Pene e dolori

Shen era pronta per essere coccolata dal suo pupillo, mentre si infilava dentro la doccia e si riscaldava con il getto dell'acqua calda che le percorreva per intero la spina dorsale per poi passare tra le natiche e raggiungere il piano della doccia defluendo in fine nello scarico, nel frattempo Met aveva già iniziato ad insaponarle la schiena con amorevole cura ripetendo di essere un amico e che non aveva nulla da temere...Si, come no...

Ahahah niente da temere eh?

Disse la ragazza mentre si voltava lentamente verso di lui portandogli una mano sulla guancia ed accarezzandolo dolcemente mentre lo fissava negli occhi, quasi perdendocisi dentro a quelle due sfere colorate che non aveva mai osservato accuratamente nei pochi attimi in cui si era concessa al demone dentro di lui oppure quando piangeva a causa degli arti che gli aveva strappato dal corpo con estrema crudeltà, colpa della succube certo, però non voleva procurargli dolore...Non più per lo meno...A quel punto passò la mano sinistra dietro al suo collo per poi stringerlo in un abbraccio amorevole, percependo la sua pelle ed il suo calore nel contatto assaporando ogni singolo attimo di quel fuggevole attimo di amore...Si, perché no...Amore...

Met...Io...

Gli sussurrò la ragazza con un breve attimo di esitazione dovuto all'imbarazzo che provava e per quella nuova sensazione che la metteva leggermente a disagio causato da quella piccola breccia che aveva aperto in se mostrando la sua parte più vulnerabile e che aveva da tanto seppellito in fondo alla sua anima ormai da tempo e seppellito in una fitta coltre di sadicità e crudeltà...

Io...Credo di amarti...

Le parole che la ragazza pronunciò causarono dello stupore perfino a Shen stessa, che rimase impietrita non appena pronunciò quelle parole così inafferrabili per la sua mente ed inconepibili per la sua normale persona.

Casa houlong

Patrick aveva ormai terminato di leggere quel volume completamente impolverato, assimilandone ogni singolo termine arcano ed arcaico quando improvvisamente venne assalito da una curiosità alquanto fuori luogo: chi fosse l'autore di tale tomo. Appena cercò di osservare il nome scritto sul retro dello stesso, il libro iniziò a cambiare la propria struttura fisica diventando interamente fatto di sabbia che andò a filtrare tra le dita del ragazzo per poi precipitare al suolo in un montirozzo che ricordava un mucchietto di cenere.

Che strano...Sarà stato un qualche sistema di sicurezza e di autodistruzione...Che palle ora mi tocca ripulire...

E così, con un tono di rassegnazione andò a recuperare nuovamente il manico di scopa per pulire quel casino...Per poi rimanere nuovamente senza nulla da fare...