Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Ancora scosso com'era, vedere Cia cosi preoccupata per lui, in pratica in lacrime, gli diede una specie di rassicurazione colpevole. Il buffetto che lei gli diede era un gesto più per scaricare nervosismo che altro, ma fu un bene per il suo, di nervosismo. La Cia-mostro che lo aveva aggredito era ritornata al suo sè gentile e ciò gli faceva immensamente piacere, complice anche il fatto che lei non avrebbe tentato di strangolarlo. Qualcun altro sarebbe stato ancora terrorizzato, ma Toushiro era cosi convinto da essere dalla parte del torto che il suo stato d'animo era quello di chi ha rischiato di cadere dal balcone per sbadataggine. Non dava nessuna colpa a Cia e andava già calmandosi un po'.
    Si sentiva comunque stanco e svuotato, un po' per tutte quelle emozioni violente un po' perchè il suo potere, dopo quel ultimo sussulto, era sparito del tutto.
    Avrebbe potuto esserne contento, se solo non si fosse sentito come un uovo sbattuto contro un muro.
    Fece un sorriso rassegnato alle parole di Cia, del tipo "Eh, lo so". Gli faceva piacere che adesso capisse come si era sentito lui, che qualcuno capisse, ma sentirsi dire gli effetti scoprì ferite in lui che avrebbe preferito tenere nascoste. Per un attimo, fu tentato di confidarsi con lei. Il pensiero che lei potesse capirlo e dirgli che non era colpa sua, contro tutto ciò che credeva, gli parve impossibilmente allettante, ma poi pensò al contrario, che Cia lo condannasse.
    Gli bastò pensare a quella prospettiva per scartare ogni possibilità di parlargliene.
    Io... disse, distogliendo lo sguardo. Preferirei non parlarne.
    La fermezza che sentì nel modo con cui lo spingeva a imparare a controllare i suoi poteri, lo spinse a guardarla di nuovo con occhi seri. Aveva paura di lui? Paura di finire di nuovo a fare cose su cui non aveva controllo? Poteva capirlo.
    La seconda considerazione di Cia lo strappò a quei pensieri. Sgranò gli occhi. Se non fosse stata lei, sarebbe già morto?
    C-cioè... disse. Sei diventata un drago, cioè, tipo un drago, una ragazza-drago si arrabattò un po', cercando di non essere scortese. E c'è chi può fare di peggio? Cioè, non che fosse brutto, nel senso...
    Si azzittì di botto quando lei gli posò le mani sulle spalle. Toushiro deglutì, incollato al suo sguardo serio. Non si era conto di quanto fossero vicini. Era lui o di colpo l'aria si era fatta più calda?
    L-la seconda rispose. Si sentiva, per tutto quello che era successo nei precedenti quindici secondi, cosi stanco che dubitava avrebbe potuto fare qualche passo prima di collassare.
    Aveva ancora forze sufficienti per arrossire però.
    Ehm... fece. P-potresti alzarti?
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   597 views
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