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Sebbene quella vocina erotica che le uscì in un contesto del genere mise a dura prova l'autocontrollo del Brachydios, il drago riuscì comunque ad assecondare le sue richieste, rallentando di molto il ritmo delle sue leccate rendendole meno invasive e più piacevoli, così che Nyaruru potesse concentrarsi unicamente sul lato migliore di quell'esperienza senza sentirsi troppo violata. Leccava con più calma, allungando la lingua in modo che passasse tra le labbra e le natiche della piccola, circondandola del tutto col suo calore. Riusciva a percepire il suo imbarazzo, quindi volle in qualche modo metterla maggiormente a suo agio: le mani che prima si limitavano a sostenerla ora scivolavano lentamente sul suo corpo, una raggiungendo la sua testa per poterle accarezzare i capelli, l'altra per potersi adagiare intorno ai suoi fianchi, muovendola leggermente usando la sua superiorità fisica così da trasformare una semplice presa in una vera e propria culla per la sua inaspettata figlia.
Così va meglio piccola?
Le chiese tra una leccata e l'altra, sperava di metterla maggiormente a suo agio in quel modo. Era senz'altro più piacevole e meno ingombrante, perfino la sensazione della sua verga eccitata a quel punto non era più che un caldissimo abbraccio piuttosto che un'incombente presenza, quasi come una minaccia. No, Bolshak stava facendo di tutto per metterla in una condizione di pace e anche se sentiva che oramai aveva ripreso il suo normale controllo, voleva che perdesse del tutto ogni traccia di aggressività, calmandosi al cento per cento. Non sapeva ancora come avrebbe capito di aver fatto un buon lavoro, forse spingendola a sciogliere la sua trasformazione e tornare in uno stato di quiete, ma non volle avere fretta, Bolshak era una drago molto paziente. Da quella posizione poteva alternare le leccate tra le sue carni a leccate sul petto che lentamente avrebbero schiuso le ali di Nyaruru così da portarla a scambiare sguardi col suo sedicente padre. Voleva vedere la calma cristallina nei suoi occhi mentre la leccava e cercava di farla rilassare, ma dentro di sé oramai sentiva che quei gesti li compiva anche per sé stesso: il sapore di quella piccola era davvero unico, non semplicemente una mezzosangue, ma con qualcosa in più. Qualcosa di diabolicamente delizioso che lo portava a leccarla sempre più ardentemente, come se volesse accendere anche in lei il desiderio di non smettere. Forse stava sbagliando? Forse si stava lasciando trascinare dal momento e ne stava approfittando? Mosso da quei dubbi, le leccate iniziarono a rallentare proprio quando si ritrovò vicino al suo volto, esitando. La voglia di continuare a leccare lo avrebbe colto come una ventata gelida, esattamente come la pelle di Nyaruru che privata del calore della sua lingua avrebbe percepito come se le mancasse qualcosa... ma era davvero giusto quello che stava facendo?. -
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Nyaruru si stava godendo il...massaggio del suo genitore, rilassandosi fra le sue braccia. Inoltre, in quella posizione, poteva riflettere sulle sensazioni che provava...perchè proprio in quel momento si sentiva così sensibile? Magari era colpa della sua trasformazione...? Forse si, perchè lei non si era mai sentita così! O magari era Bolshack, che le faceva quell'effetto? Non ne era sicura, e ci stava pensando parecchio...quando quella piacevole sensazione di calore rallentò. In una frazione del suo cervellino, Nyaruru si ricordò che aveva chiesto di rallentare...pazzia! Se ci poteva essere qualcosa che si desidera in modo assoluto, in quel momento per la piccola era di tornare indietro di qualche secondo. Il calore ed il piacere che provava erano soverchianti, non poteva e non voleva che smettessero! Ahime non poteva viaggare nel tempo, ma poteva rimediare al suo errore in quel momento: spalancò violentemente le ali, facendo eruttare una folata di calore addosso a Bolshack: le ali lo avevano trattenuto; si piegò in avanti avvicinando il suo dolce ma in questa forma adulto visino a quello del grosso dragone, con uno sguardo misto fra quello di un bimbo a cui hanno tolto un giocattolo e quello di una ninfomane davanti a una bella preda. Non smettere... E quasi come provocazione, con un veloce scattino di lingua, diede una fulminea leccata al volto del suo papino. Quale gioiosa e terribile situazione doveva gestire Bolshack... . -
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Sentiva di aver preso il ritmo giusto, anche se la sua erezione era saltata fuori come un giocattolo a molla non aveva dubbi sul fatto che poteva gestire la situazione senza perdere di vista l'obbiettivo: la leccava per pulirla e rilassarla, nient'altro. Ne aveva bisogno perché quella trasformazione la destabilizzava, e lui stava facendo solo il suo dovere. Nessun dubbio al riguardo. Mentre si ripeteva quelle parole in testa per non perdere di vista l'obbiettivo, Nyaruru decise che quella non doveva essere la prassi. Spalancò le ali cogliendo alla sprovvista il Brachydios che venne avvolto da una folata di calore inaspettatamente elevata. Quanto era calda quella creatura? Così piccola, così potente! La sua razza era abituata a vivere nei vulcani, eppure aveva caldo assieme a lei! Incredibile, e come se non bastasse quella sensazione si fece ancora più intensa quando la piccola si strinse a lui, petto contro petto, avvolgendolo con le ali e facendogli sentire quel calore direttamente addosso. La bocca di Bolshak si aprì lasciandosi sfuggire un fiato caldissimo, e subito dopo Nyaruru lo supplicò di continuare, leccandogli il muso tingendo la punta della lingua della melma di suo "padre". In quella posizione fu inevitabile:L a verga del drago blu saettò verso l'alto infilandosi tra le cosce di Nyaruru e facendo capolino sulle sue morbidissime natiche, ripercorrendo la forma della coda. La piccola poteva sentire distintamente le pulsazioni del drago adulto riversarsi sui suoi punti più sensibili, resi ancora più caldi e morbidi dalla saliva dello stesso, mentre lui sembrava finito in uno stato di trance inaspettato. Che stava facendo? L'aveva presa sotto la sua protezione per addestrarla e non lasciarla da sola, adesso invece la desiderava come un maledetto pervertito che si approfittava dei più piccoli? No, lui non era così, non lo sarebbe mai stato. Abbassò lo sguardo verso Nyaruru con fare arreso, poi socchiuse gli occhi e sollevò le braccia su di lei, afferrandola per i fianchi e stringendola a sé per dargli tutto il suo calore. Abbassò il capo e allungò la lingua verso la bocca della piccola, prima ricambiando la flebile leccata, poi cercando le sue labbra per poterle dare un piccolo quanto prolungato bacio. Ogni volta che le labbra schioccavano la lingua di Bolshak sarebbe scivolata sulla sua pelle piena di scaglie, leccandole la gola, il petto, il morbido petto, mentre la sua verga pulsava sempre più forte tra le carni delicate della piccola. Sembrava quasi una presenza incombente, come se stesse bussando forte ad una minuta porta, un richiamo per la piccola che non sarebbe stata capace di ignorare per sempre. Come se non bastasse, la forma del membro di Bolshak era diversa dal normale: sulla base, tra il pube e il membro, c'era una protuberanza simile ad un gancio che si stava allungando verso l'intimità della piccola, carezzandola con un calore tenue ma intenso, stuzzicandola direttamente sul clitoride e scavando nelle sue grandi labbra senza violarla oltre, ma concedendole uno stimolo inaspettatamente piacevole per entrambi. . -
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Ormai poco cosciente di quello che stava facendo il suo nuovo papino, Nyaruru gli lasciò fare, d'altronde stava piacendo molto anche a lei: quando le labbra si toccarono, lei assecondò il più possibile i movimenti di Bolshack. Non sapeva cosa stava facendo, ma le piaceva, quindi non poteva essere cattivo...giusto? Stava anche sentendo una strana sensazione fra le sue cosce, qualcosa di irresistibile che però non riusciva ad identificare...era quasi come quando viene da grattarsi, e quindi ci si mette a grattarsi, o almeno così pareva a lei...di certo era parecchio confusa, ma era anche una piccola senza nessuna esperienza, quindi non doveva essere facile per lei. In ogni caso, doveva provare a grattarsi, giustamente. Avvicinò le sue dita alla sua intimità, mentre ancora seguiva i movimenti di Balshack, e più lui la leccava, più quella sensazione si faceva forte. Si sfiorò appena fra le gambe, e un'onda di piacere, quasi come quella avuta poco prima. Tolse la mano e lanciò un piccolo mugolio eccitato, e nel muovere via la mano, finì per toccare il membro di Bolshack. Non aveva mai toccato qualcosa di simile, ed essendo impegnata a baciare il drago, non poteva neanche abbassare più di tanto lo sguardo, e quindi le rimaneva solo da toccarlo: curiosa come un bimbo che scopre una cosa nuova iniziò a tocchicchiarlo, palparlo, seguendo il suo profilo fino ad arrivare ancora alle sue intimità, e poi giù lungo tutta la lunghezza...la piccola si stava divertendo un mondo, giocando a seguire i movimenti del neopapà mentre muoveva la mano lungo la sua verga, in un provocante gioco. E intanto quella sensazione cresceva, insieme a un senso di vuoto che sentiva di poter colmare con ciò che teneva in mano...infatti lentamente si avvicinò, in modo da aprire leggerissimamente le labbra...tutto questo per lei era un gioco, qualcosa di innocente, ma per chi non era nella sua testolina, Nyaruru doveva parere una enorme pervertita... . -
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Sapeva che quello che stava facendo era sbagliato, ma più la baciava e più quello sbaglio diventava dolce, irresistibile. Gli dava assuefazione come se Nyaruru riuscisse ad alimentare la sua parte più bassa, come se un demone in persona lo stesse tentando e spingendo a fare una cosa del genere. Ma quelle erano scuse, perché anche lui lo voleva, non era una questione di corruzione, ma del fatto che stava cedendo lui stesso a quella parte tanto bassa quanto bisognosa. E nel momento in cui la piccola toccò la sua verga, iniziando a massaggiarla energicamente con l'aria di chi è curiosa e divertita di quella novità, Bolshak non riuscì a trattenere qualche spasmo di piacer,e pulsando tra le sue dita mentre il bacio si faceva sempre più intenso. Avrebbe voluto dirle cosa fare, ma non servì visto che Nyaruru stessa lo avvicinò alle sue morbide ed illibate carni. Era giusto farlo? Non sarebbe più tornato indietro dopo quel momento... la stretta delle mani su di lei si fece più forte, il bacio più lento ma incalzante, sembrava volerla ferma a quel punto. La sua intimità era calda, già umida di umori perché lei stessa si era toccata, sarebbe scivolato dentro senza problemi, eppure sentiva che non andava bene, che doveva lasciarle compiere le sue esperienze... con altre creature, che accettassero il suo fascino e la sua forza. Anche se in quella ricerca poteva anche trovare esseri terribili che volevano solo sfruttarla o farle del male... e lui aveva giurato di proteggerla! Ecco che alla ragione si sostituì l'istinto protettivo di un padre, cosa che Bolshak neanche pensava di avere eppure eccola lì, potente come non mai, possessivo verso una creatura che non era nemmeno veramente sua figlia, ma che aveva giurato di proteggere e se necessario, ad ogni costo. Non esitò oltre: le mani del drago blu scivolarono sui fianchi della ragazzina fino ad afferrarle le morbide natiche era davvero piacevole da percepire sotto le dita e stringendole per dilatare il più possibile la sua carne sarebbe stato un vero piacere. La sua verga guizzò verso l'alto, diventando marmorea e mentre la punta veniva spinta verso le grandi labbra di Nyraruru, Bolshak continuava a baciarla mentre la guardava negli occhi, pronto a rassicurarla se fosse stato troppo improvviso per lei. La spinse verso il basso e fu subito una sensazione paradisiaca: stava per distruggere la sua verginità ma per i draghi era diverso rispetto agli umani, sarebbe stato intenso e piacevole, come una sorta di imprinting visto che la carne di Nyaruru si sarebbe modellata in funzione della verga di Bolshak. L'avrebbe conquistata centimetro per centimetro, senza fretta ma senza frenarsi, allargando la bocca per poter divorare i sospiri che Nyaruru gli avrebbe donato una volta averla presa. Non sarebbe andato in fondo, era troppo altrimenti, bastava anche solo la metà della sua verga per farle sentire chiaramente quanto fosse bello unirsi ad un altro drago.
Ti ho fatto male?. -
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Sempre cercando di seguire il neopapi, Nyaruru si lasciava guidare dalla sua velocità, e quando Bolshack rallentò anche lei lo fece, assecondandolo in tutto e per tutto. Quasi si fermò, proprio come voleva, aspettando curiosa il motivo di questo rallentamento. Si staccò per un microsecondo, e chiese:Perchè hai rallentato, papà? Ma la risposta arrivò in pocho, quando il drago iniziò ad entrare in lei. Sentiva un piacere incredibile, mentre il membro di Bolshack scivolava in lei, creando uno spazio perfetto per lui, le pareti interne di lei che si adattavano, prendevano nota della forma, pronte per dare ancora più piacere di adesso alla prossima occasione...la piccola Nyaruru produceva altrettanto piccoli mugoli di piacere, non poteva non dire che fosse l'esperienza più piacevole della sua (molto) breve vita, e se non si prestava attenzione poteva tranquillamente diventarne dipendente...sarebbe meglio darci un occhio!
In ogni caso adesso Nyaruru era concentrata a provare piacere, e l'inaspettata sensazione la portò ad avvinghiarsi a Bolshack, senza rendersi conto che stava usando anche le unghie...beh, probabilmente il drego non se ne sarebbe neanche accorto. Qualcosa dentro la draghessa però voleva di più, come una bestia che non vedeva l'ora di provare quel piacere, ma che non si sentiva ancora soddisfatta...si, voleva di più!
Nyaruru spalancò le ali, e il calore della sua pelle aumentò, avrebbe sicuramente provocato piccole ustioni a un umano normale, e con una decisione che stonava con una ragazzina così piccola, saldò per bene la presa con Bolshack e iniziò ad andare dapprima lentamente, ma poi sempre più velocemente, su e giù, gemendo via via in modo più forte ed erotico: non sembrava la stessa persona di prima, ora era una piccola bestiolina affamata di sesso.. -
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Più andavano avanti, più tornare indietro diventava impossibile: Nyaruru era una fucina di piacere che Bolshak desiderava esplorare, e quando la sentì schiudersi come un fiore che sbocciava ecco che i suoi rimorsi lasciavano spazio solo al piacere che lo circondava. Il calore della piccola non faceva altro che fomentarlo: le fiamme intense, i graffi, quei mugugni, non erano di certo un modo per interferire ma anzi, fomentavano il drago blu permettendogli di andare avanti e desiderarne ancora, ancora. Non voleva più fermarsi. La presa sui glutei morbidi di Nyaruru si fece più forte mentre anche lei iniziava a muoversi, sentiva di voler entrare di più dentro di lei, modellarla intorno al suo piacere così da condividere quel momento ancora e ancora, lei non era l'unica a doversi preoccupare di diventarne dipendente. Il drago iniziò ad assecondare i suoi movimenti, spingendo ad ogni affondo sempre di più, solcava la sua intimità centimetro dopo centimetro, presto l'avrebbe conquistata del tutto ma prima l'avrebbe assaporata a dovere. L'entusiasmo non gli aveva tolto le sue doti: la verga pulsava rispondendo agli stimoli bollenti della piccola, le restituiva quel calore intenso colpo su colpo e ogni pulsazione non si concentrava sulla punta come negli esseri umani, ma attraversava l'intera verga del drago nella sua interezza come se dovesse esplodere da un momento all'altro. La sensazione che provava sotto le sue dita poi, sul petto e sul muso erano impagabili: la pelle e la carne di Nyaruru era perfetta, essendo ancora cucciola aveva ancora la morbidezza di una creatura in fasce, cosa che avrebbe dovuto farlo sentire un mostro ma che invece in quel momento lo stimolava a chiederne di più, anzi a prendersene di più. Non poteva negare oltre la sua voglia, quindi smise di nascondersi e allontanò leggermente busto e volto da lei per poterla guardare meglio: le fauci di Bolshak erano semiaperte, fuoriusciva un fiato bollentissimo dalla sua bocca che provocava grumi di fumo vistosi. Il suo sguardo era perso in quello di Nyaruru e voleva ammirare l'espressione della ragazzina mentre godeva.
Ti piace quello che ti fa papà piccola? Ne vuoi ancora?
L'estasi e il timore tiravano fuori il suo lato più umano, con una femmina normale di sicuro si sarebbe abbandonato al suo lato più bestiale ma in quel momento era sinceramente preoccupato per lei, e sperava con tutto il cuore che la risposta fosse positiva perché oramai desiderava solo scoparla e insegnarle quanto meravigliosa fosse quell'esperienza. Avrebbe anche abbassato lo sguardo ,quasi ad invitarla a guardare quello che stavano facendo, così che potesse rendersene conto e capire quanto intimi erano diventati. Si, l'aveva portato alla follia, e adesso era destinato a diventarne dipendente.... -
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Non troppo lentamente il volto di Nyaruru mutò da una semplice faccia ammiccante a qualcosa di più preso dalla situazione. Aveva un sorriso bizzarro, piccole gocce di saliva bollente scendevano dalle labbra increspate in un sorriso leggermente aperto, che mostrava i denti che lentamente stridevano l'uno con l'altro. Le pupille erano dirette verso l'alto, più per una reazione involontaria che per altro: metà del campo visivo della cucciola era nero, mentre l'altra metà poteva osservare Bolshack. Una persona normale sarebbe rabbrividita davanti alle parole e ai fatti del grande drago, ma alla piccola e inesperta Nyaruru pareva tutto normale, e anzi le pareva strano che Camilla, la sua mamma, non l'avesse mai fatto.
Intanto continuava a muoversi, ora era lei che controllava la situazione vsto che il suo paparino la assecondava...quale stravolgimento di situazione. Dentro di lei sentiva l'ennesima sensazione che cresceva, ormai co stava facendo l'abitudine. Il calore intorno a lei cresceva, e per non farlo fermare o peggio diminuire doveva essere più veloce, più prorompente...gli affondi erano sempre più pronunciati, e il suo piccolo corpicino non poteva far entrare nella sua completezza il membro di Bolshack...che intanto poteva sentire che stava giungendo a qualcosa.
Con poco sforzo si poteva intuire che era la cervice, che grazie alla combo fra le dimensioni del membro del drago e quelle di Nyaruru era facilmente raggiungibile. Al contatto la cucciola si fermò un attimo, non sapeva associare quella sensazione a qualcosa di preciso...la piccola era ferma, senza sapere bene cosa fare, continuare o fermarsi? La scelta per lei non era certa, ma cosa avrebbe fatto Bolshack, avrebbe proseguito in quel gesto immorale, o si avrebbe preso controllo sulle sue emozioni?. -
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Era ovvio che si stavano spingendo oltre, troppo oltre rispetto al normale, dovevano fermarsi ma questo non rientrava nella facoltà di nessuno di loro. Nyaruru non voleva fermarsi, era curiosa di andare avanti e anche di fronte ad una scelta lasciava che fosse Bolshak a farla. Il Brachydios ovviamente era mosso da una fortissima valanga di desiderio che gli impediva di tornare sui suoi passi, ma non aveva del tutto perso la lucidità: sapeva cosa stava facendo, il problema era che gli piaceva troppo per fermarsi. Anche perché lei continuava, lo desiderava sempre di più, si muoveva su quell'asta di carne come se ne volesse chiedere ancora e Bolshak era pronto a dargliene. Ci fu un picco, poi lentamente il ritmo diminuì... nessuno dei due aveva raggiunto l'orgasmo, altrimenti si sarebbero fermati, invece quello era uno stallo dovuto al fatto che Bolshak stava spingendo troppo oltre e doveva trovare un contegno. Un modo per sedarsi senza però mettere fine a tutto questo. Allungò le mani sulla schiena di Nyaruru, avvolgendola in un abbraccio che avrebbe impedito ad entrambi di separarsi, poi iniziò a sollevarsi.
Vieni con me...
Non che avesse scelta, ma gli venne spontaneo preoccuparsi per lei, rassicurandola che non stava succedendo niente di brutto. Si avvicinò al letto, lentamente, sdraiandosi con la stessa calma di schiena, lasciando poi che Nyaruru fosse sopra di lui, tenendo le mani sulle sue cosce massaggiandola e accarezzandola per farle sentirei l suo calore. Da quella posizione poteva vedere meglio il fisico del "padre" teso ed eccitato, anche il suo volto era chiaramente arrossato e perso nel piacere, in questo modo forse la piccola avrebbe potuto immedesimarsi. Le mani del drago sembravano volerla assecondare, mentre la sua verga diventava sempre più impaziente: ogni istante che passavano senza muoversi pulsava più forte di prima e ne voleva di più, molto di più.
Muoviti tu... non farti male... fallo come piace a te.
Cercò di non perdersi in inutili spiegazioni, doveva seguire l'istinto e lasciarsi guidare dalla voglia, lui si sarebbe limitato ad assecondarla, muovendosi col bacino sotto di lei in modo che ogni singolo movimento fosse perfetto e ben misurato per dare piacere ad entrambi. No, era tardi per tornare indietro oramai, ma non l'avrebbe spinta a farsi del male da sola solo per assecondare i suoi perversi desideri. Nyaruru doveva trovare la strada del piacere d asola e se la perversione avesse preso il sopravvento facendolo sprofondare ancora di più dentro di lei... allora avrebbero goduto assieme.. -
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Tutto sommato, Nyaruru era....sollevata. Ancora una volta il suo papi si dimostrava gentile e fantastico, il più fantastico del mondo! Mentre la stava portando nel letto, lei aveva un sorriso tutto contento. Grazie papà...sei il migliore papà del mondo!... E via con un altro sorriso innocentissimo, che cozzava parecchio con la situazione attuale.
La piccola si lasciò trasportare da Bolshack, non che avesse molte altre scelte. Il duo finì sul letto di lui, che rimase fermo e pronto per assecondare Nyaruru. Se all'inizio si sentiva un po dispersa, poi timidamente si avvicinò al membro del drago, e come un cucciolo che cautamente esplora i dintorni del suo nido, lei lasciò ri-esplorare le sue intimità, ma stavolta con una calma maggiore. Lenta ma costante, si stava abbassando sul membro di Bolshack. La giovane poteva sentire le sue intimità aprirsi, e ogni millimetro che scendeva, il piacere aumentava...quando era quasi tutto dentro di lei, e si poteva notare un leggero bozzo sullo stomaco di Nyaruru, essa iniziò a muoversi, gemendo sottovoce...e in minuto, il movimento si era fatto veloce e i gemiti rumorosi. S-sto per....ngh! E a quel versetto, , la piccola venne per l'ennesima volta, collassando poi sull'ampio petto di Bolshack. Anf...è stato...b-bello.... sorriso innocente. A te è piaciuto, papà? La piccola si stava calmando dopo l'amplesso, e probabilmente sarebbe tornata presto alla sua versione mignon.. -
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Lasciare che fosse lei a scandire il ritmo era la scelta giusta, non la più appagante per sé stesso ma la via corretta per permetterle di fare quella prima esperienza nella maniera più piacevole possibile. Lei stessa iniziò a fare di testa sua, muovendosi sulla verga del drago blu muovendosi con la giusta calma, aumentando il ritmo mentre ringraziava suo "padre" per quel dono, tanto perverso quanto gradito. Lui rimase in silenzio per tutto il tempo, voleva davvero riprendere il controllo e scoparsela come se fosse un drago adulto, ma riusciva a trattenersi limitandosi a brevi movimenti con il bacino per assecondare quelli di Nyaruru. Dopo poco, fu lei stessa a giungere al culmine: una sensazione piacevolissima avvolse del tutto la verga del Brachydios portandolo a pulsare più forte di prima, diventando ancora più duro se possibile. Serrò gli occhi e la bocca per cercare di sopprimere il desiderio, lui non era ancora venuto e desiderava farlo, ma non poteva distruggere quel momento assieme a lei, non dopo averle concesso un'esperienza così piacevole. Quando Nyaruru crollò su di lui, Bolshak la prese delicatamente per la schiena e la nuca, accarezzandole le scaglie ed i capelli mentre gradualmente e senza fretta usciva da dentro di lei, limitandosi ad adagiare la sua marmorea verga sulle sue morbide natiche, impossibile da calmare ma se non altro era era fuori da lei.
E' stato bellissimo piccola... papà è molto contento di averti qui finalmente. Mi sentivo così solo. Adesso però ci sei tu.
Sorrise, stringendola più forte, se non altro era contento di avere un pò di compagnia per sé e di aver dato un giaciglio sicuro a quella ragazza perduta. Afferrò un lembo della coperta sotto di loro e lo trascinò verso la schiena di Nyaruru. Cambiò poi posizione, portando la ragazzina su un lato e lui sull'altro: le diede un bacio sulla fronte e poi la fece accomodare sul suo ventre. Lei sarebbe stata con la schiena schiacciata contro il petto del drago, e man mano che tornava alla sua forma naturale sarebbe stata sempre più avvolta dal drago blu, nella classica posizione cucchiaio piccolo e cucchiaio grande.
Credo sia meglio riposare per ora... è stata una lunga giornata per te. Quando ci sveglieremo riprenderemo quello che abbiamo lasciato a metà...
Ovviamente si riferiva all'allenamento, ma in realtà quel riposo serviva soprattutto per lui: in quella posizione, Nyaruru poteva sentire ancora durissimo il cazzo di suo "padre" adagiarsi sulle morbide natiche della piccola, marmoreo e tutt'altro che soddisfatto. L'avrebbe utilizzato come fonte di calore per quell'abbraccio e nient'altro, anche se ogni singolo movimento che avrebbero fatto di sicuro si sarebbe convertito in uno sfregarsi delle minute natiche di Nyaruru contro la sua lunghezza. Una tortura per il drago blu, alla quale però doveva resistere e sperava di calmarsi durante il riposo... quanto si sbagliava.. -
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La piccina stava riposando coccolata dalle parole di Bolshack, e intanto si stava rimpicciolendo senza accorgersene...ma anzile sembrava che fosse il suo papà ad ingrandirsi e avvolgerla, mentre sentiva qualcosa di duro sotto di lei...non era molto comodo, quindi si scrollò un poco, facendo finire quel robo fra le sue natiche, rendendolo più sopportabile. Sistematasi per bene, passò un po le mani sul corpo del drago, divertendosi a percorrere le linee delle scaglie con i polpastrelli, via via sempre più lentamente, finchè non smise...i respiri si fecero più regolari, e in un battito di ciglia, la piccina era scivolata in un bel sogno felice.
Ma si sa che i bambini sono sempre agitati, e il sonno non è da meno...anche per Nyaruru. La piccoletta si muovicchiava in continuazione, su e giù, destra e sinistra, ed era normale che il suo fosse un sonno movimentato, dopo tutto quello che era successo. Se per lei era poco importante, probabilmente non era lo stesso per Bolshack, che doveva sopportare i movimenti scalmanati della morbida bimbetta che si agitava su di lui, e sul suo membro. Di ceeto l'idea del dragone era assolutamente nobile, ma i risultati potevano sfociare in situazioni...estremamente pericolose.. -
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Sembrava una buona idea, e il drago blu aveva sperato davvero di riuscire a trovare un pò di pace con il sonno, ma purtroppo invece di adagiarsi e rilassarsi come Nyaruru, era tormentato dalla morbidezza del corpo della piccola. Non riuscì mai a tranquillizzare la sua erezione a causa della profonda insoddisfazione provata pochi momenti prima, non era riuscito a sfogarsi e il suo istinto ne desiderava ancora. Come se non bastasse, la piccola era perfettamente stretta intorno a lui, aveva intrappolato la sua verga tra quelle natiche morbidissime ed abbondanti che risultavano un giaciglio perverso nonostante la sua forma minuta, dulcis in fundo i suoi movimenti davano l'idea che non avesse la minima intenzione di dormire visto che si agitava dando tutte le stimolazioni che servivano a quella verga per restare turgida e incandescente. Dapprima Bolshak si sforzò di tenere le fauci serrate e il corpo fermo, convincendosi e ripetendosi che poteva dormire, che doveva riposare e basta senza fare nient'altro, alla lunga però quei pensieri divennero sempre più ovattati ed incoerenti, e quando aprì l bocca per lasciarsi sfuggire un sospiro disperato, ne uscì invece un vero e proprio gemito di piacere, che si riversò sulla pelle della piccola con un fiato bollente, avvolgente e accogliente. Nella speranza di non disturbare il suo riposo, Bolshak iniziò a stringerla con maggior fermezza, dopodiché proseguì muovendo il suo bacino con la dovuta decisione, in avanti e in dietro, lasciando scivolare quella verga enorme contro le sue morbide natiche. Era ancora ben lubrificata e il calore che emanavano i loro corpi rendeva tutto più semplice. Era una sensazione meravigliosa, la carne di quella cucciola era davvero qualcosa di unico e di speciale, e più Bolshak assaporava nella speranza di sfogarsi e basta, più ne desiderava diventando sempre più eccitato e voglioso. I suoi versi si fecero più forti, godeva del corpo accogliente di Nyaruru che inconsciamente lo stava facendo impazzire, lui sperava davvero di potersi sfogare prima ancora che si svegliasse, m sarebbe stato impossibile. SI muoveva con decisione e in maniera profonda, arrivando a sfiorare di nuovo i suoi orifizi con la cappella, e quando invece affondava tutta la mazza divideva le cosce della piccola mentre la punta sulla base del cazzo andava a toccare le parti intime di Nyaruru, stimolandola a secernere altri umori. Il drago blu pulsava e si agitava nel sonno, mentre quell'enorme mazza riversava tra le coperte di quell'accogliente giaciglio un odore maschile pungente inconfondibile. Che stava facendo? Voleva davvero possederla ance in quella forma infantile? La sua mente diceva di no, ma il suo corpo non desiderava altro . -
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La piccola Nyaruru continuava a riposare beata su Bolshack, senza venire a conoscenza del fatto che per colpa sua il dragone non riuscisse a dormire. Di certo il drago blu non poteva sapere che si trovava davanti una una bimba parecchio iperattiva. Inoltre aveva appena passato un momento turbolento, con quella furiosa trasformazione che dentro di se non si era ancora completamente esaurita, con la brutale forza che ha dentro che si scatena, creando sogni parecchio movimentati che non aiutano al riposo di Nyaruru.
Proprio per questo motivo mentre si muoveva mugugnava e borbottava, e a volte ruggiva, cosa che doveva apparire terrificante verso le prede, ma che nella bocca della piccoletta appariva un tenero tentativo di apparire un terribile predatore. In ogni caso, la piccina era stanca e aveva altre cose in mente, e di certo non si sarebbe accorta di alcun movimento sospetto da parte di Bolshack.. -
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Era così piccola e tenera... eppure nella sua innocenza Bolshak la trovava così attraente, era come se qualcosa di diabolico attirasse il maschio verso di sé in maniera incontrollabile, ma i sensi di cola del Brachydios gli impedivano di indagare, ritrovandosi a pensare che era tutta colpa sua, che era una specie di furiosa macchina del sesso insaziabile anche di fronte ad un cucciolo. Un cucciolo così voglioso... e così morbido. Non riusciva a resisterle e continuava a sfregarsi sempre più forte, sempre più intensamente, aveva una voglia indescrivibile di unirsi di nuovo a lei eppure cercava di non disturbarla. Certo dormiva della grossa, ma poteva davvero abusare di lei in una situazione del genere? No, non era così mostruoso. Il problema era che mentre il drago pensava queste cose, il suo corpo faceva l'esatto opposti e si muoveva più forte contro di lei, iniziava a secernere grandi quantità di melma che non solo si spalmavano sulle intimità e sulla pelle di Nyaruru, rendevano anche incandescenti i loro rispettivi corpi alzando di tantissimo la temperatura, come se non fosse già abbastanza alta. Più si muoveva, più si scaldava, più diventava duro ed eccitato. A quel punto senza rendersene conto era tra le sue cosce a muoversi, masturbandosi tra le morbide carni di Nyaruru senza però penetrarla, cercava di sfogarsi ei n pochi istanti si ritrovò a venire su di lei, imbrattandole il ventre e il petto col suo succo, senza però fermarsi. Continuava a venire, e anche quando i fiotti si fecero più distanti e meno copiosi non smise mai di muoversi, totalmente assuefatto da lei. Il respiro bollente del drago a quel punto era altissimo, e lo sussurrava direttamente nelle orecchie di Nyaruru, qualcosa di inequivocabile, perverso e assolutamente irrefrenabile. Quella piccoletta lo stava portando lentamente alla follia e a lui... questo piaceva. .
