Sanssouci

appartamento di Adam Qadmon.

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  1. Kira dietro lo specchio.
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Adam era così terribilmente eccitato da non comprendere affatto né le parole né il tono che Sele gli rivolse, anzi vedendola avvicinare la mano al cavallo dei suoi pantaloni, pensò che stesse per dargli sollievo e dunque socchiuse gli occhi mentre si mordeva le labbra in impaziente attesa... se non fosse che si ritrovò a spalancare tanto gli uni che le altre, dato che Selenya, ben lungi dal recargli alcun piacere, letteralmente investì la sua povera erezione con un portentoso flusso di aria gelida e la costrinse, obtorto collo, a ritirarsi sia pure parzialmente. Al povero Adam non restò che arrossire travolto dalla vergogna, mentre il significato delle parole della donna lo colpiva violentemente: davvero quella pazza gli aveva congelato i genitali e lo aveva minacciato di avvelenarlo? Ovviamente non si arrabbiò (Sebbene, va da sé, qualunque uomo si sarebbe risentito nel ricevere un simile trattamento) perché comprendeva perfettamente la situazione e la necessità di rimanere vigili per far partorire Queenie ma, allo stesso tempo, si chiedeva chi fosse quella donna che controllava il gelo e, se non aveva capito male, era anche un'esperta conoscitrice di veleni, oltre che di primo soccorso: poteva davvero fidarsi di lei? Domanda stupida poiché fino ad allora non gli aveva dato motivi per non farlo (Anzi) e, soprattutto, in quel momento non poteva far altro.
    Annuì ancora un po' sorpreso e confuso dal repentino crollo della sua eccitazione, mentre ritornava a prodigarsi in nuovo e stavolta innocenti carezze verso la sua regina. Selenya sapeva davvero il fatto suo e lui osservò con un misto di trepidazione, ansia, gioia e paura la femminilità apesca della piccina aprirsi e iniziare, pian piano, a espellere ogni uovo, un globo dorato in cui la vita, quella bizzarra unione di sé e lei, s'intravedeva appena. Strinse con più forza la mano della sua piccina che aveva afferrato per farle coraggio, finalmente consapevole che una nuova svolta si era verificata nella sua vita e che non sarebbe stato facile accettarla e affrontarla... ma ne sarebbe valsa indubbiamente la pena. Gli venne voglia di sfiorarle, di poggiare la punta delle dita sulla loro superficie ma non ne ebbe il coraggio e, probabilmente, si sarebbe limitato a ringraziare Selenya e ad abbracciare commosso la sua piccola apetta se non fosse stato proprio per quest'ultima che, con un gemito deliziosamente sofferto, fece zampillare un'abbondate dose di miele direttamente dai suoi capezzoli, mostrando dei seni ancora più gonfi e grandi di prima cosa non certo semplice, oltre a liberare un'abbondantissima dose di ferormoni che lo inebriarono quasi immediatamente. Di colpo ogni sensazione di freddo che ancora aleggiava nel suo bassoventre scomparve e ritornò a sentire davvero un gran caldo: spostò il suo sguardo su Selenya, come a volersi scusare per quanto accaduto ma si trovò dinnanzi a una situazione del tutto inaspettata: la parte superiore del vestito della giovane risultava bagnata e un odore tanto intenso quanto gradevole veniva emanato da lei, un odore che non faceva altro che alimentare il suo desiderio.
    Selenya, io... - esordì senza continuare oltre poiché la donna gli rivolse uno sguardo così terribilmente languido e pregno di desiderio che gli mancò il fiato mentre, di colpo, la sua verga tornava violentemente a irrigidirsi, più che mai impaziente e affamata. Cercò di controllarsi, di trattenersi, dopotutto lui non era una bestia in calore, doveva trattenersi, non poteva gettare via la sua dignità in quel modo soltanto perché aveva il cazzo in tiro! Aveva abbassato lo sguardo, deciso ad alzarsi dal letto per spezzare quella terribile tensione erotica che si era stabilita tra di loro... ma il gemito che proruppe dalle labbra di Sele non glielo permise: ritornò a guardarla stupito e affamato insieme, con la sua verga che fremette e pulsò più volte a quel suono e, semplicemente, non riuscì più a resistere. Annullò ogni distanza catturandole la vita sottile con il suo braccio muscoloso e, avvicinandola sé, la baciò famelico. Fu un bacio intenso, impaziente, con la lingua che fece immediatamente o quasi capolino, mentre le sue mani forti scivolavano lungo il suo corpo in una lenta carezza, smaniando per poter raggiungere i suoi glutei ma ancora senza raggiungerli. Sele avrebbe sentito il sapore dolce del miele di Queenie aleggiare sulle labbra di Adam ma non solo quello: la lieve elettricità, infatti che contraddistingueva il corpo dell'ex homunculus era decisamente presente e con essa l'influsso violento dell'eromanzia, tanto che c'era da chiedersi se la donna fosse riuscita a resistere a un mix tanto intenso se già, quando l'era giunta smorzata attraverso Queenie, l'aveva più che abbondantemente sconvolta. Si staccò con lentezza studiata dalle sue labbra, non senza resistere alla tentazione di leccarle ancora, soltanto per continuare a stuzzicarla: - Congelami e avvelenami quanto vuoi... ma dovevo farlo. - le sussurrò bollente, prima di allontanarsi quel tanto che bastava per denudarsi; si tolse la maglietta che gettò oltre al letto, scoprendo i muscoli perfettamente scolpiti, oltre che lucidi di sudore, prima di abbassare pantaloni ed boxer assieme, rimanendo completamente nudo davanti alle due donne che avrebbero potuto osservare non soltanto il suo sguardo famelico, affamato, ma anche la sua enorme verga, assolutamente inumana, che si ergeva imponente e impaziente davanti a loro. Afferrò per i glutei la sua adorata Regina, traendola a sé per poggiare sopra la sua femminilità la sua enorme virilità che non soltanto era bollente ma, fin dal primo istante, prese a pulsare violentemente contro le carni della piccina.
    Vuoi ancora andartene per la tua strada, Selenya? E dire che io e Queenie non vediamo l'ora di ringraziarti come si deve... vero piccina? - chiese alla piccola apetta sfregando la sua verga contro la sua vulva, strizzandole forte quel culetto meraviglioso: era ormai fuori controllo... e desiderava vedere entrambe le due donne nella sua stessa situazione.
     
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