Rune magiche

x Taku

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  1. Takuba
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    “Non ha neanche provato a negarlo...” penso il ragazzo con una punta di disprezzo, aveva involontariamente fatto un espressione di puro disprezzo a sentire la risposta di Paya, per fortuna era ancora girato di spalle e la ragazza non aveva modo di vederlo.
    Quando i due si erano toccati era riuscito a percepire chiaramente il legame che i due condividevano, come se ci fosse un qualche legame mistico che li unisse, persino un idiota avrebbe capito che qualcosa non andava e dato che Henry era perfettamente a conoscenza di Umbra aveva subito riconosciuto una sua consorella se così si poteva definire il legame tra i membri della setta.
    La prima cosa che pensò il ragazzo fu vendicarsi per il torto che le figlie di Umbra avevano fatto alla sua famiglia, probabilmente se fosse stata un altra persona a questo punto avrebbe aggredito Paya con tutte le sue forze, ma si sforzo di contenere le sue vere emozioni ed invece si voltò verso Paya con la più affabile delle sue espressioni, rivolgendogli il suo solito sorriso strafottente che aveva tenuto in serbo per le occasioni speciali.
    Non mi aspettavo di trovare un membro di Umbra così presto. Hai ragione non sono una strega, l’ultima volta che ho controllato avevo ancora una cazzo tra le gambe, ma mia madre lo era eccome. Per il momento non valeva la pena scatenare un vespaio ed inimicarsi Umbra, se voleva vendetta doveva prima unirsi ai ranghi di Umbra, per cercare l’omicida della sua famiglia erano necessarie delle informazioni che probabilmente solo alcuni membri di Umbra potevano dargli quindi era costretto a fare buon viso a cattivo gioco, non che gli piacesse ovviamente, ora come ora se avesse avuto abbastanza potere avrebbe bruciato vivo ogni strega e scorticato i loro discendenti ma queste rimanevano solo delle fantasie nella mente del giovane.
    Mia madre si chiamava Moira, Moira Storm, ma non penso che tu l’abbia mai sentita nominare, si è ritirata a vita privata molti anni fa, riguardo alla mia identità non ti ho mentito, solo ho omesso che dentro di me scorre il sangue di un antica stirpe di streghe che, tra l’altro, è lo stesso per te. Dato che uno degli scopi di Umbra è quello di rimanere segreto non mi pare una brillante idea quello di sbandierare il suo nome in giro. Con una punta di ironia il giovane cercava di sdrammatizare le situazione, voleva che la ragazza si sentisse a suo agio ed in fondo non voleva rovinare la bella atmosfera che si era andata creare fra di loro.
    Ecco, ora sai le mie origini, mentre io di te non so ancora niente. Toglimi una curiosità, quei simboli fanno ben più che emettere solo luce vero? L’ultima domanda era stata posta come una provocazione per la ragazza per farle parlare di se dato che era ovvio che quei simboli non era dei semplici tatuaggi magici.
    Mentre i due studenti parlavano il serpente che per tutto questo tempo se ne era stato sulle spalle della ragazza attorcigliato attorno al suo collo sarebbe sceso scivolando lunghe le gambe della ragazza per poi farsi quella che apparentemente pareva una passeggiata per il giardino solo che man mano che strisciava sul suolo le sue dimensioni aumentavano costantemente fino a raggiungere le dimensioni di un ramo di un pino, decisamente più grande grosso rispetto al serpente che Paya si teneva sulle spalle, la cosa più sconvolgente è che pareva volesse continuare a crescere e non dava cenni di volersi fermare.
     
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    Anche se Henry le stava dando le spalle, Paya riusciva a percepire tramite l'energia del ragazzo che c'era qualcosa di strano in lui. Non poteva ovviamente capire che stesse provando un odio viscerale nei suoi confronti, ma riuscì a percepire che c'era qualcosa di negativo nell'aria. Un pochino come quando si riesce a percepire subito che una persona vicina è arrabbiata e nervosa. Non era del tutto sicura, ma quando lui si voltò sforzandosi di sorriderle, pensò che forse aveva frainteso. Mentrigli le sembrò totalmente inutile dato che aveva subito nominato il nome del suo clan. Avrebbe solo allungato inutilmente il brodo, inoltre se lui era davvero figlio di umbra, non aveva senso tenerlo lontano e all'oscuro di tutto, se aveva qualche qualità utile al clan era meglio che ve ne facesse parte, pensò. Ciò che le disse subito dopo quel sorriso falso che le rivolse, usando la parola "cazzo" le fece capire subito che quel ragazzo non aveva un gran rispetto per le streghe. Le fece intuire che stesse cercando di essere gentile ma che non gli piaceva. Evidentemente era stata troppo invadente con lui, e Paya decise quindi di fare un passo indietro e di comportarsi con lui in modo normale senza provare ad approfondire l'amicizia come invece avrebbe voluto fare all'inizio. Non le piacque come si rivolse a lei usando quella parola volgare, avrebbe dovuto metterlo subito al suo posto e ricordargli che scala gerarchica occupavano quelli dotati di "cazzo", per usare le sue parole. Inoltre nonostante cercasse di fare la faccia gentile il modo con cui le parlava e ciò che le diceva era aggressivo. Poteva avere il sorriso più radioso del mondo mentre le parlava in quel modo arrogante, si capiva perfettamente che non le portava alcun rispetto, e probabilmente si stava sforzando molto a non aggredirla verbalmente. Paya incrociò le braccia al petto e indurì lo sguardo facendosi severa.
    Infatti, io non ho sbandierato proprio nulla, sei tu che hai tirato fuori in ballo il nome del clan, senza nemmeno accertarti chi potessi essere. Oltretutto ti stai rivolgendo a me in modo volgare, misura le parole! Tua madre non ti ha insegnato come si ci comporta di fronte ad una consorella? fece severa, tenendo lo sguardo fermo su di lui.
    Io sono una Sheika, ho il dono di poter vedere chi possiede il dono di umbra. Purtroppo non conosco il nome di tua madre, molte consorelle si sono allontanate dal clan, ed a quanto pare è stato un male poiché i nostri nemici ci hanno decimato in questo modo facendoci quasi estinguere dalla faccia della terra. Dovresti ritenerti fortunato ad avermi incontrato Henry. Se ci fosse stata un'altra al mio posto ti avrebbe già punito severamente per la tua impudenza. fece prima che il serpente scivolò via dal suo collo andando verso il terreno per poi allontanarsi. Paya non si accorse subito dell'imminente crescita del serpente.
    E' stata tua madre a farti iscrivere in questa scuola? gli chiese per capire se sua madre fosse già a conoscenza del fatto che in quella scuola vi potesse trovare qualche consorella. Chissà magari aveva già incontrato Nariko a cui aveva chiesto di prendersi cura di suo figlio? Era strano però che non l'avesse avvisata, ne lei ne qualcun'altro al suo posto.
     
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  3. Takuba
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    A quanto pareva anche Paya sembrava aver eredita la caratteristiche dellamaggior parte delle streghe, l'arroganza femminile. Non chequesto fosse un male, ma dato che l'intero clan si era quasi estito teoricamente sarebbe dovuto essere necessario chinare la testa. Henry non conosceva i motivi per cui le le streghe erano state uccise in passato ne i cosidetti nemici che Paya aveva appena menzionato, ma una cosa era certa, la ragazza di fornte a lui aveva competamente frainteso la situazione. Sua madre gli aveva detto che le figlie di umbra facevano sempre i più spinti giochetti sessuali e di certo non si aspettava che la studentessa se la prendesse così tanto solo per una parola volgare; evidentemente faceva parte di una qualche forma di nobiltà interna al clan o qualcosa di simile, non è che non le portasse rispetto è che semplicemente si era semplicmente innervosito a causa della domanda idiota che le aveva posto prima la ragazza e se c'era una cosa che non sopportava erano prorpio le domande retoriche. Dato che era ovvio che era un maschio c'era veramente bisogno di domandargli se era una strega? Comunque si vide bene dal farglielo notare, tuttalpiù prima si era fatta sopraffare leggermente dalla rabbia e probabilmente era anche per quel motivo che aveva usato un termine volgare. Sentendo la risposta della ragazza Henry fece un respiro profondo profondo e cercò di ricorre a tutta la diplomazia che poteva. Ti chiedo scusa se le mie parole ti hanno offeso prima, non era mia intenzione. Sebbene non avesse cancellato il sorriso dal volto era riuscito a calmarsi e a sopprimere le emozioni che prima aveva causato tutto questo, chinò leggermente la testa come se fosse un bambino che aveva fatto una marachella e tenesse lo sguardo basso per farsi perdonare dai suoi genitori. Ti ho chiesto se appartenevi ad Umbra perchè ero assolutamente sicuro che tu ne facessi parte o per lo meno avessi legami con le streghe, non avrei mai rischiato di rivelare un segreto di tale importanza ad uno sconosciuto, soprattutto in questi tempi molto difficili per il clan. Le scuse del ragazzo erano sincere, aveva fatto arrabbiare Paya, e non era mai un bene far incattivire una strega, sopprattutto se questa era l'unica connessione che si aveva con il clan. In più era ancora interessata alla ragazza, sebben fosse una strega, come si era comportata prima lo aveva impressionato equindi era deciso a costruire un buon rapporto con lei.Mia madre non mi ha mai istruito bene sull'etichetta che un uomo deve tenere di fronte ad una strega quindi spero che tu possa perdonare le mie maniere rudi se in futuro non mi comporterò in maniera adeguata, comunque non è stata mia madre ad iscrivermi in questa scuola... Prorpio quando il ragazzo stava spiegando le motivazione che avevano portato all'incontro con la ragazza notò che il suo amico squamoso stesse agendo im modo strano.
    Con grande stupore dei due studenti l'animale stava emettendo rumorosi sibili che avrebbero costretto i due a girarsi per capire la situazione. in qual momento la serpe era a una decina di matri dai ragazzi esattamente sulla destra di Paya e sembrava come se stesse soffrendo in modo atroce mentre aumentava esponzialmente di dimensioni. Le scaglie sul suo corpo si ingigantirono a dismisura mentre dalla fronte un terzo occhio si spalancò come se fino ad allora fosse stato chiuso, con un sibilo che pareva venuto dalle profondità dell'inferno si sollevò sul ventre mostrando ai due ragazzi allibiti le sue colossali dimensioni, ad occhio e croce sembrava lungo sui venti metri mentre il corpo era diventato spesso come il busto di un culturista. La testa era sollevata da terra di circa 6 metri mentre il resto del corpo era affusolato soto di lui, la creautura guardava i ragazzi con uno sguado sinistro e decisamente intelligente, mentre con il terzo occhio sembrava scrutare decisamente Paya.
    L'energia di quel luogo aveva interagito in qualche modo suoi poteri di crescita e rigenerazione del serpente portandolo ad un accrescimento smisurato delle sue dimensioni, nella stanza misteriosa sembrava che i sensi fossero particolarmente acuiti e lo sguardo intimidatorio che il serpente aveva gettato sui ragazzi in quella situazione era particolarmente terrificante unito alla stazza della creatura. La sensazione che Henry provava al cospetto della bestia era paragonabile a quando era stato stuprato per la prima volta da un ragazzo di 10 anni più grande di lui, all'epoca aveva solo sette anni ed era alto circa un mentro mentre il suo violentatore circa un metro e ottanta.
    La creatura di fornte a loro sembrava affamata, ma non di carne, bensì lo sguardo del terzo occhio del mostro espirmeva un tipo di fame molto diversa...
     
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    Paya non aveva idea di cosa quella donna abbia potuto raccontare al figlio di cosa facevano al clan di umbra. Di sicuro le streghe non erano delle libertine che si divertivano a fare sesso con chiunque, magari usando chissà quali pratiche. Era vero che spesso usavano pratiche di sottomissione con i loro "schiavetti" addestrandoli in quel modo ad obbedire e magari farglielo fare anche con piacere. Dopotutto le streghe non erano poi così diverse dalle altre ragazze quando si trattava di conoscere altre persone e di come instauravano dei rapporti interpersonali. Se Henry pensava che fossero delle donne vogliose che non vedevano l'ora di sottomettere un uomo, si stava sbagliando di grosso. Sicuramente Henry conosceva molto poco del clan e aveva frainteso molte cose dandole per scontate. Il ragazzo si scusò e cercò di giustificarsi, dicendole che aveva capito che era un membro del clan ed era sicuro di ciò che diceva. Lei ovviamente aveva molti dubbi al riguardo, ma non volle condividere i suoi pensieri.
    Beh non è solo questione di etichetta Henry, usare le parolacce in un discorso quando io mi sono posta in modo gentile con te non è solo irrispettoso ma anche maleducato. Evidentemente io non ti sto simpatica altrimenti non mi avresti mai parlato in quel modo. Non sforzarti di essere fintamente gentile Henry, certe cose si percepiscono a pelle. I tuoi occhi non sono sinceri. affermò pronta ad aggiungere altro, dopotutto Paya aveva un dono assai raro e non poteva fingere a lungo con lei se covava odio nel suo cuore, avrebbe voluto spiegarglielo ma il verso che emise il serpente la fece voltare di scatto. Sgranò gli occhi per la sorpresa nel vedere quella piccola creatura crescere a dismisura raggiungendo dimensioni titaniche, mentre sulla sua fronte si apriva un terzo occhio rivelando la sua natura magica. Paya spalancò gli occhi e fece un passo indietro, sopratutto quando notò lo strano sguardo che le stava rivolgendo la creatura. Ovviamente una cosa del genere non aveva nessuna attrattiva in Paya, anzi iniziò a spaventarsi.
    Che sta succedendo? Perché lo hai fatto trasformare in quel modo? fece allarmata prima di voltarsi verso Henry e notare che anche lui stava guardando la serpe spaventato.
    Che diamine? E' un demone non è un normale serpente, non mi dire che non lo avevi mai sospettato!? fece sempre più nervosa e spaventata. Non aveva idea di cosa stesse succedendo e si stava pentendo amaramente di aver portato Henry e quella creatura lì dentro. Era già pronta a chiamare aiuto, non riusciva a capire le intenzioni ne della creatura e nemmeno di Henry e la cosa non stava giovando affatto agli obbiettivi del ragazzo.
     
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  5. Takuba
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    Secondo Paya Henry non era sincero, certamente su alcune cose lo era stato ma di certo la ragazza si sbagliava di grosso se credeva di non starle simpatico, a quanto pare la ragazza aveva deciso che il ragazzo la odiava e probabilmente non ci sarebbe stato nulla che avrebbe potuto persuaderla del contrario; a dirla tutta Paya era stava la prima a non far pensare ad Henry come “divertirsi” con lei, normalmente vedeva le ragazze della sua età solo come degli svaghi sessuali mentre la studentessa di fronte a lui era stata la prima a risvegliare il genuino interesse di provare a gettare le basi per una relazione interpersonale ma a quanto pare era riuscito a rovinare tutto e una relazione di amicizia sarebbe stata quasi impossibile ora come ora.
    In ogni caso in quel preciso istante c’erano cose più importanti a cui pensare, davanti a lui si stagliava la figura di un gigante serpente e a giudicare da come guardava la ragazza doveva essere interessato a lei in quel senso e a pensarci bene questa situazione era un bel casino. La creatura avrebbe potuto divorarli entrambi senza il minimo sforzo quindi la cosa più logica per Henry sarebbe stata quella di lasciare che l’animale prendesse quello che desiderava mentre lui se ne sarebbe stato in un angolo a godersi la scena; quando la ragazza inavvertitamente identificò quella creatura con un demone Hnery ne rimase scosso, non credeva minimamente che il serpente che lo seguiva da molti anni ormai potesse essere una creatura simile, di certo questo era dovuto in qualche modo alle sue origini ma non ne poteva essere totalmente sicuro che si trattasse solo di questo. Pensi sul serio che abbia così tanto potere da farlo trasformare in questo modo? Mi sopravvaluti decisamente. Sebbene si stesse sforzando di stare calmo anche lui era spaventato a morte dall’aura terrificante che il demone emetteva.
    Si era già trovato in passato in situazioni simili e sapeva che non si stava mettendo affatto bene, davanti ad un potere del genere i due ragazzi potevano solo accettare il loro fato ed arrendersi oppure sarebbero morti miseramente.
    Henry avrebbe potuto farsi da parte e lasciare Paya in balia di quel serpente demoniaco, in fondo la ragazza sembrava non aver più interesse nel instaurare un rapporto di amicizia con il ragazzo quindi di certo lui non avrebbe mosso un dito per aiutarla, proprio mentre pensava a tutto ciò non poté non notare il viso spaventato della ragazza e per la prima volta da molti anni decise di prendere una decisione stupida ed illogica.
    Con un movimento improvviso abbracciò la ragazza colmando i pochi metri che separavano i due, probabilmente la ragazza non avrebbe fatto in tempo a reagire e sebbene probabilmente non avesse ricambiato il gesto per lo meno non sarebbe riuscita a sfuggire alla presa del ragazzo. Sperando che Paya non si facesse strane idea la abbracciò completamente ma non tanto da farle male. L’avrebbe abbracciata in modo tale che i loro petti sarebbero stati completamente a contatto l’uno con l’altro, in questo modo se il demone avesse voluto in qualche modo fare violenza sulla ragazza non avrebbe potuto a causa dello stretto contatto trai due, In quella frazione di secondo Henry aveva pensato numerose soluzioni per uscire da quella situazione e l’unica che gli era venuta in mente era quella di abbracciare la ragazza. Se il demone aveva seguito insistentemente per così tanti anni il ragazzo ci doveva essere un motivo, anche perché ci aveva scommesso la vita, probabilmente quella ragazza che adesso teneva tra le braccia si sarebbe divincolata fino all’invero simili, ma sperava che avrebbe capito e non facesse qualcosa di stupido come tentare di scappare dandogli un ginocchiata nelle parti intime.
    Non muoverti e stai buona, forse ne usciremo entrambi con un po di fortuna. Avrebbe potuto certamente usare parole più gentili ma la situazione in cui erano di certo non lo permeteva, per il momento sarebbe stato meglio lasciare l'educazione da parte, secondo Henry se la creatura avesse provato a mangiare o colpire la ragazza in qualche modo avrebbe inevitabilmente ferito anche il ragazzo e dato che sembrava particolarmente attratta da quest’ultimo forse avrebbe lasciato perdere il desiderio di usare la ragazza come il suo giocattolo personale.
    Se quel luogo aveva qualche potere di amplificare le percezioni di colore che c’erano dentro certamente Paya avrebbe potuto sentire l’immensa paura ed ansia che il ragazzo emetteva mentre la stava abbracciando.
     
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    Le cose sembravano essersi messe molto molto male. Probabilmente se Henry non avesse guardato inorridito e terrorizzato la creatura non si sarebbe preoccupata così tanto. Lo sguardo di Henry era la chiara testimonianza che nemmeno lui aveva idea di cosa stava succedendo, e la sua esitazione non aiutò minimamente a calmarsi. Iniziò ad indietreggiare lentamente fissando lo strano sguardo che aveva il serpente verso di lei. Le dava i brividi, quando un demone ti guardava a quel modo c'erano orribili sorprese. Lei non era così esperta come le maestre, non era sicura di poter influenzare con il suo potere un demone e piegarlo al proprio comando. Oltretutto se non conosceva niente di quel demone le cose non facevano che complicarsi. Anche se sapeva usare qualche incantesimo non si sentiva così brava da poterli fare in modo istantaneo. Le sarebbe servito tempo che non sapeva se lo aveva o meno.
    Ma che ne so, sei tu che vivi con quel coso... fece nervosa, non perché si sentisse offesa o altro, semplicemente la paura la stava agitando.
    P-perché mi guarda in quel modo? chiese sempre più spaventata, sentiva gli occhi farsi lucidi. Era così carino quando era piccolino e strisciava placidamente sul suo braccio, in quelle dimensioni invece sembrava perfettamente in grado di ingoiarla in un solo boccone e se avesse attaccatto probabilmente ne lei e nemmeno il ragazzo avrebbero avuto qualche possibilità di salvarsi.
    Deve essere questo posto... dobbiamo usci... non riuscì nemmeno a finire la frase che si ritrovò il ragazzo addosso che la stringeva. Paya si irriggidì totalmente come una statua di marmo, emise un piccolo verso di spavento e guardò interrogativa il ragazzo non capendo che diamine stesse facendo. Solo in un secondo momento pensò che probabilmente volesse proteggerla, non le era del tutto chiaro che piani avesse in mente, ma non si sentiva affatto al sicuro. Anzi aveva la sensazione di aver messo in pericolo anche il ragazzo.
    S-sei pazzo?! Se decide di mangiarci moriremo entrambi! fece di getto iniziando a spingere con le mani contro il suo petto per potersi allontanare. Fortunatamente il serpente non sembrò volerli attaccare subito, ma Paya non si fidava di quella strana calma. I rettili solitamente attaccavano improvvisamente e senza preavviso.
    Forza usciamo da qui, forse fuori di qui torna normale. Andiamo... continuò afferrando per la maglia il ragazzo istintivamente come se volesse tirarlo con sé.
     
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  7. Takuba
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    Era stato pazzo a mettere in gioco la sua vita per una persona che aveva conosciuto poche decine di minuti prima? Si, forse era pazzo. Aveva forse sbagliato a voler proteggere a tutti i costi l’unica persona che gli aveva fatto provare un sentimento diverso dall’indifferenza per un altro essere umano? No di certo.
    La ragazza sembrava essere terribilmente spaventata ma non aveva ancora agito senza pensare, segno che stava mantenendo una certa dose di autocontrollo, cosa che piacque decisamente ad Henry. Paya era una strega ma di certo era ben diversa da quella che aveva ucciso i suoi familiari, non sembrava essere una ragazza malvagia, al contrario sembrava essere molto gentile ed affidabile anche nelle situazioni più disparate, non aveva ancora cambiato idea riguardo le strega ma di certo Paya non era da considerarsi una sua nemica.
    Già, forse sono pazzo ma non vedo altri modi per uscire da questa situazione... Stava cercando di parlare in modo calmo e lento, di certo se si fosse mostrata agitato anche la ragazza si sarebbe terrorizzata, in queste situazioni era decisamente meglio evitare il panico. I serpenti preferivano attaccare le loro prede in modo rapido ed imprevedibile e non era detto che il suo amichetto squamoso fosse così diverso da un normale serpente, per quello che ne sapevano loro due i denti del serpente avrebbe potuto abbattersi su di loro in qualsiasi momento e probabilmente li avrebbe fatti a pezzi. L’unica soluzione che era venuta ad Henry per uscire da quella misteriosa stanza era incredibilmente stupida e semplice alla stesso tempo.
    Vedendo come la ragazza volesse allontanarsi da lui, cercò di impedirle il movimento continuando ostinatamente ad abbracciarla, poteva sentire come la ragazza stringeva la sua camicia nervosamente il che lasciò intendere che era molto agitata, in questa situazione non avrebbe avuto senso lasciare la ragazza all’oscuro dei suoi piani quindi la informò prontamente.
    Se questa creatura mi ha seguito per così tanto tempo deve esserci un motivo no? Con un cenno del capo avrebbe indicato la creatura che si trovava a una decina di metri da i due, anche se la ragazza non avrebbe potuto vedere il gesto con la testa l’avrebbe potuto percepire dato che i loro corpi erano a contatto.
    Di certo non vuole mangiarmi o uccidermi se no lo avrebbe già fatto da molto tempo, quindi io non corro pericoli in questa situazione, ma tu non sei al sicuro. Non sapeva cosa avrebbe pensato la ragazza sentendo le sue parole: rabbia per averla trascinata in questa situazione? Disgusto per il ragazzo che la stava abbracciando? O solo una fredda indifferenza? Le parole che aveva detto avrebbe non avrebbero lascito indifferente la ragazza ma voleva essere onesto con lei, avrebbe potuto rassicurarla dicendo che sarebbe andato tutto bene e che aveva un piano o magari avrebbe potuto non fare niente e lasciare che il demone si divertisse con la ragazza ma aveva preferito agire in sua difesa anche se questo avrebbe certamente fatto arrabbiare il suo amico squamoso che il quel momento stava sibilando di rabbia contro il ragazzo.
    Capisci il perché ti sto abbracciando ora? Finché staremo vicino non ci saranno pericoli per te, se mi sbaglio invece...pagherò con la vita l’averti messo in pericolo... In quel momento il ragazzo era terrorizzato e il cuore gli batteva per la paura ma anche per qualcos’altro, se Paya fosse morta probabilmente non se lo sarebbe mai perdonato quindi l’avrebbe volentieri seguita nell’aldilà piuttosto che vivere con questo peso sulla coscienza. Henry non era fatto di pietra e non aveva superpoteri, era solo un normale studente delle superiori che aveva per amico un demone serpentino.
    In quel momento la creatura stava fissando intensamente i due, se uno sguardo avrebbe potuto uccidere probabilmente entrambi i ragazzi sarebbero morti carbonizzati. La creatura sembrava incredibilmente indecisa e agita il capo da una parte all’altra sibilando con odio.
     
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    Adesso che era bloccata dalle braccia del ragazzo si sentiva maggiormente in pericolo. Non avrebbe potuto scattare e non era sicura di poter spingere abbastanza forte Henry per poterlo magari spostare dalla traiettoria di qualche possibile attacco del serpente. Finendo quindi per ferire entrambi se fosse successo qualcosa. I suoi occhi spaventati continuavano a fissare il serpente che sembrò esitare, li guardava con odio ma non li stava attaccando. Iniziò ad intuire cosa stesse facendo Henry, ma glielo fece spiegarlo lo stesso. Non aveva tutti i torti, se quel serpente non voleva fare del male ad Henry non li avrebbe attaccati. Evidemente c'era un qualche strano legame fra quella creatura ed Henry, che sicuramente lui ignorava, oppure glielo stava nascondendo. Quando Paya realizzò cosa stava facendo Henry tornò a guardarlo negli occhi, arrossendo poi vistosamente quando lui le disse che avrebbe pagato con la sua stessa vita se l'avesse messa in pericolo. Rivelando una cavalleria ed un animo coraggioso davvero raro. Le mani di Paya si strinsero con più forza sulla maglia di Henry
    C-che diamine dici? fece imbarazzata, ma comunque non rasserenata per via del pericolo che stavano correndo.
    Nessuno dei due deve morire! fece agitata per poi sbuffare cercando di ritrovare un momento di calma, anche se iniziò ad essere davvero difficile, sopratutto perché il cuore le batteva in petto furioso anche per un'altro tipo di emozione che non pensava di poter provare in una situazione del genere. Notò finalmente che in effetti il serpente se ne stava sul suo posto come in attesa che Henry la liberasse o ci sarebbe stato un momento propizio per attaccarla.
    Hai ragione, non ci sta attaccando. fece guardando verso il serpente. Smise di ribellarsi e di voler fuggire via, ma cercò un'idea per poter uscire da quel guaio.
    Ok, ho un'idea. Se rimaniamo abbracciati possiamo spostarci piano piano, come se danzassimo. Segui i miei passi, così usciamo da qui. Non possiamo mica rimanere così in eterno no? fece iniziando a muovere il primo passo indietro, tirando per la maglia Henry per farsi seguire, senza allontanarsi troppo. In quel modo probabilmente avrebbero finito per essere vicinissimi, e sebbene la situazione lo richiedeva, Paya comunque si sentiva in imbarazzo per essere costretta a stargli così attaccata. Si chiese se per caso sentisse i suoi seni morbidi sotto la stoffa, sperava che non ci faceva caso. Mosse un'altro passo ancora, ma prima o poi la coordinazione sarebbe venuta meno, finendo per inciampare su un piccolo ostacolo nel tragitto che avrebbe fatto perdere l'equilibrio a Paya. Per non cadere magari si sarebbe agganciata con le mani sulla maglia di Henry facendo perdere anche a lui l'equilibrio poiché magari gli aveva colpito nello scivolone lo stinco. Insomma in poche parole Paya sarebbe finita per cadere all'indietro battendo le spalle a terra e la nuca, mentre Henry le sarebbe finita addosso a corprila come una specie di coperta.
    Aiha! Dannazione! imprecò strizzando gli occhi per il dolore, massaggiandosi la nuca dolorante. Dopo un momento di stordimento per via della caduta riaprì subito gli occhi preoccupata guardando prima nella direzione del serpente per assicurarsi che fosse ancora fermo e calmo, poi guardò verso Henry.
    S-scusami, questa non ci voleva!
     
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  9. Takuba
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    La ragazza sembrava essersi calmata leggermente, ma non pareva ancora stare perfettamente bene, nemmeno lui se la passava meglio, anche se aveva capito che il demone non volevo o non poteva fargli del male il fatto di avere uno sguardo così carico di odio e rabbia puntato addosso lo faceva decisamente desistere dal fare l’eroe.
    Henry non era mai stato il tipo che si metteva contro i bulli per salvare un povero sfigato in difficoltà, lui era quello che pagava la gente per tormentare chi lo aveva infastidito, sebbene Londra fosse una città ricca e florida se scavavi abbastanza a fondo trovavi sempre il marcio e gli scarti della società: drogati, disoccupati e prostitute c’erano in ogni grande città solo che la moderna metropoli inglese preferiva girare lo sguardo dall’altra parte ed ignorare il problema, di quartieri poveri ce ne erano pochi ma questi erano saturi di miseria e criminalità da far venire il voltastomaco.
    Il ragazzo che stava abbracciando Paya era cresciuto proprio in una di queste zone, quello che vedevi dopo il tramonto da quelle parti avrebbe sconvolto ogni singolo ragazzino viziato che frequentava la Oxford, ed in quei posti vigeva la legge del più forte, sentire degli spari o delle urla nel bel mezzo della notte era la norma, senza protezione da parte della gente che “conta” non si sopravvive lì.
    Henry non era mai stato un santo e se c’era una cosa che aveva impatto nella vita era quella di approfittarsi negli altri, la società non era nient’altro che una piramide e l’unico modo per scalarla era quella di tradire ed uccidere, il proprio percorso sarebbe stato lastricato dai corpi di coloro che avevano fallito e l’unico cosa da fare era calpestarli ed andare avanti mentre i cosiddetti amici sarebbero stati i primi a tradirti, gli uomini erano i peggiori tra tutti gli animali, avidi egoisti ed infidi, forse era per questi motivi che aveva stretto quello strano legame con il serpente.
    Solo il semplice fatto che il ragazzo si fosse fatto avanti per salvare quella ragazza era contro tutto ciò che aveva sempre creduto fino a quel momento, ed adesso era spaventato ed inerme di fronte al pericolo, perlomeno una bellezza come Paya adesso era tra le sue braccia spaventata ed in cerca di conforto, in un altra situazione sarebbe stato un inizio perfetto per un avventura di pochi minuti ma in quel frangente non era certo il caso di lasciasi andare a certi pensieri.
    Quando la ragazza propose di uscire da quella stanza Henry non ne poteva essere più contento, proprio quando tutto stava andando per il meglio in qualche modo i due studenti che si stavano muovendo ancora abbracciati caddero. Non era chiaro chi per primo tra i due avesse perso l’equilibro ma stava di fatto che entrambi erano caduti, Paya stava sotto mentre Henry per non schiacciarla si sarebbe sorretto con i palmi al terreno, ancora una volta la situazione sarebbe potuta essere equivoca ma tenendo in conto il gigantesco serpente a pochi metri da loro non avevano tempo per pensare a queste cose.
    Stai bene? Sebbene una caduta del genere non rappresentasse un problema se la ragazza avesse sbattuto la testa su un sasso o magari si fosse slogata una caviglia la situazione si sarebbe enormemente complicata, la creatura in quel momento non sembrava particolarmente agitata ma appena i due studenti inciamparono e caddero al suola con un balzo ed un movimento fin troppo rapido per la stazza della creatura il demone circondò la coppia con il suo corpo.
    Non che fosse particolarmente arduo uscirne dato che il corpo era spesso “solo” quanto una quercia ma se avesse voluto la creatura avrebbe potuto stringere le spire che in quel momento fortunatamente formavano un anello di circa due metri di diametro, comunque la cosa più inquietante era la testa della creatura che era sospesa in aria a pochi metri dai loro corpi.
    Merda!Cerca di stare il più vicina possibile a me. Si era lasciato sfuggire un imprecazione ma probabilmente la ragazza non ci avrebbe badato troppo anche perché la situazione era peggiorata di colpo.
    L’unico modo per uscirne adesso era quello di affrontare la creatura o trovare un modo per distrarla, a meno che non avessero trovato un modo per farli rilasciare non c’era maniera di venire a patti con la il serpente...proprio in quel momento ad Hnery gli venne in mente una soluzione ma richiedeva la collaborazione di Paya che in quel momento sarebbe stata ancora in uno stato confusionale.
    Scusa se te lo chiedo in questa situazione, ma tu hai detto di essere una strega e voi evocate i demoni giusto? La sua era una domanda retorica, le streghe per lui erano un mistero la sua conoscenza derivava da quanto gli avevano detto i suoi genitori e non sapeva se i modi di combattere delle streghe fossero morti dopo che sua madre era uscita dal clan.
    Se ci provassi, e bada bene che è un enorme “se”, riusciresti a comunicare con il nostro amico squamoso? Le loro speranze di sopravvivenza dipendevano dalla risposta di Paya, non c’era altro modo per sopravvivere se non venire a patti con quell’essere.
     
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    Fortunatamene ne Paya e nemmeno Henry sembravano aver riportato delle ferite in quella caduta. Henry si preoccupò subito di alzarsi per non starle addosso.
    Sto bene grazie... fece tirandosi su con la schiena, ma prima ancora di tornare totalmente in piedi il serpente fece un balzo spaventosamente veloce e li incalzò circondandoli con il suo corpo enorme, formando un cerchio attorno a loro, con la sua testa che aleggiava su di loro come una sentenza di morte. In quel caso l'imprecazione di Henry le sembrò perfino giusta in un contesto del genere, anche lei si sarebbe fatta scappare una parolaccia di quel tipo per la paura. Il fatto che comunque Henry fosse preoccupato e spaventato a sua volta di certo non migliorava la situazione. Che razza di figlio di umbra era se non sapeva nemmeno che quel serpentello innocuo era in realtà un demone? Paya sentiva le gambe morbide che non rispondevano bene alle sue azioni, la paura la faceva sentire fragile e piccolissima. Le tremavano le gambe ed i suoi occhi erano lucidi come se fosse in procinto di una crisi di pianto. Era in ginocchio quando Henry le propose una soluzione al loro problema. O per lo meno un tentativo per poter uscire da quella situazione disastrosa. Si voltò verso di lui dapprima sorpresa e scettica, poi però sembrò pensare a qualcosa.
    I-io non sono così esperta, posso farlo con demoni di bassa lega. fece titubante. Però non aveva tutti i torti, magari poteva provarci, tanto non aveva nulla da perdere in caso non le avesse dato retta. Erano comunque già in pericolo, se però riusciva a comunicare con lui c'era una possibilità di salvezza. Sollevò il viso verso la testa del serpente e sebbene sentisse le gambe tremare e la gola asciugarsi di colpo per la tensione, volle provare a stabilire un contatto con quella creatura. Cercò di alzarsi in piedi, dopotutto non poteva fare molto in quella situazione ed Henry non sembrava di nessun aiuto per poter sedare il serpente. Quindi cercò di stare vicinissima ad Henry, e si aggrappò alla sua giacca per paura di cadere. Abbassò il capo ed espirò profondamente cercando il coraggio che le serviva, poi sollevò di nuovo lo sguardo verso il serpente. Concentrò energia magica nel proprio corpo, i suoi simboli sul volto si illuminarono di una luce violacea mentre lei cercò di padroneggiare energia oscura ed affinare i suoi sensi arcani.
    C-chi sei? Cosa vuoi da me demone? inziò balbettante per poi diventare più decisa verso la fine della frase. Doveva mostrarsi forte e ferma per poter far capire al demone che era di fronte ad una strega.
    Perché mi attacchi? Pensavo che fossimo amici! continuò, stringendo con più forza la giacca di Henry come se stesse cercando sostegno in lui.
     
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  11. Takuba
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    La ragazza sembrava aver preso un po' di coraggio e sebbene inizialmente con un po' di difficoltà alla fine si era mostrata decisa anche se la domanda sull’amicizia era abbastanza esilerante, per lo meno se posta ad un demone. Henry non ne sapeva molto di demoni a parte quello che gli aveva detto sua madre, ovvero che erano esseri con una forte propensione all’energia e che avevano una catena di comanda in base alla propria forza, sempre secondo sua madre non tutti i demoni erano cattivi come le antiche leggende volevano far credere o per lo meno non erano più spietati di certi umani, per quanto ne sapevano i ragazzi la creatura di fronte a loro poteva essere un semplice demonietto di bassa lega che li stava ingannando con un illusione oppure poteva trattarsi di un demone estremamente potente che si stava pregustando il terrore dei due studenti prima di divorarli.
    Quando la ragazza parlò al demone i tatuaggi sulla sua fronte brillarono, evidentemente erano una sorta di mezzo per canalizzare la sua energia verso il mondo esterno, comunque Henry rimase un pelo deluso quando udì Paya esprimersi con parole normali, si aspettava una qualche sorta di linguaggio demoniaco oppure una possessione, ma a pensarci bene era meglio così, almeno era in grado di capire la conversazione.
    La giovane strega sembrava concentrarsi enormemente per poter attingere al suo potere, era evidente che fosse ancora un iniziata alle arti della stregoneria o qualcosa di simile quindi Henry decise che sarebbe stato meglio lasciarle fare il suo lavoro e mettersi in disparte ed ascoltare, la ragazza si appoggiò sulla sua spalle e lui per contraccambiare il gesto avrebbe avvolto il braccio sulla schiena; i gesti di affetto avevano una funzione rilassante e di certo in questo momento la ragazza aveva bisogno di essere il più fredda possibile.
    Quando la ragazza parl il serpente puntò tutti e tre i suoi occhi verso la ragazza, sembrava essersi calmato rispetto ma il suo occhio sulla fronte emetteva ancora un aria truce.
    Quando la ragazza finì le domande il serpente non rispose subito ma ci mise un attimo per parlare. In questo stato...faccio fatica anche a parlare...tutto a causa tua. La creatura non aveva una voce voce troppo profonda, anzi sembrava che il suo tono di voce continuasse a cambiare da quello di un anziano a quello di un bambino, evidentemente faceva veramente fatica a parlare.
    Hai portato me ed il mio amico in questa stanza...la magia di questo posto ha fatto andare fuori controllo i miei poteri...ed adesso sto soffrendo...me la pagherai... Effettivamente la creatura sembrava molto arrabbiata dal suo tono di voce ma solo Paya riusciva a sentirla, per Henry quelli non erano altro che sibili, se la ragazza avesse chiesto al nuovo studente di descrivere i poteri del suo amico squamoso Henry avrebbe felicemente collaborato e magari avrebbero trovato una soluzione al problema.
    Troppo dolore...devo liberarmi dell’energia in eccesso...e tu mi aiuterai... L’ultima frase sembrava più una supplica che non una minaccia evidentemente la creatura stava veramente soffrendo, ora stava a Paya decidere la situazione, avrebbe potuto mentire ad Henry e ricattare la creatura in qualche modo oppure avrebbe potuto informare Henry dello stato del suo amico e decidere di aiutare il demone.
     
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    L'approccio di Paya verso il demone era stato pessimo, ma in fin dei conti non era così avezza a quel genere di situazioni, per non parlare del fatto che aveva molta paura. Le venne quindi spontaneo provare a rivolgersi a lui ricordando la sua forma precedente, quella piccolina e carina. Dovette però ricredersi quando riuscì ad avere una connessione con quell'essere. Inizialmente faticà a credere di poterlo fare ed invece le sembrò di sentire un legame fra le due menti e sentì la sua voce. Paya sgranò gli occhi sorpresa, sembrava così confuso e sofferente. Al punto che ad un certo punto non pensò più che fosse così terrificante, o per lo meno fin quando il demone non diede a lei la colpa di ciò che le stava succedendo. Come poteva lei sapere che quella stanza potesse dargli quei effetti? Aveva pensato per tutto il tempo che fosse un normalissimo serpente e ciò la indispettì e non poco. Cercò di raccogliere il coraggio, cercando di ricordarsi le lezioni con i professori e vuoi per la paura e l'adrenalina che le scorreva in corpo, Paya indurì i pugni lungo i fianchi e guardò arrabbiata il serpente, senza però perdere la lucidità dei suoi occhi che sembravano voler lacrimare da un momento all'altro.
    Io non centro niente! E' questo posto che ti sta facendo star male! fece di getto in protesta alle parole del serpente.
    Come osi minacciarmi? Non sai che sono una strega? Potrei farti sparire e farti tornare all'inferno con i miei poteri, quindi vedi di calmarti! lo minacciò, per poi mordersi subito il labbro inferiore sperando che non si accorgesse che in realtà tremava di paura.
    Se vuoi che ti aiuti devi chiedermelo gentilmente! fece a gran voce. Cercò in tutti i modi di comportarsi come una vera strega di umbra, che dominavano i demoni come se fossero le loro padrone, se mostrava di temerlo poteva solo finire peggio e lo dimostrava il fatto che scappando aveva incoraggiato il demone ad inseguirli e ad imporsi su Paya.
    Il tuo serpente aveva dei poteri particolari? Hai mai notato niente? chiese a bassa voce ad Henry. Allargò le mani verso il muso del serpente formando fra di esse una sorta di cerchio magico che si disegnò con la sua energia rossiccia.
    Io posso aiutarti, oppure rispedirti all'inferno: scegli vuoi la mia amicizia o vuoi che ti condanni? fece rivolgendosi di nuovo al serpente, continuando a mostrargli il cerchio magico che si usava spesso nell'uso della Goetia, quindi un simbolo che il serpente poteva riconoscere davvero come un legame con l'inferno. Le sembrava sempre più ovvio che dovevano uscire da lì e tutti e tre se volevano risolvere il problema, intanto però doveva far capire al serpente che se continuava a minacciarla sarebbe finita male. Sperava che potesse convincerlo in quel modo, bluffando un pochino sulle sue capacità.
     
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  13. Takuba
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    L’ignoranza non...è una giustificazione. A quanto sembrava quel demone era stato abbastanza categorico, d’altronde come si poteva contraddirlo, solo perché non si sapevano le conseguenze delle proprie azioni questo non liberava dalle proprie responsabilità. E’ un po' come quando inventarono la prima bomba atomica, non importa se si agiva in buona fede o per un bene più grande, alla fine bisognava essere pronti a sopportare il peso delle proprie colpe oppure si finiva per rimanere schiacciati dalle conseguenze, comunque quello che disse la ragazza dopo fece immobilizzare la creatura come se avesse udito una cosa terribile o estremamente divertente.
    Quando la ragazza finì con la sua serie di ilazioni il serpente rimase muto per un istante ma poi iniziò a ridere in modo maniacale come se fosse completamente impazzito. Non avrei mai creduto...io minacciato da una ragazzina...troppo divertente. Il serpente ovviamente non l’aveva presa minimamente sul serio ed anzi l’aveva sbeffeggiata, persino dalla sua bocca uscirono sibili di derisione, forse Paya se lo era dimenticato ma la stanza amplificava le emozioni e le percezioni che le persone al suo interno avevano di esse quindi era terribilmente difficile mentire, era la stessa cosa che era successa quando Henry aveva provato a nascondere il suo odio per le streghe, molto difficilmente si potevano nascondere gli stati d’animo ed in quel momento Paya era come un gigantesco faro nella più tetra delle notti.
    Ragazzina...se pensi di di ingannarmi con un trucchetto del genere...ti sbagli di grosso. Il serpente era passato dall’ilarità più sfrenata alla rabbia più furente, si sentiva offeso da questa bambinetta che aveva osata minacciarla. Normalmente non avrebbe posseduto le attuali dimensioni ma conosceva molti modi diversi per far del male alle persone, in fondo era un demone minore, ma rimaneva sempre un demone.
    In quel momento Henry era concentrato nel capire da cosa poteva stare a significare gli strani versi e movimenti che la testa del serpente faceva, ma la domanda della strega per un secondo lo fece rimanere spiazzato ma non si perse d’animo e gli rispose al meglio delle sue capacità.Non è il MIO serpente, su questo penso di essere stato abbastanza categorico, comunque possiede un incredibile potere rigenerativo, praticamente è in grado di rinascere ogni volta che muore da cui deriva l’effetto secondario di poter cambiare di dimensione a piacere, sostanzialmente è immortale e può allungarsi fino ad un certo limite.
    Solo quando Henry ci pensò attentamente riguardo i poteri della creatura poté rendersi conto di una cosa abbastanza semplice a cui non era arrivato per l’agitazione, ovvero che probabilmente da quando lo seguiva aveva sempre represso i suoi poteri e quando era entrato in questa stanza essi il serpente aveva subito un incredibile aumento della pressione dell’energia, in quella stanza l’energia era molto più densa che nell’esterno, talmente tanto che persino lui che non aveva una grande affinità con essa poteva percepirla, in questo caso molto probabilmente il serpente era impazzito cercando di reprimerla e quando non c’era più riuscito aveva letteralmente sovvracaricato il suo corpo ampliando a dismisura gli effetti dei suoi poteri, ma sarebbe stato incredibilmente doloroso, basti pensare agli effetti che questo avrebbe avuto su un umano normale, avresti sentito le ossa allungarsi assieme ai nervi, i muscoli si sarebbero tirati per poi esplodere per poi riformarsi e anche il cranio ed tutti gli organi interni sarebbero stati soggetti ad un processo di accrescimento smisurato, una cosa del genere avrebbe fatto impazzire chiunque. Henry ovviamente avrebbe riferito la sua teoria alla strega ma probabilmente anche lei era arrivata alle stesse conclusioni del ragazzo.L’energia all’interno della stanza lo sta facendo impazzire, dubito che possa ragionare con lucidità in questo momento, se mi lasci provare potrei fare un tentativo per calmarlo... Henry aveva proposto la soluzione che gli sembrava più logica e poi il demone non gli avrebbe fatto del male.
    La tua amicizia...?Guarda cosa...mi ha fatto...la tua amicizia... Le ultime parole erano state dette con molta fatica dal serpente, probabilmente stava facendo fatica a parlare poteva significare che stava soffrendo, o magari che stava facendo fatica a non perdere la razionalità.
     
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    Non aveva ottenuto l'effetto sperato, ma almeno il serpente non li attaccò subito. Forse non era stato un male che la rimproverasse così da poter guadagnare tempo prezioso e scoprire qualcos'altro su quel demone. Evidentemente era un demone orgoglioso e non si sarebbe piegato alle sue direttive. Oltretutto non aveva mai creduto per un attimo alle sue parole. Ciò significava soltanto che il pericolo non faceva che crescere e se Henry non avresse fatto qualcosa non aveva altra scelta che evocare la preside per mettere sotto controllo quella situazione. Ecco a cosa serviva realmente quel cerchio magico: non ad aprire le porte dell'inferno per evocare i demoni ma per contattare tramite la magia la preside. Intanto Henry le spiegò che il suo potere consisteva nella rigenerazione, a quanto pare anche se avessero combattuto non sarebbero riusciti a sconfiggerlo, se si rigenerava spaventosamente bene come serpente normale in quelle forme probabilmente non sarebbero riusciti nemmeno a ferirlo abbastanza in fretta da mettersi in vantaggio. In ogni caso Paya non si mise a ragionare sulle possibili abilità del demone, o su ciò che poteva essergli successo, stava di fatto che quel posto gli aveva dato modo di prendere forme spaventose, probabilmente le stesse fattezze che aveva quando viveva nella città dei demoni. In ogni caso non credendo alle sue parole il serpente alla fine si arrabbiò con lei, e Paya iniziò a vacillare nelle sue certezze. Sudava freddo, era tesissima e non sapeva esattamente come comportarsi in una situazione del genere. Dannazione come ci erano finiti in quel guaio? Voleva solo passare un bel momento con Henry e fare amicizia con lui trovando il modo adatto di parlargli di ciò che aveva visto in lui. Invece eccola lì a temere per la propria vita, e come se non bastasse Henry andava a parare su punti che la fecero innervosire ancora di più. Se si prendeva cura di un animale era automaticamente suo, non aveva senso ricriminare su quello.
    Chi se ne frega se è tuo ufficialmente oppure no. Era con te, te lo porti in giro e ne sei responsabile. Se muoio giuro che ti perseguiterò come fantasma! fece sempre più spaventata e nervosa. Le tremavano le gambe e il demone non sembrava nemmeno interessato alla sua amicizia, comportandosi come se desse a lei la colpa di tutto quanto. Henry non aveva tutti i torti, non sembrava in grado di ragionare lucidamente, doveva scaricare le colpe delle sue sofferenze su qualcuno e scelse proprio lei Paya.
    Io non ho mai voluto farti del male, te lo sei scordato che ti ho coccolato? Non voglio farti del male nemmeno adesso. Ti aiuterò, dimmi cosa posso fare? azzardò senza mai sciogliere il cerchio magico dalle mani. Non poteva sapere cosa sarebbe successo da lì in avanti. Se le cose sarebbero peggiorate doveva guadagnare tempo affinchè arrivasse la preside a salvarli. Henry le chiese di dargli spazio, per provare a calmarlo, a quelle parole si voltò verso Henry con occhi furenti.
    Se puoi calmarlo che diamine stai aspettando? fece agitata. Non poteva farci nulla, quella che rischiava di morirci lì dentro era lei, e la paura la agitava abbastanza da soprassare il suo solito fare gentile e affettuoso. Henry invece sembrava fin troppo calmo, e a maggior ragione perché aveva capito che lui non stava rischiando niente. Quel serpente avrebbe potuto inghiottirla e farla sparire digerendola non lasciando alcuna traccia di lei, e quindi non lasciando nessun indizio su una presunta colpevolezza di Henry.
     
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  15. Takuba
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    Non sono sicuro di riuscire a calmarlo e ho paura di tirare troppo la corra, a quel punto al demone non
    gli importerà se sono suo amico oppure no, ci divorerà entrambi’’ Pensò Henry con un fare molto
    spaventato, avrebbe potuto pronunciare a voce alta quelle parole ma non sapeva la reazione che
    avrebbe potuto avere la strega quindi optò per il silenzio.
    Puoi farmi comunicare con lui? Non sapeva se il demone avrebbe potuto capirlo, ma la strega avrebbe
    sicuramente potuto fare qualcosa al riguardo, evidentemente non era molto potente ma sembrava che
    qualche incantesimo di utilità lo conoscesse, dopo avrebbe dovuto chiederle di insegnargliene qualcuno
    sempre che le andasse bene, comunque quello non era il momento di distrarsi. Avrebbe obbedito alle
    istruzione che la ragazza le avrebbe dato, qualunque queste fossero, e poi prima di parlare avrebbe fatto
    un respiro profondo. Non posso immaginare quanto tu possa soffrire in questo momento, ti chiedo di perdonarmi se ti è possibile, mi spiace averti messo in questa situazione. Non era certo il momento di fare gli arroganti e mettersi a giocare, il ragazzo si sarebbe posto con un atteggiamento di servilità nei confronti della
    creatura che li stava minacciando di morte. Tutti vogliamo uscire da questa situazione, quindi dicci
    quello che dobbiamo fare, e lo faremo.
    Sarebbe stato meglio tagliare corto ed arrivare subito al nocciolo
    della questione, ogni momento che passavano a parlare aumentava anche le possibilità che il serpente
    decidesse di aggredirli. Henry riusciva a mantenere la calma solo perché si era già trovato in situazioni
    simili in passato ma questo non significava che non se la stava facendo sotto dalla paura, all’inizio
    voleva guardare il demone negli occhi, ma non era riuscito a sopportare quello sguardo carico di odio e
    furia per più di un istante ed aveva subito abbassato la testa.
    In ogni caso sembrava che la creatura si fosse leggermente calmata dato che quello che disse
    successivamente rincuorò un po' i due studenti. Invero...ma la situazione non è così semplice...sto
    esplodendo di energia...e se la liberassi tutta in una volta sola...ferirei anche te.
    La creatura aveva parlato direttamente nella mente dei due ragazzi e questa volta oltre ad un incredibile sensazione di
    panico c’era anche una leggera nota di sollievo.
    Devo trasmettere l’energia a qualcosa che possa sopportarla… come due discendenti di Umbra…devo
    trasmetterla contemporaneamente...se solo uno la ricevesse esploderebbe.
    La creatura sembrava
    abbastanza disponibile a collaborare e aveva proposto una situazione. Henry sinceramente non se la
    sentiva proprio a dover prendere un quantitativo tale di energia che avrebbe potuto farlo impazzire dal
    dolore e sebbene ne avrebbe potuto condividere una parte con la strega non ci sarebbe stato confronto.
    In quel moneto ad Henry gli venne in mente l’immagine di un tubo dell’acqua di gomma, quelli che di
    solito potevi vedere nei giardini, normalmente essi all’estremità avevano degli adattatori per far in modo
    che il getto uscisse con elevata potenza, se l’energia all’interno della creatura si poteva considerare
    come l‘acqua nel tubo allora loro sarebbero stati gli adattatori, l’energia sarebbe letteralmente schizza
    fuori dai lro corpi con un potenza al di là della sopportazione umana.
    Henry in quel momento avrebbe guardato Paya negli occhi, ci erano finiti assieme in quella situazione,
    ed assieme ne sarebbero usciti, se volevano sopravvivere sarebbero dovuti rimanere uniti. Se avessero
    detto come aveva suggerito il demone avrebbero avuto una piccola possibilità di sopravvivenza, ma se si
    fossero opposti sarebbero stati in balia del destino.
    Fortunatamente la creatura aggiunse una cosa che avrebbe potuto cambiare le loro sorti. Ovviamente non vi darò tutta il potere magico in eccesso…solo quello che non riesco a gestire... Dal tono di voce sembrava come se avesse fatto un enorme concessione ai due, cose se si trattasse di un re di fronte a dei semplici sudditi.
     
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47 replies since 2/10/2018, 10:23   517 views
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