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davemitria90
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Ashtar sorrise, osservandola poteva vedere il piacere, il desiderio ardente e lui era in grado di soddisfarlo in quel momento. Sapeva che aveva fatto in modo di mettere quella ragazza in una situazione che non era consona al suo modo di essere, aveva abbattuto gli ostacoli che lei stessa probabilmente imponeva a se stessa generando un ricordo in lei che bene o male sarebbe rimasto.
Pregustava già ciò che per lei avrebbe significato il giorno dopo, a mente lucida mentre ora ne blocca ancora i movimenti impedendole di riceve il suo membro dentro.
Lui stesso prende una pillola di color grigio chiaro, ingoia la pillola per poi prendere i fianchi di Lucia e spingere con forza entrando in lei con un affondo, arrivando a sbattere contro il collo dell'utero di lei, mantenendo la lucidità per osservarne la reazione ora che era in quelle condizioni. Lui stesso ricevette una scossa di piacere lungo la schiena, portandolo a chinarsi su di lei, la perversione di quell'atto stava continuando a crescere e Asthar cominciava a perdere il controllo su se stesso.
Le sue mani si portano quindi sui seni di lei liberando le lingue, cosciente che quel gesto, grazie alla pillola che ha preso la ragazza la manderà in visibilio. Dopo quell'attimo però inizierà a prenderla affondando il suo membro nelle tenere carni della ragazza con forza, quasi con brutalità muovendosi nel modo più rapido possibile mentre la sua coda piegandosi sarebbe scivolata sotto di lei, andando a solleticarne la rosellina di carne, chiedendosi se una ragazza tanto timida da arrossire ad uno sconosciuto era o meno avvezza ad usare anche quell'entrata.
<ti piace proprio tanto il cazzo eh? quanto ti piace?> Le chiese, come se la spingesse a parlare in un modo volgare, cosa che aveva dedotto non essere certo nella normalità per lei, ma tutto quello sarebbe stato fuori dalla normalità.
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