Uno contro uno

x Kira

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  1. Kira dietro lo specchio.
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Finalmente l'espressione colma di sussiego dell'elfo s'incrinò, lasciando trasparire dalle sottili crepe appena formatesi quanto la sua pazienza fosse arrivata vicina all'esaurimento. Latte e miele per Bowen che, soddisfatto come un gatto che ha appena agguantato il canarino, ghignò snudando le zannette appuntite e lo osservò terribilmente provocatorio, deciso a strappare da quel bellimbusto quante più reazioni scomposte possibili: le persone altezzose e spocchiose come lui, infatti, alimentavano da sempre la sua vena più dispettosa e lui si divertiva come un matto a far perdere loro i gangheri. In quel caso, c'era voluto un po' ma alla fine anche lui era caduto e adesso lo stava deliziando con quelle occhiatacce furenti e puntandogli contro il dito, una scena meravigliosamente ridicola anche e soprattutto visto il contegno che, fino a un attimo prima, aveva tenuto.
    Calma, calma Legolas: non sai che arrabbiarsi fa venire le rughe? - lo provocò ulteriormente, sorridendo sornione mentre il ragazzo esprimeva tutto il suo (comprensibile!) stupore... sfidandolo a duello! Il demonietto, un po' sorpreso da quell'uscita, lo guardò sollevando un sopracciglio, soprattutto perché era abituato a risse che esplodevano senza tanti preamboli ma, un attimo dopo, sorrise apparentemente radioso e gli strinse la mano, senza evitare di metterci un più forza del necessario soltanto per fargli vedere che non era minimamente spaventato. - Tranquillo, anch'io quando vincerò ti lascerò tornare a casa a piangere dal tuo ragazzo... e grazie, sei stato davvero sportivo a lasciar scegliere a me: non avrei avuto speranza in un concorso di bellezza con te. - un mezzo complimento? Possibile? - Sono sicuro che vieni incoronato reginetta del ballo ogni anno, vero? - infatti non era possibile, dato che continuò a martellare sulla presunta eterosessualità dello (in tutti i sensi) sfidante.
    Stava per informarlo del luogo in cui si sarebbero sfidati e come, quando la bionda se ne uscì con un'affermazione che lo fece voltare verso di lei e lanciarle uno sguardo tanto famelico quanto soddisfatto: - Tieni a bada i bollenti spiriti, dolcezza, dammi il tempo di stracciare Orecchieapunta e poi potrai... dare sfogo a tutta la tua eccitazione. - oltre all'espressione da iena davanti a un cadavere ancora fresco e non del tutto spolpato, il demonietto le scoccò un occhiolino perverso, prima di girarsi intorno. - Okay, seguitemi: questo non è il posto adatto per un duello. - affermò, prima di porgere fin troppo galante il braccio verso la donna, in modo che potesse seguirlo agevolmente... anche se, naturalmente, lo sguardo che le rivolgeva era tutt'altro che educato o rassicurante.
    In ogni caso, la strada da percorrere non fu troppa: non appena furono usciti dal negozio di animali, incontrarono quella che poteva sembrare una riproduzione un po' pacchiana e a basso costo di un Luna park, delimitata soltanto dal colore diverso del pavimento e della parete a cui si appoggiava rispetto a quello del resto dell'ambiente. Vi erano molti giochi, soprattutto per bambini e persino chiosco che vendeva zucchero filato, croccante e altre prelibatezze da fiera; ciò che, però, attirò l'attenzione del demonietto fu un'attrazione iconica ma dal gusto un po' rétro: un grosso e colorato misuratore di forza a forma di colonna, del genere che si deve colpire la base con un martello in legno per spingere in alto un peso, in modo che colpisca il campanello in cima.
    Visto che non voglio farti male o, peggio, rovinarti il trucco direi che questa è la sfida migliore: vedremo subito chi è il vero uomo tra noi due. - in effetti non poteva scegliere una sfida più virile di così... e glissò, tra l'altro, con estrema nonchalance sul cartello che recitava "Io non posso giocare se non sono alto così", indicando un'altezza purtroppo superiore alla sua. In più, l'attrazione in questione mostrava le mazze, necessarie per giocare, fermate da dei ganci da sbloccare, naturalmente, inserendo delle monete e, a giudicare dallo sguardo eloquente che rivolse al ragazzo, Bowen non doveva disporre di spiccioli... o non voleva spenderne.
     
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