Un nuovo Percorso

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  1. Il Demi
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    Mi intrometto al volo per valutare il combattimento rapido rapido:
    Lettura molto fluida e piacevole, peccato per la durata dato che avete ormai un arsenale pieno zeppo di MORTE, però visto il contesto capisco il motivo per il quale vi siete fermati, quindi nonostante tutto è comprensibile.
    Ciancio alle bande:

    Stige guadagna 280 exp, 200 SP, 2500 Denaro
    Nariko guadagna 3000 exp, 1000 SP, 30000 Denaro

    Comunque confermo che la scheda status, Hina, secondo me è meglio se te la ingrandisci un pò, semplifichi anche la gestione per te, perché il testo rinchiuso in quello spazietto piccolissimo è male.
     
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    Sebbene fosse stata Syndra ad aver tolto la vita a Gil, anche Nariko diceva di essere colpevole di un tale atto, perché sapeva che se Syndra fosse stata realmente in pericolo anche lei avrebbe ucciso Gil pur di salvare la sua amata Syndra. Lo stava per fare effettivamente guidata dalla disperazione, ma era stata Syndra a salvarla da quel folle gesto impedendole di fare qualcosa di cui poi si sarebbe pentita e per cui avrebbe sofferto. Stige le disse che a lei non dispiaceva averle conosciute, e che sicuramente averle conosciute in circostanze così pesanti aveva fatto capire subito di che pasta fossero fatti. Poi le pose una domanda che portò Nariko a riflettere. Iceringer avrebbe dato sicuramente una risposta sicura, quel ragazzo aveva ben chiare le idee su cosa fosse giusto o sbagliato, lei invece non riusciva a vedere le due vie in modo così chiaro. Come si poteva misurare una colpa? In base all'intento che c'era dietro? Quindi se Syndra aveva ucciso Gil solo per proteggere lei e Iceringer, l'intento era giusto? Sebbene si potesse considerare sbagliato il togliergli la vita? Non riusciva a dare una risposta perché sapeva che avrebbe risposto in modo egoistico perché amava quella ragazza e l'avrebbe giustificata anche se fosse stata malvagia. Difatti esitò dando modo a Stige di continuare il suo discorso. Andò a colpire un nervo molto sensibile di Nariko, di fatti i suoi occhi si sbarrarono mentre diventavano lucidi. Era proprio come stava dicendo Stige: si sentiva in colpa perché non era riuscita a guidare Syndra, non era riuscita a proteggerla e aveva permesso che lei conoscesse l'oscurità e la disperazione fino a portarla a perdere la sua innocenza uccidendo un uomo. Strinse le mani con forza sulle proprie ginocchia fissando un punto vuoto davanti a lei stringendo i denti con forza mentre le lacrime continuavano a spingere sugli occhi. Si limitò ad annuire trattenendo il respiro per paura che le scappassero le lacrime. Non pensava affatto che Stige la stesse accusando, anzi si sentì profondamente compresa da lei. Si voltò verso di lei per guardarla e si rese conto di quanto in realtà Stige fosse forte, sicuramente molto più di lei che al suo posto non era sicura di riuscire a mettere da parte il dolore per costruire qualcosa di buono. Gli occhi di Nariko iniziarono a vederla sotto un'altra luce: Stige era una donna meravigliosa, aveva una forza d'animo impareggiabile, aveva un coraggio unico perché al posto suo nessuno avrebbe avuto il coraggio di mettere da parte il proprio cuore per un futuro migliore. Non c'era altra persona al mondo che poteva erigersi a difesa di quel paese. Stige era praticamente perfetta, e iniziò a capire sebbene in modo diverso l'odio che Gil provava per lei. Probabilmente si sentiva schiacciato da una forza così grande che non era data solo dalla sua abilità nell'usare la forza, ma anche di quanto fosse forte nel cuore. Se Stige si fosse voltata a guardarla avrebbe trovato nello sguardo di Nariko uno carico di ammirazione, quasi languido. Se fosse stata Syndra sicuramente non avrebbe resistito alla tentazione di gettarsi fra le sue braccia e stringerla fortissimo a sé. Nariko però non era così spontanea e diretta come lo era la sua adorata allieva, quindi allungò una mano poggiandola sopra a quella di Stige, la strinse in un gesto affettuoso. A quel punto però non riuscì più a frenare la lacrima che le rigò il volto, Nariko si affrettò subito ad asciugarla per poi sorridere verso di lei. Avrebbe voluto dirle mille cose diverse, non riusciva però a trovare le parole per esprimere ciò che sentiva in quel momento.
    Grazie... riuscì a dire, ma lo fece con il cuore in mano. In quel momento Nariko capì che poteva costruire una solida e profonda amicizia con quella donna, che potevano contare una sull'altra e sopratutto potevano comprendersi meglio fra di loro che fra lei e i suoi amanti.
    La tua amicizia è un dono inestimabile Stige, spero di esserne all'altezza. affermò, senza mai lasciarle la mano, avvicinandosi a lei anche con il resto del corpo come se avesse voluto costruire una sorta di intimità per potersi raccontare qualche segreto.
    Voglio dirti tutto ciò che so, immagino che avrai trovato delle incongruenze con i documenti della scuola. E' stato il nostro re a voler affrettare la bruocrazia per lasciare che io, ma non soltanto io, anche Syndra e altre mie compagne entrassimo nella scuola così da poter gestire i giovani ed addestrarli. Io e Syndra facciamo parte di un clan antico di streghe, immagino che avrai fatto qualche ricerca dopo che hai sentito quel nome che ha pronunciato Gil no? Umbra.... stava per rivelarle il segreto perché sapeva che sarebbe stato al sicuro con lei. Voleva fare un atto di fede per dimostrarle che le credeva che non avrebbe più dubitato di lei.
    Ormai il mondo pensa che sia solo una vecchia legenda che il nostro clan appartenga ormai ad un lontanissimo passato, in realtà non ci siamo mai estinte, ci siamo dovuti nascondere per recuperare e salvare ciò che era rimasto di noi. Io e Syndra, ma anche Nimue che lavora a scuola siamo parte dello stesso clan di streghe. Forse è più corretto dire discendenti, ma abbiamo conservato le nostre usanze e le nostre magie. Tuo fratello lo aveva scoperto e ha usato quel segreto per ricattarci inizialmente, poi è subentrato il veleno. Ma non voglio parlare del passato. Il re appoggia il nostro clan, e ci sta aiutando a ricostruire ciò che abbiamo perduto, ma al momento non possiamo uscire allo scoperto, i nostri antici nemici sono ancora troppo potenti e ci sconfiggerebbero facilmente. C'è il rischio che questa volta si preoccuperanno di annientarci totalmente. Per questo siamo rimasti nell'ombra e dobbiamo rimanerci fin quando non saremo in grado di poterci difendere. A scuola tenteremo di recuperare quante più consorelle possibili, e magari trovare qualche giovane promessa alla magia per guidarla nella giusta direzione e proteggerla dai nostri antichi nemici. fece una pausa guardando Stige negli occhi e darle il tempo di assimilare la notizia. Si accorse in quel momento che stava ancora stringendo la mano di Stige e la lasciò gentilmente e lievemente imbarazzata. Da quando era finita la storia con Gil era diventata parecchio più emotiva, e non le piaceva mostrare quel lato che considerava debole.
    Tu puoi chiudere un occhio sulle strane carte? Ci serve solo tempo per rendere tutto "legale".
     
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    Era riuscita a toccare la strega davanti a lei, lo capì dai suoi sguardi, dalle sue lacrime e dalle stretta sulla sua mano, più calda e sincera di qualsiasi altro abbraccio. Nariko aveva compreso cos'era successo nel cuore di Stige e quanto aveva lottato per trovare una risposta. La cosa migliore che Stige aveva fatto a quel punto era farle credere di avere una risposta concreta, certo forse molte domande non erano rimaste insolute ma Stige era ben lungi dall'essere priva di dubbi, ma essere un esempio fermo era il suo lavoro, per questo non poté che essere soddisfatta di quel risultato. Le aveva aperto il suo cuore, aveva parlato con sincerità e sperava davvero di raccoglierne i frutti. Chiuse gli occhi ed annuì al suo grazie, per donne mature come loro non serviva aggiungere altro, quel sorriso amaro e appena accennato di Stige bastava a far capire che potevano gettarsi tutto alle spalle, e pensare al futuro. un futuro perfetto per le persone da loro amate. Nariko capì l'importanza dell'amicizia di Stige, e la Frozen Maiden capì di aver consolidato qualcosa di importante quel giorno, così si avvicinò a sua volta, portando anche l'altra mano nel sobrio abbraccio che avevano formato, allargando ancora un pò quell'amaro sorriso.
    Mi sento una ragazzina sciocca nell'aver sperato di sentirti dire queste parole Nariko. Ma sono contenta che si andata così...
    A quel punto, non avrebbe aggiunto più nulla, era venuto il momento di comprendere cosa stava succedendo davvero alle sue spalle e Nariko voleva condividerlo con lei vista la ritrovata fiducia reciproca. Lo sguardo di Stige si fece più serio appena iniziò a parlare di umbra e del fatto che il Principe le avesse aiutate. Che Orca in persona custodisse un grande segreto non era un mistero, qualcosa che non poteva essere rivelato neanche alla Frozen Maiden, e che oramai Stige stava collegando agli eventi come i pezzi di un Puzzle. Dunque le Streghe di Umbra e il principe erano connessi? Non volle interromperla, non ebbe dubbi, sapeva che le avrebbe spiegato ogni cosa e a giudicare dallo sguardo di Nariko quella confessione non venne fatta a cuor leggero. Le parole pronunciate in quella stanza non sarebbero mai state udite da anima viva, restando sigillate nella bocca di Stige per sempre. Confessò tutto, tutto ciò che era importante ovviamente, probabilmente c'era molto altro di cui parlare, ma a quel punto Stige sapeva ogni cosa di fondamentale. poteva dare una spiegazione a tutto e col suo talento di investigatrice anche intuire cosa venisse dopo. Aveva alcuni timori, ed iniziò a vagare con la mente, ma quando sentì la mano di Nariko scivolargli via dalle mani, sentì improvvisamente freddo sulle dita e strinse le sue stesse mani in un gesto praticamente spontaneo. Sospirò, alzando lo sguardo ma distogliendolo da Nariko, alzandosi dalla poltrona per poi iniziare a camminare lentamente lontano da lei rivolta verso una parete sulla quale erano affisse delle vecchie foto riguardanti la loro famiglia, e i più nobili e famosi esponenti Poltergeist, suoi predecessori. Sembrava quasi li stesse interrogando col suo sguardo, e teneva le braccia dietro la schiena in una posa marziale, come di fronte agli spiriti in carne ed ossa dei suoi antenati, nobili combattenti meritevoli di fiducia. Il suo occhio parve cadere sulla figura di un ragazzo più giovane dalla lunga chioma pallida, che scattava una foto di fianco ad una giovanissima Stige, la sua sorellina diletta.
    Potrei sentirmi molto sollevata se tu non avessi parlato di questi "nemici", ma apprezzo la sincerità. In cuor mio, non posso appoggiare questa propaganda occulta, è come se stesse cercando di organizzare un esercito con i cittadini di Londra per affrontare i vostri nemici. Come se non bastasse, anche se vi permettessi di andare avanti, questa probabilmente sarebbe la prima e l'ultima conversazione così sincera che il tuo clan serberebbe nei miei confronti, non è così? Non posso accettarlo Nariko, va contro ogni cosa in cui credo. Questa è anche la mia nazione, quindi è la mia guerra.
    Si voltò con lo stesso identico fare marziale, imperativo, sfoggiava verso Nariko uno sguardo così serio da sembrare una persona totalmente diversa da quella con la quale si era confessata solo un istante prima. Camminò ancora lenta fino a ritrovarsi davanti a Nariko, dopodiché, riprese a parlare.
    Pertanto... ho deciso che mi unirò alla vostra causa nella maniera più diretta possibile. Non posso conoscere i vostri segreti perché non sono un membro del clan, non è così? Molto bene. Allora diventerò una Strega di Umbra.
    Non lo disse come se fosse una questione simile a compilare il modulo d'iscrizione ad un fan club, lo disse con la stessa solenne importanza con cui aveva deciso di diventare il capo della polizia Londinese. Non era uno scherzo, anche se significava diventare una strega agli occhi dei suoi parenti, di suo fratello, agli occhi di tutti. Questa era la sua decisione e non sarebbe tornata indietro. Nariko avrebbe dovuto capire subito che Stige non era una donna alla quale poteva dire di no a cuor leggero.
    Non sosterrò una guerra che non posso controllare, ma con me sul campo invece, la vostra vittoria è assicurata. Sono stata scelta dal Principe in persona per questo ruolo e se necessario diventerò degno davanti ai suoi occhi e di fronte a qualsiasi altra strega anziana. Supererò ogni test e sconfiggerò ogni ostacolo mi metterete davanti. Perseguirò questa decisione a costo di distruggervi se necessario, pertanto temo che non abbiate scelta. Voglio essere una Strega di Umbra e continuare a servire ogni mio cittadino, sia esso un normale Londinese, sia esso un apprendista di Umbra.
    Concluse a quel punto portando entrambe le mani sul petto, in una posizione conserte che mise in evidenza il suo prosperoso seno. Stige era abbastanza vicina da bloccare Nariko in quella posizione, la stava costringendo a restare seduta con il fare imperativo di un generale pronto alla battaglia, il che significava che avrebbe avuto una risposta lì e subito, senza troppi complimenti. Non solo era disposta ad accettare tutti i loro brogli, ma avrebbe anche sostenuto le streghe dato che in fondo incarnavano il volere del Principe, e quindi gli interessi di Londra. Ma in cambio doveva guadagnare il suo posto, lo avrebbe fatto seguendo le regole e senza osare alcun favoritismo, ma lo avrebbe fatto.
     
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    Dopo il suo ringraziamento, sembrò che lo sguardo di Stige fosse cambiato e non provasse ancora rabbia per ciò che le aveva fatto. Si poteva quindo considerare perdonata? Dal fatto che non distolse la mano quando provò a prenderla le diede quella conferma che rincuirò la strega. Nariko attese che Stige facesse i suoi conti, e la guardò con il cuore in gola mentre lei si alzò ed iniziò a vagare nella stanza, come se stesse cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. Da ciò che vedeva Nariko aveva la sensazione che dopo le sue rivelazioni molte cose le furono più chiare. Come se avesse già avuto i suoi sospetti ma le mancavano pezzi molto importanti per collegare le sue ipotesi e le sue teorie. Stige iniziò a fare il punto della situazione, le disse che non le piaceva ciò che stavano facendo. Nariko in quel preciso momento ebbe il chiaro timore che Stige non avrebbe mai appoggiato i loro piani e le loro idee. Sarebbe stata dura ma se lei non era d'accordo prima o poi sarebbe stata allontanata dal suo ruolo sostituita da qualcuno che potesse fare più comodo a Londra. Quindi l'illusione di prima di aver trovato una cara amica si inrcinò e Nariko sentì nel suo cuore una fitta dolorosa che non sentiva da tempo e che cercò di mandare di nuovo giù la delusione per essersi illusa ancora una volta. Sembrava troppo bello per essere vero, quindi alla fine anche se si erano comprese sarebbero state nemiche per un'altro motivo? Sospirò pensando già a come dare la burtta notizia a Syndra, prima di venire totalmente sorpresa da ciò che aggiunse la donna. Nariko strabuzzò gli occhi sorpresa: aveva capito male?
    Eh? le scappò un poco confusa guardando Stige alla ricerca di altre informazioni che le facessero capire cosa le stava passando per il cervello. Se la ritrovò vicinissima, e lei essendo seduta sul divano si sentì come bloccata, minacciata dalla sua presenza incombente. Un atteggiamento fiero e indomito che sicuramente andava bene per essere una figlia di umbra. Stige voleva diventare una strega di umbra, non riusciva a credere alle sue orecchie. La guardò un momento diffidente poiché la stava palesemente minacciando che se non la accoglievano avrebbe dato loro battaglia. Insomma le stava per fare una di quelle offerte che non si potevano rifiutare. E sebbene Nariko non amava sentirsi inferiore a qualcuno, si sollevò dal divano mettendosi dritta e fiera davanti a lei. Improvvisamente uno stranissimo sentimento le batteva nel petto: si sentiva come se un amichetto di giochi si fosse interessato al suo rifugio segreto e volesse far parte di ciò che considerava speciale. Sapeva che avere nel clan qualcuno di potente come Stige poteva essere un enorme passo avanti, ma non riusciva a fare a meno di pensare che avendola nel clan avrebbe potuto condividere con la sua nuova amica molte più cose e ciò la entusiasmò più di quanto si aspettasse. Per quel motivo le scappò una piccolissima risata che frenò subito sul nascere. Avrebbe voluto chiederle se fosse sicura di ciò che stava dicendo ma le bastò guardarla negli occhi per capire che era più seria che mai, che non si sarebbe tirata indietro per nessun motivo.
    Non nego che avere una consorella così forte per noi sarà una manna dal cielo. Quindi per me il tuo desiderio non mi sembra una minaccia. Io però non ho ancora potere decisionale nel mio clan, dovrai incontrare le nostre streghe anziane e saranno loro a decidere se puoi diventare una strega di umbra. affermò posizionandosi anche lei a braccia conserte sorridendo un pizzico più malefica al pensiero che stavano acquisendo sempre più belle donne nel clan, ed anche sempre più potenti. Nariko avrebbe fatto di tutto per convincere le principesse che Stige era un ottimo alleato e che erano pazzi a farsi scappare una occasione del genere.
    Ti insegnerò io le basi della magia, e ti avverto che sarò una maestra severa. fece sentendosi molto più leggera. Non vedeva l'ora di dirlo a Syndra, era sicura che avrebbe fatto salti di gioia.
     
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    Sembrava proprio che la risposta di Stige avesse colto Nariko del tutto in contropiede, e mentre inarcava un sopracciglio la Frozen Maiden non poté far altro che sorridere soddisfatta, a quanto pare aveva ancora qualche carta da giocare per lasciare tutti a bocca aperta. Nariko colse con entusiasmo la sua proposta, ma le fece le dovute premesse in quanto non sarebbe stato semplice, né una cosa veloce. Stige però, non temeva alcun tipo di prova né di giudizio, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per accelerare il processo, per questo non avrebbe perso neanche un istante. Dopo essersi ritrovata Nariko davanti agli occhi, determinata e ghignante quanto lei, sapeva che oramai avevano raggiunto un tacito accordo per mettere il sigillo sulla questione e diventare davvero alleate a tutti gli effetti. Quello sarebbe stato un modo chiaro per far capire a Gil che il suo passato con le Streghe era chiuso e ora doveva aprirsi un nuovo capitolo, non avrebbe più ammesso errori una volta diventata una di loro. Quello era anche un modo per obbligare sé stessa a mantenere fede alla parola data in caso Gil si fosse rivelato del tutto irrecuperabile, ma in realtà la priorità assoluta di Stige non era assolutamente quella...
    Molto bene, allora ti supplico di non perdere neanche un istante per fare i preparativi. Io a questo punto ho molto tempo libero e voglio chiederti di dedicarmene altrettanto. So che è una richiesta improvvisa ma se non hai impegni più impellenti vorrei iniziare subito, e intendo un corso intensivo. Non dormirò se necessario e si di poterlo fare. Sono sicura che hai molte cose da insegnarmi e ad essere sincera, se posso esprimere una mia debolezza... sono troppo curiosa per aspettare. Voglio avvicinarmi a tutto questo il prima possibile.
    i lasciò sfuggire un sorriso giovanile, quasi infantile a dirla tutta, al punto che le sue gote si arrossarono leggermente. Si sentiva come una studentessa che si dedicava anima e corpo per completare la ricerca affidata a lei e alla sua amica, forse perché in gioventù non era mai stata così spensierata e ora sentiva il bisogno di recuperare. Sebbene stavolta fosse più amichevole, anche in questo caso Stige usò un tono che avrebbe lasciato intendere a Nariko che un NO non sarebbe stato accolto con molto entusiasmo. Con il volto ancora arrossato, chiuse gli occhi e abbassò il capo, con un'aria leggermente più imbarazzata del necessario.
    Nariko... oltre a questo... c'è un'altra cosa di cui vorrei parlarti...
    Ecco, quella era la vera priorità di Stige. Una verità che non confessava a cuor leggero, dato che una come lei doveva poter dire agli altri cosa fare senza la minima esitazione. E in effetti, fintanto che si trattava di uniforme, di gradi, di doveri, le veniva fin troppo facile assumere un ruolo dominante, un capo e una guida per tutti. Ma quando si trattava di un rapporto molto più intimo... ebbene lei si sentiva maledettamente inesperta, incapace di gestire bene le sue emozioni. Una dominatrice non avrebbe accettato un rifiuto da Iceringer, una dominatrice non si sarebbe lasciata plagiare da Thresh, una donna davvero forte e potente nella sua sessualità poteva ogni cosa, e Stige sapeva che Nariko era quel genere di donna. Ma forse stava correndo troppo, non erano così intime e non poteva confessarle una cosa del genere dopo un discorso tanto serio.
    No, non importa, ti prego di far finta di nulla. Non è importante. Vogliamo iniziare?
    Scosse il capo e sventolò le mani davanti a sé per farle capire di lasciar perdere, lo avrebbe rimandato quel discorso. Ora voleva concentrarsi solo ed unicamente alle Streghe, e a diventare una di loro. Si allontanò, lasciando a Nariko tutto lo spazio di cui aveva bisogno. Non vedeva l'ora di incominciare, oltre che al suo orgoglio femminile, quell'idea stimolava e non poco anche la sua curiosità più profonda. Avrebbe presto scoperto i segreti dietro il trono di Londra.
     
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    Il ghigno soddisfatto di Stige le fece intuire che ne era felicissima, lo dimostrò il fatto che le chiese di iniziare subito, sperando che anche lei avesse del tempo libero da dedicarle. La osservò di nuovo piacevolmente colpita, immaginandosela come una secchiona al liceo, o chissà magari visto che era così ricca probabilmente aveva avuto un insegnante privato che le insegnava tutto, senza farla andare nelle scuole. La trovò stranamente buffa, era così diversa dalla donna che aveva visto prima nel corridoio di ingresso. Quindi anche Stige aveva un lato più gioviale e spensierato, che conseravava ancora la capacità di entusiasmarsi per qualcosa. Nariko si chiese se quello non fosse dovuto anche al fatto che Stige si fidasse di lei e quindi si stesse aprendo in modo più spontaneo, lasciandole quindi vedere chi c'era oltre la sua figura pubblica e severa. Nariko tornò a sedersi e invitò Stige a fare altrettanto.
    Sei fortunata, avevo del tempo libero oggi, quindi lo dedico volentieri a te. fece sorridendole amichevolmente, lasciandosi sfuggire anche una piccolissima risatina divertita.
    In realtà non dovrei dirti nulla, ma visto che siamo amiche posso introdurti al culto del clan. affermò prendendo finalmente la tazzina che le aveva offerto prima iniziando a sorseggiare.
    Ovviamente la prima cosa che saprai per certo anche tu è che la magia per noi streghe è molto importante, è la linfa vitale di tutte noi, viviamo in simbiosi con essa fin da piccolissime. iniziò cercando di non pensare al fatto che se Gil era riuscito a sopraffare sia lei che Syndra era proprio perché riusciva a togliere loro il punto fermo di ogni strega. Impedendo loro di usare la magia le privava della loro identità, facendo breccia nella loro forza. Stige non poteva saperlo ma se glielo avesse chiesto gliel'avrebbe spiegato con la dovuta calma.
    Bisogna anche spiegare che tuttavia esistono varie strade magiche, e il clan di umbra sfrutta l'oscurità, la piega al proprio volere così da indirizzare la sua energia molto potente in flussi che prepariamo noi tramite i nostri circuiti energetici. Tutti gli esseri viventi ne sono provvisti, ma molte persone ce li hanno dormienti e faticano molto ad usarli, poi ci sono persone che invece abbracciano subito la loro natura, e sviluppano capacità uniche, come te per esempio che manipoli il ghiaccio e il tuo sangue. continuò poggiando la tazzina sul tavolino per poi esporsi un pochino di più verso Stige ed allargare le braccia posizionando i palmi delle mani verso l'alto così da formare due cerchi magici lumiescenti che si disegnarono nell'aria.
    Vedi questi cerchi magici? Ci aiutano ad incanalare e domare l'oscurità, sono una sorta di estroflessione dei nostri circuiti energetici. Se entri nel clan poi ti aiuto a creare quelli per te. Tornando al discorso di prima, usiamo molto l'oscurità perché è un flusso molto potente ma anche pericoloso perché le streghe più inesperte si lasciano corrompere da questa energia e possono diventare instabili o farsi inghiottire da essa perdendo il senno, nei peggiori dei casi si entra in un coma irreversibile. Bisogna quindi avere una predisposizione anche caratteriale per riuscire a manipolare la magia. Chi è debole di carattere non riuscirà mai a piegare alla propria volontà i flussi di energia e le leggi della natura, e quindi ad eccellere nella magia. Difatti molte delle nostre streghe anziane sono anche donne molto orgogliose e indomite. E a proposito di questo.... Nariko si schiarì la voce pensando al fatto che Stige essendo una donna normalissima forse non avrebbe accettato ciò che stava per rivelarle.
    Siamo una clan matriarcale, consideriamo gli uomini inferiori a noi, sia per abilità magica che intelletualmente. Di solito gli uomini che entrano nel nostro clan sono considerati più come schiavetti al servizio della propria padrona. E' una tradizione che portiamo avanti da secoli, ma non è un mero capriccio ha un origine di necessità, che nel tempo è rimasta ed è diventata importante perché i nostri nemici sono per lo più uomini. Quindi una strega di umbra deve saper essere superiore ad un uomo e il modo migliore per farlo è domarlo ... in tutti i sensi. affermò cercando di carpire dalle reazioni ed espressioni facciali di Stige cosa potesse pensare di una cosa del genere. Visti gli ultimi svilppi di società, il loro modo di pensare poteva risultare antiquato per molti, e perfino ingiusto e scorretto, ma doveva farle subito capire in cosa si stava andando a cacciare.
    Per te è un problema? le chiese senza tanti giri di parole. Ovviamente si riferiva al fatto che fosse un clan matriarcale, non al fatto che potesse essere capace o meno di domare un uomo. Nariko dava per scontato che Stige fosse una donna risoluta e forte e se la immaginava fiera e forte come una leonessa a letto.
     
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    Entusiasta della conferma di Nariko, Stige pregustava già un mondo del tutto nuovo ad aspettarla. Aveva sempre combattuto attenendosi a regole precise scandite dagli umani in anni di guerra e arti magiche appena sfiorate, mai si era avvicinata così tanto all'occulto, aveva sempre pensato si trattassero di congetture poco affidabili e solo con lo studio approfondito era possibile scoprire come sfruttare l'energia. Ed era davvero felice di essersi sbagliata per così tanto tempo. Affiancò Nariko, essendo oramai in confidenza ignorava del tutto le distanze che imponevano una certa levatura sociale, per lei a quel punto erano alla pari e stavano cercando di trovare un punto d'incontro, per questo Nariko vedeva sul volto di Stige una persona totalmente diversa, una studentessa affamata di conoscenza. Nariko partì dalle basi, spiegandole cose già sentite come la differenza tra chi abbraccia subito l'energia e chi invece non nasceva con lo stesso talento, ma Stige non la interruppe mai, non dava niente per scontato in quelle situazioni. Le fece l'esempio diretto della Frozen Maiden, ignorando forse del tutto che per Stige non era affatto così semplice controllare i suoi poteri visto che la sua schiena era sostanzialmente cybrida e dedicata alla raffinazione del suo sangue pur di renderlo utilizzabile anche ad una comunissima combattente. Non poté fare a meno di pensare a come avrebbe potuto sviluppare il suo potere nascendo da subito come Strega di Umbra, indubbiamente le cose sarebbero state molto diverse, forse perfino più semplici! Il discorso diventava sempre più interessante a quel punto. La sua maestra improvvisata le mostrò subito dei cerchi magici nati dalle sue mani, simboli che Stige aveva già avuto modo di conoscere ma vedendoli così dal vivo era tutta un'altra cosa, trasudavano di energia ma soprattutto avevano controllo, una sorta di forma tutt'altro che grezza di quella famosa oscurità, non diversa dal risultato che otteneva Stige congelando il suo sangue. Se però da una parte il processo dei Frame era meccanico, quel movimento delle mani di Nariko invece apparve del tutto naturale agli occhi di Stige, e non poté fare a meno di provare una certa invidia. Nariko continuò a spiegarle come funzionava il concetto di oscurità all'interno del clan, e di quanto orgogliose fossero le streghe che riuscivano a manipolarla, a buona ragione pensava Stige totalmente assorta da quel discorso, ma ecco che effettivamente ritornava quel timore profondo della Frozen Maiden, che Nariko riaccese con il termine di quella prima lezione, costringendo Stige a cambiare espressione, e anche posizione. Se prima era rilassata e assorbita dal discorso, ora invece era tornata eretta come una statua di sale, seduta sil divano, con le braccia più o meno conserte che cambiavano posizione, portandole il braccio destro tra i seni e il pollice tra le labbra, in una posizione visibilmente pensierosa.
    No, certo che no... anzi, credimi se ti dico che ci sono dei uomini che vedrei volentieri sotto i miei piedi...
    Commentò acida, forse con troppa malizia per una donna della sua statura morale e per la posizione che ricopriva, ma Faust aveva risvegliato in lei una femminilità che pensava di aver seppellito assieme al suo orgoglio, e che ora riusciva fuori prepotente come non mai. A creare problemi alla Frozen Maiden dunque non era l'oscurità, la segretezza di un clan millenario o le loro tradizioni, ma il fatto che come dominatrice lasciasse profondamente a desiderare. Se ne vergognava e per questo chiuse gli occhi arrossando un pò sul volto, mentre stringeva il pugno però realizzò che tenere nascosto un dettaglio del genere non aveva il minimo senso, e che non c'era situazione migliore per spiegare a Nariko quale fosse il suo limite.
    A dirla tutta, lo sospettavo. Tu e Syndra avete un rapporto particolare con Iceringer, e sono certa che per tenere al guinzaglio un guerriero come lui serve una forza e una femminilità davvero unica. Se posso essere schietta Nariko, tu hai anche l'aspetto di una donna che sa cosa vuole e non esiterebbe minimamente a prenderlo. Ho più di qualcosa da invidiarti a questo punto, ma per quanto questo mi metta in imbarazzo non penso che potrò affrontare tutto questo senza dirtelo e senza invocare ancora il tuo aiuto.
    Fece un lungo respiro, poi si voltò verso Nariko e portando le mani sulle cosce, a pugni serrati, aprì gli occhi e gettò fuori tutto d'un fiato ciò che aveva da dire.
    In realtà io... non so proprio come si domina un maschio. N-on... non l'ho mai fatto in vita mia, anzi ad essere sincera al di fuori di alcuni partner occasionali io ho avuto solamente un uomo nella mia vita...
    La voce fu particolarmente tremolante a quel punto, ma cercò di deviare l'attenzione del discorso sul problema principale.
    Se è così importante per una strega di Umbra allora devo imparare. Ma non so da dove iniziare... io ho sempre fatto il soldato, il mio ruolo è quello di impartire ordini per portare a termine un'operazione. Non so esattamente come... domare un uomo.
    Lo aveva detto, ed effettivamente ora si sentiva molto più leggera, ma temeva sinceramente il giudizio di Nariko, perché anche solo attraverso lo sguardo Stige avrebbe potuto capire se la stava biasimando... o insultando mentalmente. Avrebbe potuto perfino pensare che quella debolezza fosse la reale causa della mancata buona educazione di Gil. Un fallimento su ogni fronte come donna...
     
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    Stige era attenta e avida di sapere, i suoi occhi lasciavano intendere quanto fosse interessata agli argomenti che stava esponendo, e si compiaque nel vedere come fissava con interesse i suoi cerchi magici. Stava rapendo la sua attenzione con i suoi discorsi su umbra, ma quando iniziò a parlare del fatto che bisognava essere predisposte ad un atteggiamento dominante anche nella magia la vide farsi più tesa e meno rilassata. La guardò incuriosita mentre attendeva una risposta da parte della donna. Stige sembrò iniziare a riflettere e si mise in una posizione con le braccia che avrebbe probabilmente ucciso qualsiasi uomo la stesse guardando. Nariko sollevò un sopracciglio un pochino perplessa pensando che probabilmente l'idea di doversi imporre sugli uomini non le piacesse, invece la prima frase che pronunciò la lasciò parecchio soddisfatta. Al punto che Nariko annuiva con un gran sorriso, immaginandosi già di chi stesse parlando. Non era poi così difficile intuirlo e lo aveva capito da come Stige aveva guardato Thresh e da come quel maniaco maledetto guardava lei, ma in effetti aveva guardato in quel modo anche Syndra e lei stessa. Il solo ricordo di quello sguardo le fece venire i brividi, si sentiva già sporca, violata.... Non perché quell'uomo trasudasse viscidume, era affascinante dopotutto, ma il solo pensiero che un'altro uomo le potesse mettere le mani addosso la inorridiva. Strizzò gli occhi per togliersi quell'immagine dalla mente, sostituendola con una di Iceringer legato che la supplicava di dargli piacere e si sentì decisamente meglio. Stige le confessò aveva sospettato la loro natura dominante, poiché aveva intuito vedendo il rapporto che aveva lei e Syndra con Iceringer. Un rapporto che molti definivano parecchio complicato, ma chissà perché loro tre lo vivevano nel modo più naturale possibile. La vera complicazione era sorta quando era apparso un'altro Iceringer più anziano. Nariko tuttavia non voleva distrarsi con i suoi piccoli problemi, voleva concentrarsi totalmente su Stige, lei era un alleato molto potente e sapeva che se la preparava a dovere, le streghe anziane probabilmente avrebbero accettato subito il suo ingresso. Ciò che tuttavia le rivelò Stige lasciò totalmente spiazzata e sorpresa Nariko. Le venne parecchio difficile credere che non fosse capace di domare un uomo. La guardò con occhio analitico, lasciando vagare il suo sguardo sulle sue forme, sul suo bel volto. Stige era una donna dalla bellezza folgorante come diamine era possibile che aveva avuto un solo uomo in tutta la sua vita, a parte qualche partner occasionale si intendeva ovviamente. Oltretutto Stige era una donna imponente, e metteva soggezione, doveva essere una passeggiata per lei, l'aveva sempre immaginata come una leonessa a letto, ed invece scoprì che era un tenero gattino. Per un solo momento se la immaginò legata, con una gagball che le tappava la bocca, le corde che le strizzavano i seni, i suoi occhi che la supplicavano di darle respiro, di farla godere. Un'immagine eccitante e che si annidò nel suo cervello marchiandolo a fuoco. Abbassò lo sguardo battendo le palpebre più volte mentre si chiedeva che diamine le stesse prendendo. Non doveva vederla in quell'ottica, anche se faceva fatica a non vedercela dopo la sua dichiarazione, ma non doveva scordare che Stige era una cara amica, non una possibile eccitante e bellissima slave tutta da sconvolgere. Nariko si schiarì la voce tossendo ma anche e sopratutto per dissimulare il suo sguardo da predatrice che sperava non si fosse notato. Era tosta togliersi certe abitudini dopo tanti anni, adesso era più che felice ed appagata dalla sua vita sessuale, quindi non doveva fare simili pensieri. Sorrise in modo più confidenziale a Stige cercando di trasmetterle serenità. Sollevò le spalle come a volerle dire che non era un problema.
    Beh mica si nasce già esperti di tutto. fece cercando di sembrare spontanea e serena, in realtà la prospettiva di insegnarle come si domasse un uomo la stava elettrizzando e non poco. Amava insegnare, ma amava molto di più insegnare in quel campo.
    Il fatto che sei abitutata ad impartire ordini è un buon punto di partenza, credo che tu abbia la stoffa per diventare una vera mistress. Ogni tanto hai quei piccoli atteggiamenti da dominatrice che devi coltivare di più. Ti aiuterò a scoprirli. fece felice, tornando di nuovo a sorseggiare il suo tè.
    Uno di quei uomini che ti piacerebbe vedere ai tuoi piedi è per caso un certo professore di nostra conoscenza? chiese nascondendo il suo sorriso sornione con la tazza, mentre i suoi occhi la puntavano come se avesse già fatto i suoi calcoli. Ovviamente Nariko non voleva solo essere maliziosa, ma avere una persona da focalizzare aiutava molto a cercare la decisione che serviva per tirare fuori la propria sicurezza e la propria rabbia.
     
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    L'espressione di Nariko non mentiva, le sue parole sembravano comprensive, ma il suo sguardo era chiaramente sorpreso. Si aspettava una Stige completamente diversa, indubbiamente la Frozen Maiden era brava a portare una maschera, ma oramai quella difesa non funzionava più così bene, né con amici e né con nemici. Come se non bastasse, negli occhi di Nariko c'era un bagliore criptico, qualcosa che non venne inquadrato subito dalla Poltergeist e che in un certo senso le ricordò addirittura Faust, molto alla lontana certo, ma percepì un brivido non dissimile da quello che aveva sentito in compagnia del non morto. E a proposito di diavoli, ecco che Nariko tirava fuori l'argomento proprio mentre accettava di aiutare Stige ad affinare le sue doti femminili. Non cercò di nascondersi, sollevò una mano e schiaffeggiò il suo stesso volto, coprendolo con il palmo aperto iniziando a sollevare la frangia dei capelli.
    Sono davvero così un libro aperto? Sto perdendo colpi se mi si legge in faccia tanto facilmente...
    Se ne vergognava, per lei ogni singolo spasmo concesso a quell'uomo era una sconfitta, la più piacevole sconfitta della sua vita. E il fatto che non le fosse dispiaciuto minimamente la faceva sentire ancora più stupida. Sospirò, sollevando la mano e tirandosi i capelli all'indietro, sconsolata si, ma ancora agguerrita. Si voltò del tutto verso Nariko, portando il gomito sullo schienale della poltrona e piegando la gamba dello stesso lato in modo da stenderla sul divano, un pò come se stesse per iniziare una confessione.
    Non ho mai incontrato un uomo così misterioso... è l'unico che non riesco a decifrare, forse è per questo che mi sono sentita attratta, ma la verità... è che forse ero anche un pò invidiosa del vostro rapporto con Iceringer, e della semplicità con cui restate uniti. Sono stata debole e ho ceduto... non sono stata capace di tenergli testa e beh... non posso mentirti dicendoti che me ne pento. Tuttavia non voglio che si ripeta. Quell'uomo ha nelle mani molte responsabilità, tra cui mio fratello, quindi ho tutta l'intenzione di tenergli testa.
    Lo sguardo di Stige si fece leggermente più serio, un pò come se stesse cercando di immaginarsi nei panni di Nariko alle prese con un personaggio del genere. Quella strega poteva risultare affascinante a prescindere da come si vestisse, e immaginarla in posa trionfale con i tacchi che lasciavano segni vistosi sulle schiene di Faust ed Iceringer inginocchiati davanti a lei era davvero molto eccitante. Sentirsi domare da una donna poi, doveva essere tutta un'altra cosa rispetto ad un uomo che è impetuoso, affamato. Un'amante dominatrice invece presterebbe molta più attenzione per i dettagli, e Nariko sembrava quel genere di donna, una che sapeva esattamente dove toccare un'altra ragazza in cerca di attenzione. Strabuzzò gli occhi, cercando di allontanare quell'immagine dalla sua mente, per un attimo le figure inginocchiate presero la sua di forma e non più uno dei suoi obbiettivi, doveva allontanare quel pensiero da sé e restare seria.
    Oltretutto... quel dannato è maledettamente potente, ma sono fiduciosa dato che anche Iceringer lo è. Quel ragazzo nonostante l'aria un pò ingenua e l'aspetto giovane è davvero un portento, una forza della natura, quindi chiunque ha il talento per tenerlo al guinzaglio ha di sicuro la forza anche per tenere testa ad un non morto dalla parlantina facile. Ti prego Nariko, voglio imparare. Non solo come futura strega ma anche come donna... devo conoscere i segreti della dominazione, e voglio che sia tu ad insegnarmeli.
    Una richiesta spassionata, senza mezzi termini, Stige aveva argomentato a dovere, confessando quelle cose tutt'altro che a cuor leggero, in quanto donna era orgogliosa e non avrebbe mai parlato in quel modo davanti ai diretti interessati, se lo aveva fatto era unicamente perché si trovava in confidenza con Nariko, e aveva bisogno del suo aiuto per imparare. Si domandava come avrebbe fatto ad impartirle una lezione, pensava principalmente spiegandole le nozioni base, ma fu impossibile non immaginare un insegnamento decisamente più pratico, ecco dunque rievocata l'immagine di lei in ginocchio davanti a Nariko, con le labbra languide spalancate verso le sue gambe, pronta a ricevere un nuovo ordine. Arrossì, distogliendo poi lo sguardo e pungendosi una coscia con le unghie, così da obbligarsi a pensare ad altro.
     
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    La reazione imbarazzata di Stige fece ridacchiare divertita Nariko. Era sempre bello vedere che si aveva indovinato, ma era la sua faccia imbarazzata che la divertiva, la trovava troppo carina, sembrava tornare giovanissima come una liceale. Ovviamente Stige non era stata così "aperta" ma vedendo i due soggetti e visto che Thresh aveva insistito molto per accompagnare Stige al suo albergo, fece intuire subito che c'era sotto qualcosa. Aveva capito subito che Thresh voleva sedurla, e sapeva che Stige non era di certo fatta di legno, quindi non poteva ignorare l'uomo che aveva salvato suo fratello e che le diceva di poterlo recuperare. Stige non aveva avuto un trauma terribile come quello di Syndra e Nariko quindi di sicuro a lei gli sguardi di Thresh avrebbero fatto tutto un'altro effetto.
    No, non sei così leggibile chiamiamolo intuito femminile. le disse facendole l'occhiolino, accomodandosi poi a sua volta quando notò che Stige si era messa comoda non badando più alle etichette, avvicinandosi a lei per potersi confidare.
    Sì ti capisco benissimo. Io purtroppo.... non riesco più a stare vicina ad un uomo che non sia Iceringer, quindi non devi giustificare che ti sentivi attratta da lui, nonostante la sua natura misteriosa non posso negare che il professore sia un uomo avvenente. commentò per poi fare cenno a Stige di proseguire con ciò che voleva condividere con lei. Notò che ogni tanto la guardava in modo strano, come se avesse fatto pensieri di cui si vergognava di parlare. Nariko pensò che probabilmente erano ricordi della notte passata insieme al professore, immagini che Nariko preferiva non visualizzare nella sua mente. Non immaginava nemmeno lontanamente che invece Stige stava fantasticando proprio su di lei. Tornò a sorseggiare il suo tè, mentre Stige continuava a parlare e confidarsi, gliene andò un poco attraverso quando menzionò Iceringer e la sua potenza. In effetti per Nariko era molto eccitante domarlo e sapere quanto fosse forte, che se avesse voluto poteva sopraffarla con la forza ma si inginocchiava ai suoi piedi chiedendole di sconvolgerlo sempre di più. Sentì improvvisamente la voglia immensa di vederlo, le mancava, erano troppe ore che non sentiva la sua voce allegra, ed erano davvero troppi troppi giorni che non sentiva il suo abbraccio. Si asciugò con un tovagliolo cercando di rimettersi in sesto. Stige le confessò che voleva che fosse lei ad insegnarglielo e improvvisamente la assalirono altri ricordi più lontani di quella donna che l'aveva accolta e che le aveva insegnato tutto quanto. Chissà se sarebbe stata orgogliosa di lei nel vederla vicino a Stige e che avrebbe trasmesso anche a lei i segreti di come conquistarsi un uomo?
    Iceringer è un idiota malato per le tette. E' stato fin troppo facile domarlo, era vergine quando me lo sono preso, anche se ci sono stati dei litigi e abbiamo faticato, alla fine abbiamo scoperto di esserci innamorati. E poi con Iceringer basta allargare un poco la scollatura per farlo pendere dalle tue labbra, scommetto che perderebbe un sacco di sangue dal naso se tu provassi ad avvicinarti a lui fisicamente. Ti confesso che questa sua debolezza mi spaventa, se si ritrovasse un nemico donna potrebbe cacciarsi nei guai, o se si ritrovasse una ninfomane che gli si getta addosso... lo ammezzerei, ma so che è un bravo ragazzo e che non farebbe mai niente per ferirmi. confessò a sua volta inziando con un tono un poco stizzito per sminuire la figura di Iceringer inizialmente, per poi stemperare la voce e lo sguardo in qualcosa di molto più dolce. Lo amava e lo si vedeva anche da come le brillavano gli occhi quando parlava di lui. Era l'unico uomo al mondo che poteva amare e perderlo sarebbe stato terribile per lei, forse anche per quel motivo se ne sentiva così maledettamente gelosa.
    Il professore Carnovash però è un tipo tosto, si vede da subito che ha una natura "dominante", scommetto che gli è venuto facile prendere il sopravvento su di te. Ha quella parlantina sciolta e un cipiglio molto sicuro di sé ... hehehe ti piacciono gli uomini risoluti vedo. fece Nariko continuando a scherzarci sopra. Non voleva che Stige pensasse che fosse una debolezza aver ceduto ad un uomo così esperto, voleva che invece ne facesse tesoro per il futuro. Le si avvicinò di più alzandosi in piedi sorridendo con un ghigno divertito, si chinò verso di lei, entrando nel suo spazio personale, arrivando a far sfiorare i loro seni spingendola leggermente così da farle poggiare la schiena contro la poltrona.
    Se riesci a ricordare come ti ha fatto innervosire e come invece ti ha fatto capitolare dovresti tenerlo a mente, si impara più in fretta vivendo sulla propria pelle la "dominazione", anche la mia maestra mi domava per insegnarmi. Tu ti faresti domare da una donna come me Stige? le chiese iniziando a stuzzicarla per poter saggiare le sue reazioni e capire su cosa potesse iniziare a lavorare e cosa doveva verificare in lei.
     
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    Stige e Nariko si confidavano come amiche di vecchia data, si sentiva assolutamente a suo agio con lei ed era tutto così piacevole, era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva potuto confidarsi con qualcuno in maniera tanto spontanea, si sentiva viva e soprattutto felice, aveva la sensazione di godere quei piccoli momenti di tregua tra una battaglia e l'altra, esattamente quello che aveva sempre cercato. Tuttavia, quella serenità era destinata a durare assai poco. Inizialmente, il discorso di Iceringer le sembrò la cosa più spontanea e dolce del mondo, lui e le streghe avevano un rapporto unico e in particolare Nariko dava l'idea di essere profondamente innamorata di lui. Era importante, forse la persona più importante di tutta la sua vita... e Stige aveva provato a baciarlo. Quel pensiero le attraversò il cuore come un pugnale, mai aveva subito una ferita dolorosa come quella, il solo pensiero che avrebbe potuto davvero sedurre quel ragazzo e spezzare il cuore di Nariko la fece sentire così in colpa che dovette alzare gli occhi velocemente ed inspirare per trattenere le lacrime. Un nodo alla gola le impedì di respirare per un momento ed ebbe la tentazione di chiudere gli occhi, ma sentì che in quel caso non sarebbe stata capace di impedire a quelle grosse lacrime colme di sensi di colpa di scivolarle sulle guance. Non riusciva a respirare e fino a che non si portò una mano sulla bocca, annuendo con fare circospetto, non riuscì a rimettere ossigeno nel suo cervello ,riuscendo a nascondere quanto si sentisse sporca e orribile in quel momento. Come avrebbe fatto a perdonarsi una cosa del genere? No anzi, anche il solo pensiero di aver provato ad avvicinarsi ad Iceringer era una colpa imperdonabile, inconfessabile molto di più di una banale incapacità nel dominare un uomo. Confessarlo a Nariko dopo averla sentita pronunciare le parole più romantiche che Stige avesse mai sentito in vita sua, sarebbe stato un vero e proprio sacrilegio, e Nariko avrebbe avuto ogni ragione per strapparle il cuore dal petto e farglielo mangiare, mandando a puttane tutta la loro ritrovata amicizia. E Stige non avrebbe fatto nulla per impedirglielo, se lo sarebbe meritato senza ombra di dubbio. Era colpa sua... aveva ceduto al fascino gentile e spontaneo di quel ragazzo, sentiva di provare qualcosa per lui a sua volta, ma dopo aver udito quelle parole non si sarebbe mai perdonata un simile gesto nei confronti di Nariko... piuttosto la morte.
    S-si... non posso proprio negarlo... ha colpito i miei punti deboli e... beh, non ho saputo resistergli... scusami, mi sento un pò stupida...
    Accennò un sorriso falso come non mai, asciugandosi le lacrime spacciandole per vergogna, quando in realtà erano sensi di colpa. Quella frase in fondo, andava bene sia per Faust che per Iceringer. Era distratta, totalmente nel suo mondo fatto di vergogna e colpe, fu facile quindi per Nariko coglierla impreparata, avvicinandosi a lei di colpo e facendo sparire del tutto quell'espressione dalla sua faccia, accendendo un lieve rossore sulle sue gote mentre Stige si faceva leggermente indietro col capo, cercando di trovare spazio ma fallendo miseramente. I loro seni si toccarono e fu subito una sensazione meravigliosa, per colpa di quel vestito Stige poteva sentire perfettamente il calore di Nariko. Comodo per la battaglia, pessimo per l'intimità. Nariko aveva optato per una terapia d'urto, qualcosa che Stige poteva accogliere preparata normalmente, ma proprio ora che aveva messo a nudo i suoi sentimenti... quello era tutto un altro discorso.
    Ma certo... imparare dai propri errori è la base per una vittoria sicura...
    Non balbettò, cercò di sembrare fredda e risoluta, ma i suoi occhi sgranati si erano già persi nello sguardo di Nariko e subito il fiato le divenne caldo. In pochi istanti le immagini che aveva creato nella sua mente poco prima si fecero di nuovo concrete, stavolta però fu impossibile scacciare dall'immaginario quell'espressione perversa che aveva mentre leccava la pelle di Nariko dopo aver ricevuto quel preciso ordine. Che diavolo le stava succedendo?
    Io... non mi sono mai lasciata domare da nessuno... Faust ha preso il sopravvento ma non ho assecondato le sue richieste. Sono pur sempre la Frozen Maiden... e tu non mi hai sconfitto Nariko...
    Volle risponderle a tono, nonostante il rossore sulle gote la tradisse, cercava di tenerle testa come avrebbe fatto anche con Faust. Di sicuro la cosa avrebbe finito per stuzzicare Nariko, ma le serviva per tentare disperatamente di togliere il sapore della sua pelle dalla bocca, un sapore che non conosceva ma che la sua mente continuava ad immaginare in mille modi. perché l'espressione di Stige sembrava così contenta di assecondare quelle richieste nella sua mente? Era forse destinata a diventare una serva sottomessa? Questo... non poteva accettarlo.
     
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    Nariko notò una strano sguardo in Stige quando avevano parlato di Iceringer e di Thresh, sembrava stesse nascondendo qualcosa. Sul momento Nariko pensò che stesse nascondendo qualche tiro mancino che Thresh aveva tirato a Stige quando erano in intimità, qualcosa di cui si vergognava tantissimo e che non avrebbe confessato facilmente. A quel pensiero le venne un forte desiderio di riempire di botte Thresh: cosa diamine le aveva fatto per farla sentire così sciocca da avere gli occhi lucidi? Lo sapeva che quel maledetto bastardo aveva giocato sporco. Non lo conosceva affatto ma non le serviva per provare un senso di irritazione nel sapere che stava sconvolgendo la sua amica in quel modo. Se Nariko avesse scoperto cosa in realtà celava Stige le cose sarebbero andate in modo molto molto diverso, aveva fatto bene a non confessare niente perché avrebbe gettato all'aria tutti i progressi fatti fino a quel momento. Stige sembrò colta di sorpresa quando Nariko le si avvicinò: avevano parlato da buone amiche fino a poco fa, ma avvicinandosi in quel modo Nariko gli aveva praticamente aperto molto bruscamente un'altra visione di lei. Non solo più una semplice amica con cui allearsi e con cui confidarsi, ma qualcuno con cui entrare in una sfera molto più intima, lo fece appositamente per accendere nel suo cervello la domanda: "ma quindi Nariko mi trova attraente?". Vederla titubante e insicura accese un moto di gioia nel cuore di Nariko, e quando la vide arrossire dovette darefondo a tutte le sue forze per non cedere alla tentazione di sconvolgerla facendosi più audace. Era più forte di lei, quando qualcuno che le piaceva si mostrava timido le faceva venire una voglia matta di turbarlo sempre di più, di vederlo ancora più rosso in faccia, di vederlo nel panico. Era una sensazione molto appagante che non provava da molto tempo sulla propria pelle. Stige cercò di risponderle a tono, le disse che Thresh non l'aveva domata e che lei non l'aveva ancora sconfitta. A quelle parole negli occhi di Nariko lampeggiò di nuovo una luce predatoria che la fece ghignare divertita. Le si avvicinò ancora di più, guardandola negli occhi senza alcun timore, lasciò che i seni si premessero le une contro le altre saggiando la loro morbidezza a vicenda, le labbra si avvicinarono a quelle di Stige, sembrava volesse baciarla e se Stige si fosse avvicinata per colmare le distanze, le avrebbe poggiato un dito contro il mento per impedirglielo.
    Non abbiamo neppure iniziato Stige. le disse con voce bassa e suadente, sorridendole maliziosa per suscitare in lei pensieri sempre più perversi, gettandola con la mente in un milione di ipotesi diverse e domande diverse. Si allontanò poi da lei rimettendosi di nuovo in piedi con le mani sui fianchi.
    Lo hai notato? Mi sono mossa molto sicura di me, mi sono comportata come se fossi certa che tu fossi debole al mio fascino. Devi imparare ad entrare in questa modalità. Sei una donna molto bella, accendi le fantasie più perverse negli uomini e sicuramente anche in molte donne. La sicurezza prima di tutto, la tua bellezza è un'arma molto potente da usare. Non farti travolgere dal desiderio che ha l'altro per te, devi impugnare quella consapevolezza come se fosse una spada. Se un uomo ti desidera automaticamente cercherà di capire come può avvicinarsi a te, come può compiacerti per poterti entrare nelle mutande. E' una triste realtà, ma agli uomini interessa principalmente portarti a letto, certo se poi scoprono che sei intelligente e forte non fa che accrescere questo desiderio che hanno per te. Thresh sa che sei potente, che sei "alla sua altezza". Oh scometto tutto l'oro del mondo che pensa ciò. Ti ha puntata, l'ho capito da quanto aveva insistito per accompagnarti al tuo albergo. Tu devi usare questa consapevolezza contro di lui. Ma andiamoci con ordine, non voglio confonderti le idee.affermò con cipiglio deciso, i suoi occhi brillavano di entusiasmo. Aveva così tante cose che voleva dirle e insegnarle che non sapeva da dove iniziare.
    Cosa è per te la "dominazione"? le chiese, come se si fosse dimenticata l'importanza di quella domanda. Era molto importante capire che idee avesse Stige sulla dominazione e capire come correggere i suoi preconcetti così da aprirle la mente su un mondo molto particolare.
     
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    Era chiaro oramai che Nariko aveva tutta l'intenzione di non perdere tempo, dando il via al loro progetto con una lezione diretta sul campo. La conferma fu il modo in cui i loro seni si schiacciarono, una sensazione davvero molto strana e particolarmente piacevole. Tra le sue esperienze, Stige aveva avuto anche altre donne ma poteva dire con assoluta certezza che nessuna di loro era come Nariko: nessuna era più bella di lei, né tanto meno più affascinante, Stige poteva dire con assoluta certezza che lei era speciale, unica, e poteva sentirlo sulla sua pelle. Realizzato che si trattava di una "lezione", però, Stige capì che dopotutto poteva anche lasciarsi andare, lei stessa le aveva fatto quella richiesta e forse Nariko voleva aiutarla fin da subito, quindi perché tirarsi indietro' Inoltre erano così vicine che poteva sentire l'odore della sua pelle, quasi tastare le sue labbra anche solo con gli occhi, una tentazione irresistibile che decise di appagare immediatamente. Che male c'era? Prima che potesse baciarla però, la strega le piazzò un dito sulla bocca, facendole sentire un contatto assolutamente inaspettato che spezzò il fiato della Forzen Maiden e la zittì senza troppi mezzi termini. Le disse che non avevano nemmeno iniziato e quando la vide allontanarsi fu come scivolare da un morbido giaciglio sopra alla nuda pietra del pavimento, una sensazione davvero spiacevole che la portò a sbattere freneticamente gli occhi incredula, ritrovando in parte il suo contegno grazie all'evento. Lo sguardo seguì Nariko, cercando di capire cosa volesse dirle e soprattutto cosa dovesse fare Stige a quel punto: se prendere l'iniziativa o lasciarsi guidare. Ne seguì una spiegazione molto chiara su come sfruttare il proprio fascino: impugnarlo come una spada era un concetto semplice da capire per una come Stige, che rimase a guardare Nariko con la stessa attenzione che le aveva concesso già da prima, addirittura riuscendo a smaltire un pò del rossore sul suo volto. La strega aveva ragione: Faust l'aveva puntata e non si sarebbe arreso fino a che non avrebbe ottenuto da lei tutto ciò che voleva, che poteva spaziare dal semplice sesso a chissà quale perverso intento. Quel pensiero la fece alzare e sollevandosi si avvicinò di nuovo a Nariko, voleva farle capire che nonostante l'imbarazzo iniziale non era affatto intimidita da quella situazione, né tanto meno si vergognava o voleva fare un passo indietro. Sarebbero andate fino in fondo, poco ma sicuro. Stige iniziava a capire che doveva essere lei a prendere l'iniziativa, perché aveva già tutti gli strumenti necessari per riuscire: fascino, potere, personalità, semplicemente fino a quel punto non aveva mai avuto interesse nell'ottenere quel ruolo, ma la domanda che fece Nariko cambiò di molto le sue priorità, perché mentre rispondeva... capiva anche quanto potesse essere divertente una cosa del genere.
    Dominazione... è giocare secondo le mie regole.
    E questo per una combattente come lei era molto facile, specialmente per via del suo potere e del modo in cui lo aveva affilato nel tempo. Ma la parola più importante che utilizzò fu proprio "giocare", perché in quel momento un dubbio molto più importante la assaliva, per questo si era avvicinata a Nariko, perché aveva ancora molte domande a cui doveva dare risposta.
    Ma... è davvero di questo che si tratta? Un gioco? C'è differenza tra la dominazione per amore, e una dominazione per puro gioco? E' possibile dominare solamente per gioco?
    Questa era sicuramente una domanda alla quale Nariko aveva già trovato una risposta, altrimenti non sarebbe mai stata così sicura di sé.
     
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    Vedere Stige che stava per accogliere il suo bacio fu una rivelazione molto interessante per lei. Era sicura di vederla indietreggiare imbarazzata, invece si stava sciogliendo lasciandole quindi capire perfettamente che dopotutto Stige non aveva pregiudizi su un rapporto fra due donne, e che a quanto pare non le sarebbe dispiaciuto affatto avere delle esperienze di quel tipo. La voglia di sconvolgerla si fece sempre più presente, ma Nariko doveva rimanere concentrata. Doveva insegnarle non "domarla", anche se effettivamente intuiva quanto potesse essere appagante piegare al suo volere una donna come lei. Non per niente riusciva ad intuire i desideri di Thresh e questo accese una strana rivalità verso quell'uomo. Era un poco come se Nariko avesse voluto difendere il proprio territorio da un'altro predatore. Stige nonostante fosse stata deluso dal bacio non dato, sembrò comunque prestarle attenzione mentre le parlava. Stige affermò che secondo lei la dominazione era più simile ad un gioco in cui lei avrebbe dettato le sue regole. Non era molto lontana dalla realtà, ma il discorso era molto più complesso.
    Giocare con le tue regole? Uhm... non è del tutto sbagliato, io preferisco definirlo come il totale controllo su di lui e me. affermò non distanziandosi da Stige rimanendo ferma sul suo posto.
    In effetti gli aspetti della dominazione non è bianco e nero come molti pregiudizi hanno etichettato. Non è molto diverso dallo instaurare un rapporto fra due persone. Sì, si può domare per gioco, ma anche per amore, ma la dominazione non funziona solo a senso unico. Spesso colui che viene dominato è colui che in realtà detta le regole. Se si esagera e si fa qualcosa che all'altro non piace o che lo turba profondamente diventa una violenza. Ed è facile legare e stuprare qualcuno, quello che è davvero difficile è plasmare il desiderio dell'uomo per spingerlo a fare ciò che tu vuoi. Manipolarlo affinche sia lui a credere che ti stia supplicando di volere ciò che in realtà vuoi tu. Lo so detto così sembra parecchio complicato, spesso si tratta di leggere le emozioni del partner e capire come agire. Vale anche in situazioni fuori dal letto, ma sto di nuovo facendo discorsi complicati all'inizio. affermò grattandosi la nuca mentre si accorgeva che era davvero difficile insegnare tramite discorsi e parole.
    Dunque il primo pensiero che deve essere sempre prensente nella tua mente, è che tu non sei lo strumento di piacere di nessuno. Tu non devi niente all'altro, è l'altro che ti deve servire e riverire. Devi dirtelo in continuazione così da non perdere la presa sul tuo slave, e resistere meglio alla tentazione. Perché è quello che ti frega davvero: cedere alla tentazione, una volta che cedi perdi il controllo su tutto. Non c'è tentazione più grande di rendere felice il tuo partner quando chiede le tue attenzioni, ma bisogna sempre dosarle in modo che lui capisca che quando gliele dai è solo per il tuo volere e non il suo. Se parti con questa mentalità il resto dovrebbe venirti più naturale. continuò a spiegare per poi guardare negli occhi Stige sperando di non aver creato troppa confusione in lei. Avrebbe potuto parlare per ore ed ore sul concetto della dominazione, e andare a sminuzzare ogni più piccolo argomento, ma sarebbero state solo parole al vento, doveva vedere come si comportava Stige, la pratica era di gran lunga la migliore insegnante.
    Facciamo qualche piccola prova, credo che i gesti possano parlare molto più chiaramente. Prova a domarmi figi che io sia un uomo... affermò voltandosi con tutto il corpo verso di lei. Le si avvicinò di nuovo, questa volta si strinse a lei, lasciando di nuovo che i seni si premessero gli uni contro gli altri in un contatto caldo e morbido. Nariko posò una mano lungo i suoi fianchi e l'altro lo portò sotto al suo mento guidando il volto di Stige verso di lei, così da provare ad avvicinarsi per baciarla sulle labbra. Intanto l'altra mano che stava sul fianco sarebbe risalito verso il suo seno afferrandolo dolcemente per massaggiarlo. Voleva vedere come avrebbe preso il controllo della situazione. Così da poter capire quanto fosse portata e cosa doveva correggere.
     
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    Aveva dato una risposta quasi corretta, ma sapeva benissimo che la storia non poteva essere affatto semplice e perfino Nariko nello spiegarlo le fece capire che in effetti una risposta corretta non esisteva. Amore e gioco erano due cose che potevano distinguersi come fondersi perfettamente, quello che Nariko stava cercando di farle capire era semplicemente che non c'era una misura unica per ogni dominatrice, ma che influiva anche molto e soprattutto il rapporto che avevano le persone coinvolte. Nariko le fece anche capire che c'era una bella differenza tra il dominare qualcuno e semplicemente obbligarlo a fare qualcosa, probabilmente lei in passato aveva agito principalmente così: col suo potere poteva obbligare chiunque a rispondere alle sue domande con la forza, a darle quello che voleva, senza rendersene conto era diventata una sorta di violenta macchina da guerra, per questo non riusciva ad imporsi utilizzando semplicemente la sua sessualità, perché avrebbe dovuto? Si sentì una grande stupida, non molto diversa da Gil a quel punto. Nariko le stava aprendo gli occhi.
    No, ti prego, vai avanti. Hai tutta la mia attenzione.
    Non voleva che Nariko esitasse perché il discorso si stava facendo complicato, per Stige non lo era affatto, anzi grazie alla sua maturità e sveltezza riusciva ad assimilare quelle nozioni così velocemente da trarre da sola le conclusioni corrette, non voleva che la strega rallentasse solo per venirle incontro. Quello doveva essere un corso intensivo, non potevano permettersi di perdere tempo. La spiegazione seguente sui bisogni e le necessità dello slave fu molto chiara e la aiutò a capire meglio il ruolo di una dominatrice, capì dove aveva sbagliato con Faust e forse, anche quando aveva provato a baciare Iceringer. Non si stava imponendo in quei casi, stava cedendo ai suoi sentimenti, ai suoi stessi bisogni. Forse da un certo punto di vista non era stato proprio il professore a domarla quel fatidico giorno, visto che Stige aveva davvero bisogno di una simile compagnia dopo il rifiuto del giovane giustiziere, tuttavia visto il modo in cui era sparito appagato, quella della Frozen Maiden non poteva proprio definirsi una vittoria, anche se si era fatta valere. Ma con quelle regole alla mente sicuramente sarebbe riuscita a fare di meglio, ne era certa. Immersa nei suoi pensieri, con lo sguardo basso, Stige non si rese conto del cambio repentino di Nariko, portata ora su una pratica più diretta rispetto a prima. Sorprese Stige facendole aprire leggermente la bocca e arrossendo di nuovo, il corpo di Nariko era davvero fantastico, il semplice contatto con lei la scaldava tantissimo e la rilassava. La strega avrebbe sentito i seni prosperosi di Stige schiacciarsi sul suo corpo per via della respirazione irregolare, diventando ben presto turgidi, non poteva permetterle di sentire i suoi capezzoli a quel punto, o avrebbe perso totalmente di vista quello che si erano detti. Doveva prendere l'iniziativa e per un istante la tentazione fu quella di indietreggiare. Ma si fece coraggio, cambiò punto di vista e anche sguardo, assumendone uno più severo, fissandola direttamente negli occhi. Era bella da morire, ma riuscì a focalizzare il professore grazie all'audacia dimostrata dalla strega, quindi prima che potesse baciarla allungò la mano con un movimento repentino che somigliava ad uno schiaffo, afferrandola però all'altezza del mento, con il pollice e le altre dita che le risalivano le guance, tenendola ferma. Si avvicinò di sua iniziativa a lei, come se volesse baciarla a forza, ma man mano che si avvicinava piegandosi in avanti, spingeva anche all'indietro Nariko con la sua forza bruta. Entrò immediatamente nel personaggio.
    Vuoi baciarmi? Non ti ho dato il permesso...
    Riuscire ad allontanarla fu la chiave per ritrovare il controllo, senza il suo morbido corpo sui suoi punti sensibili non aveva più quella carica erotica irresistibile addosso, creò una distanza che le fece ben presto mancare quella sensazione, ma quel desiderio la rese molto più lucida, e continuò a spingerla col preciso scopo di metterla in ginocchio. Il suo sguardo non aveva esitazione né domande, sapeva che Nariko le avrebbe fatto capire che stava sbagliando in maniera indiretta, per questo non cercò nessun tipo di suggerimento.
    Se vuoi le mie labbra devi prima supplicarmi...
    Si stava davvero eccitando per così poco? Lo sguardo di Nariko e le sue reazioni avrebbero sancito la totale perdita di Stige, o il suo rinsavire improvviso.
     
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