Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Si sentiva tremendamente in colpa per lo stato in cui Cia si trovava. Sotto sotto, gli faceva piacere che qualcuno si preoccupasse cosi per lui, ma ci pensò appena che subito lo represse, sentendosi ancora più in colpa per aver concepito qualcosa di cosi insensibile.
    Si rabbuiò.
    Fortunatamente, l'altra ragazza intervenne per tranquillizzarlo. Il suo sorriso era una luce gentile che lo fece sentire meglio e il modo con cui prese bonariamente in giro Cia lo fece sorridere di nuovo. Facevano una coppia curiosa, una cosi alta, posata, controllata e con il sorriso tranquillo di chi riceve le notizie di emergenze con la stessa tranquillità con cui si toglierebbe i guanti, e l'altra con le guance arrossate e i modi un po' di una bambina spaventata, ma che comunque ha il suo orgoglio e vuole essere presa sul serio. Più che amiche, sembravano sorelle, specie a giudicare dalla confidenza con cui si parlavano.
    Assistette divertito al loro piccolo battibecco, ma, quando Cia parlò di "elfoni", la parola ci mise qualche secondo a registrarsi nel suo cervello e, quando lo fece, registrò anche che le orecchie dell'altra ragazza erano un po' troppo lunghe e appuntite per un essere umano.
    A Toushiro quasi cadde la mascella per terra.
    E-e-elfo? balbettò, cosi piano che il suo sarebbe andato bene come il verso di un topolino.
    Tra la sua faccia, che aveva ancora quando la ragazza si sedette sul letto, e l'espressione di Cia che si massaggiava le guance era difficile dire quale fosse la più divertente.
    Ma l'intervallo comico finì quando Toushiro vide lo sguardo della ragazza-elfa farsi più serio. Forse era il suo istinto a parlare o forse era qualcos'altro, ma sentì un brutto presentimento farsi strada lungo la schiena.
    La ascoltò con attenzione, sgranando gli occhi quando parlò di circuiti magici, che non aveva mai sentito nominare, e sopratutto che alcuni dei suoi circuiti magici erano stati danneggiati. Toushiro si gettò uno sguardo preoccupato verso il suo petto, per quel tanto che riusciva a muoversi.
    Il presentimento divenne più grosso e più brutto, e si trasformò in un grosso blocco di ghiaccio quando lei si fermò con quel "è difficile da spiegare". Toushiro pendeva dalle sue labbra mentre la ragazza cercava le parole giuste e, quando le trovò, un milione di domande gli esplosero in testa.
    C-che significa? chiese. P-posso capire che qualsiasi danno ci sia s-stato, è stato riparato. M-ma che significa che devono essere ricaricate? Q-quando? Come? E che vuole dire "una di noi"? Chi siete v-voi?
    Si stava seriamente spaventando per tutta quella situazione e il suo balbettio ne era il chiaro segnale. Voleva delle risposte chiare e le voleva subito.
    Gettò uno sguardo verso Cia e stavolta nei suoi occhi c'era anche una certa paura nei suoi confronti oltre a una spaventata richiesta di chiarimento. Dopo tutto quello che aveva già visto, temeva quali altre cose avrebbe potuto vedere in quel mondo, molto più grande di quante avesse mai immaginato. Se già le cose oscure e pericolose che esistevano nel Suo mondo erano spaventose, cosa avrebbe potuto esserci oltre il bagnasciuga che credeva essere tutto il mare? E se Cia e la sua amica ne avessero fatto parte? Di colpo, quel letto non gli parve più molto comodo.
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   597 views
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