica, si muoveranno ad una distanza massima di 3 metri al doppio della velocità dell'utilizzatore e potranno allargarsi in un cono con l'ampiezza limite di 60 cm.
    Tecniche usate:

    Equipaggiamento:

    Note:

    Stato Aculei:
    Braccio destro: Lv.1 (in carica)
    Braccio sinistro: Lv.1 (in carica)



    Visto il modo effettivamente confusionario in cui ho tenuto da conto in precedenza della carica degli aculei da adesso lo farò in maniera differente, lo spoiler è solo per chiarire eventuali cambiamenti.
    Inserirò nelle note solo le zone che sono attualmente cariche o che si stanno caricando, quindi finchè una zona è a livello di carica 0 non la scrivo affatto. Quando una zona però viene caricata per quel turno avrà la scritta (in carica) di fianco ad essa, esempio:
    Turno 1 carico il braccio destro:
    Braccio destro: Lv.1 (in carica)

    Turno 2 fermo la carica sul braccio destro e carico il braccio sinistro:
    Braccio destro: Lv.1; Braccio sinistro: Lv.1 (in carica)

    Quando uso una tecnica che aumenta la carica o che spara aculei invece userò le freccette per definire il procedimento, esempio:
    Braccio destro a livello di carica 1, uso Incrocolpo e la carica aumenta a 2, poi sparo gli aculei ma successivamente carico di 1 livello per via della carica naturale durante il turno:
    Braccio destro: Lv1->Lv.2 e subito dopo Lv.0 per Incrocolpo.

    Se una zona è (in carica) significa che NON ha ancora quel livello nel turno in cui si sta caricando, perciò quando una zona è a Lv.1(in carica) non ha ancora nessun aculeo su di essa.

    Spero sia abbastanza chiaro così.


    EDIT 13/07/2020: editato il post per correggere un mio errore dove sparo aculei nello stesso turno in cui li sto caricando. Edit fatto il 13 ma segnato in scheda il 14 perchè sono fuso.


    Edited by White T. Hebi - 14/7/2020, 19:28
     
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    Il Brachydios inarcò un sopracciglio perplesso quando Chandra gli chiese di voltarsi per il suo "riscaldamento", non aveva idea di cosa intendesse o perché stesse sfoggiando tutta questa improvvisa timidezza, ma Bolshak non si fece troppe domande e facendo spallucce scosse il capo e si voltò, lasciandole tutto lo spazio di cui aveva bisogno. Le successive parole chiarirono il punto: il suo capo era uno spilorcio. Tipico dei draghi più istintivi, anche Sarsha era molto affezionata ai suoi tesori, e Shagaru sembrava uno che ai soldi ci teneva. Bolshak non sapeva quanto in realtà quel drago nero fosse un benefattore. Attese il segnale della ragazza per voltarsi e quando lo fece non riuscì a nascondere uno sguardo perplesso e anche un tantino scosso, non di timore ma di eccitazione. Una reazione spontanea di fronte ad una dimostrazione chiara di sensualità, anche i draghi hanno le loro debolezze in quanto intimo femminile. In quel preciso caso però, prevalse il buonsenso e lo spirito perplesso di Bolshak sul resto.
    Oh si, ora sembri proprio un drago cattivo.
    Non commentò oltre, aspettando che la ragazza si preparasse ad attaccare, ma non lo fece. Anzi. Piuttosto che vederla sferrare un colpo, il Brachydios portò gradualmente le braccia in posizione conserte mentre osservava i suoi movimenti, percependo l'assenza di un istinto combattivo in quel momento e domandandosi cosa volesse fare alla sua povera moto. Appena iniziò ad armeggiare con il manubrio, Bolshak alzò subito uno sguardo tediato verso di lei, lasciandole intendere che non era quello l'approccio a cui pensava.
    Hey... guarda che così si ingolfa, ti ho spiegato che queste cose hanno bisogno di manutenzione e accortezza. Dobbiamo lavorare sulla tua di rabbia, non sulla mia.
    A quel punto era ovvio che la ragazza voleva fare un gioco diverso e non si sarebbe prestata facilmente alla sfida del Brachydios, forse la moto l'aveva messa un pò troppo in difficoltà, ma se aveva intenzione di provocarlo allora Bolshak le avrebbe fatto sentire la sua pressione energetica. Restando con le braccia conserte, il drago blu avrebbe iniziato a ricoprirsi di scaglie, strappando i suoi vestiti e assumendo la forma umanoide dragonica, simile ad una brillante armatura di scuro zaffiro, avvolta dalla melma fosforescente che caratterizzava quel drago. La sua grossa coda si sollevò verso l'alto, sbattendo rumorosamente a terra e lasciando qualche crepa nell'asfalto.
    Vuoi provare con la coda? Avanti: sull'estremità della mia c'è una grossa mazza callosa ossea, credi di essere all'altezza? Dimostralo!
    I convenevoli erano finiti, e assieme alla sua trasformazione Bolshak aveva smesso di trattenere anche tutto il suo potere: la sua pesante pressione energetica, l'intenso calore della sua melma e quel forte odore di maschio alfa impregnò completamente il parcheggio, se Chandra non era indifferente a quello spettacolo avrebbe potuto perfino sentirlo ruggire senza muovere di un solo millimetro la bocca, restando immobile e a braccia conserte mentre la coda oscillava lentamente alle sue spalle.

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    Brachydios

    ɫ Status Fisico: In forma.
    ɫ Status Psicologico: Serio, tediato per la sua Harley.
    ɫ Energia: 150/150
    ɫ Potere Bolshak: Livello 4
    - Dopo aver menato 15 colpi la melma sui pugni del Brachydios si consuma. Per ripristinare la melma sarà necessario leccare la zona interessata, farla entrare in contatto con il corno o semplicemente con dei fluidi corporei, anche le ferite vanno bene.
    - Il corno sulla testa del Brachydios non ha solo una riserva illimitata di Melma, ma ha una potenza superiore rispetto alle braccia del 100%. Tale bonus è mantenuto anche in forma Umanoide fintanto che brandisce il corno in una delle sue forme, ma solo sui colpi inferti da quell'elemento. La resistenza del corno e dell'estremità della coda è estremamente superiore all'acciaio, mentre quella delle corazze sulle braccia è superiore all'acciaio.
    - Quando sferra un pugno o attacca con la testa, il Brachydios rilascia una leggera quantità di melma dall'estremità dell'attacco che si allarga per circa 2,5 metri intorno al percorso del colpo seguendo più o meno la sua traiettoria. Se uno di questi attacchi impatta su qualcosa, la melma schizzerà invece in un raggio di 5 metri intorno alla zona colpita. Quando questo succede vengono consumati 2 colpi invece di uno solo. Le dimensioni sono dimezzate in forma umanoide.
    - La melma si disperde entro 5 turni dal momento in cui lascia il corpo del Brachydios. E' totalmente inutile cercare di rimuoverla attraverso solventi, movimenti improvvisi o simili.
    - Quando la melma sul corpo del Brachydios colpiscono un bersaglio che è sporco di melma, i due fluidi innescano una reazione esplosiva che aumenterà del 100% la potenza del colpo, oltre a creare un'esplosione dal raggio di 3 metri sulla zona colpita. L'esplosione non infligge danni da fuoco ma da usura, risultando particolarmente efficace nel diminuire rapidamente l'efficacia delle resistenze.
    - Solo in forma di drago, il Brachydios può utilizzare la melma sui suoi pugni per darsi uno slancio energetico quando effettua un salto, questo gli consente di aumentare del 100% la velocità, la lunghezza e la portata del salto, inoltre un colpo effettuato durante questa manovra avrà una potenza e l'ampiezza dell'esplosione e/o dello schizzo di melma aumentate dello stesso ammontare. Effettuare questa manovra fa consumare 3 colpi alla melma su entrambi i pugni, oppure 8 in caso la propulsione provenga da un pugno solo. Questo salto ignora i malus razziali.
    ɫ Tecniche usate: -
    ɫ Note:
    - Forma umanoide: Bonus sulla forza e sul sense del 25%.



    EDIT: post modificato per sbaglio.

    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 17/7/2020, 07:37
     
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    Effettivamente Chandra non si era ancora minimamente resa conto di come era ridotta, quindi lo sguardo di Bolshak un po' la sorprese, ed il suo commento fu ancora più strano. Decise di prenderlo come un complimento però e sorrise ferina.
    Aspetta di vedere quando mi trasformo, allora!
    Fu curioso vederlo non cercare di fermarla, ma osservare la sua azione con calma. In fondo la stava testando, quindi sembrava deciso a vedere cosa la ragazza si sarebbe inventata e... Non sembrava compiaciuto da ciò che aveva fatto. La guardò, perplesso, per poi sgridarla subito dopo.
    Già, immaginavo non sarebbe bastato ma speravo riuscisse a farti arrabb-!!!
    Fu all'improvviso che Bolshak rilasciò la sua energia in una vampata di pressione semplicemente anormale ed irresistibile, che costrinse la rossa a fare mezzo passo indietro, tendendo ogni singolo muscolo del proprio corpo mentre digrignava i denti, sforzandosi di non piantare la testa per terra davanti a quella semplice ma estremamente efficace dimostrazione di supremazia. Iniziò immediatamente a sudare freddo nel sentire quella potenza, ma piantando gli artigli dei piedi nel terreno rimase saldamente dritta, mentre i suoi occhi diventavano di un intenso color dorato, segno che aveva capito che il momento di scherzare era finito. Bolshak voleva vederla fare sul serio... Ma come poteva con le condizioni da lui imposte?
    Ghhh...
    Anche Bolshak aveva assunto una forma ibrida diventando molto diverso dalla sua forma completamente umana: delle scaglie di un blu profondo lo ricoprivano completamente e della melma verdastra e fluorescente si poteva vedere, a chiazze e macchie, ricoprirlo in più punti, ma soprattutto sul corno in fronte e sulle mani. Quel corno in particolare la scosse, era decisamente comparabile alle sue e non le era mai capitato di vedere un altro drago con tali proporzioni, intimorendola ancora di più.
    E va bene!
    Non poteva lasciare che solo la sua aura le impedisse completamente di combattere, perciò Chandra decise di inghiottire la paura e di passare all'offensiva finchè Bolshak era in quella posizione neutrale a braccia conserte, anche se la sua coda ondeggiava pericolosamente dietro di lui, cosa che in tutta risposta fece iniziare quella di Chandra a frustare l'aria in maniera furiosa mentre iniziava a ricoprirsi di aculei e la ragazza rifaceva quel mezzo passo in avanti che aveva perso poco prima, sferrando un destro proprio verso il petto del drago blu, digrignando i denti. La distanza di poco più di un metro e venti, Bolshak avrebbe potuto notare, era troppa perchè il pugno in se lo raggiungesse direttamente: circa 20 centimetri mancavano al contatto, ma ben presto si sarebbe anche reso conto che le punte d'avorio ora cresciute sul braccio della ragazza non erano li per bellezza, poichè all'improvviso si allungarono violentemente, puntando a conficcarsi nel suo torace ampliandosi in un cono di circa 30 centimetri di ampiezza per lasciare una bella serie di buchi nelle sue scaglie. Il problema di un colpo del genere, che non essendo particolarmente ampio stava quindi evitando completamente la sua moto, era che si trattava di un attacco decisamente facile da evitare o a cui reagire, perchè anche se era chiaramente intimidita Chandra non si era scordata di avere delle regole da seguire e, proprio come aveva temuto, si stava concentrando troppo sul non far infuriare ancora di più il Brachydios anzichè sfruttare appieno la sua forza. Probabilmente Bolshak glielo avrebbe fatto notare... In un modo o nell'altro.

    Status Fisico: Perfetta
    Status Psicologico: Concentrata sul non danneggiare le macchine, intimorita
    Energia: 95/100
    Potere: Corona del Tiranno (Attivo)
    Livello 2
    - A questo livello Chandra può far crescere le spine solo in due zone contemporaneamente del corpo.
    - Le spine hanno bisogno di 3 turni per essere completamente cariche:
    1) Al primo turno la loro resistenza ossea è superiore al normale.
    2) Al secondo turno la resistenza è aumentata e anche la capacità di penetrazione è superiore rispetto al normale.
    3) Al terzo turno sono completamente incandescenti: questo diminuisce la loro effettiva resistenza ma aumenta di molto la loro capacità di penetrazione.
    (Sarà sempre possibile fermare la crescita di alcune spine fermandole ad una determinata carica per poter favorire la crescita di altre.)
    - A questo livello, quando Chandra decide di far esplodere le spine attraverso una tecnica, si muoveranno ad una distanza massima di 3 metri al doppio della velocità dell'utilizzatore e potranno allargarsi in un cono con l'ampiezza limite di 60 cm.
    Tecniche usate:
    Distacco (Braccio destro)
    Variante del potere che sacrifica l'efficienza di un'esplosivo attacco che rinuncia alle spine per convertirlo in qualcosa di più affidabile. Con questa tecnica, piuttosto che sparare le spine, queste si allungheranno improvvisamente restando però attaccate al corpo, perdendo la loro lunghezza istantaneamente al termine del colpo. Potranno allungarsi ad una distanza massima pari a 60 cm rispetto alla parte del corpo attaccante e non potranno allargarsi più della metà del cono massimo stabilito dal potere. Usando questa tecnica non si sacrificano le spine ma non sarà possibile donare cariche alla parte del corpo interessata in questo turno.
    Costo: 5
    Equipaggiamento:

    Note:
    - Forma umanoide: Bonus sulla forza e sul sense del 25%.
    Stato Aculei:
    Braccio destro: Lv.1
    Braccio sinistro: Lv.1->Lv.2 (in carica)
    Coda: Lv.1 (in carica)

     
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    Fino a quel momento, Bolshak aveva mantenuto un'aria seria, quasi impassibile, come se volesse farle credere di essere diventato un guerriero spietato e privo di disattenzioni, una macchina da guerra senza sentimenti. E così rimase fintanto che la ragazza si preparava a scagliare quel pugno puntuto, deciso a deviarlo con la sua massiccia coda dato che per quanto grossa fosse Chandra non dava l'idea di poterlo superare. Ma un istante prima che questo si realizzasse, Bolshak si rese conto che quel braccio non era abbastanza lungo da poterlo colpire, una cosa piuttosto strana che lo lasciò incredibilmente perplesso. Poi le punte iniziarono ad allungarsi e solo allora capì. La sua espressione cambiò completamente, perdendo quell'aria seria e imperscrutabile e panicando vistosamente, dato che non si aspettava un colpo a distanza a tradimento. Dovette letteralmente gettarsi da un lato cascando praticamente in ginocchio per poter evitare quella pioggia di spine che rischiavano seriamente di fare danni in giro, fortunatamente fermandosi prima della catastrofe. Bolshak, armato di fiatone, si rialzò e si guardò alle spalle per capire che danni aveva fatto Chandra, fortunatamente niente di grave ma sicuramente un colpo rischioso.
    Hey ma le spine ti crescono anche nel cervello per caso?! Sei impazzita??? Ti ho detto di stare attenta ai danni collaterali che puoi provocare e tu trasformi la tua mano in un fucile a pompa?! Potevo rimanerci secco poi!!!
    Tiranni, Magala, draghi pericolosi di ogni genere, ogni tanto Bolshak dimenticava con cosa aveva a che fare tutti i giorni. Aveva sempre considerato i Brachydios come lui piuttosto aggressivi ma a quel punto era ovvio che c'era molto di peggio. Deciso a mostrarle cosa intendeva, eccolo prendere l'iniziativa: posizionò una mano sul sellino della moto con grande perizia e controllo, in modo da non danneggiarla mentre la utilizzava come sostegno.
    Noi draghi possiamo schiacciare gli ostacoli molto più facilmente degli altri, ma se apriamo la strada senza pensarci offriamo linea di tiro ai nemici. Non distruggere ciò che può esserti utile!
    Detto questo, usò la moto per effettuare un piccolo balzo rotante da destra verso sinistra, utilizzando uno dei suoi arti inferiori per colpire piuttosto che i suoi micidiali pugni. La moto era un ostacolo invalicabile, certo, ma nessuna regola impediva di usarla come sostegno per un attacco. Quel calcio in orizzontale era mirato all'altezza della testa di Chandra e voleva farle capire che il confronto che cercava era molto più diretto.

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    Brachydios

    ɫ Status Fisico: In forma.
    ɫ Status Psicologico: Serio, concentrato.
    ɫ Energia: 150/150
    ɫ Potere Bolshak: Livello 4
    - Dopo aver menato 15 colpi la melma sui pugni del Brachydios si consuma. Per ripristinare la melma sarà necessario leccare la zona interessata, farla entrare in contatto con il corno o semplicemente con dei fluidi corporei, anche le ferite vanno bene.
    - Il corno sulla testa del Brachydios non ha solo una riserva illimitata di Melma, ma ha una potenza superiore rispetto alle braccia del 100%. Tale bonus è mantenuto anche in forma Umanoide fintanto che brandisce il corno in una delle sue forme, ma solo sui colpi inferti da quell'elemento. La resistenza del corno e dell'estremità della coda è estremamente superiore all'acciaio, mentre quella delle corazze sulle braccia è superiore all'acciaio.
    - Quando sferra un pugno o attacca con la testa, il Brachydios rilascia una leggera quantità di melma dall'estremità dell'attacco che si allarga per circa 2,5 metri intorno al percorso del colpo seguendo più o meno la sua traiettoria. Se uno di questi attacchi impatta su qualcosa, la melma schizzerà invece in un raggio di 5 metri intorno alla zona colpita. Quando questo succede vengono consumati 2 colpi invece di uno solo. Le dimensioni sono dimezzate in forma umanoide.
    - La melma si disperde entro 5 turni dal momento in cui lascia il corpo del Brachydios. E' totalmente inutile cercare di rimuoverla attraverso solventi, movimenti improvvisi o simili.
    - Quando la melma sul corpo del Brachydios colpiscono un bersaglio che è sporco di melma, i due fluidi innescano una reazione esplosiva che aumenterà del 100% la potenza del colpo, oltre a creare un'esplosione dal raggio di 3 metri sulla zona colpita. L'esplosione non infligge danni da fuoco ma da usura, risultando particolarmente efficace nel diminuire rapidamente l'efficacia delle resistenze.
    - Solo in forma di drago, il Brachydios può utilizzare la melma sui suoi pugni per darsi uno slancio energetico quando effettua un salto, questo gli consente di aumentare del 100% la velocità, la lunghezza e la portata del salto, inoltre un colpo effettuato durante questa manovra avrà una potenza e l'ampiezza dell'esplosione e/o dello schizzo di melma aumentate dello stesso ammontare. Effettuare questa manovra fa consumare 3 colpi alla melma su entrambi i pugni, oppure 8 in caso la propulsione provenga da un pugno solo. Questo salto ignora i malus razziali.
    ɫ Tecniche usate: -
    ɫ Note:
    - Forma umanoide: Bonus sulla forza e sul sense del 25%.

     
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    Era già pronta a vedere il suo attacco deviato, annullato o addirittura usato contro di lei: osservare quell'imponente avversario rimanere a braccia conserte, immobile e serio, l'aveva senza ombra di dubbio messa in soggezione, e questo stava giocando con la sua mente. Il colpo che aveva sferrato era goffo, facile da evitare e molto prevedibile di conseguenza, tanto che a metà del pugno Chandra era sicura di aver sbagliato e che Bolshak avrebbe capitalizzato su quell'errore, facendola rimpiangere di non essersi impegnata dall'inizio. Fu per questo che quando vide la sua espressione stoica frammentarsi ed il drago blu si lanciò di lato per evitare il suo colpo, crollando a terra in maniera decisamente poco elegante, che Chandra si bloccò sul posto, visibilmente confusa, osservandolo, immobile.
    Che...?
    Bolshak si voltò verso di lei, ansimante, e forse solo per un attimo nel panico dopo quell'esperienza, ma soprattutto preoccupato di cosa aveva appena fatto la rossa e come avrebbe potuto fare danni più che seri quando le era stato detto di fare attenzione a ciò che aveva attorno. La tensione si spezzò tutta in un istante e Chandra dovette trattenere un grugnito che assomigliava fin troppo ad una risata, portandosi una mano sul viso e voltandosi per un attimo, cercando di ricomporsi.
    N-no scusa, scusa...Pft... È che hai detto che potevo usare tutta la forza che volevo, e poi sei un drago, credevo potessi prenderlo un pugno, la gente normale va a terra al primo ma tu sembri davvero forte quindi non ho pensato ad altro... Pfff...
    La ragazza si ricompose appena in tempo per vederlo rialzarsi e decidere di dimostrarle cosa intendeva lui con "fare attenzione a ciò che si ha attorno", scavalcando la moto agilmente per tentare di sferrarle un calcio verso la tempia destra con la sua gamba sinistra, mentre le spiegava che solo perchè i draghi possono muoversi come bulldozer non è sempre una buona idea, anzi: si poteva sfruttare l'ambiente a proprio vantaggio. In effetti, scavalcare l'ostacolo non doveva essere l'azione più complessa del mondo, quindi non c'era molto tempo da perdere o punti scoperti da lasciare, come dimostrò il suo avversario, anzi sfruttando la sua mossa Olio Cuore per sferrarle un calcio diretto verso la testa, alla tempia sinistra, usando la gamba destra. A giudicare da come erano corazzate le sue braccia le stava probabilmente facendo un favore usando la gamba anzichè quei colossali guantoni di scaglie coperte di melma, perciò probabilmente era in grado di difendersi... No?
    Urk!
    Non appena portò il braccio sinistro, teso, tra la sua testa e la gamba del Brachydios, Chandra si rese istantaneamente conto della differenza di forza che li separava: Bolshak era su un sostegno molto instabile e non sembrava nemmeno aver impresso un'esagerato impegno nell'attacco, eppure quel calcio colpì con una forza impressionante, frantumando un paio di aculei su di esso anche se erano ben più resistenti del normale a quel punto, spingendo il braccio stesso verso il suo cranio e facendolo impattare comunque su di esso, per poi costringere l'intero corpo della ragazza a scivolare verso destra per un metro intero mentre la ragazza recuperava precariamente l'equilibrio, scossa dal colpo.
    Aaaah merda! Merda merda che male!
    Scuotendo la testa per un istante e tenendosi il braccio colpito, Chandra si riprese quasi immediatamente, ora ben conscia di quanto pericoloso potesse essere Bolshak persino in un allenamento, ed avendo ricevuto un messaggio ben chiaro: niente trucchi o metodi per perdere tempo, lui voleva un confronto diretto e chiaro. Chandra annuì, un po' più decisa ora che sapeva qualcosa in più del suo insegnante, e decise di provare immediatamente un approccio più aggressivo lanciandosi a braccia tese verso di lui, in una posa abbastanza ridicola a dirla tutta visto che sembrava Superman, ma stava facendo a malapena un metro e mezzo di corsa in quella posizione mentre gli aculei su entrambe le sue braccia sembravano arroventarsi violentemente e la ragazza puntava ad investire letteralmente il suo avversario, senza se o ma, stavolta con molta meno insicurezza anche se un po' di cautela non avrebbe di certo fatto male, visto che aveva provato sulla sua pelle quanto Bolshak potesse picchiare duro... Ma forse poteva dimostrargli che neanche lei scherzava in quanto a potenza, soprattutto se entrambe le braccia avessero impattato su di lui visto che iniziarono letteralmente a sfiammare come veri e propri incendi: non era forte come lui ma, maledizione, lo avrebbe costretto a impegnarsi se non voleva cedere ad una botta del genere!

    Status Fisico: Braccio sinistro dolorante, tempia sanguinante
    Status Psicologico: Concentrata sul non danneggiare le macchine, incuriosita
    Energia: 80/100
    Potere: Corona del Tiranno (Attivo)
    Livello 2
    - A questo livello Chandra può far crescere le spine solo in due zone contemporaneamente del corpo.
    - Le spine hanno bisogno di 3 turni per essere completamente cariche:
    1) Al primo turno la loro resistenza ossea è superiore al normale.
    2) Al secondo turno la resistenza è aumentata e anche la capacità di penetrazione è superiore rispetto al normale.
    3) Al terzo turno sono completamente incandescenti: questo diminuisce la loro effettiva resistenza ma aumenta di molto la loro capacità di penetrazione.
    (Sarà sempre possibile fermare la crescita di alcune spine fermandole ad una determinata carica per poter favorire la crescita di altre.)
    - A questo livello, quando Chandra decide di far esplodere le spine attraverso una tecnica, si muoveranno ad una distanza massima di 3 metri al doppio della velocità dell'utilizzatore e potranno allargarsi in un cono con l'ampiezza limite di 60 cm.
    Tecniche usate:
    Entrata Dinamica
    Utilizzabile solamente in forma umana, questa tecnica rende incandescenti tutte le spine del corpo non in maniera offensiva ma semplicemente di utilità, in modo da rendere più efficiente il prossimo attacco. Attivando questa tecnica Chandra potrà utilizzare gli arti inferiori in dropkick, oppure gli arti superiori allineati e rivolti entrambi nella stessa direzione a pugno chiuso (stile superman). La spinta incandescente delle spine consente di effettuare uno scatto a mezz'aria verso il bersaglio, questo non solo aumenta del 25% la potenza del colpo ma dopo l'impatto sarà possibile far partire le punte delle zone che hanno colpito contemporaneamente. Questa tecnica può anche essere non sfruttata a mezz'aria, e se le spine usate per l'attacco si sfregano su una superficie solida, la loro carica aumenta istantaneamente di 1.
    Costo: 5

    Incendio
    Utilizzabile solo durante una delle tecniche offensive: le spine vengono letteralmente avvolte dalle fiamme, questo non solo aumenta ulteriormente la loro capacità di penetrazione ma conferirà un bonus del 25% sulla forza che si cumula assieme a tutti gli altri. Se questa tecnica viene utilizzata su delle spine che solo solo alla loro seconda carica, conferirà a queste ultime la potenza di una terza carica senza però sacrificare la resistenza che le caratterizza.
    Costo: 10
    Equipaggiamento:

    Note:
    - Forma umanoide: Bonus sulla forza e sul sense del 25%.
    Stato Aculei:
    Braccio destro: Lv.1->Lv.2 (in carica)
    Braccio sinistro: Lv.2
    Coda: Lv.1->Lv.2 (in carica)


    EDIT 18/07/2020: Corretta l'azione poichè troppo complicata da eseguire.


    Edited by White T. Hebi - 18/7/2020, 20:13
     
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