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Hina-Poppezinga
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Cia lo squadrò con occhi severi e l'espressione di chi non aspettava altro che sbagliasse di nuovo a parlare per fargli l'ennesimo cazziatone. Ti risultano per caso posti del genere a Roma? Siamo un clan segreto, non possiamo mica ostentare la nostra presenza in questo modo. E, aproposito... fece posando la busta con cibo e bevande sul tavolino presente nella stanza. Nella busta Toushiro ci avrebbe trovato dei panini farciti con salumi e formaggio e un pacchettino con delle fette di pizza ancora calde e profumate, due bottigliette acqua e una bibita gasata. Gli fece cenno di accomodarsi per mangiare. Il tuo è stato uno spiacevole incidente, ma adesso sei a conoscenza di informazioni molto preziose per noi. Se oserai divulgare la nostra esistenza fuori da qui, verrai etichettato come nemico e come tale ti daremo la caccia per poi giustiziarti. Non posso dirti i motivi e nemmeno perché deve rimanere segreto... a meno che tu non decida di entrare a far parte del nostro culto, diventando un membro del clan. Ho dovuto avvisare la preside della scuola, quando avrai finito di mangiare e ti senti pronto te la farò conoscere. Ti farà delle domande a cui dovrai rispondere. Non sappiamo chi sei e se risulti essere una spia o che fai parte del nemico ti ucciderò io stessa con le mie mani. parlò per tutto il tempo seria, con le braccia incrociate sotto al petto. Forse aveva sbagliato a dirgli chi erano ma non poteva di certo tenerglielo segreto a lungo con il suo problema di circuiti magici. Oltretutto rivelando in quel modo la loro esistenza potevano capire prima del dovuto se Toushiro sarebbe stato un nemico o meno. Il fatto che ti sei addentrato nella scuola appena sei rimasto da solo ti rende molto sospetto ai miei occhi sappilo. concluse il suo discorso andandosi a sedere sul letto, attendendo con pazienza che finisse la sua cena.
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