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The man behind the sauce
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Nonostante la principessa si dimostrò non solo disponibile ma estremamente amichevole, assumendo anche un atteggiamento quasi da madre nei confronti di Leonhart, rendendo quella sera sicuramente era stata più che fruttuosa. Aveva avuto la possibilità di poter avere come maestra e forse magari qualcosa di più di un semplice legame da allievo e insegnante, Nashandra il drago nero.
Una creatura dalle forme abbondantissime e soprattutto slanciatissime, ma in quel momento il ragazzo voleva di più ed in un certo senso era conscio che quello che avrebbe fatto, lo avrebbe messo nei guai in modo piuttosto importante.
Infatti la sua presa di iniziativa non venne minimamente presa di buon grado da Nashandra. Infatti l'iniziativa che prese Leonhart in quel momento non venne minimamente condivisa da Nashandra, anzi la principessa si dimostrò piuttosto interdetta. Con un Leonhart che si accorse che forse in quel momento andò fin troppo oltre, cosa diavolo aveva in mente il ragazzo? Voleva per caso assaggiare il sapore di un drago? No era semplicemente troppo irruento e fin troppo stupido.
Con Nashandra che glielo fece capire in modo piuttosto importante, infatti rilasciò il suo enorme potere andando così ad ustionare la lingua di Leonhart con le sue fiamme nere.
Ustionandogli in modo piuttosto evidente e doloroso la lingua, tanto che Leonhart chiuse di forza gli occhi scuotendo la testa, era inutile negarlo l’aveva fatta grossa.
Tanto che Nashandra lo colpì al petto con la sua coda, spostandoli di alcuni metri. In quel momento il modo di fare di Nashandra cambiò drasticamente, mostrando uno sguardo nettamente più mostruoso e sicuramente meno materno rispetto a prima.
Gli impartì stavolta una dura e soprattutto ustionante lezione, con Leonhart che in quel momento non era in grado di controbattere per colpa della lingua ustionata.
Nonostante il dolore alla lingua, le parole di Nashandra lo lasciarono piuttosto interdetto e perplesso. Infatti sembrò non negare a Leonhart l'opportunità di poter sfogare i suoi bisogni carnali in futuro, coi modi degni di una principessa come lei.
Doveva, suo malgrado, accettare l’invito di Nashandra ed andarsene. Si alzò nuovamente in piedi percorrendo i metri restanti che lo separavano dalla sedia dov’era posizionata la Moeru. Portandosi poi la chitarra sulla spalla destra, aveva tremendamente esagerato e se avesse continuato ad insistere non se la sarebbe di certo cavata con solo la lingua ustionata.
Preparandosi non solo ad uscire dalla stanza della principessa, ma anche dall’edificio stesso. Il provocare una donna, o per meglio dire un drago come Nashandra non fu di certo l’idea migliore che compì Leonhart quella sera.
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