Il riflesso della Luna

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    Era passato del tempo da quando Blume aveva incontrato Basura nella foresta. Tempo che la aveva vista impegnata in attività ben più importanti e coinvolgenti, in confronto ad una nottata dedicata agli istinti e che era sparita nel vento come la neve di quell'inverno. Ma in quella foresta rimaneva sempre un eco singolare e forse sinistro che avrebbe potuto percepire ogni volta che ci si avvicinava o ci rimetteva piede. Se ci avesse riprovato altre volte, in quella foresta non avrebbe trovato nulla se non tracce non più calde facilmente riconoscibili di Basura, tipicamente segni di un predatore abitudinario, ma stavolta, in quella precisa notte buia e senza luna avrebbe potuto assaporare l'odore peculiare di quella creatura. Era una traccia fresca, pura del suo manto bianco e delle impronte del suo incedere. Non vi erano tracce di comabttimento o odori sinistri di sangue o paura, ma solo il sesto senso che il grande lupo si fosse mosso per la foresta apposta per lasciare segnata una via da seguire. Se Blume avesse deciso di cedere alla propria curiosità, la traccia la avrebbe portata pian piano alla vicina strada asfaltata dove raramente le macchina passavo per raggiungere le luci confortanti della vicina zona abitata. Continuando la propria ricerca sarebbe stato facile intravedere a poche decine di metri una lunga limousine nera, parcheggiata con il motore acceso in una piazzola di attesa, addirittura con una delle portiere aperte come se stesse aspettando proprio lei. L'odore di Basura era incofondibile e sempre più forte man mano che si sarebbe avvicinata all'auto, chiarendo che di sicuro era lui stesso li ad attenderla, e le sarebbe bastato anche solo affacciarsi all'interno per verificare tale nozione lei stessa. Basura di fatto la attendeva all'interno, seduto comodamente sui sedili posteriori. Le misure dell'auto erano conformi a masse superiori a quella umana, ovvio, ma quello che avrebbe potuto colpire Blume da subito era il fatto che il lupo bianco vestiva in maniera elegante con un completo bianco come il suo pelo, composto da pantaloni e giacca gessati, con tanto di camicia nera e cravatta rossa che chiudevano il grosso collo peloso del licantropo facendolo assomigliare a una caldissima e morbida sciarpa di pelliccia. Basura non stava guardando la portiera ma era concentrato nel giochicchiare con un bicchiere di cristallo con dentro un alcolcolico simile al wiskey con dei cubetti di ghiaccio all'interno, e li faceva distrattamente circolare all'interno del bicchiere, stando comodo appollaiato allo schienale con il braccio libero lungo i poggia testa e le gambe incrociate. La grossa coda pellicciosa si muoveva sinuosa di lato alle gambe, ondeggiando placida. Se Blume avesse preso coraggio ad affacciarsi, gli occhi dorati di Basura si sarebbero interessati a lei muovendosi nella sua direzione mentre il sorriso dentato si sarebbe allargato lunga tutta la bocca di lui prima che la sua voce bassa e calda rompesse quel silenzio ritmato solo dal motore del veicolo.
    Ed ecco che si palesa l'invitata. Fatti avanti, Blume. Qui stavo attendendo pieno di ansia, sperando che invito fosse percepito al momento giusto. Non è facile lasciare giusta traccia per cacciatore che è abituato ad avere vantaggio. Quindi ora? Ti va di fare compagnia a vecchia conoscenza?
    Questo aspetto di Basura era incredibilmente singolare e impossibile da prevedere con esattezza: il loro primo incontro si era svolto in un momento di tensione, in cui una vita era in pericolo, e si era concluso in maniera altrettanto singolare con la carne che aveva preso il sopravvento. Ma ora vederlo vestito come un qualsiasi uomo di affari elegante, addirittura all'interno di una limousine in attesa di farla entrare poteva facilmente essere sconcertante. Ma gli odori e i brividi che raccoglievano al meglio l'insieme delle impornte caratteristiche di quel lupo erano inconfondibili, era proprio lui, comprensivo anche di quell'accento fortemente Russo pesantemente presente in ogni sua inflessione e in ogni arrangiamento di vocabolario.
     
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    Dopo quella strana notte per sfuggire al suo periodo in calore dentro la foresta, dove aveva incontrato Basura, si era accorta di aver perso un ciondolo a lei caro. Si sentì fortunata dato che per ritrovarlo poteva fare affidamento sul suo fiuto sviluppato, per quel motivo si recò nuovamente sul posto dove aveva consumato momenti di pura lussuria con quel misterioso lupo bianco. Quando arrivò nei pressi notò che c'erano varie tracce dell'odore di quel lupo, in vari posti della foresta, alcune erano molto vecchie. Riuscì a sentire perfino le tracce dei suoi fluidi sessuali mischiati ai propri che si erano asciugati nel terreno. Capì dalle tracce odorose che Basura andava lì molto spesso, e ciò la portò a pensare che probabilmente quella notte aveva difeso il proprio territorio dai bracconieri. E lei si era intromessa nella sua disputa del territorio. Si grattò la nuca perplessa pensando che forse quella con concetti troppo umani era lei. Anche il licantropo che aveva inseguito per trovare indizi su suo padre aveva un modo di fare e pensare più simile ad un animale che ad un essere umano. Forse doveva imparare di più sulla natura selvatica e come i lupi e gli ibridi lupi vivevano normalmente. Non fu difficile ritrovare il suo ciondolo, e una volta ritrovato curiosò di nuovo con il fiuto sulle tracce che aveva lasciato Basura, sentendone una fresca. Si ricordò di lui, di come si erano uniti nella carne ed inevitabilmente si ricordò del sogno che aveva fatto su di lui. Arrossì leggermente non riuscendo a capire se avesse fatto quel sogno perché le era piaciuto molto quel lupo o se quel sogno era il segno del destino, un suggerimento del fato. Infondo non aveva la più pallida idea di chi lui fosse. Pensò che magari poteva essere legato a suo padre o a Khan, il misterioso licantropo che i cacciatori cercavano e che dicevano potesse essere suo padre poiché avevano poteri simili. Con l'aiuto di Karla, una cacciatrice esperta, aveva scoperto che si faceva servire dai suoi simili. Valeva la pena provare a cercarlo e scoprire chi fosse davvero, se fosse stato un servitore di Khan avrebbe preso due piccioni con una fava. Così si fece coraggio e seguì le tracce notando curiosamente che proseguirono oltre la foresta addentrandosi verso le strade che portavano in città. Quando giunse sull'asfalto notò che c'era una limousine parcheggiata in una piazzola di sosta vicina. Inspirò l'aria sentendo che le tracce del lupo si facevano più forti man mano che si avvicinava al veicolo. Ci andò con cautela, fermandosi davanti alla portiera aperta. Venne assalita dall'odore di moquette pulita con disinfettanti e un odore molto più forte del lupo bianco. Era lo stesso odore che ricordava quando si era avvinghiata a lui come la più vergognosa delle sgualdrine. Si chinò un poco e si avvicinò alla vettura vedendolo seduto sulle poltrone della limousine. Blume strabuzzò gli occhi nel vederlo vestito in modo elegante, con il pelo pettinato ed ordinato. Sembrava un'altra persona e dopo quella notte passata con lui aveva pensato che fosse un lupo selvatico che viveva nella foresta. Invece era seduto dentro ad una limousine costosa con abiti firmati di alta classe. Al confronto si sentì una barbona. Lei indossava un paio di pantaloncini di jeans dai bordi sfrangiati, delle parigine di lana calde, un maglioncino leggero con scollo a V ed una giacca di pelle con piccole borchie sulle spalle. Ai piedi aveva un paio di scarponi anfibi dal taglio femminile. La sorpresa fu ancora più grande quando lui le rivolse la parola, facendole capire che la stava aspettando, che quello che aveva trovato nella foresta era un invito. In effetti non si erano scambiati dei contatti e si erano lasciati senza dirsi una parola. Come potevano due creature del genere ritrovarsi? A quel punto le tracce odorose le sembravano una genialata. Forse non era la cosa più rassicurante che Basura la stesse aspettando lì. Si chiese da quanto tempo la stesse aspettando. Non poteva però farsi sfuggire l'occasione di trovare informazioni su di lui. Quindi si fece avanti accettando l'invito entrando dentro la limousine.
    Ciao. salutò un pochino titubante sedendosi vicino a lui sulla lunga poltrona lasciando la distanza di una persona fra loro due.
    E' così che funziona fra i lupi? Invece di lasciarsi un numero di telefono si usano le tracce odorose? chiese con tono un pochino scherzoso.
    Come facevi a sapere che sarei tornata alla foresta? domandò con un pizzico di ansia.
     
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    Gli occhi dorati di Basura non potevano non posarsi su Blume appena fosse stata a vista. Il suo crine rosso era inconfondibile, come anche il suo viso piacevolmente morbido e attraente che faceva da contorno ai suoi occhi brillanti. Un leggero segno di sorpresa fece muovere leggermente di profilo il muso di Basura che si concetrò nell'apprezzare lo stile casual di lei. Non poteva negare che non se la immaginasse vestita, ma per quanto avrebbe potuto scommettere non avrebbe mai azzeccato che avesse uno stile da strada così adatto alla sua persona. Ripensando alla sua entrata dinamica da eroina durante il loro primo incontro la figurava più mite nei gusti. Alle parole di lei, Basura avrebbe sogghignato beatamente, stringendo le palpebre in due fessure fini fini che seguivano il muso affusolato.
    Mphf! Non potevo saperlo! Speranza è termine più adeguato... In gesto superfluo come il rimuginare sul ricordo, ho impiegato tempo libero al fine di rivederti. Che si sia risolto nel potere avere la tua persona qui, ora, è un risultato soddisfacente.
    Basura a quel punto avrebbe atteso che Blume si mettesse comoda, per poi fare un cenno con la mano libera davanti a se in direzione del divisorio dell'autista. Si poteva intravedere solo una vaga ombra, che dopo un cenno di assenso, avrebbe messo in marcia la macchina per intraprendere il percorso verso la città. A quel punto il lupo bianco si sarebbe totalmente dedicato a Blume, addirittura mettendosi di fianco in modo da stare con il petto diretto verso di lei, allugando la mano libera verso la giacca di pelle, per toccarne con i polpastrelli la fattura. Ovviamente facendo abbastanza pressione col tocco per far sentire a Blume come le dita si muovessero sul colletto dell'indumento per poter seguire le forme anatomiche della clavicola per potersi spostare sulla spalla. Un gesto volendo invasivo se non fosse che Basura lo eseguisse con una certa cura e distintiva curiosità. Solo quando si sarebbe fatto col muso in avanti per dare qualche annusata all'aria intorno a Blume forse avrebbe dimostrato di più i suoi più conosciuti istinti animali, in cui un pò tutti i 5 sensi necessitavano di adeguarsi alla novità.
    Così questa essere Blume nel "giorno per giorno". Sono leggermente... Disarmato? No... Impreparato? Si, impreparato termine giusto. Volevo essere più solido in presentazione dopo tempo, ma appena i miei occhi si sono posati su figura di tua persona ora... Curiosità mi impedisce di non avere testa affollata di domande!
    A quel punto le fauci di Basura si sarebbero aperte per mostrare i denti mentre la lingua biforcuta si sarebbe fatta strada dai molari per inumidire entrambe le labbra nere, preoccupandosi prima di quella inferiore per poi passare a quella superiore, con un gesto vagamente lento ma che dava attenzione al passare sui propri denti come a volerli mettere in risalto, o anche a calmarli e tenerli buoni come se molteplici istinti si stessero ammassando.
    Permettimi di dirti che numeri di telefono sono ovviamente procedura molto più sensata e applicata di norma, ma con te mi sembrerebbe qualcosa di oscenamento superficiale. Anche ora per esempio...
    A quel punto la mano che carezzava il colletto della giacca di Blume avrebbe stretto pollice e indice su un bordo, trazionandolo abbastanza da creare una presa, ma non in maniera troppo spinta da sembrare un gesto aggressivo.
    ...Anche ora mi chiedo se davvero prima cosa da fare sia parlare. Mi metti dubbio che mancherei in qualcosa a non ricercare il sapore della tua saliva che si mischia alla mia mentre le nostre bocche si affannano sul divorarci... O a tentare di farlo per sentire le tue unghie perforare la mia carne in gesto di rappresaglia...
    A quel punto Basura avrebbe atteso solo un secondo prima di stringere meglio il bordo della giacca e avvicinarsi col muso a Blume per poterla raggiungere col proprio naso e affondare nelle sue guance per poterle inclinare il viso e cingerle la bocca aprendo la propria, cercando solo una lunga leccata che passasse fra le labbra di lei per raggiungerla all'interno. Come lui stesso aveva detto, non era semplicemente la volontà di raggiungere un contatto positivo, ma anche il semplice ritrovarsi con un ceffone in faccia sarebbe stato qualcosa di giusto.
     
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    Le fece uno strano effetto scoprire che in effetti lui aveva passato del tempo libero a lasciare delle tracce per lei e che sperava di poterla rivedere. Un comportamento che avrebbe dovuto darle un primo campanello di allarme ma che Blume in quel momento ignorò. Forse perché influenzata ancora dal ricordo di quello strano sogno che aveva fatto. Oppure perché infondo infondo le fece piacere scoprire che Basura l'aveva pensata e si era mosso per cercarla. In fin dei conti cercare lei a New Vegas era come cercare un ago in un pagliaio, sarebbe stato più facile incontrarla in posti dove era già stata. Era la seconda volta che entrava nell'auto di un perfetto sconosciuto, la prima era stata la carrozza con Karla, ma era stato per un motivo molto diverso. Ormai Blume si era detta che se voleva cavare un ragno da un buco doveva rischiare un pochino, altrimenti non avrebbe mai scoperto nulla di utile a lei. Basura sembrava a suo agio e si fece avanti toccando il colletto della sua giacca come se avesse voluto sentire sotto le dita la fattura di essa, chissà magari per capire se era di alta qualità e purtroppo anche se era di pelle, non era di alta fattura, la stoffa era più sottile di quanto non avrebbe dovuto essere una giacca di tale nome. Blume si irrigidì al tocco non aspettandosi che si avvicinasse già così presto, tuttavia lo fece fare osservandolo incuriosita mentre lui commentava il suo aspetto, quasi come se si fosse immaginato che lei fosse totalmente diversa da come si aspettava. Non le diede fastidio quando annusò l'aria attorno a lei, anche se un pizzico la metteva a disagio. Era abituata agli umani che non avevano un fiuto sopraffino di un lupo, quindi in un certo senso era come se tramite l'olfatto lui potesse vedere di più e ciò la fece sentire nuda. Quella sensazione strana la portò a stringere le gambe una contro l'altra, come se avesse voluto coprire odori più intimi e personali.
    Mi piace stare comoda. commentò un poco in imbarazzo poiché continuava a sentirsi una barbona. Lui era così elegante, in forma, aveva anche un buon odore. Lo osservava incuriosita da quel modo strano di fare nel leccarsi i denti, aveva un qualcosa di inquietante che non si sapeva spiegare ed improvvisamente sentì di nuovo quella strana sensazione che aveva avuto quando lo aveva conosciuto, quel misto fra paura ed eccitazione inspiegabile che lei aveva dato per scontato come un effetto del periodo in calore. Cercò di non pensarci riflettendo invece sulle domande da potergli fare per conoscerlo un poco meglio, ma le venne sempre più difficile concentrarsi dato che lui iniziò ad insinuare qualcosa riguardo al fatto che sarebbe stato banale scambiarsi i numeri di telefono e perfino "parlare" alludendo chiaramente ad un bacio. A quel punto Blume arrossì vistosamente, ma cercò in tutti i modi di non darlo a vedere abbassando lo sguardo per fissare un punto vuoto impreciso davanti a lei, ma fu letale perché distraendosi in quel modo permise al lupo di tirarla per il lembo della giacca e darle una lappata che la colse di sorpresa. La lingua calda e carnosa le carezzò le labbra facendogliele socchiudere mentre lei annaspava aria confusa. Il sapore del lupo le riempì la bocca con una sensazione piacevole che però temeva. Una cosa però l'aveva scoperta di lui: era molto diretto, così diretto che Blume non se la sentì di ricambiarlo e posò le mani contro il suo petto muscoloso sentendo chiaramente il morbido del manto peloso sotto la stoffa. Lo spinse via senza essere troppo violenta, la giusta pressione per fargli capire che doveva fermarsi, e se non lo avesse fatto avrebbe girato il volto da un lato per lasciarli la guancia come assaggio.
    A-aspetta! Guarda che la Blume che hai conosciuto tu era una ragazza in calore. I-io non sono così... disse sempre più in imbarazzo, confusa dal comportamento di Basura.
    Perché mi cercavi? chiese curiosa, iniziando a pensare che probabilmente l'aveva cercata per ripetere la notte focosa che avevano passato insieme. Si ricordò in seguito che i lupi in natura sceglievano una compagna con cui passare il resto della loro vita e nel panico sperò che si stesse sbagliando e che lui non seguiva le leggi naturali dei lupi normali.
     
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    Per Blume essere distratta da quei gesti era qualcosa di facile, dopotutto Basura aveva davvero un modo di fare unico e appartenente a un misto di istinti che difficilmente potevano essere letti o anticipati, ma questo significava concedergli terreno prezioso che gli avrebbe permesso di potere "salutare" a modo egoista la sua ospite, asaporandone le labbra increspate dall'improvviso contatto e le sue mani che opponevano forza per farlo allontanare e rifiutare le eventuali continuazioni di quell'approccio. Basura si era approcciato a priori nella tranquillità di accettare qualsiasi risultato, qualsiasi reazione di Blume siccome per lui era assolutamente qualcosa di nuovo che aveva solo sfiorato nel conoscere nel primo incontro. Il gustare non solo il calore delle sue labbra e il chiaro sapore di donna che portava, ma percepire l'imbarazzo e la sorpresa mista a una sorta di tentativo di giustificazione ripieno di insicurezza erano reazioni che coloravano la sua immagine mentale di Blume con tonalità abbaglianti. Era sublime il bisogno di quelle risposte fisiche e vocali di lei, secondo solo a i piccoli segnali elettrici che cominciarono a farsi strada nei nervi di Basura, che pian piano sentiva un accenno di adrenalina carezzargli il retro del cranio, alla base del collo. Il lupo avrebbe assecondato il rifiuto di Blume, preoccupandosi solo di riportare la propria lingua all'interno della bocca chiusa per poter sentire appieno la sensazione appena avuta, facendo attenzione a tenere il bicchiere del liquore che assaporava in posizione adeguata a non rovesciarlo.
    In calore? Concetto curioso. Intendo davvero. Altre razze danno grande importanza a introito di investimento in effusioni e comportamenti aperti. Hanno paura che esista rapporto di fallimento tra esito di approccio negato. Io non bisogno di ottenere nulla, mai. Qualsiasi gesto di minore intesità di libertà sarebbe offesa per te. Calore è supreflua situazione, la tua carne è sempre quella che merita di essere assaporata, costumi pubblici di pudicità sono incoerenti se non per manifestazione di ego personale. I non bisogno di ego, mai.
    Basura con la sua voce calda aveva un sorriso pieno di denti sincero e molto rilassato, quasi disarmante di fronte al fatto che non era importante leggere nel suo gesto aspettative sessuali, ma il semplice contatto più fedele alla natura migliore per celebrare Blume stessa. Già nel bosco le aveva mostrato come la semplice fisicità non fosse un bottone di accensione, come le aveva danzato lentamente intorno per assaporarla come entità e come la aveva compenetrata alla ricerca di una esperienza completa che non si legasse al bisogno di sessualità fino a se stesso. Dopotutto il calore di Blume poteva essere assodato all'effetto di un vino, il suo corpo era solo avvantaggiato nel donarsi per salvare la vita del cacciatore che Basura predava, uno scambio equo che comunque era stato reso piacevole e unico.
    Questa è domanda dritta la punto! Piacevole. Blume, io non sono tipo che lascia eventi polverizzarsi via per gusto di ignavo ozio e vizio. Noia è quando non si gode di ozii e vizi, ma noia è inesistente siccome Mondo è un posto pieno di cose interessanti. E tu sei di queste cose interessanti...
    Basura si sarebbe mantenuto alla distanza di braccio che Blume aveva posto fra di loro, ma la mano che stava sul suo colletto avrebbe semplicemente mollato la presa per dirigersi verso il volto di lei, facendo in modo che il dorso della mano carezzasse il mento seguendo la linea della mandibola per raggiungere con lentezza l'attaccatura dell'orecchio, così da allargare le dita che con i polpastrelli avrebbero saggiato la cute della nuca, spingendosi leggermente solo per potersi immergere nel crine rosso vermiglio. L'odore di basura era assolutamente neutro, come anche gli occhi affusolati con cui fissava le forme e le reazioni del viso di Blume e continuava a studiarla come se ne dovesse cogliere i dettagli per un quadro. Non erano effusione quelle di Basura, tutt'altro quindi che spinte dalla pura sessualità, invece era più simile al condividere un gesto personale tra due entità che hanno avuto modo di andare oltre il semplice limite della individualità. Poteva dare l'idea di come un cieco tiene per mano un suo parente stretto per farsi accompagnare, con la sola differenza che Blume aveva l'occasione di sancire tutti i limite che volesse in base a quanto davvero sapeva gestire. Qui il suo istinto animale avrebbe avuto un brivido istintivo di primordialità, che Basura quasi poteva anticipare siccome non avrebbe concluso la sua "arringa".
    ... O vuoi eregere muri cinesi di confine siccome la timorosa eroina di notte di Luna piena non ha modo di conoscere Alfa se non con riservatezza e distanza? Sei donna o femmina, Blume? Potremmo essere di nuovo nudi come primo incontro, per me sarebbe stessa cosa. Il tuo fascino auguro non risieda nell'ovulazione mensile, o nel semplice concetto "se è per sesso o no"...
    Basura avrebbe ridacchiato mettendo in risalto le sue fauci fino a mostrare anche la linea delle gengive, un gesto volto a dare un pò di contesto alle sue parole, così che fosse chiaro come Blume stesse cominciando a essere rivalutata man mano che toccava i suoi limiti. Era un gioco fine di una personalità che di sicuro non viveva solo di istinti cadenzati dalla sau natura, ma da una valutazione predatoria di un sofisticato intelletto.
     
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    Blume non aveva idea degli effetti che stava avendo su Basura. Lo aveva fermato perché non voleva che lui pensasse che potesse averla a cosce spalancate ogni volta che si sarebbero visti. Insomma cercava di giustificarsi con lui per non sentirsi una troia. Cosa che invece a lui non preoccupava minimamente dato che senza tanti complimenti si era preso un bacio, forse come saluto, forse come provocazione. In ogni caso Blume era in imbarazzo perché si accorse che il fascino di Basura non era stato solo un momento dato dai suoi ormoni impazziti ma che lo stava subendo anche in quel momento più sereno per il suo fisico. Infatti solo dopo qualche attimo si accorse che aveva tenuto tutto il tempo la mano premuta contro il petto di Basura, gustandosi quella morbidezza tipica che dava un manto peloso. Ritirò la mano sentendosi un poco una ladra, infondo si era allontanato da lui per mettere fine al contatto fisico, non poteva di certo farsi scoprire così facilmente da un gesto così banale. Basura sembrò incuriosito da ciò che gli aveva detto a proposito il calore, e sembrava non voler dare importanza a certi atteggiamenti, sembrava quasi volerla rassicurare sul fatto che non aveva bisogno di giustificarsi con la scusa del "calore" perché lui non la considerava una conquista da sbandierare per il suo personalissimo ego. Quindi non l'aveva presa per un capriccio personale, o per l'occasione ghiotta, ma perché lo voleva. Le sue parole un poco la rassicurarono ma volle comunque giustificarsi e spiegarsi per non farlo sentire in torto.
    Non mi piace il mio periodo in calore perché influenza le mie scelte. E' come se fosse il mio corpo a spingermi in certe situazioni e non la mia volontà. Io non sono la tipa che si scopa un perfetto sconosciuto nel bel mezzo di una foresta. Ci sono delle volte in cui il mio istinto prevale sulla mia volontà. Quando il periodo di calore è molto forte, sarei capace di prendere un tizio qualsiasi e usarlo solo per sfogarmi e non mi piace quando succede. Non voglio perdere il controllo su di me. spiegò guardando di tanto in tanto Basura, curiosa di scoprire come avrebbe preso quel discorso, aspettando poi con ansia la risposta alla domanda che in quel momento le premeva di più, ovvero il motivo per cui la stava cercando. Le diede una risposta così semplice da sembrare quasi sospetta: la cercava perché la trovava interessante. Non pensava di aver lasciato una buona impressione a letto, si era sentita parecchio impacciata a ricordarsi quella notte. Quindi cosa lo aveva intrigato davvero non lo sapeva. Rassicurata dal fatto che Basura non cercasse un contatto fisico per arrivare ad accoppiarsi seduta stante, si lasciò carezzare, sentendo il cuore accelerare i battiti, mentre piccoli brividi le diedero la pelle d'oca al sentire le dita che le massaggiavano la nuca aiutandola a rilassarsi. Basura sembrava avere intenzione di approfondire la loro conoscenza, difatti le chiese se aveva intenzione di alzare dei muri fra di loro, quando in realtà ciò che c'era da scoprire era di più della loro sessualità. Infondo avevano già superato le distanze fisiche quella notte, potevano divertirsi e conoscersi allo stesso tempo. Blume però voleva rimanere concentrata, non era sicura di poter rimanere lucida se cedeva subito alle sue avance. Sorrise intrigata alle sue parole e tentò di aprirsi un poco verso di lui. Con un gesto incerto posò le dita sulla mano di Basura che la stava carezzando, ma non per scacciarlo via, solo per toccarlo e fargli sentire che voleva rimanere in sua compagnia.
    No, non voglio ergere nessun muro fra di noi. Vorrei poterti conoscere un pochino meglio. Anche se ero influenzata dai miei ormoni, ricordo quella notte bene, la ricordo bella, ma oltre alle tue abilità di "accoppiamento" vorrei conoscere chi è che mi ha fatto stare così bene. affermò sorridendo con una punta di malizia che però non le riuscì così bene visto che si sentiva in imbarazzo e lo si vedeva dalle guance arrossate, ed i suoi occhi che spesso si abbassavano incerti. Basura poteva intuire che Blume fosse la tipica ragazza che voleva fare la dura, sentirsi intrigante e potente ma in realtà nascondeva una certa fragilità ed aveva un cuore giovane e genuino.
    Dove mi porti? gli chiese allegra, decidendo di godersi quel pomeriggio che sembrava volersi prospettare strano, anzi, interessante.
     
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    Basura si sarebbe permesso uno sbuffo di risata soddisfatto nel vedere Blume rilassarsi da quella superflua tensione di guardia alzata. Poterla carezzare con le dita che apprezzavano la setosità del crine e il calore del suo collo permetteva al lupo di assicurarsi che ci fosse un contatto palpabile. Forse Blume non se ne rendeva conto, ma nel comportamento di Basura vi era un componente molto fina che riguardava il trasformare quel barattolo di metallo in cui stavano viaggiando qualcosa di personale ed accogliente, e non solo un comodo insieme di divanetti extralusso. Dopotutto, c'è un abisso di differenza tra l'essere obbligati a rimanere in maniera ferda in compagnia di qualcuno che ti parla come un fontana, e il potersi rilassare sapendo che la persona che si ha accanto ha un interesse vivo e attivo nei propri confronti. Era di base un tentativo di rendere tutto il più confortevole possibile per togliere rigidità. Basura si trovò un pò in difficoltà col discorso di Blume riguardado alla perdita di sè stessa di fronte alla spinta fisica del suo corpo in certi momenti, quindi il lupo prese il discorso alla larga per non farla discendere con l'umore in senso negativo.
    Blume cara, dovresti dare più spazio a sfaccettature. Illusione che Mondo non sia posto freddo e che si può stare tranquilli senza tocco personale di calda gentilezza è grosso limite. Nel contatto è mio principio trovare giusta lettura della personalità...
    Le dita di Basura si sarebbero mosse un pò più al centro del collo sotto la nuca, permettendosi di usare i polpastrelli per massaggiare meglio un punto rigido del corpo che tende a scaricare tensione. Faceva movimenti circolari che facessero sentire la giusta pressione sulle terminazioni nervose raccolte lì, manipolando anche la cute in movimenti lentamente circolari e corposi. La mano che teneva il bicchiera si sarebbe liberata dell'impedimento agevolando un lungo sorso del liquido, prima di posare il bicchiere stesso su di un tavolino poco oltre di loro che fuorisciva da uno sportelletto a sacomparsa. Basura raggiunse la mano libera di Blume per cingerla dal bordo esterno del polso, permettendole di appoggiarsi nel suo palmo e sul suo avambraccio, che anche attraverso il vestito poteva essere saggiato nella sua massa.
    ...E tu Blume sei sempre tesa. Nel nostro primo incontro ti stavi spezzando. Sembrava quasi che avessi tu bisogno di usare qualcuno pur di lasciar uscire grande mare di stress. Avere paura di non essere se stessi è tentativo di controllo che ti lacera dentro. Più che preoccuparti se e quando parte di te dovesse farsi strada in superficie, dovresti tranquillizzarti cercando giusto luogo e giuste persone per poter essere te stessa quando avere bisogno.
    Basura aveva un tono di voce caldo e molto suadente, sopratutto quella sua naturale cadenza gutturale veniva sfruttata sui gusti suoni per non risultare cupa ma al contrario matura e maschile. Si sarebbe protratto in avanti verso Blume, quasi a voler riproporre il muso come se volesse baciarla, ma invece deviando sulla fronte per annusarne l'ataccatura dei capelli e spingere su di essa pre strofinarsi con tutto il bordo del lungo volto in un buffetto di coccola e apprezzamento per la pazienza di averlo ascoltato e per poter aumentare la superficie di contatto con la donna che si sarebbe ritrovata il collo peloso che le faceva da cuscino se si fosse stretta a lui. Forse era davvero impossbile avere uno spazio di intimità o di distanza con qualcuno così morbidosamente appiccicoso.
    ... Per il momento godiamoci spazio che abbiamo ritagliato per noi... La macchina sta facendo giro lungo... Ma non è segreto che destinazione è mio personale luogo di lavoro. Un piacevole ristorante che ho in questa città. Volevo fare cenetta per curiosità di momento conviviale con te...
    Basura avrebbe continuato a massaggiare il collo di Blume giocando con i suoi capelli per poter allungare le dita su tutta la sua nuca quasi per tirarsela a se, mentre la mano che accoglieva quella di lei giocchiava solleticando con dei leggeri grattini la parte interna del palmo salendo e discendendo lungo le pighe interne dalla base delle dita fino al polso.
     
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    La limousine era piena di ogni possibile comfort, le poltrone erano ampie e comodissime, anche la luce all'interno del veicolo sembrava studiata apposta per aiutare a rilassarsi. Blume notò che Basura non aveva mai smesso di toccarla, come se anche tramite il tocco volesse aiutarla a rilassarsi a riprendere quella confidenza che avevano avuto all'interno della foresta in quella notte focosa. Sembrava gentile, ed il lupo provò di nuovo a consolarla, usando delle parole che però lei non comprese. Non capì il senso di ciò che voleva dire, il suo linguaggio particolare contaminato dalla lingua di origine non glielo rese semplice. Non era sicura, ma ebbe la sensazione che lui volesse dirle che anche tramite il suo problema, lui nella fisicità cercava di capire il prossimo. Cosa che però per Blume era assai diverso. Per lei non era poi così diverso del stare con un amico ubriaco a cui mancava la lucidità degli intenti. Non rispose però perché le dita di Basura che la massaggiarono al centro del collo le diede un piccolo brivido che la aiutò a rilassare il corpo che in effetti era teso. Come se fosse stata ipnotizzata lo lasciò fare mentre lui le raccoglieva una mano per congiungerle come due amiche carissime che si stavano scambiando dei segreti o dei consigli. La differenza era che toccare il manto setoso del lupo ed i suoi cuscinetti era incredibilmente più piacevole. Basura continuò la sua arringa e la colpì nel profondo perché era riuscito a centrare il punto del suo essere, il tentativo di non perdere il controllo la lacerava dentro. Gli occhi di Blume che prima vagavano sulla figura di Basura distrattamente si appuntarono verso gli occhi magnetici del lupo un poco sorpresa ma interessata alle sue parole.
    Lo hai capito da quella notte? gli chiese un pizzico in ansia, ma stranamente non riusciva proprio a tornare rigida e tesa, c'era qualcosa in quei gesti morbidi e rilassanti che la aiutarono moltissimo a lasciarsi andare.
    Io credo che mio padre mi abbia trasmesso una parte della sua licantropia, alle volte mi capita di diventare molto violenta, quando succede è come se precipitassi un una sorta di incubo in cui tutto ciò che mi circonda è distorto. Divento poco più che un animale, e confesso che ho paura a mostrare quella parte di me a qualcuno perché non la comprendono. Ho perso molti amici per questo mio "difetto". Tu invece... si avvicinò un poco anche lei, scivolando con le dito sotto la manica della camicia per toccare il manto morbido dell'avambraccio, carezzandolo con le dita, mentre lui si avvicinava e la annusava da vicino, esattamente come un lupo, usando abitudini tipici da lupo. Sorrise a quel gesto mentre le sue orecchie guizzarono e la coda iniziò a scodinzolare, scivolando anche lei nella sua natura ibrida con i modi di fare.
    ...sembri riuscire a capirmi. Forse perché siamo più simili? Anche tu hai problemi di questo tipo? Come per esempio che non riesci a smettere di annusarmi? ridacchiò divertita, portando la mano libera contro il petto del lupo, infilando le dita fra gli spazi dei bottoni, senza invadere troppo, giusto la punta delle dita per carezzargli il pelo morbido sul petto e sentirlo sotto le dita. Il trattamento di Basura stava avendo i suoi effetti perché Blume aveva sempre meno paura di stare da sola con lui. Intanto Basura la informò che voleva portarla al suo ristorante, il suo luogo di lavoro, dove l'avrebbe invitata a cena. Ecco una prima informazione personale di lui: aveva un ristorante a quanto pare in città.
    Un ristorante? Deve andarti parecchio bene eh? Non sono vestita troppo sportiva per il tuo locale? gli chiese lasciandosi trascinare lentamente verso il suo petto contro cui poggiò delicatamente la guancia e sospirò rilassandosi ed iniziando ad annusarlo a sua volta sollevando la testa per sentire i suoi odori sotto al collo.
     
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    Basura avrebbe fatto trasparire la sua serenità man mano che Blume si sarebbe rilassata, lasciando che il volto si tendesse in un sorriso di soddisfazione mentre proseguiva a percepire gli odori di Blume socchiudendo gli occhi. L'ibrida di fronte a lui aveva già dimostrato di possedere una particolare affinità con le fiamme, o meglio con qualcosa di bruciato simile a combustibile molto volatile. Non che fosse un odore spiacevole per uno che si destreggia tra i fornelli, ma di sicuro unico. Sentendo i gesti di Blume sul proprio corpo, sopratutto il suo nasino curioso sul proprio mando, Basura non potè fare a meno di avere qualche brivido piacevole e impproviso che lo fece leggermente gonfiare nella sua massa morbida del manto, in una reazione di lusinga e accettazione. Chiunque abbia tratti bestiali tende a barcamenarsi tra lo schema umano di comportamento e spazio personale, traguardo non affatto facile man mano che una qualsiasi personalità preferisce dare sfogo a ciò che la definisce meglio, ovvero la bestia.
    Blume... Umano nobile è solo bestia che ha mangiato a sazietà. Delicatezza nei gesti e nei comportamenti deriva da lungo percorso di accettazione. Per me è stato lungo percorso in cui ho capito di cosa avevo bisogno... O meglio dire, la giusta maniera per rispondere agli impulsi interiori.
    La mano di Basura che massaggiava il collo di Blume sarebbe scesa tra la nuca e il colletto della gicca di lei, insinuando le dita tra i trapezzi seguendo le ossa della spina dorsale in modo da poter far sentire il calore delle proprie mani, fermandosi proprio al centro della croce che disegnano la linea della muscolatura del collo e il centro delle scapole. La grossa mano di Basura era piacevolnmente calda, sicura e morbida, un appoggio comodo mentre col lato del muso si attestava vicino all'orecchio di Blume cominciando a parlare per sussurri.
    Bisogna essere gentili. Come il vento tra gli alberi, o il morso sicuro che cattura la preda senza bisogno che vi sia violenza inutile. Storia di tuo padre mi incuriosisce, ma se è stato capace solo di darti dubbi, perchè ancora affannarsi a dire che quello che hai è sua eredità? Perchè invece non lo fai tuo e lasci affondare il resto nel passato?
    Basura avrebbe ampiamente glissato sul proseguire il discorso del ristorante siccome si era defintivamente interessato a sentire più dettagli sulla storia personale di Blume. Si sarebbe solo permesso di rendersi disponibile alla ricerca di Blume del suo pelo sotto la manica per cingerle il polso di lei con la propria mano, spostare il grosso muso lontano dal suo orecchio per avvicinarlo alla pelle e assaporare quella zona sensibile del braccio con un buffetto dato col naso umido e le labbra similmente a un bacio. Avrebbe continuato ad annusare il braccio di lei salendo verso la spalla da sopra il giaccone, tornando all'altezza della sua guancia solo per cercare di infilarsi al di sotto del colletto, aprendo le fauci e posandosi alla base del collo con le proprie labbra, inspirando il profumo di Blume da un punto più interno con un grande respiro lungo e profondo, che venne rilasciato dalla bocca in una soddisfatta esalazione lenta e bollente che la donna poteva sentire impregnata nella stoffa del suo vestiario. Basura sembrava voler tenere quel contatto continuando a "respirare Blume" come se fosse l'unica aria che lo potesse tenere in vita, facendo grandi respiri profondi che facevano rimbombare quella sua grossa cassa toracica lupina con un suono molto basso, corposo e greve.
     
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    Era curioso che quei due si annusassero e si toccassero sorvolando su tutte le abitudini umane riguardo allo spazio personale. Se ci si ben pensava infondo quando due cani si conoscono per la prima volta non fanno altro che annusarsi per avere più informazioni possibili uno sull'altro. Doveva essere la stessa cosa anche per Basura dato che continuava ad esplorarla senza però essere troppo invadente. Probabilmente se fosse stata un essere umano completo quel comportamento le avrebbe dato fastidio. Blume però non provava fastidio, anzi ebbe l'occasione di esplorarlo a sua volta per poter sentire gli odori del suo corpo anche quelli più nascosti. Si disse che non le dava fastidio essere toccata perché infondo si sentiva attratta da lui. Era qualcosa di istintivo, non riusciva a spiegarlo a parole, c'era come un magnetismo animale in lui che la attirava come una mosca sul miele. Era curiosa di saperne di più sul suo conto ed infatti era attenta ad ogni sua parola. Basura le spiegò che aveva trovato un suo equilibrio personale, che aveva accettato la sua natura e quindi sapeva accettare anche quando sentiva certi impulsi diventare irrefrenabili. Forse non aveva tutti i torti, per controllare i suoi istinti doveva prima di tutto accettarli e farsene una ragione invece di combatterli furiosamente. Si immerse in quella riflessione dando modo a Basura di incentivare ancora di più i suoi massaggi rilassanti che portarono Blume a sbottonare un altro bottone della camicia di Basura per infilare più dita dentro di essa e carezzarne il manto morbidissimo e caldo, fino a far passare la mano intera che si posò contro il pettorale per carezzarlo. Iniziarono piccoli brividi quando lui si avvicinò con il muso al suo orecchio per iniziare a sussurrare invece che parlare normalmente. Blume si stava squagliando come neve al sole, quel maledetto lupastro sapeva come muoversi e farla sentire bene ed al sicuro. Blume iniziava di nuovo a sentire quella sensazione formicolante fra le cosce e non riusciva a crederci che si stesse eccitando per così poco. Lui sembrò curioso riguardo al discorso di suo padre, le provò a dare anche un consiglio, che lei tuttavia faticava a seguire. Era un gran bel consiglio ma nel suo contesto poco efficace.
    Padre biologico. L'ho visto una sola volta ed è stato il giorno più orribile della mia vita. Io non lo conosco, quindi non posso nemmeno conoscere le origini dei miei impulsi e fatico a capire cosa mi ha lasciato oltre a questa coda e orecchie. Io... aveva iniziato parlando con una punta di odio nella voce che si stemperò pian piano che Basura si avvicinava sempre di più a lei, annusandola e poi posando il muso contro il collo che lei sollevò per lasciarlo fare e rabbrividire per il fiato bollente che le correva sulla pelle.
    Non posso lasciare affondare niente nel passato, potrò essere libera solo dopo che gli avrò tolto la vita con le mie mani. mentre diceva quelle parole l'odio tornò più forte in lei facendole schiudere le labbra per mostrare i canini lucidi e appuntiti. Chiuse gli occhi ed espirò profondamente per scacciare via quei sentimenti negativi e tornare a godersi ogni piccola attenzione del lupo su di lei e la voglia di esplorare a sua volta il corpo di Basura.
    Merda, perché mi fa quest'effetto? pensò fra sé e sé lottando inutilmente contro i brividi e la sensazione di relax.
    Basura, mi fai sentire strana. Mi stai seducendo non è così? Coi modi da lupo? chiese con una piccola risatina divertita.
     
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    Basura stava ascoltando Blume con attenzione mentre la carezzava. Gli fu chiaro da subito con la figura di suo padre fosse un controverso insieme di emozioni negative, capendolo non solo dal tono di voce e dalle reazioni fisiche di Blume, ma anche dall'odore della stessa che cambio in qualcosa di più aspro e anche lggermente bruciante. Lo sorprese però come le mani di Blume non si fecero problemi a farsi strada sul suo corpo, provocandogli dei piacevoli brividi di pelle d'oca e dei lunghi respiri più profondi e affannati.
    Sedurre? Blume cara, seduzione si applica a individui che non sanno come sono finiti con qualcuno...
    Basura avrebbe cambiato la propria voce in una più forzata e chiaramente resa ridicola per esprime quel concetto.
    "Aveva quel non so che di sexy che mi ha fatto sciogliere..." "Le ho tirato fuori la mia linea per l'aggancio e si è tramutata in creta da modellare".... Poveracci...
    Il grosso lupo avrebbe ridacchiato gonfiando il petto e tirando a sè Blume per permetterle di portare le mani più internamente alla camicia che aveva appena aperto per toccarne il petto.
    ...Gente così è noiosa e superflua. "Fascino" è naturale e applicabile solo a chi ha occhi per vederlo. In quadro d'insieme, gente che va per locali a rimorchiare è tanto sola quanto gente che rimorchia. Grande serpente che si morde coda nell'esercizio fisico di dare sfogo ai propri istinti sotto mascherata gogliardia di ipocrisia. Se qualcosa piace e si desidera veramente, faremo di tutto per averla. E tu, Blume, per me sei impulso impossibile da evitare...
    A quel punto basura avrebbe posato le proprie fauci sulla pelle del collo di Blume, chiudendo le labbra su di essa ed assaporando con la lingua la carne che gentilmente stava trattenendo senza provocare nessun tipo di ferita, se non una sensazione chiara di puntura dovuta ai denti stessi. La bocca del lupo era un vulcano bollente che avrebbe tenuto il contatto qualche secondo di troppo mentre le mani stringevano il corpo di Blume per non farla sfuggire troppo facilmente pur di affrancare quel bisogno di assaporarla a quella maniera. Staccandosi Basura si sarebbe mosso col muso per mettersi di fronte alla donna e guardarla neglio occhi in maniera seria e decisa.
    La bestia che vedi di fronte a te è forma esterna... Ma il calore con cui vorrei invaderti in ogni cellulla è una volontà irrefrenabile. Tu Blume... Se non mi vuoi devi combattermi... Punirmi... Trattenermi per educarmi. Ho bisogno della tua volontà per dare forma a questo desiderio.
    Basura si sarebbe fatto indietro con la schiena trascinandosi addosso Blume, col chiaro intento di finire steso sui sedile con lei appoggiata sopra di lui, quasi come un segno di arrendevolezza e di liberta per lei di agire come credeva. Spostati a questa maniera, il petto di Basura dava una sensazione totalmente differente, come anche il suo ventre che ora era ammorbidito dalla posizione rilassata, tramutando il suo grosso busto in un comodissimo cuscino dal tepore invitante e rilassante. Emozionalmente parlando, il grosso lupo era pericoloso sotto tanti punti di vista, perchè ormai si era palesato chiaramente come il suo metodo principale fosse il far fare decisioni coscienti alle persone con cui interagiva. Pretendeva che Blume fosse la padrona di sceglierlo per sè, che fosse lei ad "autorizzare" il proseguire di quei contatti così personali. Poteva rifiutarlo, ovviamente, ma le movenze di basura tradivano come sapesse giocare in base a ogni regola e forma che prendeva il loro scambio. Blume non poteva accusarlo di nulla: al loro primo incontro il calore di lei non era stato il pretesto per cui si fossero accoppiati con quella intensità, e ora di certo non le permetteva di nascondersi dietro le sensazioni piacevoli che le abili mani del lupo potessero regalare. Basura stava spingendo l'ibrida a fare i passi in avanti per farla cadere su di lui, mischiando il vero significato di volontà con cedevolezza istintiva.
     
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    Più tempo passava assieme a Basura, più stavano a contatto diretto, più Blume capiva che si sentiva davvero attratta da lui e che quella notte in cui si era concessa a lui e aveva goduto non era stato unicamente per colpa del suo stadio di "calore". Le piaceva sentire sotto le dita il manto setoso, il suo calore, il tono della sua voce, il suo odore. Era un lupo, non aveva un bel viso umano angelico, era una belva antropomorfa e lei lo trovava incredibilmente attraente come se avesse avuto davanti un famosissimo attore hollywoodiano considerato un sex symbol. Lui rise quando gli chiese se stesse cercando di sedurla con i suoi modi e le disse qualcosa che la colpì come un pugno in pieno stomaco. Era stato diretto e cristallino dicendole che lui la voleva che non gli interessava sedurlo come se fosse un damerino in discoteca che voleva aumentare il numero nella sua lista di conquiste. Non voleva avere un nome in più nella sua lista ma voleva lei Blume fra le sue grinfie perché gli istinti gli dicevano di volere lei e non una tizia qualsiasi. Lo guardò leggermente scettica poiché anche ciò che disse sembrava decisamente qualcosa che serviva a sedurre, o forse era lei che era rimasta colpita dalla sua risposta. Un brivido attraversò tutta la colonna vertebrale quando lui la baciò sulla pelle facendole sentire i denti, la lingua ed il fiato bollente. Un gesto animalesco che aveva un effetto molto particolare sulla natura di Blume. Il corpo rispose molto più in fretta di lei perché la coda smise di scodinzolare e si adagiò lateralmente al suo corpo, esattamente come avrebbe fatto una femmina di lupo che accettava il compagno. Forse Basura non se ne sarebbe accorto dato che ce lo aveva davanti. Blume rispose con una piccola risatina divertita, cercando di non sembrare particolarmente colpita da ciò che aveva detto.
    A me sembra proprio che invece tu stia cercando di sedurmi Basura. affermò scherzosamente, cercando di non lasciar trasparire i piccoli brividi che le attraversarono il corpo. Non riuscì ad aggiungere altro perché Basura la sorprese di nuovo trascinandola con sé mentre le diceva che doveva dare forma a ciò che stava succedendo fra di loro, che se non lo voleva doveva fermarlo, punirlo. Blume ricadde in avanti assieme a lui, stesi su quei enormi sedili che sembravano fatti apposta per ogni tipo di relax. I grossi seni di Blume si adagiarono contro il petto di Basura, ricordandogli quanto erano morbide le sue forme che si intravedevano dalla scollatura a V del suo maglioncino. La ragazza fissò un attimo negli occhi il lupo confusa.
    La mia volontà? chiese a bassa voce, per non rovinare il momento intimo che si era creato. Lo guardò, strinse le mani contro il suo petto afferrando dolcemente il manto peloso per godersi la sua morbidezza unica ed allo stesso tempo sentire la muscolatura tonica.
    Io non so ancora cosa voglio, so solo che non riesco a smettere di toccarti, che vorrei mandare a fanculo tutte le abitudini umane e lasciarmi assalire dalla mia parte animalesca, così che posso di nuovo sentirmi come quella notte che abbiamo passato insieme. incoraggiata da quel momento così intimo così strano la sua mano titubante continuò a sbottonare la camicia di Basura, scoprendo sempre di più il suo corpo. Cosa voleva Blume da lui non ne era certa, l'unica cosa certa era che sperava che il viaggio durasse ancora molto a lungo.
    Questo non farebbe di me una donna sedotta dal tuo fascino? Perché in questo momento non voglio assolutamente fermarti Basura. gli disse con le gote leggermente arrossate per l'imbarazzo come se gli avesse fatto una confidenza intima. Gli si avvicinò cercando quello che poteva essere un bacio poggiando le labbra contro il muso del lupo così da lasciare che fossero gli eventi a scorrere e non i pensieri.
     
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    Blume era sicuramente un puzzle di emozioni e comportamenti, ma non dava valore a quanto davvero le sue parole e il suo corpo regalassero un arcobaleno di messaggi e sensazioni. Basura respirava col naso il particolare odore della sue pelle e del suo crine dall'accento vulcanico, perdendosi in quella diretta profusione di calore che riusciva a percepire sfiorandola con le proprie mani. Poi sentire lei che volontariamente lo studiava nella propria conformazione fisica gli faceva pian pian arrivare il sangue al cervello facendolo traballare sempre più lontano da un autocontrollo ben bilanciato. La realtà è che quando i prosperosi seni di lei si congiunsero finalmente al suo petto, il pelo non potè che gonfiarsi per l'improvvisa sensazione piacevole che aveva sorprendentemente superato le aspettative. Ancor di più fu l'intraprendenza di Blume nel cominciare a spogliarlo pian piano sbottonando la camicia e facendosi strada sul suo corpo teso e maschile.
    Che sia per impulso o per necessità... Perchè non dovresti ripercorrere passi che ti portino sempre più vicino a me?
    Fu lì che le labbra di Blume raggiunsero quelle di Basura in una sorta di bacio quasi dolce e pudico, in rapporto a quello che stava pian piano ruggendo nei loro corpi. Ma quel contatto così semplice fece socchiudere gli occhi al grande lupo che si fece in avanti verso di lei per farle sentire la morbidezza della sua bocca e il calore del suo respiro. L'unico gesto più deciso che si permise fu quello di cingere il polso della mano destra di lei per guidarlo nel profilo delle sue fasce muscolari, facendole percorrere il centro del pettorale per farglielo stringere per poi farla scendere sugli addominali permettendole di puntare le dita quasi a desiderio di qualche graffio. Ma quello che voleva veramente Basura è che la mano di Blume lo aggrappasse nella zona del basso ventre leggermente laterale all'ombelico, vicino alle creste iliache, dove i nervi dei quadricipiti si intersecavano con la fine degli addominali obliqui e migliaia di terminazioni nervose urlavano per poter sentire la presa ferrea di quella donna che nel suo piccola aveva una forza nascosta ben più ampia di quella di Basura stesso. La realtà è che il grosso lupo era uomo di mondo cosciente che esiste una netta differenza tra soggetti "normali" come lui e altre singolarità come lo era l'ibrida. Ma detto questo, la mano libera di Basura non stette ferma, siccome per quanto il lupo donava a Blume era anche necessario che richiedesse compensazione. Le dita artigliate si fecero strada sul volto della ragazza per carezzarlo prima di scnedere sul collo per ghermilo in maniera leggera con le unghie, ma era molto chiaro quale fosse il vero obbiettivo di quella carezza: Basura sarebbe sceso fra i suoi seni tirando la maglietta in basso per scivolare sul seno destro di lei e apprezzarlo aprendo l'interezza della mano a ventaglio e stringendo abbastanza da farlo proprio, decretando come l'istinto stesse pian piano abbattendo delle barriere di decenza ormai superflue, dando sostanza alle parole che aveva proferito poco prima. Sotto la cintola che ancora ingabbiava molto del corpo di lui con gli indumenti, il membro eccitato di Basura ringofio e piegato all'interno della stoffa sembrava sofferente mentre batteva seguendo il ritmo del grosso cuore del licantropo. C'era così tanto sangue in lui a ribollire che poteva essere palpato attraverso tutte le superfici che man mano si stendevano a contatto con il corpo di Blume, abbracciandola non solo con l'emozione ma anche col desiderio di possederla.
     
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    Blume aveva cercato di tenere le distanze inizialmente da Basura, per poter designare dei confini fra loro due, come se avesse voluto far capire subito a Basura che nonostante la loro notte passata insieme non doveva considerarla come se fosse la sua donna. Non voleva che pensasse di avere dei "diritti" speciali su di lei. Lui però era riuscito a farle capire che non ragionava come un banale umano che lui aveva certi concetti di "impulsi" e "bisogni" che reputava del tutto naturali ed aveva invitato lei ad ascoltarli come la sua natura le diceva. In verità si era lasciata abbindolare dai suoi modi di fare e dalle sue parole, aiutandola a superare le paure e mettere a nudo una verità che non voleva ammettere nemmeno a se stessa: Basura le piaceva! Provava una attrazione fatale verso di lui e non riusciva a spiegarsi il perché. Amava toccarlo, sentire il pelo morbido e setoso, ed allo stesso tempo la sua muscolatura tonica le dava sensazioni uniche. Le parole di Basura la fecero sorridere, mordendosi il labbro inferiore per non mostrare che fosse felice di sapere che la stava semplicemente aspettando.
    Quando la mano di Basura si posò sulla sua e la invitò a carezzarlo e gustarsi il suo corpo, Blume lo assecondò incurvando leggermente le dita per "artigliarlo" sensualmente così da affondare con le dita nel pelo e sentire la pelle sottostante e la muscolatura tonica. Blume cercò il tocco della sua lingua allungando la propria verso la sua bocca, aspettando di poter approfondire quel contatto mentre la sua mano continuava a carezzarlo, anche quando lui spostò la mano dal polso per posarla contro il suo viso. Non lo fermò, lasciando che la carezzasse e afferrasse il suo seno, glielo spinse contro per far affondare le dita nerborute contro la carne morbidissima di lei. Basura poteva accorgersi che non riusciva ad afferrarla del tutto, era abbondante anche per mani grandi come le sue. Essendo sdraiata su di lui, a Blume non sfuggì il rigonfiamento nei pantaloni che si faceva sempre più duro e spingeva contro il suo ventre. Le sembrava di sentirne il calore e bastò quella sensazione ad accendere pensieri sempre più erotici nel cervello di Blume. Lasciò scivolare una coscia lateralmente al corpo di Basura, così che da sdraiata fosse quasi a cavalcioni su di lui, in modo da premere il bacino contro il suo e sentire la patta rigonfia premere contro il suo osso pubico. Sospirò eccitata poiché non riusciva a crederci che fosse già duro nonostante lo avesse solo baciato. Si sfregò contro di lui sensualmente mentre iniziava a sentire già un gran caldo. Smise di toccarlo solo per potersi togliere la giacca che le impacciava i movimenti e la soffocava, ma nel farlo non smise mai di baciarlo e intrecciare la lingua con lui. Si disse che per una volta poteva dare retta ai suoi desideri, poteva lasciare scaricare l'evidente tensione erotica fra loro due, così magari una volta sfogati avrebbero potuto parlare in modo diverso, conoscersi meglio. Si allontanò dal suo muso per poterlo guardare negli occhi. Aveva il viso arrossato per il caldo ed un poco per l'imbarazzo del voler provare ad essere più audace e prendersi ciò che voleva.
    Questa volta voglio fare con calma, godermi tutto senza quel fastidioso bisogno fisiologico. gli sussurrò tornando a carezzarlo sul petto con entrambe le mani, scivolando verso il basso con le unghie per godersi ogni fossetta dei suoi addominali, mentre anche lei scivolava verso il basso per spostarsi dal bacino di Basura. Le mani raggiunsero la cinta dei pantaloni che slacciò con calma, aprendo poi il bottone e la zip come se stesse scartando un regalo di natale. Liberò la sua erezione facendola guizzare verso l'esterno curiosa di vederlo da vicino. Il suo odore maschio le attraversò le narici e lo trovò un odore invitante, eccitante. La sua forma l'aveva colpita la prima volta che si erano visti, non aveva mai visto nulla di simile e adesso poteva esplorarla con calma. Gli si avvicinò con la testa per poterlo annusare da vicino, non più come una ragazza normale ma come una ragazza lupo che usava i sensi per capire, per sentire al meglio tutto. Senza dare alcun avviso tirò fuori la lingua e lo saggiò con una lenta passata partendo dalla base del cazzo risalendo verso la punta, sentendo contro la lingua la sua forma particolare ed il suo sapore unico. Premette la lingua sotto la cappella poi smise per guardare verso di lui e capire se riusciva a rilassarsi così da permetterle di continuare.
     
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    I movimenti di Blume dimostravano quanto la ragazza stesse davvero facendo uno sforzo enorme a trattenersi contro ogni suo vero istinto. Parlando più in generale, tralasciando Basura e la situazione reale in cui si trovavano, era chiaro che l'ibrida era un crogiolo di catene di traumi che la inchiodavano a una esistenza vissuta sempre al minimo dei giri del motore. Padre sanguinario, amici o pseudo tali poco avezzi a saperla accettare o gestire, e forse tante altre delusioni che di sicuro non la avevano aiutata ad arrivare a ciò che era ora. Blume era pura, nonostante il manto infuocato di combattività e istinto animale. Ma questa era la chiave che rendeva Basura un punto debole così forte. Lui fino ad ora non aveva mai preteso niente da lei e si era prodigato nella sua direzione senza il desiderio di raggiungere obbiettivi, ma per il più nudo gusto di vivere appieno l'essenza del corpo estremamente femminile ed avvenente che aveva di fronte. Sopratutto, non c'era nessun inganno o piano dietro le sue decisioni: Blume poteva scendere dall'auto o anche restare lì a tenere Basura seduto al sedile e sarebbe comunque rimasta in pieno diritto di essere libera e spensierata. Il lupo dal canto suo aveva un istinto primordiale che gli imponeva di assaporare di più e sempre di più di qualcosa di così unico e brillante. E sarebbe anche stato volenteroso se non fosse che Blume si lasciò finalmente andare decidendo di fare qualcosa di semplice, ma sinceramente inaspettato. L'eccitazione di Basura sarebbe stata liberata dai pantaloni con ampio sospiro del licantropo, che dovette ammettere quanto il poter stare più nudo in quel frangente equivaleva all'essersi tolto una museruola. Il suo pene si presentava turgido, davvero pulsante con tanto sangue da arrossarlo e renderlo caldo al tatto. Il feromone mascolino che emanava era decisamente più forte di quanto non fosse stato al primo incontro, e forse tradiva quanto Basura fosse catturato dal bisogno di rivedere Blume. Sopratutto lei continuava a fissarlo, penetrandolo in una maniera mentale che sfociò in un crescente affanno che vedeva l'addome scolpito del lupo dilatarsi in maniera ritmata ai respiri in trepidante attesa di vedere cosa sarebbe successo ora che la sua nudità era così vulnerabile. Quando l'ibrida avrebbe lappato la carne viva del sesso di Basura, quest'ultimo avrebbe inarcato la schiena stendendosi completamente sul divanetto del veicolo, portando indietro la testa. La mano destra si sarebbe avvicinata la viso per essere mettersi sugli occhi e stringerli, quasi in un senso di vergogna per quel piacere appena provato, mentre la mano sinistra andava sul volto di lei carezzandolo in chiaro segno di approvazione, accompagnandola sul membro apposta per darle segno di continuare. Basura teneva le fauci aperte con la lingua che usciva leggermente di lato, mentre l'aria usciva dalla sua bocca come un flusso continuo di bollente desiderio, siccome quel che più lo stava facendo impazzire era quella lentezza che lui stesso si era sorpreso di aver imposto a quello scambio. Blume come lui stava provando qualcosa di nuovo, qualcosa di strano, qualcosa che andava portato avanti senza aver paura di dove portasse.
    Blume... Si... Goditi la tua curiosità. Essere nudo ai tuoi occhi è forse desiderio perverso ma irresistibile...
     
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