Iniziare una nuova vita

x Hyperion

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    Lo spettacolo che seguì a quell'orgasmo intenso e sentito fu qualcosa di talmente erotico che Berith neanche immaginava di potersi spingere tanto oltre. Non fu un mero spettatore, ma complice e partecipe di quella lussuriosa danza che imbastirono. Elise mandò giù quanto più seme possibile, soddisfacendo quella creatura che non disprezzava mai l'essere trattato in parte come una sorta di essere a cui concedere riverenza, un pò come se fosse il suo dono e Elise lo aveva gradito, non c'erano dubbi. Poi la vide mentre sporcava il suo corpo del seme rimasto, prima il suo morbido seno, poi le labbra grondanti di piacer,e infine la sua intimità che venne macchiata da quelle dita sporche di sperma come se volesse un assaggio, magari un palliativo per quella sensazione che provava, ma i suoi gemiti e i suoi respiri affannosi stavano oramai raggiungendo la stessa frequenza di quelli di Berith, che la fissava eccitato, tenendo le fauci leggermente aperte e il petto che si gonfiava e si sgonfiava vistosamente, acceso di una bioluminescenza molto più calda del solito, non brillante, ma simile ad una sostanza metallica che diventa incandescente. La sua verga continuò a pulsare e guizzare verso l'alto, impaziente di averne ancora, si fece selvaggio nel desiderarla e quando Elise si schiacciò contro di lui, il Kaiju abbassò le zampe che fino a quel momento erano rimaste sui lati della vasca, afferrandole le natiche con un vigore che temeva potesse ferirla, ma a parte pungere un pochino quella morbida e perfetta pelle bruna non le provocò alcun danno, si limitò a lasciarle le pieghe tipiche di una stretta possente, possessiva e soprattutto eccitata. La sua verga si gonfiò, i tentacoli più piccoli avvolsero la parte centrale creando la un sesso enorme, pulsante ed impaziente. Quando Elise allineò le loro carni Berith era già pronto a cercare in lei un altro perverso bacio, se così potevano chiamarli, perché si unissero nella maniera più perversa possibile. Ma proprio quando oramai Elise stava per crollare su di lui, vicinissima alla penetrazione e spinta dalle possenti braccia dell'essere, il telefono li riportò bruscamente alla realtà, ricordando loro cosa stavano facendo e cosa stavano perdendo soprattutto.
    Lorie!
    Disse, quasi perdendo il fiato, capendo immediatamente che non potevano concedersi un momento del genere a causa degli eventi, preparandosi ad uscire dalla vasca il più frettolosamente possibile. Ma più si allontanava da lei, più si rendeva conto di quanto in realtà la desiderasse in quel momento, e sebbene stesse meccanicamente e frettolosamente compiendo tutti i preparativi per uscire, la sua mente vagava nelle membra di Elise, desiderandole più di ogni altra cosa, accendendo la sua eccitazione oltre ogni immaginazione. Divenne molto difficile nasconderla a quel punto, ma non poteva permettersi perdite di tempo. Si asciugò come meglio poteva e frettolosamente andò ad ingoiare un paio delle pillole che gli servivano per restare in piccole dimensioni, senza renderne conto che ne aveva presa una di troppo cosa che iniziò a fargli crescere una sottile peluria addosso, oltre che ad un piccolo corno sul capo come se stesse facendo il verso al suo solito travestimento. Forse non era il massimo, ma più che sbuffare e grugnire indispettito Berith non poteva fare nulla. Serviva un travestimento di emergenza e quello sarebbe andato benissimo. Mettendosi sui sedili posteriori poi, avrebbe potuto nascondere la sua eccitazione, per quanto in realtà il desiderio fosse impossibile da celare e quell'odore maschile avrebbe impestato l'auto rendendo Elise ancora più sensibile, come un richiamo amoroso alla quale non potevano sottrarsi ancora a lungo.
     
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    Odiava interrompersi proprio sul più bello, si era finalmente lasciata andare e non poteva godersi i frutti dei suo sforzi. Perché il tempo era così veloce quando faceva qualcosa che le piaceva? Era ingiusto! Cercò di calmarsi sciaquandosi con acqua fredda gelata, ma presto si sarebbe accorta che non avrebbe funzionato o per lo meno non a lungo andare. Si asciugò e si rivestì in modo automatico ma in fretta non guardando mai verso Berith casualmente perché era impegnata a cercare le chiavi, ma quando furono pronti per uscire di casa e si voltò verso il suo compagno vedendolo diverso da prima ricoperto di una strana pelliccia trasalì spaventata.
    Che diamine? Che ti è successo? fece preoccupata ed anche perplessa, poi però notò che non sembrava sofferente ed a parte la pelliccia sembrava in forma, piegò la testa da un lato guardandolo incuriosita. Il pelo riusciva a nascondere le sue fattezze mostruose ed anche la sua erezione, fu strano ma risolse parecchi problemi.
    Conciato così somigli ad un grosso cane, forse non tutti i mali vanno per nuocere. commentò aprendo la porta per poi dirigersi con fretta verso la sua macchina seguita a ruota da Berith. Il viaggio non fu dei più confortevoli per Elise, si sentiva ancora accaldata, soprattutto al basso ventre. Fissava la strada davanti a lei ma la mente ritornò a pensare a come Berith l'aveva stretta a sé, a come l'avevano fatta sentire quelle enormi zampe massiccie sul suo corpo. Le sembrava di sentire ancora fra i denti il sapore del suo sperma, e pensò inevitabilmente al calore del suo membro quando gli si era strusciata addosso. La voglia di sesso non era passata per niente e ciò la rese nervosa. Fortunatamente aveva deciso di indossare una gonna, in quel modo anche se le si inumidirono le mutandine non si sarebbe notato. Nella fretta aveva indossato un vestito che la faceva somigliare di più ad una madre che ad una polizotta in borghese. La gonna era morbida e leggera, e forse la scollatura era un tantino generosa, in effetti l'aveva calcolata da indossare con un top sotto per coprire lo spacco ma nella fretta non lo aveva fatto. Si malediceva perché ogni pensiero che le veniva andava a parare di nuovo a quella doccia, o a quella nottata. Dovette guidare stringendo le cosce una all'altra per darsi un minimo di sollievo. Quando si fermavano ai semafori fantasticava di cercare un posto appartato con l'auto e fare sesso, ma non poteva e ciò la irritava sempre di più. Fortunatamente il viaggio non fu lungo e presto arrivarono davanti alla scuola materna di Lorie dove trovò praticamente davanti al cancello la maestra con Lorie vicino. La maestra la guardava spazientita, ma Lorie sembrò felicissima di vederla. Abbassò i finestrini per salutare la maestra e scusarsi per il ritardo. Lorie intanto aprì la portiera del lato passeggero davanti ed entrò arrampicandosi sul sedile per poi mettersi la cintura di sicurezza da brava bimba.
    Ciao Mamma, ciao Berith! fece candidamente con un gran sorriso. Sembrava quasi che non avesse fatto molto caso all'aspetto diverso del kaiju, o forse dava per scontato che aveva cambiato travestimento.
    Cos'è questa puzza? chiese la piccola Lorie ingenuamente, sentendo l'odore di Berith che riempiva la macchina, essendo così piccola ovviamente su di lei i feromoni non avevano alcun effetto. Elise guardò nello specchietto Berith aggrottando le sopracciglia un poco preoccupata pensando che forse il problema di Berith non si era risolto affatto, e di certo non poteva incolparlo.
    Puzza? Non lo so, forse Berith ha fatto una puzzetta. disse allegramente per poi ridacchiare insieme alla figlia prendendo un poco in giro il kaiju seduto dietro.
    Ho tanta fame che hai preparato di buono a casa? chiese la piccola ricordando di nuovo ad Elise che non aveva affatto cucinato e aveva fatto ben altro di molto più interessante.
    Oh cavolo! Beh, scusami tesoro oggi ho fatto tardissimo al lavoro e non sono riuscita a preparare niente, quindi... che ne dici se passiamo al Kaiju Burger? fece allegramente dimenticandosi totalmente di spiegare a Berith che in realtà il nome del ristorante non si riferiva al fatto che cucinassero carne di kaiju ma che il "kaiju" era riferito alla grandezza dei panini.
    Sìììì hamburger e patatine per me! festeggiò allegra la piccolina, non rendendo di certo meno inquetante la cosa alle orecchie di un kaiju. Elise sarebbe quindi passata per il drive del fastfood, così da non dover scendere ed entrare nel locale, con l'asporto avrebbero mangiato al parco, deciso dopo l'insistenza da parte della piccola che amava mangiare hamburger al parco dove poi lei avrebbe giocato. Inizialmente cercò di farla desistere poi però pensò che infondo con Berith peloso potevano passare inosservati e quindi accettò di buon grado. Chissà magari un poco di aria fresca avrebbe aiutato entrambi ad alleggerire la tensione erotica che continuava a tormentarli. Una speranza ovviamente ingenua.
     
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    Elise condivideva con Berith sia l'utilità di quella fortuita trasformazione, sia l'impazienza di un viaggio forzatamente passato all'insegna dell'astinenza. Entrmabi avevano bisogno di sfogarsi, ma tutti e due sapevano che non potevano permetterselo, non con Lorie in macchina, non ora che dovevano recuperarla. Elise era impaziente e Berith poteva sentirlo, lui doveva lottare con entrambe le sue coscienze: la bestiale che gli imponeva di accoppiarsi il prima possibile, e la morale che gli faceva pensare che Elise doveva essere soddisfatta, non poteva lasciarla in quel modo soprattutto perché lo volevano entrambi. Ma un pensiero gli garantiva la sanità mentale, almeno per il momento: potevano recuperare Lorie e poi metterla a dormire, con la giusta cautela potevano sfogarsi proprio come avevano fatto quella fatidica notte dove tutto era iniziato, sarebbe stato perfetto e funzionale, doveva solo avere la pazienza di attendere fino a quel punto. Cercò allora di distrarsi, osservando la strada tenendosi con il capo basso rispetto al finestrino, per non farsi notare, alzando la coda solo quando vide Lorie accogliendola con grande entusiasmo.
    Hey piccola! Hai fatto la brava vero?
    Ma si zittì subito dopo quando Lorie notò quell'odore pungente e Elise lo fulminò con lo sguardo, riportandolo col muso sui sedili mentre muoveva nervosamente la coda. Fare finta di niente era veramente difficile. Rimase lì immobile senza dire nulla, ascoltando i discorsi tra madre e figlia rendendosi conto che se andavano a mangiare al fast food molto probabilmente il rientro a casa avrebbe tardato ulteriormente. Si innervosì del tutto, soprattutto quando sentì il nome "kaiju burger" cosa che gli fece rizzare il capo cercando lo sguardo di Elise alla ricerca di spiegazioni. Quella situazione stava diventando davvero assurda! Come se non bastasse, Lorie aveva intenzione di consumare il pasto al parco, quindi non sarebbero tornati a casa molto presto. Il Kaiju si ritrovò a sbuffare, impaziente e frustrato, aveva davvero bisogno di sfogarsi e non poteva immaginare un posto peggiore del parco per farlo. ma non poteva deludere Lorie, lei non c'entrava nulla in questa storia, quindi doveva assecondarla.
    Spero che questo parco sia bello... non vedo l'ora di vederlo...
    Frasi frustrate di circostanza, ma Berith non era un bambino capriccioso, avrebbe assecondato il volere di Lorie e la volontà di Elise, cercando di non dare troppo nell'occhio standole sempre vicino anche quando sarebbero finalmente andati nel parco. Nonostante il camuffamento, Berith era comunque enorme, alzandosi su due zampe poteva facilmente superare Elise in altezza, inoltre la sua corporatura prevedeva un petto massiccio, zampe possenti, mani artigliate e prensili, somigliava pochissimo ad un cane e molto più ad una bestia furiosa, ma in America di cose strane se ne vedevano molte, l'importante era che non sembrasse un Kaiju, quella era l'unica cosa che importava o la loro caccia a Poppezinga sarebbe diventata estremamente difficile.
     
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    Lorie sembrava molto felice di vedere Berith e si voltò verso di lui con un sorriso radioso, contagiante, quando lui le chiese se avesse fatto la brava.
    Sì ho fatto la brava, ed infatti sei qui con Mamma. sentenziò lasciando quindi capire al kaiju che la piccola era abbastanza ingenua da credere davvero alla bugia della madre sul fatto che più lei faceva buone azioni, più Berith prendeva vita per giocare con loro. Si avvicinò poi al sedile portandosi una manina alla bocca per nasconderla alla madre.
    Bravissimo, questo travestimento funziona bene. gli bisbigliò anche se la piccola non si accorse che lo aveva fatto ad un volume troppo alto per non farlo sentire alla madre. Elise infatti allargò gli occhi sorpresa poi sorrise intenerita al pensiero che quindi la piccola aveva capito che non era un peluche gigantesco, e che non sembrava nemmeno provare paura per lui. Sicuramente anche vedendo il suo reale aspetto per la piccola non sarebbe cambiato niente dato che i bambini vedevano gli altri con gli occhi del cuore e non in modo soggettivo. Per lei Berith sarebbe stato fantastico anche se era ricoperto di melma, unicamente perché era il suo amico speciale, il suo amico magico. Aveva parlato di lui alle maestre che avevano dato per scontato che in realtà fosse un amico immaginario, molto comune nei bambini così piccoli. Il viaggio al parco fu rapido, Elise aveva premuto sull'acceleratore, per fare il più presto possibile, anche lei voleva tornare a casa così da mettere a dormire la piccola e sfogarsi una volta per tutte con il kaiju. Arrivati al parco, Elise si finse entusiasta con la piccola correndo nel loro posto prefertio con il sacchetto del pranzo in mano. Prese posto su uno di quei tavolini di legno con le panche attaccate, posti vicino ai giochi per bambini. Aprì il sacchetto tirando fuori i panini e le bibite. Aveva ordinato tre panini, uno anche per il kaiju che dall'odore poteva capire che non si trattava di carne di kaiju, ma carne di vitello. Fortunatamente il parco era deserto, infondo a quell'ora erano tutti a casa a pranzare oppure chiusi nei locali dei ristoranti. Non avrebbe quindi dovuto spiegare a nessuno che razza di "cane" fosse Berith o che razza di "animale domestico" fosse. Il sole era caldo ed una leggera brezza fresca rendeva il clima perfetto. Lorie iniziò a mangiare diligentemente e tutta contenta di condividere il pranzo con il suo amico prese delle patatine e le porse prima alla mamma che li addentò giocosamente, poi la piccola li porse anche a Berith per farglieli assaggiare.
    Ti piacciono le patatine? Prova ad asaggiarle a me piacciono tanto. affermò allungando la sua manina verso la bocca di Berith con le patatine che penzolavano dalle minuscole ditina. Elise fissò la scena incuriosita non solo per vedere se avesse provato ad assaggiare, ma anche per vedere come avrebbe fatto ad addentare le patatine con quel muso enorme, era sicura che sarebbe stata una scena buffissima. Intanto si portò il panino alla bocca giusto per non perdere altro tempo, distratta dalla scena un bel gocciolone di maionese le cadde sulla scollatura ricordando visivamente ciò che era successo prima in casa sua in bagno.
    Ops! fece ingenuamente Elise raccogliendo con le dita il gocciolone prima che finisse dentro al vestito, ciucciandosi poi il dito con gesti semplici che probabilmente in quel momento con quella fame di sesso addosso poteva sembrare sensualissima.
     
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    Fu sorpreso nel sentire il giudizio della bambina sul suo "travestimento", forse per un bambino era più semplice lavorare di immaginazione m il fatto che non fosse spaventata forse era un buon segno, così evitava di seminare il panico per il parco. Forse non tutti i mali vengono per nuocere, magari la fortuna era dalla loro parte stavolta. Per quanto dolce e positivo fosse quel pensiero però, non riusciva proprio a distrarlo dall'eccitazione galoppante che lo animava, e che per qualche ragione si fece ancora più forte quando sentì l'odore di quelle buste piene di cibo succulento. Di solito non prestava molta attenzione agli odori ma il cibo umano era davvero fragrante, pieno di decorazioni e di profumi che mai aveva sentito prima d'ora. Era così anche per le lasagne di Elise? Ora si che sentiva il bisogno di assaggiarle, ma poteva anche accontentarsi di quei pianini. Seguì le ragazze nel parco guardandosi attorno, non c'erano molti curiosi in giro e quei pochi che li vedevano non prestavano molta attenzione alla creatura, forse il suo travestimento era molto meglio di quanto potesse immaginare. Non cercò invano di sedersi vicino ad una delle due, rimase piuttosto in una posizione "seduta" davanti ad un lato del tavolo, a metà tra madre e figlia, aspettando il suo turno dato che con la sua stazza sovrastava facilmente il tavolo come una sorta di spirito guardiano. Fu tentato di allungare i suoi tentacoli per prendere le leccornie che tanto lo facevano sbavare in quel momento, ma si trattenne per evitare di fare strane figure. Fu Lorie ad offrirsi di fargli assaggiare delle patatine e con molta delicatezza Berith cercò di aprire la bocca lentamente, chinandola e avvicinandola a lei in modo che potesse mettergliele in bocca senza farsi male. Ma mentre eseguiva qualcosa di così semplice, Elise addentò il suo panino facendo colare della gustosa salsa sul suo petto, raccogliendola come se fosse lo sperma che tanto maliziosamente aveva divorato poco prima chiusa nella vasca con lui. Lo sguardo di Berith si sgranò, eccitato da morire, fortunatamente Lorie era seduta sul tavolo altrimenti avrebbe visto l'erezione del suo adorato amico magico farsi marmorea e pulsare verso l'alto. L'unico segno di quell'indecisione fu proprio la saliva che si accumulò dentro la sua bocca mentre allungava inconsciamente la lingua. piuttosto che lasciare che Lorie gli mettesse le patatine in bocca, fu lui a rubarle con la lingua fissando direttamente Elise, come se stesse leccando quella pelle deliziosa sporca di gustosa salsa, come se l'avesse pulita lui e avesse ingurgitato un ampio boccone dei suoi umori fantastici. Il risultato non fu pericoloso, ma la piccola Lorie si sarebbe ritrovata un paio di dita completamente ricoperte di densa saliva di Kaiju. Quando se ne rese conto, scosse il capo ed iniziò a sbattere freneticamente gli occhi, incartandosi timoroso di averle fatto male.
    Ah-a... mi dispiace è che sono così... così buone...
    Parlava delle patatine, ma nel suo cervello c'erano solo le forme perfette di Elise che si spogliavano ancora una volta davanti a lui permettendogli di avvicinarsi e possederla come la bestia selvaggia che era veramente. Il Kaiju fissava languido Elise ed era certo di sentire ancora il suo odore eccitato sotto quella gonna striminzita. Non poteva più resistere, aveva bisogno di sfogarsi con lei, ma come fare? Non erano soli, ed erano pure all'aperto, se quel mostro non fosse già abbastanza inquietante, accoppiarsi con una donna di specie diversa in quel momento era da escludere categoricamente. Non riusciva a pensare a nulla che non fosse prenderla, Elise avrebbe notato come il suo petto e la sua bioluminescenza pulsavano e si accendevano come quando le loro carni stavano per unirsi e godevano assieme, non c'era modo che quel Kaiju riuscisse a controllarsi ancora per molto...
     
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    La piccola Lorie invece di essere spaventata ed inorridita dalla lingua lunga del kaiju iniziò a ridacchiare per l'aria buffa del suo amico mentre prendeva le patatine. Lo sguardo languido che stava rivolgendo verso Elise fu scambiato dalla piccola come uno sguardo da scemo che le sembrò particolarmente buffo. Solo Elise sembrò accorgersi dello sguardo affamato del kaiju che la fecero arrossire dato che non capì perché la stesse guardando in quel modo. Le piccole ditina di Lorie vennero inzuppate dalla saliva e la piccola rise di gusto sentendosi solleticare.
    Berith mi hai sbavato tutta la mano. affermò ridendo per poi agitare la mano per "sgrullare" via la saliva in eccesso, ovviamente quel gesto schizzò verso il petto di Elise che sentì il calore di quelle gocce scivolargli fra i seni, sotto al vestito rigando lo stomaco per poi essere assorbito dalla stoffa. Nel momento in cui lo schizzo le arrivò addosso sussultò per la sorpresa, un riflesso involontario del corpo, quel sussulto però fece avvicinare involontariamente la caviglia verso Berith, dato che aveva le gambe accavallate una di esse si sollevò più del dovuto sfiorandogli appena l'erezione nascosta dal pelo. Un tocco fugace che tuttavia trasmise perfettamente il calore di quella carne contro la sua caviglia fresca dandole un leggero brivido piacevole sulla pelle. Una sensazione meravigliosa ma troppo fugace che voleva sentire di nuovo. Non riuscì ad ignorare quello strano richiamo che le formicolava sulla gamba nel volerlo sentire di nuovo e con calma. Così ne aprofittò del momento per ridere anche lei, e prendere dei fazzoletti afferrando la mano di Lorie per asciugarla dalla saliva, costringendola quindi a rimanere allungata sul tavolo con il braccio, mentre Elise avvicinò di nuovo la caviglia all'erezione di Berith. Prima lo carezzò con il dorso del piede, rabbrividendo nel sentire il turgore ed il calore che tanto aveva desiderato qualche ora prima. Non riusciva a crederci che non avesse perso per niente la sua carica erotica nonostante fosse venuto almeno una volta. Quel povero kaiju doveva sentirsi davvero solo se si ritrovava in quelle condizioni anche solo con un umana. Non era mica in un periodo di calore? I Kaiju andavano in calore? Il richiamo di quella carezza fu irresistibile, se Berith non si fosse allontanato, Elise avrebbe lasciato cadere la scarpa sul prato per carezzarlo furtivamente con il piede, strusciando il dorso del piede e parte dello stinco contro di lui.
    Sentito? Ha detto che le trova buone. Ma tu adesso finisci il tuo pasto dai, aiuto io Berith a mangiare. disse afferrando altre patatine per porgerle davanti alla bocca di Berith, sorridendo giocosamente con le labbra, ma i suoi occhi sembravano nascondere pensieri languidi. Infondo Lorie sembrava distratta dal suo panino preferito, e non avrebbe guardato cosa stava succedendo sotto al tavolo. Confidava che il kaiju fosse abbastanza saggio da non farsene accorgere. In quel modo magari dandogli qualche carezza lo avrebbe aiutato a sentirsi meno frustrato pensò.
     
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    Elise e Berith non potevano fare altro se non interagire l'un l'altro con fugaci sguardi, e piccoli tocchi che non alleviavano affatto i loro desideri, ma li amplificavano. Appena la caviglia della donna sfiorò la verga del mostro, questa sussultò e il suo fiato si fece più lento, come se avesse sentito il bisogno di prendere un lungo respiro. Il Kaiju tentò in ogni modo di restare fermo, inflessibile e calmo, ma poi la poliziotta riprese ben presto a solleticarlo con quella pelle morbida e calda, accendendo di nuovo il respiro caldo e profondo della creatura che iniziò a guardarla come se la stesse supplicando. Di smetterla? Oppure di abbandonarsi completamente agli istinti animali? Difficile da dire, il dissidio era immane ma come farlo davanti a Lorie? La purezza inviolabile di quella bambina era l'unica cosa che lo teneva saldo in quel momento. I loro sguardi si incrociarono di nuovo, ma stavolta Elise non era in difficoltà, sembrava solo voler sfogare quel desiderio sessuale in ogni modo possibile, e mentre le sue gambe cercavano di dare piacere al Kaiju lo imboccava, tenendolo completamente ammaliato al suo volere. Quella creatura era persa nell'indecisione: restava immobile per non farsi scoprire da Lorie, e cedeva al fascino di Elise come un bravo cagnolino. Si stava lasciando ammaestrare? Lo stava facendo nel modo più bello possibile, non c'era dubbio. Quando anche Elise lo imboccò con le patatine, non fece nulla per trattenere la sua lingua in questo caso, quindi afferrò quel prelibato pasto e nel mentre leccò avidamente le dita della donna, come se volesse succhiarle, massaggiandole col caldo e vigoroso muscolo che giaceva tra le sue fauci mentre la sua verga pulsava e si sfregava contro le gambe della donna. Non gli serviva muoversi perché quell'affare si muoveva a stantuffo anche senza i fianchi, cosa che permetteva ad Elise di sentire sulle sue gambe tutto il vigore di quella creatura.
    Sono buonissime... ne voglio ancora...
    Cercava di sembrare normale, ma non ci riusciva: il suo tono di voce era languido da morire e basso come quella volta che si erano uniti nel letto. Voleva prenderla, farla sua, immediatamente, aveva bisogno di entrare dentro di lei e sfogare tutta la sua passione tra le calde membra di una donna. Di quella donna. Le sue gambe non erano sufficienti, non facevano altro che alimentare quel desiderio e Berith non era mai stato provocato in quel modo, quindi finiva con l'accumulare desiderio in una maniera tanto frustrante quanto piacevole. Quanto ancora poteva resistere?
     
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    La situazione era assurda, Berith era eccitato ma si comportava bene cercando di non far capire nulla alla piccola Lorie, anche Elise lo era ed iniziava a trovare eccitante giocare con quella situazione, facendo gesti dall'apparenza innocua ma che nascondevano mille sottointesi che ovviamente Lorie non avrebbe mai potuto cogliere. La loro intimità si stava sviluppando simile all'immagine di un lago che sembra calmo e piatto sulla superficie ma sotto la superficie brulicava un mondo di vita e correnti. Il tocco della sua caviglia iniziò a farsi più deciso quando sentì la verga sussultare e stantuffare contro di lei, facendole quindi scoprire perché mai era stato così bello averlo dentro di lei quella notte. Intanto sopra al tavolo Elise offrì le patatine a Berith e non ritirò mai le dita dal tocco della sua lingua, tergiversando invece contro di essa per farsi leccare, per sentire fra le dita quel muscolo caldo ed umido, fantasticando su quanto sarebbe stato bello sentirlo fra le sue cosce. Il calore al basso ventre di Elise si fece sempre più forte, sentiva il chiaro bisogno di toccarsi ma non poteva di certo farlo e l'unico modo che aveva era stringere le cosce una contro l'altra nella vana speranza di calmarsi ma diventava sempre più difficile. Portò anche l'altro piede contro l'erezione di Berith carezzandolo lascivamente, intrappolando quella verga immensa e durissima fra di essi, masturbandolo lentalmente, alimentando il proprio desiderio sempre di più. Iniziò a guardarsi attorno alla ricerca di un posto appartato, guardando verso la vegetazione poi si rimproverava perché non poteva di certo lasciare Lorie da sola al parco. Lorie intanto mentre mangiava raccontava la sua giornata all'asilo. Elise le rispondeva distrattamente mentre contiuava ad imboccare Berith. Dopo qualche minuto Lorie finì il suo pasto da brava bimba e si voltò a guardare verso i giochi poco distanti da loro.
    Mamma ho finito posso andare a giocare? chiese la piccola, ma Elise era totalmente distratta da ciò che stava facendo, immersa nella sua intimità segreta con Berith.
    Sì certo tesoro vai pure. le rispose in automatico, dimenticandosi totalmente che potevano invece tornare a casa dove avrebbe potuto trovare un momento di pace e sfogarsi una volta per tutte. La piccola esultò poi si avvicinò a Berih con i suoi dolci occhioni.
    Vieni a giocare con me? gli chiese candidamente, facendo trasalire Elise da quella proposta.
    No! No... rispose brusca per poi correggersi di tono e sorridere.
    Berith deve finire di mangiare amore, e poi se arrivano altri bambini potrebbero avere paura di lui, meglio di no. Lorie fece una faccia delusa, poi però sembrò capire.
    Va bene, allora a dopo. diede un bacio sulla "guancia" di Berith e poi si allontanò da loro due fiondandosi sull'altalena. Elise fissò la bambina fin quando non arrivò a destinazione poi tornò a guardare Berith un poco mortificata ma anche molto eccitata. Pensò che se avesse avuto una forma più antropomorfa avrebbe potuto farlo sedere sulla panca e sedersi in braccio a lui, usando la gonna come copertura e fare qualcosa di molto perverso di nascosto. Ma in quelle forme, cosa poteva fare per sentirlo più vicino?
    Dobbiamo resistere... solo qualche ora e poi.. e poi... si interruppe pensando che aveva detto "ore" ma sarebbe riuscita a resistere altre ore in quelle condizioni?
     
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    Le gambe sinuose e morbide di Elise annebbiavano completamente i sensi del Kaiju, avrebbe voluto davvero ascoltare ciò che Lorie aveva d adire sulla sua giornata ma farlo mentre Elise gli concedeva quella stimolazione a lui aliena e del tutto nuova risultava impossibile. Avrebbe voluto gridare e ruggire di piacere, ma tutto ciò che poteva fare era sbuffare fiato caldissimo per nascondere i suoi gemiti ogni volta che Elise si avvicinava con le dita alla bocca, lasciandosi imboccare e leccare quelle deliziose dita assieme al suo saporito pasto, un mix assolutamente sensazionale che Berith scopriva solo a quel punto. Sapori e sesso, qualcosa di maledettamente umano eppure così piacevole anche per un mostro del genere. E ancora, la sua eccitazione cresceva, impossibile immaginare fin dove si sarebbe potuto spingere ma a quel punto era ovvio che Berith stava sperimentando qualcosa di mai provato prima. Difficile dire se gli piacesse da impazzire o stesse impazzendo dal piacere. Si stava perdendo nelle sue perversioni, nuove e mai provate, ma Lorie lo riportò alla realtà proponendogli di andare a giocare. Berith si irrigidì, la sua verga iniziò a pulsare molto più forte come se stese cercando di nasconderla, cosa che non sarebbe passata inosservata sotto la pelle di Elise, un turgore simile era impressionante anche per un mostro come lui e talmente era eccitato che non riuscì nemmeno a scandire una singola sillaba. Fortunatamente ci pensò Elise a dargli una scusa tangibile e lui annuì frettolosamente mentre addentava un altro pugno di patatine per farle capire che sua madre aveva ragione. Non amava vederla così delusa ma non poteva farci niente... non poteva giocare con lei in quelle "condizioni". Quando Lorie fu lontana, Elise tentò di incoraggiarlo ed invitarlo ad essere ulteriormente paziente, ma era ovvio che Berith non poteva resistere oltre e il Kaiju non ne fece un mistero.
    Io... non posso... mi stai stimolando troppo... non riesco a pensare a niente se non a te... e al desiderio di possederti...
    Aveva ancora abbastanza cervello da non scadere nel volgare, ma era un grosso sforzo per lui, anche perché da lì a limitarsi a ringhi e mugugni il passo era davvero breve. Ma quando Lorie fu distante, il Kaiju si abbassò frettolosamente sotto il tavolo. Era un punto piuttosto basso e coperto, difficile vederci sotto senza prestare molta attenzione. Ad un occhio poco attento poteva sembrare che una donna stesse semplicemente coccolando il suo grosso cane, ma Berith non era lì sotto per qualche carezza: avvicinò il muso alla gonna di Elise per poterla sollevare ed infilare le fauci lì dentro. Come pensava, era fradicia a sua volta, quell'odore era impossibile da nascondere. Così nella speranza di trovare un palliativo per la sua condizione, Berith iniziò a leccare le sue mutandine, inzuppandole di saliva e facendola ritrovare ben presto immersa nella sua bollente bocca, con quella lingua liscia e vigorosa simile ad un muscolo possente che pulsava tra le sue gambe. Tentava di spostare quel lieve tessuto con la bocca, ed Elise avrebbe dovuto fare davvero poco per aiutarlo, l'obbiettivo era degustare quei succhi irresistibili direttamente alla fonte, magari dissetandosi avrebbe trovato la pace, ma Berith non stava facendo i conti con la sua verga che invece di tranquillizzarsi continuava a pulsare sempre più impaziente. Sollevò le zampe sulle cosce di Elise per tenerle allargate, il tocco si rivelò possente, forte, non violento e misurato, ma sufficiente per obbligarla a seguire il suo istinto perverso, perché non poteva più tenerlo sotto controllo.
     
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    Elise non riusciva più a ragionare lucidamente, le piaceva sentire sui suoi piedi l'erezione del Kaiju e si divertiva ad intrecciare le dita sulla lingua bollente. C'era qualcosa in lui di così particolare che le rendeva incredibilmente piacevole il contatto fisico ed eccitata com'era, non poteva resistere alla tentazione. Sentirlo poi pulsare sotto il tocco dei suoi piedi rendeva tutto così perverso ed eccitante, che rinunciare a quel momento segreto ed intimo fra loro due era impossibile. Non scostò i piedi nemmeno quando Lorie chiese a Berith di andare a giocare con lei, sentendo le pulsazioni di quella enorme verga. Sarebbe riuscito a nasconderla ancora nel manto peloso? Iniziava a dubitarne. Berith le disse che non ce la faceva più, che era troppo eccitato, che non riusciva a non pensare di volerla possedere. Elise arrossì di eccitazione, si sentì un poco in colpa visto che in effetti non aveva fatto altro che stuzzicarlo. In un certo senso l'aveva presa come una piccola vendetta personale dato che i suoi feromoni erano potenti su di lei.
    Prendilo come un allenamento, non potremo sempre essere soli. provò a giustificarsi, non rendendosi nemmeno conto del peso di ciò che aveva appena detto. Stava dando per scontato che sarebbero stati di nuovo in quelle condizioni, eccitati ma impossibilitati a darsi uno sfogo. Stava dando per scontato sarebbero stati assieme ancora a lungo e soprattutto che non sarebbe stato solo un momento passeggero, che desiderarsi poteva diventare una situazione abituale. Quando Lorie fu lontana ed iniziò a giocare con l'altalena, Berith non ci pensò nemmeno due volta prima di intrufolarsi sotto al tavolo. Elise sospirò qundo sentì il suo fiato caldo carezzarle le cosce. Rabbrividì di felicità nel sentirlo così vicino, ma quella sensazione durò giusto un attimo perché arrivò poi la preoccupazione sul fatto che qualcuno potesse vederli, soprattutto Lorie. Istintivamente strinse le cosce attorno alla testa di Berith.
    B-Berith... annaspò per poi aspirare aria nel sentire la lingua bollente che si posava contro le sue mutandine. Un brivido di intenso piacere la attraversò e la brama di altro piacere si fece più forte in lei. Se ne stupì poiché non aveva mai provato niente di così potente, si sentiva ubriaca, le inibizioni che dovevano portarla a scostarsi e troncare sul nascere quello che stavano facendo vennero meno. Si guardò attorno furtiva notando che non c'era nessuno nei paraggi e quelle poche persone che c'erano erano troppo lontane per notare il kaiju sotto al tavolo. Lorie era totalmente distratta dai giochi e giusto per esserne più sicura posò la borsa al suo fianco così da coprire ulteriormente ciò che succedeva vicino a lei. Era fradicia di umori ed invece di allontanare Berith allargò le cosce, inclinando il bacino quel tanto che bastava per potersi offrire al suo particolare amante.
    Così però la situazione non migliora... fece con la voce affannata, rabbrividendo nel sentire le mutandine inzupparsi di bollente saliva. Le zampe che le allargarono le cosce le diedero un nuovo fremito di piacere, a quel punto il desiderio di sentire quella lingua contro la carne fu impossibile da ignorare. Con le dita tremanti e la tensione di una ladra che stava per essere scoperta da lì a poco, scostò le mutandine lateralmente. Dovette tapparsi la bocca per soffocare un gemito nel momento in cui avrebbe sentito la lingua di Berith a diretto contatto con la sua intimità.
    Mamma! Mamma! Guarda come vado in alto! la voce della piccola Lorie la irriggidì e cercò in tutti i modi di dissimulare, fece un gran sorriso, parecchio tirato a dire il vero, ma sufficente per accontentare Lorie.
    Brava amore... rispose in apnea per paura che potesse far sentire la sua voce strana. Rimase bloccata sul posto temendo che Lorie avesse visto ma sembrò tornare a concentrarsi sul suo gioco, al momento non aveva notato nulla di strano.
     
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    Proprio come Elise, Berith stava perdendo completamente di vista il loro obbiettivo finale, ritrovandosi a pensare che situazioni come quelle per quanto stressanti erano molto eccitanti, e che voleva viverne ancora. Certo, magari non così opprimenti, che lo costringevano a rinunciare ad ogni soddisfazione limitandosi invece ad una strenua stimolazione che lo portava ad impazzire, ma ne voleva ancora, fantasticava su altre possibilità, cosa che non aveva mai fatto in vita sua perché fantasticare perversamente non era assolutamente tra le sue corde. Almeno fino ad ora. La prima reazione alla mossa di Berith non fu entusiasta, giustamente Elise temeva di essere vista da qualcuno, in particolare Lorie, ma il mostro tra le sue gambe non poteva permettersi ulteriore pazienza, era semplicemente folle di passione e di eccitazione, se perdeva altro tempo rischiava seriamente di perdere il senno e dio solo sa quali danni può fare un Kaiju dentro una metropoli indifferente. Elise però cedette molto velocemente a quel richiamo, nascondendosi come poteva e allargando le cosce per offrire la sua intimità al mostro, porgendola come se fosse un offerta sacrificale per soddisfare i pegni del loro patto. Non li univa nulla del genere, ma Berith non poteva fare a meno di lasciarsi trascinare dalle fantasie erotiche, lui stesso non credeva di poter partorire pensieri tanto umani eppure gli davano soddisfazione. Era un mostro perverso? Forse, ma la sua natura non gli provocava nessun tipo di vergogna. Scostate le mutandine, infine, Elise non trovò più alcun tipo di inibizione a fermare il mostro tra le sue gambe, intento oramai a concedersi un banchetto irresistibile con la sua intimità, leccando prima le grandi labbra ed il clitoride con quella lingua immensa, poi iniziando a scivolare dentro di lei, cercando l'origine di quei succhi per potersene abbeverare. Le fauci dell'essere erano così calde e pulsanti di energia che le sarebbe parso di avere un enorme vibratore stimolante che le massaggiava ogni parte intima sotto la portata di quella bocca mostruosa. Lo avrebbe sentito reagire ai suoi sapori e a quella stimolazione, mugugnando in maniera impaziente e cavernosa, mentre con le dita delle zampe sulle sue cosce la massaggiava, quasi involontariamente, stringendo e lasciando la presa al ritmo del suo respiro eccitato. L'erezione del mostro non accennava a placarsi nemmeno lontanamente e si ritrovò a scavare sempre più a fondo nella sua carne, cercando di strapparle quanti più gemiti possibili. A quel punto non era più un modo per sfogarsi, anche Elise se ne rese conto, ma che altro potevano fare.
    Guardati intorno... trova un posto dove possiamo nasconderci tenendo d'occhio Lorie... non posso più aspettare...
    Non interruppe il suo operato, parlò solo tra una leccata e l'altra, facendo vibrare le sue corde e la sua voce su quella carne oramai disciolta nella lussuria. La sua proposta erano scena, rischiosa, folle, ma non poteva più resistere. Se Elise non lo assecondava era sicuro che l'avrebbe presa lì, davanti a tutti, senza nessuna vergogna. C'era poca gente in giro, moltissimi giochi per bambini che potevano allontanarli da sguardi indiscreti come casette, scivoli e altro. le possibilità c'erano, erano rischiose ma c'erano... Elise avrebbe ceduto al richiamo perverso di quel mostro o avrebbe trovato la forza di opporsi?
     
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    Era stata molto sciocca a pensare che lasciasi leccare potesse darle un palliativo, pensava che magari potesse calmarsi, ed allo stesso modo far calmare lui. Era invece tutto l'inverso, l'eccitazione sembrava crescere così tanto da ubriacarla, da farle dimenticare dove si trovasse. La lingua di Berith era semplicemente fantastica nessun essere umano al mondo con le migliori doti amatorie poteva competere con quello. La clitoride di Elise pulsava furiosamente contor la lingua del kaiju, le sue labbra vaginali si ammorbidirono sempre di più, inzuppandosi di saliva ed umori. Dovette tapparsi la bocca quando iniziò a sentire la lingua scivolarle infondo alla sua intimità e scoprì di volerne di più, e per averne di più cercò di continuare a stimolarlo piegando le gambe per poter raggiungere con i piedi il membro del kaiju. Una mano la portò sulla propria bocca per tapparla il più possibile e soffocare qualche altro gemito, mentre l'altra mano la portò sulla testa di Berith, carezzandolo con mano tremante. A quel punto non bastava più nemmeno ad Elise, voleva lasciarsi andare, voleva scopare e godere, ma non poteva, non poteva assolutamente farlo in quel posto. La risata di Lorie riuscì a tenerla ancorata al presente, terrorizzandola poiché per un momento solo, un singolo momento avrebbe desiderato che il kaiju le saltasse addosso e basta, non poteva farlo accadere. Così quando Berith le chiese di trovare un post poiché non ce la faceva più, decise che era arrivato il momento, che non poteva aspettare più nemmeno lei. Si guardò attorno disperata vedendo inizialmente solo alberi, cespugli radi e le giostre dei bambini. Ah se solo potessero tornare subito a casa. Nemmeno finì di pensarlo che i suoi occhi si posarono sulle casette di legno per i bambini presenti nel parco. Ce ne era una in particolare che aveva degli scivoli, ma aveva una sola porta di ingresso, era praticamente perfetta. Le si illuminarono gli occhi dalla gioia, da quel punto poteva guardare Lorie e poteva anche non farle capire niente.
    L'ho trovato! fece con la voce che sembrava quasi quella di un naufrago che aveva visto un isola vicina.
    Quella casetta lì, andiamo seguimi. si sollevò in piedi, allontanandosi dalla bocca di Berith, rimettendo in sesto la gonna per non far capire niente. Mettersi la gonna era stata una fortuna per quella situazione. Avanzò nel parchetto guardandosi di tanto in tanto indietro per assicurarsi che l'erezione di Berith non si notasse e che rimanesse nascosta sotto al manto peloso. I suoi passi erano sempre più frettolosi poiché temeva che iniziassero a gocciolare gli umori sulle cosce.
    Abbiamo finito amore, non ti dispiace se giochiamo pure noi vero? disse rivolgendosi a Lorie.
    Facciamo finta che io faccio la principessa prigioniera del drago, e tu il cavaliere che deve combattere tutti i mostri. disse sorridente continuando ad avanzare verso la casetta di legno sempre più impaziente. Era abbastanza spaziosa per far entrare sia lei che Berith ed abbastanza chiusa da non far vedere dall'esterno cosa succedeva al suo interno. Salì le scale facendo cenno a Berith di seguirla.
    Berith fa il drago.
    Sììì giochiamo! Lorie sembrava felicissima di quell'idea. Elise si sentiva una ladra in quel momento, ma non poteva rischiare che Lorie si accorgesse di qualcosa di strano. Non poteva traumatizzare la sua piccola per colpa della sua perversione. Dovette accovacciarsi un poco per entrare lì, Berith invece non avrebbe dovuto avere problemi dato che già avanzava a quattro zampe. Elise si affacciò alla piccola finestra, inginocchiandosi ed allargando le gambe. Con impazienza sollevò la gonna scoprendosi le natiche ed il suo sesso ancora fradicio. Si affidò totalmente a lui, mentre Elise si mise in testa di dover distrarre Lorie. La piccola intanto andò in cerca di un legnetto con cui imitare una spada e zompettava in giro alla ricerca di qualcosa che potesse fungere da "scudo".
     
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    I versi di Elise mentre cercava di nasconderli con la mano erano per qualche ragione ancora più erotici e piacevoli di quando invece si lasciava andare completamente, c'era qualcosa di perverso che Berith non riusciva a spiegarsi e che lo spingeva, quasi malignamente, ad andare più a fondo, più vorace e perverso, come se volesse costringerla a staccare la mano e gridare, come se quella potesse diventare per lui una vittoria. E nonostante quella sensazione, il desiderio di prenderla e possederla lì senza alcun filtro continuava a crescere imperterrito, portandolo lentamente alla follia più perversa in assoluto. Quando Elise guizzò di gioia nel dirgli che aveva trovato un posto, il Kaiju spalancò la bocca lasciandosi sfuggire un lungo verso bollente di eccitazione, non riuscì a dire nulla per quanto era eccitato, solo che nonostante la fretta di sfogarsi abbandonare quell'intimità bollente fu comunque un trauma per la sua lingua, che divenne fredda a contatto con le proprie fauci amplificando il suo desiderio sessuale. La seguì come se stese per azzannarle le natiche da un momento all'altro, la casetta sembrava maledettamente piccola ma per quello che dovevano fare sicuramente era perfetta. Il Kaiju non si sarebbe perso in inutili esitazioni. Salì le scale e quando fu dentro aspettò che Elise fosse in posizione, il suo fiato bollente e pesante rimbombava tra le pareti della casetta di legno e rendeva l'ambiente intero incandescente, non sarebbe stato strano se Elise avrebbe iniziato a sudare. Appena sollevò la sua gonna, il Kaiju si posizionò dietro di lei, sormontandola con la propria mole come farebbe un cavallo da monta, schiacciandole la schiena col proprio petto immenso e bollente, superandole le spalle con le zampe e posizionandosi a sua volta sopra ad Elise come se fosse davvero il drago che proteggeva la bella intrappolata nella torre. In quella posizione, Elise poteva sentire chiaramente la mazza colossale ed eccitata del Kaiju scivolarle tra le natiche, che si muoveva come un lento martello pneumatico sulla sua carne, impaziente di entrare dentro di lei.
    Sto per entrare... trattieniti... non so se riuscirò a controllarmi...
    Disse con voce profonda e bassa vicinissimo a lei, nella speranza che Lorie non lo sentisse. Rapidamente, senza troppe esitazioni, la sua verga si ritirò quel tanto che bastava per potersi allineare con l'intimità di Elise, e una volta assaporato il calore di quel pertugio non riuscì a resistere e sprofondò quanto gli fu possibile dentro di lei. Il suo cazzo era enorme, assai superiore a quello di un essere umano e se la prima volta le era sembrato esagerato, ora che Elise lo aveva stuzzicato fino alla follia doveva sembrare semplicemente esagerato. La sua carne sarebbe stata messa a dura prova da una consistenza marmorea, uno spessore di poco superiore a quello delle sue carni e una capacità di sprofondare fin dentro il suo utero, pungolandone l'entrata come un ariete pronta ad abbattere tutte le difese. Se Berith non fosse stato abbastanza perverso da leccarla fino a quel momento e lubrificarla con la sua saliva, il processo sarebbe stato sicuramente più difficile, ma a quel punto c'era spazio solo per il piacere, qualcosa che potevano assaporare assieme., Il verso che ne uscì quando finalmente iniziò a scopare quella deliziosa intimità, somigliava decisamente a quello di un drago che, impaziente, vuole scacciare il cavaliere indomito per poter tornare ai suoi giochi perversi con la principessa intrappolata.
     
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    Elise non si era mai sentita così impaziente come in quel momento. Non riuscivaa credere di poter arrivare a livelli tali di eccitazione al punto da voler fare sesso lo stesso anche davanti alla figlia. In teoria avrebbe dovuto inquietarla tutta quella faccenda, ma in realtà non ce la faceva più ad aspettare ancora. La lingua di Bertih l'aveva portata a volere di più, anche a costo di fare sesso guardando la figlia. Tirò le mutandine lateralmente, arricciando la stoffa il più possibile all'angolo fra labbra vaginali e inguine lasciando totalmente scoperta la sua femminlità umida e affamata. Iniziava a fare caldo lì dentro ma non le importava. Fremette nel sentirlo posizionarsi a sua volta su di lei, facendole sentire quel corpo massiccio e pesante. Dovette stringere le labbra quando percepì l'erezione di Berith sfregarsi contro le sue natiche, e a quel punto nel tornare a sentire il suo calore e la sua consistenza si rese conto di quanto lo stava aspettando, che in realtà evitarlo continuamente non aveva fatto altro che accrescere il desiderio di tornare a provare un piacere immenso. Trattenne il respiro annuendo alle parole di Berith, preparandosi a ricevere quel fallo mostruoso dentro di lei. Bastò anche solo la punta a darle una scarica di piacere incontrollata. Allargò le cosce inspirando aria avidamente mentre sollevvava il bacino per facilitare ancora di più la penetrazione. Era così fradicia di umori che se avesse avuto un amante umano normale, non avrebbe sentito nulla, ma Berith era enorme e quella carne la spalancò centimetro dopo centimetro, dandole quasi l'impessione che le avesse strizzato i polmoni da dentro, dato che esalò un gemito profondo che cercò in tutti i modi di frenare in gola, finendo per fare un verso stranissimo ma profondamente perverso. Lorie lo sentì e si voltò perplessa verso la madre ed il Kaiju che ruggì. La piccola strabuzzò gli occhi per un momento e quella faccia intimorì Elise che tentò subito di correggere il tiro anche se le sembrò incredibilmente difficile.
    Aiutoo, il drago mi ha rapitaaah dissimulò risultando fin troppo teatrale per via del piacere che la tormentava e cercava di nascondere. Lorie dalla faccia perplessa si illuminò di gioia.
    OOh che figo sembra quasi vero! commentò per poi immergersi subito nelle sue fantasie, sollevando il braccio con il bastoncino verso l'alto con la tipica posa da eroe.
    Non temere principessa sto arrivando a salvarti!.. Oh no... il malvagio drago ha mandato i suoi scagnozzi. Fatevi sotto! Lorie iniziò a mulinare con il bastoncino colpendo le altalene e pali a caso fingendo di star combattendo.
    Ooh mio eroe... fece Elise nascondendo in quella frase un gemito, risultando davvero inquietantemente teatrale per Lorie. Probabilmente solo un adulto avrebbe potuto capire che i verso di Elise erano strani. Iniziò a sembrarle una pessima idea, come poteva nascondere a Lorie il piacere crescente che l'avrebbe devastata? Le gambe le tremavano, la clitoride pulsava come impazzita. L'energia particolare che caratterizzava Berith le scaldava le viscere solleticando vene e nervi che nemmeno pensava di avere. Anche solo averlo dentro di lei era fonte immensa di piacere, ma fin dove potevano arrivare? Voleva scoprirlo, desiderva lasciarsi andare, poi un senso di colpa le bloccò di nuovo il fiato in gola. Era giusto? Che razza di madre era? Accoppiarsi con un kaiju giocando allo stesso tempo con la figlia era così profondamente perverso e deviato, ma allo stesso tempo eccitante: il pericolo di essere scoperta l'aveva fatta bagnare più del solito. Non aveva mai fatto niente di simile in vita sua e non avrebbe mai immaginato di fare qualcosa di così perverso con qualcuno, figurarsi con un kaiju. Avrebbe dovuto impedirlo, ma ormai era in ballo, e ormai non poteva rinunciare a quel piacere irresistibile.
     
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    Dopo la prima spinta, Berith non fece più nulla per trattenersi e anche se non iniziò a l massimo della sua forza, prese a muovere i suoi possenti fianchi contro le natiche di Elise, accoppiandosi con lei e facendo sprofondare quella verga mostruosa fino in fondo. Ogni affondo culminava davanti al suo utero, Dio solo sa quale forza impediva a quella carne di andare fino in fondo, forse Berith stava cercando ancora di contenersi, di trattenere tutta la sua eccitazione nella speranza di non esagerare, ma era evidente che non avrebbe resistito così tanto a lungo. La sua carne era talmente invadente e pulsante che ogni volta che affondava e poi indietreggiava faceva grondare di umori l'intimità di Elise, uno spettacolo semplicemente osceno che riempiva di odori perversi quella piccola stanza che avevano ritagliato solo per loro. Ben presto Berith non riuscì a contenere l'entusiasmo e lontano dallo sguardo di Lorie iniziò ad allungare i suoi tentacoli sotto il vestito di Elise, come delle attente mani che la accarezzavano, risalendo il ventre, il seno, le spalle, un abbraccio caldo che si sommò alla presenza del possente petto della creatura, che Elise poteva sentire ardere di una passione disarmante.
    Non la salverai mai... lei è mia ora... è MIA.
    Difficile dire se stesse giocando o meno, il suo tono di voce era troppo eccitato e profondo, sembrava voler davvero rivendicare il corpo di Elise come qualcosa che gli apparteneva, e più andava avanti più quelle spinte si facevano forti. Se fosse stata capace di abbassare lo sguardo Elise avrebbe visto il suo ventre gonfiarsi ad ogni affondo di quella mostruosa e caldissima verga, mentre sotto i suoi vestiti i tentacoli stuzzicavano i suoi capezzoli e ricoprivano la pelle della poliziotta di un calore intenso, pulsante e bioluminescente, che fuoriusciva direttamente dal corpo del Kaiju. La mazza iniziò ben presto ad ingrandirsi, visto che tutte le parti che la contraddistinguevano si riempirono di sangue e di energia, cosa che avrebbe messo ulteriormente alla prova la resistenza di Elise oltre che portare il piacere ben oltre il normale. Le fauci del Kaiju si riempirono di saliva e non riuscì a fare a meno di sbavare tra un gemito soffocato e l'altro, serrava la presa sui seni e il ventre di Elise come se volesse schiacciarla contro di sé e imperterrito continuava a pompare sempre più forte, sempre più a fondo. Se Elise non fosse stata capace di resistere, lo avrebbe sentito scivolare fin dentro il suo utero, cosa che avrebbe fatto salire ulteriormente la sua eccitazione e aumentare ancora il ritmo verso lidi che nessuno dei due poteva sostenere.
     
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