Voglie e tentazioni

x Hyperion

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    Riusciva a sentire tutta la passione perversa di Nimue riversarsi dentro di lui, era esattamente quello che voleva, non solo il suo succo e la sua carne, ma la sua complicità macchiata da quell'oscuro sentimento che lo zombie stava facendo avanzare in lei. Dunque era vero... una strega di umbra è sempre ad un passo dall'oscurità più profonda, ma c'erano modi e modi per raggiungere quel risultato. Con Nariko e Syndra era stato stupido, ingenuo, ingordo, aveva rovinato tutto e le aveva portate alla follia omicida. Con Nimue invece era tutto diverso... la stava corrompendo gradualmente, la stava trasformando in qualcosa di molto più simile a lui. Non era una distruzione, non stava cercando di spezzare la sua mente o il suo corpo... la stava trascinando verso di sé, invitandola a mescolare le loro tenebre in modo da farne una cosa sola. E il risultato era bellissimo. Esplose nella sua bocca, assieme alle grida di Nimue che gli mostrava tutta la sua passione, il suo entusiasmo, la sua voglia di averne di più. Gil mandò giù tutto quello che poteva ma era troppo perfino per la sua gola dragonica, senza contare che la piacevolissima gola di Cia che gradualmente si abbandonava a lui rendeva molto difficile chiudere la bocca a quel punto. Divenne facile preda del bacio della strega dunque, che assaporò l'immenso calore della lingua di Gil dritto in gola. Non spinse troppo, ma le fece sentire cosa aveva provato la sua intimità fino in fondo, donandole il suo stesso umore mescolato con l'abbondante saliva del non morto. Era in estasi a quel punto, e Cia poteva sentirlo meglio di tutto: quel grosso cazzo venoso e pulsante vibrava eccitato dentro di lei perché finalmente aveva trovato la complice perfetta e col suo aiuto poteva rendere sue tutte le streghe di Umbra. Ne era certo, o meglio poteva percepirlo: stava facendo da catalizzatore per il potere di Nimue per poter toccare Cia. Normalmente le avrebbe solo ridato energia, invece in quel modo il potere di Nimue veniva contaminato trasformandosi si in nutrimento, ma anche corruzione. Cia non stava solo subendo le angherie di quei due, stava anche per essere trasformata, e con quel potere perverso e corrotto dentro di sé, il seme di Gil avrebbe attecchito senza troppi problemi nel suo corpo e nella sua mente. Era perfetto, era esattamente quello che Gil voleva e per questo mentre Nimue lo baciava lui mugugnava, quasi in trance, ruggendo a volume basso e cavernoso, ritrovandosi a godere come non mai. Quando il bacio si esaurì, abbassò il capo per fissare Nimue dritta negli occhi, senza mai smettere di scopare lentamente la gola di Cia, infilandole quel grosso cazzo in gola come voleva la sua padrona. Tentò di tenere le fauci chiuse, ma quando Nimue gli diede quell'ordine non riuscì a trattenere uno spasmo e allargò leggermente la bocca, facendo scivolare gli umori della strega e la sua stessa saliva sulla fronte di Cia, che prese a scivolare sulle sue guance tese. Gil la costrinse ad alzare lo sguardo, fissandolo negli occhi mentre eseguiva l'ordine di Nimue.
    Come desideri mia regina...
    Commentò leccandosi le labbra, per poi iniziare a spingere dentro la gola di Cia, non più velocemente ma più forte, più netti, tirandola per le corna e facendole sentire la gola violata nel profondo. Per lei oramai doveva essere come un'altra intimità, la sua mente e la sua energia erano stati assuefatti, lo spazio per il dolore era poco ed irrisorio, destinato a trasformarsi in piacere, e quando finalmente l'espressione di Cia si fece totalmente lussuriosa, Gil iniziò a venirle dentro, serrando i muscoli e sbuffando calore dalle narici, senza però perdere ritmo né vigore. Il suo enorme cazzo si gonfiava visivamente fuori dalle labbra di Cia e anche dentro la sua gola, la pelle della ragazza si deformava per far passare quella quantità immonda di seme, densissimo e bollente, carico di energia maligna. Non ci volle molto per riempirle lo stomaco, gonfiarlo vistosamente e farlo straripare, solo che di spazio nella sua bocca non c'era più nulla, solo qualche stilla riuscì a sfuggire dalle labbra, il resto iniziò ad uscire dalle narici come aveva chiesto Nimue, sotto lo sguardo eccitato e divertito di Gil che non smise un solo istante di pompare dentro quel seme, spingendo con tutta la sua virilità, facendole vedere come stava godendo Cia, nella speranza che ne diventasse vogliosa anche lei...
     
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    Cia non riusciva più a capire niente, si sentiva soffocare per via dell'enorme carne di Gil che le violava la gola, sentiva di aver bisogno di aria, ma allo stesso tempo sentiva che veniva nutrita di energia e potere e sapeva che se avesse smesso di succhiare e accogliere quell'enorme cazzo dentro di sé quella sensazione sarebbe sparita. Quindi ogni volta che le liberava la gola per le spinte Cia respirava avidamente aria così da poter resistere ancora, rendendo però oscenamente rumoroso quello che stavano facendo. Gorgogliava e con la bocca ormai stanca perché costretta a rimanere spalancata salivava così tanto che le gocciolava sul mento e poi creava un lungo filamento verso il terreno. I suoi occhi erano leggermente rigirati verso l'alto e umidi per i conati trattenuti, era uno spettacolo indecente che eccitò Nimue. Ciò che però alimentò ancora di più la sua perversione fu sentire Gil chiamarla di nuovo "mia regina", sentì chiaramente uno spasmo dentro di sé che le fece pulsare la clitoride di un desiderio irrefrenabile. Strinse le cosce una all'altra per darsi un minimo di sollievo e non distrarsi per nessun motivo al mondo dallo spettacolo che Gil le stava offrendo. Cia iniziò a lamentarsi di nuovo per il ritmo sostenuto di Gil che la stava mettendo a dura prova, anche se era più resistente in quella forma ibrida drago era comunque inferiore a Gil in quanto a forza e resistenza. I lamenti di Cia erano di dolore ma anche di piacere e Nimue godette nel vederla in difficoltà, nel vederla alla mercee del suo uomo. Gli occhi di Nimue fissavano quella enorme verga che scivolava fra le carnose labbra di Cia, guardava il corpo sotto sforzo dello zombie che diveniva di una bellezza irresistibile. Guardava anche lo sguardo smarrito della sua consorella, la fronte aggrottata per il piacere e la fatica, il suo sensualissimo corpo stretto dalle corde oscure. Erano entrambi bellissimi e Nimue sfogò l'attrazione per quella scena afferrando un seno di Cia per massaggiarlo e torturarle un capezzolo con le dita. Nimue non si rendeva conto che toccandola direttamente le dava sensazioni di benessere grazie al suo potere rendendo quel trattamento crudele verso di lei piacevole. Infine Gil si lasciò andare e riversò in Cia il suo seme, era abbondante, bollente e vischioso. Cia faticò, le si gonfiarono le guance e fu costretta a bere il seme che sgorgava in più, ma era così abbondante che non riuscì a contenerlo e come previsto da Nimue le uscì anche dal naso mentre dell'altro seme veniva ingerito a forza dalla povera strega. A quel punto Cia venne invasa da una miriade di sensazioni contrastanti, fra il dolore nella gola, il piacere di quella sostanza che le rifocillava le energie magiche. Non riusciva a credere che la sua gola stesse godendo, ma si rifiutò di credere che fosse per via di come la stavano trattando, non poteva godere di quella situazione umiliante. Eppure la sua fichetta si controceva, la clitoride pulsava forte contro la corda oscura. Si disse che era colpa dell'energia di Gil, dell'energia di Nimue se le sembrava di star vivendo una specie di orgasmo sensoriale. Le si gonfiò il ventre per quanto gliene aveva versato in corpo e la povera Cia faticò davvero tanto a non rimettere vergognosamente. In quella forma i sensi di Cia erano più affinati, le sembrava di riuscire a sentire solo odore di sperma, era come se le avesse riempito anche il cervello oltre lo stomaco. Avrebbe tanto voluto spingerlo via per poter tornare a respirare. Così ricolma di sperma aveva davvero poco spazio per prendere respiro e quello spazio era occupata dalla carne di Gil. Dovette trattenere il respiro fin quando non la lasciò finalmente libera. A quel punto Cia iniziò a tossire violentemente riversando sul pavimento il seme in eccesso. Le bruciava da morire la gola, ma fra le cosce era umida di umori. Si lasciò cadere a terra su un fianco, nascondendo il volto contro il pavimento per tossire ancora. Nimue rise, crudelmente.
    Così impari a prendere le cose mie senza permesso! le disse divertita mentre spingeva via Gil dalla ragazza, così da farlo sdraiare a terra dove lo incalzò senza tanti complimenti. Si sedette sulla sua erezione poggiandoci contro le sue burrose labbra vaginali. Intanto incantò i propri capelli per potersi cambiare di abito, indossarne uno molto più comodo e sensuale per sedurre il suo uomo ed allo stesso tempo essere efficente. Fasce di pelle ricoprirono il suo fisico esaltando le sue cosce su cui si formarono lunghi stivali lucidi, mentre altre fasce contornavano il pancione e si intrecciavano sul seno gonfio di latte al punto che le coppe del reggiseno non riuscivano a contenerlo lasciando in vista i suo capezzoli induriti e da cui iniziarono a gocciolare perle di latte. Nimue si sfregò contro l'erezione mastodontica di Gil senza pietà, non le interessava sapere se fosse ancora troppo sensibile dopo l'orgasmo, voleva sentirlo contro la sua carne e se lo stava prendendo senza tanti complimenti. La sue labbra vagnali ancora piena di saliva ed umori scorrevano lungo una grossa porzione della sua erezione. Disegnando strisce umide ad ogni suo passaggio, la clitoride veniva grattata dalle vene gonfie di quel magnifico cazzo facendola rabbrividire di piacere. Nimue già aveva il fiatone per l'eccitazione.
    Sei meraviglioso Gil, anche in questa forma rimani magnifico! Aaah bello... per me... le fasce di oscurità che erano state generate per legare Cia si moltiplicarono ed iniziarono a strisciare verso il corpo di Gil così da potergli afferrare i polsi e tirarli vero l'alto mentre altre fasce gli legavano le gambe ancorandolo al terreno. Ovviamente per Gil sarebbe stato fin troppo facile strappare via quelle corde, ma l'intento di Nimue non sembrava quello di volerlo immobilizzarle, sembrava invece posizionarlo per poterne ammirare la bellezza mascolina e forte, difatti non esitò nemmeno un momento a carezzarlo con le dita sul ventre, sul petto, sul collo. Gli carezzò con le dita le labbra isinuandosi poi nella sua bocca per fargliela aprire e lasciare mostrare la lingua su cui poggiò il pollice.
    ...il mio bellissimo Gil. i suoi fianchi continuarono a muoversi sinuosi contro l'erezione, ormai non era più uno stimolo per eccitarlo ma una vera e propria masturbazione. Se lo stava divorando con gli occhi, lo guardava come se avesse davanti l'uomo più bello del mondo, quello più desiderabile al mondo e a cui non poteva resistere. Lo adorava e si sarebbe goduto quel momento con tutta la calma del mondo.
     
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    Distrutta, Cia non poté fare altro che subire quella vogliosa e perversa umiliazione, tanto dissacrante quanto piacevole. E anche mentre sputava e tossiva crollando di fianco, aveva quell'espressione tipica della vergognosa realizzazione a seguito di qualcosa che le era piaciuto. Pensandoci bene, forse anche lui aveva fatto quella faccia a suo tempo, quando Nimue l'aveva fatto sentire una vera troia. Ma che poteva farci? Nemmeno lui era immune al piacere, anzi forse lì in mezzo ne era il più debole in assoluto, per questo la sua verga pulsava e rilasciava ancora qualche densissima goccia di seme di fronte allo spettacolo perverso di Cia arresa, piena del suo seme e della sua tenebra inarrestabile. E Nimue invece? Quanto poteva resistere ancora? Il non morto non diceva niente, ma i suoi sensi super sviluppati a quel punto lo percepivano chiaramente: lei stessa invidiava quello spettacolo e bramava quel cazzo enorme tutto per sé. Si ritrovò a ridacchiare compiaciuto, inebriato e distratto da quell'ultimo orgasmo, facile preda di Nimue che lo colse alla sprovvista, facendolo sobbalzare inutilmente mentre crollava a terra sorpreso dalla sua euforia. Le piaceva umiliare le altre streghe dunque... la realizzazione accompagnò un'espressione maliziosa e furbesca sul volto di Gil, che ovviamente non rimase in silenzio.
    Ohohohoho... sei bellissima quando sei gelosa di me... dovrei scoparmi più spesso altre streghe di Umbra... ehehehehe...
    Continuò a ridacchiare malefico mentre la vedeva sedersi sulla sua erezione, cambiandosi d'abito e diventando ancora più intrigante, mettendo in evidenza il grosso pancione, frutto della loro passione irrefrenabile. Chi l'avrebbe mai detto che ingravidare una donna cosse così divertente? Gli sfuggì un verso strozzato nel constatare che nonostante la sua forma, quel cazzo era comunque sensibile dopo l'orgasmo appena sostenuto, anche perché era stato piuttosto abbondante e Gil lo percepiva come ancora più gonfio del normale. Non per questo si sarebbe tirato indietro però, anzi, era uno stimolo a fare di meglio, visto che in fondo lui in quanto zombie non doveva cercare scuse. Sarebbe stato troppo umiliante arrendersi dopo un solo orgasmo, specialmente perché non era finito dentro la sua padrona. Decise quindi di risponderle a tono mentre si sfregava su di lui, pulsando al ritmo dei movimenti di Nimue, assecondandola più che sfidandola, scivolando sul suo clitoride con ognuna di quelle vene mastodontiche, gonfissime e pulsanti, piene di sangue e di energia che avevano distrutto la povera Cia, e che ora bramavano la loro legittima proprietaria. Gli occhi di Nimue erano pieni di desiderio possessivo e di egoistica passione, era bellissima quando diventava così crudele e non pensava a nulla che non fosse prendersi ciò che era suo di diritto. Oh, povera Cia... l'aveva destinata a qualcosa di davvero senza precedenti. E la parte migliore era che dopo quell'esperienza non sarebbe più riuscita a farne a meno. Non oppose resistenza alla sua morsa, quella non era una presa di forza bruta, era una malia di obbedienza alla quale Gil rispose fedelmente, lasciandosi incantare dalla sua strega mentre si concedeva a lei, gonfiando il petto muscoloso e alzando il volto mostruoso, aprendo lentamente le fauci e lasciando scivolare lentamente la lingua tra le dita della strega offrendosi a lei come se volesse sacrificarsi. In quel momento Nimue poteva mettergli in gola anche veleno puro, e lui l'avrebbe inghiottito senza pensarci due volte, solo per lei. La sua padrona. E quella fedeltà veniva rispecchiata nei suoi perversi occhi mostruosi, privi di umanità, alimentati solo da quel perverso desiderio di darle ciò che voleva.
    La mia padrona... prenditi tutto ciò che vuoi... io sono tuo... e quando sarà nato il nostro frutto te ne darò ancora... consuma questo tuo apostolo fino alle ossa... e ti darò anche quelle...
    Parlava tra gli spasmi e le tentazioni, pulsava forte contro di lei impaziente di violarla, avrebbe voluto prenderla e scoparla fino alla morte ma con quel cazzo gigantesco rischiavano seriamente di mettere prematuramente fine alla gravidanza. Era semplicemente enorme, nettamente superiore a quello di un essere umano normale, somigliava più a quello di un gigantesco drago a tutti gli effetti oramai, e pulsava così forte che sembrava in grado di distruggere le pareti della stanza senza difficoltà alcuna. Era un rapporto morboso, mostruoso, folle, eppure non c'erano dubbi: lo avrebbero consumato lì ed ora, senza esitare. La vera domanda era una cosa: come? La risposta l'avrebbe lasciata alla sua padrona... era lei ad averlo in pugno a quel punto, e gli occhi vogliosi del mostro sotto di lei parlavano chiaro.
     
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    I gesti di Nimue divennero più violenti quando Gil scherzò dicendole che le piaceva quando era gelosa. Non le piaceva l'idea che le altre ragazze se lo spupazzassero a sua insaputa. Ne era gelosa ormai le era chiaro come il sole che brillava al mattino. Si indispettì poiché non le piaceva che leggessero i suoi veri sentimenti quando lei faceva di tutto per nasconderli. Da quando era rimasta gravida faceva davvero molta più fatica a controllarsi, era più emotiva, più impulsiva e non le piaceva essere così "debole" alle proprie emozioni. Quindi cercò di non rispondergli anche se un lampo di furia le passò nello sguardo che cercò di reprimere immediatamente chiudendo gli occhi e serrando la mascella mentre ultimava il suo incantesimo di vestizione. Doveva concentrarsi su altro, quindi pose la propria attenzione unicamente su di lui, godendosi ogni sfaccettatura di Gil, della sua nuova e curiosa forma. Le dita disegnavano i contorni del suo fisico gonfio e tonico, studiò ogni fossetta che formavano i suoi muscoli, studiò le varie scaglie che ricoprivano la sua pelle. Non si limitò solo a toccarlo e carezzarlo perché mentre lo faceva aveva impresso energia sulle proprie mani perché voleva vederlo rabbrividire ad ogni sua carezza, voleva che sentisse le sue dita e ne diventasse dipendente. Quando smetteva di carezzarlo lo afferrava sui pettorali stringendogli il muscolo con la mano per sentire un senso di piena soddisfazione fra le sue dita. Non era come stringere un seno femminile, ma lo trovò ancora più soddisfacente perché sentiva quanto fosse in forma, allenato. Oppure lo graffiava sugli addominali per sentirne il vigore e fargli venire i brividi così che contraesse il corpo per divenire ancora più attraente ai suoi occhi. Sprizzava potenza da ogni poro e Nimue poteva averlo, era suo ormai e lo capì da come la stava guardando. Vedere la sua bocca che si schuideva a lei accogliendola devoto le fece pulsare la clitoride e le labbra vaginali. Nonostante avesse già avuto il suo primo orgasmo grazie a quella magnifica lingua che adesso carezzava con le dita, era eccitata come se non avesse fatto sesso per troppo tempo. Infuse energia nel proprio pollice mentre glielo ficcava in bocca carezzandogli la lingua, l'energia magica doveva invogliarlo a leccarla avido, ciucciarle il dito e trarre la stessa soddisfazione che avrebbe avuto baciandola direttamente. I fianchi di Nimue continuarono muoversi sull'erezione sempre più affamata. Lasciava passare la punta fra le grandi labbra vaginali indugiando sull'ingresso del suo sesso, poi continuava a scorrere in modo che sgusciasse verso l'alto dove avrebbe "investito" la clitoride e poi si mostrasse totalmente scoperta davanti ai suoi occhi mentre lei continuava il tragitto fino a sentire la propria carne aderire contro i suoi testicoli. Continuava a muoversi affamando il proprio corpo di un piacere più intenso, ed allo stesso tempo affamando anche Gil per avere qualcosa di più incisivo. Si era immersa nel suo mondo personale, dove c'era solo lei ed il suo uomo, non sentiva più nulla di ciò che la circondava e questo permise a Gil di sorprenderla quando le parlò ancora seducendola totalmente. Si fermò mentre represse un moto di gioia che la stava per far sorridere nel modo sbagliato. Altro latte sgorgò dai suoi seni e lo sguardo di Nimue divenne languido, si chinò in avanti ed espresse la sua gioia leccandogli lasciva la guancia in un gesto possessivo per poi tornare di nuovo dritta con la schiena e sollevarsi con il bacino così da allineare il membro di Gil contro la sua carne.
    Stai fermo... gli ordinò posando una mano contro il ventre del ragazzo così da spingerlo verso il basso se avesse ceduto al proprio istinto. La punta solcò la sua carne e già i primissimi centimetri le diedero brividi intensi di piacere che aumentarono man mano che si sentì riempire fino in fondo. Esalò un profondo gemito tremando vistosamente. Sapeva che era rischioso e sapeva benissimo che non poteva cavalcarlo con forza come invece avrebbe voluto fare davvero, ma sentiva di averne bisogno, sentiva di aver bisogno di sentirlo dentro di sé di sentirlo pulsare lì dove le piaceva di più. Cia intanto dopo aver tossito altro sperma in eccesso dalla gola, sofferente rimase sdraiata sul fianco e li osservò, sentendosi sempre più strana perché sentiva di voler godere, fra le sue cosce si sentiva andare a fuoco e legata in quel modo non poteva nemmeno toccarsi. L'unica cosa che poteva fare era posizonarsi in modo che quei strani filamenti di oscurità si premessero contro la sua intimità, così si spingeva contro di essi per avere un minimo di sollievo. Si morse l'interno della guancia con forza sentendosi umiliata: Nimue l'aveva usata come una specie di scarico di sperma di Gil e l'aveva gettata via senza degnarla più di uno sguardo. Nemmeno Gil le stava dando più retta e poteva essere l'occasione perfetta per togliersi di mezzo, ma non riusciva a smettere di guardarli, non riusciva a smettere di volere altro sesso. Che diamine le stava succedendo? Sentiva che non era normale ma non riusciva a non pensare di volersi mischiare in quel quadretto, magari baciando Nimue, sedendosi sul volto di Gil e condividere così piacere tutti e tre insieme. Magari avrebbe potuto usare l'incantesimo per avere un membro a sua volta e poteva insieme a lei umiliare e scoparsi Gil, invece stava preferendo lui ad una consorella. Le faceva rabbia ma non poteva farci niente.
    Nimue... voleva rimproverarla, invece le uscì un rantolo espirato che sembrava quasi supplicarla. Nimue però non la sentì, iniziò a muoversi su Gil avviando un amplesso più dolce del solito ma non per questo meno piacevole. Ovviamente Nimue era intenzionata a prendersi la sua parte, non si sarebbe accontentata di un singolo orgasmo. Tutto però a tempo debito.
     
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    Vide il latte zampillare dai suoi seni e anche se Nimue non gli concesse un sorriso, riuscì a percepire quanto fosse soddisfatta e felice in quel momento. La sua carne parlava per lei, e Gil era più che entusiasta di renderla felice in quel modo, era ciò che volevano entrambi e che entrambi si sarebbero presi, ora e subito, senza pensarci troppo. Non disse nulla mentre la strega si preparava ad accoglierlo, lasciandole completamente il controllo: non fece altro che irrigidire i muscoli per diventare sempre più duro e tonico, mentre le narici si gonfiavano di aria, non per respirare ma per prepararsi a lasciar scivolare dalla gola ogni singolo spasmo di piacere senza contegno, senza vergogna, senza pudore. Desiderava averla e voleva farlo nella maniera più bestiale possibile. Mentre la carne della sua adorata strega lo chiamava e lo tirava dentro di sé, gli fu impossibile non notare anche Cia che nonostante tutto aveva ancora energie da vendere in corpo, vogliosa di sfogarsi per quanto le fosse possibile. Davvero sorprendente, nonostante non fosse una guerriera riusciva comunque ad andare avanti come una degna strega di Umbra, Gil era sinceramente impressionato, e anche divertito, cosa che si traduceva inevitabilmente in eccitazione. A quel punto però, l'unica a poterne giovare era Nimue, che si stava lasciando impalare da quella mostruosità di carne con un amplesso leggero e moderato, qualcosa di appena percettibile normalmente, ma che per Gil era fonte di immenso piacere visto che non si trattava di mera carne: era il sangue di Umbra quello, il corpo di una strega totalmente imbevuto di energia e reso perfetto dalla sua tenebra, a rendere quell'effetto ancora più potente c'era anche il feto che sembrava volerli unire ancora di più di quanto non lo fossero già, un collante perfetto che a quel punto rendeva chiaro il piano di Gil: bastava seguire il medesimo copione e ogni singola strega sarebbe stata sua, alla mercé di quel perverso zombie e della sua padrona che avrebbe presto corrotto del tutto con la sua anima nera.
    Sento il richiamo... la tua fica mi vuole... brama la mia carne e mi affama... non posso stare senza questa sensazione!
    Era come una drago, eccitante, esaltante, e anche completamente legato il suo corpo reagiva comunque, accompagnando i movimenti di Nimue con il bacino, rendendoli netti e vigorosi, anche se contenuti. Man mano che si univano, la cappella sprofondava dentro di lei e le vene che la circondavano solcavano le pareti di Nimue facendosi strada verso la parte più profonda. Per quanto il suo utero fosse sigillato, non era un problema raggiungerlo per quel cazzo immenso, e pur trovando un ostacolo spingeva, deciso, impaziente di averne di più. Spingeva col preciso scopo di far sobbalzare Nimue, così che i suoi seni danzassero e gli concedessero altri schizzi di latte, raccolti avidamente con la lingua come se fosse un'assetato di fronte alle ultime gocce di una fonte prosciugata.
    Questo nettare... lo voglio... voglio divorarlo... ho sete...
    Era totalmente inebriato dal piacere, che lui e solo lui poteva avere, non Cia: lei poteva solo guardarlo con invidia e assetarsi di fronte a quello spettacolo. Gli venne dunque un'idea che di sicuro la sua padrona avrebbe appoggiato, concedendogli il privilegio di vederla maltrattare una consorella al solo scopo di trarne piacere.
    E non sono l'unico... mia padrona, non possiamo condividerlo anche con lei? Certo... solo se riesce a meritarselo, ovviamente...
    A quel punto era ovvio che qualsiasi richiesta di Nimue sarebbe diventata un ordine per Cia, che in quelle condizioni non poteva soddisfare proprio nulla: era preda di una fame immensa, pari a quella di Gil, e solamente del sesso vero, potente e violento poteva liberarla anche se solo momentaneamente. E quel nettare prezioso, distillato dal corpo fertile di una donna attraverso l'oscurità di Umbra e la tenebra di una lanterna, poteva darle sollievo...
     
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    Scusa per il ritardo >__<

    Cia non era del tutto in forma a dire il vero, il suo fisico era provato dopo la sessione sfrenata di sesso con Gil. Era certamente stata addestrata grazie a Raizex ed in parte anche Thresh, ma era evidente che l'eccitazione che continuava a scaldarla non fosse del tutto spontaneo e naturale ma indotto sia per il potere di Gil, sia per lo spettacolo erotico ed indecente che stavano offrendo i due innamorati. Cia ormai aveva notato più che ampiamente che Nimue era diversa dal solito: più aggressiva, più egoista ed ovviamente parecchio presa da Gil. Non l'aveva mai vista guardare un uomo come stava facendo in quel momento con lui. Intuì che quindi aver scelto Gil non era stato solo per via della sua natura di lanterna, c'era molto di più sotto e ciò la fece sentire un pizzico in colpa per essersi aprofittata della natura libertina di Gil. Ed era proprio quel senso di colpa ad impedirle di imporsi con il ruolo di strega, o ricordare a Nimue che faceva parte del clan, che aveva i suoi diritti. Nimue era una cara amica quindi i ruoli erano messi in secondo piano al momento per Cia. L'unica cosa che voleva a quel punto era andare via, per non cadere in tentazione, per non farsi umiliare ancora. Nimue intanto si godette ogni centimetro del membro di Gil che la violava: le bastava anche soltanto averlo dentro di lei per goderne immensamente. Le toglieva il respiro la riempiva perfettamente fino in fondo facendole girare la testa, deconcentrandola da ciò che stava facendo e cosa voleva fare. Nimue sorrise divertita nel vedere Gil che allargava la bocca per accogliere le gocce di latte che le schizzavano via dai seni. Il nutrimento che doveva essere destinato al loro bambino in quel momento era diventata fonte di altra perversione, una novità che Nimue accolse divertita. Afferrò i propri seni con le mani guidando uno dei due capezzoli verso la propria bocca, lo leccò fissando laguida negli occhi, con l'unico scopo di eccitarlo con quella visione, prima di catturare quel bottone di carne con le labbra e succhiarlo leggermente così da stimolare la produzione di latte che si sarebbe accumulato sul capezzolo. Fece la stessa cosa con l'altro ed infine quando sentì il sapore del latte in bocca e capì di averne abbastanza, li strizzò con le dita in modo che il latte zampillasse come una piccolissima fontanella verso la bocca di Gil. Rise divertita ma sensuale, giocando con quel piccolo getto prima di chinarsi in avanti ed offrire la mammella al suo amante. Non gli permise di posare subito la bocca contro il seno, allontanandoglielo all'ultimo momento per alimentare la sua voglia e farsi inseguire.
    Sei un pervertito. Un maiale... Cia avrebbe dovuto trasformarti in un piccolo maialino non in un drago. gli disse con la voce rotta dal piacere. Il tono usato era divertito, non lo stava insultando nel vero senso della parola, stava amoreggiando e giocando con lui a modo suo. Difatti poco dopo gli premette il seno contro la bocca così da permettergli di succhiare direttamente alla fonte il latte. Continuò a muoversi su di lui ancheggiando vistosamente con i fianchi così che potesse sfregare anche la clitoride contro la lunghezza del suo membro, rabbrividendo di piacere ad ogni movimento. La voce di Cia era un suono di fondo per Nimue e se Gil non le avesse suggerito di occuparsi anche di lei non l'avrebbe effettivamente degnata di uno sguardo. Nimue rallentò il ritmo e si voltò verso la sua amica. Ghignò malefica mentre spostò una mano verso di lei per impartire un ordine magico alle fasce di oscurità che la intrappolavano. La sollevò dal terreno dove Cia si lamentò.
    No, Nimue per favore lasciami andare.... provò ad implorarla, ma Nimue sembrava spietata nei suoi confronti dato che la zittì stringendo le fasce oscure attorno al suo corpo strappandole un lamento di dolore.
    Sai una cosa Gil? Cia è l'unica strega che non ha mai voluto usare l'incantesimo per ricreare un membro maschile. E' così troia che preferisce farsi deflorare piuttosto che ricambiare le consorelle quando ne hanno bisogno. affermò suscitando di nuovo la rabbia in Cia che la guardò ammonendola con lo sguardo. Nimue ghignò compiaciuta a quella reazione, le piaceva di più umiliarla se riusciva a solleticare il suo orgoglio. La spostò portandola sopra a Gil mentre le fasce oscure la costrinsero ad una nuova posa indecente che le allargò le gambe divaricandole il più possibile. Cia era rivolta a pancia in giù con il bacino verso Gil, mentre il volto era vicinissimo a quello di Nimue. La strega più anziana le afferrò il volto con una mano rabbiosa.
    Che c'è? Vuoi forse dire che non è vero che sei troia? Eppure ti sei scopata il mio uomo come se niente fosse... pensavo fossimo amiche. Non dovresti come minimo chiedermi perdono? Invece mi guardi in quel modo? fece lasciandole andare il volto per dirigere le mani sui glutei di Cia per afferrarli con rabbia ed allargare le sue carni per mostrare ano e vagina a Gil.
    Guarda Gil... ormai è così abituata a scoparsi draghi che ha trasformato anche te, i cazzi normali non le bastano più non è così Cia? fece malefica godendosi la reazione infastidita di Cia.
    S-smettila! provò a contestare, non sortendo però effetto. Nimue insinuò le dita dentro il sesso della ragazza e nel suo ano, facendola tremare tutto per dare altro spettacolo a Gil e sentirlo pulsare dentro di lei. Cia serrò i denti cercando di resistere a quel trattamento ma era inutile dato che la sua carne umida parlava perfettamente per lei.
    Nimue... per favore... ti sto implonngg non la fece finire di parlare, la afferrò per i capelli e la baciò. Cia si stupì poiché non capiva un tale gesto se il suo intento era quello di umiliarla, e dopo un primo momento di tentennamento venne poi travolta dalla passione di Nimue che rese il bacio sempre più avido corrompendo la volontà della povera Cia che non poteva resistere alla sua energia. Dopotutto Nimue esternava il suo potere al meglio con baci e sesso, quindi Cia si sentì come ammaliare dalla sua bocca desiderandola sempre di più. Le sembrava di non aver mai baciato nessuno in quel modo, di non aver mai assaporato così bene un bacio come quello che si stava scambiando con la sua amica. Per un attimo Cia pensò che l'avesse finalmente perdonata e che magari volesse coinvolgerla nei suoi giochi perversi. Si sbagliava... Nimue non si stava limitando a baciarla, stava catturando il potere di Cia dentro di sé, incrociando flussi energetici nel suo corpo per avviare un fenomeno magico molto difficile ma che una strega esperta come Nimue poteva fare molto più facilmente dato che era influenzata dall'energia di Gil in corpo. Il ragazzo avrebbe sentito l'effetto di quel bacio anche sul proprio corpo, avrebbe sentito il potere che aveva rubato a Cia ritirarsi come se il suo corpo lo stesse digerendo o qualcosa di simile. La sua pelle sarebbe tornata gradualmente normale, come se l'incantesimo di Cia regredisse sempre di più. Poco dopo Gil avrebbe notato che riusciva a vedere da un'altra prospettiva le due donne che si stavano baciando. Avrebbe sentito il proprio cazzo dentro Nimue, ma allo stesso tempo libero. Come era possibile? Accanto a loro iniziava a formarsi una nuova figura fatta di oscurità che prendeva sempre più corpo fino a prendere le sembianze di Gil in forma dragonica. La stessa che Cia era riuscita a creare prima grazie al suo potere. Gil si sarebbe accorto che era tornato normale, ma allo stesso tempo no, in poche parole si era sdoppiato in due entità, la sua normale ancora unito a Nimue ed una formata con un ammasso di energia, magia ed oscurità accanto a loro. Nimue smise di baciare Cia, lasciandola per un momento languida e insodisfatta.
    Pensavi forse che Gil non ti bastava? Lo hai trasformato perché pensavi che non potesse farti godere come si deve? le chiese con un pizzico di rabbia repressa.
    No, non è così... lo sai che perdo il controllo. la zittì ritirando una mano per ficcargli due dita nella bocca.
    Vediamo se ho ragione, vediamo chi fra noi due verrà prima, se io con il mio adorato Gil o tu con la sua forma dragonica. rise divertita allontanando da sé Cia per rivolgerla verso il nuovo Gil. Nimue scambiò uno sguardo complice con il ragazzo trasformato.
    Come promesso ti lascio il controllo... su di lei. affermò per poi tornare a guardare il suo adorato zombie. Forse per Gil sarebbe stato molto strano ma aveva ben due corpi adesso da potersi gestire e due femmine affamate da soddisfare.
     
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    Il modo in cui Cia cercava di resistere a quella situazione tremenda lo portava ad attivare il suo istinto di caccia. Non poteva permettersi di lasciarla andare, non che era così vicino al punto di rottura, mancava davvero poco per corromperla del tutto e assoggettarla a sé, non come aveva fatto con Nimue ma con un risultato altrettanto appagante. Per questo il suo respiro e i suoi movimenti aumentavano di rumore e di intensità, come a volersi mettere in mostra ad ogni costo, costringendola a vedere e tenere lo sguardo inchiodato lì e lasciarsi affascinare lentamente da quel sesso irresistibile. Purtroppo per lui però, non era così semplice dare la giusta attenzione a Cia: Nimue la rubava del tutto con le sue movenze perverse e idee ancora più lussuriose. Nel vedere il suo seno riempirsi di latte gustoso, Gil divenne subito avaro e iniziò a schioccare le fauci e la lingua nel tipico gesto che fanno gli assetati di fronte ad una fonte d'acqua fresca, bramoso di avere la sua parte. Spalancò la bocca per poter raccogliere i zampilli donati dalla sua padrona e si avvicinò frettolosamente quando la vide offrire quel succo direttamente dalla fonte, lasciandosi sfuggire un verso stizzito e nervoso quando Nimue lo privò con un gesto rapido, riportandolo al silenzio mentre lo giudicava.
    Un maiale non ti avrebbe dato questo cazzo così succoso mia padrona...
    Rispose a tono, ridacchiando e leccandosi le labbra avidamente, nonostante avesse risposto male comunque le stava dicendo che quella mazza era tutta per lei, un buon modo per lisciare le natiche della sua padrona, specialmente dopo che l'aveva tradita con Cia. Dopodiché, Nimue gli concesse finalmente il banchetto che tanto bramava e lui non esitò un istante a succhiare avidamente quel seno, colmo del nettare che avrebbe nutrito il frutto del loro amore malato, un assaggio che Gil non avrebbe dimenticato facilmente. Ne divenne subito avido, rendendosi conto di quanto delizioso e colmo di potere fosse, probabilmente anche merito del potere di Nimue. Una creatura cresciuta con quel nutrimento doveva essere un portento, cosa che finì con l'eccitarlo ancora di più. Non aveva sbagliato nella sua vita precedente... ingravidare Streghe di Umbra è un buon modo per avere un esercito invincibile. Ma in quel momento non pensava ad eserciti o guerre, era lui il suo contingente e le streghe erano le sue conquiste, non gli serviva altro. Per fortuna, Nimue era abbastanza concentrata da non dimenticarsi di Cia, e subito il volto di Gil si voltò verso la streghetta per osservarla mentre, beato, si godeva i movimenti della sua padrona e banchettava con il suo nettare senza smettere un solo istante di succhiare. Nimue rivelò un segreto interessante: a Cia non piaceva affatto tirare fuori peni magici e la cosa lo divertì non poco, visto che sembrava prassi comune nel clan di umbra. Forse non ne era capace? Oppure era davvero molto più troia di quanto non volesse far credere? A giudicare dal modo in cui si divertiva alla Sapienza, la seconda poteva essere la più probabile. Ridacchiò maligno mentre Nimue la manipolava portandola sopra di loro, lui non esitò a dimostrarle che apprezzava, facendo pulsare più forte la sua verga enorme tra le carni bollenti di Nimue. Iniziava ad essere poco quello spazio, rischiava davvero di diventare incontrollabile e spingersi oltre l'entrata dell'utero, mantenere un limite era rischioso oramai... ma quello era tutto un gigantesco gioco di perversione estrema. Che importanza aveva? Nimue prese ad umiliarla, con le parole e con i gesti, Gil rispondeva ad ogni colpo della sua padrona, ridacchiando malefico ed apostrofandola con disprezzo.
    Oh! Dovevi sentirla come grugniva mentre la scopavo nel culo... è lei il maiale affamato di cazzi di draghi. Non riesco a vedere il fondo di quei buchi indecenti... ehehehehe...
    Erano davvero spietati assieme, e più condividevano quel lato di loro più quella fiamma perversa e maligna divampava. Erano fuoco e benzina. Il corpo di Cia tremava di fronte ai tocchi di Nimue che offriva al suo servo diletto uno spettacolo davvero indecente certo, ma molto piacevole. La voglia di scoparsi Cia crebbe, e non lo nascose, spingendo con forza la cappella contro l'utero di Nimue. Si stava eccitando come non mai, quel gioco perverso con una vera vittima lo intrigava. E per ora si trattava di Cia... cosa potevano creare se invece prendevano in ostaggio qualcuno senza legami, che magari meritava un trattamento perfino peggiore? Le possibilità erano infinite, e Gil a stento riusciva ad immaginarle. Perso in quella perversione perfetta, l'unica cosa che riusciva a fare era spingere e sghignazzare, gustandosi lo spettacolo offertogli da Nimue mentre baciava Cia, rendendolo invidioso. Avrebbe voluto unirsi alla scena, ma prima che potesse prendere l'iniziativa qualcosa di inatteso avvenne: il potere di Cia venne corrotto profondamente dalla forza di Nimue, sfruttò tutti i poteri nuovi che la sua unione con Gil le aveva notato e gradualmente, qualcosa nel corpo del ragazzo avvenne. Si sentì immediatamente più leggero, molto meno teso, come se stesse crollando improvvisamente nel sonno ma restando vigile. Per un istante cadde all'indietro e per qualche momento rimase confuso. Era difficile controllare due corpi con una mente sola, ma proprio come se quella fosse una ferita, il potere di Nimue gli permise di abituarsi molto velocemente. Realizzò di essere tornato normale da una parte, mentre dall'altra invece... era anche più mostruoso di prima. Senza il corpo umano a dargli stabilità, il drago creato dal potere di Cia, di Nimue e di Gil messo assieme stava lentamente assumendo caratteristiche molto più mostruose, perdendo addirittura lo sguardo umano e inarcando la schiena in avanti come se stesse per finire a quattro zampe. Le braccia rimasero slacciate dalla locomozione, ma le ali crebbero di colpo, così come gli arti, la testa... e la verga. Cia aveva davanti un vero e proprio drago, un fantoccio in effetti visto che negli spazi tra le scaglie era visibile un interno fatto quasi principalmente di energia, ma molte parti organiche erano rimaste, soprattutto i muscoli e i genitali, ancora pieni del preziosissimo e fertile seme di Gil. Ora che quella macchina di inseminazione era pronta, Gil si lasciò sfuggire una risata fragorosa rispetto a prima, incredibilmente soddisfatta. Puntò subito gli occhi verso Nimue e le dedicò uno sguardo che la strega non avrebbe visto spesso: non timore, non soddisfazione... ma rispetto. Rispettava il suo potere e il modo in cui si era lasciata corrompere dall'oscurità.
    Sei potentissima mia padrona... guarda che cosa hai creato. Lo hai fatto tu! Capisci? Lo hai creato tu... io ti ho dato solo la carne, ma quello è opera tua... sei la strega più potente che io abbia mai visto. Permettimi di renderti ancora più potente! Voglio renderti potentissima... bellissima... la mia regina... la mia regina onnipotente!
    Quella dimostrazione di potere lo eccitò immensamente: infatti, Nimue avrebbe potuto notare che nonostante il ritorno alla forma umana, la verga di Gil non aveva subito grosse modifiche: era tornata più umana, ma comunque massiccia, piena di vene gonfie e pulsante, vigorosa, intenzionata a darle tutto il piacere di cui aveva bisogno. E anche se intrappolato, poteva dare alla sua padrona tutto ciò che voleva, perché dall'altra parte il drago oscuro da loro creato stava prendendo il controllo di Cia. Le ali si spalancarono con un ruggito di soddisfazione che somigliava molto alla risata di Gil, poi si trasformarono in pura oscurità che si sfilacciò assumendo le fattezze di grossi tentacoli neri che si fiondarono sulle legature di Cia, fondendosi con esse. In pochi istanti Cia non era più trattenuta da semplice energia che la costringeva, ma era bloccata da enormi tentacoli simili a dei falli, caldissimi, pieni di vene bollenti e pulsanti e muniti di grosse cappelle all'estremità. Le cappelle avevano come delle branchie ai lati, che oltre a renderle più dure del normale, secernevano un liquido afrodisiaco potentissimo che rendeva ogni angolo della carne di Cia più sensibile, come se il mero sfregamento di quei cazzi sulla sua pelle fosse l'esatto corrispettivo di sfiorarle il clitoride. E ovviamente le parti sensibili non facevano eccezione: quelle estremità tentacolari le serrarono il seno, circondandolo e stringendolo così che i capezzoli finissero all'infuori, portati al limite della pressione. Il liquido convertiva anche il dolore in piacere, quindi invece di soffrire Cia avrebbe sentito solo piacere, solo voglia e lussuria che crescevano. Come ultimo effetto, quel liquido rendeva più morbide le sue parti del corpo, i capezzoli si fecero più deboli e fragili, quindi quando le cappelle di un paio di tentacoli iniziarono a spingere verso di loro, dei piccoli fori si aprirono, sensibilissimi e delicati, come delle verginità ancora non profanate. Le cappelle rimasero a stimolarli, senza violarli, facendole sentire la sensazione terribile di un cazzo che tenta l'intimità di una donna ma non la conquista. Il corpo di Cia stava cambiando, il potere combinato di Nimue e Gil la stavano trasformando in un ricettacolo perfetto e senza un'ancora di salvezza... era destinata a diventare parte di quel perverso raccolto. Dopo averla intrappolata, il drago la spinse verso il basso, portandola con il ventre rivolto verso l'alto e la bocca vicinissima alle sue fauci: le spalancò e sembrò quasi volerle divorare il capo, ma in realtà si limitò a respirarle addosso, facendole sentire il fiato caldo che somigliava al virile odore di un'intimità maschile, mentre i liquidi che secerneva erano altro afrodisiaco pronto a penetrarle nella carne per corromperla alla radice. Nel mentre, la grossa verga che lo accompagnava da prima unita alla coda dalla forma fallica iniziarono a sfregarsi sulle sue intimità: una tra le sue natiche, l'altra tra le sue grandi labbra. La stava tentando, corrompendo lentamente... voleva che fosse Cia a parlare, a desiderare di non fuggire oltre e pregare per quel dono che la sua padrona gli stava facendo.
    Guarda che bel dono... nonostante tu l'abbia tradita, lei di ama ancora... non vuoi accettare questo dono Cia? Non desideri l'amicizia di Nimue? Possiamo essere una cosa sola tutti assieme... devi solo volerlo. Posso darti esattamente quello che ho dato a Nimue, posso renderti potente, e sarai forte e lussuriosa come una regina. Accetta il dono di questa Dea... devi solo volerlo...
    A quel punto il piano era ovvio: rendere Cia succube di Nimue, e darle il seme di quel drago. Voleva ingravidarla per farle subire lo stesso destino di Nimue, così che non potesse più fare a meno di quel piacere e diventare potente come la sua consorella, diventando una cosa sola col potere di Gil.
     
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    Gil non ci pensò due volte a darle manforte nel umiliare Cia, facendo ridacchiare malefica Nimue per l'umiliazione che stava impartendo alla povera ragazza ormai vittima di entrambi. Cia si sentiva confusa e non aveva idea di come reagire a quello che le stavano facendo. Le dita di Nimue che le allargavano le natiche per mostrare le sue carni a Gil la fecero vergognare, ma allo stesso tempo eccitare. Era parecchio combattuta perché da un lato voleva sbranare di rabbia Gil per come si stava rivolgendo a lei, dall'altro però c'era Nimue che la toccava in quello strano modo facendole sentire sensazioni sempre più strane che non si sapeva spiegare. La sua energia, la sua perversione le si infondevano in modo naturale attraverso la pelle, era come se riuscisse a percepire benissimo l'alta eccitazione dei due amanti direttamente dentro di lei e ciò le scombussolava il cervello. Il bacio che le diede poi fu come droga per Cia che si ritrovò a boccheggiare confusa e smarrita, sempre più affamata di averne ancora. Non riusicva più a capire quale fosse il sopra ed il sotto, il giusto o lo sbagliato. Voleva ancora la bocca di Nimue contro la sua, il cazzo di Gil dentro di lei, voleva godere ancora e assaporare ancora la magia attraversarle il corpo. Nimue intanto si godette la reazione di Gil alla sua nuova magia, sembrò più che entusiasto e lo percepì anche attraverso la verga di carne che la riempiva totalmente ormai. La strega sorrideva soddisfatta e compiaciuta di essere riuscita a stupire ancora una volta il ragazzo. A dirla tutta nemmeno Nimue era sicura di riuscire in quell'incantesimo ma solo grazie alal forza che gli trasmetteva Gil era riuscita in quel prodigio, vedere quindi il risultato finale la eccitò tantissimo al punto che anche le sue carni si strinsero attorno alla verga del non morto tremando di piacere.
    Sì hai visto? Insieme possiamo diventare potentissimi, possiamo fare tutto ciò che vogliamo. Il mondo sarà nostro! fece con entusiasmo riprendendo a muoversi su di lui per tornare a godere, non voleva di certo che fosse la seconda parte di Gil a godersi tutto quanto, anche lei voleva la sua attenzione. Così si arrese al fatto che non poteva rischiare di compromettere la gravidanza, si sollevò per far sgusciare fuori dalla sua carne l'erezione di Gil ricolma di umori femminili, riluceva poggiato contro il suo ventre. Nimue si morse il labbro inferiore nell'accorgersi di quanto fosse enorme e vigoroso: non gli servivano forme artificiali, Gil era meraviglioso così com'era e Nimue influenzata da tutta quella perversione voleva averlo tutto totalmente dentro di lei, e l'unico modo era averlo lì dove non avrebbe recato nessun danno. Lo afferrò con una mano masturbandolo per saggiare con le mani la sua consistenza, poi lo guidò verso il suo anfratto posteriore. Era perfettamente lubrificato con i suoi umori e la punta non faticò a introdursi dentro di lei. Faticò ad accoglierlo ma con pazienza lo spinse gradualmente nel suo corpo centimetro dopo centimetro fin quando non fu totalmente dentro di lei. Nimue tremò, esalò un gemito profondo ed espirato: le sembrava di sentirlo fino in gola per quanto fosse grosso e pulsante. Il suo buchino era così dilatato che per un attimo ebbe il timore di rovinarsi per sempre, ma durò un solo istante perché il piacere aveva superato di gran lunga il dolore.
    Sì, tutto...aaahn dentro di me... nghaaaa biascicò con le mani poggiate contro il petto di Gil, la sua vagina che continuava a grondare umori, la clitoride pulsava ed era perfettamente visibile ormai da sotto il capuccio di pelle. Intanto Cia dovette fare i conti con la seconda presenza dragonica, lo guardò temendolo ma allo stesso ammirandolo: non poteva farci niente in proposito era debole ai draghi e Gil in quella forma mostruosa era meraviglioso. Serrò le labbra quando sentì le fasce che la stringevano cambiare consistenza, dapprima cercò di non darci peso ma il semplice contatto con essi la fece eccitare, le sembrava di avere il corpo avvolto da veri e propri membri maschili dragonici che le stimolavano il corpo in ogni punto. La sua cervice si contorse facendola bagnare ancora di più, al punto che il seme residuo di Gil aveva iniziato a colare fuori da lei lubrificandola. Continuò a trattenersi con la mera forza di volontà ma venne sbriciolata senza pietà man mano che Gil continuava a torturarla di piacere. Quando si sentì stringere sui seni le labbra si socchiusero ed esalò un gemito. La voglia di scopare divenne così forte che non riusciva a pensare ad altro, nemmeno si rese conto che sollevava la coda e allargava le cosce. Tremò vistosamente quando Gil iniziò a sfregare le virilità contro le sue carni. Lo sguardo divenne languido iniziò a implorarlo con gli occhi, si spingeva con il bacino contro quelle carni fatti di energia, tirò fuori la lingua verso Gil in un disperato tentativo di baciarlo. Gil però non avrebbe accontentato subito la sua brama, tenendola in quel limbo di desiderio insopportabile. Quando iniziò a parlare lo guardò come se avesse voluto rimproverarlo a primo impatto, voleva ordinargli di smetterla di cianciare e di fare il suo dovere, ma lui mise in ballo Nimue, andò a toccare un tasto dolente. Si voltò verso di lei e capì che voleva solo essere perdonata, voleva che tornassero come prima che si divertissero assieme e si spartissero gli uomini come avevano fatto la prima volta con Gil.
    Sì... Sì voglio il suo dono, voglio che mi perdona. Nimue... ti prego perdonami, accetto il tuo dono umilmente. fece supplicando entrambi. Nimue sorrise felice iniziò a muoversi sul suo uomo girandosi verso il Gil mostruoso.
    Decidi tu amore mio. Ti ho promesso il controllo su di lei, puoi prenderla se vuoi e sfogare la tua lussuria su di lei. Guardala... è in tuo potere ormai, ti vuole. fece con la voce ansante, facendo scorrere il suo membro fuori dal suo corpo per poi farlo affondare di nuovo dentro di lei.
     
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    Nimue oramai era come lui: aveva compreso le potenzialità di quell'unione oscura e perversa e non vedeva più limiti, solo possibilità, e ne era eccitata. Erano uguali, oramai ne era certo: la strega che aveva conosciuto tempo prima non era che una maschera, un modo per trattenere le sue pulsioni più oscure e malefiche, che le impediva di utilizzare il suo potere al meglio. Ora, grazie al suo fedele servitore e amante, quella maschera era caduta per sempre e non restava che la parte migliore di Nimue, una parte di cui Gil poteva godere immensamente. Le risatine crudeli si trasformarono ben presto in spasmi di piacere mentre Nimue lo stringeva, a quel punto la gravidanza era a rischio ma fortunatamente la strega era abbastanza lucida per impedire a Gil di dare la spinta finale che gli avrebbe permesso di fare a pezzi il suo utero e scoparla come mai prima d'ora. Fu provvidenziale, riuscì a tirarlo fuori strappandogli un gemito di disappunto, la guardò negli occhi come se volesse interrogarla ma Nimue non gli diede il tempo di fare domande: mentre lo masturbava gli offrì il suo delizioso e morbido culo, una conquista che il non morto assaporò con irruenza e senza delicatezza, troppo lubrificato per farle male nonostante quelle dimensioni immense, ma finalmente aveva la possibilità di spingere il suo enorme cazzo per intero dentro di lei senza preoccuparsi delle conseguenze. Non esitò: spinse forte col bacino per quanto gli fosse possibile in quella situazione, non voleva di certo togliere il controllo a Nimue ma voleva dimostrarle quanto fosse passionale, i suoi fianchi si serrarono e i muscoli divennero come un fronte unito, non c'erano più le scaglie eppure Nimue poteva sentire quella lastra di carne e acciaio che sbatteva con forza contro le sue natiche, facendole sentire quel perverso applauso provocato dalla loro perversa unione, mentre quella mazza scivolava completamente dentro di lei in una volta sola. Ogni singola vena solcò la carne di quello stretto anfratto, la cappella pulsò per farle arrivare quello stimolo anche in gola e il calore misto alla tenebra di Gil si diffuse all'interno del suo corpo come un miasma irresistibile. Erano fatti per unirsi nella carne oramai. Il collo di Gil crollò all'indietro mentre un profondo gemito si sollevava dal suo corpo, come un'esplosione di energia che non riusciva più a trattenere.
    Mia padrona... mia regina... mia dea... mi fai impazzire... fammi godere come solo tu puoi fare!
    Iniziò a spingere col bacino, come se potesse andare più a fondo di così, supplicandola con la carne e con quel fiato spezzato dai gemiti di darle finalmente quello che tanto bramava da lei. Non voleva più trattenersi e ora che non mettevano più in pericolo il feto, non c'era più nessun motivo per andarci piano. on gli concesse quel piacere subito, non finché Cia non cedette una volta per tutte, ma in fondo Nimue sapeva che Gil aveva tutte le carte per spingerla verso la disperazione più perversa, era un risultato scontato oramai e in quel mix di disperazione dettata dalla lussuria e dalla voglia di riappacificarsi con la sua consorella, Cia divenne argilla nelle mani perverse di Gil.
    Allora adesso anche lei fa parte della nostra famiglia...
    Sentenziò, e appena il suo corpo e quello di Nimue iniziarono a muoversi con ritrovato vigore per unirsi nella carne senza ulteriori limitazioni, la mostruosità dragonica nata dal corpo di Gil si fece avanti, ruggendo in maniera perversa sul corpo di Cia, tremando con ogni cellula che lo componeva in modo che quel suono vibrasse sulla carne della strega. Era lo stimolo definitivo che l'avrebbe accompagnata di fronte all'ennesima, violentissima penetrazione. La coda conquistò il suo culetto, la verga prese le sue grandi labbra, fu un movimento fluido e privo di impedimenti nonostante le loro dimensioni, Cia era già ampiamente dilatata e il suo desiderio le avrebbe impedito di opporre resistenza. A quel punto non restava che unirsi e quei due corpi di Gil si muovevano praticamente allo stesso ritmo: un crescendo intenso attraverso la quale condividevano la loro oscurità con le amanti che stringevano ai loro corpi. Cia avrebbe sentito chiaramente la sua carne cambiare, trasformandosi come a volersi adattare al potere i Gil, infatti anche i tentacoli sui suoi capezzoli riuscirono a penetrarla, dandole il piacere di altre intimità che potevano solo eccitarla di più. Niente dolore, solo perversa oscurità che cresceva dentro di lei. Il potere di Gil la stava rendendo fertile, pronta ad accogliere il seme della sua essenza di drago, oramai priva di qualsiasi traccia di umanità. Avrebbe corrotto il suo utero rendendola una fornace perversa e al momento giusto le avrebbe dato quel prezioso, oscuro dragonico seme. Non solo, il tutto sarebbe stato accompagnato dal piacere più intenso che quella strega prosperosa avesse mai provato, rendendola succube di qualcosa che potevano darle solo Nimue e Gil. Il ritmo aumentava, e con esso gli spasmi, i movimenti, ogni parte dei loro corpi era votata al sesso più estremo e non ci sarebbe stata tregua finché le forse non sarebbero scemate. Quella semplice provocazione si era trasformata in un vero e proprio rituale di corruzione, al termine della quale Gil avrebbe ottenuto un altro prezioso passo verso la vittoria.
     
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    Con il senno di poi Cia avrebbe sicuramente pensato che quello che stava passando in quel momento era a dir poco strano, anche per una maestra della dominazione sessuale come Nimue. Era stranamente crudele, l'aveva già vista all'opera ma non aveva mai avuto quello sguardo maligno che aveva in quel momento. Di solito pesava le parole e le azioni per suscitare una certa reazione nel compagno, in quel momento però non si era affatto preoccupata di capire se non stesse esagerando con Cia o meno. Infatti Nimue era totalmente assuefatta dai propri sentimenti, era più istintiva e lo si vedeva chiaramente in ciò che faceva. Sicuramente in uno stato più in sé avrebbe giocato con Gil induguando nel farsi penetrare per sentirlo supplicare di non tormentarlo. Invece si era presa la carne di Gil dentro di sé pensando unicamente a se stessa. Nimue pensava che era suo, che non le serviva stuzzicarlo ancora che doveva pensare unicamente a soddisfare il suo desiderio carnale. Forse aveva rinunciato un attimo al rituale fra schiavetto e padrone lasciandosi impalare così, ma in fin dei conti non sembrava importare a nessuno dei due, si desideravano ardentemente quindi perché perdere tempo prezioso? Di certo Nimue non si aspettava che sentirlo scorrere di nuovo dentro di lei con tutto il suo vigore le avesse tolto momentaneamente le facoltà mentali. Era come se l'avesse trapassata un tizzone ardente, infondo quando se lo stava scopando normalmente entrambi ci andavano cauti per via della gravidanza, era tutto ovattato e "lento". Invece lasciarlo affondare nel proprio culo anche se più difficile era più libero. Poteva spingere fino infondo e lo sentì centimetro dopo centimetro che affondava in lei togliendole il respiro, non solo per la sua ovvia dimensione che metteva alla prova chiunque, ma anche per via della sua cocente energia oscura che invase tutto il suo corpo accendendo ogni vena magica del suo corpo. Nimue era sicura di dover provare dolore inizialmente, invece aveva solo provato un intenso piacere che la fece gemere rumorosamente in un grido lussurioso. Il piacere frizzava sull'aureola di carne dilatatissima e si dipanava all'interno di tutto il suo corpo. Il corpo di Nimue sembrò illuminarsi di una sorta di bagliore che rese la sua pelle più liscia, più luminosa. Non lo avrebbe rimproverato per via del suo atto istintivo di spingere dentro di lei, era stato così bello che glielo perdonò subito. Anzi Nimue poco lucida dal piacere indietreggiò con la schiena così da poggiarsi con le mani contro le cosce di Gil e posizionare i piedi per terra per bene così da iniziare a muoversi sollevandosi con il bacino e poi riscendere per avviare un amplesso più irruento di quello di prima.
    Aaah Gil... muovi i fianchi per me... fammi gridare voglio sentirlo per bene dentro di me. anche se doveva sembrare un ordine, il piacere che le suscitava quell'unione le fece biascicare la voce, somigliando quasi più ad una supplica che ad un vero e proprio ordine. Cia intanto attendeva impaziente l'esito delle sue scuse e quando sentì dire a Nimue che avrebbe lasciato a Gil la scelta emise un basso lamento di protesta. Perché stava lasciando a lui la scelta? Davvero era così presa da Gil che non le importava più di coinvolgerla nel suo gioco? Che crudele vendetta farle credere di non valere più niente ai suoi occhi al punto da lasciarla nelle mani del suo stesso servitore. Il suo lamento si trasformò ben presto in un grido di piacere quando si sentì penetrare ancora una volta dalla figura oscura di Gil. Le si rigirarono per un momento gli occhi verso l'alto, era stato troppo invadente e grosso per riuscire a rimanere del tutto lucida. Le sembrò che le andasse a fuoco tutto il corpo da dentro, non riusciva a gestirsi le proprie sensazioni ne era totalmente travolta e stravolta. Come se non bastasse quell'oscuro potere sembrava modellare il suo corpo, non avrebbe mai pensato che potesse provare piacere anche con i capezzoli in quel modo. Avendoli introflessi sarebbe stato facile per lui ammorbidirle e poi penetrarli quel tanto che bastava per farla sussultare dal piacere intenso, strappandole altre urla lussuriose. Cia ormai grondava di umori, colavano assieme al precedente sperma di Gil all'infuori. La testa di Cia crollò indietro mentre gemiti sempre più forti invasero la stanza. Al punto che Nimue temette di poter perdere la piccola sfida che aveva innalzato. Poco dopo Nimue sciolse le "corde" oscure che tenevano fermo Gil e lo guardò (anche se con il volto stravolto di piacere) con severità.
    Ehi non distrarti! Dobbiamo dimostrare a Cia che non serve essere dragonico per godere al massimo. Vuoi forse perdere contro il tuo alter ego drago? Forza mostrami cosa sai fare! Fammi venire così tante volte da farmi impazzire totalmente! gli ordinò stringendo le mani sulle cosce di Gil, parlando a denti stretti come se potesse esplodere di rabbia da un momento all'altro. Non voleva dare ragione alla sua amica, voleva continuare a giocare sul fatto che fosse una pervertita feticista dei draghi e che il suo Gil era perfetto così com'era, che non serviva il suo potere per migliorarlo, perché solo lei poteva farlo, solo lei doveva essere la migliore per Gil.
     
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    Nimue si lasciò trasportare, assaporando ogni stante che il cazzo di Gil scandiva e assumendo posizioni più comode per rendere perfetta la penetrazione. Gil era ovviamente estasiato ed assuefatto, e oltre alle sensazioni poteva godere anche di uno spettacolo senza eguali: vedere il corpo di Nimue mentre si impalava sul suo cazzo era meraviglioso. Come se non bastasse c'era tutto ciò di cui aveva bisogno: la frizzante energia resa oramai oscura e straripante che le attraversava il corpo, il ventre gonfio perché stava dando vita al frutto della loro passione folle e priva di freni, la sua espressione oramai a briglia sciolta priva di ogni impedimento, tolto ogni filtro e volontà di resistere non restava che il puro istinto, la passione e la perversione, una sensazione identica a quella che Gil provava quando dava libero sfogo al suo potere e ai suoi più bassi istinti, pertanto perfetta. la risposta fu netta e non sprecò neanche un fiato a risponderle: si limitò a guardarla come un'atleta che sta per essere superato sull'ultima curva, trovando la forza dentro di sé per sforzarsi ancora di più ed eseguire quella supplica che ai suoi sensi era come un'ordine: i muscoli si serrarono per lo sforzo, sembrarono quasi diventare di metallo, e ogni affondo quel metallo strideva, arrossando i muscoli e facendo scivolare gocce di sudore sulla sua pelle corrotta dall'oscurità. Il cazzo affondava così forte dentro di lei che i piedi di Nimue saltavano dal terreno costringendola a subire tutto il contraccolpo di una simile spinta, e se in un primo momento le labbra del non morto rimasero serrate, ora risultavano spalancate e lanciavano in aria gridi bollenti di piacere, senza mai smettere di fissarla dritta negli occhi e osservare il suo corpo meraviglioso che danzava sul suo cazzo. Iniziò a pulsare così forte che divennero evidenti i brividi nel ventre di Nimue, se non fosse stata gravida sicuramente quella grossa mazza sarebbe stata visibile sul suo ventre, ma la consolazione era che stava donando tutta la sua perversione anche alla creatura dentro di lei, facendole sentire quanto amorevole e folle potesse essere suo padre. Era un momento perfetto, la sua mente era quasi del tutto in trance, colpa anche del fatto che risultava letteralmente divisa in due e il corpicino tanto minuto quanto bollente di Cia stava rendendo una bestia senza controllo il suo alter ego. La carne di quella streghetta era pronta oramai, non restava che darle quel prezioso seme e il sortilegio sarebbe stato concluso. Ma Nimue poteva ancora far pendere la bilancia dal suo lato, e anche se a Gil non importava realmente chi vincesse in quelle situazioni, il suo istinto gli comandava di ubbidire alla sua padrona. No, non lo stesso istinto che lo spingeva a mangiare o saziare le voglie, era qualcosa di più profondo, più radicato, che fosse quell'amore puro e distante dai dogmi della società che Thresh decantava tanto? L'amore vero, non quello delle reazioni chimiche e delle pressioni esistenziali. Eccolo allora che prese finalmente a cuore quella richiesta, deciso ad ubbidire. Nimue non percepì nemmeno la differenza tra quando Gil era bloccato a quando fu libero, tale fu l'istantaneo e repentino movimento dei suoi muscoli che la afferrarono saldamente per i fianchi e la schiena, una presa fortissima che non le faceva male solo perché Gil si stava trattenendo, ma quel corpo d'acciaio si era impadronito di lei e ora la schiacciava contro di esso, premendo il ventre gonfio della strega sui suoi addominali, e il suo seno morbido ed enorme sui propri pettorali, facendole sentire non solo il proprio cazzo, ma tutto il corpo corrotto e potenziato dall'oscurità solo per lei.
    Non deluderò MAI la mia regina... MAI!
    E con la stessa forza con cui aveva percosso le sue vittime più sfortunate, Gil iniziò a spingere con forza il corpo di Nimue verso di sé, tenendola sospesa con la mera forza delle braccia, senza sforzo apparente, e ogni movimento delle braccia era accompagnato da uno del bacino, così che i loro bacini schioccassero più forte di prima, così forte da arrossare anche la pelle scura di Nimue, così forte da far danzare quei glutei perfetti per diversi istanti dopo il colpo. Una danza perfetta che divenne ben presto una costante perché più ala forza di Gil aumentava, più la velocità dei movimenti cresceva. E allo stesso modo saliva la lingua del ragazzo che partiva dal suo petto e le risaliva il collo, colmano tra le sue labbra per lasciarle un violento e perverso bacio. Quando il bacio diventava abbastanza umido crollava di nuovo sulla sua pelle, sciogliendo quella saliva incandescente su di lei, baciandola, mordendola e leccandola tra le spalle, il collo e le labbra, come se volesse divorarla, mentre spingeva quel grosso cazzo venoso nel suo culo più forte, ancora e ancora, facendola gridare di piacere e respirando sempre più affannosamente su di lei. Il suo doppio stava trasformando Cia in un'incubatrice di piacere e il ritmo era ugualmente serrato, ma la passione di Gil nei confronti della sua dea erano tutta un'altra cosa, più travolgente, più selvaggio, più spontaneo. Qualcosa che nemmeno lui sapeva di poter provare, ma che stava riversando dentro di lei. Non si fermò, mai, neanche quando Nimue avrebbe iniziato a venire, l'avrebbe anzi spinta verso orgasmi multipli senza freno, voleva farla impazzire, spingere il suo corpo oltre il limite sopportabile. L'unico modo che Nimue aveva per sopravvivere alla forza selvaggia di Gil era nutrirsi della sua oscurità, e lui glielo avrebbe concesso, ben consapevole che più Nimue si nutriva di quella tenebra, più diventava simile a lui, fino a diventare una cosa sola con la sua PAURA. Il terrore di perdere tutto questo si sarebbe trasformato nella volontà di renderlo eterno, se non più grande, accendendo la volontà di strega di Nimue e portandola al fianco di Gil come una cosa sola. Era perfetto, e lui ne voleva di più, ancora ancora, più mordeva e scopava quel corpo e più ne desiderava, lasciandosi corrompere dall'oscurità di Nimue per diventare una cosa sola con lei. A stretto contatto col suo petto, Nimue poteva sentire distintamente il cuore di Gil battere come un martello pneumatico, impazzito di passione e di amore per lei.
     
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    Non era facile rimanere concentrata in quel momento, la sua mente si scioglieva sotto ogni spinta di Gil dentro di lei. Fin quando era lei a muoversi e guidare l'amplesso poteva avere un controllo anche sulle proprie sensazioni, poteva dosare il piacere in modo che non la ubriacasse totalmente, ma quando Gil iniziò a muoversi ed assecondare i movimenti divenne tutto molto più incontrollabile per lei. Il piacere crebbe sempre di più ed invece di pensare a rimanere in vantaggio rispetto a Cia, si ritrovò a pensare unicamente al cazzo di Gil che le scorreva in corpo. Lo sentiva pulsare dentro di lei, la corolla di carne che si stringeva attorno alla sua carne come se volesse intrappolarlo, ma veniva sconfitto ad ogni movimento che le dava intensi brividi incontrollabili. Anche lei riusciva a vederlo dalla sua angolazione che si contorceva sotto di lei mettendo in mostra il suo corpo allenato e gonfio di potere. Il suo volto stravolto di piacere e quello sguardo strano che la emozionava. Voleva dire altro, ma non ci riuscì ecco perché si sentì felice di vedere Gil sollevarsi con le spalle per afferrarla così da spingere in lei con forza, muovendosi liberamente così che lei non dovesse più pensare a niente e poteva godersi il suo uomo, il piacere che divenne sempre più vivido e inebriante. Non riusciva più a smettere di gemere, quello di certo non era il solito amplesso dato che avevano imparato insieme che scambiarsi energia rendeva tutto molto più travolgente, unico, per Nimue non c'era alcun amante al mondo che potesse competere con Gil, sia per ciò che le dava sia per ciò che provava per lui.
    Gil! Giiil aaah... invocava il suo nome sforzandosi di tenergli testa, sentendosi sempre più debole fra le sue braccia non perché si sentisse male o altro, semplicemente riusciva a sentire la potenza del ragazzo che cresceva e lei che non aveva mai combattuto non poteva competere con una forza così smisurata. Era nelle sue mani, si lasciò leccare e mordere abbandonandosi al suo abbraccio, vittima della sua forza e della sua passione. Nimue non riusciva a fare altro che stringerlo a sua volta per non cadere, allargava le gambe il più possibile per lasciarlo scorrere in lei. La eccitava da impazzire sapere che se non stava attento poteva ucciderla scopandosela. Quella stessa persona che la chiamava "mia regina", proprio lei che non era nemmeno al strega più potente, e nemmeno la più buona o giusta. Ecco perché se ne sentiva così gelosa perché sapeva di non poter trovare qualcuno come lui, perché infondo lo amava e le divenne più chiaro che mai. Altro latte zampillava di tanto in tanto ad ogni spinta e Nimue dovette sforzarsi di assorbire altra energia da Gil per poter resistere, e più ne prendeva più si sentiva forte. La sua pelle venne rigata da strisce luminose magiche, il simbolo che aveva sul ventre si accese bruciando sulla pelle in modo piacevole. Le sclere di Nimue si scurirono mentre ulrava di lussuria. Non riuscì nemmeno a capire quante volte aveva raggiunto l'apice, il corpo sembrava impazzito, era come un auto sparata a più di cento all'ora che non poteva fermare. Spruzzava umori a piccole cadenze di tempo fra uno e l'altro orgasmo. Era totalmente in estasi sopratutto nel momento in cui avrebbe sentito il seme di Gil riempirla, se non era svenuta era unicamente per via dell'energia oscura e corrotta di Gil che le dava la forza di resistere. A Cia ovviamente non sarebbe andata meglio, anche se Gil era totalmente votato a Nimue, la sua controparte continuava a farla godere immensamente. La sua forma dragonica la aiutava ad essere più resistente per quel trattamento spietato lussurioso. Il suo corpo era penetrato ovunque, sentiva la forza oscura di Gil invaderla, la sua carne che ormai le aveva riempito ogni orifizio più sensibile. Ebbe la sensazione che ogni punto del suo corpo violato poteva raggiungere un orgasmo, il culetto si contorceva attorno alla coda, la fighetta lo stritolava in spasmi sempre più incontrollati, la clitoride pulsava forte e veniva torturata ad ogni spinta dal suo pube. Cia ovviamente a differenza di Nimue perse subito la sua lucidità, le si rigirarono gli occhi verso l'alto mentre la lingua penzolava fuori dalla sua bocca. Il suo corpo tremava preso da piccole convulsioni mentre a sua volta veniva, una volta dopo l'altra fino ad abbandonare i sensi crollando nelle spire oscure che la reggevano.
     
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    Quanto ancora potevano andare avanti? Non per sempre, era impossibile, i loro corpi erano fallibili, fragili, deboli, l'unica cosa che li alimentava davvero era il potere di Nimue, qualcosa in grado di rendere un corpo immortale semplicemente inarrestabile. Se non fosse stato per i suoi limiti corporei di sicuro avrebbero potuto continuare ad unirsi all'infinito, sempre più forte e sempre più intensamente. Ma questo non era possibile su un debole corpo umano, e a ricordarlo a Gil ci pensò proprio Cia, che all'interno di quel circolo eterno non giovava né dell'immortalità d Gil né del succo rigenerante di Nimue, sostanzialmente stava resistendo solo grazie al suo potere e al fatto che a scoparla c'era un essere dragonico con cui forse poteva trovarsi in maggiore sintonia. Ma quel corpo per quanto seducente e perfetto non poteva resistere in eterno e anche di fronte a quel numero spropositato di orgasmi prima o poi avrebbe ceduto. Quindi tanto valeva arrivare finalmente al culmine, visto che oramai entrambe le streghe erano pronte. Senza diminuire minimamente il ritmo, i corpi di Gil iniziarono a venire copiosamente dentro di loro, prima serrando i denti poi iniziando a gridare di piacere. I muscoli si tesero e i corpi si fecero più caldi, vista la differenza fisica la dinamica poteva forse variare ma entrambi raggiunsero lo stesso obbiettivo. Nimue sent' distintamente le sue viscere andare a fuoco per quella possente ed ingombrante presenza che cresceva dentro di sé, caldissimo, fluido vitale estremo ed abbondante, che divenne rapidamente nutrimento per la loro creatura e che quindi non l'avrebbe fatta esplodere, altrimenti in proporzioni e grazie al potere di Nimue stessa di sicuro Gil avrebbe esagerato. Per timore e abitudine, il ragazzo non continuò a venire dentro di lei esclusivamente, anche perché sapeva quanto Nimue apprezzasse il suo potere, quindi scivolò fuori dal suo largo buchino, oramai totalmente conquistato dal suo cazzo enorme, e spasmo dopo spasmo ripercorreva quella carne meravigliosa restandole vicinissimo ad ogni orgasmo. La punta si soffermò sugli orifizi, facendole assaporare quel caldo delizioso anche sull'intimità, senza esagerare, po iniziò a venire copiosamente sul suo ventre e sul suo petto, schizzando anche sul volto della strega, gridando di passione mentre la ricopriva del suo potere. Cia subì un destino diverso invece: ogni singola parte violata del suo copro venne riempita, perfino la bocca, ogni orifizio venne colmato e questo la corruppe definitivamente, rendendola terreno fertile per quella bestia. La creatura iniziò a sciogliersi, come se si stesse liquefacendo, fondendosi con la pelle e le scaglie della giovane strega mentre il suo seme e la sua carne entravano dentro di lei, venendo assorbiti dai suoi circuiti magici. Ciò che rimase fu solo il corpo di Cia, totalmente ricoperto del seme di quell'essere, e piena della sua virilità. Fu qualcosa di intenso ed immenso che Gil e Nimue condivisero con lei, e che ben presto avrebbe plagiato la sua mente proprio come aveva fatto con quella dei due amanti. Gil ricadde su di lei, perdendosi sulla bellezza di quel corpo, facendole sentire gli ultimi spasmi di quella verga schiacciata contro le sue grandi labbra e il suo ventre gonfio.
    Ti amo... mia regina...
    Folle di lei, con gli occhi completamente avvolti di oscurità, corrotto dalla magia di Umbra fino alla sua più piccola cellula, la fissava perduto in una lussuria che nessuno poteva più dargli al di fuori di lei. Ne voleva ancora e quando la loro creatura sarebbe venuta al mondo niente avrebbe impedito loro di portare a termine quel progetto perverso e folle... che oramai più che un obbiettivo distruttivo somigliava ad un sogno dalla forma astratta, tanto assurdo quanto meraviglioso... e Cia ora ne faceva parte.
     
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    Nimue riuscì a sentire distintamente ogni vena di quel magnifico cazzo pulsare dentro di lei, il suo membro farsi ancora più duro prima di donarle il suo caldissimo seme che le riempì le viscere, farcendola di potere oscuro che alimentò sia lei che il suo bambino. Le sensazioni erano così intense che il corpo della strega iniziò a tremare vistosamente, mentre le sue mani si aggrapparono al collo del ragazzo in cerca di un sostegno fisico mentre andava in estasi per l'ennesima volta, la più potente. Lo stesso accadde al corpo di Cia che venne totalmente invaso da quel seme magico che sembrò inondarla totalmente non solo nel suo povero culetto ormai dilatatissimo e la sua intimità così satura da averle deformato il ventre per l'abbondanza. Si sentì invadere di energia oscura anche in tutti i suoi circuiti magici, ecco perché non era riuscita a rimanere in sé fino alla fine svenendo per quella sensazione a cui non si era ancora abituata. Nimue invece, che aveva imparato a sfruttare le doti del suo amante anche a livello energetico, riuscì a godersi anche il momento in cui lui uscì da dentro di lei facendole sentire il suo caldissimo seme anche sull'intimità che bruciava per via dei ripetuti orgasmi, dandole una profonda sensazione di appagamento. Difatti le labbra di Nimue erano piegate in un sorriso beato con gli occhi socchiusi, si piegava leggermente verso quei schizzi caldissimi come se fosse stata una doccia benefica e rigenerante. Non era mai stata così perversa come in quel momento ma non poteva farci nulla era meraviglioso per lei sentire la sua energia, la sua forza tramite i suoi fluidi corporei dentro e fuori il corpo. Avrebbe dovuto sentirsi appicciosa e sporca, ma per Nimue quello non era materiale di scarti, quello era tutto l'amore del suo uomo che la ricopriva, tutto quel seme su di lei era la chiara testimonianza di quanto Gil fosse perso per lei, di quanto avesse goduto. Per Nimue divenne un vero e proprio rito di devozione nei suoi confronti che lei doveva solo apprezzare. Spossata e felice raccolse con la lingua i fiotti che le finirono vicino alla bocca, gustandosi il suo nettare come se fosse stato un prezioso nutrimento. Strinse a sé il ragazzo quando ormai gli crollò addosso, carezzandogli i capelli affettuosamente prima di cercare un ultimo bacio per ringraziarlo di quella nuova e magnifica esperienza. Cia intanto essendo svenuta non avrebbe potuto contrastare l'influenza oscura del potere di Gil, venne corrotta dalla sua particolare energia, solo a chi la stava osservando avrebbe potuto notare che le sclere le erano diventate per un momento nere, come se fosse stata infettata da qualche misteriosa malattia. Intanto l'incantesimo che aveva dato forma alla seconda forma di Gil iniziò a sciogliersi posando delicatamente il corpo di Cia al suolo, in uno stato indecente, ricoperta totalmente di sperma.
    Ti amo anche io... sussurrò Nimue rilassandosi un momento stretta al suo uomo, per poi guardare verso Cia e controllare che stesse bene. Nel vederla ridotta in quel modo mentre riprendeva le sue forme umane, ridacchiò malefica e soddisfatta, decretando in quel modo nella sua testa la sua vittoria.
     
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58 replies since 10/4/2019, 10:26   826 views
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