Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Toushiro afferrò il cuscino che Cia gli tirava d'istinto, rimanendo fisso a guardarla.
    A volte, ci si trova in situazioni che sembrano senza uscita, ci si fa un sacco di domande, ci si dibatte tra dubbi, dolore e preoccupazioni. E, ironicamente, lo si fa mentre la risposta a tutto è chiara e semplice, ci brilla di fronte come un faro. Solo, semplicemente non si vuole vederla, ci si rifiuta che esisti, che sia cosi semplice, molto spesso per la paura che le conseguenze di essa suscitano.
    Cosi era per Toushiro, che semplicemente aveva avuto paura di accettare di essere davvero entrato in un altro mondo, grande, sconosciuto e pericoloso, e aveva continuato a nascondersi e a mentire a sè stesso, nella speranza di poter tornare a ciò che conosceva, come se niente fosse successo.
    Le parole di Cia avevano distrutto tutte le sue illusioni, lasciandolo spaesato, il suo secondo discorso di rimproveri distrusse anche la sua confusione, mostrandogli che difatto la soluzione l'aveva sempre saputa. Accettare che tutto era cambiato e che non sarebbe mai più tornato ad essere ciò che era, che il suo mondo era diventato dieci, cento volte più grande e che non c'era altro che potesse fare che guardare avanti e incamminarsi in esso.
    Toushiro si strinse il cuscino al petto in un gesto che avrebbe fatto un bambino in cerca di protezione.
    Io... ci proverò. disse, poi, cercando di tenere a freno il nodo che sentiva nello stomaco, sorrise. I-immagino che tutto questo... i miei circuiti danneggiati... sia il modo del mondo di svegliarmi. S-sei sicura che voi streghe non facciate come le maghe delle favole? C-che guidano chi si perde nelle foreste?
    Avvilito, cercò di si scherzare, ma sotto sotto avrebbe anche potuto crederci se Cia avesse detto che era cosi.
    Si sentiva appena appena meno alla deriva, perlomeno adesso aveva una direzione chiara verso cui andare, ma nè i suoi milioni di dubbi o il suo senso di colpa sarebbe sparito cosi facilmente. Avrebbe avuto bisogno di tempo per quello.
    Non... non posso dimenticare tutto quello che ho combinato, cosi, ecco. Non posso davvero, ma... ci proverò. Cercherò di evitare che accada di nuovo disse, e una scintilla di determinazione gli brillò negli occhi, niente di che, ma un inizio.
    Q-quindi... riprese dopo un po'. Come funziona? Nel senso, come dovrei r-ricaricare le mie batterie?
    Quella domanda era il suo primo gesto di buona volontà, che era deciso a seguire davvero ciò che aveva promesso. Ad ogni modo, gli suonò davvero strano parlare di "batterie" per sè. Lo faceva sentire un burattino da caricare. Non la migliore delle sensazioni e non gli piaceva granchè.
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   597 views
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