Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Se l'aspettava.
    Si aspettava un attacco, una rabbia, un orgoglio offeso e insultato. Ma la veemenza di Cia, una ragazza che fino a quel momento con lui era stata posata e gentile, anche se dispettosa, il disprezzo con cui lei lo aggredì, lo presero ugualmente alla sprovvista, sconvolgendolo.
    Le aveva detto: "io sono piccolo e debole e quindi il mio mondo deve essere piccolo a sua volta". Dicendolo, aveva mentito, anche a sè stesso. Cercava di proteggersi dalla verità, la respingeva, credendo cosi di poter continuare a vivere come se niente fosse.
    Ma una bugia è una bugia, un codardo un codardo, non importa quali scuse inventa per sè. Cia lo sapeva e tutte le sue parole, in un crescendo di rabbia, si abbatterono su di lui come una pioggia di pezzi di vetro. Le bugie dietro cui si era rifugiato si incrinarono, scricchiolarono, minacciarono di spezzarsi.
    Scosse la testa, tra sè negando tutto quello che lei gli diceva, negandolo e negandolo e negandolo, rifiutandosi di ammetterlo, perchè cosi sarebbe potuto tornare alla sua vita serena senza nessun peso, senza nessun pensiero.
    Ma le sue bugie scricchiolavano. Scrich scrich scrich. E alla fine andarono in frantumi e tutta la realtà gli crollò addosso, assieme a tutta la verità che aveva cercato di nascondere.
    Lo so che è cosi! gridò. Lo so che solo i cacasotto parlano cosi! Lo so che il mondo è pieno di mostri e che fare finta che non sia cosi non cambia niente! Lo so che dovrei usare il mio potere, per... per fare qualcosa di buono! Invece di scappare a nascondermi! Lo so! Lo so! Lo so!
    Era scattato in piedi per la veemenza, ignorando il dolore ai muscoli. Fissava Cia con una rabbia furibonda, e l'aura gli turbinava intorno come una nuvola temporalesca. Poi, piano piano, la nuvola perse la sua minacciosità e si sciolse, espandendosi a coprire in volute tutto il pavimento della stanza come una nebbia mattutina.
    Ma, io, con questo potere, ho fatto del male a delle persone. disse, la voce ridotta ad un sussurro. Involontariamente, potrei dirti. Questo potere può ritorcersi contro di me e, a volte, influenzarmi come io influenzo gli altri. Mi ha fatto fare delle cose orribili e, per quanto io mi dica che non è colpa mia, sento ancora il sangue sulle mie mani. La guardò, non più furioso, ma fermo. Puoi biasimarmi se dico che non lo voglio?
    Ricadde a sedere, come se l'energia che lo aveva spinto a quell'esplosione si fosse esaurita di colpo.
    Ma anche cosi, non va bene, vero? disse, lo sguardo perso nel vuoto. Mentire, scappare... non è la soluzione. Non lo è mai stata.
    Una pausa.
    Cosa dovrei fare allora?
    Non era più un ragazzo gentile, titubante, onesto e innocente. In quel momento era un rottame alla deriva, che aveva perso tutti i punti cardinali e non sapeva più dove andare.
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   597 views
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