[Combattimento] Mondi differenti

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  1. EllariaSand
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    Per quanto totalmente innocue, alla fin fine le copie della mannara riuscirono a compiere il loro sporco dovere ... grazie a esse, il giovane si ritrovò circondato su tutti i lati e riuscì a malapena a deviare il suo attacco verso la spalla.
    Gli occhi della mannara brillarono, mentre le zanne affondavano crudelmente nella spalla del giovane ... il sapore del sangue, forte e metallico, le riempì la bocca mentre uno schiocco secco le raggiungeva le orecchie, facendole intuire come, probabilmente, la potenza del morso potesse aver portato anche alla rottura della spalla. Si ritrasse di scatto, osservando silenziosamente il giovane trionfante ... fino a quando non lo vide impallidire di botto: evidentemente aveva sottovalutato fin troppo la pericolosità di un altro attacco, non tenendo conto della sua natura umana e della conseguente incapacità di rigenerare le proprie ferite, cosa che aveva condotto il giovane allo stremo.
    Si morse il labbro, mentre lo osservava accasciarsi a terra.
    "Dannazione ... certo, non si può dire che non se la sia cercata ma non posso certo lasciarlo in queste condizioni o morirà!", pensò, facendo per chinarsi verso di lui. Fu proprio allora che, infine, un camioncino portavalori accostò al limitare della strada. La mannara alzò lo sguardo, osservando palesemente sconvolta i due individui che, con ben UN'ORA di ritardo, avevano infine deciso di presentarsi all'incontro e scendevano in quel momento dal veicolo ... salvo bloccarsi di botto nel momento in cui si trovarono di fronte a una kishin di due metri e mezzo con le fauci ancora grondanti di sangue.
    L'ira della mannara, che alla vista del giovane esanime aveva persino iniziato a calmarsi, tornò ad ardere furiosa nell'animo della russa che non esitò un istante a pararsi di fronte al ciccione. Il poveretto impallidì di botto, osservandola dal basso verso l'altro tremante mentre lei, in tono furiosamente gelido, scandiva: "Voi ... luridi, schifosi, imbecilli ... consideratevi sollevati dal vostro incarico. Anzi no ... aspettatevi che il mio legale venga a far visita alla vostra azienda dei miei stivali uno di questi giorni.", fece, inspirando profondamente. Aveva già quasi ammazzato un ragazzino, non poteva permettersi di attaca ... niente, troppo incazzata.
    Si impennò, nitrendo furiosa e affondando brutalmente gli zoccoli nel cofano della macchina: il copertone cedette, distrutto sotto il peso della mannara che ne distrusse totalmente il motore prima di ritrarsi e tornare a osservare i due. "Tornate pure da dove siete venuti a piedi, prima che il vostro cranio faccia la stessa fine!", sbottò, prima di dare loro le spalle e avvicinarsi al giovane.
    Sospirò silenziosamente, osservando il giovane prima di chinarsi silenziosamente su di lui e issarlo sul proprio dorso, afferrandolo per i vestiti così da permettergli di salire e condurlo quindi all'interno del proprio laboratorio.

    ***

    Il locale che Selenya aveva, dopo innumerevoli ricerche, trasformato nel proprio laboratorio, non fungeva unicamente da luogo di lavoro per la russa ... dopotutto, non era affatto raro che la donna si intrattenesse fino a sera tarda in quel luogo, e di conseguenza, al piano superiore, aveva fatto costruire anche un confortevole salotto dotato di un ampio divano ad angolo color la la lapislazzuli, due poltrone della stessa foggia, un semplice tavolino in vetro e a terminare il tutto un pratico angolo bar.
    Fu li che condusse il giovane, dopo essersi curata di riassumere la propria forma umana.
    Lo depositò delicatamente sul divano, esaminando silenziosamente le ferite per poi scuotere il capo: "Piccolo scemo, se non fossi stato così testardo ora non saresti certo in queste condizioni.", osservò, armandosi di kit medico e iniziando innanzitutto col disinfettare il morso. Dopo aver pulito adeguatamente la ferita, la fasciò, stringendo accuratamente le bende in modo da impedire un'ulteriore perdita di sangue, e per finire gli steccò il braccio e gli iniettò una consistente dose di antidolorifico: probabilmente si sarebbe sentito rintronato, ma almeno non avrebbe visto le stelle a ogni movimento.
    Le ci volle una mezz'ora buona, ma alla fine il giovane sembrava aver ripreso almeno un po' del proprio colore.
    Selenya sospirò, tastandogli la fronte e trovandola inaspettatamente calda: a giudicare dal sudore che gli imperlava la fronte e dal tremore, doveva avere parecchia febbre. Alzò silenziosamente gli occhi al cielo, afferrando una coperta e avvolgendovisi nel mezzo, prima di avvicinarlo a sé e permettergli di trovare un caldo rifugio contro il proprio seno: non era il massimo, ma la russa iniziava a sentirsi realmente in colpa per ciò che aveva fatto e quello era l'unico modo che le veniva in mente per poter rimediare.
    Perché si ... nella fretta di medicarlo e impedirgli di rimetterci le penne si era totalmente scordata di essere ancora nuda. La sua sola speranza era che non si sarebbe risvegliato ancora per parecchio, così almeno si sarebbe risparmiata l'imbarazzo di ritrovarsi nuda con la testa di quello scemo in rosso affondata tra le sue tette ... non osava nemmeno immaginare cosa quella lingua lunga avrebbe detto, se l'avesse vista in quelle condizioni, motivo per cui non poteva che augurarsi che continuasse a dormire.
     
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