|
|
|
Selenya pensato
Selenya parlato
Narrazione
Gli occhi della russa non la smettevano di brillare.
Per quanto infatti il loro primo incontro non fosse stato certo dei migliori, più aveva modo di conoscerlo meglio più si ritrovava a sorprendersi nel constatare quanto inaspettatamente i loro gusti e letto si rivelassero straordinariamente simili: da un lato lei, sensualmente decisa a non lasciarlo a andare fino a quando non l'avesse soddisfatta, e dall'altro lui, tutt'altro che dispiaciuto da quell'inattesa situazione e, anzi, decisamente ansioso di assaggiare le meraviglie offerte dal corpo della mannara. Un duo, insomma, decisamente azzeccato che di sicuro non avrebbe concluso quell'incontro fino a quando entrambi non fossero stati completamente soddisfatti.
Selenya, nonostante l'indole ben differente da quella focosa e indomita del giovane, si ritrovò ad apprezzare, anche se celatamente, quell'aria di complicità che si era creata tra loro due decidendo quindi di dargli corda e dire, con un sorriso: "Ohhh, temo proprio che tu abbia tremendamente ragione. Senti come si stringe?", disse, avvicinando le labbra all'orecchio di lui in un caldo sussurro, mentre i muscoli anali si serravano, allusivi, contro le dita di lui quasi e sottolineare il concetto, "Purtroppo in questo momento il mio buchetto sta soffrendo terribilmente, e guardare il tuo bel giocattolino contrarsi e pulsare nella mia mano non fa che rendergli le cose ancora più difficili. E' molto ingordo, sai?", fece, in tono dolcemente piagnucolante, mentre gli occhi si trasformavano in due trappole di umida e infelice supplica.
Senza dubbio la russa era una seduttrice, e un'attrice, di tutto rispetto al punto da non aver assolutamente nulla da invidiare a un vero e proprio professionista. Gli occhi di lei, umidi di lussuria, lasciavano intendere fin troppo chiaramente quanto ardentemente desiderasse sentire quella verga giovane e piena di energia dentro di sé ... e se anche da soli non fossero bastati, ci avrebbe pensato il suo fondoschiena, sempre più stretto e pulsante attorno alle dita di lui, a sottolinearne il concetto.
Il broncio supplice non aveva ancora abbandonato le labbra della mannara, quando ne sentì le parole e si ritrovò a sorridere, teneramente divertita dalla difficoltà di lui: "Ermafrodite, si. Diciamo che chi esce con me può godere del menù completo ... tuttavia, al momento, l'unica cosa che mi interessa è offrirti un trattamento riabilitativo di primissima classe. A te a al tuo dolce amichetto qui sotto, ovviamente.", disse, strizzandogli l'occhio divertita per poi sospirare, languidamente, nel sentirlo introdurre le proprie dita all'interno della sua parte femminile.
Si beò silenziosamente di quella stimolazione, aggredendo, più in segno di silenziosa gratidune che altro, le labbra di lui e iniziando a mordicchiarle divertita fino a quando non lo sentì lanciarle quella sfida ... e come rifiutarla? La russa non aspettava altro, e infatti non esitò a farsi improvvisamente pensierosa ...
"Mmmhhh, effettivamente anche al mio seno non dispiacerebbe conoscerti ... tuttavia, visto come hai torturato crudelmente il mio ano per tutto questo tempo temo proprio che opterò per lui. Poverino, si sente molto vuoto sai?", disse mentre, sempre a cavalcioni su di lui, si voltava così da potergli dare le spalle e offrirgli, allo stesso tempo, una visuale perfetta sia del suo fondoschiena sodo che di quell'anello di carne pieno e burroso nonché già pulsante di desiderio, "Attento però ... nessuno resiste al mio massaggio anale, e credimi. Non ti farò uscire prima di averlo riempito per bene!", fece, guidando quindi l'asta di lui, ormai al limite, all'interno della propria entrata posteriore.
Ciò che avrebbe accolto il giovane, a quel punto, sarebbe stata una morsa tanto calda quando dannatamente avvolgente ... una fessura esperta e umida che lo avrebbe accolto senza esitazioni fino in fondo mentre la proprietaria, sollevata, si lasciava sfuggire un gemito soddisfatto nell'accoglierlo finalmente dentro di sé.
|
|
.
