Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Scaglie... ripetè tra sè Toushiro, mentre l'immagine di un uomo-lucertola gli ballava nella mente.
    Tossicchiò imbarazzato mentre rimetteva i soldi nel borsello che Cia gli porgeva. Sapeva che non erano poche le donne che non gradivano di essere privilegiate in quel modo, sentendosi sottovalutate come individui piuttosto che esserne lusingate. L'espressione e il sospiro di Cia gli spiegarono più che chiaramente di quale opinione fosse la ragazza.
    Tooushiro avrebbe voluto darsi una bastonata in testa. Era proprio l'effetto che sperava di evitare, accidenti.
    Scusa fu tutto quello che gli venne da dire. Ovviamente senza guardarla in faccia. Gettò uno sguardo di sguincio al draghetto che si abbuffava. Beh, almeno lui era contento.
    Fu sollevato che la sua osservazione avesse colto l'attenzione di Cia. Un po' meno quando lei gli chiese di spiegarle di cosa si trattava.
    Inghiottì, mentre un'ondata di ricordi poco piacevoli gli passava di fronte. Chiunque altro si sarebbe tirato indietro, ma lui, insicuro com'era, adesso che aveva tirato fuori l'argomento, ci si sentiva legato a doppio filo e in pratica obbligato a portarlo a termine. Non se la sentiva proprio di deluderla, non con quell'entusiasmo negli occhi.
    Beh... iniziò, un po' nervoso. E' difficile da spiegare. E' meglio se... ti faccio vedere. Si spostò a fianco di Cia e si rivolse verso l'interno della gelateria, ancora pieno di persone che aspettavano il loro turno o consumavano i loro acquisti.
    Come ogni volta che tentava di usare il suo potere, si sentì insicuro. Non gli piaceva molto ricorrervi, non con la consapevolezza di quanto fosse instabile e non dopo quella sera, però, una volta poteva farla un'eccezione, no?
    Pensando ciò, mise da parte i dubbi e si concentrò, stringendo gli occhi. Il potere era dentro di lui, un grumo compatto e ristretto di energia multicolore, volatile e tenuto a bada quanto avrebbe potuto esserlo una nuvola in una brocca. Vi attinse nel modo impacciato che aveva imparato da autodidatta e spinse la nuvola fuori dal suo contenitore, spingendola fuori di sè, spingendola ad espandersi sempre di più, finchè non ebbe avvolto tutto l'ambiente circostante. Nessuna poteva vederla nè percepirla a parte lui, un'aura che avvolgeva tutto e tutti, pulsando di colori.
    Toushiro prese un gran respiro, spinse via i dubbi che minacciavano di riemergere e scelse un colore. La nuvola brillò di rosso, poi tornò al suo caos.
    Per un attimo, non accadde niente. Poi avvenne, lentamente all'inizio e repentinamente poi, tutte le persone che fino a pochi secondi prima stavano trascorrendo una pacifica giornata per i fatti loro finirono a proiettare ostilità verso di lui sotto forma di sguardi, movimenti bruschi, parole trattenute. L'atmosfera si fece pesante.
    Un po' intimidito, Toushiro si mise una mano sulla nuca.
    Non vorrei esagerare disse.
    Si concentrò ancora, la nuvola pulsò di verde. La tensione si sciolse all'istante. Tutti i presenti fecero facce stupite per un attimo, poi tornarono a ciò che stavano facendo.
    Toushiro sospirò di sollievo. Gli era andata bene, per fortuna.
    Stava per rivolgersi a Cia, per chiederle cosa ne pensava, quando la nuvola ebbe un singulto. Toushiro sgranò gli occhi nel sentirla pulsare e agitarsi come un cavallo imbizzarrito. Venne percorsa da un bagliore rosso sanguigno, poi si ritirò e svanì di nuovo dentro di lui.
    Ehm, credo di aver fatto un casino disse a Cia con la stessa faccia di uno che sta assistendo al suo funerale. Tutte le ragazze all'interno della gelateria, cameriere comprese, si girarono verso di lui come girasoli, poi presero a bisbigliare tra di loro e a lanciargli sguardi molto poco casti.
    V-vuoi mangiarlo qui il g-gelato o po-possiamo andare da un'altra p-parte? balbettò, sudando come un rubinetto rotto e trattenendo il panico.
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   597 views
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