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Selenya pensato
Selenya parlato
Narrazione
"Ngh-ahhh!", Selenya gemette, sentendo la verga bollente e oscenamente grossa di lui entrarle finalmente dentro: già prima il rosso non poteva certo lamentarsi delle dimensioni del suo amico, ma con l'afrodisiaco a renderlo ancora più grosso e duro di quanto già non fosse la russa non poté certo trattenersi dal mugolare soddisfatta nel sentirlo farsi strada vigorosamente dentro di lei.
Con gli occhi ancora socchiusi e le gote leggermente arrossate dal piacere, la russa sorrise, schioccando le labbra: "Mmmhhh ... ora si che il mio buchetto di sente meglio. Sai, potrei anche decidere di sequestrarti e utilizzare il resto della tua mortale esistenza per soddisfarmi col tuo bel cazzo.", disse, sorridendo divertita e osservandolo con la coda dell'occhio mentre, nel sentire la provocazione di lui, l'interno di lei iniziava a contrarsi.
Per la verità, il motivo principale che rendeva la morsa del suo fondoschiena a dir poco letale non era dettata tanto dalla potenza, comunque non indifferenti, dei muscoli anali di cui era dotata la donna ... no, a rendere tale massaggio pericoloso sarebbe stata piuttosto la presenza, per quanto non mortale, comunque tutt'altro che modesta di veleni persino all'interno della sua fessura posteriore. Veleni che, stuzzicando e provocando l'erezione del giovane, avrebbero reso quella morsa talmente calda e "piccante" da risultare tanto eccitante quanto a dir poco insopportabile: solo dopo essersi curata di aver immerso l'asta di lui nei propri veleni, la russa avrebbe iniziato a contrarre i muscoli del proprio interno in un massaggio che da solo sarebbe bastato a far capitolare anche il più saldo degli animi.
Selenya rise, divertita, sentendo le spinte di lui farsi strada sempre più esuberanti all'interno del proprio corpo: per quanto infatti ben lontana, caratterialmente, da tale grettezza, la natura comunque ferale della mannara non poteva non apprezzare i modi diretti e quasi brutali del giovane. Le piaceva il modo in cui la scopava, la violenza quasi disperata con cui la apriva, così come le piaceva il modo con cui la toccava quasi non ne avesse mai abbastanza di lei. "Allora, che ne pensi del mio massaggio? Spero vivamente che possa essere di tuo gradimento, mi dispiacerebbe non riuscire a soddisfare come si deve quel bel tronco che hai tra le gambe.", disse, le gote arrossate di piacere, prima di sorridere, "Oh, si ... a volte il mio afrodisiaco tende a variare il proprio effetto in base a chi se ne nutre. Comunque sia, posso assicurarti che ti regalerà un orgasmo così forte da non farti stare in piedi per mesi!", scoppiò a ridere, divertita.
Un leggero mugolio le risalì sulle labbra, sentendo le labbra di lui sul suo collo ... fu tuttavia quando le afferrò il seno che, sorpresa, non poté trattenere un gridolino tanto sorpreso quanto indubbiamente deliziato. Purtroppo per lei, quando era eccitata il suo seno finiva immancabilmente col produrre ingenti dosi di afrodisiaco, al punto che bastava la minima stimolazione per causarne l'espulsione in forti e prolungati getti: e fu così che ciò accadde, mentre la mano di lui le sollevava il seno cogliendola totalmente alla sprovvista e generando una vera e propria fontana di liquido blu oltremare che schizzò letteralmente ovunque facendola gemere se possibile ancora più di prima.
Ormai il fondoschiena della donna era completamente arrossato, a causa dei continui schiocchi dovuti alle spinte del giovane, e fu col viso ormai totalmente arrossato dal piacere che, infine, la russa si voltò appena dischiudendo la bocca a accogliendo le labbra di lui in un languido bacio.
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